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Mostrati 1921-1940 di 10000 Articoli:
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Pensieri
Pubblicati postumi, nel 1845, i Pensieri erano stati scelti da Leopardi stesso attingendo in gran parte alle pagine dello Zibaldone, ma aggiungendone anche di nuovi che gli servivano a comporre un modernissimo discorso per frammenti e illuminazioni sui ""caratteri degli uomini e sulla loro condotta in Società""""."" -
Le tre ghinee
In ""Le tre ghinee"""", scritto nell'inverno 1937-1938 mentre la guerra stava per diventare una dolorosa realtà. Virginia Woolf immagina di ricevere tre lettere che contengono una richiesta in denaro per tre cause: la prevenzione della guerra, una università femminile e un'assistenza alle donne che vogliono esercitare una professione. Nelle immaginarie risposte l'autrice dimostra come le tre cause siano identiche e inseparabili; come alla radice di tutto ci sia il potere garantito dalla violenza, uno stesso meccanismo che produce il patriarcato e il fascismo, che fa l'uomo protagonista di un contesto sociale e isola la donna nella sfera privata, alienando entrambi. Nell'aprile del 1938, alla fine di questo lavoro, Virginia Woolf scrisse nel suo diario: """"Hitler dunque sta accarezzando i suoi spinosi baffetti. L'intero mondo trema: e il mio libro sarà forse come una farfalla sopra un falò consumato in meno di un secondo"""". Introduzione di Luisa Muraro."" -
Effi Briest
"L'uomo naturale,"""" spiega Fontane, """"vuole vivere, non vuole essere devoto, o casto, o morale, tutti tratti artificiali il cui valore, poiché manca l'autenticità e la naturalezza, è sempre dubbio. Tale elemento naturale mi affascina da molto tempo, è l'unica cosa cui attribuisco importanza, l'unica che mi attira, ed è forse questo il motivo per cui i miei personaggi femminili sono tutti un po' disturbati. Proprio per questo mi sono cari; mi innamoro non delle loro virtù ma della loro umanità, detto altrimenti, delle loro debolezze e dei loro peccati."""" Il destino di Effi, la """"figlia dell'aria"""", che ancora giovanissima viene data in moglie al prefetto von Innstetten, sarà segnato, infatti, proprio dal conflitto tra i suoi contraddittori impulsi interiori, la sua aspirazione a una vita di """"tenerezza e amore"""", a un futuro """"bello e poetico"""", e una realtà che invece impone all'individuo rigorosi confini. Effi Briest, più ancora di Emma Bovary, tradisce non per passione, ma per noia, per rompere la monotonia della vita coniugale. La sua è stata anche ripresa in un bellissimo film del regista tedesco Fassbinder." -
Walden. Vita nel bosco
Come può un libro all'apparenza così remoto nel tempo e nello sguardo sul mondo parlare come pochi altri al nostro presente? Walden è infatti il resoconto di due anni di vita solitaria che Henry Thoreau trascorse fra il luglio del 1845 e il settembre del 1847 nella campagna del Massachusetts. E tuttavia è il testo da cui oltre un secolo dopo prenderanno le mosse i movimenti ecologisti e ambientalisti di mezzo mondo. Un semplice diario, che all'esperienza intima unisce la descrizione della vita quotidiana, materiale, fatta di suoni, silenzi, paesaggi reali e immaginari, è per contrasto una riflessione sull'economia, sulla politica, sulla democrazia, sugli Stati Uniti, che in quegli anni si vanno formando come potenza. Tra le righe in cui la penna di un maestro mette in scena la semplicità della vita fra i boschi, scopriamo anche perché Thoreau è l'autore cui si ispireranno Gandhi e le controculture contemporanee. Walden è un'opera inafferrabile e battagliera che ha saputo diventare la bibbia dell'anticonformismo, del rifiuto delle leggi ingiuste e di una vita sobria e immersa nella Natura. Con una introduzione di Wu Ming 2. -
I Promessi sposi
I Promessi sposi, il romanzo italiano per eccellenza, viene proposto qui nell'edizione curata da Enrico Ghidetti, professore ordinario di letteratura italiana alla ""Sapienza"""" di Roma e in seguito all'Università di Firenze. Il testo di Manzoni è preceduto da un testo introduttivo di Ghidetti intitolato Progetto, storia e destino di un libro per tutti..«""""Or bene,"""" gli disse il bravo all'orecchio, """"questo matrimonio non sìha da fare, né domani, né mai.»«Un romanzo avviato in età non più giovane, senza alcun segnale e neppur presagio nelle opere precedenti che potesse far pensare ad una scelta narrativa di tale impegno da configurare I Promessi sposi non solo come il lifework di Manzoni, ma una pietra angolare della moderna narrativa italiana ed europea. Un romanzo elaborato nel fervido clima romantico ancora attraversato da discussioni e polemiche sulla legittimità letteraria del genere, che non ruota attorno ad un """"eroe"""" protagonista, ma coinvolge un coro di personaggi d'invenzione o evocati dal buio di un passato storico correndo il duplice rischio di fare degli uni """"tipi astratti, degli altri maschere stravolte per una messinscena di storia romanzata. Un romanzo che si nutre della indagine storica su un periodo di decadenza della terra di Lombardia, tanto rigorosa, quanto i tempi potevano consentire (al punto da assumere il sottotitolo inequivocabile di """"storia milanese"""") che lascia tuttavia nel lettore più avvertito l'impressione di una grandiosa allegoria della tragicità della condizione umana.» (dall'Introduzione)"" -
Il contratto sociale
Il classico di Jean-Jacques Rousseau, assunto dai giacobini a riferimento teorico e accusato da liberali e critici della rivoluzione francese di essere l'ispiratore della ""democrazia totalitaria"""", viene qui proposto con traduzione di Jole Bertolazzi, introduzione di Alberto Burgio e note di Andrea Marchili."" -
Libro di Rut
Due donne di altri popoli entrano nella sacra discendenza biblica e hanno il privilegio di essere i primi nomi femminili del Nuovo Testamento. Tamar è cananea, Rut è moabita. In apertura del libro di Rut si legge che la famiglia ebrea di Elimèlec, con moglie e due figli, in fuga dalla carestia di Giudea, viene accolta dalla gente di Moàb che li ospita e offre due donne in spose ai due figli. Ma la famiglia di Elimèlec deve scontare la colpa di aver lasciato per prima la terra promessa dopo la sua conquista. I maschi della famiglia devono morire e, solo dopo, la vedova di Elimèlec decide di tornare. Con lei va una delle due nuore moabite, Rut e, dal suo accanimento di maternità verrà la sua storia di madre israelita, da cui scaturirà la stirpe del Messia. -
I fiori del male. Testo francese a fronte
La prima edizione dei ""Fiori del male"""" (giugno 1857) fu sottoposta a processo per oltraggio alla pubblica morale: sei poesie furono condannate ed espunte dal testo. Seguirono altre due edizioni, una nel 1861, l'altra, postuma, nel 1868. Il libro di Baudelaire, compendio ed emblema della poesia moderna, giunge, con intatta fragranza, nel cuore della nostra epoca. Dolce e atroce, nei suoi versi accoglie il profumo degli angeli e il suono della metropoli, la seduzione della bellezza e la miseria del declino, l'azzurro di lontananze inattingibili e il tedio della ripetizione. In un ventaglio straordinario di registri e di toni, dà forma al grido delle passioni e al gelo dell'esilio, alle ferite dell'amore e al sapere amaro del viaggio. La traduzione di Prete, con testo originale a fronte, è condotta all'ombra delle forme metriche baudelariane e del loro ritmo. In un lavoro ventennale, di testo in testo, il traduttore ha cercato ogni volta la forma che meglio potesse corrispondere con il testo originale e che fosse, allo stesso tempo, in sintonia con la tradizione poetica italiana, con la sua lingua. Una nuova traduzione di """"Les Fleurs du mal"""", condotta sulla più moderna edizione critica dell'opera di Charles Baudelaire, che tiene conto, per ricostruire la vicenda testuale, anche dei volumi della """"Correspondance""""."" -
La città del Sole
Nell'età della Controriforma, mentre da una parte maturavano le premesse storiche poste dall'Umanesimo e dal Rinascimento e dall'altra si stabilizzava la dominazione congiunta dell'Impero di Spagna e dell'Inquisizione, Campanella si assunse la missione di ""debellare tre mali estremi: tirannide, sofismi, ipocrisia"""". Ispirata dalle utopie politiche di Tommaso Moro e Platone, nella Città del Sole Campanella immagina una repubblica """"naturale"""", condotta da un re-sacerdote e da tre magistrati. Una repubblica in cui si pratica una religione """"naturale"""" e in cui non si crede all'esistenza dell'inferno o alla concreta possibilità di qualsivoglia punizione divina. Uno stato dove ogni proprietà (e donna) è messa in comune e in cui al lavoro sono destinate al massimo quattro ore giornaliere. La nascita dei figli è guidata da necessità astrologiche (come in Platone) e la loro educazione ispirata da principi basati sulla valorizzazione dell'esperienza e non sui libri, anticipando in questo molte delle valutazioni della moderna pedagogia. Un'opera visionaria quindi, che ispirerà in modo importante il pensiero utopistico dei secoli successivi."" -
Discorso sul metodo. Testo francese a fronte
La storia del pensiero occidentale si divide in un prima di Cartesio e un dopo Cartesio. Il ""Discorso sul metodo"""", pubblicato nel 1637, inaugura l'era della ragione. Attraverso un'esposizione biografica, Cartesio fonda una nuova metodologia da applicare alla ricerca filosofica e scientifica. Geniale matematico e brillante scienziato, memore della lectio agostiniana, Cartesio pone come punto di partenza la riflessione su di sé (il celebre cogito ergo sum) per arrivare alle prove dell'esistenza di Dio. Un miracolo di rigore e chiarezza. Un'opera diventata il nucleo del pensiero razionalista moderno. Con un saggio di Émile Faguet."" -
Racconti (1880-1884)
Inizia con questo libro la pubblicazione della raccolta, in otto volumi, di tutti i racconti, ordinati cronologicamente, dello scrittore russo Anton P. Cechov. Questi volumi propongono una lettura introduttiva di Lalla Romano. Il primo volume raccoglie i racconti giovanili di Cechov del periodo che va dal 1880 al 1884, tra cui alcuni capolavori come Fiori tardivi, Il fiammifero svedese, Trifon, Maschera, ma anche altri meno noti. -
Romanzi brevi e racconti (1885). Ediz. illustrata
Prosegue l'edizione dei racconti cechoviani, una produzione novellistica che permette di conoscere, seguendo l'ordine cronologico, la parabola dello scrittore dai primissimi raccontini pubblicati su giornali e riviste umoristiche, fino alle opere della maturità. Un percorso lungo il quale si incontrano i più diversi ambienti della Russia ottocentesca, i più differenti tipi umani, le più varie classi sociali. Un percorso vario in cui però la persistenza della tonalità, il ricorrere delle tematiche, la sicurezza dello stile sobrio ed essenziale danno unitarietà all'opera nel suo complesso. Introduzione di Claudio Piersanti. -
Pinocchio
"Fine di questa edizione e di questo commento è avvicinare il lettore a un testo affidabile di Pinocchio e insieme favorire la sua libera lettura con l'offrirgli chiarimenti e riferimenti su ogni fatto stilistico, linguistico, oggettuale, storico, strutturale, simbolico e allusivo, ad esclusione di quelli che intende e chiarisce da solo. Nel corso del commento una novità insistentemente indagata, e che alla fine si delinea come una realtà corposa e unitaria, è quel che abbiamo chiamato la """"cultura parlata"""", per distinguerla sia dalla cultura 'regolare' sia da quella folcloristica; e nella quale consiste il più e il meglio del 'segreto' del capolavoro collodiano. È in forza di un dato come questo, che proposto """"di prima mano"""" si affaccia ora al sapere, che la 'ragion poetica' di Pinocchio si illumina di nuova luce, che senza deprimerne il mistero ne aumenta di molto la felicità."""" Introduzione di Fernando Tempesti. Età di lettura: da 7 anni." -
Poesie. Ediz. illustrata
"Nella vita e nell'arte la Cvetaeva aspirò sempre, impetuosamente, avidamente, quasi rapacemente, alla finezza e alla perfezione: e nell'inseguirle si spinse molto in avanti, sorpassò tutti. Oltre al poco che ci è noto, essa ha scritto una quantità di cose che da noi sono ancora sconosciute: opere immense, tempestose... La loro pubblicazione segnerà un grande trionfo e una rivoluzione per la nostra poesia che, inaspettatamente, si arricchirà di un dono tardivo straordinario."""" Così scriveva, nel 1956, Boris Pasternak, preconizzando per la sua sfortunata amica grandi, e tardivi, riconoscimenti. Oggi la Cvetaeva è unanimemente considerata una delle più alte voci della poesia del secolo scorso." -
Elogio della follia
Capolavoro di uno dei più illustri rappresentanti dell'Umanesimo europeo, divertente e sferzante critica alla tracotanza umana, ""Elogio della Follia"""" è senza dubbio una delle opere centrali del canone filosofico e letterario mondiale. Ma non è un'opera irraggiungibile e criptica: al contrario, è amata proprio per la sua scrittura potente e corrosiva, per la forza drammatica che nasce dall'idea di far parlare la Follia in prima persona. Come una gran dama dall'intelligenza devastante, la Follia, tessendo un raffinato autoelogio, mette alla berlina uno per uno tutti i limiti, le meschinità e le bassezze dell'umanità. Non ci sono sconti per nessuno, a prescindere dallo stato sociale e dal prestigio accumulato. Gli esseri umani sono messi a nudo nella povera essenza che tutti li accomuna, costretti a rinunciare alle consuete pompose vesti di governanti, letterati, religiosi. Erasmo non procede però a una pura opera di demolizione: al cuore dell'""""Elogio"""" pulsa un accorato invito a considerare il messaggio di Cristo nella sua pienezza e a conformare le nostre vite alle sue parole, senza false interpretazioni."" -
Storie fantastiche delle vacanze
Quattro racconti per l'infanzia di un grande maestro dell'Ottocento. La sospensione dell'incredulità è il presupposto di un racconto introduttivo uscito dalla penna di un bambino di otto anni. Una lisca magica che, per una sola volta può esaudire qualunque desiderio viene donata da una Fata a una piccola Principessa. Un piccolo Capitano coraggioso di nome Boldheart combatte la sua guerra personale contro le angherie del Maestro di Grammatica Latina. Distinti ed educati piccoli signori accudiscono i grandi come fossero i loro bambini, in un paese incantato dove i grandi non devono mai far tardi, devono sempre ubbidire e per punizione sono messi nell'angolino... Prefazione di Maurizio Maggiani. -
Il conte di Montecristo
«Soltanto colui che provò le più grandi sventure è atto a godere le più grandi felicità.»Da capolavoro del romanzo popolare a capolavoro del romanzo: la storia della fortuna del «Conte di Montecristo» si potrebbe condensare nella lenta caduta di un aggettivo. Fin dal suo primo apparire, in quella Francia degli anni Quaranta dell'Ottocento che era il più fervido e convulso laboratorio delle rivoluzioni europee, la storia dell'eroe borghese Edmond Dantès, eponimo della sfortuna e dell'ingiustizia, che si trasforma in spietato giustiziere, fu accolta dalle migliaia di avidi lettori di feuilleton come la più iperbolica incarnazione dello spirito del tempo. Un successo fulmineo, sancito dall'immediato passaggio all'edizione in volume e da un incredibile numero di ristampe e traduzioni. Ma fin da subito, quell'aggettivo, ""popolare"""", suonò, in tutta una parte della critica colta, come una netta discriminazione, se non come una condanna. Al contrario, il «Montecristo» deve oggi essere situato nel posto che merita: all'apice della più felice stagione del romanzo europeo. Condotta sul testo francese meticolosamente stabilito da Claude Schopp, questa edizione comprende, oltre alla prefazione di Schopp, un apparato di note al testo, nonché un dizionario dei personaggi e delle persone storiche e un Indice dei luoghi."" -
La terra desolata-Quattro quartetti. Testo inglese a fronte
Tema de ""La terra desolata"""" è la città infernale, descritta prima da William Blake, poi da Baudelaire: città diabolica dove, con il passare del tempo, l'uomo si trova sempre peggio. È una tragedia grottesca che anticipa la poetica di Beckett e Fellini. Con la sua poesia, e in particolare con """"I quattro quartetti"""", Eliot tenta di dimostrare che l'immaginazione (quella che per lui si incarnava nella poesia religiosa) può, nello sfacelo del mondo odierno, riconquistare i suoi privilegi. Impresa pressoché disperata: costruire qualcosa dall'impossibilità, dalla mancanza, dalle rovine. Introduzione di Czeslaw Milosz"" -
I persiani. Testo greco a fronte. Ediz. illustrata
I ""Persiani"""" di Eschilo è la tragedia più antica che ci sia stata tramandata e l'unica fra le trentadue pervenuteci che abbia come trama un fatto storico: la battaglia di Salamina, in cui i Greci con pochissime navi sconfissero il potentissimo esercito di Serse nel 480 a.C. Ma la tragedia trasfigura i fatti della storia: Eschilo fa dello scontro con i Persiani un """"mito"""", rappresentabile in dramma alla stregua degli altri """"miti"""": il """"ciclo persiano"""" come il """"ciclo degli Atridi"""", o il """"ciclo troiano"""". Lo scontro con Serse diventa un capitolo dello scontro che da sempre oppone Oriente a Occidente: anche gli dei sono schierati, come a Troia, gli uni a fianco dell'Asia, gli altri degli Achei. La traduzione qui presentata rende i chiaroscuri, le scabrosità, gli scarti linguistici dell'originale; l'introduzione esalta la trascrizione tragica del fatto storico; infine, le ampie note di commento focalizzano la straordinaria ricchezza - linguistica, mitologica, letteraria, ritmica - del testo."" -
Bouvard e Pécuchet
"La bètise umana è un abisso senza fondo,"""" diceva Flaubert, ma Bouvard e Pécuchet sono tutt'altro che due idioti. I due copisti e amici investono la grossa eredità di Bouvard per ritirarsi in campagna e per dedicarsi a un accanito sperimentalismo. Mettono in pratica le scienze, le dottrine, le credenze del tempo, spaziando dall'agricoltura al magnetismo, dall'archeologia alla pedagogia ecc. Ma ogni esperienza si risolve immancabilmente in un fallimento. E la delusione è tale da persuaderli che l'unica soluzione sia farla finita; ma proprio allora rinvengono una possibilità alternativa: ritornare al vecchio e umile lavoro di copisti. I due protagonisti del romanzo - iniziato nel 1872 e pubblicato incompiuto un anno dopo la morte dello scrittore - prendono sul serio scienze, filosofia, religione, politica, tecniche, tanto da spingerle alla loro verità ultima, ovvero l'incapacità di dare risposte al mistero del mondo e di modificarne l'assetto. Destrutturano il sapere del secolo, e forse, nella decisione finale di copiare qualsiasi cosa, svelano l'insignificanza anche dell'ultima illusione flaubertiana, la scrittura quale mezzo per dare un senso alle cose."