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Rosmonda
Scritturato per la prima volta da una compagnia di professionisti, Goldoni vive tra il 1734 e il 1743 la sua prima stagione artistica. Per il pubblico del Teatro San Samuele compone svariate opere, tentando la fortuna e, soprattutto, sperimentando i generi più diversi, alla ricerca del linguaggio a lui più congeniale. Tra le tante opere, anche alcune tragedie, la seconda delle quali, in ordine cronologico, è ""Rosmonda"""", testimonianza non solo di una precoce abilità drammaturgica, ma anche di una cosciente partecipazione dell'autore veneziano al complesso dibattito sul tragico di inizio Settecento. A fianco di tanti lavori eminentemente teorici, la """"Rosmonda"""" appare tragedia dal carattere fortemente teatrale, precoce esempio di una riforma che doveva ancora prendere avvio. Il titolo richiama la celebre vicenda narrata da Paolo Diacono, ripresa dal Rucellai e da moltissimi autori successivi. In verità la """"Rosmonda"""" di Goldoni nulla ha in comune con questo modello: essa è la storia patetica di una fanciulla divisa tra devozione filiale e l'amore impossibile per un sovrano nemico del suo popolo. Un padre intransigente, una rivale perfida, una situazione senza vie d'uscita, conducono l'eroina a una fine inevitabile."" -
La vita è un sogno. Testo spagnolo a fronte
Pedro Calderón recupera alle soglie della modernità il tema mitico dello scontro fra padre e figlio e lo trasforma ne ""La vita è un sogno"""" in un intenso dramma barocco, dove la complessità del tessuto concettuale e delle riflessioni filosofiche viene diluita in un'azione avvincente di grande impatto spettacolare. La storia del principe di Polonia Segismundo imprigionato dalla nascita dal padre astrologo Basilio - e del crudele esperimento di cui è vittima, si affianca all'esperienza dolorosa di Rosaura che cerca di recuperare l'onore perduto. È un dramma appassionante sul potere e la violenza, una geniale variazione sugli eterni temi del rapporto conflittuale tra generazioni, tra libertà e destino, tra autorità e ribellione."" -
Ingmar Bergman
Un'introduzione alla figura e all'opera di Ingmar Bergman (1918-2007) attraverso l'analisi dei suoi film più amati (Monica e il desiderio, II settimo sigillo, II posto delle fragole, Persona, Sussurri e grida, Fanny e Alexander) e una curiosa incursione nella sua attività di realizzatore di short pubblicitari. -
Quentin Tarantino
Quentin Tarantino è un regista ""cult"""" amato dalle nuove generazioni. Un """"ladro di cinema"""", un accumulatore di citazioni e di omaggi cinefili, un ibridatore di generi e di forme della cultura di massa, dal fumetto al romanzo pulp, dallo spot al videoclip, dal """"B movie"""" alla serialità tv. Ma al tempo stesso è un autore complesso che si può studiare da molti punti di vista e su cui conviene oggi fare una più seria riflessione."" -
Capitalismo, socialità, partecipazione
In ""Capitalismo, socialità, partecipazione""""-, scritto nel 1976, Fanfani proseguì la sua indagine sulle manchevolezze e sui limiti del sistema capitalistico avviata nel 1934 con """"Cattolicesimo e protestantesimo nella formazione storica del capitalismo"""". A trent'anni da questa opera destinata a diventare un classico del pensiero economico, confermò il suo giudizio critico: il capitalismo era insostituibile nella produzione della ricchezza ma incapace di distribuirla equamente. Di qui la necessità di riformarlo sottoponendolo al """"controllo"""" di una vasta partecipazione democratica, a suo avviso strumento indispensabile per correggere un sistema economico poco attento alle esigenze di una maggiore giustizia sociale. """"Il volume - scrisse Fanfani nella prefazione alla prima edizione italiana - si inserisce nel discorso tuttora aperto attorno ai modi migliori per adottare sistemi che eliminino i danni prodotti dal capitalismo. Ma facciamo ciò, come i più avveduti sperano, senza provocare i danni che potrebbero derivare dal ripudio indiscriminato di validi ideali etici e politici e di istituzioni sociali e strumenti tecnici scoperti o aggiornati dall'umanità anche nell'età del capitalismo"""". Rilette nei giorni in cui è in atto una delle più gravi crisi della finanza e dell'economia mondiali, provocata dall'instabilità dei mercati e dalla mancanza di efficaci regole condivise, queste riflessioni di Fanfani appaiono di scottante attualità."" -
Al cinema con Proust
Dalla metà degli anni Sessanta in poi, la sfida posta al cinema dal capolavoro di Marcel Proust ""Alla ricerca dei tempo perduto"""" è stata raccolta da personalità artistiche quali Ennio Flaiano, il premio Nobel Harold Pinter e il regista del tempo Luchino Visconti: il lungo progetto produttivo che li ha visti protagonisti ha avuto termine con """"Un amour de Swann"""" (1984) di Volker Schlöndorff. Bisogna attendere che il cinema faccia propria la lezione della Nouvelle Vague perché un """"effetto"""" Proust sia riconoscibile e divenga proficuo: lo dimostrano i film """"Le temps retrouvé"""" di Raoul Ruiz (1999) e """"La Captive"""" di Chantal Akerman (2000). Incrociando gli strumenti della comparatistica con i metodi dell'analisi del film, questo saggio pubblicato offre uno studio storico e teorico sulla capacità del cinema di adattare la """"Recherche"""" e di assorbire la lezione estetica e narrativa proustiana."" -
Il governo dell'economia globale. Dalle politiche nazionali alla geopolitica: un manuale per il G8
Le regole di governo dell'economia sono state finora tracciate in funzione degli interessi nazionali, sia sul piano della teoria che della pratica. La globalizzazione ha cambiato i termini di riferimento e, allo stato attuale dell'integrazione economica internazionale, questi interessi possono essere difesi solo se inquadrati nel contesto della cooperazione mondiale. Il mutamento impone una rivisitazione delle conoscenze e la nascita della Geopolitica economica. L'autore espone i contenuti di questa nuova disciplina, da una presa di coscienza dei conflitti nascenti dal funzionamento dei due modelli di sviluppo globale - quello trainato dall'economia americana e l'altro dalle economie emergenti - alle esigenze di una diversa impostazione della politica monetaria e fiscale degli Stati Uniti e del regime di cambio e di investimento delle riserve ufficiali da parte della Cina, ivi inclusi i fondi sovrani di ricchezza. -
Gli affreschi nelle ville venete. Il Cinquecento. Ediz. illustrata
È dall'epoca di Giuseppe Mazzetti che non si intraprendeva un'opera sistematica di catalogazione degli affreschi custoditi nelle ville di Veneto e Friuli. La ricerca promossa dall'Istituto Regionale per le Ville Venete e curata dall'Istituto di Storia dell'Arte della Fondazione Cini prende avvio da un nuovo setaccio del territorio, metodico e capillare, come mal in precedenza, che ha fatto venire alla luce, accanto a realtà del tutto neglette fino ad ora, aspetti nascosti o trascurati di complessi già presi in esame nella letteratura artistica. Nel catalogo sono compresi anche Ì cicli ""asportati"""" in passato dalla sede originaria e quelli celebrati dalla fonti storiche ma oggi perduti. L'opera, in più volumi, è organizzata per secoli con articolate schede relative alle decorazioni ad affresco presenti nelle singole ville accompagnate da esaustiva documentazione fotografica. Un saggio introduttivo traccia, per ciascun secolo, la storia dell'affresco nelle ville venete. In questo volume, dedicato al Cinquecento, non è stata omessa la trattazione del """"capitolo"""" dedicato al secolo XV investigato con due saggi che illustrano i precedenti quattrocenteschi della grande fioritura della decorazione ad affresco."" -
La moglie di campagna. Testo inglese a fronte
In una trama turbinante di intrighi e di equivoci e in un linguaggio intriso di ambiguità e doppi sensi, si snoda la vicenda (già di Terenzio e di Molière) del cinico libertino che non esita a fingersi impotente per avere accesso alle stanze delle signore, gabbare i mariti gelosi e soprattutto dimostrare che le donne non tengono tanto alla morale quanto a far salva la loro reputazione. Gli tiene testa Margery, la ""moglie di campagna"""" tenuta nascosta dal marito anziano e geloso, falsa """"ingenue"""" pronta ad apprendere le furbizie e i piaceri delle """"donne di città"""". Un ritratto audace, e impietoso ai limiti del cinismo, della società dell'epoca, del tutto privo di quella critica morale che smorzerà i toni del teatro comico successivo quando, a cavallo del secolo, al nuovo pubblico di borghesi cittadini sarà proposto il modello più edificante della commedia """"sentimentale"""". Macchina teatrale perfetta, che sulla scena si dispiega in tutta la sua irresistibile forza comica (la commedia è ancora oggi molto rappresentata in Inghilterra), il testo scritto conserva nondimeno tutta la vivacità di un linguaggio sempre ammiccante e di situazioni sorprendenti per spregiudicatezza e arguzia; la celebre gag della porcellana, basata sui doppi sensi di quell'""""oggetto di pregio"""" amato dalle signore, resta una delle più irresistibilmente comiche del teatro inglese di tutti i tempi."" -
Il biondo Eckbert. Testo tedesco a fronte
In una tempestosa notte d'autunno, nell'angolo più intimo del loro castello e davanti ai vivi bagliori del camino, il cavaliere invita la moglie a raccontare all'amico Walther la sua singolare vita: l'infanzia, la povertà e la fame, la fuga dai genitori, il viaggio, l'arrivo presso una misteriosa vecchia, il furto dell'uccello magico, la nuova fuga nel vasto mondo fino all'incontro con il cavaliere, le nozze e la felicità. Ma la rievocazione di questi eventi straordinari turba profondamente l'animo e la mente degli astanti; apre la strada a inquietanti domande a nuove inspiegabili esperienze. Quasi di colpo il racconto precipita verso il finale tragico, con la rivelazione dell'incesto e della colpa sempre presagita, con la follia e la morte del biondo cavaliere. -
Carlo Goldoni. Biografia ragionata. Vol. 2: 1744-1750.
Secondo tomo della prima, documentatissima biografia in cui oltre alla formazione, al contesto culturale e sociale, alla genesi delle opere sono raccontati e messi in una luce nuova molti episodi della vita personale, professionale e artistica del veneziano, ancora poco conosciuti e dimenticati. Il volume si chiude quando Goldoni inizia la famosa stagione delle sedici commedie stendendo la triade teorico-pratica de II teatro comico, Le femmine puntigliose e la Prefazione Bettinelli. -
Dai gatti selvaggi al cane a sei zampe. Tecnologia, conoscenza e organizzazione nell'Agip e nell'Eni di Enrico Mattei
Wild cat (letteralmente, ""gatto selvatico""""), è un'espressione tipica del gergo petrolifero che indica una perforazione in un'area ancora inesplorata, in cui la resa e il conseguente profitto sono del tutto imprevedibili. Questa è l'immagine che meglio rappresenta la situazione che si trovò ad affrontare l'Agip alla sua nascita, nel 1926. Nel quarantennio che seguì, questa impresa italiana si trasformò in uno dei più dinamici - e discussi - protagonisti dell'industria internazionale del petrolio. Il cane nero a sei zampe divenne l'emblema di un grande progetto di sviluppo avviato da Enrico Mattei, suscitando enormi entusiasmi e inestinguibili ostilità, che ancora oggi spesso trasfigurano la vicenda dell'impresa in una dimensione mitica. Questo saggio basato in gran parte sugli archivi Eni - intende spiegare e ragioni e i limiti dell'affermazione della compagnia petrolifera italiana analizzandone la dimensione operativa, e, al suo interno, il lungo processo di accumulazione di competenze tecniche e organizzative e il ruolo di catalizzatore svolto da Mattei."" -
L' avanguardia trasversale. Il futurismo in Italia e in Russia
Il futurismo ha avuto le sue manifestazioni più rilevanti in Italia e in Russia, e la storia delle loro intersezioni è dunque di primaria importanza; ma dietro alla complessa vicenda dei rapporti tra i due ""futurismi"""", si cela una questione anche più intrigante, che tocca la nozione stessa di """"avanguardia"""" (formatasi con l'impiego di un termine militare per significare le istanze di rottura e innovazione sia in campo estetico che in quello politico). L'agognata saldatura delle 'due avanguardie' fu un sogno che divenne dominante dopo il terremoto della prima guerra mondiale, col sovvertimento degli istituti politici tradizionali e il sorgere del bolscevismo in Russia e del fascismo in Italia. Allora, la questione del """"primato"""" e delle """"influenze"""", pur continuando a venire discussa soprattutto col metro artistico, ha acquisito una valenza metastorica, riversandosi retrospettivamente sul periodo d'oro del futurismo. La ricostruzione documentaria del dibattito scaturitone (con l'intervento, tra gli altri, di Marinetti e Majakovskij, di Gramsci e Trockij, di Cavacchioli, Prezzolini, Croce, Jakobson, Livsic e Chlebnikov) consente di far luce su uno snodo decisivo per intendere criticamente l'intera vicenda dell'avanguardia novecentesca: questo libro raccoglie un'ampia silloge di fonti originali, e porta un contributo essenziale alle celebrazioni per il centenario del futurismo, fuori da una prospettiva angustamente nazionalistica."" -
L' immagine della voce. Leopardi, Platone e il libro morale
Oggetto di questi studi non sono tanto le ""Operette morali"""" (cui pure si torna di continuo), bensì ciò che sta a monte: il progetto - maturato da Leopardi dopo l'incontro con Platone e la temporanea rinuncia alla lirica (1823) - di un libro morale in un mondo moderno disincantato e incapace di ascolto. Un progetto inattuale che testimonia e raffigura l'impossibilità di restaurare i tre principali generi morali orali dell'antichità: l'oratoria, il dramma, l'epos, o enciclopedia etica. Nonché, più in generale, l'impossibilità di arrestare il declino antropologico di un uomo che tanto più si corrompe quanto più si alfabetizza. Ecco l'importanza emblematica, al centro delle """"Operette"""" - sul palinsesto del """"Fedro"""" platonico - dell'""""Elogio degli uccelli"""" e del suo silenzioso protagonista-scrittore: un saggio socratico o un oratore ammutolito alla scuola della dialettica, o forse, come Platone, un poeta che ha rinnegato, anche se non del tutto, il canto. Il libro morale moderno, così, non può essere altro che una mercé ben confezionata, un effimero instant-book. Ma la grandezza delle """"Operette morali"""" è nel raffigurare in modo complesso e profondo, al tempo stesso negandola, questa condizione. Il moderno Mefistofele si può forse sconfiggere solo se si accetta la sua sfida."" -
L' agonia dell'Europa
"Mentre abbiamo vissuto dentro l'Europa, su di essa, non ci siamo mai sentiti abbracciati da quest'unità, da essa protetti, poiché eravamo impegnati in lotte particolari, in aspirazioni superficiali perché basate sull'unità impercettibile"""". Così Maria Zambrano, negli anni culminanti del secondo conflitto mondiale, rivolge uno sguardo personale, filosofico e lirico, alle vicende del vecchio continente. Tra le macerie frutto dell'azione distruttrice, la filosofa spagnola riflette sulle cause di un tale disastro e su quei fondamenti della civiltà occidentale - il pensiero greco e il cristianesimo di Agostino - che fanno ben sperare sulle possibilità dell'Europa di risorgere." -
Quaderni della procuratoria. Arte, storia, restauri della basilica di San Marco a Venezia (2008). Ediz. illustrata. Vol. 3: La cappella di Sant'Isidoro.
Con questo volume siamo arrivati al terzo numero della collana. I ""Quaderni della Procuratoria"""" sono divenuti un indispensabile mezzo di diffusione per comunicare quanto nella Basilica di San Marco si va facendo, restaurando, studiando, progettando. Anche se il volumetto, come i precedenti, appare esile, il contenuto è denso di significato, di storia, di attività, specchio fedele di quanto da sempre si svolge intorno a quel grande solenne fulgido corpo vivo quale è la basilica."" -
Il fantasma del leader. D'Alema e gli altri capi mancati del centrosinistra
II centrosinistra è senza leader. Da quindici anni finge di volerlo, ma fa di tutto per non trovarlo. O meglio per reclutarne solo il fantasma provvisorio, in grado di garantire con la sua debolezza i sogni di gloria e il potere degli ex capi e degli aspiranti tali. Dall'altra parte, a destra, l'Unto, Silvio Berlusconi, brandisce tutta intera quella leadership che il centrosinistra, a forza di spartire e dissimulare, non conosce più. La questione del leader è diventata la malattia autoimmune che corrode il centrosinistra, facendogli perdere consenso e contatto con l'elettorato. Alessandra Sardoni spiega il dramma del Partito democratico attraverso le parabole dei vari leader provvisori. Costruiti o ingaggiati, allenati o ""dopati"""", e poi inevitabilmente decapitati, ma sempre pronti a risuscitare. Occhetto, il primo e l'unico """"congedato""""; Prodi, il leader senza partito; D'Alema, l'eterno demiurgo; Cofferati, il sindacalista che si è lasciato fermare; Francesco Rutelli, prestatosi a una sconfitta sicura in cambio di una quota nel nascente Pd; Walter Veltroni, il sindaco barocco della politica bella, che voleva meravigliare tutti con un miracolo che non c'è stato. I fantasmi sono ormai molti, ma uno è più ingombrante degli altri: Massimo D'Alema, il giocatore, il """"grande divoratore"""", ispiratore di un documento strategico, qui pubblicato per la prima volta, decisivo per capire la dinamica delle lotte suicide nel gruppo dirigente del centrosinistra."" -
Filottete. Variazioni sul mito
La leggenda narra che Filottete, nobile principe di Tessaglia, alleato degli Achei nella guerra contro Troia, fu da essi abbandonato nella deserta isola di Lemno a causa di una ferita fetida e incurabile. Ma poiché possedeva l'arco sacro di Eracle senza il quale la città, secondo antica profezia, non sarebbe mai caduta, i compagni che l'avevano tradito tornarono a Lemno per riprendere l'arco a qualsiasi costo. Sofocle porta la vicenda sulla scena attica ponendo l'eroe al centro di un sofferto dilemma tra il desiderio di vendetta e l'interesse della comunità achea a cui aveva legato il suo onore di guerriero. Ed è in nome di questo onore e di un dovere che supera le esigenze private e individuali che Filottete decide alla fine di riprendere la via di Troia per consentire ai Greci di portare a termine l'annosa guerra. Nel corso dei secoli, l'attenzione degli autori che riprenderanno questo mito sarà ristretta piuttosto al dramma personale. Fénelon nel Settecento e Gide agli inizi del Novecento approfondiranno, con mezzi diversi, il lato umano, l'io ferito di questo patetico e misterioso eroe che Heiner Müller, portando agli estremi le conseguenze dell'oltraggio subito e della pena, trasforma addirittura in un essere ""inumano"""": un mostro divorato dall'esasperazione e dall'odio, che finisce per soccombere alla violenza dei suoi stessi sentimenti."" -
Un anno senza canzoni
Inizia il millennio e il giorno di ferragosto una ragazzina comincia a scrivere il suo diario. È a Milano da sola e per vincere la malinconia, il senso di abbandono, l'assenza di amici e parenti ripercorre l'itinerario della sua adolescenza: l'infanzia felice, i cambiamenti di casa e città, la separazione dei genitori, l'approdo a Milano proprio quando è ormai diventata un po' grande. Nel vuoto della città estiva l'isolamento nel quale è finita si rivela più duro e pesante, come se fosse impossibile uscirne, i modi nei quali durante l'anno aveva cercato di evadere, se già allora erano stati deludenti, ora si rivelano persino impossibili. Per cercare compagnia una ragazza può sempre mostrarsi disponibile a far l'amore coi ragazzi o anche con uomini più grandi e maturi: il sesso, in fondo, è un modo di stare con gli altri, di condividere sensazioni ed esperienze. Francesca Duranti ha scelto di calarsi nei panni di una sedicenne dell'anno 2001 e di restituirci le sue ansie e i problemi che la fanno disperare, ha provato a scavare nelle ragioni di un mal di vivere che ha radici nella crisi tormentata della famiglia e della scuola, nell'inutilità di genitori incapaci di crescere, per paura di confrontarsi con il terribile desiderio di farla finita, con la sofferenza che appare senza scampo. -
Il montaggio nella storia del cinema. Tecniche, forme, funzioni
Il montaggio del film costituisce un aspetto della produzione e della rappresentazione cinematografica tanto centrale quanto tradizionalmente trascurato. Le funzioni e gli sviluppi delle forme del montaggio, dal cinema delle origini al recente avvento del digitale, vengono presentati in questo libro tenendo conto non solo delle teorizzazioni e degli interventi dei grandi maestri ma anche della manualistica sulle tecniche.