Sfoglia il Catalogo ibs006
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 2381-2400 di 10000 Articoli:
-
Così fan tutti. Ripensare l'infedeltà
Il tradimento è antico quanto l'umanità. E altrettanto antica è la sua condanna: ancora oggi in nove Paesi al mondo è punito con la morte. Nonostante abbia una tenacia che il matrimonio può solo invidiare, l'infedeltà è un fenomeno della sfera affettiva e sociale poco compreso in tutte le sue implicazioni. O meglio, è ancora un tabù. Esther Perel, sulla base di tre decenni di lavoro come psicoterapeuta di coppia, crea in questo libro uno spazio franco in cui le diverse esperienze sono esplorate con libertà e partecipazione, sollevando questioni che coinvolgono la persona nel suo complesso, non solo il rapporto in difficoltà. Perché si tradisce anche quando si è felicemente sposati? Esiste un legame di coppia a prova di tradimento? Si possono amare due persone allo stesso tempo? Perché l'infedeltà ci ferisce così nel profondo? E infine, paradossalmente, può il tradimento aiutare la coppia, inducendo donne e uomini a porsi le domande giuste sul senso delle proprie scelte? Perel indaga le ragioni dell'infedeltà, e i suoi significati. «Molti le ritengono questioni di scarsa importanza, di fronte al dato di fatto di un tradimento consumato. Eppure, sempre più persone si rivolgono a me per sapere cosa è successo. Vogliono capire, imparare dall'esperienza e tornare a volare.» L'infedeltà ci può insegnare molto sulle relazioni amorose, ma anche su noi stessi. Imporci di essere consapevoli del nostro atteggiamento personale e culturale verso l'amore, il desiderio, il sesso, l'impegno. E tradursi in un nuovo inizio. -
Sulla rabbia
C’è molto che merita il nostro sdegno,rnoggi: l’ineguaglianza, il razzismo, l’ignoranza.rnDobbiamo imparare a tradurre l’ira per queste giuste ragioni in azione compassionevole, che porti amore, pace e salute al mondo intero.rnrnrnNel mondo reale lo sfruttamento esiste:rnuna distanza, incolmabile e ingiusta,rnsepara i ricchi dai poveri. In questornlibro, il Dalai Lama ci dice che non possiamo restare indifferenti. Arrabbiatevi, ci suggerisce. Stupendoci, perché nulla sembrerebbe più in contraddizione con la sua pratica dell’amore per il prossimo. Ma la rabbia è anche una parte imprescindibile del nostro esserernumani e soffocarla potrebbe istruggerci dall’interno. Bisogna quindi riuscire a trasformarla in una sua variante, la «rabbia compassionevole», che è invece una forza benefica perché non è indirizzata verso l’affermazione del sé, ma verso la protezione degli altri. È una rabbia che nasce dall’indignazione. -
Sulla gentilezza
L’insegnamento classico del Dalai Lama, quello che viene dalla sua natura originaria di «semplice monaco», è la gentilezza. rnTutti vogliamo che ci venga usata, ma quando siamo noi, in prima persona, a compiere un atto gentile, in quel momento di grazia sperimentiamo la massima soddisfazione, ci eleviamo al di sopra di qualsiasi malumore o stress. Non solo: generiamo una catena di effetti positivi su di noi e sulle persone che amiamo dell’amore più autentico. Può trattarsi di un sorriso, di un gesto amichevole, di un atto di generosità: in ogni caso, significa che abbiamo dimenticato noi stessi per mettere i bisogni degli altri davanti ai nostri. Siate gentili, quando è possibile, ci dice il Dalai Lama. E in ogni momento è possibile. -
La riparazione del mondo
«Il libro — che è romanzo storico ma insieme anche saga familiare — è bello e terribile: bello perché, grazie alla scrittura, grazie al ritmo e alla narrazione appassionante, le pagine scorrono senza fatica; terribile poiché il racconto ci accompagna attraverso gli ultimi due anni della Seconda guerra in Polonia dove, chi ci è stato, ha visto e vissuto l’indicibile.» – La LetturarnÈ il 1769, in Germania, un anno di carestia. La sera, gli uomini siedono intorno ai tavoli, in silenzio. Le donne mondano cavoli. Ma nel cerchio dei lumi a olio, un giorno, si fa avanti uno sconosciuto. È un messo dell'imperatrice Maria Teresa, un pifferaio magico, e promette campi fertili e un futuro in una terra di cui nessuno di loro ha mai sentito parlare. Così Georg Kempf decide di partire. E la sua nuova casa, si scoprirà, si chiama Slavonia. Oltre centocinquant'anni dopo, un altro messo bussa alla porta della famiglia Kempf. la Germania, ora, che reclama i suoi figli per arruolarli nell'esercito del Reich millenario. I Kempf di tedesco non hanno più nemmeno i nomi: passando di nonno in nipote, Georg è diventato Duka, e sono cambiati anche i suoi sogni. Duka si sente un poeta. Ma non fa alcuna differenza per i reclutatori: Kempf, come gli altri Volksdeutsche, i tedeschi che vivono fuori dai confini, deve seguire le Waffen-SS e combattere per una nazione che non è più la sua da quasi due secoli. Parte, suo malgrado, per il fronte orientale, partecipa, suo malgrado, a ogni genere di orrori e, alla fine, diserta. A cavallo della sua bicicletta, intraprende il lungo cammino verso casa. Ma lì tutto è cambiato e il resto della sua esistenza sarà irrimediabilmente segnato dalla sua «piccola guerra polacca», indelebile come il tatuaggio delle SS con il gruppo sanguigno. ""La riparazione del mondo"""" è al contempo romanzo storico, saga familiare e racconto di un amore, quello fra Georg e la partigiana croata Vera. I due non si libereranno mai del peso di aver combattuto su due fronti diversi. Se solo si fossero incontrati poco prima, non avrebbero potuto far altro che uccidersi."" -
La notte rosa
Sei feriti in una rissa, quattro ubriachi ripescati in mare, solo tre scomparsi: un grande successo per la polizia di Rimini dato che la Notte Rosa, il Capodanno estivo della Riviera che richiama in città migliaia di persone, nella prima sera poteva fare molti più danni. Ma il sollievo dura poche ore, il tempo di registrare un'altra scomparsa: quella della madrina della serata di chiusura, Giulia Ginevra Mancini, la fashion blogger più famosa d'Italia, fidanzata del campione di moto Gp Malcom «the Eagle» Piccinelli, gloria locale e nazionale. Come se non bastasse, poco fuori città vengono ritrovati un'auto crivellata di colpi di kalashnikov e tre cadaveri. I pensieri del vice questore Costanza Confalonieri Bonnet sono più cupi del solito, nonostante qualche telefonata di troppo con un fascinoso capitano di peschereccio le faccia battere il cuore. E anche la sua squadra non è di buon umore: Orlando Seneca Appicciafuoco è costretto a dare brutte notizie a una famiglia di nomadi siciliani, Emerson Balducci è turbato da un tatuaggio cinese di dubbia interpretazione, Cecilia Cortellesi viene costretta a salire su una minimoto. Ma soprattutto, un'indagine che sembrava nata per finta comincia a fare paura davvero. -
Ninnananna per gli aguzzini
Il primo giallo di Lia Celi e Andrea Santangelo è una commedia di paese satirica e di inquietante attualità. E Marco Pellegrini, affascinante quanto imbranato «giovane d'oggi», è solo all'inizio della sua carriera di implacabile giustiziere della sosta vietata e risolutore accidentale di casi internazionali.rnrnVincere per sbaglio un concorso da vigile urbano e ritrovarsi un cadavere per le mani e i giornalisti sotto casa: e sì che Marco Pellegrini voleva diventare professore di storia antica. Invece eccolo qui, tornato senza gloria al paesello natio sull'Appennino tosco-romagnolo, Monteperso (una manciata di anime, età media centoventi anni), infilato alla bell'e meglio in una divisa e impegnato in ben due lavori: poliziotto-tuttofare della zona e badante di nonno Gualtiero, ottantenne che dedica le sue giornate alla ricerca di cimeli della Linea gotica assieme al suo bastardissimo cane Patton. Una vita tranquilla, se si esclude lo squilibrio ormonale causato dagli incontri con la sindaca Amati e con la marescialla Mastrocuoco, ma non per molto. Quando viene trovato morto l'albergatore Fabrizio Gironi, che ospitava un gruppo di migranti, Monteperso entra nelle cronache nazionali e Marco entra nel caos. Ronde neonaziste, zuffe fra immigrati, festini in uniforme, uno scrittore famoso che si nasconde in una villa… forse quello che tutti davvero cercano è la fantomatica Caverna segreta che nasconde i resti di un intero comando delle SS? -
La mamma di Attila. Sostenere la crescita di un adolescente guerriero
La generazione dei chiusi in casa davanti ai videogiochi e degli impegnati che scendono in piazza. La generazione dei violenti e degli indomiti. Sembrano appartenere a specie diverse i giovani che di cronaca in cronaca vediamo descritti dai media. In realtà, hanno qualcosa in comune: l'energia. Gli adolescenti la esprimono in vari modi e possono essere disastrosi: bullismo e vandalismo. Ma anche meravigliosi: passione civile e impegno sociale. Nella nostra società fluida e interconnessa, il pericolo di cadere nell'eccesso è dietro l'angolo e i genitori sono sempre in prima linea, bersagli designati della riprovazione generale, quando qualcosa non va. Le colpe delle madri ricadono sui figli e le colpe dei figli sulla società intera. Che fare, quando sei la mamma di Attila? Questo libro è un inno di solidarietà tra genitori e un manuale di resistenza umana: per individuare i rischi che corrono gli adolescenti e gestire al meglio momenti difficili come la separazione, la trasgressione, la rabbia. Per stimolare la riflessione sui nostri modelli educativi, aiutarci a riconoscere automatismi e blocchi che minano le nostre relazioni e migliorare la nostra capacità di vivere legami sicuri. -
Tosca
«Guardo le stelle. Vedi come rilucono? Un giorno le porteremo in teatro queste stelle... e tutti potranno sentirle, come le vediamo noi ora.» Amore e ambizione, poesia e tradimento: tre storie originali intrecciate al mondo dell'opera e al genio creativo di Puccini. Il melodramma che ha inaugurato il Novecento ora anche a fumetti. Ancora e sempre Tosca. -
Revoluzione. Innovazione, follia e cambiamento
Le mani che si bloccano sulla tastiera di un pianoforte e si rifiutano di suonare, durante un concerto in Giappone. Una crisi di ansia, una contrattura di ogni muscolo, persino quelli della creatività. Che succede? Per venirne a capo, il protagonista di questo libro si rifugia in una casa di campagna. Solo, circondato da una natura brulla, tenta di sintonizzare di nuovo mente e corpo, per riprendere a comporre e suonare, ma gli incubi lo perseguitano e l'incertezza aumenta. Finché un giorno, nel silenzio di una radura, una voce lo prega: «Accudiscimi». Ed è l'inizio dell'amicizia tra lui e Maddalena, un «guru» che si manifesta dapprima come disincarnata voce filosofica e poi in una forma quanto mai inaspettata. Prendersi cura di questo «altro da sé» sarà il modo per rimettere ordine nel proprio universo interiore, arrivando a capire che la sua ansia è quella dell'innovazione, il fardello di chi decide di infrangere gli schemi e si sente esposto, privo di appoggi. Ma proprio dalla vulnerabilità e dall'imperfezione scaturisce il gesto artistico: uno slancio di compensazione, di superamento della nostra condizione di mortalità. Questo racconto filosofico di Giovanni Allevi, intriso di musica e bellezza, tra rigore analitico e volo d'immaginazione, intraprende una ricognizione dell'ansia comune a tutti noi, la paura di cambiare. Perché è così difficile uscire da situazioni che ci rendono infelici? Da dove attingere la forza per rompere lo status quo? Le risposte possono essere molto diverse da ciò che il senso comune vorrebbe. Ma è solo abbracciando l'inatteso che possiamo abbracciare il futuro. Prefazione di Massimo Sideri. -
Nel nome dello yoga. Filosofia, disciplina, stile di vita
Grazie all’analisi del termine, del suo uso e delle sue varianti, Luca Mori e Federico Squarcini introducono alle tante interpretazioni elaborate da chi, sempre nel nome dello yoga, ha sostenuto e fatto le cose più diverse.rnrnrnChe cos’è lo yoga? Da questa domanda apparentemente semplice inizia un viaggio a ritroso nel tempo, alla scoperta delle tante e non sempre conciliabili risposte date da autori celebri, maestri, asceti, studiosi, istituzioni e dalle diverse tradizioni. Se nel Medioevo era un vero e proprio «metodo» diviso in più fasi, durante il dominio britannico dell’India era una forma di vita da guardare con sospetto, mentre dalla fine dell’Ottocento divenne una disciplina che prometteva di rendere gli uomini (e, dopo qualche tempo, anche le donne) dei «supereroi» del benessere. Grazie all’analisi del termine, del suo uso e delle sue varianti, Luca Mori e Federico Squarcini introducono alle tante interpretazioni elaborate da chi, sempre nel nome dello yoga, ha sostenuto e fatto le cose più diverse. Si coglieranno così le ragioni di ciò che oggi si dice dello yoga, dei suoi praticanti e dei motivi per cui lo si dovrebbe praticare. -
Mangiare yoga. Pratica e alimentazione: un rapporto vitale
Molti tra coloro che si accostano allo yoga, pur senza averci mai pensato prima si ritrovano a mutare abitudini in fatto di cibo, come accade del resto per altri aspetti della loro vita, a mano a mano che si addentrano nella pratica.rnrn Ma perché lo yoga dovrebbe comportare un cambiamento di atteggiamento nei confronti dell’alimentazione? Che cosa ha da dire in effetti ai contemporanei una disciplina così antica su un rapporto tanto basilare e ancestrale come quello con il cibo? Queste e altre domande hanno a volte delle risposte sorprendenti, che ci fanno capire, nella specifica prospettiva dello yoga, come anche il semplice gesto di nutrirsi sia fondamentale nel rapporto dell’uomo con l’ambiente che lo circonda e come la pratica (di cui qui si danno esempi concreti) sia strettamente connessa a questo rapporto. -
La strega di Liath Loch
Dentro il bosco si nascondono religioni e scienze. Divinità e rimedi. Parole di corteccia. Il silenzio delle attese e lo strepito dei passaggi inaspettati. Nel bosco ci sono ogni pericolo e ogni meraviglia. Se vuoi entrare, chiediti chi sei, e cosa ne penseranno gli altri. Preparati a essere giudicata e condannata. Eppure solo tu, strega, potrai scovare la soluzione. E guarirli. Età di lettura: da 8 anni. -
Viaggio verso la città proibita
C'è un regno inesplorato al di là delle montagne. Nessuno vi è entrato e nessuno ne è uscito. Andarlo a onquistare non è un gioco, né grande, né piccolo. È crescere e viaggiare. E tu hai un tesoro, tra tanti, fatto di piccole foglie: il tè. Quindi sì, papà: verrò con te. Età di lettura: da 8 anni. -
Ultimo banco. Perché insegnanti e studenti possono salvare l'Italia
È il primo banco e l'ultimo, è il banco di prova. È la scuola, che amiamo e vituperiamo a giorni alterni, sempre considerandola una sorta di mondo a parte, da celebrare in astratto o - troppo spesso - da riformare su basi ideologiche. Ma oggi sta succedendo qualcosa di più. La logica dell'emergenza e il «culto del fenomeno», che stanno affossando il nostro Paese, rischiano di portare allo sfascio anche l'unica istituzione in grado di risollevarlo, ed è tempo di correre ai ripari. Come? Innanzitutto rimettendo al centro gli insegnanti: il ruolo che rivestono, la professionalità che esprimono. Poi, responsabilizzando studenti e genitori. Solo così sarà possibile dare risposta al disagio che sentiamo crescere nell'universo dell'istruzione, e che rischia di tracimare dall'alveo degli ordinari disagi, producendo straordinarie tragedie. Le testimonianze di dirigenti determinati, docenti resistenti, studenti speranzosi e genitori agguerriti disegnano invece un percorso che può invertire la rotta, dalle aule scolastiche a quelle parlamentari, e ridare respiro alla politica. Nata da un anno di incontri in molte scuole d'Italia, questa inchiesta-racconto coniuga la vividezza della narrazione con una ricchezza di voci, storie, informazioni e ricordi. Giovanni Floris percorre - da giornalista, da genitore, da ex studente e da cittadino - il filo che lega crisi ed eccellenze dell'istruzione, fino ad affrontare il nodo della sfida più importante: ricostruire la scuola per ricostruire l'Italia. -
Il sogno di Antonio. Storia di un ragazzo europeo
A ventinove anni Antonio Megalizzi, «il Mega» per gli amici, si batteva per unire le due grandi passioni della sua vita, l'Europa e il giornalismo, mettendo nel lavoro tutto il suo contagioso entusiasmo. Quel sogno si è spento il 14 dicembre 2018, pochi giorni dopo la strage di Strasburgo in cui Antonio era stato colpito dai proiettili di un estremista. Non si è spenta però la sua memoria di ragazzo vitale, un «trentino di sangue calabrese», dolce e ironico con passioni intense: la famiglia, l'amore per la «sua» Luana, ma anche la radio, i tanti progetti, la passione per la conoscenza e la scrittura. La sua era una forma sempre vivace di partecipazione: i suoi scritti erano pungenti e precisi e non si è mai tirato indietro quando si trattava di criticare i comportamenti scomposti dei nostri rappresentanti politici. A raccontarci la sua storia, a un anno dalla scomparsa, è Paolo Borrometi, come lui giovane giornalista animato da forte spirito civile, che raccoglie in questo libro gli scritti di Antonio e le testimonianze dei genitori, della sorella, della fidanzata e degli amici, per continuare a far vivere le sue passioni e l'esempio ideale di un giovane europeo. Una storia inedita che è anche un manifesto dell'impegno sociale e democratico al di là di ogni muro. -
Io non spengo nessun motore. La mia storia di pescatore e di capitano
Questa non è una storia di politiche e migrazioni, di ideologie e decreti. È la storia di un uomo come tanti, il racconto universale delle scelte che ci troviamo davanti, dei momenti in cui il destino ci propone di cambiare rotta.rnrn«Le linee, nel mare, non si vedono. Quando le attraversi però lo capisci, senti che ci sono. I confini no, quelli non esistono, sono tutti mentali.»rn Pietro sa queste cose da quando è nato, in una famiglia di pescatori di Mazara del Vallo: una Sicilia che guarda in faccia la Libia, e non sempre in modo pacifico. Per tutta la vita ha voluto solo una cosa: fare il mestiere di suo padre e di suo nonno. Infatti, diventa comandante a ventiquattro anni e comincia a lavorare sui pescherecci. Ma poi ci si mette di mezzo la crisi, la guerra per il pesce, persino una raffica di mitra… è tempo di levare l’ancora e salpare per nuovi lidi, il porto di Trieste, le rotte africane. Fino a che lo raggiunge una telefonata: l’invito a imbarcarsi sulla Mare Jonio, la nave dell’Ong Mediterranea. A comandare la prima nave battente bandiera italiana adibita al salvataggio in mare, impegnata a soccorrere i migranti che muoiono a migliaia tra le onde. E Pietro capisce che in una vita piena di incontri e luoghi esotici, l’avventura più appassionante è quella che lo aspetta a casa. Anche se significa puntare il timone verso una tempesta di difficoltà, fino alla notte più lunga.rnQuesta non è una storia di politiche e migrazioni, di ideologie e decreti. È la storia di un uomo come tanti, il racconto universale delle scelte che ci troviamo davanti, dei momenti in cui il destino ci propone di cambiare rotta. E di un mondo antico e saggio, dove ancora resiste una legge morale innestata nella carne viva, delle persone e delle comunità. La legge del mare. -
Il rosso & il nero. Il romanzo della «Peggio gioventù»
Dagli anni Ottanta ai tempi nostri, il racconto delle trame proibite della storia italiana ruota intorno al più grande furto di informazioni mai tentato e a due personaggi opposti ma vicini. Tito, il rosso, è in carcere per l'omicidio di una nobildonna; Achille, il nero, è un terrorista di destra che non si rassegna alla piccola criminalità ma ha grandi ambizioni. Attorno a loro si muove, come in un meccanismo a orologeria, una serie di personaggi indimenticabili: il misterioso Reclutatore, il potente prefetto Paciulli, la seducente Anka, l'efferato Maggiorino, il sinistro avvocato Piombo, l'orrendo Birro, la spregiudicata Thalia e un drappello di comprimari grandi e piccoli dei misteri nazionali. Con l'incontro fra Tito e Achille, la diffidenza nei confronti del nemico diventerà un'amicizia di rara schiettezza in un contesto torbido, che ritrae impietosamente bassifondi e alte sfere: piani eversivi dei Servizi, traffici di bande criminali e malaffare di politici corrotti. -
Cesare e le guerre civili
A metà del II secolo a.C. Roma non aveva più nemici esterni, ma il perfetto meccanismo politico-istituzionale della Repubblica cominciò a logorarsi di fronte alle istanze delle rinnovate compagini della società, mentre il Senato era arroccato su posizioni di chiusura contro ogni tentativo di rinnovamento. Le crescenti tensioni interne e l'antagonismo tra i leader militari si tramutarono in una lotta prima politica e poi armata, dividendo Roma in fazioni che si affrontarono nella guerra civile. Seguì l'epoca delle congiure e dei complotti per conquistare la supremazia di una nazione che non voleva riconoscersi più negli antichi valori dei padri. Giulio Cesare tentò di porre fine al caos con la sua dittatura in odore di monarchia, ma questo sogno svanì alle Idi di marzo del 44 a.C. Finché non comparve sulla scena Ottaviano, che avrebbe assunto con il nome di Augusto i poteri assoluti fondando un vero e proprio impero, anche se camuffato da repubblica. -
L' età di Napoleone
Napoleone Bonaparte non fu soltanto il grande stratega militare e conquistatore di mezza Europa: oggi si mette più in risalto il suo ruolo di governante e politico, ""erede"""" della Rivoluzione francese, della quale seppe trasferire nel suo governo, ancorché centralizzato e dirigistico, gli ideali di uguaglianza sociale, di libertà di idee e di tolleranza. Un patrimonio inalienabile che venne così salvaguardato e sancito per sempre nel Codice civile napoleonico, e trasferito nel sentimento comune dei cittadini europei, prossimi a combattere le battaglie ottocentesche contro le monarchie assolutiste e a favore dell'autodeterminazione dei popoli. L'età napoleonica fu quindi un periodo non solo di battaglie e conquiste, rivelatesi poi effimere, ma anche di trasformazione politica, sociale e intellettuale che coinvolse l'intero Continente: il lascito più importante di Bonaparte."" -
Sciascia l'eretico. Storia e profezie di un siciliano scomodo
A trent’anni dalla scomparsa dello scrittore di Racalmuto, un viaggio affascinante tra umori, amicizie e battaglie, tra vita e opere che scandiscono i passaggi della nostra storia recente – dal Giorno della civetta al Contesto, da L’affaire Moro a Una storia semplice. rnrnSi è sempre battuto da «eretico» per far prevalere la ragione e il diritto in un Paese che ha spesso preferito le scorciatoie e i gattopardismi. Leonardo Sciascia con le sue invettive e ossessioni ha anticipato temi cruciali della vita pubblica, nodi rimasti drammaticamente irrisolti, dalla lotta alla mafia alla corruzione, dagli errori della macchina della giustizia a quelli dello Stato, dal caso Moro al travaglio di Enzo Tortora, passando da forti intese a grandi contese, da Calvino a Guttuso. Con qualche rimpianto, come nel caso di Pier Paolo Pasolini e del «ritorno delle lucciole».rnUna vita controcorrente, quella dello scrittore siciliano, sempre tesa tra profezia letteraria e drammatica realtà, lungo l’asse fra Palermo e Roma, Milano e Parigi, fra case editrici e commissioni di Montecitorio, o a caccia di stampe antiche sul Lungosenna e di documenti negli archivi dell’Inquisizione spagnola: una storia che Felice Cavallaro ricostruisce in un racconto originale e ricco di aneddoti con lo sguardo privilegiato di chi lo ha conosciuto da vicino.rnA trent’anni dalla scomparsa dello scrittore di Racalmuto, un viaggio affascinante tra umori, amicizie e battaglie, tra vita e opere che scandiscono i passaggi della nostra storia recente – dal Giorno della civetta al Contesto, da L’affaire Moro a Una storia semplice. Un bilancio dell’eredità di un protagonista del mondo della cultura e della politica sempre attuale: una fonte preziosa dove attingere acqua fresca per illuminare molte zone d’ombra del Paese, perché come scriveva Sciascia stesso «tutti i nodi vengono al pettine. Quando c’è il pettine...».