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Insieme per crescere. Scuola dell'infanzia e dialogo interculturale
La scuola dell'infanzia, contesto educativo multiculturale, può rappresentare un luogo di incontro e di dialogo per genitori, bambini e bambine dalle appartenenze socio-culturali diverse? Questo interrogativo ha dato impulso a una ricerca, che coniugando vissuti e saperi degli insegnanti con la riflessione teorica della pedagogia interculturale, si è data l'obiettivo di descrivere e comprendere le dinamiche interne a un gruppo di scuole dell'infanzia in cui la presenza di famiglie e di bambini di origine straniera è particolarmente rilevante. Muovendo dalle riflessioni delle insegnanti, sono stati individuati e analizzati alcuni temi comuni a tutte le realtà: l'accoglienza e la progettazione delle attività rivolte a bambini e bambine con bisogni e caratteristiche differenti; l'attuazione di strategie didattiche per il potenziamento della lingua italiana; l'individuazione di prassi e regole capaci di considerare le specificità individuali ma anche le culture familiari. All'interno di ognuno di questi temi sono state indicate riflessioni e prassi utili alla costruzione di modelli educativi sempre più interculturali. Il volume si rivolge agli studenti di Scienze della Formazione Primaria, alle educatrici dei servizi per la prima infanzia e alle insegnanti di scuola dell'infanzia. -
Il riciclo della plastica. L'impatto economico della filiera italiana del riciclo indipendente della plastica
Imballaggi e altri manufatti di plastica sono onnipresenti nel mondo contemporaneo. Questo volume descrive come le attività di recupero e di riciclo contribuiscano a far sì che le materie plastiche, una volta terminata la loro vita utile, non si trasformino in rifiuti da smaltire ma rappresentino ancora un'importante risorsa da sfruttare. Questo studio, il primo interamente dedicato al settore del riciclo della plastica in Italia, si prefigge tre finalità. In primo luogo, offre un quadro completo dei flussi di materie plastiche nell'economia Italiana, della loro composizione in termini di diverse tipologie di prodotti e di polimeri, e della destinazione dei rifiuti a cui danno luogo e dei materiali frutto del loro riciclo. Secondariamente, il volume presenta una rassegna delle principali problematiche di natura economica con le quali gli operatori della filiera del riciclo devono fare i conti, affrontando temi come le dinamiche di prezzo e l'interazione con i mercati delle materie prime vergini e dei rifiuti. Infine, lo studio esamina il contributo allo sviluppo dell'economia italiana che i processi di recupero e riciclo della plastica offrono dal punto di vista della creazione di ricchezza e occupazione, dello stimolo all'innovazione tecnologica, del contenimento dell'impatto sull'ambiente dei nostri consumi. La pubblicazione si concentra in modo particolare su quelle materie plastiche che diventano rifiuti nell'ambito di attività commerciali e industriali. -
Che razza di scuola. Praticare l'educazione interculturale
Le scuole anche a Napoli, ormai, devono affrontare le conseguenze di una crescita esponenziale del numero e della diversità degli studenti di famiglie immigranti. Così queste scuole, che da sempre si confrontano con contesti socioeconomici, culturali e anche civicamente difficili, con dotazioni di risorse strutturali altamente problematiche, ma anche con una variegata e articolata offerta di qualità professionale degli insegnanti e di tutti gli altri operatori, a cominciare dagli stessi dirigenti scolastici, si trovano costrette a fronteggiare anche lo scenario sempre più diversificato di una società multiculturale. Da una collaborazione tra più istituzioni - la Prefettura di Napoli, la Direzione Scolastica Regionale campana, il Dipartimento di Sociologia dell'Università Federico II, alcune Scuole e Associazioni di volontariato e di rappresentanza di diverse etnie - è partita nel 2010 una ricerca supportata dall'Assessorato alle Politiche sociali della Regione Campania e in particolare dal Settore assistenza sociale, programmazione e vigilanza nei servizi sociali. L'obiettivo è stato quello di osservare e documentare le pratiche di educazione interculturale che le scuole sperimentano, adottano e modificano attraverso piani di lavoro irti di difficoltà e scontrandosi con contraddizioni spesso insormontabili, senza il dispendio di grandi energie e motivazioni volontaristiche. -
Sessantasei tecniche creative per formatori e animatori
Come orchestrare una sessione di creatività per ottenere dei risultati soddisfacenti? Come guidare un gruppo in sentieri non ancora battuti? Come coinvolgere e stimolare un gruppo? Due libri in uno. La prima parte è una presentazione aggiornata della creatività pratica e della comunicazione sistemica. Mette l'accento sull'evoluzione dal Teaching al Learning e sulle nuove sfide che devono affrontare i formatori, gli animatori e i responsabili Risorse Umane. La seconda parte comprende 66 schede di tecniche creative da usare per stimolare, attivare e sviluppare il processo di training, in generale, e la ricerca di soluzioni originali e innovative, in particolare. Le tecniche illustrate possono essere utilizzate per ottimizzare la formazione alle ""soft skills"""" del management e per svolgere le cinque tappe che caratterizzano il metodo creativo. Sono raggruppate in 13 sezioni: stimolare la curiosità; decondizionare i partecipanti; sviluppare l'assertività; presentarsi in modo originale e costruttivo; sapere sfruttare la logica analogica; aprire una sessione di ricerca; favorire l'esplorazione a 360° di un problema; operare un'analisi approfondita per fare la diagnosi esatta; praticare il pensiero divergente; stimolare la produzione di idee originali; selezionare le idee in modo realmente razionale; saper """"vendere"""" le idee; come chiudere una sessione creativa."" -
Come servi. Figure del lavoro salariato dal diritto naturale all'economia politica
"Lo schiavo è un salariato per sempre"""", scriveva Grozio nel 1625, e aggiungeva che il lavoratore salariato è uno schiavo a tempo. La giurisprudenza naturale del Seicento costruisce la figura del lavoratore dipendente collocando il contratto di lavoro nella categoria legale dell'affitto: si può prendere in affitto un campo, uno strumento di lavoro, un animale, un uomo. E un uomo privo di mezzi di sussistenza può dare in affitto se stesso, come nel diritto romano il proprietario di uno schiavo poteva cederlo per un tempo. Questa potente matrice instaura uno slittamento tra le figure dello schiavo, del servo e del salariato. Leggi positive e pratiche sociali incorporano a loro volta un'ambiguità concettuale circa l'estensione del controllo di sé che il lavoratore cede temporaneamente al datore di lavoro: sussistenza definita contro lavoro definito, in uno scambio di equivalenti, oppure dominio ampio, in un rapporto asimmetrico che solo può garantire al padrone e alla società l'esecuzione leale del contratto da parte di chi non ha le motivazioni degli uomini liberi. Il libro ricostruisce fino alla metà del Settecento la storia di come l'idea così formatasi del lavoro come merce venga assunta nei ragionamenti economici elementari e nella nascente disciplina dell'economia politica, fino a diventare centrale in gran parte delle teorie economiche moderne, ma non in tutte." -
La giustizia in sant'Agostino. Itinerari agostiniani del quartus fluvius non dictus
Agostino non scrisse alcuna opera dedicata alla Giustizia. Eppure la dimensione giuridica gli appartenne più di quanto sia stato finora rilevato: dalla sua stessa educazione giovanile all'esaltante esperienza delle liti discusse nel foro per clienti pendentes ex lingua patroni sui; dal deprimente taedium turbarum turbulentarum delle funzioni giurisdizionali come vescovo di Ippona alle accese diatribe canonistiche nei sinodi nordafricani, la giustizia accompagnò costantemente la biografia di Agostino (capitolo 1). Ma a ben vedere (né poteva essere altrimenti) anche la sua bibliografia: molte e profonde sue pagine sono intrise dello sforzo di investigare la Iustitia in tutte le iridescenze del suo spettro: dalla funzione teoretica nel climax Giustizia Conoscenza Verità (capitolo 2), alla complessa configurazione di un ""diritto naturale"""" (capitolo 3), alla formulazione di principia iuris e argomentazioni di matrice giuridica (funzione della pena, giustizia dello Stato, """"guerra giusta"""", punizione eterna ecc.) che informano la Gerusalemme terrena e quella celeste (capitolo 4), e costituiscono preziosi frammenti della mappa che traccia il percorso del quarto fiume dell'Eden (Gn. 2, 10-14), del quale non dictus est il tragitto, perché iustitia ad omnes partes animae pertinet."" -
Governare il feudo. Quadri territoriali, amministrazione, giustizia Calabria Citra (1650-1800)
Il tema del governo del feudo moderno nel Mezzogiorno è stato poco indagato nei suoi risvolti concreti. Il volume, diviso in due parti, ricostruisce nella prima i quadri ambientali, la geografia feudale, i redditi dei signori di Calabria Citra tra il 1650 e il 1800. Nella seconda, a partire dalle vicende di alcune famiglie nobili della provincia: Serra, Firrao, Pignatelli, esamina le relazioni tra baroni e vassalli, le scelte economico-amministrative, l'esercizio della giustizia negli stati feudali. È così possibile sfumare, almeno per i casi considerati, il tradizionale giudizio storiografico sull'assenteismo e l'inerzia del baronaggio. Attraverso l'uso di una documentazione inedita emerge la fisionomia di un ceto che tra capitale e provincia non rinuncia, ancora nel Settecento, alla difesa delle proprie prerogative. La narrazione, con un approccio micro-storico, consente di cogliere la dimensione territoriale del governo del feudo andando oltre gli assunti della coeva letteratura giuridica, in un continuo confronto tra aspirazioni e progetti dei titolari di giurisdizione ed effettive pratiche di governo locale. -
Depressione: il paradigma errante. La nuova clinica fra scienza e cultura
C'è un tempo e un luogo per ogni diagnosi: dagli ultimi decenni del secolo scorso, almeno nel mondo occidentale, siamo immersi nel tempo della depressione. Lo dicono i numeri della epidemiologia, lo documentano le cifre sul massiccio consumo dei farmaci antidepressivi, lo titolano i media parlando del male del secolo, lo sottolinea l'Organizzazione Mondiale della Sanità paventando una pandemia. Il termine ""depressione"""" appartiene alla clinica dei disturbi dell'umore, ma nel linguaggio comune si è diffuso in modo tanto pervasivo quanto generico per descrivere una """"società depressiva"""" e per dare un nome a una fascia sempre più ampia di sentimenti imprecisati di tristezza e scontento, stati dolorosi, disturbi, sofferenze, disagi, malesseri, mal differenziati da autentici stati psicopatologici che troppo spesso purtroppo vengono """"curati"""" tutti nello stesso modo. Ma allora di quali depressioni stiamo parlando come clinici? Di quale depressione parlano i nostri pazienti? Che cosa stiamo curando? Possiamo continuare a fare del paradigma classico della depressione il nostro principale punto di riferimento? Cosa è cambiato? Il nostro sguardo, l'espressività fenomenica della patologia o perfino il senso della depressione? Di fronte a queste domande questo volume si pone come strumento di """"pronto soccorso"""" per aiutare il clinico ad orientarsi di fronte a forme di depressione che stanno al limite fra vita e malattia."" -
L' index per l'inclusione nella pratica. Come costruire la scuola dell'eterogeneità. Ediz. italiana e tedesca
L'Index per l'Inclusione è uno strumento per l'autovalutazione e la progettazione partecipata e condivisa dell'inclusione scolastica ormai affermato a livello internazionale e tradotto in 35 lingue. In questo libro dirigenti e insegnanti di ogni ordine di scuola trovano indicazioni pratiche per il suo utilizzo basate su un progetto di ricerca-azione condotto in diverse scuole della Provincia di Bolzano. Oltre ad un inquadramento generale sull'Index e sul suo funzionamento, questo manuale d'uso descrive accuratamente le singole fasi del processo di autovalutazione e automiglioramento soffermandosi sulle metodologie e sugli strumenti rivelatisi più efficaci. -
L' unione monetaria europea: realtà in crisi e modello di integrazione monetaria regionale
Il volume raccoglie i risultati di una ricerca sull'Unione Monetaria Europea (UME) svolta da Cosimo Magazzino, Olga Marzovilla, Marco Mele e Gian Cesare Romagnoli sulle luci e le ombre dell'Unione Monetaria Europea nel suo ruolo di modello di integrazione monetaria regionale per le aree economiche del Gulf Cooperation Council, dell'ASEAN e dell'Africa Occidentale. Da questa ricerca si possono trarre insegnamenti utili per le potenziali unioni monetarie del pianeta, per gli stati membri dell'UME e per quelli che si preparano ad aderirvi dopo la grande crisi finanziaria mondiale. Dopo gli anni di successo iniziale dell'euro, l'impatto della crisi è stato molto diverso per i paesi che presentavano finanze pubbliche compromesse e per quelli con i conti pubblici in ordine. Di fronte alla crisi dell'euro che ha seguito quella finanziaria mondiale, l'UME sembra aver scelto una via di mezzo, volutamente esitante e riluttante, mentre essa può superare la crisi solo se ritrova coerenza di comportamenti e solidarietà tra gli Stati membri. -
Public procurement. Gli acquisti pubblici fra vincoli giuridici e opportunità gestionali
La Pubblica Amministrazione si trova particolarmente esposta a una serie di sollecitazioni amplificate dal contesto di crisi che l'economia sta vivendo. Tali sollecitazioni riguardano diversi aspetti che rendono il quadro d'insieme particolarmente critico: la scarsità di risorse nella quale il settore pubblico si trova ad operare a causa della pressione finanziaria sui bilanci; le aspettative e i bisogni crescenti degli utenti (cittadini e imprese); la necessità di modernizzazione e di adeguamento tecnologico delle strutture e dell'organizzazione, tenendo conto anche del panorama offerto dalle nuove tecnologie (open source, cloud computing, e-procurement, nuovi dispositivi mobili, firma digitale e posta certificata). Il volume è suddiviso idealmente in due parti: una di inquadramento del public procurement alla luce dell'evoluzione delle più recenti teorie legate all'applicazione dei concetti del new public management e della recente legislazione in tema di spending review e un'altra focalizzata sugli aspetti giuridici, organizzativi e gestionali degli acquisti pubblici nel nostro Paese, con un costante riferimento al panorama europeo e internazionale (il ruolo di Consip, il MEPA, il green public procurement, il pre-commercial procurement). Il public procurement viene inquadrato con riferimento a modelli e definizioni condivisi a livello internazionale. -
Dialettica della cultura e della comunicazione
Il filo conduttore degli argomenti esplorati nel volume è il principio della inafferrabilità della cultura. Questa espressione si riferisce alla insuperabile tensione che caratterizza il rapporto tra le due dimensioni costitutive dei fenomeni culturali: da un lato il loro darsi come ""forme"""", sul piano estetico come su quello funzionale, dall'altro il negarsi come """"forme"""", in una continua ricerca che fa della cultura un """"processo"""", un mondo in trasformazione, il cui esito, transitorio, è quello della costituzione di """"forme"""" nuove. Non si tratta di discontinuità (alternanza), nel senso della contrapposizione tra due """"stati"""" del sociale, ma di duplicità: di un'antinomia contestuale, sempre presente. Per Georg Simmel, una dialettica di questo genere appartiene, più in generale, alla vita stessa, con riferimento alla quale la cultura designa, in opposizione alla processualità della vita e al suo destino mortale, l'esperienza della """"durata"""". Su identiche basi, Alfred Kroeber concepisce la cultura in termini di """"eredità"""" (superorganico), includendovi tutti quegli elementi, materiali, ideali, normativi che resistono al tempo come se vivessero di vita propria, imperituri. Il testo mostra come, in realtà, tale dinamismo antinomico (""""forma"""" e """"processo"""") si ritrovi, appunto, anche all'interno dei fenomeni culturali, ma con una differenza che, di fatto, capovolge il pessimismo romantico di Simmel."" -
Mente, pensiero e azione nel realismo critico
Il seminario dal titolo Mente, pensiero e azione nel realismo critico fu progettato dalla Scuola di Dottorato in Scienze umane e Filosofia quando il dibattito inaugurato da Maurizio Ferraris sulle pagine di Repubblica era ancora da venire. All'apertura dei lavori seminariali la discussione sul realismo critico divenne il riferimento, diretto o indiretto, esplicito o implicito dei relatori intervenuti, anche se le relazioni di tutti sono andate oltre e ben più in profondità dei temi e dei toni della polemica. La profondità e l'interesse delle relazioni, raccolte in questo volume, dipendono dai lavori preparatori al seminario, mossi sulla base dell'assunto che per i dottorandi di una Scuola che riunisce filosofi, pedagogisti, psicologi e sociologi 'in formazione', fosse di importanza strategica interrogarsi sul rapporto tra quadri concettuali e teorici di analisi e realtà sociale analizzata. Se per molti aspetti la relazione problematica tra pensiero-linguaggio-realtà costituisce un tema che ha animato quasi tutta la storia della filosofia, discipline più attente e più sensibili ai problemi dello studio della realtà, tramite la rilevazione e la costruzione di dati empirici, non sempre hanno mostrato attenzione alla relazione tra il 'dato rilevato' e la realtà osservata, dimenticando che spesso con la costruzione del dato, si costruisce la realtà sociale. -
Arrivati alla piena misura. Rappresentazioni dei vecchi e della vecchiaia nella Grecia antica
L'antichità ci ha tramandato univocamente un'immagine dell'età avanzata come sinonimo di saggezza, lucidità e onorevolezza, oppure - come affermano alcuni autori - quantomeno la civiltà greca antica, che esaltava la prestanza e l'eroismo tanto da elaborare il concetto di kalokagathia, rappresentava la vecchiaia esclusivamente come triste età del declino fisico e mentale? In realtà, la cultura greca antica ci ha lasciato immagini della vecchiaia e dei vecchi molto più complesse, multiformi, sfumate rispetto a queste due schematiche polarità, consegnandoci anziani tristi, rassegnati, malinconici, burberi, ma anche saggi, gaudenti, irati, sereni, affettuosi. Con questo testo l'autrice propone un itinerario alla scoperta di questa molteplicità, analizzando documenti letterari e testimonianze figurative: ne emerge con chiarezza come gli antichi fossero molto consapevoli dei molteplici aspetti dell'età anziana, e come si ponessero interrogativi profondi e significativi sul legame fra anziani e nuove generazioni, sulla magistralità o meno degli anziani, sulle diverse possibilità di vivere e di affrontare l'età avanzata. -
Storia della sostenibiltà. Dai limiti della crescita alla genesi dello sviluppo
Uno studio transdisciplinare dello sviluppo sostenibile, che lega l'analisi storica agli aspetti sociologici, la ricerca economica alle implicazioni politiche, la storia della filosofia a quella della scienza. È assai difficile definire quante e quali discipline siano coinvolte nell'interpretazione del concetto di sostenibilità legato allo sviluppo; l'analisi storica è collegata agli aspetti sociologici, la ricerca economica è strettamente connessa a implicazioni politiche, la storia della filosofia a quella della scienza. Lo studio dello sviluppo sostenibile è dunque transdisciplinare, e il rischio di chi lo avvicina con un'ottica troppo specialistica è di perdere di vista la sua specificità. Di certo per analizzare quali relazioni sussistono tra le diverse componenti disciplinari occorre per prima cosa definire il quadro di riferimento, individuando delle solide basi su cui fondare una serie di ipotesi. In passato l'uomo ha modificato l'ambiente naturale a suo piacimento. Tutto quello che veniva costruito o edificato aveva come obiettivo il miglioramento delle condizioni umane in armonia con l'ambiente; la scienza e la tecnica venivano considerate strumenti per interpretare la natura e il limite allo sfruttamento delle risorse era costituito dalla consapevolezza della sopravvivenza stessa dell'uomo sulla Terra. Nell'età contemporanea si è passati dal difendersi dalla natura a difendere la natura. -
Impresa sociale & innovazione sociale. Imprenditorialità nel terzo settore e nell'economia sociale: il modello IS&IS
L'impresa sociale è la condizione operativa per creare innovazione sociale nel sistema socio-economico italiano. Sviluppando capitale sociale nei territori. L'innovazione sociale si traduce in una concezione evoluta del non profit, che vede nello sviluppo imprenditoriale la sua caratteristica indispensabile e declina una nuova gestione delle funzioni aziendali. Da assetti di governance innovativi ad assetti giuridici evoluti, dalla creazione di nuovi beni e servizi all'implementazione di strumenti tecnologici di fund raising (mobile e nuove tecnologie); dal finanziamento sostenibile al marketing responsabile, dal processo di creazione di nuove start-up ad impronta sociale fino alla creazione di modelli imprenditoriali che favoriscono occupazione e intervengono su imprese profit in crisi. Da una valutazione quantitativa dell'impatto sociale fino ad un focus sul bilancio di genere e sulla finanza islamica. In sintesi si forniscono strumenti di management applicabili alla gestione delle imprese sociali non profit ""di sistema""""(associazioni, cooperative sociali di tipo A e B, associazioni di promozione sociale, fondazioni, comitati, pro-loco, ong, trust ecc.) ed """"ex lege""""(L.118/05,D.Lgs.155/06) per un welfare allargato, """"generativo"""" e sempre più inclusivo. In una dimensione di cittadinanza attiva ove Impresa Sociale & Innovazione Sociale si integrano in logica incrementale."" -
Miti, sogno e storie. Filosofia e musica nel Novecento britannico
Nella cultura musicale europea della prima metà del Novecento era diffusa la percezione dell'Inghilterra come il ""paese senza musica"""", ma nel corso del secolo passato il contesto britannico ha conosciuto una vera e propria rinascita che ha prodotto mutamenti radicali nelle vicende della musica del Regno Unito. Il paese senza musica rappresenta oggi uno dei contesti musicali più vivaci a tutti i livelli, e molti compositori britannici si dedicano al genere dell'opera in musica che sembrava estraneo alla tradizione britannica o destinato a una vita stentata e difficile. Questo volume contiene studi sul rapporto tra filosofia e musica nel mondo inglese dalla fine dell'Ottocento agli ultimi anni del Novecento, nel periodo compreso tra il tramonto dell'Età vittoriana e l'età contemporanea. Le vicende della musica inglese vengono messe in relazione con problemi religiosi, con tradizioni filosofiche, eventi storici, con miti antichi ma sentiti come attuali e vivi, con i sogni e le immagini che hanno nutrito la fantasia e la creatività dei compositori. Si tratta di lavori di storia delle idee che cercano di chiarire i legami tra la pratica musicale e le idee filosofiche, tra i contesti storico-politici e l'elaborazione musicale, nella convinzione che il linguaggio musicale non risponde solo a logiche interne ma interagisce a fondo col contesto sociale e con le scelte filosofiche e politiche."" -
Pedagogia della felicità
Il desiderio di felicità è inseparabile dall'esistenza umana. L'educazione è possibile pensarla a partire da questo desiderio. La felicità è di questo mondo. Non è un altrove rispetto all'esistenza quotidiana. Sebbene deperibile e perdibile, è un bene conseguibile e migliorabile, anche in maniera durevole. Si può vivere di felicità. Si può essere sempre più felici. La felicità non ha niente di mistico o di magico, non è geneticamente predeterminata, non è un tratto stabile e immutabile. Non è un privilegio. Non la si può ordinare a comando, non la si può imporre per legge. È un sentimento apprendibile e coltivabile. È dunque un traguardo auspicabile e realizzabile di ogni azione formativa. L'utopia pedagogica della felicità merita di essere accreditata per la sua strutturale energia morale e forza di progettualità sociale, per il suo intrinseco dinamismo di rottura, per la sua capacità di prefigurare un avvenire a un tempo possibile e desiderabile e di identificare un da farsi concreto rapportato criticamente al qui e ora. Discorrere di felicità significa discutere di dignità, libertà, autenticità, affermazione della persona, di ogni persona. Discorrere di felicità significa richiamare un modo di essere, uno stile di vita, che equivale in particolare a essere umanamente più ricchi. Discorrere di felicità significa ragionare sulla possibilità di qualificare l'esperienza umana in tutta la forza di espansione che può avere. -
Disuguaglianze sociali in sanità
Il volume è l'esito di un lavoro lungo e appassionato che, collocandosi nell'alveo dei Programmi di Ricerca Scientifica di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN), ha studiato le disuguaglianze sociali in sanità, inserendosi in un filone di ricerca affrontato, nel corso di questi anni, dal nostro nucleo di lavoro che si occupa di queste tematiche in vari modi e secondo difformi prospettive disciplinari. Attraverso tale ricerca si è inteso accrescere lo sviluppo delle conoscenze relative alle relazioni tra le disuguaglianze sociali e l'equità nell'accesso ai servizi sanitari, esaminando in particolare alcune categorie di popolazione e cioè gli anziani, i malati oncologici, coloro che soffrono di malattie cardio-vascolari, i disabili visivi, volgendo altresì lo sguardo allo specifico ruolo del terzo settore. L'esito è un volume capace di analizzare, attraverso i diversi contributi in esso inclusi, il tema spinoso delle disuguaglianze di salute in sanità, mostrando tutta la complessità e la multidimensionalità di tale fenomeno, partendo da un approccio metodologicamente e rigorosamente co-relazionale che dà prova di essere quello più adatto a tenere insieme tutte le molteplici sfaccettature incontrate, divenendo dunque il vero filo conduttore dell'intera ricerca e di questo volume che ne segue. -
Come realizzare um business plan. Guida pratica per imprenditori e dirigenti
Se volete realizzare un'idea imprenditoriale, ma non sapete come fare e soprattutto non sapete se la vostra idea è realmente fattibile, dovete redigere un business plan (o piano d'impresa). Tale idea può nascere nel caso in cui vogliate intraprendere una nuova attività o nel caso in cui avete già un'attività imprenditoriale e volete espanderla o cambiarla, sfruttando un'occasione capitata in un momento particolare e magari utilizzando anche incentivazioni statali di tipo finanziario e fiscale. Inoltre, il business plan diventa uno strumento obbligatorio per far capire la fattibilità dell'idea imprenditoriale che si vorrebbe realizzare e quindi farla conoscere ai terzi che potrebbero in qualche modo finanziarla (banca, ente pubblico, un socio, ecc.). Il libro spiega, quindi, l'importanza del business plan, la sua composizione, la metodologia attraverso la quale si redige ed introduce, inoltre, man mano che vengono trattati gli argomenti specifici, dell'esemplificazioni pratiche di un vero business plan realmente redatto e finanziato. Per di più al libro è allegato un programma di redazione del business plan, scaricabile dal sito www.francoangeli.it, che vi permetterà di redigere il vostro business plan e compilando i vari campi vuoti disponibili eseguirà direttamente i calcoli, determinandone i risultati. A supporto, 5 schede utili per riepilogare tutte le fasi del progetto da realizzare.