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I casi dimenticati. Le indagini di Jackson Brodie. Vol. 1
A Cambridge, durante un'estate particolarmente torrida, Jackson Brodie – ex ispettore di polizia, ora investigatore privato – si ritrova a indagare contemporaneamente su più casi, ognuno dei quali muove da pessime premesse. Nulla sembra collegarli, se non l'oggetto dell'inchiesta: la ricerca di qualcuno. Una bambina di tre anni misteriosamente scomparsa dal suo giardino trent'anni prima; una donna che sembra aver ucciso il marito con un'ascia; una ragazza dall'assurdo destino di cui si sono perse le tracce. Tra rivelazioni improvvise, coincidenze e intuizioni, dopo il ritrovamento di un giocattolo che tutte le persone coinvolte riconoscono e ricordano molto bene, le tre storie finiscono per incrociarsi. E mentre affronta situazioni difficili, disperazione e violenza, Jackson Brodie non riesce a togliersi dalla testa che anche lui, molti anni prima, ha cercato qualcuno a cui voleva bene, ma è arrivato troppo tardi. -
Io, Agrò e il generale
«Kennst du das Land, wo die Zitronen bluhn?» fece all'improvviso il mio amico Agrò.«Da quando in qua parli tedesco» non una domanda ma un'osservazione: «Non me l'hai mai detto.»«Non sai molte cose di me. Un giorno ti racconterò, ma con la precisa condizione che non ne farai uno dei tuoi romanzi, nei quali non riesci mai a tutelare, come dovresti, la mia immagine»Pancrazio Lotale, un generale dei paracadutisti in pensione che insieme ad alcuni ex commilitoni harnfondato una società di sicurezza, apprende che il maturo amante della figlia Dominique è deceduto dopo una lunga malattia. Purtroppo, quasi subito Dominique scompare mentre prendono consistenza i sospetti sul suo ruolo nella morte del compagno. Il mistero s'infittisce quando a Roma, in piazza della Pigna, viene ritrovato un cadavere orrendamente mutilato e privo della testa. L'appartamento nel quale è stata scoperta la vittima è di proprietà di Dominique Lotale. Nel frattempo, matura uno scontro tra la società di sicurezza di Lotale e una banca che sembra legata ad ambienti criminali. Siccome di Dominique continua a non esserci traccia, il generale e la consorte, da cui è diviso, si rivolgono all'ex procuratore della repubblica Italo Agrò, divenuto titolare di un importante studio legale di Roma insieme alla moglie Marta Aletei. Sarà lui a dover dipanare una matassa resa assai ingarbugliata – e pericolosa – dai forti interessi economici e criminali che sono in gioco. -
Fuori dal mondo. Misteri d'Islanda. Vol. 3
Il ritrovamento di una vecchia foto riapre un caso di morte sospetta che risale a quando, nel 1955, due giovani coppie decisero di trasferirsi in un fiordo isolato e apparentemente deserto, nel Nord dell'Islanda. Una delle due donne morì poco dopo in circostanze misteriose, e l'avventura finì per tutti. Negli anni, nessuno è mai riuscito a spiegare cosa fosse realmente successo. Davvero quell'aspro paradiso naturale pieno di promesse era disabitato come tutti credevano? E davvero si può morire per la solitudine e la paura del buio? Alla stazione di polizia di Siglufjörður, mentre il villaggio è colpito da un violento contagio che ha costretto alla quarantena tutti gli abitanti, Ari Pór, necessariamente in servizio, si appassiona a quella storia che per lunghi anni è stata sulla bocca di tutti, e che per qualcuno sembra rappresentare ancora una minaccia. Immerso nel silenzio opprimente di una comunità barricata in casa, e incalzato a percorrere luoghi sperduti, inospitali e allo stesso tempo di incredibile bellezza, dominati da un'oscurità senza fine o dalla luce più abbagliante, il giovane poliziotto cerca di ricostruire una vicenda che, a quanto pare, non è affatto conclusa. -
Una vita su misura
Quarant'anni dopo il suo primo giorno di lavoro al servizio dell'Ufficio Pesi e Misure, allora affacciato su un tranquillo canale di Amsterdam, Karl Dijk non si presenta alla festicciola organizzata per salutare il suo pensionamento. Cos'ha spinto l'impiegato modello che, anno dopo anno, ha attraversato le campagne dei Paesi Bassi controllando bilance e verificando masse e grandezze a rinunciare a quel commiato? Incaricato di scrivere il discorso d'addio, il collega più anziano ne ripercorre la storia, a partire dal freddo mattino del 1961 in cui, insieme, avevano messo piede per la prima volta in quell'austero ufficio. Mentre il mondo intorno a lui è cambiato profondamente, rendendo obsoleta la competenza di un tempo, Dijk sembra essere rimasto uguale a se stesso. Ma che cosa nasconde, in realtà, la sua vita? E davvero esistono misure - e, più in generale, verità - immutabili e universali? L'indagine sui misteri di Dijk diventa l'occasione per rivivere un passato in cui i simboli si riferivano a grandezze reali e le bilance definivano il peso del mondo. Nella sua poetica rievocazione, H.M. van den Brink racconta del dominio del mercato e di piccoli negozi di alimentari che scompaiono; ma anche di una brezza improvvisa che soffia dal mare, insieme a ricordi che cambiano forma con la stessa rapidità delle nuvole sul polder olandese. Di un mondo che offriva certezze e di uno più vago, a noi più vicino, dove tutto sembra fluttuare. -
Nel cuore profondo
Storia d’amore e avventura di mare, Nel cuore profondo racchiude i colpi di scena e la tensione che solo un grande autore di gialli sa far vibrare in ogni pagina, portandoci in un paesaggio estremo, di gelo e di solitudine, in cui personaggi indimenticabili vedono specchiarsi nell’orizzonte l’eterna lotta tra verità e menzogna.Nell’ottobre del 1914, poco dopo lo scoppio della prima guerra mondiale, l’ufficiale della marina svedese Lars Tobiasson-Svartman viene mandato in missione segreta nel Baltico, con l’incarico di tracciare nuove rotte in un tratto di mare al di là dell’arcipelago orientale, teatro di scontri tra la flotta tedesca e quella russa. Approdato su un isolotto desolato, Lars conosce Sara Fredrika, una donna che accende in lui una passione sconvolgente, tanto che, al ritorno a casa, il suo fragile equilibrio è definitivamente spezzato. Tormentato dall’inquietudine e dal desiderio, Lars mentirà a tutti: alla moglie Kristina, rimasta ad aspettarlo nel loro accogliente appartamento di Stoccolma, ai suoi superiori, perfino a se stesso. E farà di tutto per tornare su quello scoglio sperduto, da dove Sara Fredrika continua a ossessionarlo, costringendolo a esplorare abissi più oscuri e profondi di quelli che misura con il suo batimetro. -
Ulisse, parola di leader
Il libro è una rilettura appassionata dell'Odissea, scrutata con lo sguardo di chi vuole capire il presente. Gli autori interrogano il protagonista del poema omerico per comprendere cosa possa dotare di leadership le persone che agiscono nella contemporaneità del XXI secolo. Perché Ulisse si focalizzò così tanto sul ritorno? Perché rinunciò alla vita eterna che Calipso gli garantiva? Cosa lo rendeva così incline a raccontare storie? Quali parole usava per convincere? Perché si nascondeva dietro travestimenti e inganni? Non aveva niente da rimproverarsi per aver perduto tutti i compagni ed essere arrivato da solo a Itaca? Da quali sfide imparò di più? La sconfitta dei Proci fu merito suo o della dea Atena che lo proteggeva? Queste domande risuonano nel volume ed echeggiano nelle menti di molte persone. In definitiva, rileggere un testo classico consente proprio di moltiplicare gli interrogativi e cogliere il significato di alcune risposte: Ulisse, in quanto leader, è riuscito appunto a dare forma alla potenzialità umana di interrogare il proprio io. -
Editoria come curatela. Ediz. a colori
«A Magazine», «Dutch», «joe's», «Purple», «Self Service», «Six» e «Visionaire» sono alcune delle riviste privilegiate per investigare il funzionamento di periodici di nicchia fondati da gruppi di persone che coltivano la dimensione collaborativa e sperimentano nello spazio bidimensionale della pagina. Riviste intese come luoghi d'indagine, dispositivi che mettono in scena il discorso della moda e lo alimentano attraverso i linguaggi dell'art direction, del graphic design, della fotografia e dello styling. Connesse in profondità agli anni novanta, allacciano la cultura e il sistema della moda con le pratiche artistiche manifestando il lavoro di autori prima sconosciuti. Il saggio visivo in apertura riflette sulla performatività degli oggetti editoriali e, come una mostra in pagina, tiene insieme il lavoro di sei fotografi contemporanei: Benoît Béthume, Elizabeth Bick, Alan Chies, Paolo Di Lucente, Estelle Hanania e Dario Salamone. Questo libro si inserisce nel più ampio orizzonte delle ricerche - condotte dal gruppo di lavoro dell'Università Iuav di Venezia coordinato da Maria Luisa Frisa e impegnato nello studio della moda e delle sue culture - che indagano la moda italiana e le sue storie, l'editoria, gli archivi, la formazione nel design di moda, e le culture progettuali proprie di questo campo di studi. Postfazione di Judith Clark. -
Publishing as curating. Ediz. a colori
«A Magazine», «Dutch», «joe's», «Purple», «Self Service», «Six» e «Visionaire» sono alcune delle riviste privilegiate per investigare il funzionamento di periodici di nicchia fondati da gruppi di persone che coltivano la dimensione collaborativa e sperimentano nello spazio bidimensionale della pagina. Riviste intese come luoghi d'indagine, dispositivi che mettono in scena il discorso della moda e lo alimentano attraverso i linguaggi dell'art direction, del graphic design, della fotografia e dello styling. Connesse in profondità agli anni novanta, allacciano la cultura e il sistema della moda con le pratiche artistiche manifestando il lavoro di autori prima sconosciuti. Il saggio visivo in apertura riflette sulla performatività degli oggetti editoriali e, come una mostra in pagina, tiene insieme il lavoro di sei fotografi contemporanei: Benoît Béthume, Elizabeth Bick, Alan Chies, Paolo Di Lucente, Estelle Hanania e Dario Salamone. Questo libro si inserisce nel più ampio orizzonte delle ricerche - condotte dal gruppo di lavoro dell'Università Iuav di Venezia coordinato da Maria Luisa Frisa e impegnato nello studio della moda e delle sue culture - che indagano la moda italiana e le sue storie, l'editoria, gli archivi, la formazione nel design di moda, e le culture progettuali proprie di questo campo di studi. Postfazione di Judith Clark. -
Edilizia universitaria e laboratori di ricerca. 50 anni di progetti e innovazione. Ediz. illustrata
L'università è da sempre sinonimo di innovazione e ricerca. Non stupisce infatti che proprio nell'edilizia universitaria siano leggibili i progressi che l'ingegneria impiantistica ha fatto da cinquant'anni a questa parte. Il volume racconta mezzo secolo di storia della società Manens-Tifs, che ha le sue radici nel 1971, e di tutta l'edilizia universitaria, attraverso dettagliate schede di progetto di alcune delle maggiori università italiane, dagli atenei di Bologna, Padova e Venezia a quelli di Bolzano e Trento. Un testo introduttivo racconta l'evoluzione dell'edilizia universitaria, la progettazione dell'ambiente e le strategie per il progetto degli impianti. Le numerose immagini illustrano la fase di progetto - fondamentale punto di sintesi tra l'idea e la sua fattibilità - tra mappe, impianti, laboratori e architetture. Il filo conduttore che lega i progetti illustrati nel libro è un'approfondita sintesi culturale di quanto sta alla base dei progetti stessi, richiamando alcuni concetti fondamentali della progettazione impiantistica, la storia e le prospettive di una metodologia di lavoro sempre più attenta agli ineludibili temi della sostenibilità. -
C'è un cadavere al Bioparco
Una nuova indagine, particolarmente insidiosa, dà del filo da torcere al commissario Giovanni Buonvino e alla scalcinata squadra di Villa Borghese. Stavolta le spire di un serpente stringono il lettore in un giallo dal delizioso sapore classico e ricco di colpi di scena.«Eccolo, il cadavere. O quello che ne restava. Si trovava nel posto più strano che potessero immaginare. Non schiacciato dalla zampa di un elefante, non sbranato da un leone o calpestato da un ippopotamo. No. Era nel rettilario. Più precisamente nella teca dove d'abitudine stazionava l'anaconda verde del Sud America.»Dopo la felice soluzione del caso del bambino scomparso, il commissario Buonvino si gode la quiete ritrovata del parco di Villa Borghese e le gioie dell'amore. Ma è una tregua di breve durata. Il ritrovamento di un cadavere nel rettilario del Bioparco, il giardino zoologico della capitale ospitato all'interno della Villa, rappresenta una brutta gatta da pelare per Buonvino, che si dà il caso sia erpetofobico, provando un terrore atavico per qualsiasi tipo di rettile. Come ci è finito il corpo di un uomo nudo dentro la teca dell'anaconda? E come ci è finita nella pancia del gigantesco serpente la testa del suddetto? Sono solo alcuni degli interrogativi senza risposta tra i quali il commissario e i suoi impavidi quanto scombinati agenti si barcamenano nel tentativo di risolvere quello che si presenta come un vero e proprio rompicapo. Quasi ci trovassimo nel più classico dei gialli di Agatha Christie, Buonvino dovrà dar fondo a tutto il suo acume e alle sue capacità deduttive per sbrogliare i fili di un'indagine in cui gli indizi scarseggiano e i sospettati abbondano, e smascherare finalmente il colpevole. -
Dasvidania
«Feci un patto con me stesso: non avrei più associato a una cosa brutta il sacchetto di mele che mia madre mi aveva portato all'ultima visita, ma piuttosto a qualcosa di spirituale. I bambini hanno grande fantasia, e io con la fantasia me la cavavo bene.»«Nikolai Prestia con ""Dasvidania"""" riesce nell'operazione più difficile di tutte, costruire un romanzo in cui la storia di uno è la storia di tutti. Nel piccolo Kola, il protagonista, c'è un popolo intero, quello russo negli anni post-sovietici, sospeso tra un passato ideologico e un futuro pieno di ingiustizie. Kola è un orfano, legge Dostoevskij grazie al direttore dell'istituto in cui vive, in lui la tragicità della sua esistenza è mitigata dalla forza dell'immaginazione, dal bene sommo della fantasia. Un esordio che farà parlare di sé, per la sua limpida semplicità, per il potere della parola quando s'incarna veramente» – Daniele MencarelliKola ha sette anni e, concentratissimo, studia una mela verde sul davanzale di una finestra. Fuori ogni cosa è bianca della neve appena caduta. I tetti della città si scorgono appena. La città dà su un fiume: è il Volga, nel pieno dell'inverno russo. Kola è orfano e vive con la sorella in un istituto. Ha alle spalle una storia di povertà, disagio e scarsa cura, se non abbandono. Quel bambino, che oggi ha trent'anni e abita in Sicilia, racconta la sua storia. In questo libro, l'istituto, i lunghi corridoi sempre vuoti – tranne quando i bambini e le bambine rientrano dalla scuola –, la famiglia d'origine, la madre giovanissima e senza aiuti, lo zio disperato e violento riprendono sostanza, e volti. Con la precisione di un reportage, Nikolai Prestia racconta la seconda metà degli anni Novanta e l'epoca post-sovietica nel loro aspetto più duro di miseria ed esclusione sociale, violenza domestica, alcolismo e droga. Descrive quegli anni con la disinvoltura di chi ne ha fatto esperienza, e con straordinaria capacità di osservazione. Questo libro però non è un reportage, è un romanzo. È una storia durissima, che sarebbe insostenibile se lo sguardo di Kola non compisse una specie di magia: l'immaginazione. Solo che l'immaginazione di Kola non crea mondi alternativi, non cerca vie di fuga, ma indaga il potere simbolico, poetico e quasi magico degli oggetti quotidiani: basta una mela verde per rendere nutriente quello che era solo cupo e doloroso, basta un paio di calzoni con le tasche per volare verso il futuro. Kola trova la forza di immaginare molto prima delle parole per esprimerla. E queste pagine in controluce raccontano anche la conquista delle parole. Prima del bambino che guarda, ora del ragazzo che scrive. Una lingua chiara, semplice, accogliente, nella quale si avvertono echi antichi e letterari. Ne viene fuori un'atmosfera dolce amara, a tratti dickensiana. Dasvidania racconta del male e del dolore, ma anche moltissimo del bene: la zia che tira fuori i bambini dai guai, il direttore dell'istituto che per primo mette in mano un libro al bambino, e quel libro è L'idiota di Dostoevskij, e poi l'infermiera... -
La fattoria degli animali. Con testo a fronte
«Dall'esterno gli animali volgevano lo sguardo dal maiale all'uomo, dall'uomo al maiale, poi di nuovo dal maiale all'uomo; ma già risultava impossibile distinguere l'uno dall'altro.»Scritta in soli tre mesi (novembre 1943 - febbraio 1944) con l'intento di affiancare a una satira della Russia stalinista la denuncia di qualunque forma di totalitarismo, La fattoria degli animali, subito diventata un best seller internazionale, è uno di quei ""piccoli grandi classici"""" destinati a durare nel tempo, e ancora oggi uno dei libri più amati di Orwell. La storia degli animali che si ribellano ai loro sfruttatori per instaurare una società degli uguali e che a poco a poco degenera in un incubo macchiato di sangue è narrata in uno stile terso e ammaliante, e trascorre con felice naturalezza dall'ironia al sarcasmo, dal grottesco all'umorismo nero. Un'avvincente parabola in cui si dibattono i temi che ancora travagliano il nostro presente: la lotta per il potere, l'uso fraudolento del linguaggio, la falsificazione del passato, la menzogna come strumento politico, la violenza riservata a chiunque dissenta."" -
Le ripetizioni
Libro incluso tra i dodici candidati al Premio Strega 2021«Un meccanismo a orologeria dove verità e menzogna si confondono» - la Lettura«Questa mattina alle otto ho visto la mia anima. Ero nel bagno della casa di Bianca e mi stavo lavando i denti. Mentre sputavo l'acqua ho avuta la sensazione che ci fosse qualcuno dietro di me. Ho alzato gli occhi e mi è sembrato di vedere nello specchio un movimento grigioargento, lucente, che si ritirava dietro le mie spalle. Mi sono voltato di scatto, e non ho visto nessuno.»Mario è un uomo che inventa storie, modifica la realtà, non è interessato alla verità, né sulle cose né sulle persone. Mario sfugge, per indolenza, all'obbligo di capire che tutti ci lega e tutti ci frustra. Vuole sposare Viola ignorandone la doppia, forse tripla vita. Anni prima è stato lasciato da Bianca, subito prima che nascesse Agnese, che forse è sua figlia o forse no. Tuttavia, se Bianca, spuntando dal nulla dopo anni, chiede aiuto, Mario subito accorre, disponibile ad accollarsi la paternità. È succube di Santiago, un ragazzo dedito a pratiche sessuali estreme, e affida alle fotografie la coerenza e consistenza della propria vita. Se dei giorni della vita di Mario possiamo dire – quasi sempre è il 17 giugno –, degli spazi in cui Mario si muove non siamo certi. La ripetizione è l'unica realtà di Mario. Con una scrittura avvolgente, sensuale e che procede per variazioni capitolo dopo capitolo, pur conservando un incalzare ipnotico, Giulio Mozzi in questo suo romanzo guida il protagonista, e chi legge, attraverso avventure in parte reali e in parte – ma la cosa è sempre indecidibile – del tutto immaginarie, portandoli a sfiorare le vite strane e misteriose di personaggi senza nome – il Grande Artista Sconosciuto, il Terrorista Internazionale, il Martellatore di Monaci, il Capufficio – che Mario contempla come enigmi incomprensibili e rivelatori. Arrivando, nell'ultima pagina, alla più orribile delle conclusioni.Proposto da Pietro Gibellini al Premio Strega 2021 con la seguente motivazione:rnrn«Questo libro di Giulio Mozzi è un romanzo che riesce a coinvolgere e a parlare di noi, senza che l’autore passi, come accade spesso nella narrativa contemporanea, attraverso la cronaca. Il legame che ci connette l’uno l’altro, racconta Mozzi, è una particolare forma di violenza, interna alla nostra coscienza: può sfociare nel gesto aggressivo o imboccare il sentiero dell’amore. Il romanzo di Mozzi è infatti un romanzo di amore e violenza, di tradimento e di quelle “ripetizioni” che danno, a ciascuno di noi, il senso della realtà. Con un linguaggio e suggestivo e preciso al tempo stesso, l’autore conduce Mario, il suo protagonista, attraverso avventure in parte sospese tra realtà e immaginazione, che lo portano a sfiorare vite strane e misteriose di personaggi senza nome: il Grande Artista Sconosciuto, il Terrorista Internazionale, il Martellatore di Frati, il Capufficio… Mario li contempla come enigmi incomprensibili e rivelatori. Arrivando, nell’ultima pagina, a una sgomentante conclusione: non farà nulla. Della propria vita né delle proprie storie.rnCandido il romanzo di Mozzi per l’originalità tematica,... -
Il racconto d'inverno. Testo inglese a fronte
Il racconto d'inverno (1610) fa parte, insieme a Pericle, Cimbelino e La tempesta, dei cosiddetti romances o drammi romanzeschi, che Shakespeare produsse nei suoi ultimi anni. Articolata in due grandi blocchi, il primo furiosamente tragico e il secondo meravigliosamente fantastico, è la storia di un re che all'improvviso, costruendosi una trama senza fondamento, impazzisce di gelosia per la regina sua moglie, e apre così una catena di morte e distruzione: questo è il cupo racconto invernale dei primi tre atti. Ma all'inizio del quarto una grande ellissi temporale, introdotta dal Tempo stesso in funzione di Coro, fa passare sedici anni in un colpo solo, e in un contesto primaverile d'amore e di rinascita, cui fanno da cornice scene festive, musica e intrecci comici, ricuce il plot tragico nel segno della riconciliazione. Fino al massimo impatto dell'agnizione conclusiva, un grande colpo di teatro nel teatro in cui la statua della regina Ermione, morta da sedici anni, scende dal piedistallo a rendere credibile la ""realtà"""" della vita che si rinnova e dell'illusione teatrale. Tutto questo in una vena inesauribile di invenzioni che, facendosi gioco di ogni coerenza spaziale, cronologica, mitica e immaginaria, mescola tempi, luoghi, generi teatrali e registri linguistici, lacrime e canzoni, risate e imbrogli, turbamenti profondi e ritrovate tenerezze."" -
Il potere della parola. Il linguaggio politico di Bettino Craxi
Volto ad analizzare le procedure e le strategie linguistiche caratterizzanti la produzione discorsiva di Bettino Craxi, questo studio esamina l'attività verbale del leader socialista dal 1965 al 1985, ventennio che copre interamente la formazione e l'ascesa dell'uomo politico, dalla segreteria provinciale e regionale del psi a Milano alla presidenza del Consiglio dei Ministri. L'indagine ha preso in considerazione un corpus molto vasto ed eterogeneo, che comprende appelli elettorali televisivi, conferenze stampa, interventi parlamentari, discorsi commemorativi, interviste, articoli giornalistici, dichiarazioni presidenziali ecc. Attraverso l'esame dei processi enunciativi, delle configurazioni modali, dei percorsi retorico-argomentativi, dei diversi moduli lessicali di organizzazione dei messaggi – procedimenti che mirano a stabilire precisi rapporti comunicativi tra il soggetto e l'uditorio – viene messa in luce un'articolata ed efficace rete di operazioni persuasive. La ricerca si sofferma inoltre sul ruolo di ricorrenti fenomeni linguistici di ri-uso, quali la citazione diretta, il proverbio, il modo di dire, la locuzione popolareggiante, responsabili, insieme al traslato del registro informale, di quel carattere di concretezza discorsiva e di immediatezza interazionale funzionali alla promozione e alla crescita della leadership craxiana. -
Playtelling. Performance narrative nell'Italia contemporanea
Negli ultimi trent'anni abbiamo assistito, a partire dalle fortunate tesi di Richard Schechner, all'imporsi inesorabile delle teorie della performance, intese come paradigma epistemologico ad ampio spettro. Il volume intende analizzare la narrazione nei suoi espliciti nessi con l'azione, playtelling appunto, esaminata come testimonianza transeunte che rivendica il primato non effimero di una presenza dal vivo. Un'accurata campionatura di esempi eterogenei, ma ugualmente resistenti, ci permetteranno di ridiscutere, anche alla luce della Cognitive Poetics, nozioni come il tempo del racconto e, soprattutto, la relazione intricata tra il testo e la dimensione orale della performance. -
L' ultima spiaggia. Rive e derive del cinema italiano
La spiaggia è un topos culturale nel quale si rispecchiano lucidamente le caratteristiche sociali, antropologiche e identitarie di un popolo. In quanto tale essa occupa da sempre nella tradizione cinematografica italiana un posto di assoluto rilievo che tuttavia ad oggi non è stato sufficientemente indagato. Il presente volume nasce dunque dall'esigenza di approfondire la riflessione su questo ""luogo comune"""" dell'immaginario nazionale che, soprattutto nel periodo compreso tra gli anni trenta e ottanta, ha fatto da set a singole scene o anche a interi film capaci di rappresentare con nitidezza, tra luci e ombre, il rapporto degli italiani con l'avvenire e la modernità."" -
Vitruvio e Fano. Per una rilettura della documentazione
Diverse sono le località che si accreditano come patria del famoso trattatista e architetto Vitruvio, ma Fano si candida come la città più indiziabile per esserlo. Esaminata tutta la documentazione letteraria ed epigrafica riguardante la gens Vitruvia, il libro giunge alla conclusione che Vitruvio potrebbe essere stato fra i neo-ecisti della colonia di Fano ottavianea. Il distretto censitario, o tribus, al quale era iscritto Vitruvio era quello della tribus Pollia, che, non a caso, comprendeva anche Fanum Fortunae nel proprio ambito territoriale; inoltre nessuna delle città dove è attestata una gens Vitruvia – e che per questo motivo rivendicano i natali dell'architetto – è compresa nella tribus Pollia. Introduzione di Lorenzo Braccesi. -
Profili rinascimentali. Politica, medicina e scienza fra XV e XVII secolo
Il Rinascimento evoca sentimenti di ammirazione, di rimpianto, addirittura un'acuta nostalgia di un momento della storia umana lontano nel tempo, ma non remoto. L'età della Rinascenza soprattutto si vede, ma pure si ascolta e si legge; e anche per questo è sempre presente, confondendosi con il classico che, per sua natura, quasi non ha tempo. Non vi è dubbio che il suo rinnovamento in una cultura nuova, che si lasciava alle spalle un assai lungo Medioevo, è il tratto peculiare dell'epoca, che portò a nuova vita forme, linguaggi, espressioni del passato. Ciò avvenne anche nel discorso politico che, nella Penisola travagliata dalle guerre d'Italia, seppe comprendere quanto stava così drammaticamente avvenendo. Storia e pensiero, lungi dall'appiattirsi su una mera descrizione del presente, si lanciarono in un'ardita interpretazione del tempo presente, alla luce di un modello classico che, solo, poteva suggerire indizi utili alla comprensione di ciò che appariva ai più un mondo mai visto. La riflessione sulla repubblica occupò una parte cospicua dell'intera meditazione politica rinascimentale. Diverse furono le proposte sviluppate tra Venezia e Firenze, che coinvolsero in un ideale confronto gli ordini di Roma o per imitarli o per superarli. Machiavelli, Guicciardini, Giannotti e Contarini furono i protagonisti di tale approfondimento. La rinascita si avvertì forte anche nel mondo della scienza, che azzardò un nuovo paradigma ben visibile nella moderna comprensione del cosmo e nell'importantissima svolta all'interno del sapere anatomico del Cinquecento. Tutto si rinnovò sulla base della medicina antica e del sistema tolemaico, che aveva posto la terra al centro dell'universo. -
Letteratura e giornalismo. Vol. 3: Giornalisti o scrittori?.
Davvero il giornalismo è l'effimero e la letteratura il profondo e l'eterno, come credeva Benedetto Croce e ancora spesso si pensa? E che ruolo giocano nei due generi l'invenzione, la lingua, lo stile? Scrittori, giornalisti, studiosi italiani e stranieri approfondiscono da diversi punti di vista come giornalismo e letteratura furono considerati e come si incontrarono, si potenziarono, cozzarono in pagine tanto efficaci da non poter essere dimenticate. In particolare, quelle di Giovanni Arpino, Arrigo Benedetti, Luciano Bianciardi, Dino Buzzati, Albert Camus, Gian Carlo Fusco, Giovannino Guareschi, Giuseppe Marotta, Paolo Monelli, Indro Montanelli, Dino Terra, Cesare Zavattini, per non dire delle donne portoghesi che furono giornaliste e scrittrici nell'isola di Madeira fra urgenza di emancipazione e obblighi sociali. L'approfondimento sugli statuti di letteratura e giornalismo, sulla loro identità ""liquida"""", fa di questo volume un'opera necessaria per contrastare pregiudizi inveterati e ribaltare scenari critici oramai logori.""