Sfoglia il Catalogo ibs007
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 7721-7740 di 10000 Articoli:
-
Prima e dopo
Nel settembre 1901, Paul Gauguin s’imbarca per le Isole Marchesi, un remoto arcipelago a Nord Est di Tahiti. Approdato nell’isola di Hiva Oa, si stabilisce nel villaggio di Atuana, dove acquista un terreno e con l’aiuto degli indigeni vi costruisce una grande capanna. Dovrebbe essere un nuovo inizio, ma la salute sempre più precaria, le angustie materiali e la frustrazione per il cinismo del mondo dell’arte alimentano in lui un’inquietudine crescente. La situazione precipita quando nel 1903 viene incriminato perché, difendendo alcuni nativi, oltraggia un gendarme; multato e condannato a tre mesi di carcere, muore stroncato da alcol e sifilide. Scritto da Gauguin nei suoi ultimi drammatici mesi, Prima e dopo è l’estrema confessione di un uomo che vuole mettersi a nudo: un redde rationem in note sparse, nel quale si susseguono entusiasmi e sarcasmi, incanti e disillusioni. Pensieri e ricordi fluiscono rapsodici come nei sogni: la bellezza del popolo maori, le idee sull’arte e sulla religione, la brutalità e l’ipocrisia dei presunti civilizzatori… e poi Van Gogh, Manet, Cézanne, la Bretagna, Arles e altro ancora, perché sull’arte «ci sono molte cose da dire e bisogna dirle». Introduzione di Maria Grazia Messina. -
Il sogno è un mago potente. Scritti sull’arte
Maestro del disegno e autore de ""L’altra parte"""", uno dei romanzi-chiave del Novecento, Alfred Kubin ha saputo esplorare l’incerto confine tra le inquietudini del reale e il magmatico abisso dell’inconscio. Gli scritti di questa raccolta, composti tra il 1921 e il 1949, riguardano la creazione artistica e l’esperienza onirica, due temi che per Kubin non possono essere trattati separatamente; precisando, tuttavia, che per creazione artistica s’intende soprattutto la pratica intima e «povera» del disegno, mentre lo stato onirico sconfina nella veglia, divenendo attitudine dello sguardo e del sentire. La scrittura che ne scaturisce è divisa tra nitore e un’inafferrabile qualità allucinatoria, che avvolge i diversi argomenti in un unico mutevole paesaggio: dall’influenza dei sogni sull’arte alla mistica del disegno, dai misteriosi frammenti autobiografici alle anticipatrici analisi sull’arte dei folli. È certo che Kubin sia stato un cantore del declino della vecchia civiltà europea, così come un contemporaneo di Freud ed evocatore di paure e desideri rimossi, ma queste definizioni rendono giustizia solo in parte a un artista che si voleva senza tempo e, per questo, rimane oggi assolutamente moderno."" -
Epicuro e i suoi dei
La cultura greca si è sempre interrogata sulla possibilità per l’uomo di essere felice, questione che diventa centrale con la fine dell’equilibrio sociale e individuale legato alla polis. Da queste premesse, André-Jean Festugière, tra gli studiosi più autorevoli e originali dell’ellenismo, riflette sul pensiero di Epicuro, che nell’atmosfera conviviale del suo «Giardino», appena fuori dalla città di Atene, riunì un numero sempre crescente di discepoli, accomunati dalla ricerca di una via per raggiungere la serenità interiore. Con una scrittura scorrevole e un linguaggio libero da specialismi, Festugière guida il lettore alla conoscenza della biografia e dei principali concetti della filosofia di Epicuro, dal ritrarsi dalla vita politica alla cura quotidiana dell’amicizia, fino all’emancipazione dalle passioni e dalla paura della morte. Liberato dai vani desideri e dal timore, l’uomo epicureo accetta la propria natura e si accontenta del possesso dei beni più semplici ed elementari, consapevole che gli dèi non esistono per giudicarci o punirci, ma come esempio di beatitudine e distaccata saggezza. -
Rousseau
In questo saggio sul più controverso e provocatorio dei filosofi dell'età moderna, Cassirer mostra come Rousseau ripensi l'origine dell'esistenza a partire da una nuova concezione antropologica, che la liberi dall'influenza delle costrizioni sociali, in vista di un ritorno ai principi su cui fondare un'autentica comunità umana. La riflessione si concentra così sul concetto di ""legge"""", intesa non come mera imposizione esteriore, ma come espressione di un'unità condivisa, capace di legare fenomeni solo in apparenza contraddittori, quelli dell'autorità e della libertà. In Rousseau, pensare l'inizio della convivenza civile significa fare a meno di riferirsi a una qualche norma fondamentale, per interrogarsi sulla norma originaria dello stesso relazionarsi dell'uomo con l'altro uomo. Al di là degli effettivi esiti raggiunti in tal senso dal pensatore ginevrino, Cassirer scorge nella sua opera la forza di uno spirito """"che sempre di nuovo ci si impone e sempre di nuovo ci travolge""""."" -
Tripoli, Italia. La politica di potenza nel Mediterraneo e la crisi dell’ordine internazionale
Tradizionalmente il ruolo geopolitico del Mar Mediterraneo è duplice: a volte agisce come elemento di separazione tra Paesi, altre contribuisce all’emergere di una vera e propria osmosi tra sponde opposte. È questo il caso del rapporto tra Italia e Libia, la cui interdipendenza è tornata a essere – anche a chi se ne era per lungo tempo dimenticato – un’evidenza incontrovertibile. Gli effetti del disordine che sconvolge il Paese nordafricano sin dal 2011 si ripercuotono direttamente sulla nostra Penisola. Minacce alla sicurezza, questione dei migranti, corridoi energetici e interessi economici a rischio, diffusione del fenomeno del radicalismo islamico sono solo alcuni dei capitoli in cima all’agenda di Roma. Il tutto a soli dieci anni da quelle Primavere arabe che avevano attirato l’attenzione dell’opinione pubblica mondiale. Questo libro, che ospita contributi di storici, politologi e geografi, investiga il rapporto tra Italia e Libia nel lungo periodo, ponendo particolare attenzione ai fattori internazionali che gravano su di esso e che tanto hanno contribuito a delineare lo scenario di uno Stato fallito a pochi chilometri dalla Penisola. Sullo sfondo, l’ipotesi che la crisi dell’ordine nel Mediterraneo non sia che un riflesso della più ampia crisi dell’ordine internazionale a guida americana. Contributi di: Antonello Folco Biagini, Claudio Bertolotti, Andrea Carteny, Gabriele Natalizia, Leonardo Palma, Salvatore Santangelo, Lorenzo Termine, Elena Tosti Di Stefano, Alessandro Vagnini. -
Alternative per il socialismo (2019). Vol. 56: Questa volta parliamo di Rosa
"Alternative per il socialismo"""" dedica questo numero monografico a Rosa Luxemburg nel centenario della sua uccisione perpetrata dai Freikorps, le milizie paramilitari del governo socialdemocratico tedesco, nella notte tra il 15 e il 16 gennaio del 1919 a Berlino nel corso della terribile repressione contro la Rivolta spartachista a cui la rivoluzionaria polacca partecipava insieme a Karl Liebknecht. Questo ci consente anche di ricordare Lelio Basso, il fondatore della rivista """"Problemi del socialismo"""", che ha tradotto la Luxemburg e che è stato così importante nel farla conoscere in Italia. Con lui vogliamo anche ricordare la nostra Rina Gagliardi. La scelta di dedicare un numero monografico della rivista a Rosa Luxemburg, in un anniversario così pregnante, si giustifica da sola. Essa è rivolta, infatti, a una delle più grandi figure rivoluzionarie di tutto il '900, ma la scelta è anche un atto d'amore. Una parola che sembra poco adatta a ricordare chi nella rivoluzione ha investito tutta la propria vita. Ma per la Luxemburg vale, in particolare, la celebre frase di Marx “niente di ciò che è umano mi è estraneo”. Quell'attenzione al mondo esterno dedicata dalla cella del carcere, dove era imprigionata per la sua antimilitarista opposizione alla guerra, è quasi diventata una figura retorica, eppure in essa si rivela la cifra della persona. La stessa umana passione è quella che si legge nelle lettere a Leo Jogiches, l'uomo con cui condivideva il progetto politico, che amava e da cui attendeva amore e complicità. Aveva scritto in una lettera dal carcere di sperare “di morire sulle barricate”. Ma di questa frase non si intende il senso se non la si mette in relazione con un'altra lettera in cui scrive: “Restare un essere umano è la cosa più importante di tutte, cioè gettare, se necessario, gioiosamente tutte le proprie forze, tutta la propria vita nella grande bilancia del destino ma, nello stesso tempo, rallegrarsi per ogni giornata di sole, poi ogni bella nuvola. Il mondo è così bello malgrado tutti gli orrori”." -
Coronavirus. Cos’è, come ci attacca, come difendersi
Che rischi comporta? Come ci si può difendere? Perché la Cina torna ad essere il focolaio di un grave morbo, a pochi anni dal flagello della Sars?rnrn«Un laboratorio, molte ricercatrici e la caccia al punto debole del coronavirus. La biologa Maria Rosaria Capobianchi, che ha isolato il Sars-Cov-2 è in prima linea contro l'epidemia» - GraziarnSono alcune delle domande a cui risponde Maria Capobianchi, che con il suo staff del laboratorio di Virologia dell’Istituto Spallanzani di Roma è riuscita a isolare il virus responsabile di aver causato in poco tempo migliaia di vittime.rnMentre sul web proliferano false notizie e teorie complottiste e il nostro paese è duramente colpito dal contagio, l’illustre esperta ci racconta con chiarezza e rigore scientifico il virus che sta piegando il mondo. L’autrice devolverà i diritti d’autore al Laboratorio di Virologia dell’Azienda Ospedaliera Lazzaro Spallanzani in favore della ricerca. -
Non mi toccare
«La notte del mio compleanno nel 2004 ho dormito in macchina, dopo che per l’ennesima volta lui mi aveva picchiata. Aspettavo che se ne andasse di casa per sempre. Nel parcheggio, due uomini ubriachi si sono avvicinati alla mia auto. Ciò che è successo dopo è l’incubo che ho portato in dote per quindici anni, durante i quali mi sono vergognata molto e data la responsabilità di tutto. Questa è la storia di una violenza ma anche dell’amore che è riuscito a vincerla, la storia della terapia dell’orrore che ho messo in atto per rivivere quella violenza ancora e ancora, nel corpo e nella mente, per riuscire finalmente a sopportarla. È la storia dell’uomo che mi ha presa con sé e mi ha salvata. Pochissime persone la conoscono. Ora vorrei che qualcuno leggesse di me, di come si muore e di come si nasce. Di come si resiste, di come si può persino ricominciare a sorridere». -
Altomare
La fine piovosa dei mesi di mare. Bill è un “vitellone” diciassettenne ingenuo e impacciato, ombra di un fratello che vede come irraggiungibile e che per lui rappresenta la perfezione. Vive un’età che si misura in estati, fatte di effimere passioni, amicizie sbocciate e poi svanite, violente euforie e repentini scoramenti. Le sue timide avance nei confronti di Miriam, la ragazza francese del bar della spiaggia, si risolvono in un altro dei suoi flirt inconcludenti e immaginari. Le occasioni perse sembrano portare Bill a vivere un’altra estate abulica e vuota, finché in una tersa domenica settembrina non prende il largo su un peschereccio. Lui, il mare e il diario che racchiude un intero anno della sua vita. È qui che a poco a poco gli sembra di vedere le cose dalla giusta distanza, ed episodi che apparivano scollegati acquistano un nuovo significato: la vocazione religiosa. Bill avverte di aver ricevuto una chiamata a cui non ha mai risposto; riecheggia, tra l’acqua e gli orizzonti: «Venite, e vi farò pescatori di uomini». ""Altomare"""" è un romanzo di formazione inaspettato sulla scoperta – dolorosa, gioiosa – di una dimensione sacra."" -
La sacra famiglia
«Sono la superstite di una famiglia composta all’origine di cinque persone. Cinque meno uno, perché mio padre morì presto, fa quattro. Ma i conti, da allora, hanno cominciato a non tornare». Dopo quel primo dolore, infatti, Francesca ha osservato il Male toccare anche «i sopravvissuti»: la madre, il fratello, la sorella. E anche lei potrebbe abbandonarsi – il Male è facile, è seduttore. L’altra strada invece è tutto il contrario: ritrovare la lucidità nelle prove della vita – nelle tentazioni del suicidio; della tossicodipendenza; di annullare se stessi nelle relazioni sentimentali –, e cercare una salvezza per sé e per gli altri. Avvicinarsi alla madre, al fratello, alla sorella; prenderli e riunirli in una sacra famiglia. Ciccarelli ha costruito un romanzo con i materiali della verità, attingendo ai generi della biografia e del diario, alla ricerca di ciò che di sacro si può ancora proteggere. -
Il cavallo di Aguirre. Un incontro mai avvenuto con Werner Herzog
«Il poeta e scrittore Paolo Del Colle immagina una conversazione con il regista tedesco Werner Herzog. Non è un’intervista, né un saggio sul cinema. Piuttosto una forma di romanzo: o meglio una vicenda immaginaria che Del Colle e Herzog sembrano pensare insieme, sebbene il fondamento dell’incontro non sia altro che l’assoluto: la domanda sul senso della morte. In pagine struggenti, liriche, Del Colle sa intessere una specie di docu-romanzo, un racconto così immaginario da essere crudamente vero. Ne esce un capolavoro poetico e filosofico attorno alla creazione e al nulla delle cose.» (Arnaldo Colasanti) -
Fidel in love. Il grande amore segreto del Líder Máximo
Nel 1975 Anna Maria Traglia, nipote del cardinale vicario di Roma, di famiglia conservatrice e anticomunista, ha ventisette anni, un marito, due figli e una vita già monotona. Quando conosce Margarita, primo segretario dell’ambasciata di Cuba, non immagina quale avventura l’attenda. La nuova amica è entusiasta della Revolución, del regime e di Fidel Castro, mentre lei considera il Líder Máximo un “piccolo Stalin”; eppure, in capo a pochi mesi, Anna Maria si ritrova con Margarita all’Avana, dove viene presentata a Castro in persona. Per lui è una folgorazione, per lei un conflitto irrisolvibile: la passione e la felicità da una parte, lo scandalo e il peccato mortale dall’altra. È l’inizio della storia d’amore tra una cattolica osservante e l’ateo che ha chiuso tutte le chiese di Cuba. Durerà quarant’anni, nel corso dei quali l’una e l’altro finiranno per dirsi: «Avevi ragione tu». Con i materiali del romanzo e una grande attenzione alla verità dei fatti, Paola Sorge ha raccolto dalla voce di Anna Maria una storia inedita, che rivela l’amore segreto del Líder Máximo e ne illumina l’umanità. -
Storia sociale di Rita Pavone. Biografia del Paese che siamo stati e che siamo diventati
La vita di Rita Pavone ha accompagnato la storia del nostro Paese, disegnandone, come un sismografo fedele, il profilo delle evoluzioni politiche, sociali, di costume: la guerra, la ricostruzione, l’emigrazione, il boom, le nuove culture giovanili, la società di massa, la neotelevisione… Questo libro, ripercorrendone le tappe private e pubbliche, prova a scrivere di Rita Pavone come metafora o, se si preferisce, come una sorta di scanzonata (è il caso di dirlo) biografia della nazione. Una storia leggera (ma non troppo). Prefazione di Stefano Pivato. -
L'eterno piccoloborghese
Sconfitta nella Prima Guerra Mondiale, sfibrata dalla Grande Depressione, popolata da uomini “medi” pronti ad essere i luogotenenti del diavolo in terra, se questi promette grandezza: la Germania descritta da Ödön von Horváth nel 1930 è terreno fertile per il nazismo, un sistema in cui il piccoloborghese sarà ingranaggio perfetto. Questa umanità è raccontata in un intreccio di storie in cui le tinte dominanti sono il sarcasmo, la beffa e un senso di tragedia incombente. Ci sono il venditore di automobili Alfons Kobler, che truffa i suoi clienti per pagarsi l’ascesa sociale; la sarta Anna Pollinger, che ha frequentato Kobler ma che per «praticità» decide di concedere servizi amorosi a pagamento; la stella dell’hockey su ghiaccio Harry Priegler, che ritiene sufficiente presentarsi in auto sportiva e offrire la cena a una donna per rivendicarne i favori. “L’eterno piccoloborghese” è un romanzo che sfugge alla forma romanzesca in mille direzioni – verso la pièce teatrale, verso il componimento satirico – per denunciare l’irrimediabile Verrohung, l’‘abbrutimento’, della società. -
Il destino della filosofia. Dialogo con Francesc Arroyo
Qual è il ruolo della filosofia davanti alle sfide del nostro tempo? Come può interpretare i conflitti sociali, politici, culturali, religiosi del XXI secolo? In questa suggestiva conversazione con il famoso columnist di «El País» Francesc Arroyo, Giacomo Marramao tocca le questioni cruciali del pensiero occidentale – il tempo, la storia, il mito, la religione, il potere, la scienza – in un percorso che va da Socrate a Marx, da Platone a Benjamin, passando per Machiavelli e Hobbes, Gramsci e Carl Schmitt. Al cuore del dialogo è racchiusa la cifra essenziale della filosofia: la meraviglia, motore del movimento di un domandare immerso nel tempo presente. Comprendere il mondo non basta, se non c’è anche la volontà di trasformarlo. -
Capitalisti nel XXI secolo. I nuovi operatori finanziari
Dopo la crisi dei mercati finanziari del 2007 il panorama del capitalismo ha cambiato contorni: le banche “strategicamente importanti” sono state salvate con fondi pubblici e spogliate dei loro poteri, mentre nuovi “organizzatori di capitali”, che pure avevano contribuito alla crisi, sono diventati il Sistema. Chi sono allora oggi i padroni del mondo, vere e proprie “banche ombra”, che controllano altre banche, borse, grandi aziende e istituzioni, allungando i tentacoli su tutti gli aspetti della vita quotidiana? Rügemer ha scritto un’analisi acuta e meticolosa delle grandi economie mondiali, evidenziando le differenze fra l’approccio occidentale e quello cinese, per dimostrare, cifre e dati alla mano, come il capitalismo sia in una fase di riorganizzazione e come la nuova finanza deregolamentata e senza scrupoli metta in seria crisi lo Stato sociale, le democrazie e il rispetto dei diritti umani. -
La mia vita, le mie città. Conversazione con Eleanor Wachtel
Come può lo spazio urbano influenzare le comunità? In che modo la costruzione delle città è condizionata da logiche economiche e politiche del sistema globale? La scrittrice e attivista statunitense Jane Jacobs, sempre in lotta contro le disuguaglianze prodotte dal capitalismo, ci racconta la sua traiettoria di vita, a partire dalle case e dalle città in cui ha abitato: il rapporto con i genitori, che le hanno trasmesso il valore della solidarietà e della giustizia; il difficile percorso scolastico, attraversato dal costante scontro con un sistema educativo antiquato e limitante; la decisione di scrivere il suo rivoluzionario saggio ""Vita e morte delle grandi città"""". Entriamo così in contatto diretto con la sua voce dirompente e anticonformista, con il suo modo del tutto originale di leggere il mondo."" -
La lotta per la città
Le città stanno diventando sempre più dei sistemi chiusi, con confini rigidi e invalicabili, delimitati troppo spesso da muri dietro cui i cittadini vengono isolati e si sentono protetti. La sfida per gli urbanisti di oggi è di superare questa tendenza e di non farsi assoggettare alla logica economica costruendo spazi riservati solo a una determinata categoria di persone. Attraverso il ricorso a esempi pratici di progetti urbanistici che sono riusciti a trasformare le città chiuse in città aperte, Richard Sennett mostra la relazione positiva che può e deve instaurarsi tra il costruire e l’abitare. Occorre un ripensamento strutturale delle città, che tenga insieme le diverse dimensioni – sociale, economica ed ecologica – e che contribuisca a superare le ingiustizie sociali. -
Oltre i confini. Per una rifondazione dell’Europa
L’Unione Europea non è più in grado di risolvere le questioni che attanagliano la sua popolazione. Serve un’Europa con un diverso assetto economico, politico e istituzionale che sappia combattere l’avanzata dei neo-fascismi e dei neo-nazionalismi. Un’Unione capace di appianare le disuguaglianze economico-sociali, creare una differente forma di democrazia partecipativa e contrastare la crisi economica e quella della democrazia rappresentativa. Balibar auspica una “ri-fondazione” che si richiami ai principi originari del progetto europeo. Solo in questo modo sarà possibile avere una “Nuova Europa” all’altezza di affrontare da protagonista le sfide del millennio. -
Eredità di sangue. Ebrei, pogrom e omicidi rituali in Unione Sovietica
«La politicizzazione sovietica della memoria ha imposto la sua selezione qualitativa sulla violenza antiebraica, scegliendo quali pogrom ricordare e discutere pubblicamente, e quali ignorare ed eventualmente dimenticare»