Sfoglia il Catalogo ibs011
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 881-900 di 10000 Articoli:
-
Extraterrestri. Le radici occulte di un mito moderno
Il mito degli extraterrestri e l'attesa ""messianica"""" che si addensa intorno alla figura dell'Alieno fanno ormai stabilmente parte dell'immaginario dell'uomo contemporaneo. Pochissimi, tuttavia, sospettano quali legami vi siano fra questo mito - apparentemente connotato in chiave scientifica e tecnologica - e le correnti più ambigue e nebulose dell'occultismo moderno. In questo saggio si ricostruiscono le radici """"occulte"""" e ignorate del mito extraterrestre, attraverso i suoi legami con lo spiritismo ottocentesco, la nascita del contattismo, la mediazione di singolari personaggi a cavallo tra scienza e magia, il ruolo del cinema, l'affermazione dell'""""archeologia spaziale"""" e dell'""""interpretazione extraterrestre"""" dei Libri Sacri; con sullo sfondo la realtà, tanto ambigua quanto evanescente, dei cosiddetti """"fenomeni UFO"""". Tutti elementi, questi, caratterizzanti un mito che è anche una delle più incredibili quanto riuscite parodie moderne della religione."" -
Il primato della coscienza. Omaggio a St. Thomas More nel X anniversario della proclamazione a patrono dei governanti e dei politici
Gli scritti in onore di St. Thomas More celebrano una importante ricorrenza: il X anniversario della sua proclamazione a patrono dei governanti e dei politici, sollecitata nel 2000 da Francesco Cossiga e concessa da Giovanni Paolo II. Thomas More, che ha rivendicato con coerenza e rigore, fino al sacrificio estremo, il primato della coscienza, denunciando i limiti della ragion di stato, è qui ritratto nella sua dimensione pubblica e privata, attraverso approfondimenti che ne mettono in luce l.attualità e la modernità. Le rievocazioni di More politico e santo (Rocco Buttiglione), consigliere (Antonio Casu), umanista (Paolo Corsini), martire (Francesco D'Agostino), giurista (Cesare Salvi), si intrecciano con quelle del padre (Paola Binetti), dell'amico (Giovanni Conso) e del marito (Paola Ricci Sindoni), rivelando una significativa unità tra valori e comportamenti, che ancor oggi, a quasi cinque secoli dalla morte, fa di Thomas More un modello per tutti coloro che rivestono pubbliche funzioni. -
Stanislao Ceschi. L'elogio della pazienza. Scritti e discorsi politici
La figura di Stanislao Ceschi (1903-1983), uno dei protagonisti della vita politica, sociale e culturale della Democrazia cristiana dalle origini, viene delineata con acuta e intensa analisi da Franco Bojardi attraverso lo studio dell'archivio privato, che è custodito presso l'Istituto Luigi Sturzo. Il fondo documentario che copre il periodo 1934-1968, sebbene di dimensioni contenute, permette di ricostruire l'orizzonte politico e culturale di Stanislao Ceschi e di comprenderne l'approccio ai grandi temi sociali. Ne scaturisce il profilo di un uomo di rara dignità, maestro di comportamento umano e spirituale, profondamente impegnato nell'attività pubblica fin da giovane. Aderì, a soli diciannove anni, al Partito popolare di Luigi Sturzo e Alcide De Gasperi, visse senza compromessi né cedimenti gli anni del fascismo, collaborando intensamente alla Fuci di Igino Righetti e mons. Giovanni Battista Montini. Partecipò quindi alla ricostruzione del Paese assumendo importanti incarichi istituzionali e di partito sino al 1968, anno del suo ritiro dalla vita politica. Il nucleo di questo studio critico è il testo inedito l'""Elogio della pazienza"""", una riflessione sullo stile e sulla prassi della Dc, sul costituirsi di un impianto di governo, di una tradizione, di una sorta di versante operativo quasi tutt'uno col mondo dei principi e delle idee."" -
La terra rossa
Un paese senza nome di quella parte di Calabria lambita dal fiume Petrace (il Metauro del tempo mitico) e battuta dallo scirocco che rende folli gli uomini. Gli anni della breve vita di don Ciccio d'Alessandro (1890-1935), nobile e ricco medico, le cui azioni renderanno tragiche le esistenze di coloro che userà quasi fossero strumenti in suo possesso. Strumenti che si ammalano delle malattie incurabili della povertà e che a volte prendono il nome di ""mantenute"""", giovani donne fedeli come mogli ma senza averne i diritti. E poi c'è la 'ndrangheta che finisce di avvelenare una società impietrita da meccanismi di millenaria iniquità, congegnati per dare sempre più privilegi a chi già li ha e dolore a chi non ha neppure il diritto di vivere e di amare i propri figli. Due parti di umanità che la morale vorrebbe lontane ma che la natura, il destino, l'istinto vogliono mescolati in incroci sterili, come sterili sono i muli. Cortocircuiti che generano vite con un difetto d'origine da coprire con la morte. Chi sfida le leggi di casta ha solo due alternative: essere ammazzato o diventare assassino. Saverio è troppo giovane per morire."" -
La tutela del patrimonio genetico umano fra Costituzione e diritti. Verso la formazione di un «corpus iuris» sul genoma umano
L'avvento dell'era biotecnologica e la possibilità di intervenire direttamente sul genoma umano per modificarne i caratteri ereditari, studiarne, trattare o copiarne l'informazione genetica pongono inediti e peculiari problemi di tutela di vecchi e nuovi diritti fondamentali emergenti in relazione agli interventi di ingegneria genetica, alla decodificazione del D.N.A. e all'imposizione di brevetti sui geni umani. La tutela del patrimonio genetico umano, bene comune e individuale al tempo stesso, delle generazioni presenti e delle generazioni future, diventa, così, terreno paradigmatico per rimodulare obiettivi e strumenti del diritto - e del diritto pubblico e costituzionale in particolare - in relazione alle sfide normative del ""secolo biotech"""" e di una società sempre più globale e sempre meno garantita nei diritti dei singoli e dell'umanità. Con il moltiplicarsi di norme di rango costituzionale, carte dei diritti e documenti internazionali in materia inizia a delinearsi un """"corpus iuris"""" sul genoma umano a livello sia nazionale che sovranazionale. È un processo che richiede, però, maggiore implementazione e razionalizzazione giuridica fra fonti, princìpi fondamentali e diritti di ultima generazione, per centrare l'obiettivo di una tutela altrettanto """"globale"""" ed efficace del bene più personale e, nel contempo, condiviso e intertemporale del genere umano: il suo patrimonio genetico."" -
Cesare Pavese. L'uomo del fato
Questo saggio dello studioso canadese Jacques Beaudry si legge e si gusta come un romanzo sia rispetto al contenuto sia rispetto alla forma. Il taglio narrativo vuole mettere a fuoco la figura umana e artistica dello scrittore piemontese attraverso le letture da lui svolte nel tempo e attraverso i personaggi ai quali si è ispirato. In particolare l'autore indaga la passione di Pavese per le letterature straniere e la forte affinità con i personaggi da lui amati, tra cui quelli della mitologia classica, tanto da istituire con essi uno scambio tra vita e arte. L'uomo-libro Pavese si rivela progressivamente al lettore come uomo costretto dal destino a realizzare se stesso nel suicidio, poiché, come annota nel Diario il 30 gennaio del 1950: ""Fatale è chi realizza in sé un mito autentico in cui crede. L'uomo fatale non è libero""""."" -
Nerone
Nerone, imperatore romano, nato nel 37 e morto nel 68 d.C, fu anche un mostro, ma, per cinque anni, consigliato da Seneca, governò con saggezza. Ebbe La sventura di cadere sotto la penna di Svetonio e di Tacito, che ne hanno tramandato un'immagine perfida e viziosa. Non che Nerone vada assolto dai delitti che commise e dai misfatti che perpetrò. Assassinò la madre, che stava congiurando per assassinare lui, spense col veleno il fratellastro, aspirante alla porpora, fece ""suicidare"""" Seneca, suo ex precettore e ministro. Crimini che non meritano alcuna indulgenza, ma dei quali non furono scevri altri sovrani."" -
Liriche d'amore petrarchesche fra Oriente e Occidente. Con testo grecoa fronte
"Il Canzoniere"""" cipriota, tramandato anonimo da un codex unicus, il Marc. gr. IX, 32 (=1287), e databile fra la fine del XV e la metà del XVI sec., è una preziosa testimonianza di poesia petrarchista cinquecentesca in lingua greca, frutto di sincretismo culturale e segno tangibile del viaggio di tòpoi e stilemi petrarcheschi dall'Occidente all'Oriente greco. L'anonimo autore, che si dedicò alla composizione della raccolta probabilmente durante un suo soggiorno in Italia, fra la Ferrara Estense e gli ambienti accademici di area padano-veneta, si compiacque di rendere nel dialetto della sua isola natia metri e forme strofiche ignote alla tradizione versificatoria greca, attingendo al vastissimo panorama della produzione lirica di stampo petrarcheggiante." -
Fatti che interrogano il cuore
Come prima, ma non più come prima? Che succede quando una persona riceve il dono inaspettato della Fede? Quando, lungo una delle qualsiasi ""vie di Damasco"""", si incontra niente di meno che Cristo? Quali cambiamenti produce quell'incontro? Quali novità? Come si modificano le relazioni: nel quotidiano, nella professione, nella sfera pubblica? E perché mai questo desiderio incontenibile di raccontare ad altri quel che ti è accaduto? A queste e a tante altre domande prova a dare qualche prudente risposta questo libro testimonianza di Beniamino Donnici: il libro che non t'aspetti. """"Tante storie semplici che diventano una, tanti fatti che interrogano il cuore"""". Davanti allo specchio, proprio come quello misteriosamente caduto un giorno in casa sua, l'autore si confessa, con l'emozione e la gratitudine di un bambino cui è stato regalato un giocattolo meraviglioso. Un libro che """"non è stato scritto per stupire i lettori con gli effetti speciali. Pur se molte storie che vi si raccontano sono prodigiose, il solo miracolo di cui si vuol dare testimonianza è quello di fragili cuori guariti dall'amore""""."" -
Dalla città sacra alla città secolare
In polemica frontale con gli economisti che identificano il processo di modernizzazione con l'industrializzazione, con i filosofi che hanno teorizzato la fine della modernità e con i sociologi che hanno annunciato la rivincita di Dio, l'autore di questo saggio documenta che la civiltà in cui e di cui viviamo è una vera e propria anomalia storico-culturale, formatasi grazie alla drastica riduzione della giurisdizione normativa del sacro e alla conseguente moltiplicazione delle pratiche che, progressivamente, si sono emancipate dal controllo delle istituzioni ierocratiche. Si è così verificato, attraverso laceranti conflitti di interessi e di valori, il passaggio dalla Città sacra, sottoposta alla dittatura spirituale della religione, alla Città secolare, centrata sull'uso pubblico della ragione e la libertà individuale in tutti i campi: in quello politico come in quello economico, in quello filosofico come in quello religioso. Di qui la prodigiosa creatività che caratterizza la Città secolare, nonché il suo iperdinamismo, che potrebbe sfociare in una catastrofe cosmico-storica. -
Vecchie e nuove élites nell'area danubiano-balcanica del XIX secolo
Il presente volume raccoglie i contributi degli studiosi intervenuti al convegno che si è tenuto presso la Facoltà di Scienze Umanistiche della «Sapienza» Università di Roma il 4 maggio 2009. I saggi hanno permesso di ricostruire le trasformazioni sociali che l'area danubiano-balcanica ha conosciuto nel corso dell'Ottocento, indagando il ruolo avuto dalle élites tradizionali e dalle classi emergenti nei diversi momenti di transizione che si snodano nel corso dell'intero secolo. Partendo da differenti dinamiche nazionali e strategie internazionali si è voluto porre l'attenzione sull'interdipendenza tra le classi dirigenti politiche, economiche e sociali e individuare le dinamiche di accesso ai processi di formazione delle decisioni economico-sociali. -
Liberali d'Italia
Il volume, scritto in un linguaggio vivace ma rigoroso, è un esempio istruttivo di come i liberali non appartengano a nessuna Chiesa ideologica e applichino anche a loro stessi l'assunto centrale della loro visione del mondo: ""la consapevolezza - come dice Antiseri con Alfred North Whitehead che lo scontro tra idee non è un dramma, quanto piuttosto un'opportunità"""". Corrado Ocone propone, sul modello delle very short introduction, un profilo agile ma essenziale della vicenda storica della cultura politica liberale italiana nel Novecento: da Croce ed Einaudi, passando per Sturzo e Salvemini, fino a Nicola Matteucci. Come tutte le ricostruzioni storiche anche quella di Ocone, che è un laico, opera scelte ed esclusioni a partire da un'idea generale di cosa sia il liberalismo. Un'idea per molti aspetti differente da quella di un Maestro del liberalismo come il cattolico Dario Antiseri, che puntualmente, nel suo intervento, critica l'impostazione di Ocone e molte sue idee particolari. Prefazione di Giulio Giorello."" -
Conciliazione tra tempi di lavoro e tempi di vita
La conciliazione dei tempi di vita e dei tempi di lavoro e di quelli associati alla mobilità casa-lavoro costituisce ancora nei paesi occidentali un nodo irrisolto del mondo dell'impiego é dell'intera organizzazione sociale. Per troppo tempo la sua soluzione si è prospettata attraverso ""conciliazioni individuali"""" e non con il riconoscimento del diritto a una """"conciliazione di sistema"""". Per troppo tempo il problema è stato considerato una questione esclusiva delle donne e non ci si è accorti che le sue conseguenze non si riflettono solo sulla contrazione delle nascite e sull'organizzazione della crescita dei figli. Anche la cura degli anziani, ad esempio, affidata prevalentemente alle famiglie, inciderà sempre più sul budget time di lavoratori e lavoratrici a causa dell'allungamento della vita media e il progressivo invecchiamento della popolazione. L'indagine sul tema, commissionata dalla FLAEI CISL e condotta per la prima volta in Italia presso sei aziende del settore elettrico in collaborazione con un team di ricerca della Sapienza Università di Roma, ha inteso verificare le condizioni di preclusione ancora esistenti in questo settore produttivo, per riformulare l'azione sindacale verso specifiche politiche di conciliazione e di flessibilità lavorativa più adeguate alle esigenze dei diversi soggetti lavoratori, datori di lavoro, sindacati e parti sociali - coinvolti."" -
L' accorpamento dei piccoli comuni
L'attuale assetto ordinamentale dei Comuni italiani è affetto da due gravi patologie: la presenza di migliaia di piccoli Comuni con poche centinaia di abitanti che non hanno nemmeno il ""materiale umano"""" per dar vita alle loro stesse rappresentanze elettive; il dogma dell'uniformità secondo cui una grande città e un piccolo Comune debbano essere retti dallo stesso schema giuridico. Questa è una situazione pregiudizievole per i cittadini che non trovano nel Comune il soggetto in grado di rispondere ai loro bisogni costituzionalmente riconosciuti. Per rendere l'azione dei Comuni all'altezza dei compiti loro affidati, il presente studio propone l'accorpamento di quelli più piccoli in modo da formarne dei nuovi in grado di meglio assolvere i loro compiti istituzionali, sotto il profilo demografico e territoriale, nonché economico. Attraverso una dettagliata analisi del principio costituzionale del buon andamento della Pubblica Amministrazione e dei relativi criteri di economicità, efficienza ed efficacia, si vuol dimostrare come """"unire due piccole autonomie non vuol dire sopprimerle ma farne una più grande e più efficiente""""."" -
Altri seminari di filosofia del diritto
La riflessione filosofico-giuridica non nasce in un vacuum: essa si produce in un contesto di tradizioni dottrinali, ma anche sullo sfondo di avvenimenti storici più o meno drammatici. Se gli anni Novanta partirono dai grandi avvenimenti dell'89 e imposero elaborazioni su temi quali il multiculturalismo e la globalizzazione, gli anni Duemila partono invece con l'attentato alle torri gemelle dell'11 settembre. Si tratta di un avvenimento a ridosso del quale emergono rapidamente specifiche sfide per il filosofo e per il giurista: nuove forme di diseguaglianza diventano visibili, mentre nozioni considerate acquisite nei valori condivisi di chi sul diritto più o meno professionalmente riflette (si pensi al divieto della tortura) vengono di nuovo messe in questione. Questi e altri argomenti devono essere affrontati - ed è quanto avviene in ""Altri seminari di filosofia del diritto"""" - senza le rassicuranti certezze che le """"grandi narrazioni"""" filosofico-giuridiche erano solite offrire, ma senza neppure abdicare al senso fondamentale del valore di una riflessione """"pubblica"""", razionale e civile, sul diritto e sugli aspetti della condizione umana che il diritto illumina."" -
Precari. Storie di un'Italia che lavora
Non sono soltanto giovani. Sono più che adulti e con famiglie a carico. Molti dei 30 milioni di italiani nati dopo il 1970 sopravvivono, quando sono fortunati, con lavori precari. Contratti brevi - o niente contratti - che costano poco. In cambio, ricevono bassi stipendi e basse pensioni. I precari non hanno tutele quando si ammalano o vogliono avere un figlio; spesso a quarant'anni si trovano a dover pietire uno stage gratuito, pur di mantenere un piede nel mercato del lavoro. Quando perdono il lavoro sono per strada senza un giorno di preavviso, né un euro di indennità. L'unica scelta che rimane è la protesta. Si arrampicano sui tetti e manifestano il loro disagio, la loro ansia di essere riconosciuti come lavoratori con pari diritti. Il volume racconta l'opposizione politica e parlamentare al governo Berlusconi sui temi del lavoro e del precariato. L'obiettivo di questo libro è sfidare l'idea che l'unico modo per avere diritto a un lavoro è accettare la negazione dei diritti sul lavoro. Una visione che non ha portato a una società più sviluppata e felice. Ne va cercata un'altra. Prefazione di Susanna Camusso. -
Diari. Vol. 4: 1960-1963
I diari di Amintore Fanfani sono complessivamente 43, suddivisi in due parti nettamente distinte: la prima, redatta su una serie di cinque quaderni, è relativa all'esperienza di soldato italiano rifuggiatosi in Svizzera negli anni 1943-1945; la seconda, che inizia dopo uno iato di quattro anni e prosegue fino al 1990, riguarda prevalentemente la sua attività politica. -
Lenin, Stalin, Putin. Studi su comunismo e postcomunismo
I testi raccolti in questo volume sono i capitoli di una ricerca organica su aspetti fondamentali di un tema di primaria importanza: il comunismo sovietico e il suo lascito, il postcomunismo, eventi centrali della storia del Ventesimo secolo. Stalin e lo stalinismo diventano oggetto di una riflessione nuova anche alla luce di recenti studi e documenti, mettendo a fuoco problemi per lo più trascurati: dalla formazione del culto di Lenin e Stalin al complesso rapporto tra imperialismo zarista e nazionalismo russo nell'Urss e dopo il crollo dell'Urss. Un secondo gruppo di saggi prende in considerazione la situazione politica della Russia d'oggi sullo sfondo del suo recente passato, soffermandosi su aspetti significativi ma ignorati come l'inno nazionale nelle sue sorprendenti variazioni. Infine un gruppo di studi risale alle origini del comunismo novecentesco e della Russia rivoluzionaria approfondendo i rapporti tra Herzen e Marx e il pensiero politico e filosofico di Lenin. Conclude il libro una riflessione su ""marxismo e post-marxismo"""". Ne risulta una visione poliedrica del nucleo della storia dello scorso secolo, un contributo problematico e originale alla comprensione del passato in quanto parte attuale del presente."" -
Nel segno della democrazia. Lettere inedite agli amici di Scozia e d'Inghilterra
Frutto di ricerche condotte in Inghilterra e in Scozia, questo volume presenta oltre 100 lettere inedite di Giuseppe Mazzini indirizzate tra il 1842 e il 1871 a John Forster, a John Me Adam, ad Aspasia Lega Fletcher, a Linda White Villari e a Thomas Ireland. Viene inoltre pubblicato il messaggio inviato in Scozia per l'inaugurazione del monumento all'eroe popolare scozzese William Wallace. Si tratta di documenti che testimoniano l'ampiezza dei rapporti tessuti dall'Esule con ampi settori della politica e della cultura britannica e la sua capacità di percepire ogni movimento della politica internazionale che potesse risultare favorevole all'unità nazionale italiana alla quale egli guardava come ad un primo passo in direzione di un sistema di equità sociale e verso l'unione dei popoli dell'Europa. Questo gli permise di contribuire alla modifica di un aspetto tutt'altro che marginale della politica estera britannica tradizionalmente fondata sull'amicizia con l'Austria e di comprendere tempestivamente che la crescente rivalità tra la Gran Bretagna e la Francia poteva offrire sbocchi positivi al difficile processo unitario italiano. -
Quaderni del Centro Linguistico di Ateneo dell'università della Calabria. Vol. 5: Intercultura, interculturalità. Dalla teoria alla pratica.
I concetti di intercultura e interculturalità sono stati ampiamente studiati e teorizzati dalla recente letteratura, in particolare quella ispirata ai precetti del Quadro Europeo Comune di Riferimento per le lingue. L'intento dell'insieme dei contributi che compongono questo quinto volume dei Quaderni del Centro Linguistica d'Ateneo dell'Università della Calabria, è quello di ""fare un passo avanti"""" nella riflessione e di proporre dei percorsi pratici e praticabili che conducano a una presa di coscienza e/o all'acquisizione di una competenza interculturale. Poiché si rivela arduo definire il termine stesso di cultura, la dimensione della competenza interculturale appare complessa ma ineluttabile in una società sempre più aperta al mondo e al confronto con l'Altro e il diverso. I progetti e le ricerche presentate in questo volume spaziano tra apprendimento di saperi, saper fare e saper essere, analizzando, con approcci diversificati, corpus di pratiche linguistiche e culturali di origine diversa. Ma il filo conduttore rimane invariato: quello di promuovere una didattica che prenda in conto la solidarietà inscindibile tra lingua e cultura affinché lo studio delle lingue possa formare i discenti a una visione e una comprensione allargata del mondo.""