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Il sale della terra
La notizia dello scoppio della Prima guerra mondiale giunge a una piccola stazione della Galizia orientale, dove Piotr Niewiadomski, analfabeta quarantenne di etnia hutzul, lavora come uomo di fatica. Richiamato alle armi, lo spaesato campagnolo si trova ad affrontare un percorso dal carattere iniziatico che lo conduce alla sua guarnigione in Ungheria e che si conclude con l'addesttamento militare, durante il quale Niewiadomski scopre l'unica legge che regola la vita delle reclute al campo, ovvero la paura e di conseguenza la sottomissione alla subordinazione che trasforma gli uomini in automi. ""Il sale della terra"""" racconta una Prima guerra mondiale la cui atrocità non consiste nelle scene di battaglia, nello spargimento di sangue e nella massa di cadaveri straziati, bensì nel lento e pianificato omicidio perpetrato sulle anime di migliaia di ignoti soldati. Tramite l'ironica sacralizzazione e la smitizzazione della guerra e dell'esercito austro-ungarico, il romanzo - unica opera letteraria in prosa di Józef Wittlin - offre uno spaccato stilisticamente raffinato e amaramente satirico della crisi della cultura europea nei primi decenni del Novecento."" -
Racconti sensazionali. Testo inglese a fronte
I racconti qui presentati in una nuova traduzione sono tra i più significativi: protagonista il sensazionalismo, linguaggio grazie al quale Poe codifica nuovi generi letterari - il poliziesco, la fantascienza, il racconto dell'orrore - divenuti caratteristici della cultura di massa. Racconti come ""Il pozzo e il pendolo"""", """"Il crollo della casa Usher"""" o """"I delitti della Rue Morgue"""" continuano ad avvincere il lettore moderno per la straordinaria tensione narrativa e forse ancor più per il turbamento provocato dalle questioni a noi contemporanee in essi affrontate - la fascinazione per la violenza, spesso esercitata sul corpo femminile; gli abissi della mente; le inquietanti frontiere della scienza; il discorso razziale e le problematiche di gender, e infine gli effetti dell'economia capitalista e della società urbana."" -
L' ossessione nordica. Klimt, Böcklin, Munch e la pittura italiana. Catalogo della mostra (Rovigo, 22 febbraio-21 giugno 2014). Ediz. illustrata
Vittorio Pica, critico e storico d'arte informato e acutissimo, poi geniale segretario generale della Biennale di Venezia dal 1919 al 1927, definiva come ""ossessione nordica"""" la fortuna della grande cultura pittorica nord-europea presso gli artisti (specie se lombardi o veneti) chiamati a rappresentare l'Italia nelle prime edizioni della Biennale, lasciando tracce evidenti nel gusto e nei linguaggi della loro pittura. Seguendo il filo di questa suggestione il catalogo ricostruisce i caratteri di una così singolare """"malattia"""". Sfilano capolavori noti e meno conosciuti dei protagonisti indiscussi di una stagione culturale fortunata e ricca di sorprese nei suoi due versanti: quello tedesco e nord-europeo, da una parte, e quello italiano, dall'altra. Boecklin, Klimt, Munch, Klinger, von Stuck, Khnopff, Zorn, Larsson, De Carolis, De Maria, Sartorio, Laurenti, Wolf Ferrari, De Chirico: scene allegoriche e vedute, celebri ritratti, nudi in atelier, fantasie mitologiche di una pittura sospesa tra simbolo e realtà."" -
Giuseppe Panza di Biumo. Dialoghi americani. Catalogo della mostra (Venezia, 1 febbraio-4 maggio 2014). Ediz. illustrata
Il volume rende omaggio a uno dei protagonisti del collezionismo internazionale del XX secolo, Giuseppe Panza di Biumo, un uomo la cui passione, intuito e fede nell'arte contemporanea hanno permesso di creare una delle più interessanti raccolte d'arte di pittura americana del secondo dopoguerra. Dal 1955 al 2010 ha creato una collezione di oltre duemilacinquecento opere di arte informale, espressionismo astratto, pop art, minimalismo, arte concettuale, arte ambientale, arte organica e arte monocroma. Della sua raccolta, oggi divisa tra il Gugghenheim di New York e il Museum of Contemporary Art di Los Angeles, il volume presenta una selezione di capolavori dei massimi protagonisti della pop art, della minimal e dell'arte concettuale come Rauschenberg, Liechtenstein, Rothko, Ryman, Franz Kline, Dan Flavian, Hanne Darboven, Jan Dibbets, hamish Fulton, Robert Irwin, Joseph Kosuth, Sol Le Witt, Richard Serra per citarni alcune. -
Un Cinquecento inquieto. Da Cima di Conegliano al rogo di Riccardo Perucolo. Catalogo della mostra (Conegliano, 1 marzo-8 giugno 2014). Ediz. illustrata
Il catalogo ricostruisce con rigore la vicenda storica artistica di Conegliano tra il Quattro e il Cinquecento, ripercorrendo il territorio e invitando a guardare con occhio nuovo fatti figurativi che oggi ancora testimoniano e documentano l'eccezionalità di quell'esperienza. Conegliano e il suo territorio, quindi, i protagonisti sia laici che ecclesiastici, gli artisti, i cittadini, le tensioni religiose, le condizioni di vita. Su tutto e su tutti aleggia incombente come una cappa di piombo l'azione degli inquisitori. Circolano testi ereticali, si diffondono incertezze di fede e dubbi esistenziali; ecco le abiure, le fughe, le sfide, le condanne. Una particolare attenzione è riservata alle tracce che questi drammi e queste speranze hanno portato e lasciato sui linguaggi dell'arte, e sulla pittura soprattutto, tra tradizione e sperimentalismi. -
Neorealismo. Il nuovo cinema del dopoguerra
Il neorealismo attraversa la storia del cinema e della cultura italiana come una sorta di fantasma. Viene continuamente evocato sia da chi ne vuole distruggere la mitologia sia da chi cerca di recuperarlo e riattivarlo nelle dinamiche della contemporaneità. Il neorealismo è l'espressione di un periodo storico, delle sue rovine, dei suoi traumi, dei suoi desideri; è la manifestazione, ibrida e contraddittoria, di una nuova estetica; è un formidabile meccanismo generatore di immagini capaci di ""resistenza"""" al tempo e passibili, insieme, di continue sopravvivenze. Mescolando varie prospettive e metodologie di ricerca, questo libro analizza le vedute e le visioni neorealiste come campi di tensioni, forze dinamiche che operano in molteplici direzioni: iconografiche, concettuali, tematiche, stilistiche, narrative, discorsive, produttive, ricettive. Le immagini del neorealismo sono contemporaneamente quelle impresse nei film del dopoguerra, quelle costruite dai discorsi dei critici e dei teorici, quelle che sono rimaste nella memoria collettiva e che tornano, con la loro aura di inattualità, a incidere su molte esperienze, disperse nello spazio e nel tempo, di riconquista cinematografica di un'identità antropologica ed estetica."" -
Bisagno. Il fiume nascosto
"Bisagno è per me storia, gioia, dolore, resistenza"""". Così Don Gallo affrontò il manoscritto di questo saggio, senza poterne finire la chiosa. Narra la storia idraulica, civile e politica del Bisagno, il fiume che i genovesi hanno condannato all'oblio. Fiorentini e romani, parigini e londinesi sono fieri della nobiltà dei loro grandi fiumi. Genova invece si vergogna del suo misero torrente, tanto da nasconderlo, dalla foce ai monti. Iniziò in sordina, seppellendo alcuni affluenti tra l'Ottocento e l'inizio del Novecento; edificò la foce negli anni trenta, quando era diventata Superba; e, verso la fine degli anni ottanta, fabbricò alla chetichella le piastre davanti alla stadio, a vera gloria del calcio nazionale. Continuando a incanalarlo nel cemento, coprirne gli affluenti e mandarne in malora i terrazzi, con una progressione pervicace quanto ostinata. Pagando un prezzo altissimo in vittime per le ricorrenti alluvioni: l'unica ribellione del fiume alla sua condanna. Dimenticando rapidamente i suoi morti, sempre innocenti. Spesso inconsapevoli. Attraverso la voce di coloro che dialogarono con il Bisagno, dal Giustiniani al Magnasco, da Lord Byron a Fabrizio De André, Edith Wharton e Mary Shelley, Genova si specchia nel suo fiume inquieto, mentre parallela scorre la malinconica vicenda del malgoverno dell'acqua e della difesa del suolo in Italia. Un testo scientifico rigoroso, ricco di argomenti tecnici e un spercorso emotivo e sentimentale... Prefazione di Enrico Pedemonte." -
Gli ecomusei. Una risorsa per il futuro
L'ecomuseo è una strategia partecipata volta a favorire processi di sviluppo territoriale attraverso la reinterpretazione ""sostenibile"""" di particolari aspetti del patrimonio, in grado di cogliere il dinamismo produttivo e culturale delle comunità locali. Pur rilevandone le contraddizioni teoriche e le criticità applicative, si confrontano sul progetto ecomuseale Giuseppe Reina, curatore del volume, e altri esperti, tra cui Hugues de Varine, già direttore internazionale di ICOM e fondatore degli ecomusei."" -
Il corpo di ghiaccio
Mancano poche settimane a Natale, quando una donna cerca di fuggire a un misterioso inseguitore, infilandosi nelle gallerie della metropolitana di una Oslo buia e fredda. Quello stesso giorno, dalle gelide acque del porto viene ripescato il corpo senza vita di Sveinung Adeler, giovane funzionario ministeriale impiegato al dipartimento delle Finanze. Aveva trascorso la sera precedente a brindare in un locale, forse aveva bevuto troppo? Potrebbe essere scivolato dal pontile? La polizia dubita che si tratti di un incidente: si dice che Adeler stesse lavorando a un delicato rapporto destinato al Fondo petrolifero norvegese, uno dei più ricchi del pianeta; e pare che a festeggiare con lui, poco prima che finisse nell'acqua a meno venticinque gradi, ci fosse una donna, un noto membro del Parlamento. È Lena Stigersand, il nuovo ispettore al fianco di Gunnarstranda, a occuparsi delle indagini. Poco più che trentenne, Lena è un'attraente poliziotta dai capelli rossi, temprata da lunghi allenamenti sulle piste da fondo, che l'amore per un giornalista fascinoso e imprevedibile rende ora vulnerabile. Una magnifica figura femminile, dolce e tenace, capace di affrontare gli ostacoli con determinazione e di rialzare la testa anche dopo i colpi più duri. Il caso è delicato, sono coinvolti personaggi di spicco, ma Lena vuole la verità, per quanto scomoda possa rivelarsi. -
Ovunque tu vada
Il Pubblico Ministero Jakob Dekas, al riparo dal caldo umido che attanaglia Bolzano in pieno agosto, riceve una visita inattesa: è Milena Roman, una vecchia conoscenza, a chiedere aiuto. Il suo ex fidanzato è uno stalker, la tormenta, la tempesta di telefonate, si apposta sotto casa, compare e scompare nel suo bus ogni giorno. Dekas si secca, convinto che l'uomo in realtà non commetta alcun reato. Dopo qualche mese, il cadavere del vecchio Otto Pixner viene ritrovato in pieno inverno nel giardino di Villa Clemens, residenza delll'avvocato Lukas Plattner, amico fidato con cui condivideva la passione per il gioco d'azzardo. Un malore, uno svenimento, e l'assideramento durante la notte. Tutto normale, se non fosse per un sospetto del medico di base del vecchio che richiede l'autopsia. Una giovane donna accusa un prete di aver abusato di lei quando era ancora ragazzina: per anni la violenza sarebbe rimasta confinata in chissà quale meandro nascosto della sua psiche, per poi riaffiorare gradualmente, grazie all'aiuto di una psicoterapeuta. Tre casi che impegnano il pm Dekas, all'apparenza distanti, ma che nascondono i segreti di una comunità benpensante e piccolo borghese dietro la bellezza incantata delle Dolomiti. -
Il delitto dell'Immacolata
Filippo Solimèni, detto Lollo, narra la propria storia, dall'arrivo dei carabinieri in viale San Martino 447, dove abita con i genitori. È l'alba del 4 marzo 1977. Lollo viene condotto in caserma e interrogato sulla morte di Immacolata Pianuzza in Barbalonga Chirò, la vicina di casa assassinata nella tarda serata dell'8 dicembre 1976, festa dell'Immacolata Concezione. Ascoltata la sua deposizione, la dottoressa Adele Piraino Limongi, sostituto procuratore, lo arresta e lo rinchiude nel carcere di Gazzi. Fabrizio Prisicianotto, penalista di Messina, viene incaricato della difesa e la delega in gran parte al giovane praticante procuratore Italo Agro, suo sostituto e cugino dell'indagato. Qualche tempo dopo che è stato considerato estraneo al delitto e, quindi, rilasciato, la sua situazione si complica a causa di un altro omicidio. Anche questa volta, i carabinieri lo arrestano, ma sono costretti a rimetterlo in libertà per una inattesa risolutiva testimonianza. Ma i guai di Solimèni non finiscono qui. Ambientata tra Messina e Letojanni, nelle atmosfere siciliane raccontate senza veli, mostrandone convenzioni e tabù, tic collettivi e individuali, un giallo serrato e imprevedibile nel quale il giovane Italo Agrò padroneggia il proprio ruolo di legale e lo interpreta con la passione che merita un parente sfortunato. -
Domani non sarò qui
Nel corso di un'estate che sembra senza fine, Lorenzo, brillante ventiquattrenne romano neolaureato in economia, esplora la periferia della città, cominciando un viaggio di violenza e sesso in cui lo condurrà Diana, transessuale colombiana e prostituta conosciuta una notte sulla strada. Tra il ragazzo, proveniente dalla Roma borghese, e la sudamericana nascerà un'attrazione fisica e un ambiguo rapporto d'amore, che porterà Lorenzo alla scoperta di un mondo a lui finora sconosciuto, un'isola dentro la città, popolata da sfruttatori, piccoli criminali, spacciatori, travestiti, poliziotti corrotti, clienti cocainomani, prostitute, in cui ogni perversione sembra potersi realizzare. Un'esperienza che metterà a rischio i progetti di carriera accademica del protagonista, le sue amicizie, il legame con i genitori e con la sua ragazza, le certezze su cui aveva basato tutta la sua vita. In bilico tra due realtà tanto diverse e incompatibili, Lorenzo arriverà al fondo di una personale discesa agli inferi, psicologica e fisica, e sperimenterà la lacerante condizione di una resa incondizionata , prima di provare a riemergere tornando nei luoghi della sua infanzia, alla ricerca di un'identità e un posto nel mondo che parevano smarriti per sempre. -
Speravamo nei miracoli. Il dopoguerra in un rione di Roma
Qui si raccontano storie che si sono svolte tra il 1954 e il 1965 nel cuore di Roma, tra piazza Navona e castel Sant'Angelo. Storie di artigiani e ""stracciaroli"""", preti e assistenti sociali, osti e maestri di scuola. E di una famiglia povera come tante: un padre imbianchino, una madre sballottata dagli eventi, una bambina che sogna svezzando i fratellini, la realtà che incombe. Attraverso gli occhi dei fanciulli rivive un paesaggio di edifici cadenti, muri scrostati, vicoli umidi e maleodoranti. Un mondo misero dove la speranza è fede religiosa, l'assistenza è opera di carità. Ma in pochi anni molte cose cambiano: arrivano la Tv, la plastica, l'automobile per (quasi) tutti. A via dei Coronari esplode la febbre dell'antiquariato. Spuntano decine di negozi di mobili antichi, e altrettante botteghe di restauratori. Le chiese cominciano a svuotarsi, i vecchi abitanti emigrano nei quartieri moderni, quelli con l'acqua calda nelle case. È la società dei consumi. Tutto questo è raccontato miscelando storie orali, ricerche sui giornali, documenti originali, frammenti di antiche emozioni. Ne è venuto fuori qualcosa che non è romanzo né saggio né semplice cronaca. È, semplicemente, l'eco della vita di un popolo che non c'è più."" -
La nebbia del potere. La politica divisa tra il silenzio del Palazzo e l'urlo della Piazza
La classe dirigente italiana sembra essersi smarrita nei meandri del labirinto politico. Soprattutto, si è smarrita quella lunga tradizione di fiducia, consenso e speranza nell'azione pubblica senza cui è a rischio la stessa vita democratica. Così il Palazzo è oggi sfidato da una Piazza in tumulto e in nome della rete avanzano gli alfieri di un'idea (falsamente) assembleare di democrazia. Marco Follini, che quel labirinto lo ha frequentato a lungo, con un misto di passione e disincanto riflette in questo libro sulle cause dell'attuale disfatta. E giunge a una diagnosi: ""la crisi della politica italiana è essenzialmente una crisi di potere"""". Per capire cosa ci ha condotti a questa impasse, Follini si addentra nel labirinto, ripercorre le vicende del potere nella prima e nella seconda Repubblica, in un bilancio amaro ma ricco di spunti preziosi. Se """"il potere si è fatto di fumo e di nebbia e resta solo un po' di polvere nell'aria a ricordare i fuochi d'artificio che ci hanno abbagliato in questi vent'anni"""", forse non tutto è perduto. Per riguadagnare questo ventennio si dovrebbe """"cambiare musica"""" e trovare una colonna sonora che accompagni in modo più armonioso la ricerca di nuovi equilibri: i violini di Mendelssohn - suggerisce l'autore -, contrapposti agli elicotteri di """"Apocalypse Now"""". """"Continuo a credere - scrive Follini - che un paese di grande civiltà debba tornare ad ascoltare il suono dei violini e non farsi troppo inebriare dal rumore degli elicotteri""""."" -
La piazza europea
Le strade e le piazze costituiscono la sfera collettiva del nostro vivere la città, piccola o capitale che sia. Di queste strade, e soprattutto di queste piazze, è urgente riesumare la nozione, sia per tentare di porre rimedio alle ""malefatte"""" del passato sia per non riprodurle in avvenire. Tassello fondamentale di questo programma è una precisa cognizione del significato delle piazze nella dimensione simbolica della città. Se oggi si tende a riconoscere una piazza soltanto nel suo aspetto materiale - uno spazio racchiuso da una cortina di case -, in realtà ogni singola piazza progettata e costruita nel passato aveva un suo significato, e proprio la familiarità con tale significato le rendeva riconoscibili a tutti i cittadini. In questo saggio Marco Romano si propone di evocare il senso originario delle varie piazze comparse nel corso del tempo: la piazza principale, quella del mercato, il prato della fiera, la piazza conventuale, quella della chiesa, quella dello Stato, la piazza monumentale, lo square, la piazza nazionale. Un compito non facile, perché a quello iniziale si sovrappongono nei secoli molti altri significati. Pertanto il libro non segue il filo rigoroso di una storia, ma diventa un dialogo incessante tra presente e passato, tra testo e immagini, alle quali è affidato il compito di evocare, come semplice traccia, ciascuno di questi sensi stratificati."" -
Nuove energie. Le sfide per lo sviluppo dell'Occidente
La storia dell'energia è la storia del mondo. Abbiamo bisogno di energia per vivere, ma hanno bisogno di energia anche tutti gli strumenti, necessari o futili, che accompagnano la nostra vita. La ricerca di questa fonte che mette in moto le nostre industrie, muove le nostre automobili, carica i nostri cellulari passa attraverso scoperte e imprese che raccontano l'evoluzione della società. Da metà Ottocento, quando vennero perforati i primi pozzi petroliferi, ai tempi di John D. Rockefeller, dall'avventura di Enrico Mattei fino ai giorni nostri, la storia dell'energia è stata una continua sorpresa. Al dunque, la mossa decisiva l'ha sempre fatta l'innovazione tecnologica. Giuseppe Recchi ripercorre le vicende dell'energia nel mondo moderno con la consapevolezza che il futuro è costruito sulle intuizioni del presente. Al centro del dibattito, la rivoluzione dello ""shale gas"""", che sta trasformando gli Stati Uniti - fino a qualche anno fa destinati a un futuro da acquirenti di risorse energetiche - in paese esportatore. Quali saranno le conseguenze di breve e lungo periodo per l'economia mondiale? E perché l'Europa sembra fuori dai giochi? Così come l'energia a basso costo sta diventando una fondamentale leva di sviluppo per gli USA, lo stesso potrebbe avvenire da noi, se solo le regolamentazioni si confrontassero con il progresso e con le nuove necessità dei tempi. Prefazione di Sergio Romano."" -
La rotonda. Ediz. francese
È lo stesso Palladio a introdurci alla Rotonda, nei suoi quattro libri. In essa pare concludersi la lunga evoluzione di un pensiero, la definizione di un'idea, tanto che la rotonda è per molti sorici e critici dell'opera palladiana la sintesi di tutte le sue realizzazioni. La novità del modello, in certo modo trasgressivo, superò qualsiasi riferimento all'antichità e di fatto essa divenne uno degli edifici più imitati della storia dell'architettura. -
La rotonda. Ediz. inglese
È lo stesso Palladio a introdurci alla rotonda, nei suoi quattro libri. In essa pare concludersi la lunga evoluzione di un pensiero, la definizione di un'idea, tanto che la rotonda è per molti sorici e critici dell'opera palladiana la sintesi di tutte le sue realizzazioni. La novità del modello, in certo modo trasgressivo, superò qualsiasi riferimento all'antichità e di fatto essa divenne uno degli edifici più imitati della storia dell'architettura. -
Complotto! Come i politici ci ingannano
"Fumo, soltanto fumo"""". Cosi ha replicato Giorgio Napolitano alle accuse di aver complottato a favore di Mario Monti, contro Silvio Berlusconi. Questa è solo l'ultima in ordine di tempo delle fantasie evocate dal complottismo, l'arma più usata dai politici di qualsiasi colore per giustificare le proprie incapacità e ingannare l'opinione pubblica. Il morbo complottistico è cosi diffuso che nessuno crede più a quel che vede e molti pensano davvero che siamo governati da forze imponderabili. Sono vere o false le versioni che dipingono Berlusconi come vittima dei giudici, Grillo & Casaleggio come agenti di una cospirazione internazionale, Monti come mandato dalla massoneria finanziaria, le ruberie dei partiti inventate dai magistrati e, viceversa, i magistrati ossessionati dal desiderio di tappare la bocca ai politici? In questo libro, Teodori e Bordin rispondono raccontando una controstoria anticomplottistica della Repubblica, che smonta trucchi e abbagli della politica: dai comunisti, che ieri vedevano ovunque le forze oscure della reazione, ai democristiani, che inventavano golpe destabilizzanti solo per rafforzare il proprio potere; dalle cospirazioni eurocapitalistiche alla """"bufala"""" della P2 ad opera di Licio Gelli, dalle teorie sulla perfida mano americana al potere della mafia all'indomani dello sbarco alleato in Sicilia; dalla favola del """"doppio Stato"""" a Gladio e Moro." -
L' arte di migliorare. Made in Lean Italy per tornare a competere
Protagonista di questo libro è una trasformazione silenziosa che sta cambiando l'industria del nostro paese: l'affermarsi del Made in Lean Italy. Già da qualche anno, infatti, le imprese italiane stanno applicando i principi del Lean Thinking, la filosofia che ha rivoluzionato prima il mondo della produzione e poi quello della gestione. Ma quali sono le caratteristiche e i punti di forza del sistema industriale italiano che permettono di utilizzare questi strumenti per ritornare competitivi senza delocalizzare né ridurre l'occupazione? Non si tratta tanto di imitare tecniche produttive sviluppate altrove, infatti, ma di innescare un profondo mutamento che generi una nuova cultura d'impresa. Se sono noti i casi di FIAT, Pirelli, Luxottica e di altri colossi, c'è molto di più: piccole e medie imprese stanno adottando in modo originale la filosofia Lean con risultati sorprendenti. Il libro ripercorre le storie di successo, l'attività dei pionieri, i principi guida e le origini, per rendere accessibili i segreti di questa rivoluzione che è già una realtà. Un percorso ricco di riflessioni e spunti non solo per le imprese, ma per chiunque abbia a cuore la competitività delle nostre aziende, la creazione di valore per i consumatori e gli azionisti, il mantenimento dell'occupazione e il benessere dei lavoratori. Prefazione di James P. Womack.