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Liberamente Veronica. I miei 30 giorni senza i social
Com'è la vita senza i social; anzi: c'è vita, senza i social? Veronica, 15 anni, decide di raccogliere la sfida lanciata dalla prof di italiano: chiudere nel cassetto per un mese lo smartphone e provare e vedere come si vive senza Facebook, senza lnstagram, senza nemmeno Whatsapp. L'impresa la mette alle corde. Per esempio, come si vive una relazione se non puoi chattare con il tuo ragazzo, tanto per cominciare? Il romanzo è scandito dal racconto dei giorni in cui Veronica rimane sconnessa e delle crisi che deve superare, escogitando soluzioni alternative all'uso dello smartphone, ma soprattutto della scoperta di un mondo lì a portata di mano, pronto a essere visto e vissuto. -
Chiara Lubich. L'amore vince tutto. La fiction
La fiction su Chiara diventa un romanzoDurante gli anni della Seconda Guerra mondiale, arnTrento una giovane maestra dà inizio a un’esperienzarndi vita evangelica che, nella sua forma e modalità,rnnon trova analogie nella storia della Chiesa. È larnnascita dei Focolari. In un tempo brevissimo, e in unrncontesto drammatico, la scelta di vita della giovanernChiara coinvolgerà altre ragazze.rnQuella che viene qui raccontata, a partire dallarnsceneggiatura dell’omonima fiction, è la storia dellarnloro avventura. E del modo in cui le loro vite, messernper amore al servizio del prossimo, porteranno larnChiesa a riconoscere che quanto stava accadendo erarnopera di Dio. -
I cinque discorsi teologici
Considerato già dai contemporanei un'autentica autorità in materia di teologia, tanto da meritare unanimemente il soprannome di ""Teologo"""", in realtà il contributo offerto da Gregorio Nazianzeno in campo dottrinale non è significativo tanto sul piano speculativo quanto piuttosto sul piano intellettuale. E, la sua, una teologia di testimonianza, """"operaia"""", che nasce da un'intensa attività svolta concretamente a sostegno della Chiesa e del cristianesimo ortodosso. In questo senso la teologia di Gregorio Nazianzeno corona la sua attività pastorale e riconduce al cuore della sua spiritualità. Nelle cinque orazioni e nelle tre epistole """"teologiche"""", considerate tra i migliori prodotti dell'eloquenza teologica del IV secolo, Gregorio difende l'ortodossia nicena e contribuisce alla definizione del dogma di fede con la passione, la lucidità e il vigore di sempre. In appendice i Carmina Arcana, poesie di altissimo pregio sul piano della storia della cultura, nobilitate dall'orgoglioso tentativo di dare forma e dignità al genere letterario della poesia cristiana."" -
La gerarchia ecclesiastica
Composta di sette capitoli, l'opera illustra l'ordine sacro della Chiesa, corrispondente all'ordine angelico. Essa descrive allegoricamente le funzioni liturgiche dell'ingresso di un nuovo adepto nella religione cristiana, della messa e del sacramento dell'eucaristia, della consacrazione dell'unguento e dei vari riti funebri e soprattutto prende in esame la struttura gerarchica della Chiesa, immagine di quella celeste. Il capo sensibile della gerarchia ecclesiastica è il vescovo, che trasmette l'iniziazione agli ordini inferiori; ma il vero capo di ogni gerarchia, celeste o umana, è Dio. -
Come muoiono i persecutori
Con l'editto di Milano (313), che poneva fine alle persecuzioni dei cristiani e ristabiliva la pace religiosa, Lattanzio si accinge alla composizione del ""De mortibus persecutorum"""". L'opera, che inaugura il genere della storiografia ecclesiastica e delle persecuzioni, racconta il periodo che va dal 303 al 313. Lattanzio ne ripercorre le vicende soffermandosi sulle persecuzioni anticristiane, la restaurazione della pace, la rinascita della Chiesa e la punizione degli imperatori persecutori attraverso il loro crollo politico, le sofferenze fisiche e morali e, il più delle volte, una morte dolorosa e infamante. L'intento è di mostrare che tutto si compie secondo il disegno di Dio affinchè """"i posteri imparassero che c'è un unico Dio""""."" -
Il pedagogo
Tra i più significativi mediatori del Cristianesimo con il mondo dell'alta cultura tra la fine del II secolo e l'inizio del III, Tito Flavio Clemente Alessandrino compone intorno al 190 il ""Pedagogo"""". Un documento fondamentale per conoscere la Chiesa delle origini; poiché inoltre affronta argomenti di grande attualità, è a noi particolarmente vicino. Pensando ad un pubblico laico, di uomini e donne appartenenti alla classe agiata di Alessandria d'Egitto, Clemente si propone di offrire un manuale di condotta cristiana con precise indicazioni per ogni circostanza della vita: l'abbigliamento, l'alimentazione, la frequentazione dei bagni pubblici, la sessualità, gli spettacoli teatrali; il tutto in un'ottica genuinamente cristiana."" -
Oltre il nulla. Nietzsche, nichilismo e cristianesimo
L'epoca in cui viviamo, al di là del progresso scientifico, tecnico ed economico, svela sempre più l'assenza di un proprio fondamento. Tutto è divenire e relativo, è opinione, tutto è fragile, debole e provvisorio. È il nichilismo. L'autore del volume indaga questa situazione di profonda e drammatica crisi culturale ed esistenziale, individuandone in Nietzsche un lucido profeta. La sua filosofia rappresenta infatti il culmine e la manifestazione piena del nichilismo, cioè l'evidenziarsi più radicale di dove porti l'affermazione del nulla. Nietzsche stesso tenta di uscire da questa situazione, ma senza successo. -
Il pensiero umile. In ascolto della rivelazione
A oltre vent' anni dalla sua pubblicazione, il titolo del fortunato saggio di Gianni Vattimo e Pier Aldo Rovatti Il pensiero debole continua a essere considerato, in senso lato, la cifra di molto pensiero contemporaneo. Il depotenziamento della razionalità, l'indietreggiamento verso la ""zona d'ombra"""", si sono imposti in diversi strati della cultura e, con il tempo, hanno finito per incrociare lo stesso cristianesimo: per ritrovarlo, ma depotenziato; per riaccostarlo, nell'atto stesso di indebolirlo. Si è preso così a parlare non solo di """"pensiero debole"""", ma anche di cristianesimo debole, di Dio e di Chiesa deboli; con la pretesa, spesso, di dire la realtà stessa del cristianesimo, di Dio, della Chiesa. A distanza di qualche decennio, è tuttavia possibile porsi qualche domanda, e tentare di dare qualche risposta: è davvero, meno totalizzante e impositiva la cultura del """"pensiero debole""""? E veramente pietoso e rispettoso della differenza altrui un pensiero che finisce per costringere nelle sue categorie il cristianesimo, con la sua storia millenaria? Il presente saggio intende mostrare, a fronte della rigida alternativa tra un """"pensiero forte"""" e un """"pensiero debole"""", ..."" -
Sul luogo della Trinità. Rileggendo il «De Trinitate» di Agostino
Nella riflessione teoretica sul mistero della Trinità, il contributo di Agostino, attraverso il suo De Trinitate, riveste un ruolo per tanti versi centrale. Si tratta di un'opera che, ieri come oggi, si trova al crocevia delle strade che conducono dalla rivelazione trinitaria alla sua intelligenza e dall'intelligenza al suo incontro col mistero della Trinità. Tanto che è stato definito, in una visione ampia che abbraccia l'intero sviluppo del pensiero filosofico, il Grundtext del pensiero occidentale. Bisogna riconoscere infatti che Agostino ha disegnato nell'ambito della teologia trinitaria la scacchiera quasi esaustiva per tutte le grandi opzioni del ""gioco"""" trinitario. Ma - si chiede l'Autore - questo è vero solo, e indubitabilmente, per il passato o lo è anche, presumibilmente, per il presente e il futuro della teologia trinitaria? È partendo da questo interrogativo che Piero Coda rilegge il De Trinitate, nel tentativo di individuare le ragioni profonde del vasto e significativo influsso esercitato da quest'opera nella storia della dottrina trinitaria e insieme i motivi d'incisiva attualità per una ripresa e uno sviluppo delle sue più feconde linee ispiratrici."" -
La metafora ritrovata. Miti e simboli nella filosofia di Simone Weil
Dalla formazione alla piena maturità intellettuale, l'intera vicenda culturale di Simone Weil appare caratterizzata da un vivo e profondo interesse per i miti. Creatore dell'universo, Dio manifesta attraverso i miti l'origine trascendente del cosmo e pertanto, secondo la Weil, questi, pur nell'appartenenza a tradizioni, culture, civiltà diverse, sono intermediari della relazione tra Dio e l'uomo. Il presente saggio opera una classificazione delle figure mitiche - in particolare di Antigone ed Elettra - presenti nell'universo filosofico di Simone Weil e formulando una compiuta teoria sulla sua dimensione mitica. -
Nella Trinità come Chiesa. In dialogo con Heribert Muehlen
Di fronte alla crisi che ha investito la società e in modo specifico le relazioni personali, caratterizzate oggi da una grave frammentarietà, ha senso parlare ancora di noi? E cosa significa noi in ambito ecclesiale? È la domanda di fondo della presente ricerca che trova nella proposta teologica di Mühlen nella quale il noi ecclesiale trova la sua origine strutturante e la sua forma vitae nel Noi trinitario - uno stimolante e originale punto di partenza e di riferimento, con particolare attenzione al contesto storico-culturale contemporaneo. -
Sul luogo dell'ecclesiologia. Questioni epistemologiche
Per offrire una riflessione ecclesiologica attraverso un procedimento concettuale logico e rigoroso è necessario ricorrere ad alcuni sistemi linguistici ed ermeneutici che offrano dei criteri in grado di esprimere la complessità dell’oggetto-Chiesa, a un tempo mistero di comunione da Dio e in Dio e soggetto storico che è il Popolo di Dio quale lievito di fraternità tra tutti i popoli. L’Ontologia trinitaria è qui rinvenuta come il luogo in cui è possibile assumere un ritmo del pensare e una forma del comunicare capaci di esprimere la Chiesa come una realitas complexa. (Lumen Gentium 8) -
Essere, tempo e trinità
Una rilettura dei tre dimensionali del tempo (visione, memoria, attesa) che Agostino pone in evidenza nelle sue Confessioni. Sulle tracce di una ontologia trinitaria della temporalità, quale possibilità di un ripensamento teologico del tempo in chiave trinitaria, muovendo da un piano relazionale in cui può darsi l'apertura e l'incontro dell'umano e del divino. -
Il vangelo di Luca. Commento esegetico e teologico
Il terzo Vangelo ha sempre esercitato un fascino particolare, fascino che si ripercuote sull'autore del Vangelo stesso e degli Atti degli Apostoli, identificato dalla tradizione con Luca, il ""caro medico"""" del quale Paolo trasmette i saluti. Luca è presente ovunque, in questo testo, con il suo stile e il suo vocabolario, con la disposizione data al materiale, con la capacità di attualizzare le tradizioni ricevute e di presentarle secondo la propria visione tologica. Egli si rivela, così, servitore della Parola e vero autore. Questo commento al Vangelo di Luca è proposto ai lettori che hanno una certa pratica della questione biblica, senza essere specialisti in materia, con l'intento di offrirne una spiegazione abbastanza dettagliata, che tiene presenti i dati della ricerca esegetica attuale."" -
Il vangelo di Giovanni. Commento esegetico e teologico
Il quarto dei Vangeli canonici si presenta come un'opera estremamente complessa dal punto di vista letterario e contenutistico. Nella lettura e comprensione del testo, gli studiosi si sono soffermati, in particolare, sull'identificazione dell'autore - è Giovanni, il figlio di Zebedeo e il fratello di Giacomo? - sull'analisi dello stile (il frequente ricorso al simbolismo, l'attenzione conferita dal narratore alla parola, soprattutto a quella di Gesù, il carattere ""intrusivo"""" del narratore con la funzione di orientare il lettore verso una migliore comprensione, ecc.); sulla relazione del Quarto vangelo con quelli sinottici e con l'Antico Testamento; sulla datazione del testo e suo scopo. Nell'affrontare tutti i più importanti interrogativi sul testo, oltre ad una lettura esegetica l'Autore propone una lettura teologica del Vangelo di Giovanni."" -
Il Vangelo di Luca. Commento esegetico e teologico
Cristiano colto della seconda generazione di denti, l'autore del vangelo di Luca palesa l'attenzione particolare alla vicenda messianica d Gesù non soltanto dandole un ancoraggio storico, ma anche offrendole una prospettiva attualizzante. Il terzo vangelo canonico è il risultato e un'armonia tra tradizione e attualizzazione. Questa sinergia nasce dall'incontro fecondo tra l'annuncio evangelico originato nel mondo giudaico e la tradizione filosofica letteraria del mondo co-ellenistico. Stupefacente risulta la fusione questi due universi che porta alla rivisitazione della figura di Gesù la quale assume un ulteriore spessore salvifico proprio grazie all'apporto della tradizione speculativa ellenistica. La novità dell'opera non si manifesta soltanto nella concezione per cui la salvezza portata da Gesù, il protagonista del primo volume (Vangelo), si estende e si dilata nella Chiesa, figura fondamentale del concio libro (Atti), ma anche nella nuova concezione dell'annuncio evangelico che deve diventare cultura, così come è attestato dall'introduzione alla duplice opera, in cui l'autore fissa i criteri che lo hanno mosso alla riscrittura della vicenda Gesù. L'uso del metodo storico in voga a quel tempo trascina l'autore di questo Vangelo a una ricerca dei fatti di Gesù che lo porta a trovare i temi particolarmente illuminati e derivati dalla cultura ellenistica la chiave interpretativa della figura del messia. L'universalismo che fa di Gesù un salvatore non soltanto del popolo d'Israele ma del mondo intero; l'antropologia femminile che palesa una visione emancipata e liberale della funzione salvifica della donna; l'attenzione per il simposio che fa di Gesù l'uomo della comunicazione, della condivisione, della solidarietà e della reciprocità; la misericordia divina che espunge qualsiasi forma di giustizialismo teologico: questi sono tra gli apporti più determinanti e originali dello scritto così fondamentale per la cultura mondiale e che la tradizione ecclesiale posteriore ha denominato Vangelo di Luca. -
Seconda lettera ai Corinzi
Intorno al 50 d.C. l'apostolo Paolo si reca per la prima volta a Corinto. La missione non sembra ottenere un grande successo, anzi, le continue situazioni di tensione nella comunità - la più turbolenta tra quelle alle quali ha annunciato il vangelo - e con lui, lo obbligano non soltanto a visitarla più volte ma anche a cercare di guidarla a distanza, con lettere, quando è impossibilitato a raggiungerla. Ha inizio così una frequente corrispondenza epistolare che non ha uguali con altre comunità con cui l'Apostolo era in contatto. In questo contesto si inserisce 2 Corinzi. È la più autobiografica delle lettere di Paolo. L'Autore difende il suo ministero dai diversi detrattori: riconciliato con Dio sulla strada di Damasco, è chiamato ora ad annunciare a chiunque il Vangelo. Nello scritto risalta l'io di Paolo con tutti suoi sentimenti e i modi di pensare. Una lettera che volutamente rifiuta lo stile retorico, per essere colloquiale e comunicare al lettore un messaggio di grande attualità: parlando di sé, Paolo delinea il modello da seguire nel ministero per chiunque e in qualsiasi comunità cristiana. -
Lettera di Giacomo
Tra gli scritti neotestamentari, la Lettera di Giacomo tra i più problematici per la difficoltà di identificarne l'autore, i destinatari, il tempo e il luogo di composizione, e di tracciarne una struttura letteraria ben definita. Tema centrale, sviluppato nello stile di una omelia, quello della vera sapienza, dono di Dio. Tale sapienza ispira al cristiano buoni comportamenti: tradurre in atto la Parola ascoltata, compiere opere caritatevoli, rifiutare luso ingiusto della ricchezza. L'ampia introduzione e il commento offrono al lettore una comprensione attuale del messaggio. -
Vangelo di Luca
Scritto alla fine del I secolo, il Vangelo di Luca si caratterizza per l'abbondanza dei riferimenti all'Antico Testamento e la profonda conoscenza dell'ambiente ebraico e delle tradizioni e cultura del mondo mediterraneo del tempo. Chi era Luca? Era probabilmente un cristiano della seconda generazione, non un discepolo di Gesù ma collaboratore di Paolo; un uomo di grande cultura, inserito nel mondo ellenistico in cui probabilmente si è formato, ma altrettanto inserito nella fede di Israele. Scopo del lavoro è di essere una guida alla lettura del Vangelo. Viene perciò presentato suddiviso in brani, nella traduzione italiana ufficiale; dopo ciascun brano, seguono alcuni appunti di approfondimento. -
Io sono con voi. Alla scoperta della felicità. Quaderno attivo. Vol. 2
Il progetto catechetico è strutturato come un viaggio a tappe alla scoperta della vera felicità, intesa come pienezza interiore, frutto dell'unione con Dio che nasce dall'amore al prossimo. I quaderni attivi 1 e 2 sono strumenti da dare in mano ai bambini e si riferiscono al 1° volume del Catechismo CEI ""lo sono con voi"""". Si articolano in 15 tappe secondo il Catechismo e sono strutturati in: titolo della tappa; riferimento al capitolo del Catechismo; voce di approfondimento; motto da vivere. Si possono utilizzare come un album da comporre: attraverso ricerche, disegni e attività pratiche il bambino può interagire anche con i compagni. In tal modo viene favorita la creatività di ognuno e la comunione tra tutti i membri del gruppo.""