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St. James of the Deep Stream. San Giacomo di Rialto. Ediz. bilingue
San Giacomo di Rialto, consacrata nel 421, è secondo la tradizione la chiesa più antica di Venezia. John Ruskin nato a Londra nel 1819 e morto a Brantwood nel 1900, fu artista, scienziato, poeta, filosofo e soprattutto importante critico d'arte del suo tempo. -
Lo spettacolo è sospeso perchè è andata via la scossa. Storia (molto) confidenziale del Teatro Guglielmi
Paolo Giannotti racconta, tra aneddoti e vicende realmente accadute, una storia molto intima e confidenziale del Teatro Guglielmi di Massa, con i personaggi che l'hanno animato, scene poco ordinarie del pubblico e del personale che nei decenni l'hanno vissuto e animato. -
Dieci anni in azione
"Dieci anni di politica, militanza, cultura, vittorie, radicamento sul territorio e goliardia. Un decennio, quello di Azione Universitaria Pavia, che Vittorio Pesato racconta nei minimi particolari""""." -
Storia Rivista (2018). Vol. 3: Grande guerra. Dalle trincee l'italiano nuovo.
Il numero tre di Storia Rivista ha come speciale il centenario della Grande Guerra con pezzi di Emanuele Merlino, Marco Cimmino, Pierluigi Romeo di Colloredo e Fernando Adonia. Continua la storia del Msi con la terza parte di Adalberto Baldoni. All'interno articoli di Alberto Alpozzi sul colonialismo italiano, di Giacinto Reale sul primo fascismo, di Vincenzo Bellini sulla lunga ed inusuale intervista di Julius Evola a Playmen del 1970, mentre Andrea Pannocchia ripercorre i fatti della Bussola a cinquant'anni di distanza. E tanto altro. -
Squadristi 1919-1923. La morte a grinta dura
Squadrismo è un termine che nell'immaginario collettivo odierno richiama ad un atteggiamento violento, quello che caratterizzò l'operato delle squadre sparse lungo lo Stivale, contro il cosiddetto sovversivismo rispondendo alla violenza dei rossi con altrettanta violenza, dapprima per reazione, poi attaccando per primi, e anche contro le autorità. Oggi la storiografia dominante tende ad incolpare per le violenze esclusivamente gli squadristi: ma la realtà italiana dei primi anni Venti fu quella di una guerra civile a bassa intensità, con centinaia di vittime da entrambe le parti. In questo libro non vogliamo fare antistoriche esaltazioni ed apologie od altrettanto antistoriche demonizzazioni, né stabilire linee di demarcazione tra buoni e cattivi, ma raccontare un fenomeno fondamentale della storia italiana così come si svolse veramente, a cent'anni dalla fondazione dei Fasci, un fenomeno che insieme a pagine di violenza e sopraffazione ne vide anche di luminose, grazie all'idealismo di reduci e di giovanissimi, che imposero l'Italia di Vittorio Veneto contro quella di Caporetto, l'Italia degli Arditi, dei ragazzi del '99 contro l'internazionalismo della sovversione rossa. -
Esuli in terra apuana. L'esodo giuliano-dalmata e i Centri Raccolta Profughi
Il lavoro di Marchini attraversa l'arco temporale che va dal 1918 al 1960, in relazione a quelle che furono le premesse storiche e le fasi salienti della questione giuliano-dalmata e istriana. Alla persecuzione nei confronti degli italiani si aggiunse la politica di slavizzazione da parte delle autorità jugoslave che sollecitò la fuga degli italiani verso la penisola. Ebbe così inizio quel fenomeno definito dalla storiografia e dalla memorialistica come ""l'esodo"""" giuliano-dalmata e istriano. Un'ondata di vaste proporzioni che, in un arco di tempo compreso tra l'immediato dopoguerra e la seconda metà degli anni '50, vide circa 350.000 profughi intraprendere la via dell'esilio e dirigersi soprattutto in Italia, dove furono allestiti ben 109 Centri di Raccolta Profughi. La creazione di queste strutture coinvolse anche la provincia di Massa, dotata di due campi, rispettivamente a Marina di Massa e a Marina di Carrara. La terza parte è quindi dedicata all'esperienza vissuta dai profughi all'interno dei Crp, rievocando problemi e vicende a essa legate: dalle contestazioni dei movimenti anarchici alle difficoltà dei capifamiglia nel trovare un lavoro e una casa."" -
Storia Rivista (2019). Vol. 4: Quel giorno a san sepolcro. Cent'anni fa nascevano i fasci italiani di combattimento.
Il numero 4 di Storia Rivista, con uno speciale sul Centenario della fondazione dei Fasci (23 marzo 1919), la quarta parte della storia del Msi su Genova '60 curata da Adalberto Baldoni, articoli su Araldo di Crollalanza di Michele de Feudis, sulla furia iconoclasta in Spagna, la rubrica sul colonialismo di Alberto Alpozzi, approfondimenti su Foibe e esodo (Emanuele Merlino), il congresso della Giovane Italia a Modena del '61 (Gian Andrea Ceresini), i 70 anni della lotta dei Karen (Fabio Polese) e tanto altro. -
Il poema dei Sansepolcristi
Viene ristampato il ""Poema dei Sansepolcristi"""" di Marinetti che rappresenta e racconta, nel suo stile futurista e unico, l'evento di fondazione dei Fasci di Combattimento avvenuto a Milano in piazza Sansepolcro il 23 marzo 1919."" -
Kobilek. Giornale di battaglia
"Un libro attraente tutt'oggi per più aspetti: i passi di cronaca, di descrizione, spietata anche nella ferocia della mitraglia e dei bombardamenti, nel fuoco di quel 23 agosto 1917 che determinò la conquista del monte Kobilek, danno ritmo mentale e morale alla storia che affiora e sottintende la storia sotterranea: la patria Italia non è un concetto astratto, si incarna nei soldati, nei panorami, nel turbamento e nell''allegria' dei protagonisti - il suo comandante Alessandro Casati, il 127° Reggimento Fanteria, nella III Armata del generale Capello; l'autore stesso che si trova nella mischia - e nella loro dedizione all'idea di vittoria come riscatto di civiltà, nell'ebbrezza della lotta che la minaccia della morte rende ancora più accesa."""" (dalla prefazione di Luigi Cavallo)" -
Storia Rivista (2019). Vol. 5: Rivolte. Avola, Battipaglia, Reggio Calabria, Pescara, L'Aquila. Quando il Sud si ribellava.
Il numero 5 di ""Storia Rivista"""" dedica il suo speciale alle rivolte popolari nel Meridione d'Italia nel periodo '68-'71, analizzate e raccontate nel suo insieme. Nel numero trovate la quinta parte della Storia del Msi, un inedito Mussolini pacifista nei grandi schermi inglesi e americani, la storia del Bagaglino, Giovanni Gentile e tanto altro."" -
Risorgimento dimenticato. Quello che altri preferiscono tacere
"Le prospettive federaliste inspiegabilmente naufragate dopo l'impresa dei mille, il ruolo svolto dalle donne, quello dei cattolici e dello stesso Pio IX, l'atteggiamento del Piemonte nei confronti della Chiesa, l'insospettata importanza delle difficoltà di bilancio del Regno di Sardegna, le azioni truffaldine che si affiancarono all'eroismo dei patrioti, i brogli elettorali dei plebisciti, la differente penetrazione del messaggio risorgimentale e il diseguale coinvolgimento delle diverse classi sociali e delle molte popolazioni della penisola alle insurrezioni e al progetto dell'Unità sono descritti con immediatezza ed efficacia, senza tralasciare aspetti spesso dimenticati quando non volutamente ignorati dalla vulgata tradizionale di una storia scritta solo dai vincitori. Il tutto condito da curiose incursioni in problematiche originali come quelle riguardanti l'alimentazione e la cucina nel Risorgimento e inconsuete considerazioni su alcune piccole storie locali come quelle del territorio di Carrara e Massa""""." -
Storia Rivista (2019). Vol. 6: A Fiume la poesia divenne storia. 1919-2019 centenario.
Il nuovo numero del bimestrale Storia Rivista con uno speciale sul centenario dell'impresa fiumana, la sesta parte della storia del Msi curata da Adalberto Baldoni con un focus su Arturo Michelini, la situazione delle indagini sulla strage di Bologna e molto altro. -
Giano Accame. La vita, l'idea
Il volume presenta una raccolta degli interventi di Giano Accame sulla rivista Area, alla quale collaborò fino al giorno della sua morte, una biografia scritta dal figlio Nicolò, e la ripubblicazione di ritratti, commenti e ricordi della sua persona e del suo lavoro di giornalista e scrittore da parte di un gran numero di colleghi e personalità della cultura italiana. Ne emerge la vivida percezione della vitalità che ha caratterizzato l'opera di elaborazione ideologica e ricostruzione dei percorsi politici di questo autore italiano, dai primi anni di militanza politica e intellettuale dell'immediato dopoguerra, alla produzione di testi originali e precursori dei tempi. -
Ciclostilato in Pisa. La comunicazione volante dei movimenti del Sessantotto a Pisa
Cosa è stata la rivoluzione del ciclostile negli anni Sessanta? E quanto è stata importante per la produzione intellettuale e per l'attività politica dei tanti movimenti, gruppi, collettivi, che a Pisa - in anticipo e con maggiore intensità rispetto al resto d'Italia - dettero vita al '68 e che, anche negli anni seguenti, provarono a immaginare una società diversa da quella in cui erano immersi? E come agirono coloro che combattevano queste istanze o magari le volevano ugualmente, ma con modalità diverse? Attraverso testimonianze qualificate, che palesano sensibilità culturali e giudizi di merito differenti, e l'analisi dei testi di volantini e manifesti provenienti da tre archivi diversi (e di quella parallela dei contesti storici e politici, interni e internazionali), gli autori provano a rispondere agli interrogativi iniziali dimostrando il profondo legame fra mezzo e messaggio. Gli intenti formativi e informativi degli attori sociali dell'epoca dettavano scelte grafiche e parole d'ordine, o slogan, con cui riassumevano la propria appartenenza a un'ideologia o il proprio posizionamento rispetto agli eventi, alle istituzioni, ai partiti e movimenti più vicini o più lontani. -
Attilio Adami dei sette giurati di Ronchi
La ricorrenza dei 100 anni dell'impresa di Fiume ci ha permesso di recuperare una parte significativa della storia familiare, quella del Granatiere di Sardegna Attilio Adami. Si è ritenuto opportuno dare nuova forma e nuovo lustro al volumetto che agli inizi degli anni '70 un altro Granatiere, Mario Botter, scrisse d'un fiato appena notiziato della scomparsa dell'amico. L'attuale lavoro è stato impreziosito da foto dell'album privato di Attilio Adami, da manoscritti dono del Vate ed anche da articoli sull'epopea fiumana estratti da riviste e giornali dell'epoca gelosamente conservati dal Legionario. -
Vivere casualmente. 2005-2020: 15 anni tra stadi, musica e strada
"Vivere Casualmente"""" ci immerge nel mondo delle gradinate e delle sottoculture del terzo millennio, dimostrando che, anche in un'epoca di spiccato individualismo, certe esperienze comunitarie continuano a farsi strada tra giovani e meno giovani. Il libro segue il filo rosso che da sempre esiste tra il Regno Unito e l'Italia, filo rosso di continuo scambio a due sensi in ambito musicale, calcistico e di stile. L'autore ripercorre i quindici anni dell'avventura di A Casual Life, progetto da lui ideato nel 2005, avvalendosi anche della collaborazione di alcuni dei tanti nomi che in questi tre lustri hanno condiviso questo percorso. Di pari passo con le vicende personali poi ci sono un'Italia ed un'Europa in continuo cambiamento, un calcio nel quale è sempre più difficile riconoscersi e tanta strada ancora da percorrere, una strada illuminata dalle insegne dei pub e riscaldata dai suoni delle band preferite. Un viaggio tra presente, passato e futuro, tra la nostalgia per un coro e una trasferta, per un 45 giri suonato alla chiusura di un pub, per una pinta spillata al bancone, per gli amici di sempre e quelli che non ci sono più. Un viaggio casuale che attende solo di proseguire." -
Borderline. Storie dai confini del mondo
Tra le strade inesplorate della Thailandia a bordo di pick-up scassati o dentro a vecchie Mercedes con i miliziani palestinesi nel sud del Libano. Nella giungla della Birmania Orientale al seguito della guerriglia Karen, o con i ribelli musulmani nell'isola filippina di Mindanao. Nei sobborghi di Belfast insieme a ex combattenti dell'Ira tra pinte di Guinness e racconti pirotecnici. O nelle trincee in prima linea del Donbass, nella giornata di paga per i soldati filorussi, tra fiumi di vodka, maiale fritto e un diluvio di proiettili. Con una jihadista mancata nella Bruxelles capitale d'Europa. O con un missionario coraggioso che da quarant'anni convive tra il radicalismo e soldati corrotti... Queste - e tante altre - sono le storie in cui il reporter ci fa immergere. Un libro senza retorica, autentico, che ci porta da vicino ai confini del mondo. -
Storia Rivista (2020). Vol. 7: Berlino 1989. Il crollo del muro, la fine del comunismo.
Questo numero di Storia Rivista è dedicato al trentennale della fine del comunismo in Europa. Con approfondimenti anche sulla strage di Bologna, il Baglino, l'Autarchia, il cinema di Rossellini ed il neorealismo, Angelo Nicosia e la settima puntata della storia del Msi. -
Un' estate in Italia. 1990, il Mondiale delle notti magiche
Nel giugno del 1990 cominciano i Mondiali organizzati dall'Italia. L'avvenimento è imponente: sono state spese centinaia di miliardi di lire per ammodernare gli stadi o per costruirne di nuovi. Un impegno economico gigantesco per una nazione che ha vissuto lungo l'onda del boom degli anni '80. Il calcio ne è il grande simulacro. La Serie A è il campionato più bello, ricco e appassionante del pianeta. I Mondiali devono essere la celebrazione di quell'Italia. Gli Azzurri, allenati da Azeglio Vicini, pacato e paterno commissario tecnico, sono chiamati a vincerli. La squadra è forte, pronta a sfidare le altre grandi alla caccia del successo, dal Brasile alla Germania Ovest. E poi c'è l'Argentina, che detiene il titolo ed è trascinata da Diego Armando Maradona. Saranno i Mondiali degli sperperi e delle sorprese, del grande sogno italiano svanito, del Camerun di Milla, dell'Inghilterra di Gascoigne, della Jugoslavia di Stojkovic. Tanti improvvisi eroi stupiranno. Su tutti, Totò Schillaci, che diventerà l'emblema di un Paese che mai come in quei giorni d'estate si sentì unito. È la dolcezza delle notti magiche. Chi le ha vissute non le scorderà mai. -
Confine orientale. Italiani e slavi sull'Amarissimo dal Risorgimento all'Esodo
Il libro affronta la questione delle relazioni tra italiani e slavi sul confine orientale dal periodo risorgimentale sino all'Esodo giuliano-dalmata, passando per i punti cruciali del periodo tra le due guerre e l'occupazione e la repressione in Balcania. Quanto avvenuto tra guerra e dopoguerra fu solo il punto di arrivo di secoli di difficile convivenza e di scontri tra la cultura latina e quella slava, esasperato dal sorgere dell'irredentismo e del panslavismo prima, del fascismo e del comunismo poi.