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Cultura senza capitale. Storia e tradimento di un'idea italiana
Mentre la cultura evoca altrove una generosa apertura intellettuale e il futuro, in Italia lo scontro frontale tra due partiti in eterno conflitto quello di una religione inattuale del patrimonio e quello della svendita sul mercato dei beni culturali - tiene in ostaggio la più importante infrastruttura per la crescita civile ed economica del paese. A loro ausilio, e rafforzato da un dibattito sempre più ripiegato su se stesso, è l'ormai indiscusso strapotere di alcuni equivoci e pregiudizi: più la cultura è ""alta"""" e più è inutile o, al contrario, è utile nella misura in cui riesce a fare cassa. Niente di più falso. Ripercorrendo con linguaggio a tratti narrativo l'invenzione della cultura, dei suoi concetti e della sua gestione pubblica quale una delle più luminose avventure dell'uomo, il libro va alla radice delle pratiche contemporanee, spazzando via ambiguità e strumentali fraintendimenti. Le politiche alle arti, alla tutela e alla conservazione sono, in effetti, un'invenzione del mondo moderno, perché l'emancipazione dei singoli liberi le capacità creative e renda la comunità più forte e competitiva. Moralmente, e quindi anche economicamente. Un'idea italiana, partorita tra Firenze e Roma, e offerta alla storia come suo dono più grande, purtroppo tradita e rimossa nella riluttanza a farsi nazione, prima, e pienamente democrazia, ora, come indica una cultura priva di risorse poiché incapace di vedersi attribuita una chiara missione collettiva."" -
Ore d'ozio. Tsurezuregusa
Opera più famosa della letteratura classica medievale, scritta intorno al 1330, lo ""Tsurezuregusa"""" ha goduto e gode tuttora di enorme successo, sia all'estero, dove è stato tradotto in numerosissime lingue, sia nella madrepatria. In virtù del suo stile raffinato e del suo particolare genere è infatti oggi letto in tutte le scuole del Giappone come esempio più significativo della tradizione classica. All'interno del testo scorrono con suggestiva limpidezza le 243 prose che lo compongono, piccole gemme di un sapere poliedrico e di una lucida saggezza. Riflessioni personali, aforismi, appunti e ricordi si alternano in modo spontaneo e genuino tradendo la profonda sensibilità dell'autore, che fa propri i canoni della letteratura giapponese medievale e i principi estetici del pensiero buddhista nipponico. Estraniatosi dalle accese dinamiche di Corte, l'autore fa dell'immersione nella natura il prisma attraverso cui considerare la realtà circostante: il passato mondano, la società, ma anche la posizione dell'uomo nell'universo, l'essenza stessa della vita. Il """"beato ozio"""" diventa allora un momento di ebbrezza che permette di acuire il proprio sguardo e di inoltrarlo prima verso la contemplazione e poi verso la stesura di queste brevi, penetranti, a volte autoironiche """"quisquilie"""", ineguagliabili nella loro semplicità e bellezza."" -
Piccolo mondo antico
Considerato dalla critica il capolavoro di Antonio Fogazzaro, ""Piccolo mondo antico"""", pubblicato nel 1895, è il primo romanzo della quadrilogia Maironi. Scritto """"col cuore stesso col quale avrei lavorato al ricordo dei miei morti"""", ebbe una gestazione decennale e conobbe un successo immediato e un ininterrotto favore di pubblico. Sullo sfondo del piccolo mondo che si specchia nelle acque del lago di Lugano, Franco e Luisa, sposatisi tra molti ostacoli, vivono il dramma di una crescente incomprensione. A farne le spese è la figlioletta Maria, che annega nel lago, provocando nei genitori un dolore insanabile, al quale però reagiscono approfondendo il solco che li divide. Un piccolo mondo che non è poi tanto antico, piuttosto, grazie alla minuziosa analisi dei protagonisti, di stretta attualità."" -
Lo stupore infantile. Con un inedito sui giochi dei bambini
Questo quinto titolo dell'Opera omnia conduce il lettore in uno stupefacente itinerario nella foresta palpitante della mente zolliana, guidato da una lucina nel bosco, come accadeva nelle fiabe di un tempo. Lo stupore infantile, che intitola il libro, è una vertigine che i cuccioli umani, lasciati a se stessi, assaporano naturalmente, trastullandosi in giochi il cui fondo simbolico Zolla scrutava in certe noterelle inedite riportate alla luce qui per la prima volta. Dal saggio di apertura su ""L'infanzia assassinata"""" si dipana un corale di temi scottanti: sulle migrazioni dei popoli, sull'inganno e la truffa consustanziali all'esercizio del potere politico, su apocalissi e genesi, sul matriarcato, sul """"Parsifal"""" e il """"Flauto magico"""" letti come opere-specchio della storia dell'Occidente. Nella tela tessuta da Zolla come un tantra moderno, incappiamo nell'iki, la grazia giapponese secondo Kuki Shuzo, nel poemetto """"The Rose"""" di William Butler Yeats, nell'idea dionisiaca di natura al centro dell'opera di Karl Kerényi, e sulla """"conoscenza senza dualità"""", propria dell'infante-sapiente, il cerchio di un pensiero attratto alle vette si chiude."" -
La briganta e lo sparviero
Una mattina di novembre del 1841, una donna scava un fosso in un terreno cretoso di un paese dell'alta Irpinia, poi si accovaccia e partorisce una bambina. A salvare la neonata dal gelo e dalla follia di sua madre è Reginella, una giovane vicina di casa, che quella mattina la vede, per caso. La bambina si chiamerà Filomena, e nonostante la miseria crescerà sana e forte, e diventerà bellissima e strafottente. Nella primavera del 1862, in un bosco lungo il fiume Calaggio, il suo destino si intreccerà con quello del brigante Giuseppe Schiavone, detto lo Sparviero. Filomena è fuggita da un palazzo di Sant'Agata di Puglia, dove è stata accusata di essere una ladra, e lui è appena stato morso da una vipera, mentre da solo faceva una ricognizione lungo il fiume. Il loro amore sarà immediato, assoluto e disperato, e li porterà a condividere una vita fatta di rapine, assassini e sequestri, mentre, inseguiti ovunque dall'esercito piemontese, percorreranno in lungo e in largo i territori montuosi dove si incontrano Basilicata, Campania e Puglia. Ma la loro folle corsa incontrerà l'ostacolo di una donna, Rosa Giuliani. È stata il primo grande amore di Giuseppe Schiavone e insieme hanno vissuto per anni come marito e noglie, fino a quando lui si è dato alla macchia e ha incontrato Filomena. -
Il sintomo
Nella Napoli del post terremoto la famiglia camorrista che controlla i Quartieri Spagnoli è decapitata da due strane stragi: nel primo caso, un fucile di precisione russo, una tecnica da guerriglia e nessuna rivendicazione; nel secondo, un agguato troppo complicato per esser stato messo a punto in così poco tempo. La polizia brancola nel buio. In Questura si scatena una feroce lotta intestina dalla quale esce sconfitto Domenico Ruoppolo, vecchio questore disilluso che, seppure emarginato, continua tuttavia le indagini in proprio. Parallelamente indagano anche un ambizioso praticante notaio, Alberto Spoto, testimone involontario della prima strage, e l'autorevole viceprefetto Guido Dominici, inviato a vigilare sull'inchiesta, tormentato dal ritorno nella città della sua infanzia e dalla lontananza dall'indecifrabile moglie. I tre investigatori, alle prese anche con le proprie vite private e quotidiane, seguono ognuno una pista, che li condurrà nei salotti della Napoli bene, nelle confraternite religiose, nel mondo dell'usura e della prostituzione. L'indagine toccherà il cuore del mistero napoletano: nel groviglio in cui s'inceppa puntualmente il riscatto della città. -
Il lungo viaggio nel Novecento. Storia, politica e poesia
"Nel ripercorrere la nostra storia e la nostra politica arrivo a un concetto forte, drammatico: l'Italia è un'illusione, un oggetto del desiderio. Abbiamo imparato a nostre spese come sia doloroso essere italiani. Con il Novecento l'uomo è entrato in un tempo di crisi totale. Il poeta è dentro questo caos, che ho chiamato """"magma"""", senza una medicina da proporre, poiché egli stesso è malato della malattia del mondo. La mia poesia appartiene al viaggio dell'uomo alla ricerca di qualcosa che trascende la cronaca e la storia verso una meta sconosciuta, desiderio profondo e indomabile. Se la poesia non avesse avuto da combattere per la luce, contro l'opacità e il buio, non mi avrebbe attratto così. Il male, la pietas, il mistero dell'Incarnazione, la Resurrezione, la vita: questi i miei temi. Da Rilke in poi il poeta è chiamato a umanizzare il mondo; ho interpretato la sua lezione a modo mio."""" (Mario Luzi). A partire dal racconto in prima persona di Mario Luzi - di cui si celebra il centenario dalla nascita - il volume ripercorre il lungo viaggio umano e poetico attraverso le vicissitudini del Novecento. La poesia di Luzi nasce dal confronto serrato e stringente con gli accadimenti della cronaca. La sua teologia poetica si misura con la storia e con la politica dagli anni del fascismo al crollo della prima Repubblica, fino alla nomina a senatore a vita. Giorgio Tabanelli ha seguito un criterio scientifico di ricostruzione storico-politica, che procede per stagioni ed eventi..." -
Islam e integrazione in Italia
Il testo prende vita dall'esperienza del corso ""Nuove presenze religiose in Italia"""". Un percorso di integrazione, promosso dal Forum internazionale democrazia e religioni (FIDR) con il patrocinio del Ministero dell'interno nel triennio 2010-2013: iniziativa di formazione per esponenti dell'associazionismo islamico, tra cui guide religiose, organizzata in Italia. Viene pubblicata, in questo volume, la bozza dello statuto di associazioni religiose che gestiscono moschee e per la prima volta imam e presidenti di comunità islamiche di ogni orientamento affrontano, nel rispondere alle domande degli autori, temi quali il ruolo della donna e il rapporto fra islam e democrazia. Nel testo sono poi approfonditi argomenti quali le moschee e la formazione degli imam, il dialogo interreligioso e i matrimoni misti, le seconde generazioni e la cittadinanza, l'assistenza spirituale nelle carceri."" -
Platone e la sapienza antica. Matematica, filosofia e armonia
Il saggio delinea un Platone erede e testimone di una antica ""sapienza mediterranea"""", che trova nella cultura sacerdotale egizia la sua origine e il suo fulcro. Chiave di volta è l'Epinomide, il quale affronta ed esprime l'essenza della filosofia platonica: """"dobbiamo fare in modo di non lasciare incompiuto ciò che abbiamo intrapreso e di fare chiarezza dal principio alla fine"""". Momento cruciale, nell'interpretazione del testo, è il """"passo matematico"""", la cui comprensione implica la conoscenza e il coordinamento degli spunti presenti in tutta l'opera platonica. Matematica. Vengono individuati differenti livelli di matematica: i Logismi o """"matematismi divini"""" a noi preclusi nella loro essenza; la matematica ideale o incorporea; la geometria (dei filosofi), con la quale sono indagati astronomicamente i fenomeni celesti; la matematica comune o dianoetica, caratterizzata da unità indifferenziate e praticata da bottegai, mercanti e architetti. Filosofia. Compito del filosofo è trovare la ragione di quel che, per il fatto di essere, ha una sua ragion d'essere. Pur nell'ambito della dialettica, la via privilegiata, attraverso cui l'uomo può giungere alla comprensione dei Principi che reggono l'ordine cosmico, è, per Platone, quella """"matematica"""". Armonia. L'impossibilità di """"padroneggiare"""" i Numeri di Dio e la scoperta che la ratio divina procede in modo diverso rispetto alle nostre aspettative si traducono nella comprensione che """"vero"""" è unicamente il metro divino."" -
Il terzo cervello. La nuova rivoluzione psicologica
"Non sono io a desiderare, ma il mio desiderio crea ciò che chiamo 'io'. E poiché questo desiderio è sempre copiato su quello di altri, tutto l'insieme della psicologia e della psichiatria deve essere ripensato. L'alterità ci costituisce da capo a piedi, sia sul piano filosofico sia su quello neurologico, e questo cambia tutto, in particolare cambiano i nostri modi di prenderci cura della mente"""". Partito dalla teoria del desiderio mimetico del filosofo René Girard, confermata incontestabilmente dalla scoperta dei neuroni specchio, Jean-Michel Oughourlian ci propone una rivoluzione. La sua """"dialettica dei tre cervelli"""" mette radicalmente in discussione le nostre psicoterapie e la conoscenza che abbiamo di noi stessi. Al cervello cognitivo e al cervello emotivo si aggiunge il """"cervello mimetico"""", terzo nell'ordine della scoperta, ma spesso primo in quello del funzionamento. E il cervello dell'empatia, dell'amore, ma anche dell'odio. Ci presenta l'""""altro"""" come un modello, come un rivale oppure come un ostacolo. Altrettanti volti con cui si presentano le varie forme di nevrosi o di psicosi. La sua proposta ci invita a una nuova visione dell'essere umano." -
Il pittore prigioniero
Un grande e misterioso graffito emerge durante i restauri in una delle celle più nascoste dei Pozzi di Palazzo Ducale. Rappresenta una ""sacra conversazione"""" secondo i moduli della pittura veneziana tra quattro e cinquecento. Chi ne è l'autore? Come ha potuto realizzare un capolavoro di quelle dimensioni e di quella qualità nel buio di una reclusione durissima e in condizioni di vita impensabili? Lentamente si dipana la storia vera di un inedito intreccio artistico e storico. Ne è protagonista un piccolo pittore di Conegliano, catturato e imprigionato per eresia nel 1549. Nuovamente catturato vent'anni dopo e condannato a morte, sarà bruciato nella piazza di Conegliano all'inizio del 1569. Sullo sfondo lo scontro insanabile tra Giovanni Della Casa, il famoso autore del Galateo, nunzio papale a Venezia e Pier Paolo Vergerio, vescovo di Capodistria, che abbraccerà la riforma luterana e sarà costretto a trovare rifugio in Svizzera. Tra artisti e letterati, grandi dame e monsignori; tra fughe precipitose e libri proibiti, dispute teologiche e controversie sulla lingua, le disperate rime di Gaspara Stampa e i roghi dell'Inquisizione, si consuma tra Venezia e le colline di Conegliano uno dei periodi più tormentati e vivaci della cultura rinascimentale, prima del grande gelo della Controriforma."" -
Achille Compagnoni. Oltre il K2. Ediz. illustrata
"Achille Compagnoni. Oltre il K2"""" vuole essere un racconto emozionale voluto dall'Associazione Achille Compagnoni Onlus per donare agli appassionati ed esperti di alpinismo e montagna una documentazione su quell'impresa, nel sessantesimo della conquista, ma anche per avvicinare la figura di quest'uomo a quanti lo conoscono solo parzialmente. La mostra è accompagnata dal catalogo-libro che contiene anche il diario di Achille Compagnoni, """"Uomini sul K2"""", pubblicato per la prima volta nel 1958 per l'editore Veronelli, nelle cui pagine viene ripercorsa giorno per giorno la conquista della vetta, arricchito da un nuovo apparato iconografico e parzialmente inedito." -
Dalla smart city alla smart land
Due letture del fenomeno che sta rivoluzionando i territori: comunitario-evolutiva quella di Aldo Bonomi, più attenta ai processi di produzione quella di Roberto Masiero. Anni di dibattiti sul tema delle smart cities, sui dispositivi di tempistica dei semafori o di pagamento dei parcheggi che renderebbero più o meno ""intelligente"""" una città, hanno offuscato il significato di una rivoluzione tecnologica, ma soprattutto economica e sociale, che sta cambiando la configurazione stessa dei territori. A partire da questa riflessione e dal progetto """"Da Smart City a Smart Land"""" elaborato dalla Fondazione Fabbri di Pieve di Soligo, Aldo Bonomi e Roberto Masiero sviluppano temi e spunti in grado di gettare nuova luce sui cambiamenti in atto. Il dato comune è il disfacimento delle logiche """"localistiche"""" che ancora oggi dominano gli interventi a livello territoriale di singoli comuni o enti pubblici, che invece andrebbero pensati perlomeno a livello di """"megalopoli diffusa"""", come parte di una smart land. Per dare il senso di questa rivoluzione, oltre a guardare avanti, bisogna forse guardare al passato, e in particolare alla storia di Piero della Francesca e della sua opera, la Resurrezione, in cui Bonomi riconosce """"la metafora potente del Rinascimento italiano che è stato sintesi e laboratorio di ciò che in questo testo chiamiamo l'intreccio funzionale tra smart city e smart land""""."" -
Azimut/h. Continuità e nuovo. Catalogo della mostra (Venezia, 20 settembre 2014-19 gennaio 2015). Ediz. illustrata
In un dopoguerra segnato da grandi sperimentazioni, da grandi maestri e dal confronto internazionale, emerge la centralità culturale ed espressiva di Azimut, una galleria e una rivista fondate nel 1959 da Piero Manzoni ed Enrico Castellani. Diversificate dalla grafia, Azimut (la galleria) e ""Azimuth"""" (la rivista) formalizzano una nuova concezione estetica favorita anche dall'intenso rapporto sviluppato con alcuni dei maggiori protagonisti dell'indagine linguistica e teorica italiana e internazionale di quegli anni. Questo volume è dedicato ai protagonisti italiani di questa generazione, e all'internazionalità europea e americana di questa esperienza."" -
Costruttori di bellezza. Filosofia della calzatura maschile secondo Santoni. Ediz. illustrata
Questo volume, realizzato dalla Fondazione Cologni dei Mestieri d'Arte in stretta collaborazione con Santoni, una delle più prestigiose imprese artigiane italiane, internazionalmente nota e riconosciuta, si propone di raccontare dall'interno una case-history di eccellenza in uno dei settori manifatturieri che sono fiore all'occhiello del nostro Paese. Attraverso il vivace e puntuale racconto di Andrea Guolo, giornalista esperto del settore, e le immagini di Susanna Pozzoli interamente realizzate all'interno dell'azienda marchigiana, il mestiere della calzatura maschile di eccellenza viene qui raccontato in tutta la sua complessità tecnica, arte e poesia. -
Le meraviglie di Firenze. Libro pop-up. Ediz. illustrata
Le meraviglie di Firenze, culla del Rinascimento, immersa nell'incantevole paesaggio toscano... Età di lettura: da 6 anni. -
Semiologia del paesaggio italiano
Il paesaggio di cui si parla in questo libro - che esce ora in una nuova veste - non è soltanto lo scenario fermo, acquisito, apparentemente immutabile con cui si confronta il vivere quotidiano, ma anche e soprattutto il paesaggio che vive e si trasforma nel tempo col mutare delle forme di vita, dei modi di produrre e di rapportarsi delle società con il proprio territorio. Tanto il primo è spesso carico di suggestioni, quanto il secondo può stravolgere ogni immagine sotto la spinta di nuove attività e iniziative. Così è accaduto in Italia nei decenni trascorsi, quando la violenza delle trasformazioni ha sconvolto, cancellato o devastato paesaggi tra i più celebrati. E stato un salto di civiltà o una corsa illusoria e distruttiva? La domanda può trovare risposta solo attraverso una storia di come è cambiata l'Italia, Paese di tensioni, frenesie, fantasia, dove non è spesso riconosciuto il valore semantico del paesaggio. Ancora oggi assistiamo alla difficoltà di assumere la pianificazione paesistica quale strumento-guida delle trasformazioni. Laddove un tempo il paesaggio si configurava attraverso interventi esperti e secolari che esprimevano per intero una cultura, quello dell'Italia d'oggi sembra il risultato di interventi caotici, incoerenti, improvvisati, espressione di una società priva di disegni ideali, trascinata solo dalle regole del gioco economico e delle sue scenografie consumistiche. Introduzione di Francesco Vallerani. -
Il PIL per la storia d'Italia. Istruzioni per l'uso
Il volume presenta i risultati di un progetto frutto della collaborazione della Banca d'Italia con l'Istituto Nazionale di Statistica (Istat), volto a ricostruire i dati storici del PIL, I valori aggiunti settoriali e le principali componenti della domanda. Il PIL è una grandezza centrale per lo studio della storia economica che però richiede di essere maneggiata con molta cura e, come invitava a fare Giorgio Fuà, con ""sano relativismo"""", per le aporie concettuali cui essa può condurre soprattutto sui periodi lunghi della storia. Il volume approfondisce il significato teorico e statistico del concetto di PIL a prezzi costanti quale misura reale della crescita, ed evidenzia le difficoltà interpretative cui tale concetto può condurre. Questo lavoro costituisce una vera e propria guida operativa all'utilizzo consapevole dei nuovi dati di contabilità nazionale. Una appendice statistica, in fondo al volume, fotografa il dataset al momento della pubblicazione. Prefazione di Giorgio Alleva e Ignazio Visco."" -
Verdi & Wagner nel cinema e nei media
Nel 2013 si è celebrato il bicentenario della nascita di due protagonisti della musica di tutti i tempi, Giuseppe Verdi e Richard Wagner. Questo volume raccoglie le riflessioni che alcuni dei maggiori specialisti a livello internazionale hanno dedicato nell'occasione ai due maestri e a come il cinema e i media hanno interagito con la loro opera. Il tema, insolito nel mondo degli studi sia in campo musicale sia cinematografico, riguarda soprattutto il rapporto che la ""settima arte"""" ha sviluppato fin dagli albori, al tempo del muto, con i due più emblematici autori di teatro musicale del XIX secolo, intesi tanto come personaggi effettivi delle trame cinematografiche quanto come autori delle musiche utilizzate nelle colonne sonore, scelte da numerosi registi."" -
Riccardo II. Testo inglese a fronte
Volontà e destino, rito e potere si fondono assieme in quello che Coleridge definì il ""dramma più schiettamente storico di tutto il teatro shakespeariano"""". La scena, alla fine del XIV secolo, è quella della drammatica deposizione di Riccardo II, osteggiato e sconfitto dal cugino usurpatore Enrico Bolingbroke, che ascenderà al trono con il nome di Enrico IV. Figura sacra e rituale dell'ordine simbolico medievale, di un mondo di istituzioni e cerimonie che sta collassando su se stesso per cedere il passo a una visione più moderna di regalità, Riccardo è però anche un uomo dalla profonda intuizione e dal pathos sofferto, un individuo che accoglie su di sé il declino tragico della perdita del nome e dell'identità, e che sceglie di arrendersi, prima ancora di aver lottato, alla propria disperata fragilità. Oscure trame, segreti inganni, vuoti cerimoniali e laceranti monologhi costituiscono lo sfondo e al contempo l'essenza di questo profondo dramma politico e psicologico, che sin dalle prime rappresentazioni ha dimostrato la sua imperitura capacità di significazione. Adattato e rivisitato con il passare dei secoli, declinato nei suoi molteplici interrogativi sul potere, il Riccardo II gode di enorme successo fin dal Settecento e nel Novecento vede tra i suoi registi i nomi di Giorgio Strehler, Gabriele Lavia, Anthony Quayle e Peter Hall. L'ultimo secolo assiste anche al fiorire delle traduzioni...""