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Il corpo cosciente
Perché nel mondo fisico esistono entità dotate di coscienza ed entità che, invece, ne sono sprovviste? Nel dibattito filosofico contemporaneo le teorie che indagano sul rapporto mente-corpo prendono come riferimento una concezione troppo vaga e astratta di corpo. Questa errata formulazione della nozione di corpo ha condotto, negli ultimi cinquant'anni, alla nefasta conseguenza di impedire la piena comprensione della coscienza. Lo scopo di questo libro è spiegare che esiste una sostanziale identità tra corpo e coscienza e delineare una nuova definizione di corpo a partire dalle proprietà che possiede e che determinano, ipso facto, il manifestarsi della coscienza. Per tutto il secolo scorso, fino ai giorni nostri, filosofi e neuro-scienziati, a partire da specifiche problematiche, hanno via via rintracciato nuove proprietà esplicative che caratterizzano l'essere coscienti, senza tuttavia sistematizzare le recenti acquisizioni in una nuova precisa visione d'insieme. ""Il corpo cosciente"""" rappresenta lo sforzo originale e brillante dell'autore di ricomporre il puzzle della coscienza dando una nuova forma teorica alla nozione di corpo e alle sue ancora inesplorate risorse."" -
Le ragioni di Alma. Una vita straordinaria tra arte e amore
In questo libro troverete la storia e il ritratto di Alma Mahler, una donna straordinaria che, e qui sta l'originalità della sua figura, è stata oggetto di studi, ricerche e curiosità non per quello che ha fatto, non per le capacità intellettuali e creative, che pure possedeva, non perché abbia dato un contributo diretto alla storia dell'emancipazione femminile, né perché, inusualmente per il suo sesso, abbia conquistato qualche forma di potere, ma perché amò e fu amata da uomini geniali che hanno fatto gran parte della storia, della cultura e dell'arte del '900. E perché da quegli uomini, Gustav Mahler, Gustav Klimt Walter Gropius, Oskar Kokoschka, Franz Werfel, è stata considerata la musa ispiratrice, senza la quale non sarebbero stati capaci di esprimere completamente la loro genialità. -
L' umanesimo di Paolo VI
Il pontificato di Paolo VI è stato determinante per la storia della Chiesa contemporanea, in una stagione ponte in cui vengono definiti i ""decreti attuativi"""" delle grandi costituzioni conciliari, frutto dell'aggiornamento voluto dal Vaticano II. Questo volume intende ricostruire una delle dimensioni, spesso rimaste in ombra negli studi sul pontificato: il suo decisivo contributo a quel processo di profondo rinnovamento, tanto sul terreno metodologico, che dei contenuti della Dottrina sociale della Chiesa, espressione di quel nuovo umanesimo integrale, plenario, solidale e aperto al trascendente che è stato la bussola con cui ha cercato, lungo tutta la sua vita, di riconciliare quella scissione tra fede e cultura, stabilendo un dialogo con la modernità. Un contributo originale e innovativo, che Giovanni Paolo II e Benedetto XVI hanno riconosciuto come vincolante, il punto di riferimento, la pietra miliare del magistero sociale della Chiesa del XX e XXI secolo."" -
L'amministrazione della giustizia nella colonia eritrea
Il libro è dedicato al diritto coloniale italiano, con particolare riguardo al versante dell'amministrazione della giustizia, nonché nell'ottica della comparazione con gli altri modelli di colonialismo europeo nel continente africano. L'esame comparatistico permette di individuare le caratteristiche del colonialismo italiano, che seguì una sorta di via intermedia tra il paradigma del governo indiretto (indirect rule) britannico e quello del governo diretto (fondato sul principio dell'assimilazione) che fu peculiare dell'esperienza francese. L'analisi della law in the books (formalism) si accompagna a quella della law action/in practise (legal realism), per dimostrare come i modelli di governo coloniale fossero distanti tra di loro più a livello teorico che sul piano dell'applicazione pratica. Per altro verso, l'esame stratificato consente di evidenziare come il diritto coloniale sia uno degli ""strati"""" del diritto africano, con importanti riflessi anche sotto il profilo dello studio sincronico e contemporaneistico del pluralismo giuridico in Africa. Nei Paesi ex coloniali, infatti, gli """"strati giuridici"""" sono compresenti e nessuno di essi ha preso il sopravvento, trovandosi anzi i complessi (ovvero, gli """"strati"""") giuridici in una situazione di competizione che è essenziale per comprendere le caratteristiche del pluralismo giuridico, nonché più esattamente le forme differenti di pluralismo, vale a dire il pluralismo dei pluralismi."" -
Gustavo Bontadini tra gli idealisti
Questo lavoro è dedicato alla ricostruzione di alcuni momenti della filosofia italiana, durante e dopo la ""parentesi"""" attualistica, nell'interpretazione di Gustavo Bontadini. È analizzata, nel particolare, l'interpretazione storiografica della modernità, il significato del dualismo e l'impianto storico-teorico della risoluzione del pensiero moderno. Il saggio si concentra sulla ricostruzione delle interpretazioni bontadiniane della filosofia contemporanea, rispetto alla crisi categoriale e concettuale innescata dall'idealismo ed ereditata dal pensiero presente. Sullo sfondo, la scena della filosofia e della teologia contemporanee, incerte sull'esito contraddittorio dell'attualismo, del quale il problematicismo autentico sembra in grado di restituire un'espressione teoricamente significativa ma allo stesso tempo insoddisfacente."" -
Storia del pensiero liberale
Il liberalismo è un'idea controversa: la parola (nel suo significato attuale) è entrata nel linguaggio politico solo nella prima metà dell'Ottocento; inoltre ci sono state diverse correnti di pensiero liberale. In questo libro Bedeschi sviluppa un'ampia indagine storico-dottrinale: approfondisce in primo luogo i presupposti sociali e culturali del liberalismo (in autori come Locke, Montesquieu, Smith, Kant, Humboldt); espone e discute il liberalismo francese nell'età della Restaurazione (i ""dottrinari"""", Constant); approfondisce il rapporto fra liberalismo e democrazia in Tocqueville e in Mill; esamina i grandi pensatori liberali del Novecento (Kelsen, Croce, Popper, von Hayek, Aron). Ne esce un quadro assai variegato e complesso, che evidenzia sia le peculiarità dei singoli pensatori liberali, sia il loro convergere su alcuni motivi di fondo, che sono ancora al centro della nostra cultura politica."" -
Legalità e sanità in Calabria e in Sicilia
Il volume sofferma l'attenzione sui processi di costruzione sociale della legalità in due regioni del Mezzogiorno, la Calabria e la Sicilia. In particolare sono stati indagati i valori, le pratiche, i comportamenti e gli atteggiamenti, individuali e collettivi, attraverso i quali la legalità viene legittimata o indebolita, a volte anche delegittimata, nelle attività politiche di natura governativa e amministrativa in un ambito essenziale del welfare come quello della sanità. Il sistema sanitario è stato scelto come uno degli spazi in cui pubblico e privato, politica ed economia, legalità e illegalità, riforme delle istituzioni e del welfare e interessi extralegali si incontrano o si scontrano producendo effetti significativi nell'intero sistema sociale e politico. I contributi presenti nel testo più che analizzare la sanità nei meccanismi che la contraddistinguono e nel suo funzionamento, prendono in considerazione i processi, i meccanismi regolativi, le relazioni che attraversano i diversi ambiti istituzionali, ma anche gli atteggiamenti ambivalenti e le forme della manipolazione. Il sistema sanitario locale, infatti, è considerato come un punto di osservazione per riflettere, più in generale, sui mutamenti avvenuti nelle regioni considerate nel campo dei servizi pubblici e sulle trasformazioni in corso. Attraverso la ricostruzione dei contenuti culturali e delle modalità operative formali e informali che caratterizzano tale ambito si è cercato di indagare le forme attraverso le quali si manifesta l'etica pubblica, il suo essere trasversale a classi, ceti e categorie sociali, i suoi codici di condotta formali e informali, la possibilità di influire su azione economica, vita istituzionale, attività dei partiti politici. -
I pochi e i molti. La società ""sotto-sopra"" dei diseguali
Questo libro raccoglie una riflessione meditata sul problema del rapporto fra potere politico e stratificazione sociale, prendendo atto di una certa latitanza di interessi in materia che si è venuta a creare nella letteratura di sociologia e di scienza politica, cioè nei due campi che hanno messo a fuoco e poi sviluppato il problema fino a farlo coincidere, in buona sostanza, con i contenuti classici della sociologia politica. Cosa sono le élite, come sono, quante sono, dove si producono, perché deperiscono e si sostituiscono, che differenza c'è fra élite e ceto dirigente o classe dominante. Sono alcune delle domande che hanno sollecitato una grande quantità di studi nell'ambito delle scienze sociali, nel secolo scorso e in quello ancora precedente, alle prese con le trasformazioni della società moderna in quanto appunto società messa ""sottosopra"""" dalle disuguaglianze interne e dalla crisi dei rapporti con il potere politico."" -
Paesaggio di idee. Tre anni con Isaiah Berlin
Esiste una strada poco battuta nel lungo processo di costruzione europea. Imboccarla ci farebbe uscire dal vicolo cieco in cui le nostre società e i nostri Paesi sono fermi, mentre i confusi rumori e le angosce del mondo globale ci assediano e ci fanno paura. L'archeologo Andrea Carandini, presidente del FAI, ci guida alla riscoperta di questa via europea alla serenità e forse anche alla felicità, dissotterrando una tradizione culturale ancora viva e pulsante, quella del grande illuminismo romantico di Isaiah Berlin, il cui pensiero introduce alla imperfezione migliorabile, apprezzando finalmente la molteplicità della vita e la tolleranza. Con questa guida ripercorriamo la tradizione europea tra '700 e '800, per ritrovare le idee che oggi servono, se vogliamo risorgere. Non si tratta solo di riformare una liberal-democrazia decadente quale è quella italiana, quanto di appassionare giovani e meno giovani all'uso consapevole della ragione non conformista, perché solo coltivando i sogni della ragione saremo in grado di non generare mostri, o almeno di non averne paura. -
Storia della Romania
La Storia della Romania (e implicitamente del popolo romeno), dall'antichità alle controverse vicende della ""rivoluzione"""" del dicembre del 1989, è una sintesi scritta con la convinzione più volte espressa dall'autore che """"i peccati di oggi sono, in tanti casi, i peccati di ieri, ripetuti, aggravati, proprio perché nascosti, taciuti dagli storici, per paura di essere biasimati per mancanza di patriottismo"""". Florin Constantiniu si è assunto l'impegno di prescindere dai dogmi, dai tabù, dalle distorsioni della vulgata storiografica """"ufficiale"""" imposta dal regime precedente l'89, presentando una visione personale, non neutrale dal punto di vista identitario, tuttavia lontana da tentazioni nazionalistiche, """"una visione dettata dal desiderio sincero di mostrare ciò che di positivo e negativo è accaduto nel divenire dei romeni come nazione e Stato"""". Lo storico romeno espone il succedersi degli eventi senza condizionamenti ideologici, strutturando la narrazione storica con l'analisi sia dei rapporti di forza tra gli Stati, sia di quelli fra cittadini-sudditi e potere, presi in esame da diverse prospettive (giuridica, militare, religiosa, culturale ed economica), ponendo in rilievo la questione agraria che ha attraversato tutto l'arco della storia romena."" -
L'immigrazione nell'antica Roma
Roma antica è alle origini dell'Occidente, ma che cosa spiega il successo di una civiltà millenaria? Innanzitutto la consapevolezza di essere una civiltà. Roma era in primo luogo un'idea. Fondamentale era l'orgoglio di condividere quell'idea, di far parte di quella comunità. Roma nasce dalla fusione di popoli diversi. L'unità nella diversità è il sintagma che riassume al meglio questa condizione. Roma integra tutti e non conosce discriminazioni di razza né, almeno fino all'impero, di religione. Non era possibile tuttavia la doppia cittadinanza: o si stava da una parte dall'altra. L'identità romana è molto chiara e molto forte. Le espulsioni, a partire dal III secolo a.C, frequenti. migranti se non sono utili alle necessità dell'impero o se rischiano di turbare equilibri sociali o economici vengono respinti cacciati. La cittadinanza si revoca a chi non la merita. L'interesse della res publicae il principio cardine della politica romana in tema di immigrazione e di cittadinanza. Dice bene Elio Aristide: i romani sono l'unico fra popoli antichi ad avere una concezione aperta di cittadinanza, ma la cittadinanza è stata concessa solo a chi se la è meritata. Aurelio Vittore, africano, ma orgogliosamente romano, conclude: la crisi di Roma è colpa di quegli imperatori che hanno lasciato entrare chiunque, persone per bene e delinquenti, civilizzati e barbari, favorendo la decadenza e consentendo ai barbari di governarci. -
Yalta. I tre Grandi e la costruzione di un nuovo sistema internazionale
La Conferenza di Yalta (4-11 febbraio 1945) è stata uno degli avvenimenti politici più significativi del XX secolo. In quegli otto giorni Roosevelt, Stalin e Churchill si confrontarono per definire diverse questioni di cruciale importanza tra cui la fondazione delle Nazioni Unite, la nuova configurazione della Polonia, il regime di occupazione della Germania, la questione delle riparazioni, le relazioni con la ""nuova"""" Francia di de Gaulle, la partecipazione sovietica alla guerra contro il Giappone, la rinascita democratica dell'Europa. Essa fu una vera e propria pre-conferenza della pace. In quelle giornate non avvenne una """"spartizione"""" dell'Europa, come spesso è stato detto, ma furono raggiunti una serie di compromessi che avrebbero dovuto dar vita a un nuovo sistema internazionale imperniato sul multilateralismo e i princìpi della Carta Atlantica. La successiva Guerra fredda non fu causata dagli accordi che furono presi a Yalta, ma dal mancato rispetto del loro contenuto."" -
Lettere di John Acton, Ferdinando di Borbone e Maria Carolina d'Asburgo-Lorena a Francesco Maria Statella (Luglio 1800-Dicembre 1801)
La pubblicazione della prima parte del carteggio Lettere di John Acton, Ferdinando Borbone e Maria Carolina d'Asburgo Lorena (ottobre 1799-giugno 1800), a cura e con introduzione di Luigi Alonzi, (Rubbettino 2013), ha permesso di valutare sotto molteplici aspetti la situazione del Regno di Napoli e le difficoltà incontrate dal Luogotenente e Capitan generale, Francesco Maria Statella, chiamato a sostituire il cardinale Fabrizio Ruffo; questa seconda parte permette ora di misurare ancora più in profondità il dramma vissuto dal Mezzogiorno d'Italia dopo la battaglia di Marengo, che aprì all'esercito francese le porte per il ritorno nella Penisola e portò a quella riconfigurazione delle appartenenze politiche e dei profili istituzionali che avrebbe caratterizzato il Risorgimento italiano. Per quanto riguarda questa seconda parte del carteggio i motivi di interesse sono altresì molteplici, sia dal punto di vista della politica interna, con la prosecuzione e l'esito in gran parte fallimentare del programma perseguito nei mesi precedenti, sia dal punto di vista della politica internazionale, per la quale il carteggio offre informazioni di notevole rilievo, rafforzando l'immagine di una Corte borbonica sempre più legata alla Russia zarista per sfuggire al predominio politico, non solo della Francia, ma anche dell'Austria e dell'Inghilterra. -
Apocalittici e integrati 50 anni dopo. Dove va la televisione
I Quaderni di CRTV sono una collana editoriale che vuole affrontare il tema del rapporto tra Tv e società nel suo insieme attraverso le riflessioni di osservatori autorevoli. La televisione si guarda attorno interrogandosi sul futuro di un medium che continua a conservare il maggior impatto sul comune sentire, sul pluralismo e sugli stili di consumo. In altre parole la Tv si interroga su dove va la Tv. Una riflessione su uno scenario attraversato da cambiamenti senza precedenti indotti dalla tecnologia digitale che richiedono il coraggio e la visione necessari in tutti i passaggi d'epoca. 50 anni dopo la pubblicazione di ""Apocalittici e integrati"""" di Umberto Eco, il mondo della radiotelevisione analizza il suo passato, il mercato attuale e i nuovi trend, al fine di elaborare ipotesi per il suo futuro. In questa partita dove ci sono in campo sempre più giocatori che cercano di sfruttare al massimo le potenzialità offerte dal nuovo mercato televisivo digitale, dove si posizionerà la televisione?"" -
Lotta con il Leviatano. Percorsi di un ordine politico conservatore in Europa (1815-1965)
La difesa contro l'onnipotenza dello Stato, simboleggiata dal Leviathan di Thomas Hobbes, ha avuto un impatto importante sulla formazione politica della società europea. Una strategia ""liberale"""" prevedeva uno statuto giuridico protettivo per i singoli cittadini. Una strategia """"sociale"""" cercava di rafforzare il tessuto sociale come contrappeso al potere dello Stato. Le due tendenze si sono intrecciate gradualmente nel Novecento. Questo volume dedica particolare attenzione alla difesa sociale che era stata organizzata da ambienti conservatori e religiosi contro l'onnipotenza dello stato. È costruito intorno all'affascinante biografia del diplomatico austriaco Gustav von Blome (1829-1906), nipote di Metternich e """"un bel tipo d'europeo"""", secondo la definizione di Alcide De Gasperi. Blome ha realizzato un collegamento tra il conservatorismo e la Democrazia cristiana, che ha avuto un peso notevole sull'integrazione europea. Basandosi sulla biografia di Blome, il libro dà un affresco ampio della politica internazionale e della conformazione dello Stato moderno. Inoltre dedica molta attenzione alla posizione politica e sociale della Chiesa cattolica nell'epoca contemporanea."" -
Identità nazionali ed élites europee transnazionali
Sviluppando le ricerche sulle élites europee in grado di accedere ai processi di formazione delle decisioni politiche, economiche e sociali tra XIX e XX secolo, il volume pone l'accento sulle molteplici relazioni che s'instaurano al loro interno. Così, i saggi presentati, spaziando attraverso i diversi territori europei, consentono di far emergere una sempre più articolata tensione tra dimensione nazionale e dinamiche transnazionali. In effetti, muovendo dalle opportune esperienze comparative, i ricercatori sono invitati a riflettere sull'esigenza di nuovi studi sulla costituzione di élites europee come reti transnazionali, individuando metodologie adeguate a tratteggiare una storia delle classi dirigenti europee come attori internazionali. -
Idee di libertà. Economia, diritto, società
Il volume sottopone a vaglio critico alcuni rilevanti problemi della vita di oggi e fornisce proposte per la loro possibile soluzione. Gli autori condividono lo stesso orientamento culturale. E i loro contributi sono delle ""idee di libertà """", hanno cioè come costante punto di riferimento la libertà individuale di scelta. Che si tratti dell'economia in senso lato o della politica monetaria, della crescita o della decrescita, del diritto o dell'ambiente, del potere pubblico o della banca centrale, della corruzione o dell'urbanistica, del nazionalismo o delle autonomie locali, gli autori trattano i loro temi con la maturità derivante dalla padronanza delle loro rispettive discipline. Tolgono così la maschera ai luoghi comuni e danno al lettore gli strumenti per un'agile decifrazione della realtà sociale e per il riorientamento delle proprie scelte. Oltre ai contributi dei curatori, il volume raccoglie saggi di José Antonio de Aguirre, Enrico Colombatto, Raimondo Cubeddu, Carlo Lottieri, Jacopo Marchetti, Stefano Moroni, Paolo Pamini, Guglielmo Piombini, Alessandro Vitale."" -
Una lunga marcia. La costruzione dell'umanità da ominide a sapiens. Da loro a noi
"Non posso nascondere ai miei quattro, forse cinque lettori che hanno tra le mani un libro (addirittura l'Introduzione ad un libro, più probabilmente a due volumi) inusuale"""". Il tema centrale concerne il percorso che ci ha portato da ex-quadrupedi di piccola taglia e neppure tanto intelligenti, a diventare umani. Come abbiamo fatto ad acquisire il carattere dell'umanità? E poi, che cos'è, come si evidenzia l'umanità dell'uomo? La risposta a questa domanda richiede competenze vaste e diffuse, oltre il tradizionale territorio evoluzionistico e della filosofia della scienza, che toccano, come è evidente, molteplici piani di analisi, sussunti, tuttavia, ed è questa la novità e l'originalità dell'approccio di Bernardini, da un ampliamento sociologico di prospettiva." -
Superare il capitalismo municipale
Le pubbliche amministrazioni possiedono la maggior parte de le aziende produttrici di servizi locali. Capitalismo municipale è il nome che viene dato a questo fenomeno; è stato appurato e verificato che le aziende che ad esso fanno capo forniscono servizi di peggior qualità e di maggior costo rispetto a quelle di proprietà privata operanti in regime di concorrenza. Molte delle aziende pubbliche sono cronicamente in perdita e gli enti proprietari sono costretti a ricapitalizzarle attingendo alla fiscalità locale. Dei danni arrecati dal capitalismo municipale parte dell'opinione pubblica non è consapevole perché succube del luogo comune secondo il quale proprietà pubblica delle imprese significherebbe salvaguardia dell'interesse generale, in contrapposizione a proprietà privata che proteggerebbe solo gli interessi privati. Un equivoco fomentato da visioni ideologie e da interessi politici. Questa pericolosa amalgama di potere è il modello di governo di fatto meno liberale che si possa immaginare per una società democratica. Un modello su cui Società Libera vuole avviare una riflessione e un ragionamento, affinché si dia inizio ad una concreta campagna per sradicare questo regime che detiene larga parte del potere politico, economico e amministrativo e che non consente all'Italia di essere un'efficiente società aperta. -
Effetti & scadenze
È nello scintillio di una Roma anni '90, sospinta dall'ottimismo del nuovo corso politico, che in molti credono a portata di mano un futuro dorato. Chi chiede denaro per svoltare lo ottiene, anche troppo facilmente. Alcuni lasciando in pegno quel che hanno, mentre altri, speculano sulle loro vite. L'edonismo impera. Rispettabili professionisti o esagitati scagnozzi, mogli annoiate o giovani amanti, tutti alla ricerca del prestigio e del successo, persi nella folle e disperata ostentazione di un nome, di una professione, di un deposito bancario. L'ex parà Rino, figlio di cravattaro, geneticamente predisposto alla ""professione"""", mal si adatta a ruoli di bassa manovalanza nelle attività di riscossione della Finanziaria Argos: il nome pulito in calce alle cambiali, condanna a morte per quanti, debitori, annaspano nel fango e nelle sabbie mobili dell'usura. Nel ventre della Capitale brulicano e covano i germi del disfacimento che verrà. Dalle borgate e dai bassifondi c'è chi tenta la scalata: """"I balordi? Certo che li conosco tutti... Ma questo è un momento così tranquillo!... Non c'è più nessuno che fa rapine... Sono tutti in affari..."""". Un romanzo pulp dal crudo realismo narrativo. Una storia che accumula tensione deflagrando in un vortice di violenza e macabra perversione.""