Sfoglia il Catalogo ibs006
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 2821-2840 di 10000 Articoli:
-
Non ho mai avuto voce
Il romanzo abbraccia un periodo di tempo che va dalla guerra d'Etiopia del 1935 ai giorni nostri. Racconta le vicende di una famiglia che, come spesso accade, a causa di alcune scelte si troverà ad affrontare situazioni molto complesse. Livia dovrà districare la matassa ingarbugliata dai suoi antenati. I protagonisti, raccontando il loro momento storico, ci faranno entrare nelle loro vite e comprenderemo, man mano che il romanzo si sviluppa, quanto sia importante per ognuno di noi conoscere la storia della propria famiglia. È uno sguardo sul transgenerazionale che accompagna e guida inconsapevolmente tutti. -
Giovedì 23 e altre follie
Questa vuole essere una raccolta di tutto ciò che negli anni ho pubblicato su diverse piattaforme o per mezzo di raccolte e antologie a tema, corredato da un insieme di altri racconti brevi, canzoni e materiale completamente inedito. Semplicemente è un insieme di idee concepite in questi mesi e follie rimaste sepolte in qualche cassetto per anni. Ora ho deciso di dare a tutto ciò, la luce che merita. -
Traditores imperii
Roma, anno 253 dopo Cristo. Il potere è nelle mani del crudele Gaio Messio Decio; i confini dell'impero sono scossi all'esterno dai barbari e all'interno la pace è minacciata dai continui tradimenti e dai giochi di potere di ambiziosi senatori. Gli antichi e venerati mores sembrano minati dal diffondersi della nuova fede cristiana e un intero mondo è sul punto di collassare. Tra intrighi di palazzo, clangore di armi e grida di battaglia, un'improbabile compagnia si spinge fino al limite estremo delle terre romane incalzata da un pesante segreto: chi sono, veramente, i traditores imperii? -
Il grido della natura. Appello alla pietà e alla giustizia in favore degli animali perseguitati
"Ci cibiamo di carcasse senza rimorso perché gli spasmi mortali della creatura scannata sono lontani dai nostri occhi, perché i suoi lamenti non feriscono le nostre orecchie, perché le sue urla agonizzanti non affondano nella nostra anima: ma se fossimo costretti ad assassinare con le nostre mani gli animali che mangiamo, chi tra noi getterebbe via, con disgusto, il coltello e, piuttosto che macchiarsi le mani assassinando un agnellino, acconsentirebbe a rinunciare per sempre al pasto preferito?"""" Il grido della Natura è uscito nel 1791; solo due anni dopo l'autore, lo scozzese John Oswald, morirà combattendo in Francia per difendere gli ideali rivoluzionari. La sua riflessione, influenzata da Rousseau ma anche dalla conoscenza diretta della cultura indiana, anticipa i temi più vivi dell'attuale antispecismo. La rivendicazione dei diritti umani (degli sfruttati, delle donne, dei neri) e la richiesta di un nuovo rispetto verso la vita non umana sono momenti di un unico movimento di liberazione che è anche una riscoperta della nostra natura più autentica. Il testo di Oswald è accompagnato da un ampio saggio introduttivo di Antonio Vigilante." -
La funzione derogatoria del contratto collettivo di livello aziendale nel sistema degli accordi interconfederali e del Jobs act
La capacità dei contratti collettivi aziendali di derogare, spesso in modo ablativo o peggiorativo, trattamenti già regolati dal contratto collettivo nazionale di categoria o dalla legge ha acquisito nel tempo importanza crescente e decisiva dopo la crisi economica del 2008, fino ad acquisire i caratteri di una vera e propria funzione, ponendo necessità di regolamentazione che sono state assecondate in modo differente – e talora confliggente – dalle parti sociali con l'Accordo interconfederale del 2011 e dal legislatore con il d.l. n. 138/2011, suscitando interrogativi di tenore pratico quanto teorico e sistematico. Questo si esprime oggi, sul piano dell'autonomia privata contrattuale, nelle regole dettate dagli accordi interconfederali più recenti, come il Testo unico sulla rappresentanza per l'industria, poi diffuso e recepito in altri settori, e l'ancor più recente Accordo del 9 marzo 2018 relativo a ""contenuti e indirizzi delle relazioni industriali e della contrattazione collettiva"""" mentre, sul piano legislativo, trova un nuovo referente nelle nuove regole tracciate dall'art. 51 del d. lgs. n. 81/2015. Tali nuove coordinate confluiscono in uno studio di taglio monografico, che analizza il fenomeno della contrattazione in deroga in una prospettiva completa e unitaria."" -
In gabbia
Il libro narra la storia di Maria, una giovane donna del sud emigrata, con il marito Michele e il piccolo figlio Luigi, a Torino in cerca di un lavoro e di un futuro migliore. Purtroppo le sue aspettative vengono ben presto disattese: per vivere Maria è costretta a fare la donna delle pulizie e la sua esistenza è caratterizzata da privazioni e umiliazioni. La vita di Maria diviene rapidamente un incubo a causa dei maltrattamenti di Michele che sfociano gradualmente in una vera e propria violenza fisica e psicologica. Michele, disoccupato cronico, sfoga sulla moglie tutte le proprie frustrazioni fino a quando, spinto dal facile guadagno, entra a far parte di un'organizzazione criminale dedita allo spaccio di droga. Da questo momento la vita di Maria diventa insostenibile, costretta a convivere con un marito aguzzino che la costringe anche a fare la prostituta. Le vicende che si susseguono sono altamente drammatiche. L'esistenza della protagonista viene sconvolta e soltanto Massimo, il padre di una compagna di classe di Luigi, poliziotto presso la Narcotici, cerca, anche spinto da un sentimento amoroso, di dare un po' di sostegno psicologico alla donna. La storia prenderà una piega inaspettata e Maria, privata di ogni forma di giustizia, alla fine sarà costretta ad assumere una decisione sofferta ma inevitabile. -
Le verità di Maria
Maria é l'ultima erede di un'antica famiglia di farmacisti che per motivi anagrafici dovrà chiudere l'attività, oppure trovare chi la possa sostituire garantendo la continuità col passato. Le sue insindacabili intenzioni sono di salvaguardare la tradizione, il buon senso e l'amore per il lavoro e non tanto quelle di adeguarsi ai dettami dell'economia moderna. Rasheed, il marocchino che le chiederà di subentrare al suo posto, dovrà prendere atto che esiste una morale e una tradizione che non può consentirgli di realizzare il suo progetto. Pertanto non esiste nessuna preclusione di razza o di religione che giustifichi il diniego di Maria, ma solo il buon senso di chi conosce la natura umana e i valori che la sostengono. Il romanzo descrive anche le molteplici sfaccettature della nostalgia. Il racconto di alcuni episodi che caratterizzarono la nascita della farmacia tra l'Ottocento e il Novecento permette di comprendere le ragioni del ""farmacista"""" che sono quelle di chi s'identifica nel proprio lavoro e che non possono essere archiviate tanto facilmente. Pertanto anche attraverso la rivisitazione dei ricordi, Maria ha la possibilità di comprendere le ragioni che non le consentono di affidare l'attività in mani sconosciute. La farmacia rimarrà fedele agli antichi principi e come nel passato vi sarà chi si occuperà del benessere dei suoi clienti."" -
Ultimo minuto
Un romanzo dedicato al viaggio interiore del protagonista, Gregorio, che riflette sulla morte attraverso la vita e l'amore. Come vivrà ciascuno di noi il proprio ultimo minuto? Ci si può preparare al momento che stravolge ogni cosa? Il cammino quotidiano di Gregorio fa i conti con il tempo e con il destino, con il dolore e con l'imprevedibile, ma anche con l'amore e la felicità più vera. Un romanzo ispirato alla morte e, insieme, dedicato anzitutto alla vita: la paura di soffrire e di morire ma, ancor più, la voglia di vivere! -
Fake news e giornalismo di pace. Commenti al Messaggio di papa Francesco. 52ª giornata mondiale delle comunicazioni sociali
Una riflessione a più voci per accompagnare il lettore nell'approfondimento del messaggio di Papa Francesco per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali. Tema del 52° Messaggio del Santo Padre è «La verità vi farà liberi» (Gv 8,32). Faine news e giornalismo di pace, una suggestione di stringente attualità, che coinvolge la nostra società a più livelli, dai giornalisti alla comunità tutta. Su questa sollecitazione si confrontano accademici e studiosi (filosofi, esperti di comunicazione, teologi, poeti, pedagogisti, giornalisti) che, mediante approcci diversi, mettono a disposizione una ricchezza di prospettive e chiavi di lettura tradotte, nella seconda parte del testo, in proposte operative. -
Tecnologie pastorali. I nuovi media e la fede
Questo volume prende in carico la sfida degli attuali teatri della comunicazione, perché danno molto da pensare e possono suggerire alla comunità cristiana forme e strumenti per una presenza veramente nuova. Il taglio dell'analisi è educativo e pastorale, ma solleva il velo anche sulle dinamiche antropologiche che attraversano i nuovi media, sempre più virtuali e social. Il mondo ""virtuale"""" dei social c'è, è attorno a noi e dentro di noi. Non possiamo più sottrarci, diventa essenziale usare con sapienza questi strumenti, trovare una nuova retorica e una nuova pragmatica della comunicazione. Il domani ha bisogno di persone che accettino la sfida del nuovo: ad ogni cambiamento d'epoca solo i visionari sanno abitare il presente, anticipando quel futuro prossimo che è già qui."" -
La collaborazione educativa
Sta crescendo, nelle scuole e nei servizi educativi territoriali, la chiara consapevolezza della loro non autosufficienza educativa, della reale interdipendenza che li lega, della necessità di accrescere la comunicazione, l'integrazione, il lavoro comune. Ma più aumenta la complessità, più si fa forte la spinta alla chiusura, alla delega, alla rinuncia alla fatica di costruire interazioni positive. Il rischio è fermarsi alla superficie, ai regolamenti, alle procedure, perdendo di vista la sostanza della questione: coltivare una prospettiva di lavoro che, senza idealizzare le interazioni umane come positive in sé, scelga di assumere la collaborazione come ideale regolativo e principio di azione. Anche dal punto di vista pedagogico questa scelta si rivela fondamentale, essendo profondamente collegata all'azione educativa e al suo fine più alto: la promozione della libertà e della responsabilità di ogni singola persona. -
Un'idea di scuola
Oggi abbiamo bisogno di un'idea di scuola, non di discorsi. Il compito che tradizionalmente è stato svolto dalla pedagogia oggi rischia di essere delegato alla politica e ai tecnici (con scelte spesso ingenue e ""ideologiche""""). Questo volume propone una riflessione, anche alla luce di una lunga esperienza di formazione con i docenti, costruita su alcune idee fondamentali. La prima è la constatazione che la scuola oggi funziona come un dispositivo, con regole, ruoli, rapporti strutturati in modo rigido. La seconda è la prospettiva dell'insegnante """"incompiuto"""", alla ricerca di nuove strategie per svolgere un ruolo significativo e riconosciuto dagli studenti. La terza è l'importanza del metodo, che anche nella nostra società """"orizzontale"""" non è una gabbia, ma garantisce l'organizzazione e il coordinamento del processo di insegnamento-apprendimento. La quarta è il rapporto con i media, che non significa cedere a una moda, ma rendere contemporanea l'esperienza scolastica."" -
Itinerari di pedagogia dell'infanzia
Un contributo alla formazione di educatori e insegnanti che si predispongono a lavorare nei servizi educativi, nella logica dello ""zero-sei"""", e di tutti coloro che hanno già maturato un'esperienza professionale in questi servizi e non si stancano di promuoverne la qualità. Il volume propone tre direttrici fondamentali: gli autori e gli approcci che, dal Seicento a oggi, hanno elaborato prospettive peculiari circa l'infanzia; i contesti educativi che caratterizzano l'offerta educativa per i bambini dagli zero ai sei anni; i temi che connotano la pedagogia dell'infanzia contemporanea. Da questi sentieri si dipartono itinerari che, circolarmente, sono di crescita culturale, di professionalizzazione e di competenza critica e contestualizzano suggestioni e proposte. Un testo che condensa temi di pertinenza teorica e di matrice psicologica, didattica, organizzativa e metodologica, presentando in modo ragionato una serie di questioni di ampia portata culturale e professionale."" -
Hegel
Un profilo della figura e dell'opera dell'esponente più significativo e autorevole dell'idealismo tedesco. Richiamandone i tratti biografici, i contenuti della produzione scientifica e i concetti chiave che articolano la proposta teorica, l'autrice traccia un filo conduttore che collega le diverse fasi della produzione hegeliana, invitando il lettore a esplorarne i testi, per cercare la risposta di Hegel ai problemi del suo tempo e per scoprire le ragioni dell'attualità del suo pensiero nel panorama filosofico dei nostri giorni. -
Dizionarietto di tedesco per filosofi. Ediz. ampliata
La seconda edizione, riveduta e ampliata, di un agile strumento di lavoro che ha la piccola ambizione di servire per lo studio della lingua di Kant, Fichte, Schelling, Hegel, Marx, Herbart, Nietzsche, Heidegger, Wittgenstein... e per la lettura delle loro opere. Questo Dizionarietto si rivolge a chi intende cimentarsi per la prima volta con testi filosofici in tedesco, ma è pensato anche per chi si avvicina alla loro terminologia specifica, pur essendo pratico della lingua, o, in una traduzione, deve scegliere la soluzione migliore. Nella compilazione si fornisce una scelta ampia di termini, accompagnati dalla versione italiana, tenendo conto del loro uso ormai consolidato. In alcuni casi, oltre alla traduzione del lemma, se ne illustra il significato sia all'interno dell'opera di un singolo filosofo sia sottolineando il differente uso che dello stesso termine fanno pensatori diversi. -
L'evento persona
Una proposta pedagogica particolarmente adatta al passaggio storico verso l’epoca ultramoderna: l’impegno educativo è rivolto a non far morire lo spirito in noi, a far salva «l’anima dell’anima». L’evento della persona è il destarsi di questa sua parte più intima e più viva; porta l’acquisto del sentimento della realtà, l’apprendere a percepire ogni ente nella sua qualità d’essere e di bene. Il volume è articolato in tre parti. La prima contiene i Segnavia, percorsi di pedagogia fondamentale che elaborano una concezione dell’educazione definita da due istanze: una esistenziale, la realizzazione di una vita piena e totale; l’altra storica, la personalizzazione di un’eredità di senso. La seconda parte apre Sentieri, attraverso modelli di antropologia pedagogica che esplicitano quanto apprendiamo sulla persona nei mondi dell’educazione. La terza parte raccoglie Tracce, testimonianze che dispiegano le parole-chiave della prospettiva pedagogica dell’autore e contengono indizi chiari del suo incontro col Mistero cristiano. Il filo rosso che lega tutti i capitoli è lo stile fenomenologico-ermeneutico, un uso critico della ragione che tiene insieme la spiegazione scientifica e l’argomentazione filosofica e, applicato alle scienze pedagogiche, ne esalta la costitutiva intonazione etica. -
Opere retoriche. Testo latino a fronte
Le opere di Cicerone raccolte in questo volume sono espressione della cultura fondamentale per l'aggregazione sociale nel mondo antico greco e romano: vale a dire la retorica, intesa come arte del dire nelle pubbliche assemblee e del parlare pubblicamente nel foro e nei tribunali. Già nel trattato giovanile intitolato ""De inventione"""" Cicerone si era occupato della prima delle cinque parti che, fin dalla """"Retorica"""" di Aristotele, costituivano tradizionalmente l'oggetto di studio nelle scuole antiche: l'inventio, che è la capacità, scrive l'autore, di escogitare argomenti veri o verosimili, tali da rendere convincente una causa. Il progetto ciceroniano di trattare anche le successive quattro parti non ebbe mai seguito. Oltre al """"De inventione"""", questo volume presenta il breve opuscolo intitolato """"De optimo genere oratorum"""", cui seguono le più corpose trattazioni di scuola, denominate """"Partitiones oratoriae"""" e """"Topica"""". L'insieme costituisce il quartetto delle opere cosiddette minori di retorica di Cicerone. Di tutte queste viene qui fornita innanzitutto un'Introduzione storico-letteraria, seguita dall'elenco delle fonti, dalla discussione dei luoghi di controversa interpretazione filologica e dalla bibliografia specifica. Segue il testo latino con traduzione a fronte: il tutto con corredo di note esplicative. La trattazione delle quattro opere è preceduta da una sintesi di storia della retorica greca e latina, corredata da una bibliografia generale sulla materia."" -
I bambini di Salò. Il ministro Biggini e la scuola elementare nella Rsi (1943-1945)
Il libro rivolge lo sguardo alla tragica complessità del biennio 1943-1945 allo scopo di indagare le politiche educative della Repubblica sociale italiana, con particolare attenzione alla scuola elementare. Protagonisti sono il ministro dell’Educazione nazionale Carlo Alberto Biggini, provveditori e direttori didattici, maestre e maestri, bambine e bambini, in un contesto segnato dalla guerra, dall’occupazione, dalle deportazioni, dai bombardamenti, dalla violenza efferata e dalla povertà. L’attenzione che il governo di Salò – in continuità con il regime fascista – pose nei confronti dei maestri e della ‘scuola del popolo’ e la tenacia con la quale, dopo l’8 settembre, operò per riattivarla svelano motivazioni politiche profonde e articolate, connesse alle strategie di sopravvivenza e di legittimazione della Rsi e alla sua affannosa ricerca di identità e di consenso. Nella medesima direzione si possono interpretare i tentativi di ri-nazionalizzare e ri-fascistizzare l’infanzia dopo la fase di disorientamento e di rottura connessa al 25 luglio, alla caduta del duce e all’estate badogliana. Raccogliendo un monito storiografico di Claudio Pavone («anche la Rsi sta nella storia del nostro paese») e l’invito a studiare il biennio 1943-45 da molteplici punti di vista, il saggio si pone in una prospettiva storico-educativa che interseca diverse fonti (dalle circolari ai giornali di classe, dalla memorialistica ai diari, dalle riviste magistrali agli opuscoli di propaganda), alla ricerca dell’incontro tra prescritto ministeriale e vissuto scolastico, senza dimenticare di rilevare tracce non secondarie di storia sociale e materiale. -
Dizionario di pedagogia speciale
Quarantatré esperti, di ventuno università italiane, hanno contribuito alla stesura di questo Dizionario di pedagogia speciale, opera unica nel suo genere in Italia, che propone i punti fermi di un sapere scientifico dalle profonde ricadute sul piano educativo e didattico e offre un supporto epistemologico al duro lavoro quotidiano di educatori, insegnanti, dirigenti, genitori. L’inclusione delle persone con disabilità e con problemi e le azioni per garantire a tutti una qualità di vita ottimale si basano su una condivisione di idee, di concetti, di metodologie, di esperienze, di procedure valide e consolidate. Il lettore, accostandosi alle voci di questo Dizionario, ha la possibilità di confrontarsi con pensieri e definizioni da tradurre, concretamente, in un rapporto educativo che assicuri crescita e benessere alle persone, soprattutto a quelle che presentano necessità particolari, complesse e, appunto, “speciali”. Contributi di: Laura Arcangeli, Serenella Besio, Fabio Bocci, Beatrice Brugnoli, Maria Teresa Cairo, Roberta Caldin, Maria Concetta Carruba, Alessia Cinotti, Felice Corona, Lucio Cottini, Piero Crispiani, Annamaria Curatola, Roberto Dainese, Luigi d’Alonzo, Heidrun Demo, Filippo Dettori, Daniele Fedeli, Andrea Fiorucci, Ilaria Folci, Maria Antonella Galanti, Patrizia Gaspari, Simona Gatto, Catia Giaconi, Dario Ianes, Stefania Lamberti, Angelo Lascioli, Vanessa Macchia, Silvia Maggiolini, Elena Malaguti, Pasquale Moliterni, Annalisa Morganti, Antonella Mura, Anna Maria Murdaca, Marisa Pavone, Stefania Pinnelli, Roberta Sala, Patrizia Sandri, Moira Sannipoli, Marina Santi, Antonella Valenti, Elena Zanfroni, Tamara Zappaterra, Luigi Zurru. -
Psicologia fenomenologica. Forme dell'esperienza e strutture della mente
Il testo intende dare un quadro completo di una psicologia fenomenologicamente orientata. In primo luogo si mettono in luce le sue caratteristiche distintive, il carattere antiriduzionistico, i rapporti che essa intrattiene con la neurofisiologia e con le neuroscienze cognitive, delimitando il suo campo rispetto a questi altri approcci e indagando non come il cervello produca l'esperienza fenomenica, ma quali effetti le articolazioni fenomeniche producono nella nostra vita. Infatti, la legalità fenomenica che caratterizza la nostra esperienza cosciente ha proprie regole di organizzazione irriducibili a quelle neurali, benché necessariamente a queste correlate. Su questa base, attraverso un processo di concretizzazione per gradi, vengono esaminate la struttura della sensazione e dell'organizzazione sensoriale, poi la percezione, la comprensione del significato, l'articolazione della vita emotiva, l'immaginazione e il ricordo. Emerge così un quadro unitario del modo in cui la nostra esperienza cosciente si struttura e si articola, e si accenna a che cosa succede quando i nessi fenomenici si spezzano, come può accadere in certe forme di disturbo psichico.