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La galleria di Palazzo Cini. Dipinti, sculture, oggetti d'arte
Vittorio Cini è stato uno dei più grandi collezionisti d'arte antica in Italia del Novecento. Un collezionismo onnivoro, raffinato nelle scelte e negli orientamenti, rappresentativo di una cultura e di un gusto che nell'arte del tardo Medioevo e del Rinascimento individuava apici qualitativi di un'evoluzione tecnica e artistica. Di questa immensa collezione e di questo straordinario personaggio, in contatto diretto con storici dell'arte come Nino Barbantini, Bernard Berenson, Federico Zeri, restano oggi monumenti e luoghi che ne restituiscono l'anima e la memoria. Tra questi vi è la Galleria di Palazzo Cini a Venezia, creata nel 1984 nella residenza di Vittorio Cini sul Canal Grande, grazie alla donazione della figlia Yana Cini Alliata di Montereale di un nucleo pregevole di dipinti, sculture, oggetti d'arte, nel tempo arricchitosi del gruppo dei ferraresi con il comodato del 1989 di Ylda Cini Guglielmi di Vulci e da altri preziosi conferimenti degli eredi. Riaperta nel 2014, dopo importanti lavori di riqualificazione e di restauro, la Galleria si offre nel panorama museale lagunare come uno degli esempi più interessanti di casa museo e come spaccato ragguardevole della vasta e ramificata collezione di Vittorio Cini, con gli splendidi fondi oro senesi e fiorentini, i capolavori del Quattrocento toscano, da Filippo Lippi a Beato Angelico, da Piero di Cosimo a Pontormo, il mirabile corpus delle tavole del Rinascimento estense, da Tura a Roberti, da Mazzolino a Dosso Dossi, il nucleo degli avori francesi, gli smalti veneziani, le porcellane settecentesche. Il nuovo catalogo, strumento imprescindibile nel percorso di valorizzazione del museo, è il frutto di un'approfondita ricerca scientifica che si è avvalsa della collaborazione di numerosi studiosi e specialisti; le schede sono seguite da una corposa sezione di saggi che, per la prima volta in modo così capillare, affronta il ruolo e la natura di Vittorio Cini collezionista. -
La banca del papa. Le finanze vaticane fra scandali e riforma
La Chiesa e le sue finanze: questo binomio, di per sé contraddittorio, fonte di frequenti scandali e causa di lotte di potere, è stato al centro dell'attività riformatrice di papa Francesco nei primi due anni di pontificato. Del resto, in un arco relativamente limitato di tempo - dal 2009 al 2015 - si sono susseguiti molti degli eventi chiave che hanno portato a cambiamenti senza precedenti: la Santa Sede prima ha attraversato momenti di conflittualità e di crisi drammatici, poi si è incamminata su una strada di riforme non ancora conclusa e che sta adesso entrando nel vivo. Fra cronaca, retroscena, analisi e riflessioni, il libro racconta la svolta nella gestione e nell'organizzazione delle finanze vaticane, già cominciata con il pontificato precedente e proseguita dopo l'elezione di papa Francesco. Molti gli interrogativi e i nodi da sciogliere: in che misura la riforma finanziaria del Vaticano è stata imposta dall'esterno alla Santa Sede? Quali i ""poteri forti"""" coinvolti in questo processo? Che ruolo hanno avuto le multinazionali esperte in antiriciclaggio e gestione finanziaria? Quanto ha pesato quest'insieme di fattori nel determinare le dimissioni di Benedetto XVI? Ancora, perché sta finendo il potere italiano nella Curia e nel papato? Infine, riuscirà Bergoglio a coniugare la sua idea di una Chiesa """"povera per i poveri"""" con la trasparenza?"" -
Diritti umani e cristianesimo. La Chiesa alla prova della modernità
"Dopo secoli di ostilità, durante i quali furono considerati anatema, oggi """"la Chiesa, in forza del Vangelo affidatole, proclama i diritti umani"""", secondo l'espressione usata dal Concilio Vaticano II, e considera questa proclamazione come un """"aggiornamento"""" del messaggio cristiano. Sul fronte opposto, i diritti umani sono considerati beni di giustizia che si possono giustificare sulla base della ragione ed esportare ovunque. Dubito di queste tesi. Penso che, accettando i diritti umani, in particolare i diritti sociali, la Chiesa abbia riveduto il suo tradizionale insegnamento che mette al centro del comportamento cristiano i doveri dell'uomo verso Dio, non i suoi diritti verso gli altri uomini. Penso anche che non esista una correlazione stretta fra doveri e diritti che giustifichi questa revisione. E penso infine che quel dialogo che, tramite i diritti umani, la Chiesa intende intrattenere con il mondo moderno sia piuttosto una mela proibita. La tesi che sostengo in questo libro è che i diritti umani appartengono più alla storia della secolarizzazione che a quella della salvezza. Essi presuppongono un'antropologia dell'uomo, una concezione della persona umana e un finalismo della storia terrena difficilmente compatibili con l'escatologia cristiana. 'Chi sei tu per rispondere a Dio?': la logica dei diritti umani non arretra di fronte a questa domanda, che invece rende umile il credente..."""" (Marcello Pera)" -
Ribelli d'Italia. Il sogno della rivoluzione da Mazzini alle Brigate rosse
Perché ancora oggi in Italia stenta ad affermarsi una cultura politica riformista? Per quale motivo persistono, tanto a destra quanto a sinistra, consistenti tracce di populismo e di estremismo? Perché abbiamo avuto il più grande Partito comunista dell'Occidente e non è riuscita a mettere radici una solida socialdemocrazia di tipo europeo? E su quale terreno affonda le radici il terrorismo, da noi così virulento? Il tentativo di rispondere a queste domande, più che mai attuali, non può prescindere da un'analisi della storia del nostro Paese che ponga al centro il mito della rivoluzione. Un mito non soltanto italiano, ma che in Italia si è dimostrato particolarmente vitale e incisivo. Un'idea potente e trasversale, fonte allo stesso tempo di grandi speranze e di luttuose tragedie: la patologia di un secolo, il Novecento, segnato da guerre e totalitarismi. In questo libro Paolo Buchignani traccia un percorso che, dal Risorgimento agli anni di piombo, mostra la fortuna e la longevità della rivoluzione: «tradita», «incompiuta», via via corredata da varie denominazioni, così seducente e popolare da essere stata per tanto tempo, più o meno consapevolmente e strumentalmente, abbracciata anche da coloro che rivoluzionari non erano. Emerge con forza come, al di là della volontà di uomini, partiti, élite intellettuali, spesso mossi da sincere intenzioni di rinnovamento e di giustizia sociale, il richiamo alla rivoluzione abbia avuto esiti deleteri e abbia costituito un ostacolo rispetto all'affermazione di una cultura politica autenticamente democratica e riformista. Una cultura di cui, specialmente in questa fase storica, si avverte la necessità, per affrontare con efficacia le drammatiche sfide del nostro tempo. -
Masnago
Gallarate, Varese. Andrea Lanciano, diciannove anni, orfano, un gran talento per la pallacanestro. Suo padre, piccolo imprenditore nell'impiantistica idraulica, col rimpianto di non fare abbastanza per il figlio. Elena, la ragazza di Andrea, figlia di notaio, insofferente della famiglia e indecisa sulla vita. Luca, amico e compagno di squadra di Andrea, figlio di madre depressa e di padre fuggito, un lavoro al McDonald's. Alessandra, di un paio d'anni più grande, di buona famiglia, compagna dominante di Luca, spacciatrice senza problemi di marijuana svizzera. L'incerto equilibrio delle vite di questi personaggi salta quando il signor Lanciano compra il cantiere di una palazzina, pagandolo in buona parte con promesse, e intesta un appartamento ad Andrea. Dopodiché fa un'emorragia cerebrale e finisce in terapia intensiva. Ad Andrea tocca affrontare il creditore, tale Dicuonzo, che vuole subito i soldi, minaccia, picchia, non intende ragioni. I clienti della Lanciano Idraulica non pagano, i pochi parenti hanno altro da pensare, la banca dice no. Tutto precipita, e Andrea ed Elena si ritrovano a fare avanti e indietro dalla Svizzera con Luca e l'Ale. Soldi facili, ma che non bastano. Alla fine salterà tutto, e verrà ristabilito un certo ordine. Solo ordine, però; non giustizia. -
Io e topo Gigio. Vita artistica e privata di una donna straordinaria
All'inizio degli anni '60 appare in TV un personaggio romantico, innocente e con un forte senso dell'ironia e dell'umorismo, che accompagnerà famiglie e numerose generazioni attraverso l'infanzia e l'adolescenza, che ha intrattenuto e intrattiene fan in tutto il mondo. Famiglie, ragazzini e teenager che sono cresciuti e crescono portandosi dentro quel piccolo personaggio, alto poco più di venti centimetri. Stiamo parlando di Topo Gigio, il compagno e l'amico fedele di tutti noi. Questa è la storia della sua creatrice, che ci racconta la nascita e l'evoluzione di Gigio partendo dalla sua stessa vita piena di fascino e di magia attraverso gli avvenimenti più salienti dalla seconda metà del Novecento sino ai giorni nostri, una girandola di eventi e incontri. Artisti e icone mondiali, come Ed Sullivan, Louis Armstrong, Ichikawa, Hugo Pratt, Michael Jackson, Lucio Dalla, John Wayne e tanti altri, tutti compagni di viaggio e sinceri ammiratori di un personaggio semplice eppure profondo e molto coinvolgente. Maria Perego racconta con sincero divertimento e umiltà il suo grande successo mondiale senza tuttavia tralasciare le difficoltà e le rinunce esistenziali che tale successo ha inevitabilmente portato con sé. -
Il bacio traditore
Nella cittadina di Christianssund - un posto tranquillo affacciato su un bel fiordo, con un delizioso centro storico impreziosito da case a graticcio e da colorate piante di malva - si viene a sapere di un giovane cacciatore di dote che, per tutta la Danimarca, seduce e poi abbandona facoltose donne di mezza età che rincorrono un irraggiungibile sogno d'amore. Anche Ursula Olesen è caduta nella rete, e quando scopre che l'uomo che doveva sposare è scomparso con il suo intero patrimonio, decide di rivolgersi a Dan Sommerdahl, il brillante ex pubblicitario che un esaurimento nervoso ha spinto a lasciare una carriera di successo per indossare i panni del detective privato. Dan si mette subito al lavoro, e scopre presto che la losca attività del seduttore sconosciuto è collegata al brutale omicidio di uno studente appassionato di computer, membro di una rigida e inquietante comunità religiosa. Seguendo la traccia di un misterioso tatuaggio dai mille significati, in coppia - o forse piuttosto in gara - col suo amico di sempre, il commissario Flemming Torp, Dan cerca di mettere le mani su un uomo pericoloso e sfuggente, dalle molteplici identità. La sua indagine, condotta talvolta con eccessiva autonomia e un pizzico d'ingenuità, lo porterà fino alle strade infuocate di Goa, a caccia di un fatale truffatore dalla personalità complessa e dal passato difficile. -
Musica dalla spiaggia del paradiso
Una mattina d'estate, un gruppo di ospiti di un campeggio non lontano da Stoccolma si risveglia in mezzo al nulla. Ogni cosa è stata cancellata, gli alberi, il lago, gli scogli e il chiosco, è tutto scomparso. Intorno ai villeggianti increduli - dieci persone, un cane e un gatto - c'è solo una landa desolata, ricoperta da un prato perfettamente rasato e sovrastata da un cielo blu e senza sole, così uniforme da apparire artificiale. Ogni contatto con la realtà è interrotto. Non rimane che il segnale di una misteriosa stazione radiofonica, che trasmette senza sosta le canzoni di Peter Himmelstrand, uno dei più noti cantautori svedesi di musica leggera. Musica pop a ripetizione, Abba in testa. Com'è possibile che queste persone siano finite lì con le loro roulotte? Sono state spostate oppure è la realtà a essere svanita? In questo luogo surreale, capace di scatenare le reazioni più violente e irrazionali, ogni adulto si troverà a fare i conti con gli spettri del passato. Sovvertendo gli schemi classici della ""camera chiusa"""" della letteratura del terrore, Lindqvist non intrappola i suoi personaggi in uno spazio angusto e senza via d'uscita, ma li cala in un luogo sconfinato e senza ostacoli, da cui tuttavia è impossibile fuggire. Perché non esiste un altrove se non l'abisso altrettanto minaccioso della coscienza."" -
Azrael
Finalista al Premio Garfagnana in giallo 2016Un misterioso assassino è pronto a colpire utilizzando lo stesso modus operandi del Teschio, il serial killer che agiva coperto da una inquietante maschera che gli è valsa il soprannome. Ma il Teschio è stato catturato, e attualmente è rinchiuso in un carcere di massima sicurezza. Allora chi si nasconde dietro la maschera del killer? Chi uccide imitando i macabri rituali del suo predecessore? Qualcuno che sta mettendo in atto una vendetta nei confronti dell'ex agente e profiler Alex Nero? Un complice? Un imitatore? Un seguace? Chi è Azrael? Questi sono gli inquietanti interrogativi a cui sarà chiamato a rispondere Alex Nero, insieme alla squadra di investigatori con cui ha già collaborato nelle precedenti indagini. In una società annichilita dalla crisi, sconvolta da scontri etnici e avvelenata dalla corruzione, una realtà di macerie, non tanto fisiche quanto morali e umane, il cacciatore diventa preda, nel delirio ossessivo di un uomo che ha concepito un folle piano di vendetta, dando inizio a una caccia all'uomo senza tregua, senza quartiere. Per cercare di risolvere il caso, gli investigatori dovranno utilizzare tutte le loro risorse, scientifiche ma soprattutto umane, in un'indagine che metterà in pericolo tutti loro e condurrà a sacrifici dolorosi. -
Charles Pollock. Una retrospettiva. Catalogo della mostra (Venezia, 23 aprile-14 settembre 2015). Ediz. illustrata
"I dipinti di Charles eccellono in spazialità; rappresentano un 'mondo', sono avvolti da 'virtualità', sono il locus di una sorta di 'spazio interno' e possiedono una fantastica forza trascinante. Sono dipinti destinati a durare nel tempo. [...] Se c'è giustizia nei posteri, l'opera di Charles resterà nel tempo. La sua arte, al meglio, è l'immagine perfetta di ciò che egli è."""" (Terence Maloon)" -
Il futon
Primo lavoro rappresentativo della corrente naturalista in Giappone, il romanzo Futon (1907) di Tayama Katai destò scalpore per la crudezza e il realismo con cui veniva presentata la vita interiore del protagonista, alter ego dichiarato dello stesso autore. Una confessione senza veli del suo rapporto d'amore con la giovane studentessa che a lui, letterato e maestro, era stata affidata e che assurge a emblema di un amore diverso, moderno, opposto alle convenzioni sociali tradizionali. I lettori contemporanei interpretarono le vicende del protagonista Takenaka Tokio come una fedele rappresentazione della sua vita intima. Nel misurare la distanza tra autore e opera letteraria, fu esaltato il coraggio di una confessione aperta e l'audacia di cui lo scrittore era stato capace per realizzare una descrizione autentica di sé. -
A viva voce. Percorsi del genere drammatico
Le forme del teatro che si pensano ""naturali"""" (ovvero la gran parte della letteratura drammatica dal XVI al XIX secolo) potrebbero anche ritenersi come una parentesi tra due tradizioni che precedono e seguono, in cui il rapporto tra raccontare e mostrare risulta molto più complesso, fecondo e ambivalente di quanto si supponga. Nel III libro della Repubblica Platone distingue tre """"forme di dizione"""", a seconda che prendano la parola l'autore, i personaggi o l'uno e gli altri insieme. Ne consegue che, accanto a una teoria aristotelica del mimetico come """"incarnazione"""", l'eredità del mondo antico dipana la traccia di una complessa, normalmente ignorata, tradizione del genere drammatico o """"attivo"""", come terreno esclusivo della parola dei personaggi. Questo libro ne disegna alcuni percorsi: l'eredità tardoantica e medievale della teoria platonica (confusa spesso dagli studiosi con la teoria degli stili) e il fondamento, ma anche i condizionamenti, che essa offre alla rinascita moderna della rappresentazione; lo sterminato terreno d'incrocio di dramma e romanzo nei secoli XVIII-XX; le prospettive del teatro epico e del superamento della drammaturgia di parola nel Novecento. Filo rosso il riferimento alla tradizione delle pratiche orali, nel lungo corso dei secoli in cui la lettura individuale e silenziosa - a cui siamo abituati e che percepiamo anzi come """"naturale"""" - si è imposta su quella, un tempo dominante, """"a viva voce""""."" -
Gli italiani di Dalmazia e le relazioni italo-jugoslave nel Novecento
Per l'italiano medio la Dalmazia, regione dell'Adriatico orientale, oggi parte della Croazia e del Montenegro, rimane un'entità dai contorni esotici e sconosciuti, di cui si apprezzano le spiagge e le bellezze naturali, ma verso la cui storia si mostra disinteresse e incomprensione. Poco noto è il fatto che sino alla seconda guerra mondiale siano esistite in Dalmazia vivaci collettività italiane e che siano originarie di quelle terre importanti personalità della nostra storia nazionale, da Niccolò Tommaseo a Enzo Bettiza e Ottavio Missoni. Obiettivo di questo volume, fondato su approfondite ricerche archivistiche e su una vasta e inedita documentazione, è ricostruire i momenti fondamentali delle vicende politiche delle popolazioni italiane di Dalmazia nel corso del Novecento, dagli ultimi anni dell'impero asburgico alle tragiche vicende delle due guerre mondiali, all'esodo dei dalmati italiani e alla loro difficile integrazione nell'Italia della Prima Repubblica. Da questo libro emerge un inedito e appassionante ritratto di un mondo complesso e variegato, quello dell'italianità dalmata, scisso fra un amore idealistico e passionale per una nazione madre, l'Italia, spesso arcigna e indifferente, e il legame indissolubile e nostalgico con la patria d'origine, la Dalmazia, con il suo mare e le sue montagne. -
Nord Est 2015. Rapporto sulla società e l'economia
Il Nord Est alla prova della discontinuità. La crisi ha profondamente modificato il sistema produttivo di queste regioni, amplificando dinamiche già avviate prima del 2008. Il manifatturiero tradizionale così come il comparto delle costruzioni hanno conosciuto in questi anni una profonda riduzione delle imprese e degli occupati. Per la prima volta dopo vent'anni, il Nord Est non conosce la piena occupazione e fatica a mantenere la sua attrattività. Nonostante le criticità emerse in questi anni, l'evoluzione dello scenario economico internazionale suggerisce ottimismo. Le potenzialità di una nuova manifattura sempre più digitale e intelligente spingono Europa e Stati Uniti a investire in modo nuovo in attività a lungo considerate obsolete. Questo rinnovato contesto economico e tecnologico offre alle regioni del Nord Est la possibilità di candidarsi come apripista per una nuova stagione di innovazione e di elaborazione sociale e culturale. Il rilancio del capitale umano, una più compiuta relazione tra cultura e manifattura e un ecosistema regionale dell'innovazione sono gli ingredienti che il rapporto mette in evidenza per una nuova stagione di crescita e di proiezione internazionale. -
Raccontare il Made in Italy. Un nuovo legame tra cultura e manifattura
Raccontare la qualità del prodotto italiano è una delle sfide cui è chiamata la manifattura del nostro paese. Il Made in Italy continua ad essere un brand di grande successo nel mondo: ciò non toglie che l'allargamento dei mercati in cui operano le nostre imprese coincide con la necessità di spiegare in modo nuovo ed efficace le ragioni su cui si fonda il valore del prodotto italiano. I linguaggi del marketing tradizionale, dalla pubblicità sui mass media alle pubbliche relazioni, si devono confrontare le grandi opportunità tecnologiche che oggi offre la rete: un impegno che richiede competenze e professionalità su cui è necessario investire. -
Vacche amiche (un'autobiografia non autorizzata)
Chi altri avrebbe osato scrivere la sua ""autobiografia non autorizzata"""", offrendola spericolatamente in pasto al mondo in una lingua affabulatoria, epigrammatica, sincopata, di un'eleganza senza pari e di un'oscenità scatenata e al contempo scanzonata? Aldo Busi compie qui un viaggio che riconduce al punto di partenza, secondo un percorso circolare nel quale nulla accade perché tutto è già accaduto e non resta che prendere atto della verità così come la scrittura la riconosce, la indaga e la costringe a uscire allo scoperto, attraverso lo smascheramento spietato dell'imperfetta menzogna coltivata per tutta una vita da personaggi della piccola, media e grande borghesia, ordinari incantatori che vorrebbero sottrarsi e restare misteriosi ma finiscono per venire centrifugati in questo potente caleidoscopio delle umane vanità, cui non sfugge nemmeno chi ne scrive per chiamarsene fuori. Ancora una volta lo scrittore ci coglie di sorpresa avventurandosi in zone fra le meno seriamente esplorate dei rapporti tra uomini e donne, come quella dell'omosessuale innamorato di alcune elette e dannate a non averlo e a non farsi avere, pena il perderlo e con lui perdere l'occasione politica e rivoluzionaria per eccellenza che manca alle donne, l'amore ad armi pari con un uomo: un'amicizia di disinteressata e leale passione. Testo drammatico senza averne né l'aria né gli artifici, a tratti insospettabilmente romantico fino alle lacrime, più spesso esilarante fino alla risata irrefrenabile..."" -
Trame disperse
Il volume raccoglie gli atti dell'omonimo Convegno internazionale di studi che, organizzato dall'Associazione di Storia Contemporanea nel centenario dello scoppio della Prima guerra mondiale, si è svolto tra il 28 e il 30 novembre 2014. Tra le molteplici pagine della grande odissea bellica vengono indagati i casi di uomini e donne che compirono esperienze di viaggio, di conoscenza e di combattimento nel mondo della Grande Guerra: una drammatica e sconvolgente vicenda collettiva che spostò milioni di persone attraverso imperi, nazioni e le periferie più disparate. La ricostruzione di questi itinerari, alcuni dei quali dimenticati o poco conosciuti, è stata affidata a storici e specialisti di discipline contigue alla storia contemporanea. -
San Rocco, Venezia e la peste
La vita di San Rocco è avvolta dalla leggenda, che resiste a ogni ricerca documentale. È proprio questa incertezza sulla sua vicenda storica che ne ha depurato la figura, facendo emergere attraverso l'eccezionalità della testimonianza i caratteri umani di uno dei personaggi più rappresentativi della spiritualità medievale. Di tutto ciò tratta con felice sintesi Antonio Manno in questa agile guida corredata di un ricco apparato iconografico nella quale emerge il ruolo della Scuola Grande di San Rocco, la cui chiesa custodisce il corpo del Santo protettore, quale luogo simbolo dell'intercessione salvifica. -
Riconciliatevi! Ebrei Cristiani Musulmani
Un appassionato appello a favore del dialogo e della pace, contro la paura della diversità che genera l'odio verso l'altro. ""Nel momento in cui scrivo queste righe, nei locali di 'Charlie Hebdo' dieci persone che, pochi istanti prima, vivevano e sognavano di farci ridere, giacciono esanimi. Vi domandate che cosa mi autorizza a esortarvi alla riconciliazione? Nato a Varsavia poco prima della seconda guerra mondiale, so a cosa può portare un solo insulto, un solo gesto di violenza. E la storia non ha mai smesso di ricordarcelo. Oh, amici, fratelli. So quanto è difficile vedere la luce nell'oscurità. Spesso l'odio acceca. E basta una mano posata davanti agli occhi per nascondere il sole. Provateci comunque! Chissà? Forse, alzando la testa, troverete anche voi una luce. Quella che vi mancava per scorgere la mano tesa del vostro vicino. Allora, finalmente, la stringerete in un gesto di riconciliazione""""."" -
1992. La notte del garantismo
A più di vent'anni dalle vicende di Tangentopoli e dalle stragi di mafia, procedendo per testimonianze e prove, proprio come nel corso di un processo, Tiziana Maiolo - giornalista e scrittrice, all'epoca dei fatti parlamentare ripercorre con ritmo serrato e dovizia di particolari il 1992, che segnò uno spartiacque nella storia repubblicana ""perché vide la fine dello Stato di diritto"""". Fu allora che caddero i confini tra giustizia e uso politico della stessa. Annichiliti, i partiti che avevano governato l'Italia per circa cinquant'anni rimasero - quasi non servissero più - come barriere contro un comunismo ormai tramontato. Non seppero reagire, restarono in ginocchio, porgendo il collo alla mannaia delle inchieste giudiziarie. Infine """"si suicidarono"""", con l'abolizione dell'immunità parlamentare. L'autrice racconta in prima persona quegli eventi dandone una lettura che punta su tre personaggi chiave: Bettino Craxi, """"l'inquisito""""; Francesco Cossiga, """"il picconatore""""; Corrado Carnevale, """"il giudice solo"""". Tre """"rivoluzionari"""" ridotti al silenzio. Un'interpretazione dei fatti che non trascura i confronti con le vicende più recenti.""