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Le mafie sulle macerie del muro di Berlino. Gli affari di 'ndrangheta, Cosa nostra e camorra in Germania
In Germania si pensa che le mafie siano un “questione fra italiani”. Ma le montagne di soldi del traffico della droga entrano nella loro economia, corrompono i loro amministratori, pagano i professionisti tedeschi che agevolano le attività dei clan. Indifferenza e sottovalutazione sono le migliori alleate delle mafie.rnrnLa caduta del Muro di Berlino è stato un periodo di transazione economica che ha favorito e ampliato l’insediamento delle mafie italiane in Germania, dove tuttora investono in modo massiccio i capitali di origine criminale in imprese legali, alterando le leggi del libero mercato e influenzando, soprattutto nei piccoli centri, la democrazia.rnLe mafie sono diventate a tutti gli effetti delle multinazionali perfettamente integrate nell'economia globalizzata e nei flussi internazionali delle merci, del denaro, degli scambi. Il caso tedesco è emblematico di come soggetti legati alla mafia che hanno le loro radici in paesini dell'entroterra calabrese o siciliano gestiscano diversi punti percentuali di Pil della prima potenza industriale europea. Le infiltrazioni in Germania mostrano in modo evidente quanto sia labile il confine economico tra capitalismo/mercato ""sano"""" e capitalismo """"criminale"""", e quanto facilmente penetrabili sistemi sociali, istituzionali e politici ritenuti un modello come quelli del Nord Europa. rnL’inchiesta alla base del libro nasce dal supporto del Journalisfund che gestisce progetti di giornalismo investigativo cross boarders."" -
PIL, spread, debito pubblico e altre pillole di economia
Questo libro vuole essere l'equivalente della pillola rossa che Morpheus, in Matrix, offre a Neo per fargli vedere la realtà del mondo in cui vive. Non è un libro tecnico per addetti ai lavori o esperti.rnSiamo costantemente bombardati da esperti e politici che in continuazione ci ricordano tutti i nostri guai economici, di come il nostro debito pubblico ci impedisca di agganciare la ripresa e l'arretratezza del nostro sistema produttivo ci ostacoli nel competere a livello nazionale Sappiamo che l'uscita dall'euro sarebbe una sciagura, che i nostri risparmi si volatilizzerebbero e i nostri mutui diverrebbero insostenibili. Perché quindi scrivere un ennesimo saggio di divulgazione economica? Perché quello che sappiamo è totalmente falso.rnLo scopo è quello di spiegare con parole semplici e concetti intuitivi questioni come l'inflazione, la svalutazione, lo spread, il debito pubblico, ma anche sfatare qualche mito consolidato come l'inefficienza dello Stato, la nostra elevata corruzione, l'arretratezza del nostro sistema produttivo. Un testo ricco di nozioni per ragionare con cognizione di causa su questioni che in generale si pensa siano complesse e riservate agli addetti ai lavori, quando invece è facile capirle: in fondo l'economia è la spiegazione di quello che ci accade ogni giorno quando interagiamo per produrre e scambiarci beni e servizi. -
Dallo scudetto ad Auschwitz. La storia di Arpad Weisz, allenatore ebreo
È un libro che commuove e indigna, che va letto tutto d’un fiato. Weisz non lo conosceva bene nemmeno Enzo Biagi, bolognese e tifoso del Bologna. «Mi sembra si chiamasse Weisz, era molto bravo ma anche ebreo e chi sa come è finito», ha scritto in “Novant’anni di emozioni”. Arpad Weistz è finito ad Auschwitz, è morto la mattina del 31 gennaio ’44. Il 5 ottobre del ’42 erano entrati nella camera a gas sua moglie Elena e i suoi figli Roberto e Clara, 12 e 8 anni. A Matteo Marani ci sono voluti tre anni di ricerca, scrupolosa e insieme ossessiva, perché gli pareva di inseguire un fantasma. E ora, giunto alla terza edizione, questo libro si arricchisce di un apparato fotografico. -
Il grande Torino
... la storia del Grande Torino è infinita. Un paradosso, vien da dire, perché il tempo l’ha in realtà sigillata nel mito. Eppure, non è forse proprio per questo che è scrigno di ricchezza mai esaurita, offerta generosa a chi la sa avvicinare con rispettoso amore?rn...In continuo equilibrio fra cronaca e commozione, partite gagliarde e debolezze umane, vagheggiati sogni e realtà crudeli, questo libro è un regalo per tutti: per i Campionissimi e per chi avrà la buona sorte di leggere. rn(Franco Ossola) -
Ugo Forno. Il partigiano bambino
Questa è la storia di Ugo Forno, giovane studente romano che il 5 giugno del 1944, mentre Roma festeggiava la liberazione dall’occupazione nazifascista, si mobilitava con altri giovani per impedire a soldati tedeschi di distruggere il ponte sull’Aniene, essenziale per permettere l’avanzata degli Alleati. Egli, di appena dodici anni, assieme ai suoi compagni, predispose l’azione con le armi per impedire che i sabotatori portassero a compimento l’azione. Ciò che più colpisce nell’ultimo giorno di Ugo Forno è la perfetta comprensione dell’importanza e la presa di coscienza del momento storico che stava vivendo, e di cui diventa straordinario protagonista senza un attimo di esitazione. Se la capitale d’Italia venne liberata dall’occupazione nazista lo si deve quindi anche al puro eroismo di un ragazzo di dodici anni. In tempi in cui l’immaginario dei ragazzi si nutre di realtà virtuali e di fiction, la storia di Ugo rappresenta una testimonianza di vita e di morte autentiche. Un dono prezioso, per una autentica crescita civile delle nuove generazioni. -
Brevi lezioni di filosofia. Il pensiero e il mondo intorno
È questa la posizione della filosofia: in mezzo, fra gli Dèi e gli uomini, fra il cielo e la terra, in bilico, fra la sapienza e l’amore per tutto ciò che è umano e il desiderio di sollevarsi al di sopra dell’effimero e del contingente per accedere all’Assoluto e all’Eternità.rnrnLa filosofia è attività di pensiero che non deve essere relegata nelle aule accademiche, perché è possibilità concreta di ripensare ilrnmondo, è costruzione di una strategia della speranza, che possa illuminare il presenterne aprire al futuro. Ogni volta che la Storia sembrava chiudere gli orizzonti, la filosofia èrnandata controcorrente, ha messo a nudo la pigrizia mentale e il conformismo dei rassegnati. Per questo motivo i filosofi sono scomodi e guardati con sospetto da chi detienernil Potere e teme la fastidiosa voce della coscienza critica. Il primo filosofo ribelle è statornSocrate e dopo lui una folta schiera di pensatori ha messo in guardia dalla morte dell’anima.rnQuesto libro vuole introdurre alla filosofia, esperienza profondamente umana, alle preserncon le domande eterne sull’uomo, la felicità, la verità, Dio e la giustizia, che ritornanornsempre uguali e sempre diverse, dalle colonne dei templi greci al labirinto delle reti informatiche.. -
Il muro di Berlino 1961-1989
Il 13 agosto 1961 nacque il Muro che divise Berlino e il mondo, e prese tutti di sorpresa.rnrnIn realtà, tutti tirarono un sospiro di sollievo. Non si sarebbe tornati a morire per Berlino. Da quel giorno, si iniziò a morire a Berlino.rnrnA Berlino, pochi anni dopo la caduta, già non ci si ricordava più il punto esatto dove correva il Muro, segnato ora da una striscia di sampietrini color sangue. Si è dovuto ricorrere alle foto dei satelliti. rnrnBasta un tempo breve e la storia rischia di svanire. rnrnIn questo libro si ripercorre, in presa diretta, la grande e piccola storia della Germania dal 1961 al 1989, attraverso le vicende e i racconti di chi è stato protagonista, anche se involontario, di quegli accadimenti. rnrnSi disse che il Muro era caduto a Berlino, ma le macerie erano finite in Italia. E da allora la storia del nostro paese cominciò a cambiare. -
Le leggende del ciclismo. Da Gerbi a Pantani, tante grandi storie su due ruote
La vita, le sfide e le imprese dei campioni che, tra cadute e risalite, hanno segnato la storia del ciclismo, raccontate con il brivido dell'ultima volta.rnrnIl ciclismo racchiude storie di vita, è mestiere, è una metafora della nostra esistenza. Per questo i trenta campioni raccontati a tu per tu in questo libro sono capaci non solo di descrivere avventure, volate e traguardi sportivi che hanno segnato differenti epoche, ma di uscire dai confini delle due ruote per far parte della nostra storia in senso assoluto. I nomi sono quelli cari alle grandi sfide del ciclismo, e non solo. Nomi che appartengono alla memoria dell'agonismo, del sacrificio, delle imprese impossibili compiute nonostante le proprie fragilità: Giovanni Gerbi, il mitico Diavolo Rosso astigiano, Girardengo, il primo campionissimo, Binda e Guerra, ma anche Gimondi e Adorni, Merckx e Anquetil, Hinault e Fignon, Bugno e Chiappucci, Coppi e Bartali, e tanti altri, per chiudere con l'ultima leggenda, Marco Pantani, il Pirata. Trenta leggende che, senza mai smettere di pedalare, hanno fatto, a modo loro, la storia del ciclismo edel Novecento. -
Mondiali 1982. La rivincita. Dalla polvere alla gloria: il trionfo dell'Italia
Un allenatore contestato, solo contro giornali, tv e opinione pubblica. Il re del gol appena uscito dal gorgo del calcioscommesse. Un capitano di quarant'anni tra i pali. Enzo Bearzot, Paolo Rossi, Dino Zoff: dalla polvere alla gloria, il Mundial di Spagna del 1982 segna la loro rivincita. La rivalsa dell'Italia. Il riscatto di un gruppo che, isolatosi dal mondo esterno, porta a termine un'impresa sportiva memorabile, ribaltando ogni pronostico. Un cammino cominciato male, tra i veleni, nel girone di qualificazione di Vigo: tre pareggi, nessuna vittoria. Poi il silenzio stampa e il trasferimento a Barcellona: la cavalcata contro Argentina, Brasile e Polonia, quindi il trionfo nella notte magica di Madrid. Un successo straordinario che simbolicamente è racchiuso nell'urlo di Marco Tardelli al gol del 2-0 sulla Germania: rabbia e gioia insieme all'ennesima potenza. Liberate nell'estate più dolce della nostra vita. -
Meghan Markle. Una duchessa ribelle
Da quando è entrata nella vita del principe Harry, Meghan Markle è arrivata anche nelle nostre: con il suo sorriso irresistibile e la dinamica disinvoltura di un’americana a Londra ha acceso la curiosità dei cronisti di tutto il mondo.rn«Tutte le stelle erano perfettamente allineate: questa meravigliosa donna è letteralmente inciampata nella mia vita e io sono entrato a far parte della sua». Harry a proposito di Meghan nel giorno del loro fidanzamento, il 27 novembre 2017rnMa chi è Meghan? Attrice affermata di origini afrocaucasiche, con un matrimonio alle spalle, una famiglia complicata e un’avviata attività di influencer, quando ha conosciuto Harry, di tre anni più giovane di lei, non era certo il prototipo della principessa britannica cresciuta a tè, scones e battute di caccia. Ma la regina Elisabetta sembrava aver capito subito che lei era quella giusta per il nipote – bello e scapestrato – anche per dare un volto fresco e glamour all’antica istituzione monarchica.rnCon tanti particolari inediti in Italia e i commenti in esclusiva di maestri di stile quali Diego Dalla Palma e Giusi Ferré e di un esperto di monarchia come Antonio Caprarica, qui è racchiusa tutta la storia della duchessa di Sussex, del suo consorte Harry e della loro unione. rnUn amore sbocciato in segreto durante una notte londinese, consolidato in un resort incantevole nella savana africana, poi sigillato da un Royal Wedding pieno di sorprese. E, ora, alle prese con la non facile quotidianità di una vita da principi e da neogenitori. rnTra favola e realtà: sogni, magie, fuochi d’artificio e sorprese. -
Cambiamenti climatici. Come stiamo perdendo la sfida più importante
Le temperature sono in aumento, l’andamento delle precipitazioni è mutato, ghiaccio e neve si stanno sciogliendo e il livello medio del mare si sta innalzando. Queste non sono previsioni. Sono fatti.rnrnIl riscaldamento globale è, per la maggior parte, dovuto all’aumento delle concentrazioni di gas a effetto serra nell’atmosfera dovuto alle emissioni antropogeniche. Per mitigare il cambiamento climatico, dobbiamo ridurre o evitare queste emissioni. Tutti, tranne i negazionisti, concordano.rnAl fine di evitare le conseguenze più gravi del cambiamento climatico, i paesi sottoscrittori della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici hanno concordato di limitare al di sotto dei 2 °C , possibilmente entro 1,5 °C, l’aumento della temperatura superficiale media globale rispetto al periodo preindustriale. rnPer conseguire tale obiettivo, le emissioni globali di gas a effetto serra dovrebbero, entro il 2050, essere ridotte del 50 % rispetto ai livelli del 1990, per poi raggiungere, entro la fine del secolo, la neutralità carbonica . Tutto questo, in teoria.rnrnVogliono illuderci. rnrnNon riusciremo a stare entro i due gradi, figurarsi un grado e mezzo. Gli obiettivi enunciati del protocollo di Parigi del dicembre 2015 si sciolgono come neve al sole vista la crescita delle emissioni. Le trattative sul clima, nonostante le promesse e i fiumi di parole, stanno sostanzialmente fallendo. Interessi potenti remano contro. E manca totalmente la volontà politica (e non solo da parte di Trump). Solo un movimento dal basso – come quello promosso da Greta, ma non solo – può cambiare le cose. I governi non lo faranno. Ma senza volontà politica dovremo cercare di adattarci a un mondo molto più caldo. rnrnEcco come sarà il mondo nel 2050. E nel 2100. E quali paesi e quali settori perderanno di più. Perchè conoscere è essenziale per decidere di mobilitarsi e pretendere azioni vere contro i cambiamenti climatici. -
Io, Elvis. La parabola immortale di «The King»
La tremenda povertà della sua nascita, la morte del gemello durante il parto, il bullismo subito a scuola nell'infanzia, gli esordi della carriera quando veniva paragonato (e discriminato) ad una persona di colore, la sua stravaganza durante il primo grande successo e la chiamata alle armi. Bullismo e pregiudizi ai quali ha sempre risposto con la sua disarmante semplicità condita con un sorriso che in molti hanno cercato di imitare, senza mai riuscirvi pienamente. La dicotomia tra l'artista sul palco e il ragazzo, l'eterno semplice ragazzone americano della vita di tutti i giorni. Che si fa accettare facendo quello che tutti fanno durante il periodo di leva nonostante il nome già altisonante: pulire le latrine o fare i servizi di tutti i giorni, anche se ad ogni movimento centinaia di ragazze lo seguono urlando. Il destino segnato tra eccessi, alcool, droghe e pillole su pillole. Farmaci necessari per reggere la pressione di un mondo che voleva il suo Elvis, senza lasciare la scelta all'uomo Elvis di come vivere. Il libro racconta la sua salita verso l'apice della fama che, analizzata in un'ottica alternativa, rappresenta un percorso anche al contrario: una discesa tra i tormenti e la paura di un uomo semplice: Elvis, il più grande. La vicenda umana su questa terra, forse (e sottolineiamo ""forse""""), finisce tragicamente il 16 agosto del 1977... ma il mito ancora ci circonda ed ispira generazioni a ripetizione. Il libro contiene classifiche e raccolte di dischi rari ed introvabili, elenchi di canzoni descritte attraverso aneddoti e curiosità."" -
I lati oscuri della mente. Viaggio nel mondo sommerso degli istinti
Per poter accettare ogni parte di noi è opportuno accogliere, senza paura e pregiudizi, i pensieri e le emozioni apparentemente più inconfessabili e ""sbagliati"""", valutandoli per quello che sono qualcosa che non ci può essere estraneo, semplicemente perché siamo umani.rnÈ strano pensare che la mente possa avere dei lati oscuri. Pochi campi della scienza hanno avuto uno sviluppo rapido e massivo paragonabile alle neuroscienze; tutto sembra essere stato investigato, misurato e spiegato. rnEppure qualcosa ancora non torna. La cronaca è quotidianamente riempita da episodi che sembrano suscitare una reazione unanime di rifiuto; la prassi clinica si occupa ogni giorno della sofferenza di chi non riesce a tollerare i propri lati oscuri, integrandoli in una coerente e globale visione del sé. rnAccettare che idee ed emozioni negative siano parte della vita e della natura umana rimane ancora oggi una zona di confine, tra costume, clinica e devianza a cui ci si accosta sempre con una curiosità timorosa."" -
Sempre avanti, mai indietro. La mia vita alternativa
La vita quando ti toglie qualcosa è sempre pronta a restituirti ciò che ti ha sottratto attraverso il coraggio e la voglia di vivere.rnrnPaolo Vezzani condivide con altre persone il dramma del tumore, un male che lo ha privato prima del bacino e poi della gamba destra. Paolo, nonostante tutto, ha saputo reagire come pochi sono stati in grado di fare. Con il supporto del Dott. Claudio Costa (il dottorcosta) e del reparto di ortopedia ad indirizzo oncologico dell’istituto ortopedico Rizzoli, è riuscito a procurarsi una carrozzina con ruota servoassistita e ha percorso su strada la tratta Bologna-Monaco. Da allora non si è più fermato, continua ad allenarsi per compiere altri viaggi sempre affiancato da medici e amici. Con questo libro, Paolo vuole lanciare un messaggio di speranza: la vita quando ti toglie qualcosa è sempre pronta a restituirti ciò che ti ha sottratto attraverso il coraggio e la voglia di vivere. -
La nuova Via della seta. Il mondo che cambia e il ruolo dell'Italia nella Belt and Road Initiative
Sono duemila gli anni che ci separano dall'apertura di quella che conosciamo come la Via della seta e che oggi i più recenti eventi politici internazionali ci costringono di fatto a riprendere e ristudiare.rnLa storica via della seta collegava, attraverso molteplici arterie terrestri e marittime, l'Impero cinese con il Mediterraneo, attraversando regni ed imperi. Per molti è stata una sorta di prima ""globalizzazione"""", economica e culturale al contempo. Quella del XXI secolo, lanciata dal presidente cinese Xi Jinping nel 2013 ed oggi conosciuta come """"Belt and Road Initiative"""", è certamente il progetto strategico più importante ideato dalla Cina popolare, destinato, a segnare una svolta epocale negli equilibri mondiali. Raccontare l'origine, i progetti e gli sviluppi di una iniziativa in perenne mutazione e dai confini poco definiti, con speciale riferimento anche all'Italia (nel 2019 entrata tra i Paesi che vi aderiscono ufficialmente), significa seguire le traiettorie di una Cina divenuta ormai potenza globale."" -
Il mediano di Mauthausen
Questa è la storia di un calciatore. Ma non un calciatore qualunque. Si chiama Vittorio Staccione, e la sua vita cambia radicalmente in un freddo pomeriggio d’inverno del 1915, nella Torino operaia. Ha appena undici anni e sta giocando a pallone insieme ai suoi amici del quartiere quando viene notato da Enrico Bachmann, il mitico capitano granata. «Ti andrebbe di allenarti con i ragazzi del settore giovanile?» Vittorio risponde di sì. Una svolta che è per sempre. rnIn pochi anni diventerà un elemento importante della compagine della sua città, fino alla conquista dello scudetto insieme a campioni assoluti come Libonatti, Baloncieri e Rossetti. Ma alla passione per il calcio, Vittorio, spinto da suo fratello Francesco, alterna quella per la militanza politica, condotta dalla parte degli operai, degli sfruttati e di tutti coloro assetati di giustizia. rnrnUna scelta che, in un periodo in cui la prepotenza del regime fascista inizia a perseguitare chi non si allinea alle regole di Benito Mussolini, pagherà molto cara, ma sempre a testa alta. -
Sei lezioni di economia. Conoscenze necessarie per capire la crisi più lunga (e come uscirne). Nuova ediz.
Dalla crisi del capitalismo globale alla bancarotta dell'euro, passando per Marx, Sraffa e Keynes. Lo scontro fra le grandi teorie economiche, gli arcani delle politiche della Banca Centrale Europea e il fallimento dell'Europa raccontati con passione intellettuale e impegno civile.rnDa Adam Smith al mercantilismo tedesco, questo libro intreccia la teoria economica alle drammatiche vicende della crisi europea, dell'euro, del declino del nostro Paese. Muovendo dalle teorie di Sraffa e Keynes e da una visione moderna della moneta, mostra la debolezza della teoria dominante e la natura conservatrice della costruzione europea. Senza ottimismo della volontà, ma come testimonianza della ragione, il volume indica la possibilità, persino in quest'Europa, di implementare politiche economiche e fiscali più soddisfacenti. -
Maometto e i fiori del Corano. Storie di saggezza e detti del profeta
In questo volume Hafez Haidar, esperto di letteratura e cultura araba, ci riporta all'essenza di quella civiltà, presentando scritti coevi al Corano - racconti, parabole, detti del Profeta, massime sapienziali - che dimostrano l'autenticità di un ""altro Islam"""", poco conosciuto, in grado di illuminare il proprio tempo attraverso la profondità della fede e della gioia di vivere.rn«Ora navighiamo una pagina dopo l'altra sulle dune accarezzate dal vento e rischiarate dal sole dopo una notte costellata e illuminata da mille bagliori. Accostiamoci con umiltà e venerazione al narratore che inizia»L'immaginario dominante in Occidente, oggi, collega l'Islam all'idea di una cultura intrinsecamente violenta, retriva e oscurantista, che rifiuta dogmaticamente le gradevolezze della vita, reprime la ricerca di conoscenza, inibisce lo sviluppo delle arti e della bellezza, considera il corpo, specialmente femminile, come fonte di peccato. Storicamente, tuttavia, questa civiltà si è affacciata in Asia e in Europa con un volto assai più ricco, complesso, diverso: nel Medioevo, e nei secoli seguenti, è stata la cultura araba a portare nel Vecchio continente conoscenze scientifiche e matematiche, importanti tecniche e prodotti dell'Oriente, una letteratura profonda e raffinata, facendo diventare """"Islam"""" sinonimo di sapienza e delizie «da Mille e una notte». In questo volume Hafez Haidar, esperto di letteratura e cultura araba, ci riporta all'essenza di quella civiltà, presentando scritti coevi al Corano - racconti, parabole, detti del Profeta, massime sapienziali - che dimostrano l'autenticità di un """"altro Islam"""", poco conosciuto, in grado di illuminare il proprio tempo attraverso la profondità della fede e della gioia di vivere."" -
Coppi contro Bartali. Gli eroi di un ciclismo di altri tempi
Con una penna magistrale, Claudio Gregori riporta chilometro dopo chilometro Coppi e Bartali sulle strade del presente, scrivendo come un romanzo l'intensa cronaca di quella rivalità, profondamente italiana, che ha unito nel ciclismo due vite al di fuori del comune.rnrnCoppi e Bartali. Una cosa li ha uniti: l'agonismo. Un'altra li ha imprigionati: la rivalità. Gianni Brera li ha chiamati «i due carissimi nemici». Un ossimoro pertinente e stupendo. Coppi e Bartali, amici e rivali. Due cavalieri in bicicletta in eterno, leale, conflitto. Entrambi sono esplosi a vent'anni, abbaglianti come supernove, ma diversi come Polo nord e Polo sud. E, proprio per questo, la lotta magnetica tra gli opposti li ha sempre attirati l'uno all'altro. Sulle due ruote hanno combattuto battaglie di grande bellezza, tra picchi innevati e fulminee volate, che hanno suscitano un'incredibile passione sportiva, rimasta impressa nella memoria del Novecento. La sfida, però, combattuta tra l'Italia e l'Europa non ancora sgombre dalle macerie, andava molto al di là del nudo fatto sportivo... -
Muhammad Ali. Il guerriero che sapeva volare
Se la vita di ognuno di noi finisce per essere un combattimento contro il mondo e i fantasmi che ci portiamo dietro, quella di Cassius Clay — l'uomo che volle diventare Muhammad Ali — può essere raccontata in otto riprese, tante quanti i round che gli furono necessari per battere George Foreman nel match più importante della sua carriera, e forse della storia della boxe. Dalla Louisville dei primi passi a quella delle esequie planetarie, il suo finisce per essere il racconto vincente e doloroso della storia recente degli Stati Uniti e di un percorso culturale che riguarda, in fondo, anche tutti noi. Ma talento e convinzioni non bastano per spiegare la genesi di un campione grande e imperfetto, diventato simbolo di lotte civili e totem di diverse generazioni. Dietro c'è anche altro, probabilmente quello che, nel giorno del funerale, Belinda, una delle sue ex mogli, ha sintetizzato così: «Aveva un disperato bisogno di essere amato». Quanto basta perché milioni di persone, da quel giorno, abbiano potuto dire: «Anche io sono Muhammad Ali».