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Storia del messale tridentino
L'opera liturgica realizzata dal Concilio di Trento e dai papi successivi fu la canonizzazione del culto romano per come aveva preso forma nel corso del medioevo. L'autore ha scelto di focalizzare la sua attenzione sul periodo posteriore a questa canonizzazione, tracciando una panoramica approfondita che va da Pio V a Giovanni XXIII. La parte iniziale del presente lavoro è dedicata allo studio della messa romana a partire dalle sue origini, nell'ultima, si sottolinea invece la stupefacente sopravvivenza, dopo il Vaticano II, del messale tridentino, che è poi arrivato a essere definitivamente riconosciuto dall'autorità romana. L'autore giunge infine alla conclusione che la storia del messale tridentino è ancora ben lontana dal poter essere archiviata. Questo lavoro costituisce dunque un compendio, il più completo possibile, di una storia liturgica di cui la linearità generale prelude a stupefacenti nuovi sviluppi. -
Il senso del multiforme. Saggi di cultura e letteratura italiana
La tentazione di un volume di saggi, se da un lato rappresenta un'opportunità interessante, dall'altro pone altresì un rischio, quello della frammentazione: pur nella consapevolezza di un sapere globale, universale, un senso del multiforme non può prescindere infatti da scelte epistemologiche ben precise. ""Particolare"""" e """"universale"""" sembrano dipanarsi come orizzonte comune dei contributi, che declinano da contenuti microtematici, monografici (un poemetto italiano del sec. XVIII su Giuliano Ospitatore; Benvenuto Cellini tra realismo e apologia del sè; la Legenda Aurea e la sua prima vulgata a stampa; Artiglieria e demoniaco in Benvenuto Cellini; Fortuna e ragion di mercatura nella novella boccacciana di Landolfo Rufolo; considerazioni sull'incipit del Corto viaggio sentimentale di Italo Svevo; un Codice manoscritto abruzzese del sec. XV), ad aspetti più metodologico-tecnici (Mito, ritualità e leggenda nelle fonti letterarie agiografiche; Il nome della rosa, ovvero come comincia la modernità; L'arte oggi: dalla kalokagathia alla kakokagathia; Giuliano Ospitatore: un palinsesto letterario)."" -
Lingue strane. La crisi della grammatica «universale»
Questo libro prende in esame alcuni concetti chiave della grammatica tradizionale, ritenuti applicabili a tutte le lingue: predicazione, nome/verbo, soggetto/oggetto (agente/paziente), transitività, passivo, relazioni sintattiche, marche TAM. In realtà le ricerche compiute negli ultimi anni con la scoperta di lingue sempre più lontane dal nostro orizzonte mentale hanno ampiamente dimostrato l'inattendibilità di tali categorie al di fuori delle lingue indoeuropee, nonostante la pervicacia di alcuni teorici a riproporle e la pigrizia di molti ricercatori, che hanno seguitato ad usarle per semplice comodità, anche se con tutte le riserve del caso. Indubbiamente bisogna distinguere tra la linguistica teorica e quella descrittiva, che contraddice, talora macroscopicamente, la prima, ma spesso i problemi dell'una si riflettono nell'altra. La grammatica di una lingua non è la manifestazione (istanziazione) di categorie supposte universali, né rappresenta delle scelte compiute in un ambito, più o meno limitato, di possibilità date una volta per tutte. -
Del romanticismo italiano. Rispetto alle lettere, alla religione, alla politica e alla morale
Padre Bresciani contro Giuseppe Mazzini: in opposizione agli articoli fervidamente romantici che il radicale genovese aveva redatto nei primi anni Trenta dell'Ottocento Indicatori e sull'Antologia, padre Bresciani fece leggere nell'Accademia dell'Università i suoi articoli sul romanticismo italiano, pubblicati solo nel 1839, intesi a dimostrare che il romanticismo «non è naturale in se stesso», che «non è naturale al gusto italiano», che «è dannoso alla religione cristiana, alla buona politica e alla morale». Si tratta di una condanna totale e senza remissione, tanto in campo letterario quanto nei risvolti politici e morali, della cultura romantica o, per essere più precisi, della peggiore poetica romantica. Bresciani, che fu peraltro un notevole prosatore del periodo ""romantico"""", nonché uno studioso della lingua italiana (si pensi al suo Saggio di alcune voci toscane d'arti mestieri e cose domestiche, nato per preservare dalla scomparsa alcuni vocaboli), difende in questo testo la cultura italica tradizionale contro l'invasione del gusto esterofilo del più vieto romanticismo con uno stile """"teatrale"""" che rende il testo godibile e molto scorrevole."" -
L'isola furba. Indicazioni e controindicazioni sulla Sicilia
La Sicilia, a seguito della forte spinta migratoria (soprattutto giovanile ed intellettuale) e della pesante desertificazione imprenditoriale, è destinata nei prossimi anni all'oblio (come, del resto, gran parte del «Mezzogiorno d'Italia»), trovandosi, di fatto, sempre più vecchia, più povera e con una dotazione infrastrutturale che la pone fra le ultime regioni in Italia. La sua ""celebre"""" «Autonomia», ormai da tempo ai margini del dibattito politico, rischia, dunque, di dover governare una vera e propria agonia sociale ed economica. Il saggio, basato su di una diretta ed assai profonda conoscenza territoriale, individua nella presunta «furbizia» posta, tradizionalmente, in essere dai cosiddetti «centri decisionali del potere» (spesso, tra l'altro, conniventi con il malaffare mafioso) la causa prima di tutti i mali che affliggono l'Isola. Ragion per cui ai siciliani verrà oltremodo complicato superare, senza un'ormai ineludibile «rivoluzione culturale» che coinvolga, innanzitutto, le nuove generazioni, le enormi sfide a cui saranno chiamati ad affrontare, dai moderni assetti sociali, culturali, economici e demografici, nel prossimo futuro."" -
Come leggere «Emma»
Uno dei capolavori della letteratura mondiale, Emma (1816) non si sottrae a nuove letture sia nella sua veste di classico sia perché segna un'importante svolta nella tradizione romanzesca, riscattandola dal pregiudizio morale ed estetico con cui era guardata all'inizio dell'Ottocento. Quasi privo di un intreccio che possa dirsi tale ma lodato per il suo realismo, il romanzo coraggiosamente postula una lettura ripetuta in cui l'universo semantico è svelato al lettore per gradi, in un crescendo interpretativo sempre più complesso. Nella sua attività di match-maker, Emma Woodhouse, al pari della sua creatrice, è una tessitrice di mondi e di storie che tuttavia, alla verifica dei fatti, si riveleranno illusorie e fallaci. Coinvolgendo il lettore in una sfida ermeneutica stimolata da un continuo esercizio di creativa fallibilità sottratto all'usura del tempo, l'eroina eponima prefigura un ritratto autoironico della stessa Jane Austen. -
Il segreto della moneta. Verso la rivoluzione auritiana
"Il segreto della moneta"""" è una rapida ma fruttuosa rivisitazione dei precetti religiosi e delle riflessioni filosofiche sulla moneta e l'usura che hanno segnato, nel bene o nel male, la storia della nostra civiltà. L'itinerario ripropone in particolare il pensiero di Aristotele, il filosofo della Classicità, di San Tommaso d'Aquino, il filosofo della Scolastica, di Adam Smith e Carl Marx, padri, rispettivamente, del capitalismo e del socialismo. Il viaggio si conclude nel punto da cui si dipartono due strade emblematiche: l'una rappresentata dall'euro, dalla BCE e da Mario Draghi; l'altra rappresentata, nell'occasione, da Giacinto Auriti..." -
Antropologia giorno per giorno. Era informatica e nuovi dèi
L'intento di questo libro è quello di fare antropologia. Nei diversi articoli vengono messi a confronto i comportamenti e i costumi dell'uomo bianco. Si parla e si scrive dell'Occidente, del suo quotidiano che spesso molti antropologi non considerano importanti nello studio della storia. Centrale è l'analisi del sistema di potere che agisce nella completa inconsapevolezza dei suoi sottoposti. Qui si sfogliano le pagine dell'arte, del cinema, della medicina, della filosofia, della politica, del mito, di noi ""primitivi"""" che è parte di un organismo complesso, di una cultura a cui diamo il nome, in questo caso, di Europa. Occupandosi di potere, i vari momenti di questo diario di bordo, non poteva non trattare il sacro, i fenomeni e le simbologie del sacro che si stagliano e plasmano il nostro essere Sapiens Sapiens: la figura della donna, i totem della politica, i riti dei giorni festivi e delle stagioni dell'anno, l'immigrazione, la globalizzazione, le tante musiche del mondo."" -
Come guarire dal cattocomunismo
Nell'attuale decadenza italiana occupa una posizione di primaria importanza quell'anomalia comunemente chiamata cattocomunismo, ovvero quella stretta e quasi inestricabile commistione tra il moderno cristianesimo secolarizzato e ciò che resta delle ideologie di sinistra. Tale coacervo, pur eterogeneo nei suoi elementi costitutivi, è comunque contraddistinto da una singolare coerenza negli atti promossi come nei risultati ottenuti. Inoltre la sua diffusione a livello di mentalità e senso comune è così pervasiva da essere assimilabile alla diffusione di un contagio, agente patogeno che nella sua infezione comporta danni non solamente materiali. Sono fornite in questo libretto alcune indicazioni per inquadrare il fenomeno nella sua natura patologica, come ""malattia dell'anima"""" che colpisce il singolo e la vita sociale, e per suggerire altresì, per mezzo di tale criterio interpretativo, anche validi spunti per un'azione terapeutica."" -
A tutela della famiglia
"Una società in disordine è frutto di una famiglia debole"""". Vi è oggi un grande interrogativo nel dialogo che guarda verso il domani: chi sarà l'elemento costitutivo delle nuove società? Saranno, come molti profetizzano, degli individui apolidi, atomici e asessuati? E saranno queste tre alfa privative a renderli uomini finalmente liberi? Oppure sarà la cellula comunitaria originale, l'istituto della Famiglia, a riaffermarsi come fondamento del vivere insieme?" -
Tre secoli nel Tridente. 1696-2018. Alvarez de Castro, una famiglia portoghese a Roma
Tre secoli e ventidue anni di una famiglia portoghese, gli Alvarez de Castro, arrivati da Lisbona a Roma nel 1696, vissuti tutti nel ""Tridente"""" e da lì mai più partiti. Trecento e passa anni ripercorsi attraverso documenti, lettere, memorie orali, ritratti e fotografie a comporre la microstoria della famiglia che viaggia in parallelo con la macrostoria della loro nuova città. Dalla fine del 1600 a oggi, per nove generazioni questa famiglia vede crescere la città dai centoquarantamila abitanti del 1700 ai circa tre milioni dell'ultimo censimento, assistendo alla nascita di fantastici monumenti come la scalinata di Trinità de' Monti, fontana di Trevi, il belvedere del Pincio e la nuova piazza del Popolo del Valadier, il porto di Ripetta che verrà spazzato via dai muraglioni dei piemontesi assieme al Teatro Apollo a Tor di Nona e centinaia tra case e palazzi, cancellati per porre fine agli straripamenti del Tevere. Poi gli stravolgimenti edilizi, la creazione di nuovi quartieri fuori le mura, larvatamente iniziati nella Roma dei Papa-Re che già si era sovrapposta a quella dei Cesari, alla successiva capitale del Regno d'Italia, umbertina pretenziosa e ministeriale..."" -
Il naufragio dell'Europa. Crepuscolo o eclissi?
L'Europa fu il centro indiscusso del pianeta fino al 1914. Ha perso il suo primato quando - nel 1916 - sorse la pretesa della guerra illimitata e della vittoria assoluta, poi concretatasi con la nefasta e crudele pace-diktat di Versailles nel 1919: quella pace fu la causa prevalente della seconda guerra mondiale e implicò la rinunzia alla lotta contro la rivoluzione bolscevica. Ciò dipese dal ripudio dei principi medievali che conducevano l'Europa alle guerre limitate. Questo volume sostiene che - se il nostro continente deve tornare agli antichi splendori - deve ispirarsi a quei principi medievali che determinarono la sua grandezza e che la storia ha dimostrato fecondi e positivi. -
Trilogia romana
Questi racconti, che compongono un'unica trilogia non sono un romanzo storico, ma una ricostruzione storica di fatti e di personaggi, in cui tutto è rigorosamente documentabile. La fantasia dell'autore si limita ad avere immaginato le date e i luoghi dei colloqui, e qualche particolare di dettaglio. Il primo racconto vuole rievocare le figure di due grandi personalità dell'Ottocento: il cardinale Giuseppe Mezzofanti e lo storico Jacques Crétineau-Joly. I riscontri storici potranno essere trovati nella biografia che a Crétineau-Joly ha dedicato l'abbé Maynard (1875) e nella ""Vita del cardinale Giuseppe Mezzofanti"""" di Charles William Russell (1859), oltre che nelle pagine che al porporato romano ha dedicato il padre Antonio Bresciani nelle sue opere. Il secondo racconto vede diversi protagonisti, tra i quali monsignor Umberto Benigni e don Ernesto Buonaiuti, anime contrapposte della Chiesa del primo Novecento, e il principe Leone Caetani, un personaggio ancora avvolto di mistero. Le fonti, come negli altri racconti, sono soprattutto memorialistiche e archivistiche."" -
Senza sapere perché
Arrivata alla maturità, Rebecca, la protagonista del romanzo, non si riconosce più nel ruolo di moglie e di madre assolto con un certo scrupolo pur con dubbi e rimpianti dovuti a una mai chiarita definizione delle proprie aspirazioni giovanili. Con la raggiunta autonomia delle tre figlie e il loro distacco dalla casa dei genitori, in preda a una crescente insoddisfazione di sé e ad una pressante ennui de vie, ritiene sia giunto il momento di abbandonare il marito per cercare una nuova dimensione esistenziale, meno angusta e riduttiva rispetto a quella che è convinta d'aver vissuto fin lì. Il suo distacco produrrà una crisi profonda in tutti i familiari, dal marito alle figlie, ma ella rimane sorda a tutti i loro appelli a tornare sui propri passi. Tuttavia, la sua nuova vita non si tradurrà in un percorso di libertà e di affermazione, bensì finirà per rivelarsi una discesa inesorabile verso l'umiliazione e la perdita della stima di sé, provocando un profondo ripensamento rispetto alla scelta compiuta e il rimpianto dell'esistenza a cui ha voltato le spalle con troppa leggerezza. -
Emarginazione e creatività. Brevi osservazioni su un nesso misterioso
Esiste uno strano, misterioso nesso fra marginalità e creatività. Il successo è solo un participio passato. È il «succeduto». Il successo si paga con l'auto-soddisfatta stasi che porta all'inaridimento interiore. Ciò che sembra, a prima vista, impotente e «fuori gioco» si rivela invece fondamentale per il rinnovamento sia personale che sociale. Le stesse epoche di decadenza, a differenza delle «fasi e culture imperiali», necessariamente coercitive, appaiono come il terreno ideale per l'immaginazione e la teorizzazione di mondi nuovi. Nello stesso tempo sono importanti le radici, da non feticizzare, ma da riconoscere come l'humus originario. L'esperienza umana fa pensare a una fiamma che si sprigiona in due sensi, verso l'alto e la luce e nello stesso tempo verso la protettiva oscurità della madre-terra. -
Democrazia della partecipazione
Partendo dall'analisi della crisi delle democrazie europee, il presente testo approfondisce la disamina della ""democrazia della partecipazione"""" - soprattutto statunitense - alla luce delle riflessioni su metodi, strutture e programmi filosofico-politici dei principali pensatori occidentali. Declinazione nuova del più vasto ambito semantico della democrazia contemporanea, """"Democrazia della partecipazione"""" nasce dall'esperienza statunitense, soprattutto quella successiva al """"New Deal"""" roosveltiano, e rappresenta una vera evoluzione rispetto alla tradizionale """"democrazia del consenso"""" di antica ascendenza e conseguente alla rottura rivoluzionaria francese. Il rinnovamento delle esigenze sociali, inseparabile da quello dei partiti politici - l'unica garanzia per la terzietà del regime democratico - richiede un ruolo specifico dei corpi intermedi dello Stato. Di fronte all'emergenza populista, la democrazia della partecipazione - già sperimentata in USA all'indomani del tramonto del """"People Party"""" e delle esperienze maturate nel lontano 1828 - appare l'unica soluzione per uno sviluppo armonico della società, così da promuovere un vero umanesimo integrale fondato sulla libertà creaturale della persona."" -
Donizetti. Romaticismo
Gaetano Donizetti si situa tra le figure di Rossini, Bellini e Verdi, formando con loro i quattro grandi del teatro musicale italiano dell'Ottocento. Il musicista bergamasco, uomo cordiale e sincero, star internazionale all'epoca, è autore di circa settanta melodrammi tra il serio e il comico. Alcuni come Lucia di Lammermoor, Elisir d'amore, Don Pasquale non sono mai usciti di repertorio. La ""Donizetti Renaissance"""" ha svelato altri capolavori come Anna Bolena, Lucrezia Borgia, La Figlia del Reggimento, La Favorita, Maria Stuarda, Roberto Devereux e ne va recuperando altri nel Festival annuale nella città natale. Essi rivelano la peculiarità del romanticismo """"umano"""" di Donizetti, l'ansia dello sperimentatore di nuove forme drammatiche, la qualità del sorriso bonario, la bellezza melodica del canto. Soprattutto, la comprensione profonda del cuore umano: Donizetti piange ride ama con tutti. Questo testo vuol essere un invito a scoprire un genio unico a cui molti, Verdi per primo, saranno debitori. Un uomo e un musicista dall'animo grande, comprensivo di ogni lato delle vicenda umana, lieta e triste, nella quale si lascia coinvolgere con autentica passione."" -
Esercizi di fatica del concetto. Martin Heidegger e dintorni
Con la pubblicazione dei ""Quaderni neri"""" è tornato incandescente il problema dell'adesione di Martin Heidegger al regime nazionalsocialista. È una lettura che lascia da parte la questione di fondo, la sostanziale opzione antidemocratica operante nelle pagine di """"Sein und Zeit"""", l'opus magnum del 1927 che ha dato luogo a un nuovo inizio del filosofare. Il nodo dell'orientamento di fondo dell'opera heideggeriana è nella prima sezione, dove è stabilita l'irriducibilità tra esistenza autentica ed esistenza inautentica. In questa opposizione è operante il nucleo di fondo dell'espulsione di masse di individui dal concetto di uomo, il che rende chiaro a uno sguardo critico lo spazio teorico di fondazione della prospettiva sterminista...."" -
Alba (dalla preistoria al sec. XIII). Il Prato Alto. Vol. 1
La vita di una piccola comunità alpina, con le sue vicende, è partecipe e testimone della storia dall'età della pietra fino al medioevo. Nasce un senso di identità, di comunione con la propria terra. La piccola comunità entra a far parte del regno del Norico, amico di Roma. Al crollo dell'impero, l'opera di San Severino assicura che la graduale germanizzazione delle vallate non spezzi il legame con Roma, che non è più quella dei Cesari ma quella della Chiesa. È l'alba di un nuovo popolo, l'alba dell'Austria. Le generazioni si succedono. Fra episodi tristi e gioiosi, comici e tragici, atti di coraggio e tradimenti, la vita va avanti nonostante ogni difficoltà. Al centro della scena le nonne, custodi della memoria e costante sostegno spirituale e materiale. Epicentro della narrazione è il villaggio di Wiesenberg (il ""Prato alto"""" o """"Prato montano""""), ma i personaggi si spostano: li ritroviamo a operare e combattere per l'Europa e fino a Gerusalemme. Qualche volta sono costretti ad emigrare ma, se non essi, i loro discendenti ritrovano spesso la strada del Prato alto."" -
Giuseppe Garibaldi. Biografia ragionata di un babbeo che rovinò il Sud... e l'Italia
"Questo libro è frutto di approfondimenti e indagini sulla vita di Giuseppe Garibaldi, che è considerato un pilastro del cosiddetto Risorgimento, e la cui personalità controversa divide gli scrittori. Il saggio vuole essere una biografia """"ragionata"""" nel tentativo di fugare molti dubbi che emergono dalla lettura della storia ufficiale. Attraverso questa biografia si può anche comprendere meglio come fu """"fatta"""" l'Italia e perché si deve parlare di Mala Unità""""."