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I racconti 1927-1951
Questo volume, pubblicato originariamente nel 1952, raccoglie gran parte dei racconti scritti da Moravia tra il 1927 e il 1951rn""Cosma era ancora nell'età felice delle scoperte, delle esplorazioni, degli esperimenti e delle incertezze"""" - L'avventura, 1939rnQuesto volume, pubblicato originariamente nel 1952, raccoglie gran parte dei racconti scritti da Moravia tra il 1927 e il 1951, alcuni già apparsi su giornali e riviste e tutti (tranne l’ultimo, Luna di miele, sole di fiele) distribuiti in raccolte più brevi come La bella vita (1935), L’imbroglio (1937) e L’amante infelice (1943). I primi racconti risalgono agli anni in cui Moravia lavorava a Gli indifferenti (1929) e mostrano già la compiuta maturità tecnica ed espressiva dell’autore. La raccolta, che ottenne il Premio Strega nel 1952, comprende inoltre alcuni tra i suoi racconti lunghi più noti, come Cortigiana stanca, Delitto al circolo del tennis, La provinciale, Fine di una relazione. Sono testi che collocano Alberto Moravia in una posizione di assoluto rilievo nel panorama letterario italiano del Novecento: i racconti hanno spesso un’ambientazione medio-borghese, che Moravia ben conosceva e spesso stigmatizzava e rivelano un mondo di relazioni ipocrite, basate sul potere cinico del denaro, sulla reciproca indifferenza e su rapporti amorosi spesso insinceri e viziati da altre finalità. Moravia ci restituisce personaggi alle prese con i dubbi e le ambiguità di tutti, in bilico tra grandezze e brutture dalle quali sembra difficile redimersi."" -
Tempo con bambina
Che cosa vuol dire essere nonna oggi?rnrnLa mia vita non è cambiata molto da quando il virus ci ha costretti al domicilio coatto. Io, se ho un libro da leggere o un libro da scrivere, non ho bisogno di altro. Ho sempre pensato che avrei potuto scontare vent'anni di galera senza soffrirne troppo. Almeno finché è nata Mara. Mi rendo conto che è lei l'abbraccio che mi manca.rnrnConcluso all'indomani di una visita all'amatissima nipotina che vive in Texas, rivisto alla luce della pandemia che ha reso insormontabile la distanza, Tempo con bambina racconta i primi tre anni di vita di Mara Piccola, che a quattordici mesi veste i panni di bambina operaia, a due anni quelli di esploratrice avventurosa, e a tre e mezzo si avvia ad essere un'adolescente da latte, in lotta per la sua autonomia dal sostegno degli adulti. Sono gli anni più eccitanti di tutto il percorso di vita di un essere umano, i primi tre, e Lidia Ravera li scruta, li descrive e ne condivide l'incanto in un dialogo a distanza con sua sorella, Mara Grande, che è la vera nonna di Mara Piccola, o lo sarebbe se non fosse morta giovane ventisei anni fa, poco dopo aver affidato la figlia a Lidia. Nel 1979 Lidia Ravera ha pubblicato Bambino mio. Nel 1993 Sorelle. Oggi è il momento di Tempo con bambina: tre concessioni all'autobiografia a fronte di trenta romanzi. Tre lettere d'amore: al figlio, alla sorella, alla nipotina. Ma anche tre capitoli della storia di una generazione che doveva restare giovane per sempre e che sta facendo i conti con l'invecchiare. Che cosa vuol dire essere nonna oggi? Nel secolo scorso era l'unica parte in commedia offerta alle donne quando non erano più né giovani né madri. Il nipotino copriva un vuoto. La nonna viveva in casa dei figli, funzione della loro vita. Adesso non è più così. Per far posto ai figli dei figli devi spostare impegni, creare spazi, far saltare appuntamenti. Ma la forza del sentimento è immutata: è l'appassionata curiosità che chi si avvicina alla fine della vita prova per chi la sta incominciando. -
Fratelli e sorelle. Ebrei, cristiani, musulmani
"Il cardinale del dialogo"""" è un appellativo che ben descrive l'instancabile spendersi di Carlo Maria Martini nell'impegno a favore di positivi rapporti con l'alterità, declinata nelle sue più varie versioni: rapporti con gli ebrei, il mondo ebraico e Israele; rapporti con le diverse chiese cristiane e rapporti con i musulmani, anche con uno sguardo alle grandi religioni orientali. Negli oltre cento interventi raccolti nel libro, la voce di Martini si alza limpida sopra il coro di diffidenza che riempie il nostro quotidiano, mettendo a fuoco il senso del farsi altro, dell'aprirsi all'accoglienza, dell'affermare la propria identità partendo dal confronto e non dalla prevaricazione. Così gli incontri legati all'ebraismo diventano per lui fondativi in quanto riconoscimento cristiano delle proprie radici, e il discorso di sant'Ambrogio del 1990, intitolato 'Noi e l'Islam', coglie in anticipo l'urgenza di fare i conti con il nuovo protagonismo della religione musulmana su scala mondiale, all'interno di società sempre più segnate dal fenomeno del pluralismo religioso. Il cardinale rende viva e attuale la riflessione sulla fede, scavando sotto la superficie delle parole evangeliche per arrivare fino alla concretezza terrena della vita umana." -
Dracula
In viaggio d'affari dalla Londra tardo-vittoriana alla Transilvania per incontrare il misterioso Conte Dracula, Jonathan Harker, giovane e brillante avvocato, non immagina gli orrori di cui sarà testimone. Eterno grazie al sangue umano di cui si nutre, il Conte possiede facoltà impensabili per i mortali e coltiva lo spaventoso disegno di inviare legioni di vampiri all'assalto della capitale inglese. Pubblicato per la prima volta nel 1897 e intessuto di temi avvincenti - la tensione tra passato e modernità, la natura del maligno, il rapporto tra fede e scienza -, con una scrittura in vertiginosa oscillazione tra il mostruoso e il divertente, ""Dracula"""" è il romanzo epistolare capostipite di tutte le storie di vampiri contemporanee e a tutt'oggi l'opera più terrificante del genere."" -
Alice nel paese delle meraviglie-Attraverso lo specchio
Che viaggi nel Paese delle Meraviglie o attraverso lo specchio Alice è destinata a imbattersi in creature surreali dall'illogicità inappuntabile e a trascinare i lettori nel più grande capolavoro del nonsense mai scritto. Lewis Carrol libera la sua sfrenata e irriverente fantasia, giocando con la lingua, con gli accostamenti semantici, con le associazioni di pensiero, secondo una logica apparentemente folle eppure del tutto - appunto - logica. Comparsi per la prima volta rispettivamente nel 1865 e nel 1871, i due libri qui raccolti si sono imposti fin da subito con la forza prorompente dei classici, capace di scardinare i luoghi comuni e di regalarci uno sguardo inedito sulle cose - anche le più banali, come prendere un tè - ammaliando, divertendo e sconcertando generazioni di lettori di qualsiasi età. Con le illustrazioni originali di John Tenniel. Età di lettura: da 8 anni. -
Il rosso e il nero
Julien Sorel, figlio di un falegname di provincia, è troppo ambizioso per accomodarsi nel solco per lui tracciato nella segheria di famiglia. Sogna un'ascesa simile a quella di Napoleone Bonaparte, ma al rosso delle armi preferisce il nero degli abiti ecclesiastici. Due donne si materializzano sulla sua strada, due le tensioni contrapposte da cui è animato: Madame de Rênal è il sogno, l'aspirazione a una felicità semplice, Mathilde de La Mole l'energia, l'azione brillante e febbrile. In questo contrasto irrisolto si apre la strada verso la rovina. Stendhal dipinge un ritratto vivido della Francia della Restaurazione, mettendo a nudo le ambizioni, il cinismo e l'ipocrisia che sono alla base dei rapporti umani, in un romanzo immenso che non smette di esercitare fascino e ammirazione. -
Storia dell'Albania contemporanea
"Il popolo delle aquile ha dimostrato di voler intraprendere un cammino vero la trasformazione politica ed economica superando difficoltà di non poco conto e confido che la sua storia, qui raccontata sinteticamente, possa servire a conoscerlo e comprenderlo al meglio"""".Albania. Una terra tormentata, attraverso la quale sono passati i legionari romani, le forze delle nazioni confinanti, le truppe dell’impero ottomano, i soldati italiani, e che ha saputo cionondimeno difendere con fierezza e ostinazione la propria identità e la propria diversità. Una nazione che dopo la seconda guerra mondiale è sprofondata in un regime stalinista, resistendo alle pressioni del vicino jugoslavo ma rimanendo anche esclusa per quasi cinquant’anni dal mondo intero, e che cerca oggi di trovare una soluzione ai tanti problemi che la attanagliano." -
La speranza
"La speranza"""" è la storia di un manipolo di uomini che combattono nelle fila delle forze della Repubblica spagnola all'inizio della guerra, dalla metà del 1936 ai primi mesi del 1937.rn""""Malraux racconta vicende cruciali di una guerra, quella di Spagna, vissuta in prima persona e affabulata con la lucidità senza fede che era uno dei suoi tratti caratteriali. Cavaliere dell'avventura, fidanzato della morte, specialista del destino, e quanti altri attributi ha meritato la sua variegata esistenza, lo scrittore si cala nel crogiolo di una realtà incandescente stringendo con mano ferma letteratura e vita"""" - dall'introduzione di Enzo GolinornrnLa tragedia della guerra civile spagnola vissuta in prima persona da Malraux è rievocata in questo romanzo con una potenza narrativa che va oltre il reportage. La speranza è il “romanzo della Storia in atto”: giorno dopo giorno registra le azioni di combattenti della repubblica provenienti da diversi paesi facendone materia per un’epica collettiva sublime e umile. L’autore della Condizione umana non risparmia al lettore gli orrori della guerra, l’angoscia esistenziale e le contraddizioni della rivoluzione: eppure dalla confusione emerge almeno una comunione più intima forgiata nel pericolo e nella sofferenza, quella della speranza. Un grande romanzo per tempi difficili, nei quali utopie e fede scricchiolano sotto il peso del dramma ma non ci si può abbandonare alla disperazione, da riscoprire oggi in una nuova vibrante traduzione di Giovanni Pacchiano." -
Piano meccanico
«Un passo indietro, quando si è presa la strada sbagliata, è un passo nella direzione giusta.»«La sua logica nera ci offre qualcosa su cui ridere, e molto di cui aver paura» – The New York Times Book ReviewIn un futuro non troppo lontano, dopo una guerra che – ovviamente – è stata ""l'ultima"""", l'America vive nel benessere grazie all'impiego massiccio della meccanizzazione. Le macchine hanno sostituito l'uomo in ogni lavoro manuale e la società è divisa in due. Da un lato tecnici e manager, che hanno imparato a produrre senza le maestranze richiamate sotto le armi. Dall'altro coloro che il basso quoziente d'intelligenza condannava a un lavoro manuale che ormai non esiste più. Il cittadino medio americano è solo uno scarto del processo industriale, un ozioso dal quale più nessuno si aspetta un gesto di ribellione. È il tecnocrate più giovane e promettente, Paul Proteus, il primo a ribellarsi alla civiltà delle macchine. Ma fallirà, perché l'uomo non può più fare a meno di loro. Il primo grande romanzo di Vonnegut è l'avvincente affresco di un mondo condannato anche da coloro che vorrebbero salvarlo: l'uomo non lo cambierà se prima non sarà riuscito a cambiare se stesso."" -
L' America degli estremi. Un reportage lungo trent'anni (1936-1969)
«Pochi paesi al mondo destano nell'animo del viaggiatore reazioni così vive e talvolta così ostili come gli Stati Uniti.»Alberto Moravia sogna l'America fin da bambino. Come inviato va negli Stati Uniti nel 1935-1936, nel 1955 dopo numerosi rifiuti del visto, nel 1968 e nel 1969, e firma articoli lucidi e lungimiranti che attraversano l'America nello spazio, dall'East alla West Coast, ma soprattutto nel tempo, scavando nella memoria collettiva e nei suoi lasciti irrinunciabili. Ogni volta l'America gli appare il paese del futuro e delle insanabili contraddizioni: la definisce la terra degli estremi, tra la ricchezza e la miseria, la libertà e le sue distorsioni, molto più evidenti che nel vecchio continente. Questo libro, grazie a documenti dispersi e ritrovati, a mappe e diari di viaggio che ricostruiscono gli spostamenti dell'autore, raccoglie gran parte degli scritti e un inedito: un reportage postumo che offre uno spaccato di oltre trent'anni e di indubbia attualità. Nell'America rooseveltiana e post maccartista, in quella della rivolta sessantottesca e della conquista spaziale, Moravia viaggia, ragiona sull'uomo della modernità e sulle merci, sui conflitti razziali e sull'avvento di una tecnocrazia preoccupante già alla fine degli anni sessanta. Ammira e insieme condanna la realtà statunitense, sempre all'avanguardia e sempre reazionaria. In un momento storico in cui il razzismo e gli scontri politici si riaccendono e il ruolo degli Stati Uniti come modello culturale è messo in discussione a livello mondiale, le parole di Moravia mostrano tutta la loro potenza rivelatrice e tutto l'acume di un intellettuale libero da pregiudizi. -
Le ambizioni sbagliate. Nuova ediz.
«Ci rassomigliamo, Pietro. Come me tu non sai vivere fra questa gente mezzo morta, in questo mondo falso, come me sei fatto per ingannarli e rovinarli, per servirti di essi, stracci e maschere. Ed è per questo che ti amo. E non temere il rimorso; il rimorso non esiste per gente come noi.»Pietro, giovane giornalista rampante, è alla ricerca di un'occasione di riscatto da un passato di povertà. Sceglie un fidanzamento borghese, e per la scelta di convenienza viene considerato uno squallido arrampicatore sociale. Andreina invece è l'amante di un conte squattrinato che non si decide a tagliare i rapporti con la ricca moglie. Nel secondo romanzo di Moravia accanto a personaggi tipicamente borghesi ne troviamo altri irrisolti, fortemente determinati a riscattarsi, qualunque sia il prezzo da pagare. Ne Le ambizioni sbagliate si ritrovano le tematiche di tutta l'opera di Moravia: la critica ai valori borghesi e un campionario di debolezze umane che spaziano dall'atonia morale allo snobismo, dall'avidità di denaro alla sensualità spesso vissuta in modo strumentale. Un romanzo di spietata denuncia della perdita dei valori, dove nessuno si salva: né chi sceglie né chi decide di non farlo in nome della paura e del conformismo. -
Un avanzo di galera
Un'amara e beffarda parodia del sogno americano nello stile inconfondibile di Vonnegut.«Quando fui arrestato, ero un uomo che stava seduto su uno sgabello a tre zampe in fondo a un pozzo. Non poterono farmi altro che segare le zampe del mio sgabellino.»La notte del 17 giugno 1972, a Washington, la polizia sorprese cinque uomini entrati abusivamente nel quartier generale del Comitato nazionale democratico, in un edificio che ospitava il Watergate Hotel. Si era in piena campagna elettorale, e quello fu l'inizio di una storia appassionante che tenne per due anni tutto il mondo col fiato sospeso, fino alle dimissioni del presidente Nixon. Lo scandalo Watergate dimostrò che la ""parte sana"""" del paese poteva anche arrivare a sbarazzarsi della più alta carica del governo, se corrotta e accecata dal potere. Quella vicenda si sedimentò nella coscienza di Kurt Vonnegut e pochi anni dopo gli offrì lo spunto per questo romanzo. Anche qui c'è uno scandalo e un piccolo """"uomo senza qualità"""", entrato nei ranghi della burocrazia con l'unica ambizione di essere un ingranaggio della macchina dello stato, che ne viene travolto nonostante sia (o forse perché è) l'ultima ruota del carro. Walter F. Starbuck, scontata la pena, lascerà il carcere per iniziare una nuova vita che lo porterà ai vertici del capitalismo americano."" -
Le sirene di Titano
Sotto la maschera della fantascienza, Le sirene di Titano è una feroce satira sociale in cui l'autore si burla della guerra, della religione e di tutto ciò che divide gli uomini e li rende nemici tra loro.«È uno di quei libri che a una prima lettura sembra scritto un po' con noncuranza. Il fatto che alla fine tutto all'improvviso abbia un senso appare quasi casuale. Poi a rileggerlo realizzi quanto duro lavoro abbia richiesto perché qualcosa di così perfettamente raffinato apparisse così casuale» – Douglas Adams, autore di ""Guida galattica per autostoppisti""""Nel cosmo di Kurt Vonnegut non ci sono tute spaziali, conti alla rovescia, lanci di razzi. Tutto questo appartiene alla preistoria. Migliaia e migliaia di anni dopo i primi goffi tentativi dei terrestri di andare sulla luna, si viaggia nello spazio in giacca e cravatta a bordo della propria lussuosa astronave come se si andasse da Milano a Gallarate in limousine. Il combustibile è la VUDD: la Voglia Universale di Diventare. E l'unico incidente che può capitare durante il viaggio è finire in un infundibolo cronosinclastico non registrato dalle carte: una specie di buco nero dove le diverse facce della verità s'incontrano e convivono, dove le nozioni di tempo e spazio non hanno più senso e dove il protagonista di questo romanzo finalmente capirà qual è il significato della vita. Costretto da questo incidente a materializzarsi e smaterializzarsi periodicamente sulla Terra e su Titano, dove lo aspettano le tre sirene che danno il titolo al romanzo, il miliardario Winston Niles Rumfoord affianca molti altri bizzarri personaggi in un romanzo che non è quello che sembra."" -
Hocus pocus
In questa sorprendente America del futuro in cui la valuta pregiata è lo yen e il razzismo è ancora fortissimo, risuona profetica la satira del più caustico e spassoso dei romanzieri americani.«Un trionfo, forse il suo libro migliore. Vonnegut prende di nuovo la mira e fa pieno centro» – Joseph HellerHocus Pocus è un'espressione che in italiano suonerebbe come Abracadabra, un termine con cui cabalisti e negromanti di una volta presentavano le magie. Oggi il significato prevalente è quello di frottola: sono le sciocchezze dell'imbonitore per infinocchiare chi lo ascolta o dell'ufficiale che nasconde ai soldati l'insensatezza della guerra. Proprio un ufficiale è il protagonista del romanzo, un reduce dalla guerra nel Vietnam che usava l'hocus pocus per spedire i suoi uomini al massacro. Rientrato in patria, dopo una breve carriera da insegnante si ritrova sotto processo, accusato di aver pianificato l'evasione di massa (tutti detenuti neri) che ha gettato nel caos un'intera città. Dalle sue memorie, che butta giù a matita su ogni brandello di carta disponibile, scopriremo, oltre agli sviluppi della drammatica vicenda, com'è cambiato nel frattempo il paese. In questa sorprendente America del futuro in cui la valuta pregiata è lo yen e il razzismo è ancora fortissimo, risuona profetica la satira del più caustico e spassoso dei romanzieri americani. -
Madre notte
«Vonnegut è come George Orwell, il dottor Caligari e Flash Gordon riuniti in un solo scrittore. Uno scienziato pazzo, bizzarro ma virtuoso» - TimeIsraele, 1961. In un carcere di Gerusalemme un ufficiale tedesco è in attesa di essere processato per crimini di guerra. Adolf Eichmann, accusato della morte di milioni di ebrei nei campi di sterminio nazisti, non è però l’unico criminale di guerra ospite di quel carcere. In una cella vicina alla sua ce n’è un altro che si chiama Howard W. Campbell junior e si è consegnato spontaneamente alla giustizia in preda ai rimorsi della propria coscienza. Un criminale di guerra americano? Possibile? Possibilissimo. Campbell, trasferitosi in Germania prima della seconda guerra mondiale, vi ha messo radici, è diventato un famoso commediografo, ha sposato la figlia del capo della polizia di Berlino ed è stato accolto nella cerchia dei principali collaboratori di Hitler, conquistandosi un posto tra i responsabili del genocidio. Nella brillante carriera di quest’uomo senza scrupoli e senza ideali c’è stato però uno strano incontro in un parco berlinese che gli ha rivoluzionato la vita. E ora che Campbell rischia una condanna a morte, come Eichmann, l’averla accettata potrà forse salvarlo dal patibolo. -
Favola del castello senza tempo
Gesualdo Bufalino gioca con atmosfere tenebrose, addensa il suo linguaggio scabro nei modi della fiaba e compone una storia di paura e mistero, impastata di elementi tradizionali, strana e inquietante. La versione del centenario è illustrata da Lucia Scuderi, artista catanese naturalmente affine alle atmosfere evocate, e introdotta da un testo di Nadia Terranova.Dino insegue una farfalla gialla e nera che porta un teschio sul dorso e si addentra in un bosco nero: riesce a serrarla nel pugno ed è allora, quando l'ha catturata e sta per destinarla alla prigionia di una piccola scatola, che la sente parlare. La farfalla si chiama Atropo, appartiene alla Notte e gli racconta del Castello Senza Tempo, un luogo sinistro abitato dagli Immortali, anime scampate al diluvio universale e condannate all'eternità, che giocano un'eterna partita a dadi, unite a coppie, senza riuscire a ingannare il loro carceriere, il Tempo. Ma forse Dino ha il potere di liberarle: come, e con quali conseguenze? Gesualdo Bufalino gioca con atmosfere tenebrose, addensa il suo linguaggio scabro nei modi della fiaba e compone una storia di paura e mistero, impastata di elementi tradizionali, strana e inquietante. La versione del centenario è illustrata da Lucia Scuderi, artista catanese naturalmente affine alle atmosfere evocate, e introdotta da un testo di Nadia Terranova. -
Una giornata
Tra memorie personali e memorie contraffatte, dicerie e verità, il viaggio velocissimo di un uomo ambizioso si compie nell'arco di un solo giorno. Un romanzo breve sulla brevità dei destini umani.""Che ingiustizia dover pagare le colpe della Storia, le colpe di una famiglia.""""Incontriamo Edmond Bovet-Maurice una mattina di maggio, nel suo appartamento parigino, a colloquio con la governante: deve scegliere l'abito adatto per la giornata, fa già caldo, forse è ingrassato un po' perché è goloso. Ha sessantasette anni, gliene mancano tre alla pensione, è un uomo di successo, affascinante, elegante: direttore di un grande museo sempre al centro dell'attenzione del mondo, ha fatto di una deliberata vaghezza la sua chiave di conquista di donne e uomini, ma sul lavoro è attento, rapace, sempre teso verso nuove conquiste. Il suo più grande desiderio è di entrare a far parte dell'Accademia di Francia. Si è dato molto da fare per questo, tessendo con garbo e determinazione una rete di relazioni utili. Ma in questo umido giorno di maggio tutto sembra premergli addosso: il pensiero doloroso della relazione finita con Odile, che la presenza della vivida Saskia non riesce a dissipare; un neo sul fianco, che sembra minaccioso e richiede una visita medica immediata. E poi la rivelazione: nei salotti parigini, nelle alcove intellettuali si mormora, si sussurra, si sostiene che all'Accademia lui non entrerà, a causa di una serie di macchie sulla reputazione della nonna e della madre. Tra memorie personali e memorie contraffatte, dicerie e verità, il viaggio velocissimo di un uomo ambizioso si compie nell'arco di un solo giorno. Un romanzo breve sulla brevità dei destini umani."" -
L'ombra dello scorpione (The stand)
Un classico pubblicato per la prima volta nel 1978 e ambientato in un futuro prossimo (ormai presente) nel quale l'umanità è martoriata da una epidemia globale senza precedenti. «Mentre lavoravo a L'ombra dello scorpione in sentimento che mi ha guidato di più nella scrittura è stato il brivido di immaginare un intero, radicato ordine sociale distrutto in un sol colpo» - Stephen KingLa visione apocalittica di Stephen King ci restituisce un mondo completamente trasformato dal virus, con città vuote e spettrali percorse da poche persone allo sbando. L'ombra dello scorpione è ancor più affascinante e spaventoso oggi di quando è stato pubblicato per la prima volta. È il morbo sfuggito a un segretissimo laboratorio a seminare morte in tutto il mondo: il novantanove per cento della popolazione della terra non sopravvive all'apocalittica epidemia. I pochi sopravvissuti si trovano intrappolati in uno scontro più grande di loro, quella lotta eterna tra forze della natura nella quale si può solo decidere di perseguire il Bene e appoggiarsi alle fragili spalle di Mother Abagail, la veggente ultracentenaria, o seguire le orme dello spaventoso Randall Flagg, il Senza Volto, il Signore delle Tenebre. L'umanità di fronte alla pandemia sbanda tra paura e voglia di sopravvivere a qualsiasi costo: emergono i lati più oscuri dell'animo umano ma anche il coraggio di affrontare le tenebre. -
Europei senza se e senza ma. Storie di neandertaliani e di immigrati
È bene metterlo in chiaro da subito: a conti fatti, tutto quello che sappiamo o crediamo di sapere ci porta a concludere che c'erano, una volta, i veri europei: ma erano i Neandertaliani, e si sono estinti in seguito a un fenomeno migratorio dall'africa. Quegli africani siamo noi, o meglio, sono i nostri antenati"" - Guido BarbujaniConvivere in pace, vecchi e nuovi cittadini, ci sembra difficile, ma un problema identico si è posto con ben altra urgenza quarantamila anni fa, quando i veri europei, gli uomini di Neanderthal, hanno visto arrivare dall’Africa i Cro-Magnoidi, i nostri antenati. Da allora due gruppi umani diversi nell’aspetto, nella cultura e nel DNA, probabilmente due diverse specie umane, hanno coabitato per millenni: ma alla fine i vecchi europei si sono estinti. Dalla loro scomparsa, attraverso migrazioni, contatti e contaminazioni, a poco a poco ha preso forma la popolazione che oggi chiamiamo europea, e con lei un continente i cui abitanti hanno avuto una storia che ci appare complessa anche oggi che i test del DNA possono rivelarci le nostre caratteristiche più nascoste. Questo libro ci guida a una sorprendente riscoperta dell’identità europea, che non riposa su basi biologiche e trae la sua forza dalla molteplicità di contributi che hanno continuato ad aggiungersi, ad arricchirla e a ridefinirla."" -
Lo Hobbit. Schizzi e bozzetti
Alan Lee ci rivela tramite immagini e parole come ha creato le illustrazioni per l'edzione speciale illustrata de Lo Hobbit. Acquerelli dall'impatto potente, capaci di sposarsi alla perfezione con le idee di Tolkien e destinate a plasmare le atmosfere degli adattamenti cinematografici di Peter Jackson.«Un maestro nelle antiche arti del disegno e dell'acquerello» – Sir Ian McKellen«Le opere di Alan Lee sono bellissime e poetiche. La sua arte coglie in pieno ciò che speravo di catturare nei film» – Peter JacksonDal momento della sua pubblicazione nel 1937, Lo Hobbit ha sedotto intere generazioni di lettori. Una magia riaccesa sessant'anni più tardi, quando Alan Lee ha affrontato il compito di realizzarne un'edizione speciale illustrata. I suoi delicati disegni a matita, i suoi splendidi acquerelli hanno offerto agli occhi di un vasto pubblico la visione definitiva della Terra di Mezzo di J.R.R. Tolkien. Alan Lee ci rivela ora tramite immagini e parole come ha creato queste illustrazioni dall'impatto così potente, capaci di sposarsi alla perfezione con le idee di Tolkien e destinate a plasmare le atmosfere degli adattamenti cinematografici di Peter Jackson, tanto da far guadagnare all'illustratore inglese l'agognato premio Oscar®. Questo libro è un album con centinaia di schizzi e bozzetti preparatori che ricostruiscono l'evoluzione del progetto dalle prime idee al risultato finale. Racchiude inoltre un tesoro di nuovissime illustrazioni a colori e disegni realizzati per l'occasione. Le pagine del volume svelano i segreti della creatività di Alan Lee e tracciano un percorso emozionante nell'immaginazione dell'uomo che ha infuso nuova linfa nel mondo di Tolkien.