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Nessuna parola dice di noi
Libro candidato da Maria Ida Gaeta al Premio Strega 2022Gaia Manzini racconta due grandi amori difficili – tra una madre e una figlia, tra due amici sulla soglia del desiderio – e il cammino avventuroso di chi deve nascere due volte per conoscere sé stesso.«Un romanzo intenso e profondo» – Marzia Fontana, la Lettura«""Nessuna parola dice di noi"""" è un romanzo di formazione contemporaneo, nel quale si mescolano amore, maternità, omosessualità, perdono, coraggio, che ci pone un interrogativo spesso celato al centro delle nostre vite.» – Aurora Tosi per MaremossoDio, il lavoro, l'amore, la fedeltà, la famiglia, i figli o la possibilità di averne. Tutto andava in pezzi sul bordo tagliente delle parole.Per Ada, giovane copywriter, le parole sono un gioco: le armi con cui l'intelligenza sfida le leggi della responsabilità. Le parole che la raccontano, però, Ada sa avvolgerle nel silenzio. Per sua madre le parole servono a levigare le anomalie della vita: come il fatto che da sempre, nella casa sul lago, è lei a prendersi cura di Claudia, la bambina che Ada ha avuto quando era troppo giovane. Per Alessio invece più delle parole contano i gesti e le immagini. Lui e Ada sono una coppia creativa d'eccezione; l'uno completa l'altra in un'intesa felice destinata a portarli lontano, fino in America. Mettere molti chilometri tra sé e Claudia è, pensa Ada, il modo migliore per riconquistare il diritto alla giovinezza, quello che quando nasce un figlio perdiamo per sempre. E poi insieme ad Alessio lei andrebbe in capo al mondo, perché il suo sguardo la fa sentire nuova; la riconsegna a sé stessa, nonostante non ci sia una parola per descrivere l'emozione che li unisce. Nonostante Ada non gli abbia parlato di Claudia. Nonostante lui sia omosessuale. La limpida scrittura di queste pagine mette a fuoco i perimetri dentro ai quali finiamo per costringere le nostre vite. E sfida le parole, il loro bordo tagliente ma anche la loro illuminante semplicità. Gaia Manzini racconta due grandi amori difficili – tra una madre e una figlia, tra due amici sulla soglia del desiderio – e il cammino avventuroso di chi deve nascere due volte per conoscere sé stesso.Proposto da Maria Ida Gaeta al Premio Strega 2022 con la seguente motivazione:«Invio con piacere e grande convinzione la proposta di candidatura per il Premio Strega 2022 del romanzo Nessuna parola dice di noi di Gaia Manzini. È un romanzo che ho letto diversi mesi fa ma mi è rimasto nel cuore e che, tra le mie letture dell'anno, si è ritagliato uno spazio importante. Ho amato la qualità della scrittura, la costruzione della trama e dei personaggi e, soprattutto, la coraggiosa determinazione dell'autrice nel voler scavare in profondità temi grandi, come io mi aspetto che faccia la letteratura. È un romanzo che svela e analizza la condizione femminile contemporanea attraverso il racconto della vita di una giovane donna e delle sue unioni imperfette con la figlia, con la madre, con il lavoro, con l'uomo di cui si innamora. Ed è... -
La compagnia dell'anello. Il Signore degli anelli. Vol. 1
«Tre anelli ai re degli elfi sotto il cielo, sette ai principi dei nani nell'aule di pietra, nove agli uomini mortali dal fato crudele, Uno al nero sire sul suo trono tetro nella terra di Mordor dove le ombre si celano. Un anello per trovarli, uno per vincerli, uno per radunarli e al buio avvincerli nella terra di Mordor dove le ombre si celano.»Composto da tre romanzi pubblicati in Gran Bretagna fra il 1954 e il 1955, Il Signore degli Anelli è uno dei più grandi cicli narrativi del XX secolo. J.R.R. Tolkien ha creato un mondo e un epos che da sempre affascinano e influenzano lettori e scrittori di tutto il mondo. La Compagnia dell'Anello si apre nella Contea, un idilliaco paese agricolo dove vivono gli Hobbit, piccoli esseri lieti, saggi e longevi. La quiete è turbata dall'arrivo dello stregone Gandalf, che convince Frodo a partire per il paese delle tenebre, Mordor, dove dovrà gettare nelle fiamme del Monte Fato il terribile Anello del Potere, giunto nelle sue mani per una serie di incredibili circostanze. Un gruppo di hobbit lo accompagna e strada facendo si aggiungono alla banda l'elfo, il nano e alcuni uomini, tutti uniti nella lotta contro il Male. La Compagnia affronta un cammino lungo e pericoloso, finché i suoi membri si disperdono, minacciati da forze oscure, mentre la meta sembra allontanarsi sempre di più. -
Le due torri. Il Signore degli anelli. Vol. 2
«Ma mentre la porta crollava e tutt'intorno gli orchi urlavano preparandosi alla carica, dietro di loro s'alzò un mormorio, come un vento lontano, e ben presto divenne il clamore di molte voci che all'alba gridavano strane notizie. Gli orchi sulla rocca, avvertito quel clima di sgomento, esitarono e si volsero a guardare. Ed ecco, improvviso e terribile, dalla torre soprastante squillare il grande corno di Helm.»Nelle Due Torri la Compagnia si sgretola. Merry e Pippin sono fatti prigionieri dalle forze del Male, ma riescono a fuggire e trovano soccorso tra gli Ent, esseri giganteschi, mezzi alberi e mezzi umani, con i quali si lanceranno all'attacco della torre di Saruman. Aragorn, Legolas e Gimli stringono un'alleanza con i guerrieri di Rohan, un popolo fiero e luminoso come l'argento di cui si veste, che per secoli ha resistito all'assalto delle tenebre. Nel frattempo Frodo e il devoto Sam continuano il loro faticoso viaggio verso il Monte Fato guidati da Gollum, l'antico possessore dell'Anello Unico. Ma spaventose creature li attendono e il loro cammino si interrompe tragicamente ancora una volta. -
Il ritorno del re. Il Signore degli anelli. Vol. 3
«Altri mali potrebbero venire; perché Sauron è a sua volta solo un servo o un emissario. Però non ci compete governare tutte le maree del mondo, bensì mettercela tutta a sostegno degli anni a noi assegnati, estirpando il male dai campi che conosciamo, in modo che ci vivrà dopo abbia terra sana da coltivare. Del tempo che farà non siamo noi a disporre.»«La scacchiera è pronta e le pedine si sono messe in moto.» Gandalf sa bene che ormai Sauron è pronto a sferrare il suo attacco: una nube nera incombe sulle Terre degli Uomini, oscurando il sole e le speranze. Il mago è a Minas Tirith, ultimo baluardo di coloro che si oppongono all'Oscuro Signore: qui accorreranno Théoden e i suoi Rohirrim; qui si ricongiungeranno Pippin e Merry, i due mezzomini che hanno saputo dimostrare tutto il proprio valore; qui si attende il ritorno dell'erede di Isildur, che arriverà per la via più inaspettata. E mentre una grande battaglia infuria a Gondor, Frodo e Sam affrontano a Mordor gli ultimi terribili passi del loro cammino: devono vincere la stanchezza e la paura per gettare l'Anello Unico nel fuoco del Monte Fato. Nel terzo e conclusivo volume de Il Signore degli Anelli il Bene trionfa, ma non senza grandi perdite, e il mondo a cui i valorosi combattenti fanno ritorno non sarà mai più lo stesso, come è stato per Tolkien dopo la Grande Guerra e come accade a tutti coloro che hanno attraversato grandi e piccoli cambiamenti: epiche o intime che siano, le battaglie forgiano chiunque, uomini, elfi, nani o hobbit allo stesso modo. -
Una sola visione. Filosofia di Johann Wolfgang Goethe
Secondo Nietzsche il tempo di Goethe deve ancora venire. Deve ancora realizzarsi, cioè, quella capacità – tipica di Goethe – di ridisegnare l’antico e consegnarlo alla subitanea incondizionatezza del perfettamente “nuovo”. Ed è proprio in questa prospettiva che l’autore del Faust si impegna a riflettere sul concetto di “metamorfosi” – che ben poco ha a che fare, comunque, con la pur straordinaria articolazione del ritmo dialettico hegeliano. Goethe fu nello stesso tempo scienziato, narratore, poeta e disegnatore – come per una sorta di leonardesca vocazione a un fare disperatamente totalizzante. Insomma, una delle punte più alte dell’intero pensiero occidentale. -
Il telescopio della letteratura. Gli scrittori italiani e la conquista dello spazio
Un viaggio in compagnia di Tommaso Landolfi, Dino Buzzati, Alberto Moravia, Pier Paolo Pasolini, Primo Levi, Italo Calvino, Sergio Solmi, Andrea Zanzotto, Vincenzo Consolo, Gianni Rodari, Paolo Volponi, Guido Morselli, Oriana Fallaci, Dacia Maraini, Anna Maria Ortese, Alfonso Gatto, Guido Piovene, Goffredo Parise, Carlo Fruttero, Giuseppe Ungaretti, Eugenio Montale, Lucio Piccolo.«È lì che siamo veramente nati, nella sfera del cosmo. Nel mare siamo forse nati una seconda volta. E dunque l'attrazione del mare è profonda, ma quella dello spazio celeste lo è infinitamente di più» - Pier Paolo PasoliniDa sempre gli scrittori rivolgono il loro sguardo al cielo, dove per secoli si sono inoltrati seguendo le traiettorie della fantasia. Hanno continuato a farlo nel secondo Novecento, durante e dopo l’esplorazione e la conquista dello spazio, attratti e impauriti dalla tecnica che per la prima volta offriva prospettive inedite, ricche di fascino, impensabili e disorientanti. Proprio ora che il cosmo è di nuovo al centro degli interessi globali, riaccesi dalle recenti scoperte scientifiche rivolte alla conoscenza e dai progetti capitalistici e commerciali, questo libro propone un percorso originale nella letteratura italiana contemporanea: indaga e narra come gli scrittori e i poeti hanno rappresentato a proprio modo l’avventura umana al di fuori della Terra, con forme e parole che aiutano a comprendere il mutamento in corso. Insieme a Landolfi e Buzzati, Moravia e Pasolini, Primo Levi e Calvino, Solmi e Zanzotto, Consolo e Rodari, Volponi e Morselli, e ad altri ancora, ci si spinge in immaginari cieli stellati e soprattutto dentro gli immensi territori del cosmo solcati da razzi, sonde e spedizioni, incontro all’ignoto. I telescopi di romanzieri e poeti, puntati sui viaggi nello spazio e sull’allunaggio, si rivelano efficaci strumenti con i quali osservare le innovazioni tecnologiche e la società italiana dal dopoguerra a oggi, ma anche prove di “mirabili spettacoli” nel firmamento letterario. -
Storia aperta
Libro incluso tra i dodici candidati al Premio Strega 2022Davide Orecchio insegue il mistero di un padre sconosciuto, ne indaga le traiettorie possibili, si impone un ferreo rigore documentario ma al tempo stesso permette alla fantasia di colmare lacune, sognare destini.«Chi siamo noi?», ci chiediamo all'inizio di questo romanzo. «Noi siamo ignoranti. Noi siamo, in miliardi di pixel, gli eredi», coloro che vivono ormai fuori della linearità storica, dove il solo modo per capire i nostri padri è studiare. Così, in principio c'è un padre bambino, appena nato e già pronto ad affrontare il Novecento perché è un «bambino diacronico», «creatura della durata». Grazie alle parole che ha scritto – perché i bambini diacronici hanno lasciato montagne di parole, con le loro grafie sghembe, i loro dattiloscritti, telegrammi, articoli, faldoni – possiamo seguirne i passi attraverso il secolo breve, che non lo è stato affatto per chi come lui lo ha vissuto in ogni suo palpito. L'educazione fascista, l'amore con Michela, l'Etiopia, il fronte greco-albanese; la consapevolezza, l'adesione al comunismo, la Resistenza; la militanza politica che assorbe ogni altra vocazione, anche quella di padre, di scrittore; il terrorismo, poi il destino del partito, le verità, la perdita di identità; la vecchiaia come un «brodo sugli occhi» attraverso cui cercare di credere ancora. Questa la sorte di Pietro Migliorisi, protagonista di Storia aperta ed eteronimo di tanti uomini e donne della sua generazione: Davide Orecchio li riporta in vita attraverso una vertiginosa tessitura delle proprie parole e di quelle (in larghissima parte inedite) lasciate dal padre Alfredo Orecchio, insieme ai testi di molti comprimari, di cui nella Nota finale è offerto un toccante catalogo. In queste pagine avviene una moderna nékyia, la rievocazione di coloro che vissero in un tempo altro, nel quale splendeva il sole dell'avvenire, e si compie l'impresa di un romanzo in cui la polvere di tante voci ne compone una sola. Davide Orecchio insegue il mistero di un padre sconosciuto, ne indaga le traiettorie possibili, si impone un ferreo rigore documentario ma al tempo stesso permette alla fantasia di colmare lacune, sognare destini. Nel silenzio del passato, nel buio dell'inchiostro, cerca la luce.«Il tuo partito. Sull'inchiostro. Nella luce tv. Nei tuoi pensieri. Nel tuo riposo, supino nel letto, sotto la coperta rossa di lana col timone azzurro. Negli articoli mandati a memoria. Nelle epistole che nessuno leggeva. Il tuo partito. Nei manoscritti. Nelle poesie. Nella storia. Nella biografia. Nella tua salvezza. Nel transito dalla morte alla vita, dal fascismo alla vita, dall'errore al riscatto. Il partito del tuo eroismo. Il partito delle tue parole. Nella luce tv. Voi cambiavate. Nella luce tv vedevi il crollo del muro. La gente d'autunno scalava quel muro. A Berlino. Attraversava il confine. Sotto lo sguardo ozonosferico di Gorbačëv. Davanti ai tuoi occhi estreflessi. Avevi entusiasmo. Avevi paura. Era una scena magnifica come i lapilli di Stromboli. Era incandescente. Ma era la morte. In fondo era la tua parte a morire. I popoli dell'autunno uccidevano il nome. Il nome era nudo, era... -
Sangue giusto
Romanzo di ampio respiro storico e felice ambizione narrativa, Sangue giusto scandaglia in profondità la coscienza di uomini e donne costretti a confrontarsi con una realtà più complessa di quello che sembra, che sfugge alle definizioni a cui siamo abituati. E si chiede: che cosa sappiamo – e che cosa vogliamo e possiamo veramente sapere – delle persone che amiamo? Fino a che punto siamo in grado di comprenderle e di perdonarle? E che cosa c’entra tutto ciò con chi siamo noi?rnrn«Quest'ultima opera di Melandri è molto più di un romanzo. È un sogno, un percorso psichico» - Repubblicarn«Melandri dà fuoco alla polveri e fa esplodere la menzogne d'Europa» - Die Zeitrn«Monumentale» - LibérationrnrnImmagina questo: stai facendo un sogno meraviglioso mentre sei appollaiato sui rami di un albero. Devi svegliarti ogni minuti, però. Perché non devi cadere e anche perché vuoi tenere vivo il tuo sogno. Questo vuol dire emigrare.rnrnNell’afa dell’estate romana, il giorno prima della visita di stato del colonnello Gheddafi, Ilaria trova ad attenderla davanti alla porta del suo appartamento all’Esquilino un ragazzo africano. È arrivato dall’Etiopia attraversando la Libia e dice di essere nipote di Attilio Profeti, il padre di Ilaria, e della donna con cui questi ha vissuto durante l’occupazione italiana in Abissinia. All’inizio Ilaria pensa a uno scherzo, eppure nel profondo sa che l’anziano padre è un uomo dai tanti segreti. Dal tentativo di dare un senso a questo inaspettato legame, Ilaria cercherà di comporre le tessere di un mosaico familiare lungo tre generazioni e intrecciato alla storia d’Italia: dal passato coloniale alle bugie del dopoguerra passando dagli anni di Berlusconi fino al presente delle grandi migrazioni. E si renderà conto di non essere la sola a ignorare il portato dei cinque anni di occupazione fascista dell’Etiopia, dal 1936 al 1941: è uno dei grandi rimossi di un’intera nazione, occultato per decenni dalla narrazione collettiva. -
Eva dorme
Saga familiare e romanzo storico, Eva dorme è una storia potente di lotta e riconciliazione che l’ha reso un longseller amato e tradotto in tutto il mondo.«Una storia corale, un'epopea, che dietro ai drammi individuali rilegge in forma romanzo i capitoli chiave di quasi un secolo di eventi nella terra delle vigne e dei ghiacciai» - Paolo Rumiz, la Repubblicarn«Un potente, convincete racconto di riconciliazione» - Carherine Dunnern«Un romanzo generoso e pieno di emozione» - LireEva dorme quando la madre Gerda riceve un pacchetto indirizzato a lei e lo rispedisce al mittente, cambiando così il suo destino. Le sembra di aver dormito anche in altri momenti importanti della sua vita. Ma ora no. Ora, risvegliata da un telefono che squilla, Eva sale su un treno e mentre percorre i mille e più chilometri che separano Brunico da Reggio Calabria rilegge la storia di un amore travagliato: quello di Gerda, sudtirolese di lingua tedesca e ragazza madre coraggiosa, e Vito, il carabiniere che aspetta Eva all’altro capo della penisola. È anche la storia amara del padre di Gerda, Hermann Huber, nato in un maso poverissimo, che era solo un bambino quando nel primo dopoguerra un pezzo di Tirolo austriaco venne assegnato all’Italia instillando in lui il germe della rivalsa. -
Ombre nell'acqua
Non ci si può difare di nessuno a Evelyn Bay.«Come sempre, Harper riesce a evocare con maestria il paesaggio mentre tesse una tela intricata ed elegante, piena di segreti da tempo celati e pronti a venire alla luce» – The New York Times«Sfaccettato, ricco di atmosfera e scritto meravigliosamente» – The Sun«Ancora una volta, Harper dimostra la sua capacità nel rappresentare la paura e il pericolo che si nascondono nelle vite normali» – Daily Mail«Ormai è chiaro che Jane Harper ha un dono» – Daily TelegraphEvelyn Bay, paradiso per i surfisti in Tasmania che si riempie e si svuota al ritmo della stagione turistica, come tutte le piccole comunità si regge su una fitta rete di segreti e complicità. Quando Kieran torna nei luoghi della sua giovinezza insieme alla compagna Mia e alla figlia di pochi mesi ritrova spazi, colori, ricordi, e un padre afflitto dai vuoti della vecchiaia. La sua famiglia non ha mai accettato la morte di Finn, il fratello maggiore, inghiottito dal mare insieme al socio Toby nel tentativo di soccorrere Kieran in pericolo durante la tempesta più violenta che si ricordi. E Kieran è condannato a custodirne la leggenda inattaccabile e a sentirsi sempre inadeguato a confronto. La vacanza, che fin da subito ha un tono melanconico, prende una piega drammatica quando sulla spiaggia viene ritrovato il corpo di Bronte, cameriera del bar-ristorante locale appassionata di fotografia, e partono le indagini che riportano a galla un'altra tragedia avvenuta nella furia di quella stessa memorabile tempesta. Ma che cos'è successo davvero allora? E com'è morta Bronte? Mentre ritrova i vecchi compagni – Ash e Olivia, ora in coppia, e il suo migliore amico di sempre, Sean – Kieran dovrà affrontare la verità su quanto è accaduto quel giorno terribile di dodici anni prima, e dirla prima di tutto a sé stesso. -
I morti di aprile
In una corsa contro il tempo, tra attentati e segreti impronunciabili, Harry McCoy è chiamato a risolvere il mistero dei morti di aprile...«Una scrittura avvincente e violenta, oscura, che dà grande soddisfazione» – Bret Easton Ellis«È Harry McCoy a rendere unici questi romanzi: un personaggio tridimensionale e pieno di sfaccettature, con un'etica del lavoro fuori dalle righe» – The Scotsman«Parks cattura lo spirito di una città che non esiste più in una serie crime tesa che lascia il lettore senza respiro» – The Sun«Perfetto per chi ama gli hard boiled americani e vuole respirare lo stesso clima nelle nebbie scozzesi» – Robinson«Una capacità descrittiva e di intrattenimenti rara» – tuttolibriCominciava a essere stufo di tutto. Le minacce e la violenza e le conseguenze. Vite rovinate. Era quasi allo stremo delle forze. Non aveva più voglia di vivere in quel mondo, di far parte di quel mondo. Per forza poi aveva l'ulcera. Finì la birra. Si avviò verso casa.Aprile 1974. Harry McCoy ha trentadue anni e un'ulcera allo stomaco. Fare il poliziotto a Glasgow non aiuta di certo, soprattutto dopo che è esplosa una bomba in un appartamento in uno dei quartieri più miseri della città. Intanto si sono perse le tracce di Donny Stewart, giovane marinaio americano di stanza nella base navale di Holy Loch, e il padre, ex ufficiale ed ex boxeur, ha attraversato l'Atlantico per cercarlo e chiede aiuto proprio all'ispettore. McCoy intuisce che i due fatti sono collegati e comincia a scavare fino a scoprire le radici di un gruppo terrorista. Come se non bastasse Stevie Cooper, l'equivoco amico di una vita, lo coinvolge in una faida tra bande rivali, mentre un'altra bomba colpisce il cuore della città. In una corsa contro il tempo, tra attentati e segreti impronunciabili, McCoy è chiamato a risolvere il mistero dei morti di aprile. -
Diavolo d'un cardinale. Lettere (1982-2012)
In queste lettere Carlo Maria Martini e Silvia Giacomoni parlano del comunicare personale e mediatico, progettano cattedre dei non credenti, discutono di ecumenismo e di Tangentopoli, si interrogano sull'aborto e sulla Lega, sulla preghiera e su Israele.«Martini piacque subito, non pareva un prete, piuttosto un professore di Oxford. Mi fu evidente che non amava i convenevoli e aveva senso dell'umorismo. Insomma, era uno che faceva sul serio» – Silvia GiacomoniQueste sono le lettere che per trent'anni si sono scambiate due persone che vivevano nel centro di Milano: lui in piazza Fontana, lei in via Bagutta. Non si potevano telefonare, né incontrare al bar o in biblioteca. Perché lui era l'arcivescovo e l'organizzazione della sua vita era incompatibile con i ritmi di quella di lei, giornalista, moglie di Giorgio Bocca, madre di tre figli. È la giornalista a prendere l'iniziativa, e lui risponde. Le lettere approfondiscono il rapporto di lavoro. Lei lo segue per la Repubblica da quando papa Wojtyla ha mandato lui, biblista, a Milano come arcivescovo. Martini è ben contento di conoscere le reazioni di una persona agnostica al suo impegno pastorale. Silvia è felice di colmare le sue lacune in campo religioso. Parlano del comunicare personale e mediatico, progettano cattedre dei non credenti, discutono di ecumenismo e di Tangentopoli, si interrogano sull'aborto e sulla Lega, sulla preghiera e su Israele. Insomma, lo scibile di quegli anni milanesi è per loro materia quotidiana sullo sfondo delle grandi questioni poste dalla Bibbia. Ed è proprio la parafrasi che Silvia scriverà dell'Antico Testamento, nel tempo della pensione di Martini, la spia del gran cambiamento, conversione compresa, avvenuto in lei nel corso di quegli anni. -
Tricorno si restringe
Una mattina Tricorno si accorge che sta cominciando a restringersi: i pantaloni sono troppo lunghi, le camicie troppo larghe, non arriva più al tavolo o al predellino dell'autobus. E le reazioni dei grandi non sono quelle che Tricorno si aspetta: i genitori ne sono stupiti ma di certo non sconcertati, e la maestra lo spedisce addirittura dal preside... Età di lettura: da 6 anni. -
Sortilegi
Il sortilegio della paura della superstizione, dell'amore. Tre storie che ci raccontano i prodigi dell'animo umanornTre nei segnavano la sconosciuta sulla gota destra, come tre stelle oscure su un cielo color del latternrnMentre infuria la peste del Seicento, una bambina cresce in totale solitudine nel cuore di un bosco e a sedici anni è così bella e selvatica da sembrare una strega e far divampare il fuoco della superstizione. Un uomo si innamora delle orme lasciate sulla sabbia da piedi leggeri e una donna delusa scaglia una terribile maledizione. Il profumo di biscotti impalpabili come il vento fa imbizzarrire i cavalli argentini nelle notti di luna. Bianca Pitzorno attinge alla realtà storica per scrivere tre racconti che sono percorsi dal filo di un sortilegio. Ci porta lontano nel tempo e nello spazio, ci restituisce il sapore di parole e pratiche remote – l’italiano secentesco, le procedure di affidamento di un orfano nella Sardegna aragonese, una ricetta segreta – e come nelle fiabe antiche osa dirci la verità: l’incantesimo più potente e meraviglioso, nel bene e nel male, è quello prodotto dalla mente umana. I personaggi di Bianca Pitzorno sono da sempre creature che rifiutano di adeguarsi al proprio tempo, che rivendicano il diritto a non essere rinchiuse nella gabbia di una categoria, di un comportamento “adeguato”, e che sono pronte a vivere fino in fondo le conseguenze della propria unicità. Così le protagoniste e i protagonisti di queste pagine ci fanno sognare e ci parlano di noi, delle nostre paure, delle nostre meschinità, del potere misterioso e fantastico delle parole, che possono uccidere o salvare. -
Martha Peake
Romanzo storico ricco di suspense psicologica e di mistero gotico, Martha Peake racconta insieme la storia di una figlia che cerca di sottrarsi all'amore ossessivo del padre e quella di una eroina della rivoluzione.«Da leggere tutto d'un fiato» – The Washington PostAmbientato tra le brulicanti strade e i desolati moli della Londra di William Hogarth e tra le colonie-polveriera della baia del Massachusetts, Martha Peake immerge il lettore in un mondo alla vigilia della rivoluzione americana e ci presenta una figura femminile di rara potenza. Seduti con il narratore accanto a un fuoco crepitante, apprendiamo la storia del poeta e contrabbandiere Harry Peake: di come ha perso sua moglie Grace; di come, grazie alla sua menomazione, si guadagna da vivere nelle birrerie londinesi; del suo unico conforto, la devota figlia Martha, che ha ereditato tutto l'ardore del padre ma non la sua passione per il gin. Ed è quando l'alcol si insinua in modo irreparabile nella mente di Harry risvegliandone gli istinti bestiali, che Martha decide di fuggire nelle colonie americane. Una volta oltreoceano, credendosi al sicuro, si immerge nel tumulto della ribellione contro gli inglesi. -
L'orologiaio di Filigree Street
Tre personaggi che non sono mai quello che sembrano, un passato – e un futuro – che uniscono in modo singolare l'Inghilterra all'estremo Oriente, una miscela specialissima di storia e magia per un romanzo d'esordio che sfugge alle etichette e chiede al lettore di stare al gioco senza riserve.«È paragonabile a uno degli uccelli meccanici di Mori: complesso, affascinante e del tutto sorprendente» – The New York TimesLondra, 1883. Thaniel Steepleton, giovane, modesto telegrafista al ministero dell'Interno, una sera trova un dono anonimo sul cuscino del suo letto: un orologio d'oro. È proprio l'orologio, strillando, a salvarlo dall'esplosione di un ordigno che devasta un pub. Thaniel si trasforma in investigatore antiterrorismo e rintraccia l'artigiano che ha creato il prodigioso manufatto: si chiama Keita Mori, viene dal Giappone e nel suo laboratorio in una stradina di vecchie case a Knightsbridge prendono vita straordinari esseri meccanici, prodigi luminosi, uccelli di bronzo, un polpo rubacalzini. L'incontro con Mori – e quello con Grace Carrow, brillante studentessa di fisica che cerca di combattere i pregiudizi per diventare scienziata e scoprire la verità sull'etere luminifero – cambierà la vita di Thaniel. -
Tipi non comuni
Che ve ne sembra dell'America? È la domanda che serpeggia come un basso continuo sotto queste piccole storie di amarezza e ambizione, fatica e desiderio. Con qualche esplosione di pura comicità.«E così si scopre che Tom Hanks è anche uno scrittore sapiente e divertente. Maledizione» – Steve Martin«Leggere questo libro di Tom Hanks è come scoprire che Alice Munro è anche la più grande attrice del nostro tempo» – Anne PatchettChe cos'hanno in comune un immigrato bulgaro smarrito tra le mille luci di New York, un magnate del futuro che s'innamora perdutamente di una signora in verde del 1939, una neodivorziata disillusa che prende le misure del nuovo vicino troppo interessante per essere vero, un bambino sballottato tra mamma e papà, un giovane attore in overdose promozionale? La colonna sonora delle loro storie: il ticchettio obsoleto e affascinante di una macchina da scrivere. Tom Hanks, che è un grande appassionato e collezionista di questi dinosauri della tecnologia, dedica loro diciassette racconti, tutti diversi, tutti in bilico tra passato e presente, tra realtà e illusione. Che ve ne sembra dell'America? È la domanda che serpeggia come un basso continuo sotto queste piccole storie di amarezza e ambizione, fatica e desiderio. Con qualche esplosione di pura comicità. -
Storia della mia gente
Storia della mia gente racconta la crisi del sogno di un benessere economico a portata di tutti. Narra di come nel giro di qualche decennio lo scenario della piccola e media industria italiana sia mutato, e di come i suoi successi inseguiti e raggiunti da personaggi incolti e ruspanti spesso sbeffeggiati dal cinema e dalla letteratura appaiano oggi poco più di un lontano ricordo. Edoardo Nesi dà vita a un libro avvincente e appassionato, a metà tra il romanzo e il saggio, l’autobiografia e il trattato economico, e ci racconta, dal centro dell’uragano globale, la sua Prato invasa dai cinesi, e che cosa si prova a diventare parte della prima generazione di italiani che si ritroveranno più poveri dei propri genitori. -
Cere perse
Cere perse si presenta quasi come un’autobiografia romanzata, ironica e raffinata, nella quale Bufalino mette a nudo se stesso e il proprio amore per la letteratura.“Persa si dice la cera che lo scultore modella fra due blocchi di terra refrattaria e che, esposta al fuoco, si scioglie lasciando di sé soltanto un’impronta vuota.” Allo stesso modo effimeri articoli di giornale possono acquisire una solidità di pensiero e una straordinaria coerenza di intenti, e gli scritti di Gesualdo Bufalino qui raccolti lo dimostrano. Pubblicati su vari quotidiani e riviste tra il 1982 e il 1985, rivelano tra le righe il ritratto più credibile dello scrittore siciliano e la sua lucida maturità di intellettuale moderno, nel quale i temi della morte e dell’inesorabile scorrere del tempo si intrecciano perfettamente con il modello 740. -
Come migliorare la tua autostima per una vita appagante
I consigli di Dale Carnegie riguardano tanti aspetti della vita di tutti noi e potrebbero essere sintetizzati con queste due massime: “possiedi il potere di arricchire la tua vita” e “trova il modo di vincere le avversità e ottenere felicità, armonia, salute e prosperità”. La grandezza di un maestro del self help come Carnegie sta proprio nel non limitarsi a offrire riflessioni generiche ma nel proporre un preciso metodo per ridefinire il nostro approccio alle tante situazioni che incontriamo nella vita. Questa summa di tutti i discorsi dell’autore può essere considerato come il punto di partenza (o di arrivo) per individuare i nostri punti di forza e di debolezza. La strada verso una vita appagante può essere lunga, ma inizia sempre da una migliore conoscenza dei nostri sogni e dei nostri obiettivi, oltre che dalla consapevolezza del lavoro da fare su noi stessi.