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Alberto Lattuada. Il cinema e i film
Questo volume intende tornare all'opera di Alberto Lattuada, un regista su cui la critica ha svolto in passato un lavoro di riflessione spesso accurato ma che da tempo meritava di essere riesaminato. Come nel caso di altri suoi colleghi italiani che non hanno avuto gli onori della ""prima fila"""", anche su di lui pesano etichette riduttive, da quella di regista """"eclettico"""" a quella di cantore delle """"fanciulle in fiore"""", che vanno decisamente superate. È quanto si propongono gli autori dei vari scritti, che con sguardo nuovo e a volte con metodologie inedite ripercorrono la carriera di Lattuada nel suo insieme e film per film. Ne emerge, fra l'altro, il rigore stilistico del regista, capace di confrontarsi con l'evoluzione del cinema italiano e internazionale coevo sperimentando nuove soluzioni espressive che gli consentono di essere insieme autore e uomo di spettacolo. Lattuada si pone sempre il problema di come narrare, di come inquadrare, di come modellare lo spazio e il tempo del proprio cinema sul corpo degli attori e delle attrici. Ha anche l'esigenza di rinnovare costantemente l'insieme dei propri collaboratori, attingendo alla fonte ricca dell'industria cinematografica italiana e non, senza ripetersi. Esigente con se stesso, lo è anche col proprio pubblico, che non perde mai di vista e al quale sa indirizzarsi secondo l'evoluzione dei tanti decenni che ha attraversato."" -
Il cinema israeliano oggi
È dall'inizio del nuovo millennio che il cinema d'autore israeliano ha cominciato a trovare un posto fisso, oltre la figura pionieristica di Amos Gitai, nell'ambito dei maggiori festival internazionali, divenendo artefice di un importante dibattito politico-culturale sui principali problemi del paese, a partire dalla drammatica questione palestinese. Film come ""Yossi e Jagger"""" o """"Camminando sull'acqua"""" di Eytan Fox, """"Or/Mon Tresor"""" di Keren Yedaya, """"To Take a Wife"""" di Ronit e Shlomi Elkabetz, """"Meduse"""" di Etgar Keret e Shira Geffen, """"Beaufort"""" di Joseph Cedar, """"La banda"""" di Eran Kolirin, """"Qualcuno con cui correre"""" di Oded Davidoff e soprattutto """"Valzer con Bashir"""" di Ari Folman, tanto per citare i titoli più noti, hanno ottenuto prestigiosi riconoscimenti internazionali e/o una discreta distribuzione in Italia e nei paesi europei. Il presente volume vuole analizzare a tutto campo il fenomeno di una cinematografia che, pur avendo a disposizione modeste risorse economiche, è stata in grado, in meno di un decennio, di dar vita a un significativo cinema d'autore dalle precise caratteristiche critico-innovative. Il tutto ritraendo le tematiche che attraversano, spesso in modo drammatico, l'odierna società d'Israele: il problema del conflitto con il mondo arabo/palestinese, i temi della violenza e della guerra, la sfera della sessualità e la condizione della donna, i rapporti tra religione e laicità dello Stato o la relazione tra società israeliana e Shoah."" -
Otello. Testo inglese a fronte
Due innamorati si sposano sfidando le convenzioni. Desdemona è la giovane figlia di un senatore veneziano, Otello è un soldato, uno straniero venuto da lontano. Grazie al suo valore Venezia può vincere una battaglia decisiva contro gli Ottomani, ma interviene una provvidenziale tempesta a mettere in rotta la flotta nemica. Il mare di Cipro, invece di tingersi di sangue, accoglie gli sposi in un'atmosfera di festa. Otello è una tragedia che si traveste inizialmente da commedia, cominciando paradossalmente con il doppio lieto fine di un matrimonio d'amore e un facile trionfo militare. Ma, all'ombra della felicità dei vittoriosi, cova il lacerante risentimento del soldato Iago, che, con la sua mente insieme lucidissima e confusa, mette in atto una grande recita che ridisegna la realtà a sua immagine e somiglianza, fino a trasformare il Moro in un uomo accecato dal sospetto e dalla gelosia e l'audace ragazza in una vittima inerme. Senza aver mai conosciuto soste di popolarità, Otello tiene le scene ininterrottamente da quattro secoli, affascinando e turbando, spesso fuoriuscendo dai confini del teatro per toccare nervi scoperti del mondo circostante. L'incontro e lo scontro tra civiltà, l'intolleranza e la paranoia, il risentimento sociale, la misoginia, il razzismo: Otello parla e interroga sul mondo di oggi. -
Drammi musicali per i comici del San Samuele
Le numerose edizioni settecentesche che s'intersecano l'una con l'altra, la mancanza degli autografi e la vastità dell'impresa di fronte alle cento e più commedie, alle decine di melodrammi giocosi, di drammi per musica e di altri componimenti teatrali, cui si affiancano poesie, prose e un cospicuo epistolario, hanno impedito fino ad ora che si affrontasse la questione dell'edizione critica delle opere di Goldoni. La cultura italiana e internazionale si era rassegnata e accomodata all'ombra della grande, meritoria fatica di Giuseppe Ortolani iniziata nei primi anni del secolo, senza, tuttavia, un chiaro progetto e senza precisi criteri filologici. Alla base di questa edizione nazionale vi è stata una preliminare indagine sulle stampe volute dall'autore dal 1750 agli anni ultimi della sua vita al fine di determinare, opera per opera, i diversi stadi del testo. Da qui la presenza di un ricco apparato di varianti che illustra l'evoluzione della singola opera fino al momento in cui l'autore non impone ad essa una fisionomia definitiva. ""I drammi musicali per i comici del San Samuele"""", pochi, stringati e composti dal 1735 al 1743, mostrano un Goldoni curioso e attratto dalla sperimentazione. Ispirandosi alle parodie che prendono in giro l'opera seria, la pastorale e la tragedia classicheggiante, fiorite a Venezia e altrove in quegli anni, l'avvocato accoglie le convenzioni della satira, mitigandone in parte la trivialità."" -
Una voce poco fa. Politica, comunicazione e media nella vicenda del Partito Socialista Italiano dal 1976 al 1994
Si tratta di un'analisi di un fenomeno di anticipazione e innovazione nella cultura politica italiana. Le linee della comunicazione (interna, diretta ai cittadini e nel complesso rapporto con i media) del Partito Socialista Italiano nel corso della leadership di Bettino Craxi, dal 1976 all'epilogo e allo scioglimento del partito nel 1994. Venti anni di evoluzione del rapporto tra contenuti e strategie della politica e i profili di rappresentazione interna ed esterna, che danno vita a una esperienza serrata, appassionata, alla fine drammatica. Vari duelli al centro di una comunicazione politica orientata a combattere il blocco della democrazia italiana e a favorire la modernizzazione del paese. Quello a sinistra tra riformismo da una parte e comunismo, massimalismo e radicalismo dall'altra. Quello con la Democrazia Cristiana per affermare il principio dell'alternativa politica. Quello con poteri e soggetti di veto che hanno frenato la crescita del paese. Quello per lo schieramento europeista e atlantico dell'Italia nella linea di indipendenza e identità nazionale. Dalla formazione di un nuovo gruppo dirigente alla sua dispersione, in una crisi interna e del paese in cui il sistema dell'informazione, in un critico rapporto con questa storia politica, ha avuto un significativo ruolo. -
Settanta
Italia, anni settanta: il decennio più buio e violento della storia repubblicana raccontato attraverso le voci di uno stragista, di un ladro, di un magistrato e di un attore di successo. Andrea Sterling, il fiore all'occhiello dei servizi deviati, ha un piano. Ettore Brivido, l'enfant prodige della mala milanese, è pronto a fare il salto di qualità. Domenico Incatenato, giovane giudice del Sud, sgobba per fare carriera tra Roma e Milano. Nando Gatti è l'astro nascente del poliziesco all'italiana e prende sul serio il proprio lavoro. Le loro vite s'intrecciano mentre il paese va a fuoco: nelle piazze e nelle fabbriche ribolle la rivolta, le Brigate Rosse sfidano il potere costituito e la strategia della tensione continua a mietere vittime civili. -
Si ringrazia per le amorevoli cure prestate. Medici, malattie, malesseri
"La morte è inevitabile; la maggior parte delle malattie gravi non può essere guarita; gli antibiotici non servono per curare l'influenza; le protesi artificiali ogni tanto si rompono; gli ospedali sono luoghi pericolosi; ogni medicamento ha anche effetti secondari; la maggioranza degli interventi medici da solo benefici marginali e molti non hanno effetto; gli screening producono anche falsi positivi e falsi negativi; esistono modi migliori di spendere i soldi che destinarli ad acquisire tecnologia medico-sanitaria"""". Lo scriveva dieci anni fa, in un editoriale, Richard Smith, direttore del """"British Journal of Medicine"""", influente rivista accademica fondata nel 1840. In questo libro Stefano Lorenzetto prosegue e approfondisce il suo rapporto personale con i medici e con la medicina cominciato appena cinque giorni dopo la nascita per colpa di una meningite. Lo fa ancora una volta con la tecnica dell'intervista, nella quale è considerato il numero uno in Italia. Convinto come non mai che imparare a riconoscere malattie e malesseri non sempre cura il corpo, ma talvolta salva l'anima. (Prefazione di Lucetta Scaraffia)" -
Frank Capra. Il cinema americano tra sogno e incubo
Attraverso l'opera di uno degli autori più discussi e contraddittori dell'universo filmico hollywoodiano, Frank Capra (1897-1991), il volume offre uno schema di indagine utile in generale per la rivisitazione di un regista, indica un metodo di analisi del film, del suo progetto estetico e del suo modo di produzione. E anche una proposta di controlettura di Capra, da tempo oggetto di remakes e anche di feroci polemiche. Più che una ""monografia"""" su Capra, si tratta dunque di una controanalisi dei suoi film, riletti da un lato alla luce della storia del cinema e della società americani dalla Depressione alla Guerra fredda, dall'altro in una prospettiva di analisi filologica e filmologica. Frank Capra è sempre stato identificato come un portatore di ideologie """"populiste"""", demagogiche, paternalistiche e conservatrici: la retorica del """"buon vicinato"""" e della """"gente"""", l'ottimistica fiducia in una non meglio identificata Democrazia americana. La sua opera, invece, è molto più complessa di questa visione di superficie. Un'analisi più in profondità permette di trovare dei lati oscuri dell'universo poetico e ideologico del regista, e insieme del """"sogno americano"""" che egli incarna. Il libro concentra l'analisi soprattutto sull'opera meno conosciuta di Capra, quella compresa tra il 1928 e il 1934 (tra la fine dell'epoca del muto e la Hollywood classica, tra l'inizio della Depressione e il New Deal), ma allarga poi la riflessione a tutta la sua filmografia, sino ai film più noti."" -
Non resterà la notte
Roma, ventiquattro dicembre. Sabina, una ragazza di vent'anni come tante, è entrata nel parco più grande della città: vuole trovare un luogo dove sdraiarsi, da sola, sull'erba, distante dalle strade e dal loro rumore, dalle esplosioni dei bengala che arrivano ovunque, lontana dalla lite appena avuta con Stefano che per lavoro l'ha lasciata a casa da sola. È arrabbiata. Finalmente trova un angolo di prato dove chiudere gli occhi. Quando li riapre, precipita in un incubo: non vede più nulla. E diventata cieca, in una villa che ha un perimetro di quasi dieci chilometri e zone fitte di vegetazione che nelle sue condizioni si trasformano in una trappola. La città ignara, intorno a lei e alla villa, continua a celebrare la sua notte di festa. Ferita e terrorizzata, affronta un pericoloso cammino alla ricerca di un'uscita, di un ritorno alla città e alle persone dalle quali è appena fuggita, per salvarsi e per salvare la vita che da qualche mese porta in grembo. -
Rue de la Cloche
Si chiamava Juliette, ma lui non era Romeo. Il suo nome era Leon, traduttore disilluso, amante svogliato, deciso a macerarsi nel suo dolore senza lasciarsi coinvolgere in palpitanti avventure. Se non fosse che ha gettato via il manoscritto di un libro che nessuno ha letto e che indagherebbe sull'ultima delle Grandi Opere del Presidente; che c'è la guerra del Golfo, la Yakuza sbarca a Parigi Est e le banche si scontrano in Rue de la Cloche. Se non fosse che alle Presses de France gli intrighi dei capoccia valgono un bombardamento chirurgico. Se non fosse che Juliette è sparita in un buco nero e che fioccano i morti. Perché Leon ha incontrato Emile K., l'ex superpoliziotto, e allora, come nel Golfo, tutto rientrerà nell'ordine, ma non nell'ordine previsto. -
Pinelli. La finestra chiusa. Quarant'anni dopo
La sera del 12 dicembre 1969 un uomo varca il portone della Questura di Milano. Anarchico, ferroviere, l'uomo, Giuseppe Pinelli, deve essere interrogato per dire ciò che sa di un gruppuscolo ai margini della galassia anarchica, il ""Circolo XXII Marzo"""", capeggiato da un ballerino, Pietro Valpreda. In quel plumbeo giorno di dicembre, un massacro ha insanguinato Milano e atterrito l'Italia per la bomba esplosa alla Banca Nazionale dell'Agricoltura in piazza Fontana: 17 morti, 80 feriti. A rileggere oggi questo libro, quarantanni dopo, che assomma gran parte di """"Pinelli: un suicidio di Stato"""" a due capitoli di """"La politica della strage"""", non viene voglia di aggiungere o cambiare nulla, la ricostruzione resta ancora del tutto convincente, ma, e è quel che più sorprende, anche la chiave di lettura non è invecchiata, perché, nonostante la passione e la militanza, più che l'ideologia valse già allora il desiderio di verità. D'altra parte, com'è stato evidente anche nelle parole che a quegli eventi ha dedicato quest'anno il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, le trame eversive che tra la fine degli anni sessanta e l'inizio del decennio successivo misero a dura prova l'Italia restano episodi oscuri, in gran parte misteriosi, anche se è inequivocabilmente evidente che i gruppi terroristici di destra e di sinistra allora attivi godettero di più di qualche connivenza tra apparati dello Stato """"deviati"""". (Introduzione di Cesare De Michelis)"" -
Il canto delle idee. Leopardi fra «Pensiero dominante» e «Aspasia»
Leopardi rifiuta presto le idee innate di Platone, dissolvendo con queste ogni fede nell'assoluto. E tuttavia, di questo stesso principio continua a sentire la seduzione - tentando di sfiorarlo - pur nell'impossibilità di attingerlo. Dentro la riflessione e la scrittura leopardiana permane forte e ineliminabile il fascino di alcune favole platoniche: il mito dell'anima alata del Fedro, quello di Prometeo nel Protagora, e soprattutto il racconto sull'amore che occupa l'intero Simposio. Questo libro cerca le tracce di un Platone accolto e insieme - anche dolorosamente - negato, nello ""Zibaldone"""", nelle """"Operette morali"""" e - soprattutto - nella poesia dei """"Canti"""". Platone, definito da Leopardi """"il più profondo, più vasto, più sublime filosofo di tutti essi antichi che ardi concepire un sistema il quale abbracciasse tutta l'esistenza"""", resta così per lui un punto fermo con cui misurarsi, intrecciandosi con altri temi e autori - fra antichi e moderni - quali Chateaubriand, Montesquieu, il sublime dello Pseudo-Longino e della Bibbia, Epitteto: nella scia di una persistenza e necessità dell'illusione che è figura stessa della persistenza dell'eros, del desiderio. (Presentazione di Alberto Folin; nota di Gilberto Lonardi)"" -
Lo stile dell'ingegneria. Architettura e identità della tecnica tra il primo modernismo e Pier Luigi Nervi
Cogliere forme nei prodotti della tecnica, soprattutto in quelli dell'ingegneria strutturale, percepirli e valutarli in termini estetici, sono per noi azioni spontanee, immediate. E un automatismo sorprendente, se si pensa alla radicale alterità che fino all'inizio del Novecento opponeva quasi universalmente arte e tecnica, cultura umanistica e civiltà industriale. Il modo in cui oggi le realizzazioni della tecnica appartengono al mondo delle cose dipende da una diversa situazione di pensiero, che è stata essenzialmente determinata dalla cultura del modernismo architettonico. Questo saggio descrive un assestamento culturale e offre una duplice prospettiva. Seguendolo nel suo sviluppo, esso permette di ripercorrere la complessa elaborazione che causa un'espansione dell'arte e dell'architettura, l'ampliamento del dominio estetico in cui è inscritta la nostra visione della tecnica e dei suoi prodotti. Ma la prospettiva può essere invertita e l'osservazione può iniziare dallo studio monografico cui il libro approda: qual è la sostanza culturale di Pier Luigi Nervi? Nervi incarna il compimento della vicenda che viene descritta: egli è, a livello internazionale, il primo ingegnere le cui opere nascano anche come espressione d'arte, nella ricezione della critica come nelle intenzioni del progettista. -
Amintore Fanfani e la politica estera italiana. Atti del Convegno di studi (Roma, 3-4 febbraio 2009)
Amintore Fanfani è stato un importante protagonista della politica estera italiana, ma sotto questo profilo la sua opera non è mai stata oggetto di una specifica ricostruzione. Il volume, che raccoglie gli atti del Convegno di studi promosso dalla Fondazione Fanfani, affronta in modo ampio e approfondito l'azione internazionale da lui svolta. Le ricerche qui pubblicate si basano su fonti inedite o poco conosciute, in particolare i suoi diari e carteggi da poco a disposizione degli studiosi, ma tengono anche conto del dibattito storiografico sulle relazioni internazionali nella fase della coesistenza competitiva (1958-1968). Come scrivono nell'introduzione Agostino Giovagnoli e Luciano Tosi, diversamente da opinioni ancora molto diffuse, non ci fu in questo periodo una radicale discontinuità rispetto alle scelte atlantica ed europeista di De Gasperi, che Fanfani condivise con maggiore chiarezza e fermezza di quanto usualmente gli è stato riconosciuto. E vero però che svolse un'attività intensa, cercando di introdurre elementi di novità per far uscire l'Italia da una posizione di subalternità, favorire il dialogo fra Est e Ovest, aiutare i paesi in via di sviluppo, coniugare gli interessi nazionali con quelli della comunità mondiale. Il volume fa emergere il complessivo progetto culturale, e le sue implicite radici religiose, che hanno sostenuto la prospettiva ""planetaria"""" da Fanfani più volte richiamata."" -
Telemaco Signorini e la pittura in Europa. Catalogo della mostra (Padova, 19 settembre 2009-31 gennaio 2010). Ediz. illustrata
Il catalogo ripercorre la vicenda umana e artistica di Telemaco Signorini con l'obiettivo di evidenziare il carattere eccentrico e inquieto dell'artista, la puntigliosa militanza critica che lo avrebbe inimicato a molti dei confratelli macchiaioli e che invece riveste, per noi oggi, una particolare importanza essendo un prezioso indizio della sua vocazione sperimentale, del suo aggiornamento sull'arte europea contemporanea, dello snobismo intellettuale che gli aveva fatto preferire l'""imperfetto dell'ingegno"""" al """"perfetto della mediocrità"""". Vengono presentate le opere di Signorini che, per importanza e qualità, segnarono le tappe della sua carriera in Italia e all'estero, affiancando ad esse le opere di artisti europei (Decamps, Troyon, Degas, Caillebotte, Manet, Sargent, Tissot, Liebermann, Stevens, Toulouse-Lautrec, Van Gogh), più consone a dimostrare il costante dialogo intrattenuto dall'artista fiorentino, anche sul piano del dibattito estetico e sociale, con quanto avveniva fuori d'Italia."" -
Capolavori restaurati. Le Gallerie dell'Accademia e Save Venice Inc.. Ediz. illustrata
Questo volume offre la possibilità di scoprire gli straordinari capolavori d'arte ospitati nel grande museo delle Gallerie dell'Accademia di Venezia, recentemente riportati all'originario splendore grazie a importanti lavori di restauro finanziati da Save Venice Inc., un'associazione di benefattori americani che si occupa attivamente di preservare il patrimonio artistico della città. Il restauro diviene così un'occasione di guardare all'opera d'arte da una diversa angolazione, apprezzandone nuovi aspetti. Un saggio introduttivo di David Rosand e dettagliate schede per ogni dipinto gettano una nuova luce su famose opere quali l'Annunciazione di Paolo Veronese e la Deposizione di Tintoretto. -
Una breve storia dell'arte. Dal paleolitico al XX secolo
L'arte, gli stili, il gusto sono concetti che si trasformano nel tempo, concepiti diversamente in ogni età; conoscerli significa intraprendere un viaggio nella vita delle forme artistiche attraverso la storia. Una breve storia non vuole tuttavia essere una mera semplificazione ma il frutto di un'elaborazione, di una riduzione culturale che consenta una conoscenza della storia dell'arte distinta dalle ricerche specialistiche e dalla divulgazione informatica e televisiva. Se ""l'arte è tutto ciò che gli uomini chiamano arte"""" e la realtà presenta opere diverse, uniche e irripetibili, è indubbio altresì che la natura del nostro pensiero intenda e apprenda solo ciò che è, o appare, riconducibile a un denominatore comune. La periodizzazione, le teorie, le note di costume sono pertanto assimilabili all'unica categoria presente in tutti i periodi dell'arte: lo stile. Questo generale principio si traduce nel costruire """"ad arte"""" una serie di linee omogenee che tendono a unificare le diversità proprie degli artisti e delle opere. E il risultato è questo libro in cui le idee dell'autore si snodano comprensibili e memorizzabili dal maggior numero di lettori possibile e la complessità dell'arte viene presentata come un racconto sulla storia della nostra civiltà."" -
Una nuova moda italiana. Ediz. illustrata
"Moda: tanto se ne parla, ma così poco se ne scrive in modo critico e approfondito. In Italia, questo si può dire tanto dei prodotti di moda, sempre più ubiqui, indossati dai personaggi televisivi e venduti sui marciapiedi di ogni città, quanto del giornalismo e di quella folla di fashion addicted, onnipresenti, ossessionati dai nomi degli stilisti e dalle brand e impastati di gossip e di celebrities. In questo nuovo libro, Maria Luisa Frisa affronti con lucidità la moda italiana di oggi, selezionando criticamente un gruppo di designer e registrando con disincanto la loro alterità rispetto a stereotipi e cristallizzazioni cui pare impossibile sottrarsi. Niente di serio si era ancora scritto sulla moda italiana dopo gli anni ottanta, quando avvenne la sua codificazione sotto l'etichetta trionfante del prèt-à-porter mede in Italy. Etichetta che con la forza dei suoi protagonisti ha occupato i decenni successivi. Se una nuova ricchezza creativa viene invece qui riverificata, la si conduce contemporaneamente a tracciare un'identità inedita nella moda italiani. Dalle pagine di questo libro emerge così una nuova scena, dove l'Italia non è solo un'entità geografica, dove Milano non è necessariamente la capitale e dove la moda non regna più assoluta ma si mischia continuamente alle altre discipline della cultura contemporanea. I protagonisti di questa storia italiana sono eroi locali e internazionali, vivono e lavorano nel mondo, ma conoscono le realtà della provincia italiana."""" Stefano Tonchi" -
United we stand
In un futuro prossimo e in un crescente clima di tensione internazionale, forze militari segrete che da sempre tramano all'ombra del tricolore prendono il potere con un violento colpo di Stato ai danni delle sinistre. È l'8 aprile 2013, un minuto dopo l'elezione del primo Presidente del Consiglio donna della storia repubblicana. All'interno degli opposti schieramenti, i protagonisti affrontano i sentimenti del passato e le necessità di un presente caotico, mentre sullo sfondo il mondo intero osserva impotente l'evolversi di un conflitto di proporzioni mondiali: la guerra termonucleare fra Stati Uniti d'America e Repubblica Popolare Cinese. -
Storia vera di Carmela Iuculano. La giovane donna che si è ribellata a un clan mafioso
Una giovane donna, che da bambina sognava di cambiare il mondo, e che poco più che adolescente ha finito per restare impigliata nella rete della mafia, oggi rischia consapevolmente la vita per dare un contributo alla lotta contro Cosa Nostra. Con le sue deposizioni ha consentito ai magistrati di Palermo di ricostruire gli affari criminali di una cosca che faceva capo a Bernardo Provenzano facendo i nomi di mandanti ed esecutori. Carmela Rosalia Iuculano, che ora vive sotto copertura, ha intrapreso questo difficile percorso inizialmente per amore dei figli, voleva dare loro un destino diverso dal suo, nella legalità; poi ha cominciato a pensare che in Sicilia fosse possibile un cambiamento e a credere nell'utilità di quello che stava facendo. Piano piano le è nata la speranza di diventare un esempio per le mogli di altri mafiosi, per i figli nati in queste famiglie sbagliate. Ha cominciato a credere che anche altre persone possano ribellarsi e denunciare chi lede la loro dignità. Pensa che solo seguendo senza tentennamenti questa linea la Sicilia potrà liberarsi della mafia, quella mala pianta che non la fa respirare. Il coraggio esemplare di una donna, raccontato da Carla Cerati in un libro che è assieme la cronaca di un pezzo di Storia della Sicilia e la lucida testimonianza dell'amore di una madre.