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Cos'è questo mio amore
Federico García Lorca ha dedicato all'amore versi intensissimi e immortali che celebrano desiderio e attrazione in un vero e proprio trionfo dei sensi: nel profumo dei gigli, nella tinta accesa dei limoni, nel dolce canto di un usignolo, nella «farfalla» lieve di un bacio. ""Cos'è questo mio amore"""" raccoglie i celebri Sonetti dell'amore oscuro, interamente dedicati alla passione omosessuale, insieme a un'ampia selezione di testi in cui risuona, struggente e inconfondibile, la voce di un grandissimo poeta del Novecento."" -
I libri hanno bisogno di noi
In un periodo di profonda trasformazione del libro e dell'editoria, una delle voci più autorevoli del pensiero occidentale contemporaneo riflette con intelligenza sull'importanza della lettura e della scrittura. Passando da Dante a Tolstoj, da Socrate a Shakespeare, George Steiner ci racconta lo straordinario potere della letteratura sulle nostre vite e la sua capacità di suscitare in ciascuno reazioni diverse e vitali. E proprio per continuare a rendere possibile questo scambio intimo e necessario che, suggerisce Steiner, i libri hanno bisogno di noi: della nostra attenzione, della nostra cura e della nostra passione perché siano scritti, letti e protetti da ogni tipo di rogo e di censura. -
Tito Andronico. Testo inglese a fronte
Il generale Tito ha sconfitto in battaglia i goti e portato con sé a Roma come prigioniera la regina Tamora con i figli. Per onorare la memoria dei suoi uomini ha offerto in sacrificio il maggiore dei tre, Alarbo, scatenando l'odio implacabile della sovrana. Trascinati in una spirale di sangue e vendette, i due protagonisti si sfidano in una gara di ferocia e sadismo fino al macabro banchetto finale. Nella sua prima tragedia, pubblicata nel 1594, Shakespeare attinge alle fonti classiche - l'efferatezza del Tieste senecano, la sensualità della favola ovidiana di Procne e Filomela - per mettere in scena la lotta tra romani e barbari, rappresentata non come scontro di culture o di valori, bensì come conflitto tribale. Il Tito Andronico è dramma di passioni ancestrali, di ritualità primitive, di vincoli di stirpe sordi a ogni legge morale, efficacemente costruito su una suspense dell'orrore di forte risonanza simbolica e di grande impatto scenico: un'opera, come ha osservato il regista Peter Brook, inaspettatamente vicina alla sensibilità novecentesca del «teatro della crudeltà». Introduzione di Nemi D'Agostino. Prefazione, traduzione e note di Alessandro Serpieri. -
Volevo solo averti accanto
È la sera della prima al teatro dell'Opera di Chicago. Morbide stole e sete fruscianti si scostano per far largo al vecchio Elliot Rosenzweig, il più ricco e importante mecenate della città. All'improvviso tra la folla appare un uomo anziano in uno smoking fuori moda. Tra le mani stringe una pistola che punta alla testa di Rosenzweig. La voce trema per la rabbia, ma lo sguardo è risoluto quando lo accusa di essere in realtà Otto Piatek, il Macellaio di Zamo?c, feroce criminale nazista. Ma nessuno sparo riecheggia tra i cristalli e gli specchi del sontuoso atrio. E Ben Solomon, un ebreo scampato ai campi di sterminio, viene arrestato. Nessuno crede alle sue accuse, nessuno vuole ascoltarlo. Tranne Catherine Lockhart, una giovane avvocatessa alle prese con una scelta difficile della sua vita. Catherine conosce l'Olocausto esclusivamente dai libri di scuola, eppure solo lei riesce a leggere la forza della verità negli occhi di Ben, solo lei è disposta ad ascoltare la sua storia. Una storia che la porta a un freddo inverno nella Polonia degli anni Trenta, a un bambino tedesco che viene accolto e curato come un figlio nella ricca casa della famiglia ebrea dei Solomon. Ma anche agli occhi ambrati di una ragazza coraggiosa e a una storia di amore, amicizia e gelosia. Difendere Ben Solomon sembra un'impresa impossibile: Rosensweig è per tutti un sopravvissuto di Auschwitz, un filantropo potente e rispettato. Catherine però non vuole arrendersi prima di aver trovato la verità. -
I quattro maestri
Socrate, l’educatore. Buddha, il medico. Confucio, il politico. Gesù, il profeta. Risalendo alle antiche tradizioni spirituali e filosofiche dell’umanità, Vito Mancuso individua nel pensiero di queste quattro figure gli insegnamenti ancora validi e preziosi per noi, uomini e donne di oggi. rn«I quattro maestri nel loro insieme prefigurano un itinerario. La meta è il maestro più importante: il maestro interiore, il quinto maestro».rnrnrnSocrate, l’educatore. Buddha, il medico. Confucio, il politico. Gesù, il profeta. Risalendo alle antiche tradizioni spirituali e filosofiche dell’umanità, Vito Mancuso individua nel pensiero di queste quattro figure gli insegnamenti ancora validi e preziosi per noi, uomini e donne di oggi. La loro parola diventa così una guida decisiva per percorrere con maggiore consapevolezza gli impervi sentieri della nostra esistenza, convivere con il caos che ogni giorno sperimentiamo, e tracciare una strada nuova verso l’autentica pace interiore. Perché interrogando questi quattro grandi con sapienza e curiosità, e avvicinando a noi il loro profondo messaggio, saremo in grado di risvegliare il maestro da cui non possiamo prescindere: la nostra coscienza, il quinto maestro. Per diventare così consapevoli che la forza per definire le nostre vite è dentro di noi, e che possiamo essere noi stessi i creatori della nostra felicità. -
Le donne della Gioconda
Finalista del Prix Stanislas per il miglior romanzo d’esordio e ispirato a fatti realmente accaduti, Le donne della Gioconda non è solo il ritratto di un uomo fuori dal comune che impedì ai tesori di Francia di finire in mani sbagliate. È anche un elogio al coraggio femminile che trova nell’eroismo silenzioso la sua cifra distintiva. Una storia appassionante scritta da una penna sensibile e raffinata che lascerà il segno nel panorama letterario internazionale.rnIl Louvre è nelle mani dei nazisti. Migliaia di opere d’arte sono in pericolo. E c’è un solo modo per salvarle.rnParigi, agosto 1939. Mancano pochi giorni allo scoppio della guerra e i nazisti hanno un piano per attaccare la Francia e occupare la capitale. La Gioconda e con essa molti altri capolavori sono in pericolo. Ma c’è un uomo pronto a rischiare la vita per salvare il Louvre: si chiama Jacques Jaujard, è il direttore dei Musei nazionali e sta per dare inizio alla più grande evacuazione di opere d’arte della storia. Un’impresa mai tentata prima che non può compiere da solo. Tre donne partecipano al trasferimento di un patrimonio di inestimabile valore per mettere al sicuro le collezioni al castello di Chambord, nella Loira, lontano da avidi predatori. Sono loro la sua più grande risorsa: la moglie Marcelle, la figlioccia Carmen e l’attrice Jeanne offrono il loro aiuto. Tre donne che esplorano i propri desideri e le proprie fragilità, lasciando che sia l’istinto a guidarle e cercando ispirazione nei dipinti che stanno contribuendo a salvare. Non esiste altro modo per offrire alla Monna Lisa, alle tele di Rubens, alle maestose opere del Veronese la possibilità di mostrarsi allo sguardo stupito e meravigliato delle generazioni che verranno. Anche se si tratta di una corsa contro il tempo. Perché i più stretti collaboratori del Führer non si fermano di fronte a niente pur di ottenere quello che vogliono. -
Il giardino dalle mille voci
Ascolta i fiori. Sanno chi sei. E cosa è giusto per te.«La storia di due anime ferite che riescono a guarire, insieme» – Nürnberger Zeitung«Un piccolo capolavoro» – Bayerischer Rundfunk«Ewald Arenz è bravissimo a emozionare con le parole» – Zürcher Unterländer«Un romanzo incantevole» – Süddeutsche Zeitung«Una lettura imperdibile!» – Aachener ZeitungSally ha diciassette anni e pensa che tutto il mondo sia contro di lei. Fuggire di casa le sembra l'unica soluzione possibile. Non vorrebbe chiedere aiuto a nessuno, ma quando la notte la sorprende si trova di fronte a una fattoria. Ad accoglierla è la timida e taciturna Liss che, senza farle domande, la ospita nella sua grande casa vuota. Il giorno dopo, la donna vorrebbe coinvolgerla nel lavoro dei campi, ma Sally si rifiuta. Finché Liss le apre le porte di un angolo nascosto della sua tenuta: un giardino segreto pieno di rigogliosi alberi da frutto. Sarà lei a insegnare a Sally che solo i cuori più puri possono comprendere la magia della natura. Che sdraiarsi sotto un pero può evocare una dolcezza perduta, assaporare il gusto di un fico portare luce dove c'è troppo buio. Liss non ha mai permesso a nessuno di entrare in quel luogo, ma ha capito che Sally ha bisogno di un rifugio in cui ritrovare sé stessa, dell'abbraccio di quelle foglie e del potere di quei sapori. Forse anche lei, dopo tanto tempo, deve trovare il coraggio di tornarci. Perché il passato e i suoi segreti non possono restare nell'ombra per sempre. Giorno dopo giorno tra le due nasce un'amicizia speciale, un legame unico che dà loro la forza di ricominciare, anche se costa molta fatica. Ma anche il seme deve farsi largo attraverso la terra per germogliare e raggiungere il sole.Il romanzo che ha conquistato i librai indipendenti tedeschi e ammaliato i lettori. In vetta alle classifiche dal giorno dell'uscita. Una storia in cui la protagonista è la natura con i suoi misteri, il suo linguaggio nascosto, il suo potere salvifico. Due donne che la vita ha posto davanti a scelte difficili e che, insieme, cercano di tornare sul giusto cammino, forti di un'amicizia che ha cambiato la loro esistenza. -
L' Orestiade di Eschilo
«Mi sono gettato sul testo, a divorarlo come una belva, in pace: un cane sull'osso, uno stupendo osso carico di carne magra, stretto tra le zampe.»Pier Paolo Pasolini ha già una lunga consuetudine con la traduzione della poesia classica quando, su commissione di Vittorio Gassman, si dedica per pochi mesi di lavoro febbrile all'Orestiade, il capolavoro del dramma antico da lui più amato. Eppure dichiara che nei confronti di quest'opera non avrebbe potuto comportarsi «peggio di così»: sceglie infatti di non consultare altre versioni italiane; nei casi di discordanze nelle interpretazioni afferma di seguire solo gusto e istinto; e restituisce il testo «non attraverso una traduzione letterale, che è impossibile, perché i significati delle parole cambiano in ogni era», ma in una versione dalla lingua non espressiva ma strumentale, vicina alla prosa, lontana dalla tradizione classicistica. Il risultato è un capolavoro che rilegge in chiave politica e civile la forza arcaica del linguaggio di Eschilo, e che, dal debutto del 19 maggio 1960 al Teatro Greco di Siracusa fino a oggi, continua ad andare in scena con enorme successo. Prefazione di Massimo Fusillo. -
La morte della tragedia
In questo fondamentale saggio, vera rassegna del linguaggio e degli stili tragici di tutta la storia letteraria, Steiner indaga le ragioni linguistiche, culturali e antropologiche, di questo epocale smarrimento, che riguarda i territori della nostra coscienza prima ancora che quelli delle lettere.Tutti gli uomini vivono vicende tragiche e cercano di rappresentarle alla propria coscienza. Eppure, la tragedia è un genere letterario che appartiene solo all'Occidente, da Eschilo a Shakespeare a Racine, perché si fonda sull'idea – che è solo greca, e dunque occidentale – del fato. La modernità, tuttavia, sembra averne smarrito il senso: «la voce tragica tace o ci giunge indistinta». -
Tolstoj o Dostoevskij
In questo saggio Steiner pone a confronto i due maestri, riconoscendo nelle loro opere le massime espressioni della scuola russa, e il momento in cui essa si solleva con più decisione al di sopra delle altre esperienze europee.In qualunque storia del romanzo moderno, a prescindere dai metodi e dal gusto di chi la scrive, Tolstoj e Dostoevskij sono inevitabilmente destinati a occupare i capitoli centrali. Nelle loro opere si espandono e giungono a piena maturazione i caratteri maggiormente significativi della grande narrativa dell'Ottocento: il senso del drammatico della storia e dei conflitti sociali, la riflessione individuale, le passioni più pure e quelle più torbide, l'introspezione e l'analisi minuziosa e profonda dell'animo umano. In Tolstoj o Dostoevskij Steiner pone a confronto i due maestri, riconoscendo nelle loro opere le massime espressioni della scuola russa, e il momento in cui essa si solleva con più decisione al di sopra delle altre esperienze europee. -
La valigia quasi vuota
Tutto ha inizio con una valigia di cartone dal contenuto enigmatico ed evocativo, eredità identitaria di Monsieur Chouchani, clochard geniale apparso nella Parigi degli anni Cinquanta e poi misteriosamente svanito nel nulla. ""Io non so cosa sappia"""", ebbe a dire di lui Emmanuel Lévinas, """"ma di una cosa sono certo: tutto quello che io so, lui lo sa."""" E a partire dai ricordi, dalle voci e dalle leggende sullo scostante e onnisciente Chouchani che Haim Baharier, per la prima volta, racconta la propria vita. Nella memoria si fanno allora spazio frammenti di ricordi, di storie personali e familiari: l'infanzia nel dopoguerra, i precettori che lo introducono alla Torà, la complicità di un amico nella scrittura dei primi versi, gli incontri con il mondo intellettuale parigino dei sopravvissuti alla Shoà. E poi i numerosi viaggi e gli studi fino all'arrivo in Italia, dove Baharier conduce memorabili lezioni di ermeneutica ed esegesi biblica. Racconto a metà tra una biografia impossibile e un'autobiografia involontaria, """"La valigia quasi vuota"""" tiene insieme memorie personali e storia collettiva, schegge di vita emblema di un intero popolo. Gli incontri, i luoghi e le esperienze vissute diventano così simboli da interpretare e da cui trarre insegnamenti..."" -
Le bettole di Berlino
Durante il suo soggiorno nella Berlino di Weimar, a partire dalla fine degli anni Venti, Joseph Roth collaborò con la «Frankfurter Zeitung» e con altri quotidiani. I suoi articoli restituiscono un'immagine vivida e penetrante della capitale tedesca: un affresco popolato di criminali, mendicanti e chanteuses, di taverne e locali notturni. Ritratto fedele e appassionato di una città in febbricitante movimento, percorsa da passanti, automobili e tram, vivace nel suo pullulare di piazze, cinema, teatri, parchi e grattacieli di nuova costruzione, questo libro raccoglie alcune delle pagine più belle mai dedicate a Berlino e ai suoi abitanti. -
Il carattere degli americani
Forte e radicato senso della democrazia, parità di diritti, libertà, diligenza. Ma anche suscettibilità, «vanità patriottica», litigiosità, sconsideratezza. Quando il ventiseienne Alexis de Tocqueville parte dalla Francia borbonica e approda alle democratiche sponde degli Stati Uniti, resta colpito dalle istituzioni, dalle peculiarità e dal carattere dei loro abitanti, che puntualmente racconta nella sua opera maggiore e più nota, ""La democrazia in America"""", pubblicata in due volumi tra il 1835 e il 1840. Nei capitoli raccolti in questo volume, opportunamente messi a fuoco da una prefazione di Sergio Romano, Tocqueville dipinge il popolo americano per quello che è: con le sue virtù e le sue debolezze, in un ritratto vivace e sorprendente che a quasi duecento anni di distanza resta una chiave indispensabile per comprendere un paese complesso e ricco di contraddizioni."" -
Bouvard e Pécuchet
Bouvard, svagato e generoso, è vedovo e senza figli; Pécuchet, più introverso e riservato, è scapolo. Entrambi copisti, si conoscono per caso e sull'onda di un'istintiva, reciproca simpatia decidono di cambiare vita, stanchi della loro mediocre routine. Quando Bouvard riceve una cospicua eredità, i due si ritirano insieme in campagna dove con entusiasmo da neofiti e zelo instancabile si cimentano nei più svariati campi dello scibile umano - dall'agricoltura al magnetismo, dall'archeologia allo spiritismo alla pedagogia - alternando allo studio maldestri tentativi di sperimentazione destinati a sicuro fallimento. La redenzione che i due patetici dilettanti con disarmante candore si aspettavano dai libri e dalla conoscenza lascia via via il posto alla delusione e alla consapevolezza della vanità di ogni sapere di fronte al caos del mondo. Rimasto incompiuto e pubblicato postumo nel 1881, ""Bouvard e Pécuchet"""" è l'antiromanzo di Flaubert: un monumento ironico e amaro alla stupidità umana, ma anche il «libro delle vendette», in cui attraverso i «suoi due idioti» il grande scrittore francese mette in atto un sistematico svuotamento di senso della cultura borghese e dei suoi miti che sembra anticipare Beckett, Ionesco e Kraus. Introduzione di Bruno Nacci."" -
I 10 disastri climatici che hanno cambiato il mondo
Uragani, eruzioni vulcaniche, tempeste, glaciazioni: come siamo sopravvissuti alle catastrofi climatiche del passato? E supereremo quella in corso?Il celebre inverno russo è riuscito a bloccare le invasioni di Carlo XII di Svezia, di Napoleone, di Hitler. Una serie di violente tempeste ha affondato l'Invincibile Armata spagnola. Il fenomeno El Niño ha contribuito al collasso della civiltà maya. Un'inondazione ha distrutto la ricca e potente città di Rungholt, nei Paesi Bassi, permettendo così ad Amsterdam di prosperare. Perché c'è una forza più potente degli eserciti e che nessun patrimonio, per quanto ingente, può controllare: il clima. Il giornalista Marcus Rosenlund conduce i lettori attraverso un viaggio lungo millenni svelando in che modo condizioni atmosferiche e cambiamenti meteorologici hanno contribuito in maniera radicale a formare il mondo che conosciamo. E sottolineando il ruolo decisivo che il clima ha avuto in tanti momenti cruciali, spesso drammatici, della storia dell'uomo, ci dimostra anche perché oggi non possiamo non preoccuparci per quanto sta accadendo al nostro pianeta, e cosa è importante fare per salvare il nostro futuro. -
La verità ci rende liberi. Conversazioni con Paolo Rodari
«La verità che libera non è altro che la scoperta dell'amore.»Alberto Maggi è una delle voci della Chiesa più ascoltate da credenti e non credenti: le sue posizioni, spesso spiazzanti, fanno discutere e suonano come un pungolo a mettersi sempre in discussione. Perché, come ripete papa Francesco, non bisogna avere fiducia di chi non dubita mai. In questa conversazione con il vaticanista Paolo Rodari, Alberto Maggi si racconta con grande sincerità: non mancano ricordi autobiografici, la scoperta della vocazione, gli scontri con le gerarchie ecclesiastiche che gli sono valsi il titolo di ""teologo eretico""""; e al contempo, da fine biblista, ci offre le sue riflessioni su un Vangelo che troppe volte è stato presentato solamente come un insieme di norme e precetti da rispettare, pena i più tremendi castighi. Ma davvero seguire Gesù non è altro che un insieme di regole da non disattendere? In pagine profonde e ricche di gioia, Alberto Maggi ci insegna che è soprattutto nei periodi di maggiore difficoltà, quando siamo alle prese con le più dure prove dell'esistenza, che bisogna avere maggiore fiducia nell'uomo e nelle vita."" -
Questa vita. Conoscerla, nutrirla, proteggerla
La vita è un immenso oceano che ci contiene e ci scuote con il continuo movimento delle sue onde, sempre inafferrabile, impossibile da fissare. Ma da dove viene, e quale logica la muove? Vito Mancuso risale alle origini della nascita e dell'evoluzione di questa vita sulla Terra, proponendo una visione della natura che non procede solo per mutazioni casuali e per egoistiche selezioni competitive, ma è soprattutto il frutto di una continua armoniosa aggregazione il cui senso intrinseco è il bene. Da questa visione «drammaticamente ottimista» in cui la nostra esistenza può sussistere solo in relazione con quella degli altri viventi, Mancuso recupera magistralmente la possibilità di una rinnovata analogia tra uomo e mondo. Ne nasce un'etica della nutrizione e dell'ecologia capace di purificare il nostro corpo, meglio proteggere e custodire il pianeta, offrirci criteri per un consapevole esercizio della libertà. In questa prospettiva il valore di un essere umano non dipende da ciò che ha o che sa, ma da quanto riesce a mettersi al servizio di qualcosa di più grande di sé: dalla sua capacità di aprirsi all'altro, di abbracciare, di amare. È la nuova visione del mondo di cui questa vita ha urgente bisogno per tornare a fiorire. -
Io amo. Piccola filosofia dell'amore
Nel corso della vita tutti abbiamo vissuto quel sentimento euforico e doloroso, carico di paura e di felicità, chiamato amore. Ma dove ha origine e come agisce la sua forza misteriosa che sempre attrae e rapisce? Come possiamo viverlo nel modo più vero? E qual è il messaggio che esso porta con sé? Sono le domande fondamentali a cui Vito Mancuso risponde con la profonda intensità che da sempre caratterizza il suo pensiero, accogliendo tra le pagine la dolcezza e la potenza di una straordinaria avventura umana affrontata nelle sue forme più diverse. In questo libro, puro ma mai puritano, si ragiona così senza paura di controversie a proposito di rapporti prematrimoniali, adulterio, masturbazione, omosessualità, bisessualità: rimanendo sempre fedele al primato della coscienza e della libertà individuale ed esponendo tutti i limiti della morale tradizionale cattolica, l'autore propone una prospettiva etica in grado di orientare dal basso un esercizio giusto e insieme libero della sessualità. L'amore diviene così il punto di vista privilegiato per guardare a tutta l'esistenza. -
Le 100 bandiere che raccontano il mondo
Per migliaia d'anni le bandiere hanno rappresentato i nostri sogni e le nostre speranze. Le abbiamo sventolate, abbiamo marciato sotto i loro colori, talvolta le abbiamo bruciate, e ancora oggi c'è chi è pronto a morire per loro. Questo libro illuminante ci svela aneddoti e segreti di straordinari simboli capaci tanto di unirci quanto di dividerci: scopriamo così che se una bandiera statunitense è troppo logora, esistono regole e rituali ben codificati per organizzarle un vero e proprio funerale; che il numero di stelle sullo sfondo blu dell'Unione europea è frutto del caso (e forse anche di un pizzico di italiana scaramanzia); che il Mahatma Gandhi in persona ha avuto un ruolo fondamentale nell'evoluzione della bandiera indiana, mentre quella nigeriana nasce dal disegno di uno studente poco più che ventenne che ha risposto all'annuncio di un concorso. Unendo storia antica e attualità, Tim Marshall spiega in che modo un semplice pezzo di stoffa legato a un'asta possa arrivare a significare così tanto, e perché abbiamo bisogno di conoscere i vessilli, vecchi e nuovi, per comprendere meglio cosa sta accadendo oggi nel mondo. -
Il libro del tè
Il libro del tè è il miglior viatico per rivolgere uno sguardo d'insieme alla storia e alla cultura orientale. Un classico moderno in cui la storia del tè si tramuta in cammino spirituale alla scoperta dei preziosi tesori della saggezza orientale.La cerimonia del tè è una delle tradizioni giapponesi più conosciute e affascinanti. In questo libro, scritto in inglese per un pubblico occidentale nel 1906, l'autore ricostruisce minuziosamente un rituale dal forte valore simbolico e tradizionale. Il libro del tè è il miglior viatico per rivolgere uno sguardo d'insieme – alla filosofia dallo zen, al taoismo, al buddhismo –, alla storia, alla cultura orientale. Questo classico moderno è un piccolo gioiello in cui la storia del tè – dai miti connessi alla sua coltivazione fino alle rigide norme della sua preparazione – si tramuta in cammino spirituale alla scoperta dei preziosi tesori della saggezza orientale.