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I cadetti dell'Alcazar
Spagna, 18 luglio 1936, giorno dell'Alzamiento. Miguel, cadetto dell'Alcázar di Toledo, che è stato una settimana fuori dal mondo per un'escursione vacanziera in montagna, torna alla ""civiltà"""" e trova l'apocalisse: il suo paese natale in Catalogna è stato devastato come da un'orda vandalica. I """"rossi"""" hanno assassinato o costretto alla fuga le famiglie dei benestanti, saccheggiato e distrutto od occupato le loro case, incendiato la chiesa, bruciando in piazza sia gli arredi sacri che il curato. Miguel si reca a Barcellona, che però è nelle mani dei """"rossi"""" e da lì inizia un difficile viaggio verso nord per raggiungere Toledo, assediata dai nemici. Riuscirà ad attraversare le linee? A ritrovare l'amata cugina Soledad, che vive in quella città? E di chi potrà fidarsi? Che fare incontrando un altro cadetto con la divisa da miliziano, come quella che lui stesso è stato costretto ad indossare? Attraverso le avventure di due allievi dell'Alcázar, Miguel e Carlos, il romanziere (nonché combattente) principe Valerio Pignatelli imbastisce una vicenda che va oltre la mera ricostruzione storica..."" -
Cattolici tra europeismo e populismo. La sfida al nichilismo
Questo saggio costituisce un unicum sul piano della teologia e della storia del cattolicesimo. Sebbene l'autore non abbia alcuna pretesa ""dogmatica"""" o definitiva su questioni aperte, alle quali egli vuole fornire il proprio contributo di studioso e """"politico cattolico"""". Avvalendosi del confronto con la migliore produzione teorica contemporanea, quasi interamente appartenente alla corrente progressista montiniana o neo-modernistica, ci permette di comprendere la storia italiana, occidentale e cattolica alla luce di tre elementi fondamentali."" -
Il '68. Costruzione e decostruzione di un mito. Applicazioni e rappresentazioni italiane del movimento
A cinquant'anni di distanza da uno degli snodi più significativi della storia recente, i sedici saggi compresi nel presente volume tentano da un lato di ricostruire l'eredità che il '68 ha lasciato all'interno di particolari settori artistici (la poesia e il teatro), dall'altro di analizzare come il movimento sia stato osservato, metabolizzato e cristallizzato nel racconto dalla stessa poesia, dalla narrativa, dalla canzone d'autore, dal cinema, strumenti fondamentali nella costruzione di un mito che ancora oggi divide, tra esaltazioni, riduzioni e stigmatizzazioni. Protagonisti di questo racconto critico artisti tra i più diversi, da Giuliano Scabia a Fabrizio de Andrè, da Nanni Balestrini a Romano Luperini, da Sebastiano Vassalli a Pier Paolo Pasolini, tutti legati dal filo rosso di un anno dopo il quale niente sarà più uguale. O no? -
Chieti 1943-1944. Mai più è stata città aperta come allora
Il 26 settembre 1943 i tedeschi occuparono la città di Chieti, issando la bandiera germanica sul Palazzo Mezzanotte. Iniziò per la città un lungo inverno tra bombardamenti, violenze e un fiume interminabile di profughi, tanto che la popolazione passò da 37.000 a 140.000 anime. La fiera gente di Chieti - così come dell'intero Abruzzo - non subì passivamente la presenza dei tedeschi in casa e declinò la propria ""resistenza"""" al nemico in modi diversi e plurali. Diverse, ma concentriche, furono per esempio le azioni dell'Arcivescovo Mons. Venturi, del Podestà Gasbarri e del Capo della Provincia Girgenti affinché Chieti fosse dichiarata """"città ospedaliera"""" o """"città aperta"""". Egualmente finalizzati a tutelare e sollevare la popolazione residente furono sia l'impegno messo in campo dalla dirigenza della Cassa di Risparmio della Provincia per mantenere in vita l'intera popolazione, sia l'azione diplomatica che Mario Castellani e Amedeo Faggiotto svolsero nelle vesti di pluripotenziari dell'Arcivescovo sia presso la Segreteria di Stato di Sua Santità, sia presso i rappresentanti delle Potenze belligeranti (Germania, Inghilterra e Stati Uniti)."" -
La pelle del toro
Navigare necesse est. Il viaggio di Antonio Perrella comincia per mare, dai ghiacci del Nord fino al Mediterraneo, dal Medioriente ai Mari del Sud, e da lì all'Africa. Per una folata di vento la rotta cambia, sterza e lo riporta sulla terraferma, in una terra che non è la sua ma che presto lo diventa. Un patriottismo di cuore, di appartenenza umana, così profondamente radicato da fargli imbracciare il fucile per difendere i principi di uguaglianza, fratellanza e libertà in cui crede e per i quali si impegna in una battaglia senza esclusione di colpi. Da Napoli a Barcellona, Antonio non si risparmia: integrità morale e intransigenza lo distinguono dal principio alla fine. «Per tre lunghi giorni si fusero con la massa anonima; alla vendetta risposero con la vendetta, alla violenza con la violenza. La terra si tinse di rosso e il cielo di quelle notti d'estate fu rischiarato dal bagliore degli incendi che avanzavano dall'Andalusia, dall'Estremadura, dalla Galizia. Le chiese e le torri dei campanili e i conventi si tramutarono in fortezze.» -
Un laboratorio di fantastici libri. Riccardo Valla intellettuale, editore, traduttore
Traduttore, editore, saggista, bibliofilo, Riccardo Valla (Torino, 1942-2013) contribuisce in modo decisivo all'arrivo della fantascienza e del fantastico nelle librerie italiane e alla ricezione della letteratura speculativa come oggetto di un'attenzione critica e letteraria di respiro internazionale. Entrato nel mondo dell'editoria presso Boringhieri, è direttore nel decennio Settanta delle collane della Nord, per cui tiene contatti con le principali agenzie letterarie italiane e straniere e con alcune tra le massime firme del mondo fantascientifico anglo-americano. Successivamente si dedica alla sua libreria e sigla Sevagram, e alla traduzione per case come Mondadori e TEA. Questo saggio invita a entrare nel laboratorio di un raffinato intellettuale grazie a estensive ricerche d'archivio, ed è corredato da un repertorio di lettere inedite ad autori di spicco sullo scenario internazionale, dei quali il letterato italiano diventa spesso amico di penna e confidente (James G. Ballard, Alfred Bester, James Blish, John Brunner, Lyon Sprague de Camp, Ursula K. Le Guin, Alexei Panshin, Clifford Simak, Alfred E. van Vogt). -
Il carlismo
Questo testo rappresenta la Summa della dottrina tradizionalista. Esso costituisce il frutto di un intenso e rigoroso lavoro intellettuale finalizzato a far conoscere i risultati di un'accurata ricerca storico-teoretica e a definire un corpo dottrinale di sicura ortodossia tradizionalista e di notevole impegno morale che potesse costituire il punto di riferimento più sicuro per il Carlismo. In questo ideario è considerata la problematica basilare del Carlismo, che si incentra nei quattro punti del suo programma-giuramento: Dios, Patria, Rey, Fueros. Il retroterra culturale e ideale da cui muove la definizione di questi elementi è quello del pensiero cattolico tradizionale ispanico del quale il Carlismo rappresenta solo l'ultima fase. -
Il mistero della tomba di Federico II
Questo racconto storico è la prima ricostruzione documentata di due importanti episodi storici rimasti allo stato di interrogativi e che riguardano la figura storica dell'Imperatore Federico II Re di Sicilia. Il primo è relativo all'infanzia e alla prima giovinezza che Federico trascorse a Palermo, allora capitale del Regnum Siciliae. La ricostruzione di questo periodo viene fatta sia sulla cronaca lasciataci da uno dei suoi precettori, Guglielmo Francesco, sia sulla diretta conoscenza - da parte dell'autore - dei luoghi e degli edifici che, con molta probabilità, furono frequentati dal giovane Federico. Il secondo attiene al mistero che avvolge la sepoltura dell'Imperatore. Prima il sequestro - da parte di Federico - del sontuoso sarcofago di porfido rosso fatto realizzare per se dal nonno materno, cioè Ruggero II Altavilla, poi l'uso successivo dello stesso sarcofago per seppellirvi altri due esponenti della monarchia siciliana dei quali uno è stato sempre identificato come donna. Ma non si sa chi fosse. Al mistero tutt'ora irrisolto sull'identità di questa donna l'autore propone una soluzione. -
Traduttologia. Rivista di interpretazione e traduzione. Vol. 13-14
Saggi. Tania Zulli, Storie moderne di emigrazione ed esilio: nota traduttologica su ""Amy Foster"""" di Joseph Conrad; Jean-Charles Vegliante, Mallarmé parle italien...; Saverio Tomaiuolo, Da Heart of Darkness al graphic novel: raccontare (e vedere) l'oblio. CONTRIBUTI: Francesca D'Alfonso, Note sulla traduzione letteraria: l'Altro e le responsabilità del traduttore; Valeria Massaro, The Bayout Case: Neurolegal Translation in a Bilingual and Bijural Perspective; Francesco Nacchia, Subtitling music videos for spreading a heart-felt social message: the case of Gomorra TV series' Soundtrack. RECENSIONI: Il Ritorno di Joseph Conrad: Benedetta Bini traduce un racconto """"borghese"""" (Michela Marroni); Tradurre l'altro in italiano: uno studio traduttologico sulle letterature anglofone (Francesca Crisante); English Literature, Vol. II, num. 2, December 2015, edited by Mariaconcetta Costantini (Marina Niceforo). SCHEDE DI TRADUZIONI a cura di Michela Marroni."" -
La saggezza di Don Chisciotte e i proverbi di Sancio Pancia
Il più famoso personaggio della letteratura europea - e quindi mondiale - è un cavaliere folle oppure un lucido visionario? I suoi sprazzi di genialità - sempre più frequenti, nella seconda parte del romanzo - sono degni di essere presi in considerazione? Cosa fa di Don Chisciotte un ""archetipo"""", al pari di Amleto, Don Giovanni e Faust? E cosa lo distingue invece da un altro personaggio caro alla letteratura per i più piccoli, il Barone di Münchhausen? Ed il suo scudiero è un sempliciotto o, come ogni contadino, ha le scarpe grosse, ma il cervello fino? Conosciuto da tutti come libro per ragazzi, il Don Chisciotte è invece un'opera di estrema complessità che va ben oltre le disavventure di un hidalgo impazzito a furia di leggere. Paradossalmente, i numerosi adattamenti per i fanciulli impediscono, al di fuori dei Paesi di lingua castigliana, la corretta conoscenza di uno dei massimi capolavori della letteratura mondiale, considerato il libro con più edizioni al mondo dopo la Bibbia. A poca distanza dal quarto centenario della morte di Cervantes vale la pena ripercorrere le pagine del Don Chisciotte cercando di estrapolare le perle di innegabile saggezza che vi sono sparse a piene mani."" -
Sette. Quarantanove racconti e una storia
"Maurizio Sorrentino è, probabilmente, un uomo buono. Essendo però anche uno scrittore serio - ed un acuto lettore di libri duri e necessari - non nega la violenza che pulsa nel cuore del Mondo. La violenza che appartiene alla dimensione degli istinti ferini o ai rapporti di forza ammantati di vesti legali o, ancora, all'impossibilità di stabilire verità e giustizia con gli strumenti della Legge. Quella violenza, insomma, che percorre e permea alcuni tra i racconti più convincenti di questa silloge varia e, insieme, unitaria in alcuni accordi di fondo. Come ogni scrittore degno di questo nome, dunque, Sorrentino prende su di sé e sulla propria maniera di narrare la ferocia, il sopruso e l'inganno che si inabissano ed erompono a tradimento nelle nostre vite. Sorrentino li assume e li filtra attraverso le maglie della propria scrittura. Essendo poi non solo uno scrittore serio ma, probabilmente, anche un uomo buono, fa in modo che quest'operazione di catarsi non gli veli quegli altri aspetti dell'esistenza che fanno umano l'uomo. La pietà, la tenerezza, talvolta il sorriso. Sorrentino guarda il Male negli occhi e non se ne fa ammaliare"""". (Vladimiro Bottone)" -
I ragazzi del ciliegio. 1918-1945
In un paesino veneto, alcuni ragazzi vivono all'ombra di un ciliegio le sole ore spensierate di un'infanzia tristemente segnata dalla prima guerra mondiale e dalla Spagnola. Li lega un'amicizia che si rivelerà indissolubile anche quando, con l'avvento del fascismo, faranno scelte diverse sul piano ideologico e professionale. Ci sarà chi diventerà rappresentante dello Stato, chi tenterà la via dell'arte, chi entrerà a far parte del Servizio Chimico Militare di Roma, chi diventerà musicista, chi si unirà ai partigiani e chi cercherà in tutti i modi la morte e la troverà nel modo più assurdo. Le leggi razziali, la seconda guerra mondiale, la sciagurata campagna di Russia, l'occupazione nazista e la guerra civile falcidieranno molti di loro. I superstiti dovranno imparare a convivere con il peso dei ricordi, a volte così spaventosi da far precipitare la psiche nella follia. Anche il ciliegio fiorirà per l'ultima volta nella primavera del '45; poi cesserà per sempre di dare frutti, così come non poterono più darne tante giovinezze travolte dalla ferocia della guerra. In larga misura basato su carteggi e diari redatti dal padre dell'autrice in Russia e a Roma fra il 1942 e il 1945, questo romanzo è dedicato ai novantamila soldati dell'Armir caduti e dispersi in territorio sovietico, e a quanti morirono in tempo di guerra per pura crudeltà, per caso o per errore. Le microstorie di gente comune si intrecciano e si completano, versando una luce tenera e disperata su quello che è stato il periodo più difficile, doloroso e buio della nostra storia. -
Campo 10. La verità sul campo dell'onore
Al Campo 10 del Musocco, il Cimitero Maggiore di Milano, riposano più di mille uomini e donne, militari e civili, eroi di guerra e semplici cittadini, per la maggior parte assassinati a Milano e nei territori limitrofi all'indomani del 25 Aprile 1945. A partire dal 1965, dieci anni dopo la loro morte, anno dopo anno, i loro resti, fino ad allora sepolti in fosse anonime, furono sistemati al Campo 10 per una precisa scelta delle vedove, delle madri e dei genitori. Questo libro narra la storia del Campo 10. -
Imperi di polvere
La civiltà globalizzata nasce simbolicamente nel 1944 con la conquista americana di Roma, la più antica capitale dell'Occidente. ""Imperi di polvere"""", al di là dei falsi miti della storia ufficiale, narra le vicende di agenti Cia che, durante la Guerra Fredda, operano per imporre in Europa il modello culturale americano e l'egemonia linguistica dell'inglese. Il potere dei Presidenti viene progressivamente annullato consegnandolo ai poteri forti che condizionano le decisioni fondamentali dell'umanità. L'assassinio dei fratelli Kennedy è l'epilogo di un dramma che ci lascia il vuoto di una cultura unica senza senso e senza scopo. Un romanzo coraggioso, basato su fatti autentici, che svela cose e fatti sconosciuti. La denuncia di una civiltà che vuole cancellare Dio dalla storia e, come un grande Titanic fuori controllo, procede verso la catastrofe. La storia di un impero destinato a dissolversi. Forse l'ultimo."" -
Biagia Marniti. Una vita per la poesia
Biagia Marniti (1921-2006) è stata certamente tra le voci poetiche più importanti del secondo Novecento. Nativa di Ruvo, in Puglia, abbandonò ben presto il suo luogo natio per trasferirsi a Roma, dove fu allieva di Giuseppe Ungaretti. La sua prima opera di poesie, Nero amore rosso amore, è del 1951, cui ne seguirono molte altre, tra le quali la più nota è Più forte è la vita (Mondadori, 1957), con prefazione di Ungaretti. Partita dall'ermetismo, la poetessa se ne è via via distaccata dirigendosi verso un ""realismo oggettivo"""" più attento alla vita quotidiana. La bibliografia sulla sua produzione letteraria (da Pasolini a Zanzotto, da Caproni a Manacorda) è assai estesa. In questo testo Daniele Giancane ripercorre le tappe del suo itinerario poetico."" -
Legione decima
Come raccontare lo scontro tra Giulio Cesare, simbolo della romanità, e lo suebo (o svevo) Ariovisto, quintessenza della germanità? Alfredo Panzini lo fa creando una cornice ""italiana"""" in cui allo scontro tra i due avversari del passato fa da contraltare nel presente (il 1933) l'incontro tra due mondi altrettanto contrapposti, rappresentati dal giovane avanguardista Ambrogino e dall'anziano professor Antonio, chiuso nei propri studi e avulso dalla società. Il racconto storico delle conquiste in Gallia di Giulio Cesare, grazie alle capacità affabulatorie dello studioso, affascina il ragazzo, che giorno dopo giorno fa uscire l'altro dalla solitudine e, testimone delle sue sventure, si spinge addirittura a impegnare la propria motocicletta per evitare il sequestro dell'antica spinetta, unico bene di valore rimasto nella modesta casa del vecchio. E così il lettore viene a conoscere, in questo romanzo breve ma accattivante, tanti dettagli sullo spirito di Roma, sull'animo di Cesare, sull'essenza romanità che forse gli erano sfuggiti quando aveva liquidato, studiandole magari di controvoglia, le vicende del """"De bello gallico"""": è probabilmente il modo più bello di imparare la storia (quella del passato remoto e quella del passato più recente)."" -
Gli arbëreshë d'Italia. La storia e gli insediamenti
"Gli arbëreshë d'Italia. La storia e gli insediamenti"""" è un saggio che ripercorre le vicende degli arbëreshë, una popolazione di origine albanese, minoranza etnico-linguistica molto importante e presente in Italia. Il testo offre una panoramica dei trascorsi storici degli italo-albanesi che li condussero a stabilirsi nel nostro paese, in seguito alla morte dell'eroe nazionale Giorgio Kastriota Skanderbeg e alla conquista progressiva dell'Albania e dell'impero bizantino da parte degli Ottomani. La storia del popolo arbëresh si identifica, infatti, con quella di Skanderbeg, condottiero che difese il cristianesimo e impedì la conquista islamica dell'Europa. Il saggio racconta anche le vicende migratorie degli arbëreshë - magnificamente integratisi nel territorio italiano al punto da partecipare attivamente all'unificazione nazionale - i quali sono riusciti a mantenere vive cultura, lingua e religione. Nel dettaglio sono presentati i singoli insediamenti, elencati regione per regione. Una descrizione particolareggiata è destinata a quelli che nei secoli hanno conservato integre le loro origini." -
L'antitesi perfetta della rivoluzione. Gli scritti sul Carlismo della «Civiltà Cattolica» (1873-1875)
"«L'Antitesi perfetta della Rivoluzione». Così padre Raffaele Ballerini definisce Carlo Maria di Borbone-Spagna nel suo articolo La missione di Carlo VII, pubblicato il 7 giugno 1875, quando la terza guerra carlista (1872-1876) lasciava intravvedere spiragli di una possibile restaurazione. Ma la definizione """"antitesi perfetta della rivoluzione"""" non è riferibile al solo Monarca spagnolo, bensì a tutto il movimento, anzi a tutto l'ideario carlista: lungi dall'essere un semplice partito dinastico (esso nacque nel 1830 in seguito alla decisione di Ferdinando VII di abolire la Legge Salica e di lasciare il trono alla figlia Isabella anziché al proprio fratello Carlo Isidoro, suo legittimo erede), il Carlismo contrappose due inconciliabili Weltanschauungen. Da un lato quella liberale, incarnata nei seguaci di Isabella (o isabellini), fautori di una monarchia accentratrice, erede di quella assoluta, costituzionale, sostanzialmente indifferentista in religione; dall'altro la visione del mondo tradizionale, incarnata nei seguaci di Don Carlos, fautori di una monarchia organica, profondamente cattolica, rispettosa dei diritti locali (fueros)...""""" -
Silas Marner. Il tessitore di Raveloe
Pubblicato nel 1861, ""Silas Marner"""" è un romanzo che intreccia la """"storia leggendaria"""" di un'Inghilterra preindustriale, ancora dedita a sortilegi e superstizioni, con la vicenda umana del tessitore Silas Marner che, tradito dal suo migliore amico, è costretto a fuggire verso plaghe sconosciute in seguito all'ostracismo della propria congregazione religiosa che lo accusa di furto. Una volta a Raveloe, grazie all'incontro con la piccola Eppie, Silas ridarà ordine ai frammenti della sua vita divenendo un abitante da tutti rispettato e benvoluto. Romanzo favoloso e realistico al tempo stesso, Silas Marner rivela il grande talento di George Eliot che, non meno dei suoi capolavori, riesce a costruire un intreccio avvincente che, in trasparenza, mostra una serie di allusioni a Bunyan e a Wordsworth. Incentrata sulle oscillazioni tra il bene e il male, quest'opera mira a mettere in evidenza come la solidarietà e il dialogo siano parte imprescindibile dell'orizzonte morale di ogni essere umano."" -
L'ultimo zilath
Nonostante l'amicizia del Senato e dell'intera città di Roma, Zatte sente di appartenere altrove. L'Etruria lo chiama e lui torna, accolto dall'anziano Turkal con tutta la sua famiglia: i gemelli Athe e Laerthe, Elea e Vulka. Ripreso il suo ruolo nella città di Caere, la sua fama di Zilath mechl rasnal corretto e rigoroso si diffonde velocemente fra le altre città della Lega, ma il suo successo genera invidia e ben presto produce veleno. A ciò si aggiunge la controversa posizione dei dodici Lucumoni nei confronti di Roma, dalla quale vogliono affrancarsi anche a costo di una guerra, ma Zatte non può e non vuole doversi schierare contro una città alla quale è legato da una profonda riconoscenza. Lo strappo è inevitabile, come lo sono i tentativi di convincerlo a cambiare la sua decisione con sotterfugi e attentati ai suoi cari. La casa di Zatte, così come l'Etruria tutta, diventano presto il palcoscenico di ratti e misfatti. L'evolversi concitato degli avvenimenti di questo volume racconta l'ultima fase dell'indipendenza della civiltà etrusca, la quale lotta per mantenersi autonoma dal potere dell'Urbe, che avanza conquistando i territori e omologando le culture. Zatte diventa così il simbolo dell'equilibrio precario di un popolo le cui tradizioni e le grandi opere verranno spietatamente ridotte a un oblio dal quale emergeranno parzialmente solo molti secoli più tardi.