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Il rosso di Ponsacco. La storia di Adriano Lombardi, dalla Valdera a San Siro
Per gli appassionati di calcio meno fanatici il nome di Adriano Lombardi viene associato alla vicenda di un documento di identità misteriosamente sparito prima di un Milan-Avellino, stagione 1978-1979, oppure, più tristemente, a quello dell'ennesimo sportivo da aggregare alla penosa lista delle vittime del morbo di Lou Gehrig. Eppure Adriano Lombardi è stato soprattutto uno di quei fuoriclasse di provincia capaci di illuminare l'erba dei campi da gioco meno celebrati dai media, ma forse proprio per questo teatri di scontri più accesi e veraci. Un protagonista del calcio degli anni Settanta, capace di portare classe ed eleganza in categorie da corsa e pedate negli stinchi, improvvisi guizzi di luce su ghiaccio e fango. Un esempio di personalità, rigore e carattere tanto da guadagnarsi la stima e il rispetto di compagni, avversari, tifosi e allenatori. E se il Partenio porta oggi il nome di quel ""Rosso"""" partito dalla lontana Ponsacco un motivo ci sarà."" -
Poema di Fiume
In questo poema, rimasto fino ad oggi inedito, Filippo Tommaso Marinetti dedica all'impresa fiumana una composizione che incrocia prosa e poesia nel perfetto stile marinettiano e futurista, tutto d'un fiato, senza punteggiatura, senza particolari regole se non l'energia da sprigionare, con le ripetizioni enfatiche e le autocelebrazioni. La marcia di Ronchi, la 'Santa Entrata' a Fiume, i Granatieri, il viaggio rocambolesco per la 'Città di vita', il Natale di Sangue e soprattutto l'Italia: ""l'unica donna da perennemente amare"""". Un'opera di un valore inestimabile non solo perché inedita, non solo perché contiene dei passaggi eccezionali ma anche, e forse soprattutto, perché descrive l'incontro di due dei più grandi italiani, D'Annunzio e Marinetti, su quel palcoscenico incredibile che è stata la Fiume dell'Impresa. Un'impresa che a cento anni esatti, rimane ancora uno dei momenti più incredibili, poetici e alti della storia d'Italia."" -
I discorsi della rivoluzione
Dal settembre al novembre 1922, Mussolini segna l'innesco della «Rivoluzione» e la genesi del Ventennio pronunciando cinque discorsi carichi di pragmatica e tensione ideale. Il capo del fascismo espone chiaramente il progetto di liquidare il sistema liberale e fondare un nuovo assetto politico chiamato a ridare dignità all'Italia dopo gli esiti della «Vittoria mutilata». Si rivolge a distese di giovani camicie nere, ex combattenti, operai e ai membri del Parlamento del Regno. Nelle sue parole, socialisti e filosofi materialisti sono a capo dei mali che attanagliano la Penisola. Il discorso di Napoli incassa persino il plauso di Benedetto Croce e rassicura, a distanza, re Vittorio Emanuele III e i membri di casa Savoia. Il futuro duce capisce sin da subito che quegli interventi possano servire a illuminare non solo l'iniziativa squadrista, ma tutta la Nazione sulla direzione del progetto governativo fascista, tant'è che sono tutti e subito pubblicati integralmente nella prima pagina del quotidiano «Il Popolo d'Italia», organo e grancassa del Pnf. Italo Balbo intuisce lo stretto legame tra quei discorsi e li raccoglie in un unico pamphlet. -
Militarmente scorretto. Sovranità, libertà, dignità. Riflessioni di un (soldato) italiano
"Militarmente scorretto"""" è un libro di riflessioni in cui il Generale Bertolini, soldato dal cursus honorum prestigioso, incalzato dal giornalista Andrea Pannocchia, spiega, a 360°, le sue posizioni, facendo ricorso ora alle sue memorie, ora a considerazioni militari, ora ad osservazioni geopolitiche. Molti sono gli accenti critici, o, appunto, """"scorretti"""". Sul significato del suo essere uomo di destra. Non è né un libro di memorie né un trattato militare né un saggio geopolitico, anche se tutti questi aspetti sono presenti. Sulla scarsa considerazione di cui godono in Italia i militari, sovente anche male utilizzati a fronte di capacità tecniche straordinarie. Sull'incapacità dell'Italia di capire e difendere i suoi interessi nazionali, e sui pericoli di perdere altre quote di sovranità. Sugli errori nostri e altrui in politica internazionale, anche se Trump è il male minore rispetto alla Clinton. Sulla crisi della famiglia e di concetti quali cultura e identità nazionali, oggi più che mai necessari per affrontare i cambiamenti epocali del mondo, alle prese con problemi enormi, in costante ebollizione, con fortissime tensioni geopolitiche e con vere e proprie guerre in atto." -
Berlino Est 2.0. Appunti tra distopia e realtà
La Berlino Est 2.0 nella quale ci accompagna il protagonista di questo romanzo è un luogo dominato da un regime totalitario. Le vite delle persone sono annichilite da un controllo pervasivo delle autorità e da rigide limitazioni delle libertà. Sono persino impedite le relazioni sociali. Fin da bambini si viene inghiottiti in una dimensione virtuale. I tutori di quest'ordine oppressivo sono sovente i cittadini stessi: dilagano il sospetto reciproco e la smania da delazione. Come in una DDR moderna, chiunque si sente osservato da uno zelante vicino pronto a segnalare ogni pur minima trasgressione delle regole. Uomini liberi tengono però accesa la fiamma del buon senso. Un libro frutto di fantasia distopica, ma che attinge a pezzi di realtà nell'Italia ai tempi dell'emergenza coronavirus. Nella sua introduzione, Alessandro Sansoni lo definisce «un romanzo gustoso e profondo (...) che ci apre le porte a una riflessione che è tanto politica quanto filosofica e (...) ci obbliga a rivendicare attivamente la nostra consapevolezza critica, la nostra dignità e le nostre libertà». -
Rivolte. I fermenti nazionalpopolari da Avola a Reggio Calabria
Spontanee e quindi sminuite, imprevedibili e pertanto disprezzate, interclassiste e come tali incomprensibili per gli schemi marxisti del tempo. Dalle giornate di Battipaglia alla Rivolta di Reggio Calabria, dai fuochi di Pescara alla sommossa dell'Aquila, dall'eccidio dei braccianti ad Avola alla Rivolta del pallone a Caserta, l'Italia profonda che scese nelle piazze, andando oltre classi sociali, contro la partitocrazia e subendo una feroce repressione nell'ambito di discutibili gestioni dell'ordine pubblico. Il libro di Amorese affronta ed analizza unitariamente, con testimonianze e documenti dell'epoca, le cronache dimenticate delle Rivolte nazionalpopolari. -
Lo strano caso Italia. Breviario di politiche economiche nella crisi del globalismo istituzionale aggiornato all'emergenza del Coronavirus
Mentre il testo originario di questo libro, completato alla fine del 2019, stava andando in stampa, in Italia e nel mondo è sopravvenuta la crisi del coronavirus (Covid-19), che si è manifestata in una pandemia e in una crisi economica di entità e caratteristiche senza precedenti nella storia dell'economia. Ciò ha dato spunto per un aggiornamento del complesso delle analisi e della soluzioni ipotizzate in origine nel testo. Le situazioni emerse dalla crisi pandemica - sia nella sua forma di blocco delle attività sociali ed economiche, sia nel manifestarsi progressivo delle sue conseguenze sulla stessa sopravvivenza di imprese e posti di lavoro - confermano in condizioni ""estreme"""" quanto originariamente esposto nel libro. Nel libro, infatti, si è cercato di rispondere alla domanda: sono realmente praticabili, dentro l'eurozona e la sua complessa disciplina di """"vincolo esterno"""", delle politiche di crescita senza incorrere in sanzioni e nel ricatto dello spread?"" -
Elkjaer sindaco!
È l'estate del 1984. Quella in cui la Serie A italiana diventa ""il campionato più bello del mondo"""", come lo chiamano per la presenza di una lista di straordinari giocatori. Al Verona arriva l'attaccante danese Preben Elkjaer. È l'inizio di una storia d'amore e di passione. Per quattro anni Elkjaer è un simbolo dell'Hellas, che alla prima stagione vince un incredibile scudetto. Farà vivere al popolo gialloblù sconfinati momenti magici e quei tifosi inizieranno ad acclamarlo come Sindaco. Lui, Preben, che aveva scelto di usare il cognome della madre, Elkjaer, perché quello paterno, Larsen, era troppo comune, entra per sempre nel mito, campione irripetibile che ha tracciato il solco di un'epoca."" -
La nostra tradizione. Storia della tifoseria organizzata dell'Hockey Forte dei Marmi dal 1976 ad oggi
Il libro ripercorre la storia della tifoseria fortemarmina fin dalle origini: dagli albori degli anni '70 fino ai giorni nostri. Il Prato Verde prima e il Palazzetto dello Sport poi sono stati luogo di ritrovo e aggregazione per varie generazioni di ragazzi non solo del Forte, ma anche di gran parte della Versilia. Gioiello turistico con un certo benessere, Forte dei Marmi ha saputo convivere, spesso anche contestando e prendendo le distanze, con una realtà come quella ultras, generalmente sinonimo di grande sport e grande città. Le amicizie trentennali, le grandi rivalità con le tifoserie di Viareggio e Bassano nei favolosi anni 80, la Falange d'Assalto e la mitica Brigata Bulldog, vero spartiacque nel percorso della propria storia, sono l'epicentro dei nostri racconti; senza dimenticare il dualismo con gli Ultras Eagles di Follonica che ha monopolizzato l'hockey pista nazionale nei primi anni 2000. Una tifoseria costante e passionale che ha attraversato anche momenti difficili, minati dalla mancanza di ricambi generazionali, superandoli per tornare all'apice grazie alle nuove generazioni. -
Norma Cossetto. Rosa d'Italia
Norma Cossetto, violentata e infoibata a ventitré anni per la sola colpa d'essere italiana, è il simbolo della tragedia dell'italianità dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia. La sua sembrerebbe solo una storia di violenza come tante avvenute durante la seconda guerra mondiale eppure, dopo oltre settant'anni, sono molte le città che le dedicano strade, giardini e targhe e parlano di lei un film, un fumetto e almeno uno spettacolo teatrale. Questo libro, tra storia, racconti, testimonianze inedite ed emozioni, raccoglie le voci di chi la porta nel cuore e che, nel suo nome, prova a riattaccare al grande libro della storia d'Italia le pagine strappate con le vicende degli italiani d'Istria, Fiume e Dalmazia infoibati o costretti, per rimanere italiani, all'esodo. -
La foiba della Val d'Orcia. 8 Aprile 1944, la Pasqua di sangue
8 aprile 1944, quattro uomini uccisi a sangue freddo. La forza di una famiglia per aprire le indagini, fra minacce, bugie, depistaggi e tradimenti. Uno dei primi processi contro i partigiani dopo la fine della guerra. -
L' Italia del futuro. Economia, Lavoro, Cultura, Geopolitica, Innovazione
Crisi sanitarie, demografiche, spirituali ed economiche sembrano lasciare poca speranza per il futuro dell'Italia. I drammatici danni inferti dalla pandemia rischiano di dare il colpo di grazia a una delle Nazioni che è ancora, nonostante tutto, tra le più importanti per storia e fondamentali economici. Contro questa fine annunciata nasce l'opera dell'Istituto ""Stato e Partecipazione"""" che vuole programmare e immaginare """"L'Italia del futuro"""", sulla base della riscoperta di temi quali la partecipazione, il ruolo dello Stato, il senso comunitario e la difesa dell'interesse nazionale. Con prefazione di Giulio Tremonti, questo volume raccoglie i contributi di 18 professori, sindacalisti e specialisti per analizzare scientificamente il tessuto sociale italiano e proporre soluzioni credibili verso un'alternativa al sistema odierno. Dall'agricoltura all'industria, dalla politica estera alla cultura, fino alle rivoluzioni necessarie in ambito alimentare, sindacale, monetario, bancario e logistico, nulla viene trascurato."" -
Mario Gioda. Armare i cervelli e temprare gli spiriti
Luca Bonanno ricostruisce tutta la vita di Mario Gioda dalla nascita ai primi lavori come tipografo, dalla Grande Guerra all'approdo nelle file del Fascismo e l'elezione a deputato del 1924, fino ad arrivare alla sua morte pochi mesi dopo. Ma non stiamo parlando di una mera scansione della vita. L'autore ci fa viaggiare nella vita del Gioda, il Gioda politico partendo dal suo pensiero socialista per poi abbracciare l'ideale anarchico. Con lo scoppio della Grande Guerra si sposta su posizioni interventiste, diventando amico fraterno di Mussolini. Logico sbocco è la presenza in piazza San Sepolcro alla fondazione dei Fasci di Combattimento, e la fondazione pochi giorni dopo del Fascio di Torino. Tra tutte le diverse pubblicazioni inerenti il fascismo e i suoi uomini, nessuno aveva mai trattato Mario Gioda, caduto nell'oblio, nel dimenticatoio dalla storiografia ufficiale. Mario Gioda un uomo nato e morto in povertà, che non dava importanza al ruolo, a cui bastava solo ""la stima del capo di Milano, l'affetto della sua gente, e soprattutto, la libertà di poter scrivere ed esprimere sempre e comunque le proprie convinzioni. Prefazione di Giacinto Reale."" -
Gli indicatori di crisi e di insolvenza
Manuale riguardante la Legge N.155/2017, i concetti di crisi e di insolvenza, la responsabilità dell'imprenditore e degli organi di gestione e di controllo, gli indicatori di equilibrio patrimoniale, economico-finanziario. -
Meglio un giorno. La destra antimafia e la bandiera di Paolo Borsellino
Passione e furore nel racconto dell'album di famiglia della ""destra"""" antimafia: dalla eredità storica del ventennio alla bandiera di Paolo Borsellino, da Angelo Nicosia a Beppe Alfano, passando per Beppe Niccolai, tra antiche battaglie e nuovi conflitti contro ogni trattativa, in difesa della """"identità minacciata"""". Tra disincanto e rabbia, la storia di chi non ha mai smesso di credere che, nonostante tutto, diventerà Bellissima."" -
Qui non si salva nessuno. Cinque storie di donne nell'inferno della guerra
Cinque donne diverse in cinque diversi conflitti: Seconda Guerra Mondiale, Guerra del Vietnam, Guerra civile somala, Seconda Guerra del Golfo, Guerra d'Afghanistan accomunate da un passato...che non vuole passare. Una spia francese nell'Italia del 1944, una guerrigliera vietcong, un'infermiera volontaria italiana fra Beirut e Mogadiscio, un soldato americano del ""Big Red One"""", un capitano pilota dell'Esercito Italiano. C'è chi è finita nel bel mezzo della guerra perché senza altre alternative, chi invece vi è arrivata al termine di un percorso, professionale ed umano, fatto di impegno, di volontà e di sacrificio. Pur partendo da posizioni e da vissuti differenti Jacqueline, Linh, Luisa, Jennifer e Vittoria volgono tutte lo sguardo allo stesso orizzonte: cogliere ciò che nella vita non hanno potuto o voluto avere per paura, indifferenza, inconsapevolezza, eccessivo orgoglio. Una crescita personale, quindi, drammaticamente accelerata dal contesto di morte e di sofferenza che le circonda ed influenzata da persone incontrate per caso lungo il cammino. Altre donne ed uomini che mostreranno loro come la vita possa sempre riservare una seconda possibilità."" -
Borgo Italia. Identità, demografia, innovazione. Per la rinascita delle piccole patrie
Una parte di Italia che, silenziosamente, scompare. Per la mancanza di servizi, per la fragilità del territorio,per la scomparsa delle comunità che la abitano.È questa la sorte che negli sta interessando le aree interne della Penisola, territori esclusi dalle grandi direttive di sviluppo del Paese, sebbene ricchi di storia e tradizioni. Ma questo declino è davvero inevitabile? È questo l'interrogativo cui si tenta di rispondere, non solo individuando le criticità che caratterizzano oggi le aree interne italiane, bensì provando a portare in piena luce le potenzialità intorno a cui costruire un'azione di rilancio delle aree montane ed appenniniche.Territori che hanno nella loro storia secolare ancora oggi elementi di grande vitalità che, opportunamente valorizzati, possono rappresentare il cardine su cui costruire un nuovo modello di sviluppo.Uno sviluppo più attento all'anima profonda della Penisola, poiché è nei borghi italiani che si può ancora trovare l'essenza di un'appartenenza. E' lì che nasce quello stile di vita italiano che rappresenta una parte importante di quel soft power che l'Italia possiede. La crisi è profonda, ma c'è ancora tempo per invertire la tendenza al declino -
Destino nazionale vs vincolo europeo. Next generation EU. Riflessioni critiche
Il PNRR viene dipinto dai grandi organi di stampa come un generoso regalo della UE, grazie al quale si potrà accelerare nel processo di integrazione superando tanto la crisi sanitaria quanto le fragilità ataviche della Nazione. In realtà, dietro i sogni di gloria rischiano di celarsi ulteriori cessioni di sovranità che potrebbero dare il colpo di grazia all'Italia, coronando un processo iniziato con le privatizzazioni degli anni '90 che videro proprio Mario Draghi tra i protagonisti. Cavalcare le ""transizioni"""" ecologiche e digitali senza porre concretamente al centro lo sviluppo del territorio e il protagonismo di colossi nazionali come Eni, Enel e Terna vorrebbe dire sparire ulteriormente dalla scena internazionale, in favore delle grandi multinazionali, del mondo tecnico-finanziario e del pensiero individualista ormai dominante. Il libro nasce proprio per sottolineare le criticità degli anni che ci aspettano, con lo svuotamento del diritto e della Costituzione economica, la scomparsa dell'industria nazionale e il soffocamento dettato dai parametri europei. Per invertire la rotta la soluzione risiede nella riscoperta della Nazione come destino comune."" -
Il vuoto
Un paesaggio che si trasforma a inseguire vanamente il mito della modernità. Un uomo votato al progresso apolide racconta il suo difficile rapporto con la madre, considerata ottusa, ignorante, rozza oltre ogni limite. A popolare la narrazione, un piccolo ed eterogeneo esercito di anime fragili, espressione di cosmologie differenti, di costruzioni distanti e inconciliabili dell'universo. Questo romanzo è l'articolazione di un delitto, ma è anche un viaggio negli ultimi sussulti di una civiltà alle corde, esanime, avvitata su se stessa. Trovare un appiglio per restare vivi diventa un'impresa da supereroi. -
Il prepotere, le forme del Deep State italiano
In questi anni strutture sovranazionali formalmente non politiche sono riuscite ad effettuare sconvolgimenti politico-economici di portata enorme, aggirando parlamenti e governi nazionali. Esiste un Deep State in Italia? La risposta è sì. Questo libro si offre come uno spunto di riflessione sul modo in cui agisce il deep state in Italia. Il prepotere composto dalle élites sovrastatali e dai poteri oligarchici è riuscito a infiltrarsi in tutti i settori strategici più importanti d'Italia: dalla finanza, alla stampa, dalle infrastrutture, alla sanità per arrivare alla politica. Le teorie di pensatori come Noam Chomsky, Joseph Stiglitz, Paul Krugman, Joseph Nye, Ezra Pound, Olivier Blanchard, Giulio Temonti, Antonella Stirati, Guido Rossi, e molti altri, sono perfettamente osservabili nella realtà dei nostri dossier più recenti. Il modello Italia è ancora tutto da costruire, abbandonare l'emulazione estera e puntare sulle proprie specificità è l'unica strada da percorrere, ma per fare questo ci vogliono politica e rappresentanza. Questo libro intende proporre suggestioni nuove per provare a capire cos'è nel sistema Italia che non ha funzionato, ma soprattutto perché.