Sfoglia il Catalogo ibs003
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 81-100 di 10000 Articoli:
-
La musica salva la vita. Il «sistema» delle orchestre giovanili dal Venezuela all'Italia
Venezuela: uno dei posti al mondo dove vivere è più difficile, tra crimine e povertà. Tre membri della popolazione urbana su dieci vivono nei barrios, baraccopoli dove manca tutto. Eppure nel paese, oggi, sono 350 mila i bambini e ragazzi a rischio che attraverso la musica trovano un senso alla vita, un riscatto sociale, spesso una professione. A volte, diventano essi stessi star internazionali, come è accaduto a Gustavo Dudamel, Diego Matheuz, Edicson Ruiz. È il miracolo del Sistema, creato da José Antonio Abreu nel 1975 a Caracas, e da lì esteso a ogni angolo del Venezuela e poi a tutto il mondo. Nel 2012 sono 285 le scuole di musica sparse per il paese latinoamericano; si comincia a giocare con le note già a due anni, e poi ci sono i corsi nelle carceri e le iniziative dirette ai portatori di handicap. Soprattutto, ci sono infinite orchestre, cori, gruppi, per imparare a suonare ma anche per crescere. Grazie a generosi sostegni soprattutto pubblici, il Sistema può contare su una rete capillare di orchestre per bambini e giovani, in cui l'educazione musicale è completamente gratuita (compresi strumenti, spartiti e, se necessario, cibo e vestiti). E sta diventando un modello non solo per i paesi in via di sviluppo. Claudio Abbado (che firma la prefazione) ha annunciato che intende portare in Italia il ""Sistema"""". Questo libro racconta la storia di José Antonio Abreu, ma anche di un modello artistico, educativo e sociale valido a tutte le latitudini: la storia di un'utopia realizzata."" -
In Sardegna. Un viaggio musicale
Paolo Fresu ha compiuto cinquant'anni nel 2011. C'era una festa da organizzare e tanti amici da invitare: musicisti, scrittori, uomini di teatro, ma anche amici, concittadini, conterranei. Evidentemente, un solo party non bastava. Forse per questo è nato l'incredibile progetto dei ""!50 anni suonati"""": cinquanta concerti in cinquanta diversi luoghi della Sardegna in cinquanta giorni consecutivi coinvolgendo negli spettacoli amici e artisti da tutto il mondo, da Stefano Bollani a Ornella Vanoni, da Uri Caine a Omar Sosa, da Ludovico Einaudi a Sheila Jordan. In quasi due mesi di musica, spostamenti, sorprese, emozioni, Paolo Fresu è andato alla riscoperta della sua amatissima isola, della sua gente, delle sue bellezze, degli angoli nascosti e di quelli celeberrimi. Ha suonato in piazze di paese, miniere abbandonate, spiagge incantevoli, siti archeologici, centrali eoliche, teatri, stazioni ferroviarie. E ha tenuto degli appunti di viaggio, scrivendo di notte dopo i concerti o durante gli spostamenti tra una tappa e l'altra. Il risultato è questo libro, il racconto di un tour eccezionale, ma anche una grandiosa guida della Sardegna in cinquanta concerti e innumerevoli storie. Un itinerario completo di suggerimenti per mangiare e bere bene, indicazioni di luoghi poco o per niente battuti, approfondimenti sulla storia e le tradizioni di una terra straordinaria, e le testimonianze di alcuni compagni di viaggio (come Lella Costa, Paola Turci, Ascanio Celestini, Flavio Soriga)."" -
Le isole del tesoro. Viaggio nei paradisi fiscali dove è nascosto il tesoro della globalizzazione
Questa è la grande storia mai raccontata della globalizzazione. I paradisi fiscali sono infatti la faccia meno conosciuta, ma più centrale, della rete finanziaria mondiale: solo per fare un esempio, più di metà del commercio mondiale e gran parte di mutui e prestiti passano per questi luoghi, almeno ""nominalmente"""". Ogni grande corporation vi svolge continuamente attività di routine e i suoi più grandi utilizzatori non sono certo terroristi, mafiosi o celebrità, ma banche. I paradisi fiscali hanno a che fare di norma con l'evasione: dalle leggi, dai creditori, dalle tasse, in sintesi da ogni controllo e verifica democratica; e hanno avuto un ruolo decisivo in tutti i maggiori eventi economici contemporanei, compresa la crisi attuale esplosa nel 2008, fungendo spesso da base per le lobby che hanno spinto a rimuovere i regolamenti finanziari preesistenti e a tagliare le tasse per i più ricchi in tutto il mondo. Gli hedge fund, Goldman Sachs, Citigroup si muovono continuamente dentro e fuori dal mondo offshore, così come dietro gli scandali di Enron, Parmalat, Lehman Brothers, Aig si celano i paradisi fiscali. Anche la crescita delle corporation e l'esplosione del debito nelle economie più avanzate a partire dagli anni settanta è sostanzialmente una storia che ha a che fare con l'offshore. Certo, esistono anche altre cause utili a spiegare i fenomeni, ma senza la comprensione di questo universo di interessi non si può capire appieno la storia e l'economia del mondo moderno."" -
Cinesi. Come vive, lavora, ama il popolo che comanda il mondo
Tutti parlano della Cina, tutti vogliono capire la Cina: la sua ascesa è per l'Occidente una minaccia o un'opportunità? Che effetti avrà sul nostro portafoglio, sulle nostre vite? Per rispondere si possono accumulare le statistiche, studiare la storia imperiale, analizzare le configurazioni geopolitiche. Ma mancherà sempre qualcosa. Mancherà la vita vera dei cinesi. Cosa significa vivere in un paese insieme a un miliardo e trecento milioni di connazionali? Essere protagonisti - e vittime - dei più grandi sconvolgimenti economici, ecologici, sociali della storia? Avere una tradizione culturale millenaria, rinnegata ma mai del tutto spazzata via, ed essere esposti alle più sfrenate lusinghe del capitalismo globale e consumista? Giampaolo Visetti vive da anni a Pechino in un hutong vicino al lago Houai, dietro la Città proibita. Ha viaggiato per tutto il paese e conosciuto e raccontato migliaia di storie. Soprattutto ha cercato - con curiosità, empatia e sguardo a volte sorpreso e a volte preoccupato - di capire i cinesi. Dal ricco vicino di casa, che come abitazione si fa costruire un tempio tradizionale, finto ma più vero di quello vero, all'umile tassista venuto dalla campagna che tiene in una scatolina il suo grillo ammaestrato; da Liu Xiaobo, che ha vinto il premio Nobel per la pace ma non ha potuto ritirarlo e resta murato vivo in prigione, alla semplice ragazza di città che per un sms imprudente è scomparsa nelle maglie della repressione. -
Il veleno nel piatto. I rischi mortali nascosti in quello che mangiamo
Moltissime ricerche scientifiche ed epidemiologiche segnalano che nel corso degli ultimi trent'anni il tasso di incidenza dei tumori è aumentato del 40 per cento in paesi come gli Stati Uniti, la Norvegia e la Svezia. Sempre in questo lasso di tempo la progressione delle leucemie e dei tumori cerebrali tra i bambini è stato del 2 per cento annuo. Come spiegare questa epidemia inquietante, che colpisce soprattutto i paesi ""sviluppati""""? Alla domanda risponde Marie-Monique Robin in questo libro choc, frutto di un'inchiesta condotta per due anni tra America del Nord, Asia ed Europa (anche in Italia). Nell'appoggiarsi su numerosi studi scientifici, ma anche sulle testimonianze dei ricercatori e dei rappresentanti delle agenzie di regolamentazione, l'autrice dimostra che la causa principale di questa vera e propria epidemia è di tipo ambientale. In particolare per la presenza di decine di molecole chimiche che hanno invaso il nostro ambito quotidiano e l'alimentazione dalla fine della Seconda guerra mondiale. Per questo, l'autrice ripercorre l'intera catena produttiva del cibo: dall'utilizzo dei pesticidi nei campi fino all'impiego di additivi e plastiche per uso alimentare nei nostri piatti. Nel fare ciò mette a nudo il sistema di valutazione e omologazione dei prodotti chimici, attraverso gli esempi emblematici dei pesticidi, dell'aspartame e del bisfenolo A. E infine descrive le pressioni e le manipolazioni messe in atto dall'industria chimica per mantenere sul mercato prodotti altamente tossici."" -
La paura non può dormire. Rilfessioni sulla violenza del secolo scorso
"Ogni vita umana è come uno schiaffo del vento."""" Così cantava Maria Tanase, la grande interprete rumena che la dittatura volle censurare ma la cui voce non poté spegnere nel cuore della gente. Alla verità di queste parole, alla violenza di un secolo e ai suoi totalitarismi, alla propria esperienza di vita e di scrittura sono dedicati i saggi qui raccolti, che Herta Müller ha scritto nel corso degli ultimi anni e fra i quali è compreso anche il discorso pronunciato dalla scrittrice in occasione del conferimento del premio Nobel nel 2009. Alla lettura intensamente personale dell'opera di autori e artisti, da Elias Canetti al poeta e amico Oskar Pastior, da Emil Cioran a Maria Tanase e altri, si affiancano testi in cui il racconto su di sé è sempre anche l'accusa di ogni collaborazione all'abuso e alla violenza. Ed è nello stesso tempo un profondo scavo nel rapporto fra la percezione e la parola, dal quale sorge una poesia di così dura bellezza. Politica, raffinata riflessione letteraria e sulla scrittura, autobiografia: qui tutto nasce dal medesimo nervo, bruciante e scoperto. Poiché, come scrive l'autrice: """"Io non devo una sola frase alla letteratura, bensì all'esperienza vissuta. A me stessa e soltanto a me, perché voglio poter dire quel che mi circonda""""." -
Senza chiedere il permesso. Come cambiamo la Tv (e l'Italia)
"Il corpo delle donne"""" è stato un fenomeno dirompente: il documentario e il libro hanno mostrato a milioni di persone quanto in Italia un certo tipo di tv fosse diventato pervasivo e nocivo, e davvero non più tollerabile. Ma dalla denuncia occorre passare all'azione e Lorella Zanardo con questo libro racconta come si può concretamente lavorare per cambiare i media. E con i media, la società. Innanzitutto i giovani: sono loro che possono inventarsi il futuro, senza chiedere il permesso alle generazioni che hanno costruito il mondo così com'è. In centinaia di incontri nelle scuole, Zanardo ha conosciuto tantissime ragazze e ragazzi, e proprio dai loro pensieri e dalle loro domande nasce la sua riflessione sul sistema dei media in Italia. Reclamando una vera e propria ecologia della mediasfera, l'autrice smonta il mito dell'audience, cerca di andare oltre la sterile diatriba sulla """"qualità"""" televisiva, indaga le responsabilità, analizza le possibilità del servizio pubblico e mette al centro del gioco il cittadino spettatore. E con il percorso per il consumo attivo della tv """"Nuovi occhi per i media"""", scritto insieme a Cesare Cantù, fornisce uno strumento chiaro e accessibile per tutti coloro che non vogliono subire più il marketing televisivo, ma intendono riappropriarsi della loro capacità di comprendere, discriminare, criticare. Perché sono i cittadini consapevoli, pronti a rivendicare i propri diritti che possono cambiare la tv, i media e la società tutta." -
AIDS: lo scandalo del vaccino italiano
"Vaccino anti-Aids: l'Italia è prima"""", """"Aids, funziona il vaccino italiano"""", """"Il mio vaccino batterà l'Aids"""". Il 24 ottobre 1998 i principali quotidiani italiani riprendono con enfasi l'annuncio fatto il giorno prima dalla ricercatrice dell'Istituto superiore di sanità Barbara Ensoli durante il Simposio internazionale su Aids e cancro. Da allora decine di milioni di euro sono stati stanziati dallo Stato italiano per sostenere il progetto di un vaccino contro l'Aids, basato sulle proprietà della proteina Tat, illudendo milioni di persone che la cosiddetta """"peste di fine millennio"""" stesse per essere definitivamente sconfitta. Dopo quindici anni nessun vaccino italiano contro l'Aids è apparso all'orizzonte, mentre la sperimentazione prosegue anche in Sudafrica, nonostante le numerose critiche provenienti dal mondo scientifico internazionale. Da questa rigorosa inchiesta condotta tra medici, scienziati e politici emerge una realtà segnata da paure, interessi economici, protezioni politiche, intrecci familiari e affari internazionali." -
Storia dell'Italia partigiana. Settembre 1943-maggio 1945
Pubblicato presso l'editore Laterza nel 1966, ""Storia dell'Italia partigiana"""" è il primo libro """"di storia"""" del giornalista Giorgio Bocca. Già inviato tra i più importanti del paese, Bocca inizia con questo volume una tradizione di scrittura storiografica che conta numerosi titoli e che Feltrinelli intende riproporre al pubblico di oggi. Scritta con la felicità di racconto e l'acutezza nell'osservazione e nella descrizione del grande cronista, questa Storia spicca per l'equilibrio dello sguardo e per la chiarezza con cui questo momento fondante della storia repubblicana viene restituito al lettore nella sua drammaticità, ma anche nella sua importanza. """"Bocca è stato soprattutto un partigiano. Sono stati quei 'venti mesi' di guerra partigiana che l'hanno rivelato a se stesso: che ne hanno fatto quello che poi sarà e che noi abbiamo conosciuto,"""" scrive Marco Revelli nella sua Prefazione a questo volume. In decenni che ormai scivolano verso una generale dimenticanza dei valori della Resistenza, dei suoi eroi e delle sue tragedie, sempre più spesso si è assistito al tentativo di fare del revisionismo sulla guerra partigiana, e non sempre a un sufficiente livello scientifico e culturale. La """"Storia dell'Italia partigiana"""" di Bocca è senza dubbio un potente antidoto a questa deriva, in cui si ritrovano, senza semplificazioni assolutorie ma con tutta la forza di chi ha partecipato in prima persona, le ragioni di una lotta senza la quale l'Italia repubblicana non sarebbe mai nata."" -
Questo non è un Manifesto
Che sia giunto il momento di cambiare qualcosa, nel mondo in preda alla crisi globale, lo pensano davvero in molti. Che sia il caso di fare qualcosa per limitare tutti quei poteri dominanti, finanziari e politici, che ci hanno portato alla rovina sta diventando un sentimento condiviso. Con questo intenso pamphlet, Hardt e Negri entrano nel merito della questione: non si tratta più, infatti, di protestare, come hanno fatto in questi anni i movimenti di piazza, ma di costruire, facendo emergere principi e pratiche che possano tirarci fuori dall'impasse. Proprio i movimenti hanno messo in evidenza quelli che potrebbero essere i primi principi ""costituenti"""" di un nuovo sistema. In primo luogo, il rifiuto della rappresentanza politica e la costruzione, in sua vece, di nuovi schemi di partecipazione democratica; poi la valorizzazione del """"comune"""", come sfera separata sia da quella privata sia da quella pubblica, statale; ma anche la ridefinizione di nuovi significati per il termine """"libertà"""". Questi nuovi principi derivano da una lunga elaborazione teorica e sono sempre più messi in pratica a vari livelli in tutto il mondo. L'obiettivo è adesso creare un potere costituente che organizzi queste relazioni rendendole durevoli, promuovendo innovazioni future e rimanendo aperto ai desideri della moltitudine. I movimenti hanno dichiarato una nuova indipendenza e a portarla avanti dovrà essere un potere costituente. Questo libro ci dice come."" -
La meravigliosa vita di Jovica Jovic
"Io vi ho raccontato tanto di me. Adesso voi dovete scrivere un libro sulla mia vita. Non ho mai scritto un libro, non ho mai pensato di poter scrivere... Ma vorrei raccontare il mio popolo rom, con le sue tradizioni, le sue storie d'amore e di sofferenza."""" Gesticola mentre parla: solleva le mani, le tiene sospese in aria, la fronte aggrottata. """"E poi a voi vi ascoltano. Se lo scrivete voi, questo libro, tutti sapranno che è anche bello essere rom."""" Jovica Jovic è un grande musicista. Con la sua fisarmonica ha suonato in tutta Europa, in teatri, balere, matrimoni, sagre, festival. E come musicista l'hanno conosciuto Moni Ovadia e Marco Rovelli, ma presto è per loro diventato un amico e un formidabile cantastorie: quella volta che rubò le galline alla vicina cieca, quella volta che il padre Dusan compose una canzone ad Auschwitz, quella volta che non si voleva sposare, ma si sposò lo stesso, quella volta che la guerra in Jugoslavia gli distrusse la chiesa che aveva costruito, quella volta che si comprò una Dallapé rossa fiammante come una Ferrari... In questo libro molto speciale tutte le storie di Jovica Jovic compongono un arazzo coloratissimo, fatto anche di discussioni con Moni e con Marco, di lettere e di fiabe, di riflessioni e di invenzioni. E sotto gli occhi del lettore prende vita l'universo rom, al di fuori degli stereotipi ma ricco di personaggi, situazioni e avventure rocambolesche, calato nella storia del Novecento." -
Eserciti di carta. Come si fa informazione in Italia
Lo stato di salute del giornalismo italiano è una delle questioni più dibattute degli ultimi anni. Lo scontro intorno alla figura di Silvio Berlusconi ha portato la discussione su quale debba essere il ruolo della stampa a un tale livello di animosità e litigiosità da rendere pressoché impossibile qualsiasi tipo di analisi obiettiva e imparziale. Ferdinando Giugliano e John Lloyd, due giornalisti del ""Financial Times"""", hanno cercato di compiere l'operazione più difficile: esaminare con distacco, profondità e competenza il panorama del nostro giornalismo. Vista dall'estero, l'informazione italiana sembra fondata sul presupposto che l'obiettività e l'equidistanza non siano possibili, che la neutralità rispetto a interessi e fazioni politiche sia irraggiungibile e che i giornalisti non possano evitare di assumere posizioni di parte. Ma è davvero così? Televisione, carta stampata e siti di informazione sfornano solo notizie condite con opinioni? Come funziona l'informazione in Italia? Unendo la loro esperienza da giornalisti, il distacco di chi osserva da lontano e un puntiglioso lavoro di ricerca, fatto di decine d'interviste ai protagonisti del nostro giornalismo (da Ezio Mauro a Vittorio Feltri, da Marco Travaglio ad Augusto Minzolini), Giugliano e Lloyd riescono a collocare la questione al di sopra dell'usurato dibattito sul regime berlusconiano e sull'informazione asservita, andando a illuminare le caratteristiche e i vizi di fondo del giornalismo italiano."" -
Di mamma ce n'è più d'una
Il Palazzo d'Inverno di Pechino era luogo di meraviglie e splendore. L'imperatore della Cina, che deteneva il potere più alto, era prigioniero del suo palazzo, proprio in virtù di quel potere. Anche la maternità è un Palazzo d'Inverno: dove è splendido aggirarsi ma da dove non si può uscire. Per secoli è stato l'unico potere concesso alle donne, e oggi torna a essere prospettato come il più importante: l'irrinunciabile, anzi. Lo ribadiscono televisione, giornali, libri, pubblicità, blog. Alle donne, in nome del nuovo culto della Natura, si chiede di allattare per anni e di dedicare ogni istante del proprio tempo ai figli: si dice loro che tornando a chiudersi in casa, facendo il sapone da sole e lasciando libero il proprio posto di lavoro salveranno il paese, e forse il mondo, da una crisi economica devastante. Oppure, se proprio vogliono lavorare, devono diventare ""mamme acrobate"""" in grado non solo di conciliare lavoro e famiglia, ma di farlo con il sorriso sulle labbra e la battuta pronta, magari per raccontarsi su blog che sono il territorio di caccia preferito per tutte le aziende che producono passeggini e detersivi. Nell'Italia dove il mito del materno è potentissimo per le madri si fa assai poco sul piano delle leggi, dei servizi, del welfare, dell'occupazione, dell'immaginario. Ma invece di unirsi, le donne si spaccano: le fautrici dei pannolini lavabili contro le """"madri al mojito"""", madri totalizzanti contro le madri dai mille impegni, femminismi contro femminismi."" -
Pericolo Pakistan
La prima istantanea ritrae i Black Hawk americani che calano silenziosi su Abbottabad, Pakistan. Ventitré militari penetrano nel compound che nasconde Osama bin Laden, lo finiscono con una pallottola alla testa e una al petto, catturano la sua famiglia, si allontanano portando con loro il corpo del terrorista, cinque computer, vari hard disk, più di cento memorie flash. Allargando lo sguardo, Ahmed Rashid ricostruisce uno scacchiere su cui si muovono tre protagonisti. Da un lato gli Stati Uniti di Barack Obama, divisi tra la promessa di pacificazione della regione e le derive di un'azione contraddittoria, gestita da lobby politiche e militari in lotta. Dall'altro l'Afghanistan, un paese oppresso dal regime talebano, devastato da trent'anni di guerre ininterrotte, segnato da un intervento americano militarmente inefficace e politicamente incapace di costruire le basi per un'alleanza futura. E infine il Pakistan. Formalmente alleato degli Usa. Di fatto preda di un'élite corrotta, militari spietati, servizi segreti doppiogiochisti. E transfughi jihadisti sistematicamente accolti e sostenuti nella loro azione. Solo un impegno finalmente coerente da parte degli Stati Uniti, questa la tesi di Rashid, potrà risollevare una popolazione martoriata e stabilizzare una nazione e un'area esplosiva. Un'area dalle cui sorti dipendono il destino della potenza americana, il suo posizionamento rispetto a Cina e India, il suo effettivo contributo a un nuovo equilibrio mondiale. -
Dieci miliardi. Il mondo dei nostri figli
Questo libro parla di noi, dei nostri amici, dei nostri figli. Dei nostri consumi, dei nostri comportamenti, del nostro modello di sviluppo. Questo libro non raccomanda di fare la raccolta differenziata. Non invita a comprare un'auto ibrida. Non propone di farsi un orto in balcone. Questo libro dice la verità. E non c'è niente di più preoccupante. Stephen Emmott è uno dei più importanti scienziati della sua generazione e crede fermamente nella possibilità di valutare scientificamente le trasformazioni che la nostra specie sta operando sull'ecosistema globale. E soprattutto di prevedere quello che succederà quando, tra pochi decenni, saremo dieci miliardi di esseri umani sul pianeta. In queste pagine, che sono state anche il testo per uno spettacolo teatrale di successo a Londra, Emmott mette a fuoco tutto quello che crediamo di sapere su questi temi (riscaldamento globale, deforestazione, scarsità di acqua...) e sostituisce il nostro pigro fatalismo, o il nostro cinico disinteresse, o il nostro tecnologico ottimismo, con un sentimento molto più sgradevole ma anche molto più sensato: la paura. Perché se vogliamo salvare il mondo per i nostri figli, bisogna avere paura di quello che stiamo facendo e cambiare rotta in modo deciso e molto in fretta. -
La sfida. Come destra e sinistra possono governare l'Italia
Negli ultimi anni, Luca Ricolfi ha analizzato in molti articoli e libri la difficile condizione del nostro paese e i fallimenti della nostra politica: un'analisi spesso impietosa e pessimistica, che lascia poco spazio alla speranza che i problemi italiani possano essere risolti. Ma davvero siamo senza speranza? Non c'è proprio niente da fare? Destra e sinistra continueranno a opporsi irriducibilmente su questioni di principio, per poi, una volta al governo, tradire quegli stessi principi accontentandosi di vivacchiare, mentre la nave affonda? Non ci sono idee, proposte, modelli da seguire per far ripartire il paese? In poche pagine che contengono molte idee, Ricolfi prova a indicare una strada politica possibile per risolvere il rebus italiano. E lancia una sfida alla destra come alla sinistra: governare all'altezza dei valori che proclamano a gran voce, concentrandosi sui mezzi concreti e non litigando sui fini ultimi. -
Forza lavoro
Se le diseguaglianze crescono, la recessione non si ferma, i governi traballano e i padroni chiudono, delocalizzano, ricattano, come si fa a restituire al lavoro la centralità che pure la nostra Costituzione proclama nel suo primo articolo? E qual è il ruolo del sindacato in questi nuovi scenari? È vero che la classe operaia non esiste più, che la sua rappresentanza è in crisi, che non ci possiamo più permettere lo stato sociale e le garanzie che abbiamo conosciuto negli scorsi decenni (e che erano state conquistate, appunto, grazie a dure lotte sindacali)? In questo libro, Maurizio Landini pubblica, affronta i nodi irrisolti della realtà italiana. Partendo dalla crisi, dalla rabbia sociale, dalle condizioni del paese, della gente, dei lavoratori e passando per l'impotenza della politica, la sottovalutazione dei media, le logiche perverse dell'economia finanziaria e globalizzata, Landini tenta di proporre una visione alternativa al pensiero unico liberista. Una visione che passa attraverso diritti da difendere (non solo quello al lavoro, ma anche alla salute, alla scuola e al welfare in generale), precarietà e disoccupazione da combattere anche grazie a un reddito di cittadinanza, ma soprattutto attraverso un investimento massiccio in democrazia, cominciando dal sindacato. -
Le catene del debito. E come possiamo spezzarle
Il debito pubblico italiano è enorme. L'intera Europa teme il collasso degli stati più fragili. Nessuna delle democrazie occidentali sembra avere più le risorse necessarie per reggere sui mercati finanziari. Ma da dove viene questo debito incombente e inestinguibile? E davvero l'unica cosa che si può fare è stringere la cinghia, obbedire ai diktat della finanza internazionale, e pagare, pagare, pagare? Francesco Gesualdi ricostruisce anzitutto la storia del fenomeno, mostrando come il debito non nasca da una serie di sfortunate circostanze e di errori di pianificazione, ma da una precisa e per lungo tempo condivisa strategia, orientata a contenere il conflitto sociale e a rafforzare la posizione di rendita di un apparato bancario e finanziario dall'appetito insaziabile. Alla lunga quella strategia ha mostrato la corda, com'era prevedibile e previsto. A quel punto le forze della finanza globale l'hanno denunciata come la disinvolta iniziativa di governi inclini allo sperpero. E soprattutto l'hanno duramente sanzionata, imponendo il ricorso a misure di austerity destinate a impoverire ulteriormente larghi strati della popolazione. Se le cose stanno così, che senso ha chiedere alla gente di onorare questo debito? Non si tratta di un ricatto che il più forte impone al più debole, dopo averlo costretto a indebitarsi in nome delle proprie ragioni e dei propri interessi? Non sarebbe ora di ristrutturare, anziché onorare ciecamente, il debito degli stati sovrani? -
Comunisti e riformisti. Togliatti e la via italiana al socialismo
Quando Palmiro Togliatti rientra in Italia nel 1944, si trova di fronte a dei passaggi delicatissimi. La Resistenza e la Liberazione, poi l'Assemblea costituente e le prime elezioni repubblicane. Il Pci deve trovare una sua strada tra opposte possibilità che lo accompagneranno per decenni: imporsi come partito insurrezionalista e rovesciare il sistema; oppure lavorare dall'interno del sistema, conquistare i propri obiettivi passo dopo passo contro il massimalismo e affermare la propria appartenenza al tessuto istituzionale italiano per un transito graduale al socialismo. Emanuele Macaluso riflette sulle diverse anime del Pci di Togliatti, e per quella via sulla vocazione sfaccettata e contraddittoria della sinistra italiana. Rifiuta i luoghi comuni e le soluzioni preconfezionate, e intreccia nel suo racconto fili di colori diversissimi. La riflessione storica. La testimonianza di chi ha attraversato da protagonista quell'intera stagione. La tesi di Macaluso è provocatoria. La cosiddetta ""doppiezza"""" di Togliatti coincideva con un'attenta strategia politica, rimasta viva fino a Berlinguer. Dopo l'89 e la svolta della Bolognina, quella strategia fu rimossa insieme alla figura di Togliatti e di altri leader storici, lasciando la sinistra orfana di un progetto. Un'altra strada sarebbe stata possibile. Forse, un'altra strada è ancora possibile."" -
La traversata. Una nuova idea di partito e di governo
Fabrizio Barca è salito alla ribalta mediatica come ministro tecnico del governo Monti. Ma, conclusa questa esperienza, è iniziata per lui una nuova fase: ha preso la tessera del Partito democratico, ha elaborato un documento di intervento politico (la famosa ""Memoria"""", disponibile in Rete da aprile 2013) e ha iniziato un lungo viaggio in Italia, tra circoli, convegni, fondazioni, per raccogliere suggerimenti, critiche, spunti di riflessione. Questo libro è il tentativo di elaborare una sintesi di tutto il lavoro fatto fin qui. In una lunga intervista a Stefano Feltri, Barca racconta le sue proposte ma anche la sua storia personale. Viene poi presentata, in una versione aggiornata (in particolare sulla questione dell'identità della sinistra), la sua """"Memoria"""" scritta a conclusione dell'esperienza di governo: una riflessione su quello che non va nel sistema dei partiti italiani, e la proposta di una visione politica, apertamente """"di sinistra"""", del Pd. Due capitoli tentano di dare conto, in maniera necessariamente parziale, del dibattito scaturito dalle tesi della """"Memoria"""", sia tra esperti e politologi, ma anche tra iscritti, simpatizzanti, curiosi che hanno potuto discutere con Barca nelle varie tappe del suo percorso sul territorio. A conclusione del libro, Barca ritorna sui punti qualificanti della sua proposta, lavorando a una sintesi dei multiformi stimoli venuti dal viaggio e delle sue proposte, in vista di una ripresa della discussione a partire dall'autunno del 2013.""