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Il potere del re e del papa. Due trattati medievali
Scritti negli anni della disputa tra Bonifacio VIII e Filippo il Bello, il Tractatus de potestate regia et papali di Giovanni Quidort di Parigi e il De ecclesiastica potestate di Egidio Romano sono tra i maggiori contributi medievali alla storia del pensiero politico. Nello scontro, ma anche nel dialogo, tra concezioni diverse del potere, in un fitto reticolo di rimandi comuni e di autorità intellettuali richiamate o contestate, prendono forma domande differenti sui limiti del potere, antropologie in conflitto, nuove metodologie e si mettono alla prova strumenti concepiti nei variegati contesti concettuali del sapere accademico medievale. Ne scaturisce un lavoro interpretativo ed esegetico che mette ordine nei vasti materiali giuridici, teologici, filosofici, armonizzandoli in teorie politiche nuove, articolate e coerenti. -
A metà della notte
"A metà della notte"""" è un romanzo storico, denso di emozioni, avventure e colpi di scena, ambientato nel '600 in un villaggio delle Indie spagnole, Villaroel, e incentrato sulla figura di don Adrian Pulido Pareja, personaggio realmente vissuto, il cui ritratto si trova alla National Gallery di Londra. Nominato governatore, don Pareja sbarca a Villaroel, dove tutti temono il suo arrivo, con lo sgradevole compito di congelare i titoli di stato. Entra così in conflitto con gli interessi di un ricco mercante, Carallenos, coinvolto nel contrabbando con gli olandesi e scopre una truffa ai danni del regno di Spagna ordita dal magistrato Jepara e dal contabile Arrieta. Carallenos chiede allora la rimozione del governatore, ma il Consiglio delle Indie respinge la richiesta. Mentre il villaggio viene colpito da un'epidemia di """"vomito negro"""", don Pareja richiede un intervento dei soldati spagnoli per colpire gli indigeni ribelli, i cimarrones. Agueda, una bellissima indigena di cui don Pareja si innamora, lo trascina in un lungo viaggio sulle spiagge della costa orientale. Ma, mentre tutti in paese approfittano della sua assenza, don Pareja ritorna all'improvviso per chiudere tutti i conti in sospeso ..." -
Orfeo in Paradiso
Premio Campiello 1967 ""Orfeo in paradiso"""" si apre sul parapetto delle guglie del Duomo di Milano, dove Orfeo, che ha perduto l'amatissima madre, accarezza l'idea del suicidio. L'improvvisa apparizione di un misterioso personaggio stravolge la vicenda: lo sconosciuto gli offre la possibilità di un viaggio indietro nel tempo, attraverso la giovinezza della madre, ripercorrendo la storia della sua vita. Orfeo, accettando, non sa o non comprende pienamente quale sia la posta in gioco del patto faustiano, che a poco a poco rivela la sua insidia demoniaca..."" -
La moglie del procuratore
Nel corso di una notte Claudia Serena Procula, moglie di Ponzio Pilato, confida all'amico Lucio Anneo Seneca l'antefatto e il seguito della condanna a morte di Gesù di Nazareth. Tratto dalla raccolta ""Morte di Adamo"""", riconosciuto capolavoro di Elena Bono, """"La moglie del Procuratore"""" è un romanzo breve e intenso, che a tratti sconfina nella suspence del giallo, intessuto sulla lucida esposizione di fatti di cronaca: un racconto a tinte fosche costruito sul susseguirsi di scene impreviste e di personaggi vividi e reali tratteggiati con perizia magistrale. Una storia che rimane nel cuore anche a fine lettura e continua a interrogare."" -
Morte di Adamo e altri racconti
Morte di Adamo, il capolavoro di Elena Bono, è un affresco della passione di Cristo di rara bellezza. Ne La moglie del Procuratore, originariamente incluso in questa raccolta e ripubblicato in volume a se stante nel 2015, è Claudia, la moglie di Pilato, a raccontare i fatti sconvolgenti che seguirono la morte di Gesù. In questi racconti invece emergono figure e vicende che stanno accanto a quelle centrali nei Vangeli: la suocera di Pietro, il centurione Marco, gli apostoli in cerca dell'uomo che ospiterà il Signore e i suoi per l'Ultima cena, le guardie fuori dal sepolcro dopo la deposizione... Gesù non compare mai, se non in istanti di silenzio che rompono il disordinato clamore circostante: eppure Egli è la grande presenza, il baricentro decisivo intorno al quale ruotano le vicende dei personaggi, come in una grande metafora della storia. Come scrive Alessandro Banfi nella Prefazione: «In un certo senso siamo fatti perché ci vengano raccontate delle storie, e se c'è una storia che ha una forza magnetica unica e che da sempre catalizza l'attenzione, è la vicenda di quell'uomo che si faceva chiamare Gesù, il figlio del falegname di Nazareth». -
Sentieri in utopia. Sulla comunità
Pubblicato nel 1947, questo libro è un classico delle utopie del Novecento. Attraverso una rilettura della tradizione socialista, anarchica e marxista, Buber propone un'alternativa radicale fra lo stato - accentrato, burocratico, totalitario per vocazione - e la comunità, dialogica, decentrata, in sé già sovversiva. Dinanzi al pericolo di un illimitato potere planetario, una sorta di stato mondiale, viene indicato nel kibbutz, nella comune ebraica, il sentiero impervio di un socialismo anarchico e federalista che esplori e inventi gli infiniti modi in cui comunità autonome e autogestite possano dar luogo a una «comunità di comunità». -
Il santuario sconosciuto. La mia «conversione» all'ebraismo
Il libro descrive l'affascinante itinerario di un giovane cattolico all'interno dell'ebraismo. A diciassette anni Aimé decide di entrare nella Sinagoga di Lione durante la preghiera di Neylah con la quale si conclude lo Yom Kippur; lo spettacolo è così forte e affascinante che tutta le vita di Aimé ne sarebbe stata trasformata. La ""conversione"""" di Aimé Pallière (1868-1949) non è consistita nell'abbandono di una religione per abbracciarne un'altra, ma in un radicale cambiamento del suo essere cristiano nei confronti d'Israele: la scoperta del «Santuario sconosciuto». Da discepolo di Rav Elia Benamozegh (1823-1900), egli non ha dato inizio al moderno Noachismo, ma con grande coraggio ha ricercato un nuovo rapporto con il popolo la cui Alleanza non è mai stata revocata."" -
L'origine dei dogmi cristiani
«L’importanza dell’opera di Elia Benamozegh è pari all’occultamento di cui è stata vittima a partire dal XIX secolo» (Shmuel Trigano). Elia Benamozegh è una tra le maggiori figure dell’ebraismo italiano dell’Ottocento, grande maestro dell’ebraismo sefardita e pioniere del dialogo ebraico-cristiano. Dopo essere stato conservato per 140 anni negli Archivi della Comunità ebraica di Livorno, ha visto per la prima volta la luce nel 2002 quello che è forse da considerarsi il più importante dei numerosi inediti di Benamozegh, ""L'origine dei dogmi cristiani"""", una spiegazione cabbalistica della dogmatica cristiana."" -
La fine svelata e lo Stato degli ebrei. Messianismo, sionismo e radicalismo religioso in Israele
In Occidente si è discusso a lungo, e ancora si discute, sul significato sociologico e su quello storico della nascita dello Stato di Israele. Ma qual è il significato teologico che tale evento riveste per gli ebrei stessi? In che modo esso è stata inteso dalle diverse correnti religiose del Giudaismo? Quale sarà il destino di questo Stato secondo le previsioni dei moderni Sapienti d'Israele? A queste domande risponde in maniera magistrale il prof. Aviezer Ravitzky. Ripercorrendo le opinioni dei principali Rabbini già a partire dal risveglio nazionale degli inizi del XIX secolo, lo studioso conduce il lettore attraverso le opinioni più diverse e a volte contrapposte: per alcuni la fondazione dello Stato di Israele è un ostacolo alla Redenzione per altri ne rappresenta l'inizio, per alcuni il Sionismo è la peggiore delle eresie per altri è l'apripista davanti al Messia, per alcuni la Fine escatologica è svelata per altri è occultata, per alcuni siamo di fronte a ""un atto satanico"""" per altri a """"uno Stato divino""""."" -
Commento all'Esodo
L’affascinante e ricca personalità di Rashi, l’originalità della sua esegesi, fluttuante tra l’interpretazione letterale e quella midrashica, hanno esercitato un ampio influsso su tutto il mondo medievale: tracce della sua opera si ritrovano anche nei maggiori commentatori cristiani dell’epoca, come Ugo e Andrea di San Vittore e Nicola di Lira. Il Commento all’Esodo introduce mirabilmente il lettore alla comprensione del testo chiave del Pentateuco. Rashi utilizza abbondantemente la ricchissima letteratura rabbinica sul testo, che egli sa accogliere nel suo Commento, in una sintesi originale, che è espressione della potente personalità dell’autore. Non di rado, egli dimostra una notevole sensibilità e, approfondendo il testo, parla al cuore del lettore, facendone vibrare le corde più profonde, nell’ascolto della parola divina. -
Commento al Deuteronomio
L’affascinante e ricca personalità di Rashi, l’originalità della sua esegesi, fluttuante tra l’interpretazione letterale e quella midrashica, hanno esercitato un ampio influsso su tutto il mondo medievale: tracce della sua opera si ritrovano anche nei maggiori commentatori cristiani dell’epoca, come Ugo e Andrea di San Vittore e Nicola di Lira. Il Commento al Deuteronomio mostra adeguatamente la statura esegetica di Rashi, nella sua duplice veste di maestro di aggadah e di halakah. L’aggadah, la riflessione teologica dei rabbini, è componente fondamentale del Commento, insieme alla halakah, cioè la condotta morale fissata nel Talmud. Il testo del Deuteronomio, che contiene sezioni legali e altre narrative, si presta mirabilmente a mostrare l’assoluta padronanza che Rashi possiede dell’intera tradizione rabbinica, che egli sintetizza e rielabora con l’autorevolezza propria del più grande esegeta ebreo del Medioevo. -
Commento ai Numeri
L’affascinante e ricca personalità di Rashi, l’originalità della sua esegesi, fluttuante tra l’interpretazione letterale e quella midrashica, hanno esercitato un ampio influsso su tutto il mondo medievale: tracce della sua opera si ritrovano anche nei maggiori commentatori cristiani dell’epoca, come Ugo e Andrea di San Vittore e Nicola di Lira. Il Commento ai Numeri, caratterizzato da uno stile originalissimo e inconfondibile, può essere considerato un’espressione particolarmente riuscita dei diversi aspetti dell’approccio ermeneutico dell’autore e un autentico capolavoro della sua esegesi. Rashi infatti “prende per mano” il lettore e, come un autentico pedagogo, lo guida alla comprensione dei molteplici significati della parola divina: parola spiegata secondo il suo senso letterale e insieme magistralmente interpretata alla luce della ricchissima tradizione d’Israele. -
Commento al Levitico
L'affascinante e ricca personalità di Rashi, l'originalità della sua esegesi, fluttuante tra l'interpretazione letterale e quella midrashica, hanno esercitato un ampio influsso su tutto il mondo medievale: tracce della sua opera si ritrovano anche nei maggiori commentatori cristiani dell'epoca, come Ugo e Andrea di San Vittore e Nicola di Lira. Nella tradizione ebraica il Commento al Levitico è il primo libro della sacra scrittura studiato dai bambini. Si tratta pertanto di un testo insostituibile per chiunque desideri conoscere il mondo ebraico e apprezzarne la lettura della Bibbia. L'opera diviene anche uno strumento prezioso per arricchire il dialogo ebraico-cristiano, nella reciproca comprensione delle due tradizioni, diverse e insieme accomunate dall'ascolto di fede della Parola di Dio. -
Lo stare degli uomini. Sul senso dell'abitare e sul suo dramma
Un serrato confronto tra un filosofo e un teologo sul gesto umano del costruire e sul senso dell'abitare. Dialogando con Heidegger, Derrida, Blanchot, Augé, Lévinas, Baudrillard, Benjamin, la Bibbia, ed altro ancora, il saggio riflette sulla differenza tra lo spazio ed il luogo, sulla natura della casa, sul tema della città e sulla perversione della convivenza umana nelle megalopoli contemporanee. Un libro originale su uno dei temi più controversi all'interno del dibattito filosofico contemporaneo. -
Verrà un giorno. Conversazioni romane
Verrà un giorno costituisce la sceneggiatura del film ""Ingeborg Bachmann in Italia"""" di Gerda Haller. Realizzato pochi mesi prima della sua morte nel 1973, il documento assume il carattere di un testamento poetico, offrendo allo stesso tempo l'ultimo e più intimo ritratto della scrittrice austriaca. Le sue riflessioni sulla letteratura, la musica, la politica, il rapporto tra uomo e donna sono accompagnate da un intenso e sempre attuale confronto con la sua patria d'elezione, l'Italia."" -
Sopravvivere. Il potere della vita
La storia recente ci pone dinanzi a scenari inauditi. Ancora oggi fatichiamo a trovare modi e parole per pensare Auschwitz, Hiroshima e tutte quelle realtà in cui irrimediabilmente si sono infranti i buoni propositi di un'umanità che bandisce la violenza mediante la ragione e il dialogo. Che ne siamo consapevoli o no, viviamo inevitabilmente all'ombra della politica del ventesimo secolo. Per tale epoca anche la definizione di ""secolo degli assassini"""" sembra essere insufficiente. Se l'omicidio o lo sterminio risultano categorie fondamentali per pensarne l'orrore, occorre tuttavia riflettere sulle trasformazioni intercorse allo stesso concetto di """"vita"""" a partire dall'avvento dei totalitarismi novecenteschi e delle armi di distruzione di massa. Proprio questo è l'intento di Sopravvivere. Elias Canetti e il potere della vita, intento realizzato particolarmente attraverso una lettura articolata del pensiero di Elias Canetti, il premio Nobel per la letteratura, autore del classico Massa e potere. È per questo motivo che nel volume l'attenzione è sistematicamente portata sulle variazioni di quel concetto di """"sopravvivenza"""", che è il luogo in cui la politica moderna realizza il proprio potere sovrano, in forma di produzione di """"nuda vita"""". Nel luogo in cui ogni politica si dimostra essere nient'altro che """"biopolitica"""", quella della """"vita"""" non può più essere intesa come una questione strettamente filosofica, ma assume una centralità determinante e irrinunciabile per ripensare, insieme alle determinazioni politiche della sovranità e del potere, delle loro forme e dei loro mezzi, l'immagine del nostro presente."" -
J.R.R. Tolkien: la via per la Terra di mezzo
J.R.R. Tolkien: la via per la Terra di Mezzo è un’affascinante e accessibile ricostruzione delle fonti letterarie dalle quali J.R.R. Tolkien ha tratto l’ispirazione per creare l’affascinante mondo in cui è ambientato Il Signore degli Anelli. L’autore del volume, Tom Shippey, è il più noto e stimato degli studiosi tolkieniani e, dopo aver insegnato Filologia Inglese e Medievale alle Università di Oxford e Leeds (dove anche Tolkien insegnò durante la sua carriera universitaria), è attualmente docente all’Università di St. Louis negli Stati Uniti. Grazie alle sue competenze filologiche Shippey riesce a mettere in luce come nessun altro l’ispirazione fondamentalmente linguistica dell’opera tolkieniana: proprio per questo motivo la critica ha sempre considerato questo volume come un testo imprescindibile per poter cogliere appieno tutta la ricchezza degli scritti sulla ""Terra di Mezzo"""". La traduzione che viene ora offerta per la prima volta al lettore italiano è basata sull’edizione rivista e ampliata del testo originario, che è stata pubblicata in Inghilterra proprio nel 2005 e che contiene un nuovo capitolo dedicato alla celebrata trilogia cinematografica del regista neozelandese Peter Jackson."" -
Tolkien e la grande guerra. La soglia della Terra di Mezzo
Questa biografia su J.R.R. Tolkien rivela l'orrore e l'eroismo che egli ha realmente vissuto come ufficiale nella Battaglia della Somme e descrive il suo rapporto col TCBS, il primo circolo di amici intimi di Tolkien, che in quegli anni lo spinsero a scrivere la sua mitologia. Con questo testo, sui primi anni della vita di Tolkien, John Garth vuole anche mostrare che l'esperienza della Prima Guerra Mondiale è una delle chiavi principali per capire il perenne fascino delle storie della Terra di Mezzo. Il volume, vista l'accuratezza documentale nella ricostruzione storica di quegli anni, risulterà di interesse anche a coloro che non hanno mai letto Il Signore degli Anelli. -
La trasmissione del pensiero e la numerazione degli elfi
Questo volume propone alcuni saggi di J.R.R.Tolkien apparsi su quattro differenti numeri della rivista americana ""Vinyar Tengwar"""", inediti. Il testo farà scoprire al pubblico italiano tutta l'inimmaginabile accuratezza sub-creativa dell'autore de """"Il Signore degli Anelli"""", che qui si dedica a una profonda riflessione sulla psicologia e la corporeità degli elfi. La prima sezione, infatti, è occupata dal saggio Osanwe-Kenta, che significa """"Indagine sulla trasmissione del pensiero"""", in cui si narra di come gli elfi e gli dei (Vaiar) si avvalgono di questa particolare capacità comunicativa. Nella seconda sezione (Note sul Cuore) viene poi esaminato il significato spirituale che l'Ore, letteralmente """"cuore interiore"""", riveste per gli elfi. La terza parte raccoglie infine tre contributi di Tolkien nei quali si spiega come gli elfi usano le mani per contare e per comunicare, tramite una precisa gestualità, alcuni stati d'animo."" -
La falce spezzata. Morte e immortalità in J. R. R. Tolkien
Qual è il tema centrale de ""Il Signore degli anelli""""? A questa domanda apparentemente semplice, Tolkien ha risposto in maniera sorprendente: """"Nemmeno il potere o il dominio sono il vero nocciolo della mia storia. [...] Il tema centrale per me riguarda qualcosa di molto più eterno e difficile: morte e immortalità"""". Nonostante ciò questi temi sono trascurati dai ricercatori anche più accreditati. Difficile dire se questa situazione sia uno dei tanti effetti della """"morte proibita"""" di cui parla Ariès nella sua """"Storia della morte in Occidente"""": è in ogni caso una mancanza che questo libro vorrebbe contribuire a colmare.""