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L' uomo bianco
Dove comincia e dove finisce, come cambia la normalità italiana? Pensiamo di essere rimasti uguali a noi stessi, mentre stiamo diventando attori individuali di un cambiamento collettivo. È una scala privata, invisibile, che scendiamo passo dopo passo, fino all'intolleranza, finché qualcuno spara ai ""negri"""". E proprio in quel momento, se guardiamo chi impugna il fucile, vediamo materializzarsi l'uomo bianco, ciò che certamente noi siamo ma che non ci siamo mai accontentati di essere. Ma come è stato possibile regredire fino alla nostra identità biologica? Perché, abituati a dare la colpa di ogni cosa alla politica, non siamo neppure in grado di cogliere in questo rancore diffuso la sconfitta nostra, della cosiddetta società civile? Sono le domande a cui Ezio Mauro prova a rispondere in queste pagine che scavano fino all'osso della mutazione in atto e ci lasciano nudi e sgomenti davanti alla fragilità del costume collettivo. Una riflessione impeccabile sulle contraddizioni della democrazia italiana e di una politica azzerata che non sa trovare soluzioni né per la sicurezza degli uni né per la disperazione degli altri, nutrendo e nutrendosi di paura e rabbia. Per scendere nell'inferno di questa trasformazione, Mauro si fa guidare e ci guida attraverso la più simbolica storia dell'Italia recente, che ha diviso il prima dal dopo: a Macerata, il 3 febbraio 2018, Luca Traini impugna una pistola e spara a caso contro tutte le persone di colore che incontra. È un gesto che non viene dal nulla ma, al contrario, si è avvalso di un clima di legittimazione strisciante, proprio di quel senso comune parallelo che si sta muovendo dentro di noi. Siamo sconfitti una volta per tutte quando il destino degli altri non ci interpella più: """"Purché non qui da noi, finiscano dove vogliono, finiscano come possono, finiscano comunque. Purché finiscano"""". Non era così, non lo permettevamo a noi stessi."" -
L'arte fuori di sé. Un manifesto per l'età post-tecnologica
L'arte è fuori di sé perché sta vivendo una crisi d'identità senza precedenti, ingabbiata in un sistema autoreferenziale per addetti ai lavori, pilotato più da logiche di mercato e di immagine che da una sincera ispirazione, lontano dal vissuto e dalle sensibilità della gente. L'arte è fuori di sé perché sono esplosi tutti i codici e i confini. Il pubblico e gli stessi studiosi faticano a valutare che cosa sia arte e cosa non lo sia, e molti la confondono con la pubblicità, il design, la comunicazione, o con la mera replica di frammenti di realtà. Ma l'arte è fuori di sé soprattutto perché la rivoluzione digitale ha generato una trasformazione antropologica dei comportamenti e delle relazioni sociali, che incide profondamente sull'identità dell'arte e sul ruolo dell'artista. L'arte che esce da sé, in senso positivo, può svolgere una funzione simbolica e pratica di antidoto alle patologie dell'età post-tecnologica, spostando il baricentro dalla creazione individuale a quella collettiva, dall'opera compiuta al processo aperto, dalla centralità dell'artista ""genio"""" allo spettatore, con una circuitazione totalmente diversa, gratuita e molto più partecipata degli eventi artistici."" -
L' ego patriarcale. Trasformare l'educazione per rinascere dalla crisi costruendo una società sana
La ""mente patriarcale"""", che ha retto la nascita e lo sviluppo delle cosiddette """"grandi civiltà"""", si è fatta pericolosamente obsoleta. La nostra pretesa superiorità poggia su una sorta di automutilazione psicospirituale, che perpetua la nostra incompletezza esistenziale, generando così una società malata, fondata su disvalori quali la prepotenza, la forza, il dominio e l'aggressione. Per superare questa crisi generalizzata dobbiamo pertanto mettere in discussione il concetto stesso che sta alle basi della nostra organizzazione psicosociale: l'Ego patriarcale. A questo scopo, Naranjo propone l'adozione di una formula educativa nuova, capace di portare all'armonia e all'equilibrio fra le tre persone intrapsichiche di padre, madre e bambino interiore, unico rimedio per realizzare la transizione verso una società sana e vitale."" -
Il mondo è in fiamme
«In ogni cuore esiste un'angoscia spaventosa, data dal non conoscere se stessi, l'angoscia data dal non sapere da dove veniamo e dove stiamo andando, né chi siamo e in cosa consiste questa vita. Qual è il significato della vita? Questa è la nostra angoscia e la nostra agonia. La vita sembra così futile, così assolutamente priva di significato, una ripetizione meccanica: ogni giorno continui a fare le stesse cose ancora e di nuovo, a che scopo? E un uomo non può vivere senza sperimentare un qualche significato, senza sentire di contribuire al mondo con qualcosa di valido, senza sentire che l'esistenza ha bisogno di lui. Se non si arriva a sentire tutto questo, si resta in fiamme. È possibile avere un nuovo tipo di pienezza che non deriva dal denaro, dal potere, dal prestigio, ma che è unicamente frutto di una consapevolezza meditativa, di una consapevolezza amorevole». -
D'amore e ombra
Come già accadeva in «La casa degli spiriti», questo romanzo di Isabel Allende usa come sfondo l'inquieto scenario della società cilena, ma la storia che ci narra acquista subito un tono originale e diverso da quello che caratterizzava il romanzo precedente: si tratta non più di una saga familiare dalle risonanze epiche, bensì del sorgere tra due giovani, impegnati entrambi in una indagine giornalistica, di una affettuosa amicizia che lentamente si trasforma in un amore destinato a consolidarsi in circostanze ostili. Tutto ruota, fin dagli inizi, intorno a una ragazza, Evengelina, in preda a periodici stati di trance che raccolgono intorno a lei una piccola folla di devoti e di curiosi. Irene e Francisco, intenti a indagare sul misterioso fenomeno, sono testimoni involontari dell'intervento di un gruppo di militari che pretendono di ricondurre alla ragione ""la famosa ragazzina"""". Evangelina reagisce alla brutale intrusione ridicolizzando l'ufficiale che comanda i militari, e da questo episodio, apparentemente banale, prende l'avvio un'inquietante vicenda perché Evangelina, di lì a poco sequestrata dalle forze di polizia, viene data per """"scomparsa"""". I due giovani si mettono alla sua ricerca e sono presto costretti a percorrere una triste trafila che li porta dai commissariati alle carceri, dalla morgue ai campi di concentramento, mentre l'ombra di una spietata dittatura si proietta sempre più minacciosamente sulle loro indagini, volte a scoprire realtà che il regime militare intende celare. Sebbene quelle realtà non rivelino nulla che Francisco già non sappia, per Irene la scoperta ha una diversa portata, perché ella è costretta a uscire dal mondo protettivo che l'aveva circondata e a posare lo sguardo sull'orrore."" -
Racconti londinesi
Non esiste più una popolazione omogenea quanto a mentalità e tradizione, e quindi, colto mentre percorre le medesime strade, beve agli stessi caffè e passeggia negli stessi parchi, ci viene incontro un mondo inglese fatto di diverse etnie, classi, comportamenti sociali. E Londra appare allora popolata di ragazzine incinte, nuovi immigrati, mogli abbandonate, coppie appena formatesi e già in crisi: individui insomma, che devono affrontare l'amore e la gelosia, la solitudine e la vita sociale. E poi c'è l'universo dei bambini, che sembrano trovare una loro dimensione soltanto imitando, in modo grottesco, i grandi; bambini che, trasportati dall'emigrazione, sembrano ancora più fragili. -
Michael mio
"Scrivo questa storia perché le persone che ho amato sono morte. Scrivo questa storia perché quando ero giovane avevo una grande capacità di amare, e ora questa capacità di amare sta morendo. Ma io non voglio morire."""" Inizia così il racconto in prima persona di Hannah, una trentenne israeliana, studentessa di letteratura ebraica, sposata ad un geologo, Michael Gonen, che ha conosciuto all'università e da cui poi si allontana fino a concludere che """"qualcosa è cambiato in questi tristi anni"""". Introduzione di Amos Oz." -
Lo stesso mare
In tre stagioni si dipana l'intreccio di questa storia. Troviamo un commercialista rimasto vedovo da poco, un figlio partito per il Tibet non tanto in cerca di sé quanto spinto dal desiderio di andare più lontano possibile, una giovane fidanzata lasciata in Israele, forte e fragile al tempo stesso, una donna malata di ironica solitudine, una morta la cui vita affiora a poco a poco. E soprattutto lui, lo scrittore che, a un certo punto, entra nella storia e vi prende parte sia come ""artefice"""" che come """"spettatore""""."" -
Tira fuori la lingua. Storie dal Tibet
Uno scrittore cinese con alle spalle un matrimonio fallito parte per il Tibet. Durante i suoi vagabondaggi assiste alla ""sepoltura celeste"""" di una ragazza morta di parto, divide la tenda con un nomade diretto a una montagna sacra a chiedere perdono per aver avuto rapporti sessuali con la figlia, incontra un orafo che a un muro della caverna tiene appeso il corpo della sua amante incartapecorito dal vento, ascolta la storia di una giovane lama morta durante un rito di iniziazione. Nell'aria rarefatta dell'altopiano, il confine tra realtà e finzione narrativa diventa labile e l'uomo si immerge in una cultura diversa che lo tormenta in sogno. Messo clamorosamente all'indice in Cina nel 1987 e soltanto ora pubblicato in Italia, """"Tira fuori la lingua"""" ha costretto Ma Jian all'esilio, rendendogli impossibile ancora oggi pubblicare in Cina."" -
Un ragazzo normale
Mimì, dodici anni, occhiali, parlantina da sapientone e la fissa per i fumetti, gli astronauti e Karaté Kid, abita in uno stabile del Vomero, a Napoli, dove suo padre lavora come portiere. Passa le giornate sul marciapiede insieme al suo migliore amico Sasà, un piccolo scugnizzo, o nel bilocale che condivide con i genitori, la sorella adolescente e i nonni. Nel 1985, l'anno in cui tutto cambia, Mimì si sta esercitando nella trasmissione del pensiero, architetta piani per riuscire a comprarsi un costume da Spider-Man e cerca il modo di attaccare bottone con Viola convincendola a portare da mangiare a Moria, la tartaruga che vive sul terrazzo all'ultimo piano. Ma, soprattutto, conosce Giancarlo, il suo supereroe. Che, al posto della Batmobile, ha una Mehari verde. Che non vola né sposta montagne, ma scrive. E che come armi ha un'agenda e una biro, con cui si batte per sconfiggere il male. Giancarlo è Giancarlo Siani, il giornalista de ""Il Mattino"""" che cadrà vittima della camorra proprio quell'anno e davanti a quel palazzo. Nei mesi precedenti al 23 settembre, il giorno in cui il giovane giornalista verrà ucciso, e nel mondo circoscritto dello stabile del Vomero (trenta piastrelle di portineria che proteggono e soffocano al tempo stesso), Mimì diventa grande. E scopre l'importanza dell'amicizia e dei legami veri, i palpiti del primo amore, il valore salvifico delle storie e delle parole. Perché i supereroi forse non esistono, ma le persone speciali e le loro piccole, grandi azioni non muoiono mai e sono come il mare: luccicano in eterno."" -
Opera struggente di un formidabile genio
La storia di un ragazzo di ventidue anni, Dave, che nell'arco di cinque settimane si trova a perdere per tumore entrambi i genitori e quindi a dover badare al fratellino Toph di soli otto anni. Con una decisione coraggiosa e sorprendente, Dave vende la casa di famiglia, sale in macchina e, sempre con il fratellino al fianco, si muove alla scoperta di una nuova vita. Insieme... -
Asimmetria
"Asimmetria"""" è un romanzo come non ne avete mai letti. Esplora con originalità e intelligenza, umorismo ed eleganza le relazioni asimmetriche della vita. Alice ha venticinque anni, vive a New York e lavora per una casa editrice. Una domenica, mentre legge seduta su una panchina di Central Park, incontra un signore divertente e affascinante, quarant'anni più vecchio, che Alice riconosce subito come Ezra Blazer, il leggendario Premio Pulitzer per la letteratura universalmente ammirato. Fra i due nasce una tenera storia d'amore. Amar è un economista iracheno-americano che fa scalo a Heathrow sulla via per l'Iraq, dove è diretto per andare a trovare il fratello. Trattenuto per motivi contorti dalla polizia, passa il weekend in custodia all'aeroporto e ripensa a tutta la sua vita. Gioventù e vecchiaia, Occidente e Medio Oriente, equità e ingiustizia, fortuna e talento, personale e politico: Lisa Halliday riesce a tenere insieme tutto questo e a dirci qualcosa di importante sugli strani tempi che stiamo vivendo." -
Sotto il vulcano
Nel 1947, dopo dieci anni di lavoro e rifiuti editoriali, di sbornie furiose e disavventure assortite (compreso un incendio dove il manoscritto rischiò di andare perduto), usciva sul mercato anglosassone il secondo libro di uno scrittore inglese poco noto. L'autore era Malcolm Lowry e il romanzo s'intitolava ""Sotto il vulcano"""". Venne subito acclamato come un capolavoro e, nel giro di poco tempo, diventò prima un classico moderno e poi un film di John Huston. Raccontava la storia maledetta di un ex console britannico di stanza in una città immaginaria del Messico e delle sue ultime ore di vita - nel Giorno dei Morti del 1938 - insieme a una moglie, innamorata ma infedele, e a un fratellastro, idealista ma sleale. Ma soprattutto, con uno stile epico e modernista insieme, raccontava una vita in compagnia dei demoni dell'alcol e dei fantasmi del passato, all'ombra di un minaccioso vulcano e del fatalismo messicano."" -
Da lontano sembrano mosche
Il signor Machi è un uomo potente a Buenos Aires, quando si guarda allo specchio vede l'immagine del successo. Padrone di un piccolo impero, colluso in ogni sorta di traffico, Machi procede in modo spregiudicato in tutti gli ambiti. Per intenderci, in Italia sarebbe uno del ""mondo di mezzo"""". Ma cosa succede se un giorno, alla guida della sua Bmw nera da 200 mila dollari, fora una gomma e scopre nel bagagliaio un cadavere dal volto sfigurato da un colpo di pistola? Chi gli ha voluto giocare un brutto tiro? Sono tanti quelli che lui ha schiacciato e umiliato, e ai suoi occhi sono sempre stati così insignificanti da sembrargli da lontano solo piccole mosche. Così inizia la giornata più difficile dell'indimenticabile signor Machi, un personaggio emblematico e rappresentativo dei nostri giorni, abituato all'impunità del potere, che per la prima volta si ritrova alle prese con una situazione che sembra essergli sfuggita di mano. Di chi ha paura il signor Machi?"" -
La morte non fa rumore. Le indagini di Gereon Rath. Vol. 2
Berlino, 1930. La star del grande schermo Betty Winter muore durante le riprese del suo primo film sonoro: un riflettore cade e la colpisce in pieno. È stato davvero un incidente? Il commissario Gereon Rath, ormai passato alla Omicidi, inizia a indagare nel milieu cinematografico, dove l’imminente boom del parlato rischia di lasciare molti a bocca asciutta. L’ombroso commissario, perseguitato dai propri demoni e rincorso dai superiori, impara in fretta a conoscere i lati oscuri del glamour, e la sua pista solitaria lo porta tra i fronti di produttori rivali, nel quartiere cinese di Berlino, nei bassifondi della malavita e nei locali libertini in cui perfetti sconosciuti si scambiano biglietti con la posta pneumatica. Dopo i funerali del nazionalista Horst Wessel, trasformatisi in una battaglia di strada fra nazisti e comunisti, si riaccendono le tensioni sociali, e Rath viene riafferrato anche da quelle familiari e private: per volontà del temuto padre il commissario dovrà aiutare il borgomastro di Colonia Konrad Adenauer in un caso di ricatto; la ex fidanzata, Charly, mai dimenticata, si riaffaccia nella sua vita. Poi viene trovata morta una seconda attrice. Senza corde vocali. E una terza scompare. -
Respirazione olotropica. Teoria e pratica. Nuove prospettive in terapia e nell'esplorazione del sé
Un testo sulla teoria e la pratica della Respirazione olotropica. Una tecnica in grado di scavalcare le barriere costruite dal lavorìo mentale e di portare rapidamente in superficie il materiale emotivo da elaborare. La Respirazione olotropica è quindi una tecnica di esplorazione dell'inconscio, in grado di intensificare tutte le strategie utilizzate dalle terapie verbali tradizionali: dall'allentamento dei meccanismi psicologici di difesa al ricordo degli eventi traumatici repressi o rimossi, dalla ricostruzione del passato mediante il lavoro sui sogni o sui sintomi nevrotici fino all'analisi del transfert. Inoltre, in uno spazio di totale regressione, può non solo riportare alla luce ricordi traumatici da elaborare, ma anche far rivivere la propria nascita biologica. Negli anni, la tecnica si è rivelata efficace per un'ampia gamma di disagi emotivi e psicosomatici, nella trasformazione della personalità e delle strategie di vita, ma anche nel trattamento di alcuni disturbi organici. I principali vantaggi della prospettiva olotropica sono quindi una comprensione più profonda del disagio emotivo e psicosomatico e una maggiore efficacia terapeutica in tempi più brevi. -
Scusa. Il magico potere di ammettere i propri sbagli
Dire semplicemente ""scusa"""" a volte è tutto ciò che serve. A volte no. Come """"grazie"""" e """"per favore"""", """"scusa"""" è una parola magica, ma il suo incantesimo funziona solo a determinate condizioni. Harriet Lerner ha studiato per più di due decenni cosa c'è dietro il chiedere scusa e perché alcune persone non lo fanno mai. Oggi è in grado di farci comprendere l'enorme potere che si sprigiona nell'esprimere il nostro rincrescimento per un errore, un'offesa o una scortesia, anche se involontari. Ammesso che lo si faccia, siamo certi di farlo nel modo giusto? In questo libro impareremo come sanare i legami con un sincero """"mi dispiace"""" e come evitare scuse che, al contrario, rendono più profonda la ferita originale. Capiremo ciò che ci spinge a non scusarci e ciò che invece ci porta a un eccesso di scuse. Non potremo più nasconderci dietro i """"se"""" e i """"ma"""" di scuse false o maldestre e banali giustificazioni. Le nostre saranno vere scuse. Lerner offre una prospettiva unica, una guida salutare e persino gioiosa per raggiungere una vera riconciliazione."" -
Kung-fu e l’arte di stare calmi. I 7 principi Shaolin per l’autocontrollo
Osservare e governare le emozioni proprie e degli altri: a questo vi porterà Bernhard Moestl con le strategie di pensiero che ha appreso direttamente dai monaci del monastero Shaolin, noti per la loro capacità di vincere senza combattere e la cui filosofia sta alla base di tutte le arti marziali orientali. Condensandola in sette passi essenziali, Moestl mostra una via da seguire a quanti vorrebbero avere il controllo della propria vita, non essere dominati e manipolati nella propria quotidianità da sentimenti come la paura, la frustrazione o la rabbia, raggiungere i propri obiettivi con equilibrio e chiarezza di pensiero. Con gli insegnamenti contenuti in questo distillato della tradizione orientale reinterpretato in chiave occidentale, riuscirai a ragionare in modo lucido, sereno e vincente, senza perdere la testa. Imparerai a: essere il solo ad avere il controllo sulle tue emozioni; liberarti dalle aspettative altrui; porre fine alle battaglie prima ancora di iniziarle; distinguere la tua azione da quella dell'avversario; non-agire, come forma di attacco e difesa; dare spazio alle tue convinzioni; evitare che il nemico ti sconfigga utilizzando la tua stessa forza. -
I superconnessi. Come la tecnologia influenza le menti dei nostri ragazzi e il nostro rapporto con loro
Come il digitale e le reti social hanno condizionato le menti dei nostri figli? Come possiamo riprendere in mano le redini dell'educazione e tornare a crescerli senza false paure? Lo sguardo di Domenico Barrilà, da sempre attentissimo all'influenza dei fenomeni sociali sulla psiche, si posa sui nostri ""figli digitali"""", persi negli schermi dei loro cellulari e apparentemente vivi solo attraverso di essi. Vi scopre una generazione fragile, che oggi più che mai ha bisogno di adulti solidi, che non confondano l'""""informazione"""" con l'""""educazione"""". Si tratta di ragazzi che nella Rete e nell'ansia di voler essere costantemente """"connessi"""" trasferiscono - magari distorcendolo - il bisogno di """"legami"""" che è proprio dell'uomo da sempre. Finita l'""""ubriacatura"""" tecnologica, responsabile di una confusione pedagogica senza precedenti, smaltita in parte la paura che ha paralizzato un'intera generazione di educatori, è necessario che genitori e adulti in generale si riapproprino della titolarità del compito educativo. Un compito che, spesso sentendosi scoraggiati e inadeguati, hanno finito per rifiutare, spalancando le porte al presunto """"nemico"""": la tecnologia."" -
Archivio Foucault. Interventi, colloqui, interviste. Vol. 3: 1978-1985. Estetica dell'esistenza, etica, politica.
In questo volume Foucault affronta i nuovi scenari della comunicazione su scala mondiale, le forme di produzione della verità, e analizza i sistemi di controllo del potere sull'individuo. La decifrazione di forme inedite della produzione della verità e l'individuazione di straordinarie possibilità espressive per la libertà degli individui rovesciano le prospettive precedenti, caratterizzate dal predominio dei dispositivi di sapere/potere, e comportano la necessità per Foucault di proporre la questione dell'etica. Nel riprendere la lezione dell'Illuminismo e dell'etica antica, sostiene pertanto l'attualità di un'estetica dell'esistenza (fare dello stile di vita un'opera autonoma e consapevole) e di un'etica come le sole vie accessibili al soggetto nell'epoca dell'estrema instabilità degli ordini normativi (declino dei progetti politici, metamorfosi della religione, insignificanza della morale, impraticabilità del diritto). Con questo terzo volume si conclude la pubblicazione italiana del cosiddetto Archivio Foucault, che raccoglie interviste, colloqui e interventi di vario tipo, importanti per definire al meglio la personalità del grande filosofo francese.