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Prima di morire
Due giornate in campagna, in giugno e settembre, separate da oltre vent'anni. Al centro della vicenda un'antica casa di famiglia, la ""Cagnalupa"""", nella quale si consumano due brutali omicidi. Lo scenario è quello delle colline dell'Alta Langa piemontese, una terra dura, aspra, selvatica. Farinetti torna così ai suoi luoghi d'origine e al noir più misterioso, favorito dall'atmosfera di straniante sospensione in cui l'estate immerge boschi, sentieri e corsi d'acqua. Lo sguardo del narratore, con passo apparentemente torbido e in realtà implacabile, tesse una trama mozzafiato e riflette sui suoi temi preferiti: l'assenza, l'enigma che intreccia i rapporti umani, il rimpianto per la perduta innocenza."" -
Ratti rossi. Le inchieste dell'ispettore Chen. Vol. 4
In un centro karaoke del Fujian, nota copertura di una casa di vizio e piacere, viene ritrovato il corpo senza vita di un poliziotto: stava indagando sui traffici di Xing Xing, magnate degli affari a capo di un gigantesco impero di contrabbando che coinvolge illustri personaggi a tutti i livelli governativi. Nella lunga catena dalle numerose maglie rimane impigliato anche l'ispettore Chen, incaricato di fare luce su un delicato caso di corruzione. -
«Col più devoto ossequio». Interventi sull'editoria (1762-1780)
Nel 1762, Gasparo Gozzi assunse l'incarico di soprintendente alle stampe della Repubblica di Venezia e lo mantenne fino al 1783. Elaborò proposte di leggi per il governo delle attività editoriali venete in un momento di grandi trasformazioni e fu tra i principali responsabili della censura dei libri. Della sua attività, svolta con zelo e rigore e insieme con prudente apertura, restano numerosi documenti in gran parte inediti: scritture di carattere generale, pareri su questioni specifiche, giudizi sull'opportunità o meno di pubblicare i libri sottoposti all'esame. Il volume raccoglie trenta di questi documenti, scelti in modo da offrire un ventaglio delle attività tipografiche e una testimonianza dell'impegno dello scrittore al servizio della Repubblica. -
Trattato della paura
I percorsi contemporanei di ""razionalizzazione"""" delle più sofisticate tecniche del dominio strumentale moltiplicano fughe sostitutive - crescentemente vane della Paura: paura della propria """"fine"""", della morte come somma e simbolo di tutti i limiti costitutivi e deformati della persona e della società; dunque paura di morbi, catastrofi, fame, guerre, schiavitù come maschere della radicale Paura: dell'Assoluto, del Bene, della Vita, dell'Amore, dell'Eterno. Nessuna forma di cultura può sottrarsi all'alternativa fra il crescere sulle proprie oggettive radici metafisiche e il morire defraudandosi di ogni significato e autenticità di vita e immortalità e perciò riducendosi ai propri fantasmi e incubi."" -
Un altro tempo, un'altra vita
Nel giorno dell'anniversario della morte di Karl XII, mentre la polizia è occupata a tenere a bada i neonazisti che stanno creando violenti disordini nel centro di Stoccolma, un anonimo impiegato di un ente pubblico viene accoltellato a morte nel suo appartamento. L'indagine per l'omicidio, affidata al commissario Jarnebring e alla sua nuova collega Anna Holt, procede a fatica. Dopo poco tempo, il caso viene archiviato. Ma sembra continuare una sua propria vita segreta. Dieci anni dopo, gli uomini dei Servizi segreti fanno domande sulla vittima, domande su un altro tempo e un'altra vita, riguardanti un crimine molto più complesso di quello che Jarnebring e Holt avevano cercato di risolvere. -
«Architetto sia l'ingegniero che discorre». Ingegneri, architetti e proti nell'età della Repubblica
Le costruzioni realizzate in età storica si basano su saperi e su forme di divisione e di organizzazione del lavoro da cui è assente la figura dell'architetto rinascimentale, inteso come colui che progetta un edificio e ne controlla la realizzazione eseguita dai diversi tipi di maestranze. La storia dell'architettura è segnata dalla separazione tra architettura ""colta"""" e architettura """"minore"""". I saggi contenuti nel volume tracciano un profilo dei ruoli esercitati nei cantieri pubblici, in quelli privati o in quelli religiosi, da architetti, ingegneri, maestranze intermedie e periti e individuano le mansioni che definiscono le conoscenze necessarie a fondare le competenze di un architetto e a distinguerle da quelle di un ingegnere."" -
La città delle reti
"La diffusione di Internet cambia la nostra vita in molti modi subdoli, ma profondi. Castells è molto attento nell'usare con un senso ben specifico termini che sono entrati nell'uso (e nell'abuso) comune e ci mette ripetutamente in guardia dall'accettare le rappresentazioni delle iperboli mediatiche. Le reti costituiscono la nuova morfologia sociale delle nostre società e la diffusione della logica di rete modifica in modo sostanziale l'operare e i risultati dei processi di produzione, potere e cultura"""". Dall'introduzione di Guido Martinotti." -
Gli ultimi cavalieri dell'Apocalisse
Due ricercatori d'oggi, un professore e un giornalista, diventati amici in seguito a un incontro drammatico a Roma, decidono di perlustrare luoghi e tempi del libro scritto dall'evangelista Giovanni sulle rivelazioni avute nell'isola di Patmos venti secoli fa. È la storia di due uomini del Duemila su un sentiero sacro e buio, abbagliante e tortuoso, che li porta da Roma a Gerusalemme, alla ricerca di San Giovanni e delle sue pagine. Scopriamo così l'attualità di questo libro e della sua forma linguistica, dove le parole diventano persone e in cui passato e futuro si uniscono sempre al presente. Ciò fa dell'Apocalisse la fiaba più fantastica e autentica che conclude il Nuovo Testamento e con cui la religione cristiana racconta se stessa. -
Tipi italiani. Venticinque vite fuori dall'ordinario
Cinque anni fa, Stefano Lorenzetto, ha inaugurato sul quotidiano per cui lavora una galleria di ritratti settimanali di un'intera pagina, presto divenuta un genere giornalistico. ""Tipi italiani"""", li ha chiamati: nelle loro vite trovano infatti compendio i migliori pregi e i peggiori difetti nazionali. Lorenzetto ha incontrato sconosciuti di fama (la pronipote di Garibaldi e il Divino Otelma), chi la celebrità l'ha sfiorata (il cameriere di Hitler e la bambinaia di Fermi) e chi invece non se n è mai preoccupato, essendo troppo impegnato a vivere, come Shlomo Venezia, l'ultimo dei Sonderkommando di Auschwitz. A ciascuno l'intervistatore ha saputo dedicare l'identica attenzione, l'identica umanità."" -
Sandro Fontana, l'anticonformista popolare. Le sfide di «Bertoldo» in Italia e in Europa
Il volume ripercorre la vicenda umana, culturale e politica di Sandro Fontana (1936-2013) che, partendo da un paese di provincia, è divenuto esponente di spicco della vita politica regionale, nazionale ed europea. Leader del popolarismo cattolico, ha messo la sua vasta cultura a difesa degli umili e dei ceti contadini per favorirne la riscossa identitaria e per restituire loro il giusto posto nella storia. Con lo pseudonimo di ""Bertoldo"""" - il contadino dalle mani grandi e dal cervello fino - e con l'arma dell'ironia, ha lanciato sferzanti attacchi al conformismo culturale dominante. Spirito libero e controcorrente, da insegnante, giornalista, ministro e parlamentare nazionale ed europeo ha sempre incarnato e promosso i valori cristiano-democratici. Il nesso strettissimo tra politica e cultura che ha guidato ogni sua azione acquista un forte valore esemplare. Prefazione di Antonio Tajani."" -
Le storie di Antonio e Cleopatra. Giambattista Tiepolo e Girolamo Mengozzi Colonna a Palazzo Labia
Una storia d'amore narrata dall'insuperabile pennello di un grande artista, interpretata in pagine riccamente illustrate. Una lettura del più affascinante ciclo di affreschi realizzato a Venezia nel Settecento. -
Ville venete: la provincia di Belluno
Prosegue con questo volume la catalogazione delle ville venete promossa dall'Istituto regionale per le ville venete. Circa duecentocinquanta ville schedate con cartografia, immagini fotografiche attuali e d'archivio, un testo breve ma esauriente per ognuna di loro, che danno conto di un patrimonio di particolare ricchezza e fascino distribuito lungo il territorio della provincia di Belluno. -
Il secolo della regia. La figura e il ruolo del regista nel cinema
Nel tracciare una storia della regia a partire dalla nascita del cinema fino alle esperienze di questi ultimi anni, l'autrice si sofferma soprattutto su tre grandi momenti in Italia, negli Stati Uniti e in Francia: le origini della regia, la regia nel cinema industriale e commerciale di Hollywood e infine il cinema d'autore come si è venuto configurando tra gli anni cinquanta e sessanta. Si è così cercato di mettere in rilievo le novità e la problematicità della figura del regista e della nozione di autore in un'arte collettiva e industriale com'è il cinema. -
Sul cinema
Fare un film è altra cosa dal valutarlo, sono ""mestieri"""" diversi. Alle volte, però, sono stati praticati entrambi, quasi che il lavoro critico sia stata una premessa, di quello di regista. Anche nel cinema italiano non mancano gli esempi e certamente quello di Michelangelo Antonioni è il più significativo, sia per il lungo periodo in cui la sua attività di recensore e scrittore di cinema si è esercitata, sia per il peso qualitativo degli interventi. Rifare questo percorso significa penetrare nella formazione di un gusto e più ampiamente nella ramificazione di una cultura complessa. Questo volume raccoglie le critiche, le recensioni e gli interventi, scritti da Antonioni a partire dalla fine degli anni Trenta."" -
La moneta. Storia di un'istituzione mancata
Tutte le valute nazionali sono state redimibili in oro, attraverso la mediazione del dollaro, fino all'estate del 1971, quando gli Stati Uniti hanno dichiarato una ""temporanea sospensione"""" della convertibilità... che ancor oggi perdura. Nel frattempo, il dollaro ha continuato a fungere da moneta globale, pur avendo rimosso la base che legittimava tale funzione: un rapporto predeterminato e legalmente sancito con l'oro. E, come il dollaro, ogni valuta circola ormai senza base. In mancanza di una sanzione istituzionale, la moneta non può fornire una misura stabile. L'economia globale, senza confini né limiti, non ha misura se non quella, autoreferenziale, del suo continuo accrescimento."" -
Porto, navi e traffici a Venezia 1700-2000
Il libro parte dal primo Settecento, analizza il declino delle attività marittime e i tentativi messi in atto dalla Repubblica veneziana di resistergli e giunge fino ai giorni nostri, esaminando l'evoluzione dello scalo lagunare da porto emporiale, a porto di transito, a porto industriale, a porto universale, dimostrando la permanente centralità del comparto marittimo nell'economia veneziana e il suo fondamentale ruolo alternativo all'odierna monocoltura turistica. -
Il Molière
Opera di cui Goldoni andava fiero e che i contemporanei seppero apprezzare, ""Il Molière"""" non è commedia che oggi riscuota particolare considerazione. Eppure essa non è né priva di interesse, né marginale nella produzione dell'autore. È infatti documento di un momento molto critico nell'itinerario professionale e artistico di Carlo Goldoni: attesta il suo dover confrontarsi con un pubblico - quello torinese del 1751 - che non lo misura con la Commedia dell'Arte in declino, ma con Molière, l'indiscusso maestro della commedia nell'Europa del tempo. Un confronto grazie al quale l'autore seppe riflettere sul suo rapporto con il commediografo francese e sul valore della sua riforma in un contesto europeo."" -
Gli amanti timidi
Riscrittura di uno scenario composto per i comici parigini del Thédtre Italien, la commedia ""Gli amanti timidi"""", che appartiene all'ultima fase creativa dello scrittore, riporta in scena come protagonista Arlecchino. Goldoni annoda l'intreccio intorno a oggetti tipici della tradizione dell'Arte, reinterpretandone però la funzione, fino a farne oggetti-metafora. Così, il ritratto di Arlecchino ha, negli 'Amanti timidi', una funzione drammaturgica nel suo essere motore dell'azione, ma, in quanto pegno d'amore, è altresì pretesto e strumento di uno scavo psicologico che indaga la relazione d'amore."" -
Regate e regatanti. Storia e storie della voga a Venezia
Un filo rosso umile, discreto e sfuggente accompagna la vita lagunare spaziando su epoche e superando mode e progresso: è la voga alla veneta, praticata da secoli e ancora viva e attuale. È così naturale che la voga sia alla base delle attività quotidiane e festive che accade che non venga mai considerata in quanto tale. La regata, nata come ""esercizio della classe dei gondolieri"""" all'inizio del Novecento con l'invenzione della Biennale, entra a far parte, con il nome di """"grande regata storica"""", delle manifestazioni tradizionali della città. Questo libro, ricco di immagini e documenti inediti, presenta una meticolosa ricostruzione di tutte le manifestazioni legate alle regate."" -
Raccontare la storia. Generi, narrazioni, discorsi
Lanaro traduce in terza persona il diario intellettuale di uno storico che da trenta anni prova smarrimento davanti alla pagina bianca ogni volta che ha terminato di raccogliere materiali. Il suo è un problema di scrittura, insomma. Ma scrittura non vuol dire solo efficacia comunicativa, rigore di argomentazione, eleganza stilistica, rapporto corretto con le fonti: vuol dire anche confronto con le tecniche adoperate da altri, con i testi che difficilmente si lasciano sopraffare, con tutti i generi letterari improntati alla narrazione di accadimenti reali, con l'angoscioso problema dei silenzi, delle rimozioni e dei tabù imposti da una qualsiasi censura collettiva.