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La sinfonia del tempo breve
Nato nell'immobilità pigra di un piccolo paesino dell'Inghilterra, nel breve intervallo della pace precaria tra i due conflitti mondiali, Green Talbot sa che per rendere la sua esistenza degna di quel nome deve andare incontro al mondo. E nel suo avventuroso viaggio che attraverserà l'Occidente, ma anche il tempo del secolo breve - dall'America della Grande Depressione all'Europa del dopoguerra, della ricostruzione e del boom economico - Green Talbot diventerà lo specchio degli uomini e dei luoghi che incontrerà, raccogliendone la vita, i sentimenti e il loro significato. -
Ragionamento ingenuo. Dai «preamboli» all'«appendice». Scritti di teoria teatrale
Un'innovativa ""visione"""" del teatro dalla Venezia di fine Settecento si irradia col """"Ragionamento ingenuo"""", qui riletto nel suo travaglio compositivo e nel suo spessore critico. Agli antipodi dalle """"false in parte, in parte muffate, e in tutto pedantesche"""" teorie del suo tempo, quella di Carlo Gozzi si rivela infatti una visione inedita, limpida, del fare teatrale, ricondotto alle sue coordinate produttive e alle dinamiche che ne regolano la varietà repertoriale, in un approccio intriso di forti umori etico-politici e lontanissimo da tanti consolidati clichés storiografici. Intento a sondare gli effetti dell'unilateralità, delle """"imprudenti insidie"""" di quelli che definisce i """"ciechi alluminati"""", il Solitario trasforma la riflessione sul fenomeno teatrale in una riflessione a più ampio raggio sulla società di cui quel fenomeno è espressione. La lucidità con cui ripercorre la storia del teatro italiano ed europeo si viene così intrecciando all'acutezza con cui analizza le magnifiche sorti e progressive delle lumières. E l'ingenuità si rivela come lo strumento più adatto a demistificare un mondo che ha eletto l'impostura a suo nume tutelare."" -
Joel e Ethan Coen
Joel e Ethan Coen sono due cineasti geniali che hanno saputo rilanciare la tradizione del cinema indipendente fondendo assieme la bizzarria del B-movie, la graffiante acutezza dell'umorismo yiddish e l'epica narrazione della grandezza e del declino, estetico e morale, dell'impero americano. Scrittori e registi di intelligenza diabolica, specie nell'inventare un catalogo di personaggi assurdi e emblematici al contempo, hanno fin qui attraversato tutti i generi e i toni, alternando commedie grottesche e scatenate a teoremi politico-sociologici, nel segno di un doloroso e straniante senso del tragico. -
Artefici di bellezza. Mestieri d'arte nella moda italiana
Con questa nuova indagine, commissionata dalla Fondazione Cologni dei Mestieri d'Arte, il Centro di ricerca ""Arti e mestieri"""" dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, in collaborazione con il Centro per lo studio della moda e della produzione culturale (Modacult) dello stesso Ateneo, delinea una storia della moda nel nostro Paese vista da una prospettiva insolita, defilata rispetto ai riflettori del fashion system: quella dei sarti, modellisti, ricamatori, ma anche tessitori, tintori, merlettaie e degli altri maestri d'arte che, con il loro silenzioso contributo di manualità artigiana, assicurano il primato di qualità dello stile Made in Italy. Con la sua centralità strategica, infatti, la figura creativa e visionaria dello stilista lascia spesso in ombra questo background di professioni di altissimo artigianato che, tuttavia, giocano un ruolo basilare nella filiera della moda, trasformando un progetto creativo in un prodotto non soltanto bello, ma anche realizzato a regola d'arte. Il libro esplora la galassia fatta di migliaia di piccole e medie imprese, spesso a conduzione familiare, che rappresenta il nucleo artigianale gelosamente custodito dalle nostre griffe, in quanto vero cuore del savoir-faire, dello stile, della perfezione formale e sostanziale che sancisce ovunque il successo delle creazioni italiane."" -
Levante. Veneti e ottomani nel XVIII secolo
Il libro analizza la presenza e l'attività diplomatica e mercantile veneziana in Levante nella seconda metà del Settecento. Quattro le differenti realtà esaminate, ciascuna a partire dal suo peculiare contesto storico-sociale: Larnaca, piazza dove i mercanti concentrano gli investimenti e le merci; Aleppo, città carovaniera che nel Settecento continua ad attrarre i commerci veneziani; Smirne, dove l'attività francese e greco-ottomana soffoca gli interessi veneziani; Salonicco, che i mercanti locali collegano all'Adriatico via terra, sottraendo una parte considerevole di traffico ai veneziani. Le fonti archivistiche veneziane e ottomane, poste alla base di questo studio, mostrano elementi inediti sui rapporti tra l'amministrazione provinciale ottomana, i consolati e i mercanti veneziani ed evidenziano la costante richiesta di alcuni capi di commercio tradizionalmente forniti da Venezia, come la carta. Il volume si conclude con un glossario dei termini ottomani, delle monete e delle stoffe e una serie di tabelle che sintetizzano l'andamento dei commerci veneziani nelle quattro città. -
Fra i tagliatori di teste. Elio Modigliani: un fiorentino all'esplorazione di Nias Salatan. 1886
22 aprile 1886. Elio Modigliani, antropologo fiorentino poco più che ventenne, sbarca sull'isola di Nias, patria dei tagliatori di teste che gli olandesi non osano più sfidare. Accompagnato da quattro tracciatori giavanesi, ne esplorerà le regioni più selvagge, tra guerre, epidemie e mercanti di schiavi, e ritornerà incolume, con un tesoro di conoscenze. Modigliani, però, aveva anche una missione segreta: riportare al Museo etnografico di Firenze dei teschi umani per confermare le teorie razziste di Cesare Lombroso. Saranno gli eventi a fare della sua spedizione anche un viaggio dello spirito, dalla ideologia colonialista all'empatia verso altre culture portandolo a conclusioni del tutto opposte al razzismo. Perché Modigliani non venne ucciso e derubato? Più di un secolo dopo, un altro fiorentino, Vanni Puccioni, ha ripercorso le sue tracce, cercando tra i discendenti dei guerrieri la chiave del mistero della sua sopravvivenza. -
Storia dell'architettura nel Veneto. L'età romana e tardoantica. Ediz. illustrata
Dalle antichità veronesi al paradosso di Venezia, città che sorge sull'acqua, sino alle opere di Carlo Scarpa, l'architettura nel Veneto ha rivestito un ruolo centrale per la cultura e l'identità di un'intera regione. E non solo, se pensiamo che gran parte dell'edilizia monumentale europea dal XVII secolo in avanti è segnata dall'influenza di Palladio e di Vincenzo Scamozzi, e dei lori eredi. Questa collana mira a una lettura complessiva dell'architettura veneta, che ne verifichi tipologie, linguaggi e soluzioni strutturali, nell'ottica di una prospettiva ampia - italiana, europea, mediterranea - ed entro un quadro urbano, culturale e sociale, che non si stacca mai completamente dalle sue radici romane. Fondata su nuove campagne di ricerca documentaria e iconografica, la serie è pensata in dieci volumi, ognuno dei quali curato da specialisti di fama internazionale. I volumi introducono il lettore agli edifici chiave del Veneto, alla loro genesi, funzione, impatto urbanistico e vita dopo la costruzione, considerati all'interno dei contesti economici, politici e istituzionali da cui hanno origine. Il periodo cronologico affrontato percorre l'intero arco dall'antichità romana al passato prossimo che si chiude con la morte di Carlo Scarpa nel 1978. Il territorio preso in esame si modifica a seconda delle epoche, per ampliarsi sino a comprendere Bergamo a ovest e l'Istria a est durante i secoli della Serenissima. -
Le Dolomiti di Napoli. Racconti di politica e di vita
Antonio Bassolino è stato per sei anni e mezzo sindaco di Napoli e per dieci anni presidente della Regione Campania. Prima ancora, dirigente nazionale del PCI e tra i fondatori dei partiti che da quel ceppo sono nati: PDS, DS, PD. Ma è da ragazzo che ha cominciato a far politica. A sedici anni diventa segretario di una sezione di operai e di lavoratori ritrovandosi molto presto a essere un adulto. Da allora ha fatto coincidere la politica con la vita. Cambiare, invertire quel rapporto è ora una sfida quotidiana. Una dura battaglia contro antiche abitudini, riflessi condizionati, modi d'essere del corpo e della mente. Dopo un lungo e faticoso travaglio nelle istituzioni, dopo l'assedio ininterrotto del pubblico, scoprire la solitudine e il silenzio del proprio io privato. E accorgersi che fuori dalla politica tutto un mondo ha bisogno delle nostre passioni. Questo appare ancora più chiaro, più naturale se lo si guarda con gli occhi dei bambini che preparano il futuro. Il viaggio dentro se stesso di un uomo controverso, a tutt'oggi molto criticato ma anche molto amato. -
Cari fantasmi. Frammenti per un'autobiografia
Un'autobiografia dei primi anni della vita, in cui si formano le nostre più profonde e durature visioni del mondo. Ricordi e confronti, incontri e visioni, si alternano in queste brevi memorie, presentate più che in una precisa sequenza di eventi, nella mutevole apparizione sulla scena del tempo degli esseri umani che Paolo Barbaro ha avuto vicini: in un mondo che era anche delle piante, dei fiumi, degli animali. Si svela così fin dalle radici la vita di un piccolo paese del Veneto profondo, dove l'autore conosce la dura fatica quotidiana e la serena bellezza delle stelle, la felicità delle amicizie e il dolore del distacco, la lacerazione della morte e il primo amore. Un orizzonte visto dalla curva estrema dell'esistenza, quando la memoria delle persone e degli avvenimenti più lontani torna improvvisamente vicina e lucida, acuendo le differenze col presente e insieme svelando sorprendenti richiami tra ripetute analogie - forse eterne. -
Il borghese di ventura
Un giovane ebreo, che la minaccia delle leggi razziali sottrae alla protezione di una famiglia borghese in una città tranquilla, inizia la propria educazione alla vita all'insegna di una condizione che lo perseguita. Un romanzo che è insieme un affresco dell'Italia del periodo successivo all'8 settembre 1943, e la storia di un esilio. Prefazione di Valter Boggione. -
Tutto il teatro
"Per Pagliarani, la poesia di ricerca trova nel teatro il luogo ideale per dialogare con il pubblico, invitato a partecipare attivamente alla progressiva sedimentazione del testo. Così si svolge quella funzione sociale (critica e didascalica) che costituisce uno dei doveri del poeta."""" (Gianluca Rizzo)" -
La società dei makers. La creatività dal fai da te al Web 2.0
Chi sono i makers e in che modo le loro attività contribuiscono a trasformare la nostra economia e la nostra società? Cosa lega l'artigianato e il Web 2.0 nel ventunesimo secolo? Online, così come nel mondo reale, tutti vogliono lasciare una traccia di sé. Se in passato la produzione di cultura era però riservata a una ristretta élite di professionisti, oggi moltissima gente si dedica al lavoro creativo e condivide sul Web idee, video e tutto quanto è frutto della creatività. Stiamo assistendo - sostiene David Gauntlett - al passaggio da una cultura del ""mettiti comodo e ascolta"""" a una del """"fare e creare"""". I tradizionali modelli educativi e le forme di intrattenimento come la televisione non convincono più, e le persone preferiscono fare da sé anche per quanto riguarda l'istruzione e il divertimento. In un percorso appassionante tra psicologia e politica, filosofia ed economia - in cui le idee di John Ruskin si collegano ai video di YouTube e quelle di William Morris all'etica della condivisione al tempo del Web 2.0 e di Wikipedia Gauntlett mostra come questo passaggio sia fondamentale per la felicità e la sopravvivenza stessa delle nostre società. Prefazione di Stefano Micelli."" -
Il governo dei filosofi (Repubblica VI). Testo greco a fronte
Nella ""Repubblica"""" Platone afferma che i mali della città finiranno quando il suo governo verrà assunto dai filosofi. Ma nel libro vi emerge una domanda cruciale: se il filosofo è in possesso di un sapere eccezionale e separato, come potrà dirigere l'universo empirico nel quale sono coinvolti gli uomini? La risposta è cercata attraverso una serrata indagine sul Bene e sulla natura stessa della conoscenza filosofico-dialettica. Platone approfondisce questi temi ricorrendo a due celebri immagini: l'analogia del Bene con il Sole e la famosa immagine della """"linea"""", che precede e prepara quella della caverna, contenuta nel VII libro. Con straordinaria vivezza si delinea, in tutta la sua complessità, il compito del filosofo, che deve trasferire, nella misura del possibile, le norme assolute e universali nella realtà concreta; egli conosce, del resto, anche la suprema norma dell'agire, che si identifica con l'idea del Bene."" -
Il nipote di Rameau. Testo francese a fronte
"Che faccia bello o cattivo tempo"""" il filosofo, che ha l'abitudine di passeggiare alle cinque di pomeriggio seguendo i suoi pensieri come se fossero """"baldracche"""", incontra il nipote disgregato e paradossale del grande musicista. Inizia cosi il più celebre dialogo della letteratura moderna. Da una parte la voce del filosofo anticonformista e però coerente nella sua ricerca del giusto e del bello; dall'altra quella di un individuo reazionario e cinico, pronto a cambiare opinione se gli si offre da bere e addirittura a prostituire la moglie - e tuttavia geniale nella sua stravaganza. Da che parte sta la ragione? Questo dialogo si è prestato a interpretazioni svariate e illustri di filosofi come Hegel e Marx fino a Foucault, di letterati come Aragon ed Enzensberger, conservando intatto il suo carattere enigmatico e il suo potere di dissacrazione." -
Brama
Nelle strade di Londra agitate dai fatti del G20, che insieme ai presidenti delle grandi potenze ha portato violenza e disordini, un uomo dai tratti asiatici è investito da un'auto mentre cerca di passare delle informazioni a un osservatore dell'Europol. Ma le sue ultime parole, sussurrate all'orecchio dell'ispettore Arto Söderstedt prima di morire, sono incomprensibili. Dopo pochi giorni, in un parco della capitale viene ritrovato il cadavere di una donna. Anche lei portava un messaggio per la nuova, segretissima unità operativa OpCop dell'Europol, il gruppo scelto di polizia europea che si trova ora ad affrontare la sua prima indagine. Due casi di morte apparentemente isolati, che rivelano invece un nesso sorprendente, un filo che si estende dall'Asia all'America, passando per l'Europa, e coinvolgono gruppi malavitosi di ogni paese. Una faccenda per OpCop, insomma, il cui obiettivo dichiarato è sconfiggere la criminalità internazionale. ""Brama"""" segna l'inizio di una nuova serie di polizieschi di uno degli scrittori scandinavi di genere, capace di fondere le caratteristiche del thriller nordico e di quello americano. La sua squadra deve agire in una realtà in cui internet e la fluidità delle frontiere hanno globalizzato anche il crimine, dove avidità e corruzione stendono i loro tentacoli in territori molto più vasti di quelli circoscritti dai confini nazionali."" -
Corpi di Gloria
Gloria e Andrea, due fratelli ventenni, trascorrono l'estate in Puglia, nel villaggio di Riva Marina, una lussuosa distesa di ville bianche identiche l'una all'altra. Gloria ha appena terminato il liceo e si rapporta al mondo con un distacco a tratti feroce. L'unica eccezione sembra essere rappresentata dal fratello che, andato a studiare arte in America, torna a casa per le vacanze assieme a un amico di Los Angeles. Andrea si ritrova a fare i conti con l'immobilità di un sud in cui niente cambia, esattamente come le persone che vi sono rimaste: dalla madre succube di una difficile situazione familiare alla sorella coi suoi problemi alimentari, fino alla rete di amici annoiati e violenti che continuano a divertirsi fra droghe, teppismo e promiscuità sessuale. La morte violenta di uno di loro, immerso in uno stile di vita senza prospettive, porterà gli altri a fare i conti, ciascuno a modo suo, con la necessità dell'accettazione e del cambiamento. -
Rumkowski e gli orfani di Lodz
Lucille Eichengreen ha vissuto all'interno della più longeva tra le comunità ebraiche intrappolate nell'Europa nazista, quella del ghetto di Lodz, il secondo della Polonia dopo Varsavia, dominato dalla controversa figura di Chaim Rumkowski, rievocata anche da Primo Levi ne ""I sommersi e i salvati"""". Ex direttore dell'orfanotrofio, nominato poi Ebreo Anziano dai nazisti, Rumkowski fu per alcuni un eroe capace di guidare con determinazione la sua comunità nel peggiore dei momenti. Ma la testimonianza di questo straziante memoir, unita alle storie di molti altri, ci fornisce dettagli essenziali per capire come nella cruda realtà quotidiana dei bambini di Lodz quest'uomo fosse tutt'altro che un eroe. Dopo più di cinquant'anni, Lucille Eichengreen trova il coraggio di raccontare i crimini commessi da un ebreo verso altri ebrei, la propria umiliazione e gli orrori dei quali fu vittima, svelando come Chaim Rumkowski tradì il proprio ruolo di Anziano di Lodz attraverso la collaborazione con il nemico, la corruzione, e l'abuso dei propri bambini."" -
Microfilosofia del cinema
Nel cinema, Deleuze rivendica la centralità della dimensione intellettuale. ""I concetti sono immagini - dice -. Sono immagini di pensiero"""". Il cinema dunque non è lontano dal pensiero. Anzi ne è straordinariamente vicino. E se la filosofia è una forza, cioè un sapere concettuale che ci consente di allargare e di approfondire la conoscenza del cinema, il cinema, insieme, affronta i problemi e le figure della filosofia e li declina per immagini. Il cinema e la riflessione sul cinema, cioè, sono un modo per dialogare con la filosofia e proporre idee, concetti che - forse - interessano anche la filosofia. """"Microfilosofia del cinema"""" è quindi un libro che ruota attorno ai concetti creati dalla filosofia, ma anche dal cinema. Anzi è un libro che riflette sulla relazione cinema-filosofia attraverso i concetti. Non è una teoria del cinema intesa in senso tradizionale. È un percorso intellettivo che indaga su un doppio movimento, dal cinema alla filosofia e dalla filosofia al cinema. Considera quindi il cinema non come un terreno che la filosofia può rischiarare, ma come un orizzonte che crea concetti e rielabora idee: e dunque pensa il cinema non come una dimensione subalterna, ma come una macchina che produce anche sul piano della speculazione. Questa idea di cinema è sviluppata attraverso analisi di film e di autori importanti della storia del cinema, da Bunuel a Fellini, da Godard a Wenders, da Lang a Hitchcock, dall'espressionismo ad Antonioni sino alla ricerca contemporanea di Lynch..."" -
Cattolici e violenza politica. L'altro album di famiglia del terrorismo italiano
A ridosso del sequestro e dell'omicidio di Aldo Moro da parte delle Brigate rosse, nel 1978, il dibattito sulle origini della lotta armata di sinistra si articolò in diverse e spesso contrapposte posizioni. Rossana Rossanda sul ""Manifesto"""" sostenne che la cultura d'origine del brigatismo fosse comunista e che le Br condividessero """"lo stesso album di famiglia"""" del Pci. Ma ci fu anche chi, come Giorgio Bocca, si domandò se le Br non avessero invece una matrice religiosa, da lui individuata nel """"cattocomunismo"""". Si poneva, dunque, un problema fondamentale: il nesso tra religione cattolica e violenza politica. Quando non pochi appartenenti alle formazioni armate di sinistra risultarono avere iniziato la militanza rivoluzionaria nell'associazionismo cristiano frequentato anche durante la clandestinità - questo nesso si rivelò in tutta la sua evidenza. Tra i casi più clamorosi, Renato Curcio e Margherita Cagol, provenienti entrambi da un'educazione cristiana. Ma non solo a sinistra: anche l'estremismo e il terrorismo nero si intrecciavano con gli ambienti cattolici tradizionalisti. In questo saggio Guido Panvini fa rivivere il clima e le vicende di quegli anni, in un percorso esaustivo e documentato: dai primi anni sessanta al '77, dalle ricadute post-conciliari al conflitto in fabbrica e ai preti operai, fino agli anni Ottanta."" -
Tintoretto. La Crocifissione nella Scuola Grande di San Rocco a Venezia. Ediz. illustrata
La Crocifissione, la tela più vasta che Jacopo Tintoretto abbia mai dipinto per la Scuola Grande di San Rocco, è stata forse per lui anche la più impegnativa, sia dal punto di vista professionale, sia da quello contenutistico. Dopo l'ambigua vicenda della turbativa durante il concorso per l'ovato del soffitto nella stessa Sala dell'Albergo, l'artista doveva infatti riscattarsi per radicare la sua presenza quale pittore ufficiale della confraternita. Al tempo stesso la Scuola Grande, a Venezia ormai l'istituzione principale nel campo della pubblica assistenza e beneficenza, aveva bisogno di un manifesto, cioè di un'icona di sicuro effetto che ne palesasse apertamente le convinzioni e gli obiettivo, ovvero la ragione sociale. Tintoretto doveva quindi interpretare l'intendimento della confraternita, che esigeva dal pittore la creazione di un ambiente di intensa spiritualità, cioè di un lavoro santo. Per ottenere questo risultato egli pensa così di rappresentare la convinzione religiosa e l'impulso caritativo dell'ente, intercettando con un'opera dal forte valore simbolico, appunto la Crocifissione, il tragitto cerimoniale che, dall'ingresso esterno per lo scalone monumentale, conduce alla sala dell'Albergo. È questo il percorso della processione, che in andata e in ritorno si svolge dal campo di San Rocco, inquadrando la drammatica morte di cristo come termine dell'itinerario prospettico che, attraverso il portale marmoreo, giunge alla sua conclusione davanti al dipinto.