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Era Obama. Dalla speranza del cambiamento all'elezione di Trump
"4 novembre 2008: Barack Hussein Obama viene eletto presidente degli Stati Uniti d'America. Difficile immaginare un cammino più improbabile verso la Casa Bianca. Difficile pensare a uno spot migliore per una democrazia statunitense da anni in crisi di sostanza e d'immagine. Difficile, infine, trovare icona politica più globale del neo-presidente, nato quarantasette anni prima alle Hawaii - crocevia storico di meticciamenti e ibridazioni transpacifici - da una madre bianca, originaria del Kansas, e un padre nero e africano."""" L'elezione di Obama è apparsa come uno dei grandi eventi del nuovo millennio e il racconto è subito diventato leggenda, l'uomo un'icona globale. Oggi l'era Obama è finita: è giunto il momento di guardare alla sua figura e al suo operato al di fuori dello scalpore e della superficialità del news cycle 24/7. E, soprattutto, di valutare l'intero arco della presidenza a partire dalla sua conclusione: il clamoroso passaggio di consegne a Donald Trump. Mario Del Pero, uno dei maggiori americanisti europei, ricostruisce le contraddizioni e le complessità che fanno degli Stati Uniti il laboratorio politico dell'Occidente, mostrando tutti i segnali inquietanti che rischiano di minare la sostanza della prima democrazia del mondo. E ci guida alla scoperta di un'amministrazione di cui crediamo di sapere ogni cosa, ma che in realtà resta tutta da studiare e da interpretare." -
La scomparsa del pensiero. Perché non possiamo rinunciare a ragionare con la nostra testa
Un grido di allarme sulla catastrofe più insidiosa della nostra epoca, la rinuncia alla nostra risorsa più importante: la capacità di ragionarernrnLogico e filosofo del linguaggio, Ermanno Bencivenga smaschera la più insidiosa delle catastrofi del nostro tempo: la nostra capacità di ragionare rischia di scomparire. Ma ragionare significa tacitare le emozioni e gli impulsi per fare spazio alle idee e, soprattutto, a una discussione ordinata che le analizzi e ne determini il valore, aprendo nuove strade alla nostra convivenza. Raccontando la sua esperienza di professore, Bencivenga mostra che questa ""catastrofe gentile"""", silenziosa quanto devastante, riguarda soprattutto i giovani. Le nuove generazioni sono più esposte alla proliferazione dei mezzi d'informazione e di comunicazione, che sono diventati troppo veloci e potenti rispetto al tempo che il pensiero logico richiede. Con il risultato inquietante che i giovani si abitueranno sempre più all'idea che qualcun altro, o meglio qualcos'altro, ragioni per loro. Un saggio che ci mette in guardia di fronte alle insidie della mutazione antropologica che sottrae alla nostra specie la sua risorsa più preziosa: il ragionamento."" -
Generazione ISIS. Chi sono i giovani che scelgono il Califfato e perché combattono l'Occidente
Non è l'Islam a mettere le bombe, ma i ragazzi nichilisti e disperati che crescono nel cuore delle società occidentali. Un libro fortemente polemico, la diagnosi definitiva del radicalismo e del terrorismo islamista in Europa e nel mondornrnI fatti tragici avvenuti in Francia nel 2015 e a Bruxelles nel 2016 hanno generato una guerra delle interpretazioni sul fenomeno degli attentati e della loro rivendicazione da parte del sedicente Stato islamico. Ciascuno si è chiesto, almeno una volta, per quale motivo dei giovani nati e cresciuti in Europa finiscano per scegliere la violenza disumana del Califfato. Olivier Roy propone una chiave di lettura sconcertante: non è l'integralismo islamico la prima causa di questo terrorismo, ma un disagio tutto giovanile, un'esigenza folle, violenta e fuori controllo di rottura generazionale. Certo, per compiere questa rottura c'è bisogno di un pretesto. E questi giovani lo trovano facilmente nell'odio puro ostentato dall'Isis... Il sociologo indaga le abitudini di questi giovani, si chiede che musica ascoltino, chi siano i loro eroi, scopre che non sanno quasi nulla del Corano e che frequentano raramente le moschee. E dimostra che la loro ostilità non affonda le radici nello scontro di religione, ma esprime un'esigenza di rottura che si rivolge non solo contro la cultura dei genitori, ma anche contro la società in cui sono nati, cioè la società occidentale... -
Non sono razzista, ma. La xenofobia degli italiani e gli imprenditori politici della paura
Luigi Manconi e Federica Resta lanciano un grido d'allarme in questo pamphlet: l'intolleranza etnica ha trovato spazio nel discorso pubblico e nella sfera politica.rnrn""Non sono razzista, ma"""" illustra un meccanismo psicologico tanto elementare quanto diffuso, che mira a prendere le distanze dalle parole e dagli atti che ci tradiscono e contraddicono ciò che pensiamo di essere, o che magari vogliamo far intendere di essere. Ma ormai è entrata in crisi l'interdizione morale nei confronti di parole e atti xenofobi, che aveva costituito una sorta di presidio linguistico e culturale, ma anche sociale e politico, rispetto al ricorso a pratiche di esclusione e discriminazione. Forse davvero sta cadendo il tabù del razzismo nella società italiana. Luigi Manconi e Federica Resta lanciano un grido d'allarme in questo pamphlet: l'intolleranza etnica ha trovato spazio nel discorso pubblico e nella sfera politica, legittimando comportamenti fino a ieri censurati, grazie a figure pubbliche che fanno del proprio ruolo istituzionale una risorsa significativa di produzione e legittimazione dell'ostilità sociale nei confronti dello straniero."" -
I veri padroni del calcio
Tutta la verità sui nuovi potenti che governano il calcio globale e sulle loro guerre geopolitiche e finanziarie, dietro le quinte dello sport più popolare al mondo.rnrnMarco Bellinazzo racconta i giochi di potere e i flussi di denaro, la corruzione e gli scandali che si nascondono dietro il calcio globale e ricostruisce i fili rossi di un mercato multimiliardario che coinvolge le potenze politiche ed economiche del pianeta. -
Shock politics. L'incubo Trump e il futuro della democrazia
Dopo No Logo, Shock Economy e Una rivoluzione ci salverà torna la più autorevole ed illuminante analista del capitalismo neoliberista e dell'establishment globale.rnrn""Urgente, tempestivo, necessario"""" - Noam Chomsky, professore emerito, MITrnrn""""Naomi Klein ha scritto una guida alla speranza per la gente comune. Leggete questo libro"""" - Arundhati Royrnrn""""Chi meglio di Naomi poteva trovare un senso in questa follia e aiutarci a trovare una via d'uscita? Questo libro sarà in cima alle classifiche e non potrete farne a meno"""" - Michael Stipernrn«Questo libro è una cassetta degli attrezzi per capire come siamo arrivati a questo momento politico surreale, come possiamo impedire che le cose vadano ancora peggio e come, se non perdiamo la testa, possiamo fare un salto in avanti e cogliere l'opportunità per migliorarle. Una cassetta degli attrezzi per resistere». Secondo Naomi Klein, sbaglia chi ritiene un caso soltanto americano il programma del nuovo presidente, che prevede protezionismo e deregulation dell'economia interna, una guerra totale al cosiddetto """"terrorismo radicale islamico"""" e un rifiuto delle politiche climatiche... Klein pone le basi per un movimento di massa capace di opporsi al militarismo, al razzismo e al corporativismo che stanno crescendo nel mondo occidentale. E dimostra che il concetto di resistenza è tutt'altro che obsoleto."" -
Cambio di paradigma. Uscire dalla crisi pensando il futuro
Il futuro è ancora possibile. Per conquistarlo dobbiamo cambiare le regole.rnrnPer uscire da una crisi serve un cambio di paradigma. Bisogna cambiare regole e prospettive, adeguare il proprio sguardo a un modo nuovo di interpretare la realtà. E prima che si stabilisca un nuovo paradigma, una nuova normalità, esiste un momento in cui tutte le possibilità sono aperte. Mauro Magatti dimostra che noi ci troviamo esattamente in quel momento. Il 2008 ha segnato l'inizio di una crisi economica che si è rivelata anche politica e culturale e ha portato alla fine di un'epoca. Fino ad allora il neoliberismo era stato il modello al quale avevamo affidato le nostre prospettive di crescita economica e di benessere. Ora quel modello è saturo, perché non è più capace di rispondere alle esigenze di un mercato globale sempre più selvaggio e sregolato, né alla degenerazione della politica, sempre più populista e nazionalista. Ma questa, spiega Magatti, è una grande occasione. Perché se le vecchie regole non sono più valide, questo è il momento in cui possiamo inventarne di nuove. L'importante è avere chiara una direzione. E la direzione è quella della rinuncia alla cieca economia del consumo, per giungere a uno scambio sostenibile. -
Un mondo a tre zeri. Come eliminare definitivamente povertà, disoccupazione e inquinamento
Esiste un modello alternativo al capitalismo sfrenato. Muhammad Yunus sa come realizzarlo.rn""Il fine della vita umana su questo pianeta non è semplicemente sopravvivere, ma vivere con grazia, bellezza e felicità. È il nostro compito. Cominciamo oggi.""""rnrnA dieci anni dall'inizio di una crisi che non è mai davvero finita, è arrivato il momento di ammettere che gli ingranaggi del capitalismo sono difettosi. Certo, l'economia non si è affatto fermata. Ma alla sua crescita corrisponde una concentrazione sempre più pronunciata della ricchezza nelle mani di pochi. La povertà aumenta in tutti i paesi del mondo, la disoccupazione emargina i giovani e la produzione industriale fuori controllo distrugge l'ambiente. Tuttavia, secondo Muhammad Yunus, un nuovo modello economico esiste già e costituisce la risposta all'economia dell'interesse personale e della diseguaglianza. Da quando Yunus ha cominciato ad articolare l'idea di una nuova forma di capitalismo con lo strumento del microcredito e l'esperienza della Grameen Bank, migliaia di organizzazioni non profit in giro per il mondo l'hanno adottata. E hanno introdotto l'energia in milioni di case bengalesi, hanno trasformato migliaia di giovani disoccupati in imprenditori, hanno finanziato imprese gestite da donne negli Stati Uniti, e hanno portato mobilità, protezione e molti altri servizi nelle zone più povere della Francia. Yunus dimostra che eliminare le diseguaglianze create da un capitalismo sfrenato con le risorse della vita di tutti i giorni è possibile. La strategia è semplice. Si tratta di riconoscere l'inganno del capitalismo classico, secondo il quale la natura umana è egoista e orientata anzitutto all'interesse personale, e di prendere parte a un nuovo sistema economico fondato su una visione più realistica, che riconosca nell'altruismo e nella generosità forze altrettanto fondamentali e potenti."" -
Concetta. Una storia operaia
La storia della donna che si è data fuoco all’Inps di Torino. Un racconto intimo e appassionante sulla retrocessione del lavoro nel nostro Paese.rnrn“Se non un destino, c’è almeno un corpo del quale io possa ancora disporre?”rnrn27 giugno 2017: nella sede dell’Inps di Torino Nord, in corso Giulio Cesare 290, una donna si cosparge di alcol e si dà fuoco. È Concetta Candido, di mestiere faceva l’addetta alle pulizie in una grande birreria di Settimo Torinese, inquadrata in una cooperativa inventata e presieduta dagli stessi titolari della birreria. Da sei mesi Concetta è stata licenziata. Così, senza lavoro, senza liquidazione e con il sussidio di disoccupazione che per un disguido burocratico non arriva, Concetta giunge all’apice della disperazione. Per questo sceglie il fuoco come forma di pubblica protesta. Si procurerà ustioni di terzo grado sul 27% del corpo e lotterà tra la vita e la morte per mesi. La attende un percorso di lenta e dolorosa riabilitazione. Intorno a lei si forma spontaneamente una rete di sostegno affettuoso, che non riesce però a infrangere il muro di imbarazzo con cui il suo gesto è stato rimosso dai concittadini e dai politici della comunità operaia di Settimo Torinese.rnTrent’anni dopo il suo libro-inchiesta Operai, Gad Lerner torna negli stessi luoghi a raccontare il mutamento brutale delle condizioni di lavoro. Un’inchiesta che, a partire dalla testimonianza di Concetta, darà voce a tutti i protagonisti di questa tragedia: i primi soccorritori, i datori di lavoro, i funzionari dell’Inps, le colleghe licenziate, la sinistra cittadina, i familiari di Concetta tra i quali spicca l’impegno appassionato del fratello Giuseppe.rnEmerge così una storia esemplare che ha a che fare con tutti noi molto più di quanto siamo disposti a credere. Gli uomini e le donne come Concetta sono i nuovi operai, senza sindacati né tutele, protagonisti involontari di una corsa al ribasso nel precariato, nel lavoro nero e nelle retribuzioni. Ed è forse significativo che il fuoco di Concetta sia divampato nella stessa città marchiata dal rogo della ThyssenKrupp, che anticipò la metamorfosi sociale dell’ultimo decennio narrata in questo libro. -
Gli impostori. Inchiesta sul potere
Che fine ha fatto Emanuela Orlandi dopo la sua scomparsa il 22 giugno 1983?rnChi comanda davvero al Comune di Roma?rnQual è la vera storia del “Giglio magico” di Matteo Renzi?rnTre inchieste, tre indagini esplosive che smascherano le menzogne del Potere.rnrnrnIl 22 giugno 1983, in un caldo pomeriggio di inizio estate, Emanuela Orlandi, giovane cittadina del Vaticano, scompare nel nulla. Nei giorni successivi si avviano ricerche spasmodiche, che nei mesi e negli anni porteranno a un susseguirsi di indagini giudiziarie, inchieste giornalistiche, ipotesi complottistiche più o meno fantasiose. Ma nessun indizio concreto aiuterà a far luce su uno dei misteri più inquietanti della recente storia d’Italia.rnOra Emiliano Fittipaldi, giornalista d’inchiesta che ha già indagato sugli scandali della Santa Sede con i bestseller Avarizia e Lussuria, ricostruisce nuovi tasselli fondamentali della drammatica vicenda di Emanuela grazie a un documento misterioso, di provenienza vaticana. Da cui, se la sua veridicità venisse confermata, emergerebbero squarci impensabili sul destino della quindicenne; o, nel caso contrario, sulle inesauribili trame di cui si serve il potere per nascondere realtà impossibili da rivelare.rnÈ la prima delle tre inchieste che compongono questo libro, indagine serrata e documentatissima sulle mistificazioni dei potenti, troppe volte sicuri della propria impunità. La seconda inchiesta racconta i retroscena dell’indagine giornalistica che ha travolto a fine 2016 la giunta del sindaco di Roma Virginia Raggi, portando all’arresto di collaboratori importanti e aprendo la crisi del Movimento 5 Stelle nella capitale. La terza è dedicata all’ascesa del gruppo di potere che ha accompagnato la scalata di Matteo Renzi, presidente del Consiglio dal febbraio 2014 al dicembre 2016.rnGli impostori, denuncia Fittipaldi, sono gli uomini che vendono rivoluzioni e speranze, ma fanno il contrario di quanto hanno promesso. Coloro che attraverso menzogne e propaganda si presentano davanti all’opinione pubblica con maschere che occultano la vera faccia del potere. Questo libro è un’energica e appassionata difesa del libero giornalismo d’inchiesta come antidoto irrinunciabile alle loro imposture. -
Il pacco. Indagine sul grande imbroglio delle banche italiane
Un’inchiesta senza precedenti sulla miscela esplosiva che ha distrutto i nostri risparmi.rnrn“Il conflitto d’interessi è la regola, le consulenze inutili e i favori agli amici all’ordine del giorno, la trasparenza una fastidiosa incombenza da evitare.”rnrnSono passati più di dieci anni da quando l’Italia ha scoperto gli intrighi dei “furbetti del quartierino”, con le scalate bancarie che avevano già sconvolto il nostro sistema finanziario. Cosa lega quelle vicende agli scandali che oggi hanno fatto perdere 800 milioni di euro a migliaia di risparmiatori, riducendo sul lastrico alcune banche dell’Italia più ricca? Come è stato imbastito il grande imbroglio che, con la collaborazione di istituti finanziari di mezzo mondo, ha rischiato di affossare un pezzo importante del nostro paese?rn“In Italia la reazione a catena partita da Siena e alimentata dalla crisi fa saltare una dopo l’altra le banche delle regioni ricche, quelle che foraggiavano i distretti industriali. Salta la Cassa di risparmio di Ferrara. Salta Banca Marche. Salta la Cassa di risparmio di Chieti. Salta la Banca popolare dell’Etruria. Salta la Popolare di Vicenza. Salta Veneto Banca. E il virus continua a camminare. La storia è comune. Ha a che fare con la modestia oggettiva di una classe dirigente scelta con criteri discutibili che si installa sul ponte di comando delle banche grazie a relazioni di potere. Quando non per meriti politici se non direttamente partitici, come avvenuto al Monte dei Paschi di Siena.”rnE proprio la banca senese, che ha dato inizio al contagio, ha fatto anche virare lo scandalo in tragedia, con la morte misteriosa di David Rossi, il capo della comunicazione della banca, precipitato dalla finestra del suo ufficio.rnIn un’inchiesta capace di fare chiarezza una volta per tutte sui meccanismi malati e i rapporti di forza del sistema bancario, Sergio Rizzo racconta “una stagione terribile dove non è mancato proprio nulla. Neppure il sangue”. E compie un viaggio nella provincia profonda, da Siena a Vicenza ad Arezzo, alla ricerca dell’origine del veleno che sta inquinando il potere finanziario italiano. -
Falso! Quanto costano davvero le promesse dei politici
Perché la domanda che resta sullo sfondo, a un passo dalla data elettorale, è: i politici che si candidano a governarci sbagliano o mentono?rnrnFlat tax, reddito di cittadinanza, moneta fiscale, aumento dell'età pensionabile. Sono le principali proposte economiche delle tre forze che oggi si contendono il governo del paese. Ma il dibattito è nullo, perché sono interventi irrealizzabili o catastrofici per i nostri conti... Attraverso un'analisi chiara e rigorosa, Roberto Perotti mostra agli elettori come queste proposte siano fallaci o pericolose. Perché la domanda che resta sullo sfondo, a un passo dalla data elettorale, è: i politici che si candidano a governarci sbagliano o mentono? -
Una storia del mondo a buon mercato. Guida radicale agli inganni del capitalismo
Per comprendere il nostro tempo, governato dalle regole del capitalismo, è necessario raccontare una grande storia. È la storia di chi ha trasformato la natura, l'energia e anche la vita in merce capace di produrre profitto.rnrnNatura, soldi, lavoro, assistenza, cibo, energia e vita. Sono le sette cose che hanno costruito il nostro mondo e che daranno una forma al nostro futuro. Mettendo a profitto ciascuna di queste, l'economia moderna ha trasformato, governato e devastato la Terra. Dopo «I padroni del cibo» e «Il valore delle cose», Raj Patel presenta insieme a Jason W. Moore un nuovo modo di analizzare le emergenze planetarie del nostro tempo. Gli studi più recenti sullo stato di salute del pianeta accompagnano la narrazione delle vicende del colonialismo, delle lotte indigene, delle rivolte degli schiavi. Come Jared Diamond in «Armi, acciaio e malattie», Patel e Moore si lanciano in un viaggio straordinario nel tempo e nello spazio, alla ricerca di casi esemplari della capacità del capitalismo di piegare alla propria costante esigenza di profitto qualsiasi cosa, anche la vita stessa. È una storia che comincia con Cristoforo Colombo, primo grande esportatore del colonialismo e dell'economia del capitale, e arriva fino a oggi. Ripercorrerla significa scoprire una verità inquietante: le più grandi crisi della politica e dell'economia mondiali hanno offerto ogni volta nuove strategie per sfruttare in modo sempre più insidioso le risorse disponibili, facendo del mondo l'arena del mercato capitalista... -
La fine del calcio italiano. Perché siamo fuori dai Mondiali e come possiamo tornarci da protagonisti
Come si spiega la squalifica dell'Italia dai mondiali di Russia 2018? Un'inchiesta che nella deriva del calcio italiano rivela la crisi della classe dirigente del nostro paese.rnrnIl calcio italiano è stato contaminato da tutte le nefandezze che hanno attraversato e rovinato l'Italia negli ultimi decenni. La Serie A avrebbe potuto essere la prima Lega a dotarsi di stadi all'avanguardia, pensati per il calcio e il suo business, e invece l'appuntamento storico di Italia '90 si è trasformato in un disastro nazionale, con un fiume di soldi e corruttele che ha partorito impianti, nel migliore dei casi, inadeguati. I miliardi piovuti sul campionato italiano grazie alle pay TV non sono stati impiegati in investimenti a lungo termine, nella costruzione di strutture sportive e vivai, in modo da coltivare il futuro del football tricolore. Si sono invece riversati su giocatori e procuratori, oppure sono stati rubati dalle casse dei club per coprire i dissesti delle aziende. I molti dissesti delle società di calcio, avvenuti soprattutto a partire dagli anni duemila, sono stati provocati da questi furti, prima ancora che da carenze gestionali dei club. Alla luce delle ultime sentenze giudiziarie e dopo la squalifica della Nazionale dai prossimi Mondiali, non possiamo più ignorare che il calcio italiano è nel profondo di una crisi da cui riprendersi sarà difficile. La diagnosi è fatta. Ma c'è ancora speranza per guarire e rimettersi in sesto. Come dicono i medici in questi casi, ci vuole però la buona volontà del paziente. E la domanda fondamentale è questa: c'è la buona volontà del paziente? -
Corruzione e anticorruzione. Dieci lezioni
In dieci lezioni capaci di rendere accessibile il linguaggio delle autorità amministrative, Raffaele Cantone e Enrico Carloni illustrano in cosa consiste l’attività di contrasto alla corruzione e quali sono gli errori che dobbiamo correggere per non essere più vittime di un sistema spietato e pervasivo.rnrnOgni volta che un politico o un funzionario prende una decisione che riguarda la costruzione di opere pubbliche e infrastrutture e rilascia un documento ufficiale, oppure sceglie un membro del consiglio di amministrazione di una società partecipata, esiste il rischio di corruzione. Eppure negli ultimi decenni in Italia la lotta alla corruzione si è intensificata, dotandosi di strumenti capaci di analisi sempre più approfondite. Il fenomeno è stato compreso nella sua complessità. Non più come un semplice accordo privato, ma come un sistema tentacolare che coinvolge le imprese, la politica e le organizzazioni criminali. Per questo Raffaele Cantone ed Enrico Carloni sanno che per combattere la corruzione il codice penale non basta. Le sanzioni non sono sufficienti se non sono accompagnate da un insieme di regole che impedisca preventivamente questi eventi delittuosi. In dieci lezioni capaci di rendere accessibili i linguaggi delle autorità amministrative, pur mantenendo la necessaria accuratezza, Cantone e Carloni spiegano in cosa consiste l'attività di contrasto alla corruzione e quali sono gli errori che dobbiamo correggere per non essere più vittime di un sistema spietato e pervasivo. -
Mao Zedong è arrabbiato. Verità e menzogne dal pianeta Cina
Dall'autore del Settimo giorno e della Cina in dieci parole, un manuale divertente e feroce per spiegare agli occidentali che cos'è la Cina contemporanea.rnrn«Mentre il giovane Mao Zedong preparava la rivoluzione, un giorno trovò un modo molto efficace per conquistare una folla in gran parte priva di istruzione: prese in mano una bacchetta di legno e la spezzò in due. Poi ne prese una manciata: non si rompevano. La rivoluzione sarebbe stata possibile solo se fosse stata di tutti. Fu così che il primo giorno di ottobre del 1949 Mao proclamò la sua repubblica. Se la Cina sia un paese unito o diviso, oggi è di nuovo un problema». La rabbia è ovunque. Ed è più facile reprimere la rabbia di un uomo solo che quella di una folla. La Cina, con le sue dimensioni ciclopiche sia nella geografia sia nel mondo virtuale della finanza, per noi della provincia occidentale rimane difficile da conoscere. Dopo «La Cina in dieci parole», Yu Hua avvicina questa distanza sterminata con le sue storie e le sue analisi, i suoi aneddoti e le sue indagini, senza mai rinunciare a un'ironia che sa distruggere ogni pregiudizio eurocentrico e traduce la Cina in un universo di simboli e significati finalmente leggibili. Racconta la rigidità delle leggi e l'arroganza del potere, la capacità inimitabile di conservare le tradizioni più antiche nelle abitudini di tutti i giorni, la censura nei media e nell'industria culturale. Ritorna in piazza Tienanmen, dove si consuma una cesura della storia cinese e mondiale. Da allora è cominciata la dittatura politica del miracolo economico, che ha portato alla distribuzione iniqua della ricchezza della Cina contemporanea e alla speranza del governo, un tempo impensabile, che i cinesi dimentichino la lotta di classe. Ecco perché Mao Zedong è arrabbiato. -
Invano. Il potere in Italia da De Gasperi a questi qua
Da una delle penne più affilate del nostro giornalismo, una storia di potere, dell'Italia e delle sue tribù politiche. Per capire chi siamo, come lo siamo diventati e se questa storia è davvero finita.rnrn«La lettura di Invano. Il potere in Italia da De Gasperi a questi qua, le quasi mille pagine in cui Filippo Ceccarelli racconta la storia delle tribù politiche in Italia dal dopoguerra a oggi, fa rimpiangere gente spesso combattuta, detestata, irrisa» - Antonio d'Orrico, SetternrnrnCi sono i comunisti e gli scomunisti, i barbari padani e i democristiani, gli ex socialisti craxiani e non craxiani, i postfascisti e i berluscones: settant'anni di distinguo, di scissioni, di precisazioni, di essere uguali ma diversi hanno finito per affollare il nostro paese di tribù e sottotribù politiche, ognuna con i suoi tic, le sue parole d'ordine e di contrordine, i suoi vizi privati e le sue pubbliche virtù. Filippo Ceccarelli, ""curioso di professione"""", si inabissa nelle infinite pieghe di questa storia cominciata con il dopoguerra e forse ora finita per sempre, e in un paese senza memoria dell'altroieri ricuce ossessivamente i dettagli del lunghissimo romanzo italiano. È l'antropologia di chi il potere lo ha avuto e lo ha perso, di chi lo ha subìto e combattuto, alla ricerca delle tracce, dei fili in grado di raccontarci come siamo diventati quello che siamo. Sostenuto dalle carte e dai ritagli contenuti nel suo impressionante archivio sui politici italiani (334 raccoglitori e 1500 cartelle, pari a una torre di 45 metri e ai due camion che sono stati necessari per trasferirlo alla Biblioteca della Camera), Ceccarelli scrive un libro appassionato e definitivo che, attraverso un uso sapiente e raffinato dell'aneddotica e una scrittura arguta e spiazzante, mette il paese davanti allo specchio, anche se «può sembrare ormai anacronistico questo andare al fondo, questo accanirsi sulle conseguenze del disincanto»."" -
Orizzonti selvaggi. Capire la paura e ritrovare il coraggio
Un libro politico. Non il libro di un politico. Una riflessione profonda e una proposta innovativa da uno dei nuovi protagonisti della scena politica italiana.rnrnLe classi dirigenti hanno perso ogni contatto con il presente, rompendo la relazione di fiducia con i cittadini. Questo libro cerca di ricostruire le motivazioni del declino della classe politica, soprattutto quella progressista, di analizzare la consistenza delle paure globali e di suggerire un metodo per affrontarle.rnrn«L'atteggiamento di Embraco dimostra totale irresponsabilità nei confronti dei lavoratori e totale mancanza di rispetto nei confronti del governo. Io non ricevo più questa gentaglia...» È con questa parola, ""gentaglia"""", che il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda inizia la sua ascesa nell'immaginario di milioni di italiani, perché è una parola desueta, perché è """"una cosa di sinistra"""", perché parla di una politica che vuole tornare a dettare le regole. Dettare le regole, del resto, è un compito al quale nessuna classe dirigente può più sottrarsi, perché stiamo affrontando una fase di profonda trasformazione che è necessario governare. Basta guardarsi intorno: stiamo passando rapidamente da un'economia manifatturiera a un'economia della conoscenza, sempre più globalizzata e tecnologica. E questi anni di brutale transizione stanno producendo paure finora ignote. Per questo è necessario agire subito per arginarle, trovando criteri radicalmente nuovi di redistribuzione della ricchezza, gestendo il consumo delle risorse, inventando sistemi di tassazione che pongano riparo alle attuali voragini di privilegio, ammaestrando l'ingresso delle multinazionali dentro le fragili economie nazionali. Sono sfide che chiedono come mai prima d'ora coraggio alla politica, e a economisti e intellettuali strategie di lungo termine. Perché i cambiamenti sono di tale portata da non consentire improvvisazione e, per non far cadere il paese spaventato tra le braccia del populismo, le élite devono tornare a svolgere il loro ruolo. Immergersi nelle paure dell'oggi e definire i contorni dei nostri orizzonti selvaggi sono il primo passo per ricostruire un pensiero politico credibile, capace di coinvolgere e mobilitare i cittadini."" -
02.02.2020. La notte che uscimmo dall'euro
I capitali fuggono all'estero. I bamcomat chiudono. Esplode l'inflazione. Una distopia tanto possibile da sembrare vera. Per guardare oltre l'abisso sul quale il nostro paese si sta affacciando.rnrn2 febbraio 2020. È tutto pronto, il grafico incisore che ha avuto dal ministro dell'Economia l'incarico di disegnare la Lira Nuova ha finito, il punto di verde è perfetto. Banconote e monete verranno messe in circolazione a partire dalla mezzanotte. In ossequio al credo nazionale sono stati abbandonati i poeti, gli artisti e gli scienziati: al loro posto le immagini degli eroi popolari e i martiri del governo sovranista. Il governo è in carica da un anno e mezzo, e ormai la maggioranza è costituita da un partito unico, il Psi – Partito sovranista italiano. Per tener fede alle promesse elettorali il Psi ha fatto saltare i conti pubblici. Così non c'è altro da fare che andare fino in fondo: mettere in atto il piano B, uscire dall'euro. Intanto la speculazione internazionale è già preparata e le corazzate finanziarie sono pronte ad affossare l'Italia. E fra chi scommette contro il Paese c'è anche un politico importante, che ha un ruolo di rilievo nell'operazione Morris, com'è stata battezzata in codice. La mattina del 3 febbraio, la nuova valuta crolla in poche ore mentre le Borse vanno a picco. Le banche hanno bloccato i bancomat, la fuga di capitali è immediata e imponente. L'inflazione comincia a galoppare. I tassi d'interesse esplodono, le imprese indebitate dichiarano bancarotta, i mutui vanno alle stelle. Il potere d'acquisto dei salari è divorato dall'impennata dei prezzi, la disoccupazione tocca livelli astronomici, la povertà dilaga. Il paese è in ginocchio. L'Italia sembra uscita da un'altra guerra mondiale. L'unica soluzione è emanare un decreto per vendere i monumenti agli stranieri. I cinesi offrono 100 miliardi di euro per il Colosseo e i russi si prendono Pompei in cambio merce: le forniture di gas naturale all'Italia per 25 anni. Non basterà. Ma neppure si potrà tornare indietro. Il racconto di un'Europa in cui non esistono più scenari impossibili. -
Nel paese della pseudoscienza. Perché i pregiudizi minacciano la nostra libertà
Con un'analisi rigorosa, Corbellini costruisce una mappa per orientarsi nel dibattito pubblico senza subire la dittatura delle false opinioni.rnrnLa democrazia rappresenta una condizione essenziale per lo sviluppo della ricerca scientifica. Non solo: la libertà di pensiero e la libertà di ricerca scientifica sono due facce della stessa medaglia, e si può dimostrare che una precisa consapevolezza del valore morale e politico della libertà di pensiero è coeva ai primi passi compiuti dalla rivoluzione scientifica. Oggi, spiega Gilberto Corbellini, la scienza è sotto attacco e questo è un problema, una minaccia per la democrazia liberale come la conosciamo e la pratichiamo nelle società aperte. Il pensiero critico e pluralista è fragile, e la scienza è facilmente esposta all'incomprensione e all'insofferenza. La scienza occidentale è minacciata dalla diffusione sistematica della pseudoscienza, coltivata anche da certa politica e diffusa capillarmente attraverso i social media. La pseudoscienza prolifera soprattutto attraverso la formazione spontanea di reti di cittadini che si organizzano per affermare teorie cospirative o diffondere credenze pseudoscientifiche. Queste comunità trovano grande visibilità e conquistano consenso, come nel caso degli Ogm, dei vaccini e delle medicine alternative. Con un'analisi rigorosa, Corbellini costruisce una mappa per orientarsi nel dibattito pubblico senza subire la dittatura delle false opinioni.