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Racconti di un pellegrino russo
Uno dei testi più ammalianti della storia mondiale della letteratura, una summa della spiritualità cristiano orientale ambientato nell'atmosfera narrativa fiabesca e sacrale della Santa Russia. La celebre storia del pellegrino deciso a scoprire il significato di tre parole misteriose, contenenti un comando dolcemente imperioso. Accompagnato dalla Filocalia dei padri antichi e da una logora bisaccia, il pellegrino intraprende un lungo viaggio attraverso steppe, boschi e villaggi per trovare risposta. li testo è precededuto da due ampie introduzioni sul significato (Thomas Spidlik) e sulla storia (Aleksej Pentkovskij) del testo. -
La dotta ignoranza
I tre libri de ""La dotta ignoranza"""", composti nel 1440 e incentrati su argomenti prettamente teologici, costituiscono un classico del pensiero medievale, la cui modernità risiede nella mondanizzazione del messaggio religioso e nella celebrazione della dignità dell'uomo, argomenti che fanno di Cusano un anticipatore dell'umanesimo."" -
La Trinità
Più di vent'anni di laboriosa redazione per un' opera importante e attesa, nella quale Agostino dà una risposta fiduciosa alle difficoltà della ragione e introduce alla vita di comunione con la Trinità. Queste pagine fondono insieme l'indagine del filosofo, l'acume del teologo e l'ardore del mistico. -
L'ente e l'essenza. L'unità dell'intelletto
"L'ente e l'essenza"""" e """"L'unità dell'intelletto"""": due brillanti opuscoli filosofici, veri e propri """"gioielli"""" della saggistica minore di Tommaso d'Aquino, che uniscono perfetta padronanza della materia e coerenza argomentativa a lucidità di pensiero e prosa, e gettano luce sulle tappe di uno straordinario itinerario speculativo." -
L' imitazione di Cristo
Devozione fervida e profonda, stile sobrio e conciso, potenza espressiva ed efficacia persuasiva: sono le caratteristiche dell'Imitazione di Cristo, definito ""il più sublime libro religioso del Medioevo"""".Tra mistica, morale e ascesi, un classico sempreverde della spiritualità cristiana, profondamente umano nel guidare all'esperienza religiosa e al perfezionamento interiore, affascinante nella sua universalità."" -
Delle cinque piaghe della santa Chiesa
Una nuova edizione critica in formato tascabile ed economico dell'opera più nota del filosofo roveretano (la cui stesura risale al periodo compreso tra il novembre 1832 e il marzo 1833) messa all'Indice per ragioni politiche nel 1849 e riabilitata solo un secolo dopo, con il Concilio Vaticano II che riterrà profetiche quelle pagine e darà il suo assenso alla causa di beatificazione di Rosmini. L'opera puntualizza, con straordinaria lungimiranza, i mali che gravavano sulla Chiesa, tra i quali l'insufficiente partecipazione del popolo alla liturgia, la mediocrità spirituale del clero, l'ingerenza civile nelle nomine episcopali e nell'amministrazione dei beni ecclesiastici e costituisce una attenta analisi filosofica e politica del pensiero e delle vicende europee del primo Ottocento. Conclude l'opera una ricostruzione della vicenda compositiva e delle prime edizioni dell'opera rosminiana. -
Gli uomini illustri
Su invito dell'amico Destro, prefetto del pretorio, nel 393 Girolamo compone il ""De viribus illustribus"""", una raccolta di 135 vite di autori cristiani particolarmente dediti allo studio della Bibbia, dalle origini fino al 393, tra i quali l'autore inserisce anche gli ebrei Filone e Giuseppe e il filosofo pagano Seneca insieme a diversi eretici. L'ultimo medaglione con il quale si conclude la raccolta è dedicato allo stesso Girolamo. Modellata sul """"De viribus illustribus"""" di Svetonio e sul Brutus di Cicerone, l'opera dipende quasi totalmente dalla """"Storia Ecclesiastica"""" e dalla """"Cronaca"""" di Eusebio di Cesarea per i primi 78 medaglioni, mentre si avvale negli altri, come fonte quasi esclusiva, della vasta erudizione dell'Autore. Nei ritratti si forniscono rapide notizie sulla vita e le opere. Attraverso questa galleria di nomi più o meno illustri, Girolamo si propone di confutare le accuse di scarsa levatura culturale che alcuni intellettuali pagani avevano lanciato contro i seguaci di Cristo. Durante il Medioevo il libro ha riscosso uno straordinario successo, divenendo nei secoli una sorta di pietra di paragone di qualsiasi dettato storico di letteratura cristiana e fonte primaria di documentazione nell'ambito della letteratura cristiana antica."" -
Vangelo arabo dell'infanzia di Gesù
Il Vangelo arabo dell'infanzia di Gesù ripercorre la vita di Gesù dalla nascita alla morte e risurrezione, soffermandosi e facendo luce sul periodo dell'infanzia e adolescenza sul quale i vangeli canonici dicono poco o nulla. La lettura di questo vangelo apocrifo coglie Gesù nella quotidianità di bambino, intento a modellare con i suoi coetanei delle statuette di fango o a trasformare ""per gioco"""" un gruppo di ragazzi in capretti; ma registra anche i primi miracoli, spesso grazie alla mediazione di Maria, in favore di lebbrosi, indemoniati, muti. Il testo è la traduzione araba adattata di uno scritto siriaco, che, a sua volta, utilizza altri apocrifi più antichi, come il Protovangelo di Giacomo, i Racconti dell'infanzia del Signore Gesù e gli Acta Pilati. L'episodio del giovane trasformato in mulo riecheggia il classicissimo Asino d'oro di Apuleio."" -
Pratica di amar Gesù Cristo
"Io sto facendo un libro della Pratica di amar Gesù Cristo, dove ho posto molte belle cose dell'amore di Gesù Cristo e dell'amore che gli portiamo"""": così Alfonso Maria de Liguori annuncia in una lettera del 1767 il contenuto dello scritto che avrebbe visto la luce nel 1768 e che egli stesso definì """"la più devota ed utile delle sue opere"""". Nella Pratica l'autore spiega quali siano le virtù da acquistare e praticare, quali i difetti da evitare per conservare e accrescere l'amore che conduce il cristiano a Dio. Un testo di profonda spiritualità, oltre che un vero trattato di morale, originale e popolare ad un tempo, da riscoprire in tutta la sua bellezza." -
Vita di San Francesco
Settimo successore di san Francesco alla guida dell'Ordine e suo vero erede spirituale, nel 1260 san Bonaventura riceve l'incarico ufficiale di redigere una Vita di san Francesco, per riportare ordine e verità storica nella fioritura di scritti sul Poverello di Assisi. Densa di pietà e devozione, ma attendibile storicamente, l'opera ripercorre la vita del santo, dando rilievo a quegli elementi che potevano dimostrare l'origine divina della missione di Francesco e al tempo stesso si prestavano all'edificazione dei frati. Passata alla storia con il nome di Legenda maior ha influenzato l'iconografia tradizionale sul santo e in particolare il ciclo degli affreschi di Giotto nella Basilica di Assisi. -
Commento al Vangelo di Giovanni
Intorno al 416 Agostino compone il ""Commento al Vangelo di Giovanni"""". Frutto non di un lavoro """"a tavolino"""", ma nato nella predicazione liturgica al popolo di Dio, Agostino sceglie non casualmente di commentare il quarto Vangelo. Nella convinzione infatti che il fine dell'esegesi è la carità e che la predicazione è il momento adatto alla dispensazione della parola di Dio, un modo per trasmettere ai fedeli ciò che lo Spirito gli aveva ispirato, tra i quattro Vangeli quello di Giovanni si dimostra per la ricchezza dottrinale e la profondità dei temi spirituali, il più adatto a offrire una parola di Dio ricca ed efficace per la formazione cristiana dei fedeli."" -
Consigli e ricordi
"Consigli e ricordi"""" è stato composto da Celina, sorella di Teresa di Lisieux, attingendo al proprio diario personale - redatto in parte quando la santa era ancora in vita -, alle proprie deposizioni preparate in vista dei Processi Canonici e ad alcuni ricordi. Completamento ideale della """"Storia di un'anima"""", è una raccolta di aneddoti che ritrae Teresa di Lisieux (1873-1897), appena ventenne, nel suo impegno di maestra delle novizie, impegno che seguirà fino alla morte." -
Notte oscura
L'opera più celebre di Giovanni della Croce commenta i versi intitolati ""En una noche oscura"""", che il carmelitano ha composto durante i nove mesi trascorsi nel carcere del convento di Toledo. È qui che Giovanni della Croce matura l'esperienza della notte. Notte dei sensi e dello spirito, momento di travaglio, sofferenza, dubbio, senso di solitudine e d'abbandono da parte di Dio, questa """"oscurità"""" è voluta da Lui per purificare l'anima dall'ignoranza e liberarla dagli attaccamenti ad affetti, persone e cose, che le impediscono lo slancio verso l'alto e l'unione amorosa con Lui. """"Viaggio"""" nell'anima e nella spiritualità di Giovanni della Croce, capolavoro senza tempo della letteratura mistica, """"Notte oscura"""" è un classico della spiritualità tradotto in modo da renderlo quanto più possibile vicino alla sensibilità del lettore odierno."" -
Il pastore di Erma
Il Pastore di Erma ha goduto di grande fama e apprezzamento tanto che per lungo tempo è stato ritenuto uno scritto canonico al pari di altri libri del Nuovo Testamento. L'opera, scritta in greco, composta da un anonimo in ambiente romano intorno alla metà del II secolo d.C., si presenta come una composizione dialogica ricca di allegorie e visioni simboliche. Il protagonista, Erma, incontra una donna biancovestita, simbolo della Chiesa, che lo guiderà alla comprensione di diversi temi della fede e della morale cristiana. Alla fine essa cede il posto a un'altra figura allegorica, il ""Pastore"""", chiamato anche """"angelo della penitenza"""". L'intera opera è un susseguirsi di visioni per comprendere le quali Erma pone continue domande che gli consentono di esporre l'insegnamento teologico ed etico della Chiesa, in particolare sul concetto fondamentale di pentimento. Un'importante testimonianza del cristianesimo delle origini."" -
Visite al santissimo sacramento e a Maria santissima
Oltre duemila edizioni susseguitesi ininterrottamente dal 1745 a oggi, milioni e milioni di copie lette e meditate in quasi tutte le lingue e a ogni latitudine: numeri da capogiro, che confermano come le Visite al santissimo Sacramento e a Maria santissima possano essere indubbiamente annoverate tra i grandi classici della spiritualità cristiana. Scaturite dalla profonda e tenera devozione di Alfonso Maria de Liguori a Gesù eucaristico e alla Vergine, le semplici e vibranti preghiere e invocazioni, qui adattate in una pregevole nuova edizione in italiano corrente, si propongono al lettore contemporaneo con un'attualità sorprendente, di respiro universale. Un inno, caldo e intenso, di fede, di ringraziamento e di amore verso l'Eucaristia. -
Il libro
Nel VII centenario della morte di Angela da Foligno, si propone una nuova edizione della traduzione de Il Libro di Angela da Foligno. È l'occasione per permettere ai lettori di ripercorrere il singolare itinerario di una laica sposa e madre, poi vedova e senza figli e, infine, terziaria francescana -, dalla conversione alle più alte vette della mistica e invogliarli a conoscere i luoghi che la videro operare. Il Libro si compone di tre parti. La prima è costituita dal ""memoriale"""" ad un frate rimasto anonimo. Contiene, racchiusa in trenta """"passi"""", l'esperienza di Angela che va dalla conversione alla sua visione di Dio. È la parte più importante del Libro. La seconda parte comprende lettere, note ed esortazioni spirituali che Angela rivolge ai suoi figli spirituali che si sono venuti raccogliendo intorno a lei. È una chiara testimonianza del magistero di Angela. La terza parte del Libro raccoglie gli scritti che riguardano gli ultimi anni di vita di Angela, il suo """"testamento"""" e la narrazione della sua morte avvenuta il 4 gennaio 1309."" -
Pensieri
"Pensieri"""" di Blaise Pascal è tra le opere filosofiche più note, lette e amate anche dai non specialisti, rappresenta il tentativo di una grande apologia della fede cristiana. In 800 aforismi di grande finezza retorica, Pascal difende, contro il razionalismo e la sua ingenua pretesa di spiegare tutto, le ragioni del cuore, capace per intuizione di arrivare fino a Dio. Dalla prima edizione, postuma, del 1670 ad oggi, si sono succedute nel tempo numerose edizioni dei Pensieri di Pascal, di volta in volta organizzate secondo diversi criteri filologici e interpretativi. La presente traduzione è stata eseguita sul testo della nuova edizione (2003) delle """"Pensées"""" a cura di Philippe Sellier che dispone i dossier secondo l'ordine indicato da Pascal." -
Trattato della vera devozione a Maria
Nel suo scritto teologico ed esortativo, pastorale e ascetico, Grignion de Montfort percepisce e contempla il mistero di Cristo e della Chiesa a partire da un unico punto focale: Maria. Il Trattato è suddiviso in tre parti. Nella prima parte espone la sua dottrina mariana incentrata sulla necessità di una devozione a Maria, come il mezzo più sicuro e necessario per consacrarsi a Dio. Nella seconda parte, l'autore spiega che la devozione mariana deve avere Gesù Cristo come fine ultimo; se è fine a sé è una ""falsa devozione"""". Nella terza parte si espongono le pratiche interiori ed esteriori necessarie per potersi """"consacrare"""". Un'intuizione attuale per il nostro tempo, che fa di Grignion de Montfort un maestro per il presente e il futuro della Chiesa."" -
Commento al Padre Nostro
La preghiera cristiana per eccellenza, nell'ormai classico commento del grande scrittore alessandrino. L'alessandrino Origene è uno dei più originali Padri della Chiesa di lingua greca. Tra i suoi numerosissimi scritti figura anche il celebre Commento al Padre Nostro, nel quel l'Autore si propone di ""considerare quanta potenza racchiuda la preghiera suggerita dal Signore"""", come egli stesso dichiara programmaticamente nell'incipit. Un testo nel quale Origene dispiega tutta la sua finissima sapienza esegetica e manifesta il suo pensiero. In particolare trova piena espressione il suo ottimismo pastorale che prevede la salvezza finale di tutti: """"Il peccatore, infatti, dovunque si trovi, è terra in cui in qualche modo si trasformerà se non si pente; chi invece fa la volontà di Dio e non trasgredisce le spirituali leggi di salvezza, è cielo""""."" -
L' amicizia spirituale
Il più consapevole contributo della spiritualità medievale alla teorizzazione dell'idea di amicizia. Aelredeo di Rievaulx (1109-1167) è la figura di maggior spicco del monachesimo cistercerse anglosassone. Educato all'amore per le Lettere, permeato di cultura biblica e agostiniana, discepolo fedele di san Bernardo, Aelredo pone il suo insegnamento sull'amicizia deliberatamente nel solco della tradizione, della quale però non esita a rivisitare in piena libertà i contenuti. Eco delle preoccupazioni spirituali del secolo XII e riflesso dell'animo dell'autore sul quale aveva esercitato una grande influenza la lettura del Laelius de amicitia ciceroniano, il De spiritali amicitia non è pertanto solo lo scritto più espressivo ed elegante dell'abate di Rievaulx ma rappresenta soprattutto il più consapevole contributo della spiritualità medievale alla teorizzazione dell'idea di amicizia.