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La Calabria si racconta
"Vi sono ricchezze in Calabria, tutte della medesima lucentezza, ma ognuna brilla autonomamente in mezzo a una terra dalla storia millenaria. Sono le vicende uniche di uomini e di donne, sono i lavori onesti di mani sapienti, sono la speranzosa vitalità di folgorazioni improvvise. È in questo contesto che si inseriscono con il loro splendore dieci racconti, frutto della sapiente scrittura di alcuni fra i più apprezzati scrittori calabresi. Sono storie di varia natura, alcune dolci, altre aspre, proprio come la Calabria sa essere. Storie vere, storie sognate, realtà vissute o immaginate tutte con una terra a fare da colonna sonora, pronta a illuminare un percorso che ha il sapore dell'opportunità, del riscatto."""" (Adolfo Barone, Presidente Accademia dei Caccuriani)" -
Tonno e pescespada. Storia e gastronomia
L'enorme, crescente successo del tonno, non a caso associato al maiale del quale - com'è noto - ""non si butta niente"""", ha origini antiche e documentate, così come le tecniche di pesca e conservazione che ne hanno favorito la presenza sulle mense, salato e/o affumicato, già prima della versione in scatola. Documentate, sin dalla più remota antichità, anche le tecniche di cattura del pesce spada, inquadrabili in una dimensione non esageratamente mitica nel contesto mediterraneo. Entrambi concorrono all'esaltazione dei piaceri della gola, rifiutando da sempre, in anticipo sui tempi, permanenze lunghe su griglie o fornelli; prestandosi entusiasticamente all'abbraccio di olio, vino, limone, capperi, olive, aglio e cipolla, peperoncino, ortaggi e verdure, non esclusi frutta ed agrumi, il tutto all'insegna privilegiata degli aromi di prezzemolo, basilico, origano e menta."" -
Ermeneutica sociologica
Con ""Ermeneutica sociologica"""" l'autore intende ancorare la Sociologia al presupposto che la comprensione dell'essere umano in quanto individuo socialmente definito e costruito, nonché di quanto egli produce e fa accadere, risiede nella socialità quale autentico carattere della dimensione umana. Da qui la lettura sociologica di alcuni concetti quasi del tutto trascurati dalla storia della Sociologia e dalla storia della Filosofia: l'""""incivilimento"""" e il """"vivere gentile"""" (Vico), la """"specie"""" (Kant), l""""'ente naturale umano"""" e Pente generico"""" (Marx). Il testo comprende anche una lettura, contro Nietzsche, del fenomeno Occupy Wall Street, una critica dell'intellettualismo parasociologico di Elias Canetti e 29 Detti e Contraddetti sulle aporie, le contraddizioni e le superficialità del dominio filosofico."" -
La libertà di stampa è tutto. Mario Borsa, cinquant'anni di giornalismo democratico
Mario Borsa è stato scrittore, saggista e pubblicista di indiscussa capacità tecnica e stilistica. Per oltre venticinque anni fu un esponente di riferimento del ""Secolo"""" di Milano, il principale quotidiano della democrazia italiana. Uomo dalla tempra ancora risorgimentale ebbe idee liberaldemocratiche: fu antimperialista, anti-triplicista e tra gli artefici dell'intervento nella Grande guerra. Nel primo dopoguerra, subendo """"Il Secolo"""" la lenta penetrazione delle forze capitalistiche e l'inesorabile fascistizzazione, Borsa venne esautorato e fu costretto a dimettersi, ma poté testimoniare i momenti cruciali dell'instaurazione della dittatura attraverso le colonne del """"Times"""" di Londra, di cui divenne corrispondente da Milano. Antifascista della prima ora, collaborò alle maggiori iniziative dell'opposizione legalitaria e clandestina. Strenuo assertore dell'indipendenza professionale, ispirò l'ultimo congresso libero della Federazione Nazionale della Stampa Italiana e nel 1924 pubblicò Libertà di Stampa, pamphlet storico-politico contrario all'abolizione della libertà di espressione. Sorvegliato, diffidato, incarcerato: rappresentò una spina nel fianco del Regime tanto da essere internato nel 1940 per le sue idee che lo rendevano un """"Italiano pericoloso"""". All'indomani della Liberazione, il prestigio e l'integrità mostrati nel corso della lunga carriera, ne fecero il candidato ideale alla direzione del """"Corriere della Sera""""."" -
Diavolo e misericordia. Quale tempo per vincere il male
L'indizione di un Giubileo sul tema della misericordia induce a riprendere il grande tema del soffio divino sulle acque del creato di cui nel primo versetto della Genesi. Lo spirito scende sulle acque turbolente della terra ora con forza, ora come una carezza e giunge fino agli estremi della decadenza del creato chiamati tohu e bohu, cioè tenebre e desolazione; fra le pieghe del male estremo, in cui sono le acque stagnanti del creato, si nasconde però ancora un fremito di vita sul quale soffia lo spirito divino per un tempo che noi consideriamo con l'incerto vocabolo di eterno fino a ricondurre tutto verso l'armonia della misericordia creatrice. -
J'accuse. Il dramma italiano di un'ennesima occasione perduta
Facendo seguito alla sua diagnosi delle eresie e degli esorcismi della politica economica italiana, pubblicata, nel 2012 per gli stessi tipi, che ha raccolto molti consensi. Le ricevuto due riconoscimenti autorevoli, con questa nuova raccolta di scritti l'autore traccia un quadro organico dei problemi urgenti che l'Italia deve affrontare al suo interno e in Europa. Egli muove tre J'accuse ai Governi che si sono succeduti dal 2008, data di inizio della crisi finanziaria mondiale: quella di aver trascurato di riaccendere il secondo importante motore della crescita italiana, le costruzioni, come hanno fatto gli Stati Uniti e la Germania; quella di considerare la crescita reale come il principale problema italiano, mentre lo è la spaccatura economica e politica tra il Nord e il Sud; quella di aver aumentato imposte e tasse per sanare la finanza pubblica, mentre le ha usate per accrescere la spesa pubblica primaria. Completano il quadro quattro lettere aperte destinate ai protagonisti della crisi - Juncker, Draghi, Visco, Padoan - già pubblicate e una nuova rivolta al Governo e alla Banca d'Italia, invitandoli a cambiare obbiettivi perseguiti e strumenti usati al fine di invertire la traiettoria verso il sottosviluppo del Paese. -
Intervista su Aldo Moro
La storiografia sulla politica di massa può essere scandita in un ""prima"""" e un """"dopo"""" George Mosse, uno storico divenuto celebre soprattutto per i suoi lavori sull'immagine dell'ebreo, sulla cultura dell'Europa occidentale e sulle origini intellettuali del Terzo Reich. Il peculiare approccio di Mosse emerge anche in questa nota e controversa intervista del 1979 su Aldo Moro, riproposta nel presente volume, con un ampio corredo critico. Mosse collega l'esperienza politica dello statista, la sua cultura, le sue analisi, i suoi problemi, alle grandi trasformazioni e sfide della democrazia occidentale, in particolare alla crisi del sistema di governo parlamentare che si è manifestata in tutta la sua gravità nel corso del XX secolo. Quella di Moro, spiega Mosse, era una reale consapevolezza della fragilità dei sistemi democratici contemporanei, strettamente legati alla necessità di tenere in considerazione le aspirazioni, le speranze, i miti delle masse. Ciò si era tradotto nell'elaborazione di una originale e personale soluzione alternativa, connessa a un'idea dello Stato come un processo, come qualcosa continuamente in fieri, un organismo sensibile ai mutamenti. Per Mosse, nel pensiero e nell'azione di Moro era costante la volontà di integrare e far partecipare quanto più possibile le masse italiane, di dare loro un senso di rappresentanza... Prefazione di Renato Moro. Nota critica di Donatello Aramini."" -
I confini della libertà. Realismo e idealismo nel pensiero politico americano
In alcuni momenti del pensiero politico americano il richiamo alla realtà, nelle sue diverse forme, ha costituito un confine per la realizzazione della libertà individuale. L'ipotesi di questo libro è che negli autori considerati l'attenzione ai condizionamenti dei fatti storici, economici, politici, non abbia rinviato solo alla conservazione del già accaduto, ma abbia da una parte circoscritto la libertà e dall'altra la abbia orientata fattivamente nella costruzione del futuro. Dalla ricostruzione di alcune posizioni intellettuali e politiche emerge la possibilità di un realismo non semplicisticamente conservatore: a partire da tale prospettiva vengono illustrate quelle che possono essere ritenute le caratteristiche di una posizione riformista e di un realismo democratico. Le articolazioni del rapporto tra realismo, istanze di libertà, di realizzazione individuale e costruzione dell'avvenire sono state analizzate in periodi e autori particolarmente significativi. Si è così delineato un percorso nell'esperienza politica e nella riflessione americana che va dalle origini e dai saggi de ""Il Federalista"""" alle posizioni di Graham Sumner e del darwinisrno sociale, dal proagressismo e dalle istanze di riforma sociale e politica al realismo politico dei primi anni della Guerra fredda."" -
Santi di tutti i giorni
Dalle pagine di questo volume emerge un mondo meraviglioso, enigmatico, di straordinaria bellezza eppure saldamente reale. Come afferma padre Tichon ""è un libro su noi tutti chiamati alla santità malgrado la nostra fallibilità"""". Ogni racconto è la storia della """"rivelazione"""" nella vita di qualcuno. Considerato già un classico della spiritualità che parla non solo ai cristiani di ogni confessione ma anche agli atei Santi di tutti i giorni cattura il lettore come solo pochi libri sanno fare."" -
Fenomenologia della segretaria
Quante volte, noi tutti, ci siamo sentiti rispondere così? Chi è costei, o più raramente costui, che, nei contesti più diversi, in ogni momento della nostra vita professionale e non, ci troviamo a fronteggiare? La segretaria. Una figura unica, sempre presente. Dal lavoro fino alla palestra, negli ambiti aziendali e sociali più diversi, nulla sfugge alla sua attività di gestione e controllo. Una figura pirandelliana': una, nessuna, centomila. Una persona dalle mille sfaccettature, che si può presentare a noi nelle vesti più diverse. Dalla simpatica ed ingombrante 'Sora Cecioni' alla sobria e riservatissima 'Segretata', cui fa da contraltare un'informatissima e curiosona 'Dagospia'. Dalla casta ed angelica 'Madre Superiora' alla rampante e modaiola 'Velina', dall'inevitabile ed onnipresente 'Filtro' fino alla potentissima 'Segretaria Generale'. Sono solo alcune delle segretarie che, oggi come domani, incideranno sui nostri percorsi, in maniera più o meno decisa, proprio a seconda del singolo 'idealtipo'. Una cosa è certa: comunque incideranno. In loro possiamo trovare grandi alleati o interlocutori insidiosi. La prossima segretaria è dietro l'angolo. In quest'avventura, per tutti voi, capi compresi, preziosi consigli pratici e qualche suggerimento di metodo. E per voi, care segretarie, una messa a fuoco ed un importante confronto collettivo! Prefazione di Al Bano. -
Travel retail Italia (2015). Vol. 1
Atri, Associazione Travel Retail Italia, rappresenta società aeroportuali e autostradali, imprese di produzione, commercio e servizi, operanti in spazi aeroportuali, autostradali e portuali. Tra i compiti dell'associazione: seguire e analizzare l'evoluzione del travel retail in Italia e all'estero, far crescere il consenso dei clienti verso le attività associate, rappresentare gli interessi del settore presso le istituzioni, le pubbliche amministrazioni, l'opinione pubblica. Tra gli obiettivi: sensibilizzare gli stakeholder sulla capacità del travel retail di generare risorse economiche e occupazione, portando nei luoghi del viaggio le eccellenze del prodotto Italiano. -
L' invenzione della forchetta
La ricostruzione delle tappe che portarono all'invenzione della forchetta e all'affermarsi del suo uso nella nostra società. Un viaggio avventuroso e affascinante nel passato tra etichette, cibi, riti e pregiudizi (...lusso diabolico, raffinatezza scandalosa, segno di debolezza da parte dei maschi...!). Alla scoperta delle motivazioni per le quali gli uomini hanno abbandonato l'originaria usanza di portare il cibo in bocca con le mani e hanno optato per il ricorso a uno strumento esterno e in parte innaturale. -
Amministrazione pubblica: all'egoismo alla competizione. Manuale per una sopravvivenza operosa
Ciò che rende questo libro di particolare interesse, novità ed efficacia, è che riflette e propone sulla pubblica amministrazione con un linguaggio semplice e diretto, muovendo dalla base teorica e insieme scettica della Public Choice di James Buchanan e Gordon Tullock. Particolare attenzione viene dedicata al tema della riforma della pubblica amministrazione, nella consapevolezza che non esiste la Riforma (con la erre maiuscola) ma il cambiamento è un lavoro diuturno e microscopico. Le proposte presentate non stanno nelle nuvole, non mirano al perfettismo quanto a miglioramenti pragmatici, frutto dell'esperienza personale dell'autore. Non si ragiona in modo illuministico e ideologico, ma quantitativo e ""popperiano"""", adottando i principi del riformismo realistico """"piecemeal"""". L'autore sa bene che l'effetto reale di ogni azione di riforma si gioca nell'ultimo dettaglio della sua attuazione."" -
La terra dei recinti. Perché il Sud Italia non riesce a trasformare in valore le risorse che possiede e come può farlo
Un libro scritto per sfatare molti luoghi comuni, demolire pregiudizi e false credenze, che hanno impedito fino ad oggi ai giovani meridionali di progettare il proprio avvenire. L'autore, assumendosi l'onere di analizzarne senza alibi e attenuanti le ragioni, prova a rispondere alla domanda delle domande, ovvero: perché il Sud Italia non riesce a trasformare in valore le risorse che possiede? E inoltre indica una soluzione. Nessuno mai potrà salvare il Sud da se stesso. Il Sud può e deve salvarsi da solo perché ha tutte le carte in regola per farlo, ma per riuscirci deve liberarsi di alcune zavorre che ne impediscono e limitano i movimenti e l'evoluzione. -
La filosofia del diritto di famiglia nell'antropologia di Claude Lévi-Strauss
Questo studio mostra che la famiglia - con le regole matrimoniali e con le strutture della parentela - comporta gli elementi essenziali del fenomeno giuridico, lì dove il diritto, nelle sue forme storicamente determinate e consolidate, non è ancora qualificato come tale. L'antropologia di Lévi-Strauss documenta la consistenza e l'imponenza di questa realtà, per cui il diritto si lascia identificare, in via primaria e prioritaria, quale diritto di famiglia. La riflessione filosofico-giuridica, e filosofico-politica, ne viene sollecitata a ripensare la formazione e la stabilizzazione degli aggregati sociali di base nelle loro linee normative, da individuare e ricostruire sulle tracce primordiali della civiltà umana, che può essere rappresentata, a partire dalle testimonianze delle società senza scrittura, e fin dentro le dinamiche della società moderna, come civiltà etico-giuridica di famiglie. -
L' impresa internazionale nei cosiddetti paradisi fiscali
Si è ormai quasi consolidata nella letteratura scientifica la teoria per cui gli Stati ed i territori a fiscalità privilegiata siano luoghi da condannare, tanto che nell'immaginario collettivo essi sono comunemente associati ai concetti negativi di frode ed attività illecite; del resto, la stessa espressione ""paradisi fiscali"""" viene utilizzata per descrivere questi luoghi in modo dispregiativo e dissimula una equivocità di significato ascrivibile soprattutto alle radici. Tuttavia, vi è dall'altro lato anche una minoranza di autori economici e giuridici che ha evidenziato le positività dei c.d. """"paradisi fiscali"""". Infatti, molti di questi Paesi spesso offrono anche legittime possibilità di investimento in settori ai più sconosciuti e sono stati espressamente riconosciuti come legittimi nel perimetro del diritto tributario internazionale. Probabilmente la verità sta nel mezzo: i c.d. """"paradisi fiscali"""" non sono entità meravigliosamente virtuose ma nemmeno sono quei luoghi dove tutto è brutto e cattivo. Nell'opera sono pertanto evidenziate le ragioni tanto degli """"accusatori"""" quanto dei """"difensori"""" dei c.d. """"paradisi fiscali"""", fermo restando che il loro utilizzo per esclusive finalità di riciclaggio è condannato a priori."" -
La rovina delle nazioni
Conviene, al modo dei primi economisti, guardare alle società umane come divise tra un settore produttivo che genera beni ma li consuma solo in parte, ed un settore improduttivo, costituito in primo luogo dalle classi alte, che riceve il surplus di beni generato dai produttori. Il punto è che, se si realizzano certe condizioni politico-ideologiche, tale settore improduttivo può innalzare i suol consumi fino a livelli eccessivi: che lasciano al settore produttivo meno risorse di quelle che occorrono perché conservi la sua dimensione. Se una tale situazione continua abbastanza a lungo, il settore produttivo viene progressivamente distrutto e l'intera società finisce nella più completa rovina. Questa ""sindrome autodistruttiva"""", la cui logica finora era stata intravista solo in modo parziale o in osservazioni incidentali, viene qui analizzata esaminando cinque casi storici finora controversi, ma che adesso diventano assai meglio comprensibili: La caduta dell'impero romano, il crollo, verso il 1200 a.C, di alcune civiltà del Vicino Oriente, in particolare, del regno degli Ittiti. La contemporanea scomparsa della civiltà greco-micenea. L'abbandono delle città Maya avvenuto nel nono secolo della nostra era. La grande crisi dell'Europa meridionale nel Seicento, che porta l'Italia, che era il paese più ricco del continente, a divenire uno dei più poveri."" -
Patrioti, politici, imprenditori. La famiglia Cataldi e lo stabilimento termale Caronte tra '700 e '900
La marginalità è stata la categoria interpretativa più usata da quanti hanno trattato i problemi della modernizzazione dei piccoli centri del sud Italia. Su tale idea di marginalità influì una storiografia condizionata da quelle situazioni paradigmatiche che individuavano nei contesti urbani del Nord il fulcro della storia nazionale. Recenti studi mostrano che anche in un ambiente ricco di persistenze come quello calabrese i cambiamenti in senso capitalistico, già nei primi anni del '700, sfaldarono gli assetti socioeconomici delle comunità di antico regime. Ne è la conferma la storia dello stabilimento Caronte, fondato da Giangaleano Cataldi nel 1716. Proprio in quell'anno nasce a Sambiase una nuova entità economica, lo stabilimento termale, e con essa nuove identità sociali: l'imprenditore termale che acquista le antiche sorgenti della badia dei SS. Quaranta Martiri trasformandole in moderno centro di cura; e il curista termale un puro consumatore che sostituisce il pellegrino alla ricerca della salute, consumatore impuro di un'economia morale rassegnata a lasciare spazio al mercato. -
Televisione. Storia, immaginario, memoria
In Italia ancora stenta ad affermarsi una storia culturale della televisione di lunga durata che tenga in giusta considerazione l'analisi qualitativa degli ascolti, l'impatto sociale dei diversi programmi, il loro peso sull'immaginario nazionale. Questo anche e soprattutto perché è mancata la voglia di intersecare la storia dell'emittente con quella, dal ""basso"""", del ricevente. Eppure, in questo senso, la bibliografia internazionale è ricca di stimoli: storici, antropologi, studiosi di media studies hanno ricostruito il paesaggio culturale creato dai mezzi di comunicazione in una prospettiva assai feconda che si ritrova nei saggi qui contenuti. Oltre alla prospettiva storica il libro traccia alcune linee per uno studio delle dialettiche televisive e dell'immaginario, ovvero del ruolo della televisione nella costruzione di paesaggi mediali che, rappresentando individui e gruppi sociali, si attuano nella sfera pubblica modificandola."" -
Nel labirinto delle ideologie. Scritti su Domenico Settembrini
Questo libro trae origine da un convegno svoltosi nell'autunno del 2013 a Pisa per ricordare la figura e l'opera di Domenico Settembrini, uno dei più importanti studiosi del pensiero rivoluzionario dell'Ottocento e del Novecento. Gli scritti contenuti nel volume intendono ricostruirne la riflessione sui temi che hanno maggiormente contraddistinto il suo impegno accademico e militante: le ideologie della secolarizzazione; le origini intellettuali del fascismo; il pregiudizio antiborghese quale chiave di lettura per comprendere le ragioni dell'""anomalia italiana""""; il rapporto tra individualismo liberale e democrazia di massa nelle società contemporanee.""