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Un console in trincea. Carlo Galli e la politica estera dell'Italia liberale (1905-1922)
Carlo Galli si è spesso trovato, nel corso della sua carriera, in posizioni chiave per gli sviluppi delle vicende internazionali, partecipando attivamente a episodi cruciali della politica estera italiana nei primi venti anni del Novecento: a Trieste dal 1905, a Tripoli nel 1911, a Scutari internazionale nel 1913, a Udine al Comando Supremo dal giugno 1915, a Parigi nel 1919 delegato alla conferenza di pace e poi a quella degli ambasciatori. Definito da Cantalupo ""l'inviato speciale della diplomazia italiana"""", Galli è stato un esponente di rilievo nel quadro strategico delineato dai ministri degli Esteri che operarono in quel periodo e che destinarono i giovani diplomatici più brillanti a sedi di rilevanza strategica. Galli ha quindi contribuito a realizzare i progetti di espansione italiana nel Mediterraneo, di recupero delle terre irredente e di una durevole intesa con gli slavi, gli albanesi, i turchi, in un percorso che induce a riflettere anche sull'evoluzione di importanti movimenti sviluppatisi all'interno del Paese, quali l'irredentismo e il nazionalismo, nonché sui fenomeni politici e militari che avrebbero profondamente trasformato l'assetto europeo dopo la caduta dei due grandi Imperi asburgico e ottomano."" -
Elementi per una sociologia del terrorismo. Temi e prospettive di ricerca
Il libro esamina da differenti prospettive temi drammatici e attuali. Il senso di appartenenza terrorista jihadista si radica anche nelle contraddizioni della società occidentale, nelle inedite sfide del progresso, del governo della coesione e dell'integrazione sociali. La Sociologia permette di analizzare questi fenomeni e le risposte sul piano culturale, giuridico e strategico. Gli autori del volume, studiosi e docenti universitari, propongono riflessioni per comprendere il terrorismo jihadista europeo, le radici dell'odio verso l'Occidente e il riemergere di antichi contrasti che risalgono alle Crociate. -
Repliche ai miei critici
Il testo qui presentato in traduzione italiana costituisce un documento di grande valore per un'approfondita comprensione della riflessione filosofico-scientifica e politica di Popper sin dai suoi inizi negli anni Venti del secolo XX. Nelle pagine di questo volume Popper ripercorre infatti pressoché tutte le tematiche affrontate nei suoi numerosi scritti - dal falsificazionismo e dall'induttivismo alla concezione evoluzionistica della conoscenza, dallo storicismo all'antitotalitarismo alla società aperta commentando, ora in modo simpatetico ora con notevole vis polemica, i contributi critici di molti importanti pensatori, scienziati e storici della cultura sulle sue concezioni. Le repliche di Popper ai suoi critici, oltre a fornire importanti precisazioni e articolazioni delle principali tesi del filosofo austriaco, offrono altresì un fondamentale quadro storico-teorico dei più importanti dibattiti filosofici, scientifici e politici del secolo XX, ancora vivi e centrali nel nostro tempo. -
Rivista di politica (2015). Vol. 4: Waldemar Gurian: religione e politica.
Trimestrale di studi, analisi e commenti diretta da Alessandro Campi. -
Salute e giustizia sociale. Verso una teoria politica normativa
In questo lavoro si sostiene che la salute è un tema di giustizia sociale. L'autrice indaga la distribuzione di risorse per l'assistenza sanitaria, ovvero come le istituzioni assegnano fondi, cure, beni scarsi e servizi sanitari. Da ciò dipendono il diritto alla salute concepito come classico diritto sociale e l'eguale accesso alle cure. Quali principi potrebbero ispirare le scelte politiche ed etiche? Le teorie della giustizia che costituiscono il paradigma della ricerca hanno dedicato poco spazio alla salute. Occorre, dunque, un modello normativo che si occupi di salute come interesse specifico e autonomo: Una teoria della giusta salute. Quest'ultima si apre quale epilogo logico del volume, giacché rappresenta l'esito incompleto di un cammino che attraversa le proposte filosofiche sottoponendole al vaglio delle domande. -
Credo negli esseri umani. Cantando la buona novella pop
L'immagine di Mons. Staglianò, vescovo di Noto, che, con tanto di mitra dorata e pastorale canta Mengoni e Noemi durante la celebrazione di una cresima ha fatto il giro del web e dei media tradizionali diventando presto un classico tormentone. La performance canora del presule non è rimasta però isolata, tanto da diventare una precisa cifra comunicativa che il vescovo Staglianò, autore di serissimi testi pubblicati dalle principali case editrice cattoliche italiane, con tanto di studi in teologia alla Gregoriana e in Germania, ha scelto per comunicare direttamente al cuore dei giovani, mai come in questo momento croce e delizia della Chiesa. In questo libro, pensato per un target ampio che va dagli operatori pastorali, alle famiglie, ai giovani stessi, don Tonino (come ancora lo chiama con affetto chi lo conosce da sempre) racconta la sua passione per la musica e per l'educazione dei ragazzi; la sua voglia di andare oltre l'ecclesiale per usare il linguaggio più universale, quello delle cosiddette canzonette che, poi, a rileggerle bene, come fa l'autore in questo libro, non sono poi da considerare in maniera così indulgente ma hanno testi che possono e sanno veicolare verità profonde che, talvolta, non sappiamo più come comunicare. Prefazione di Giovanni D'Ercole. -
MotorHead Art 2519. La sostanza attiva lo sguardo. Catalogo della mostra (Catanzaro, 13 novembre 2015-9 gennaio 2016)
Le trasformazioni avvenute nel Novecento nel panorama artistico e nella società creano insoliti intrecci tra la cultura alta e quella popolare, tra l'esperienza estetica e la vita quotidiana e sollecitano un ripensamento sia della creazione sia della ricezione dell'opera d'arte. Gli artisti, infatti, seguendo l'eredità delle avanguardie sperimentano i più disparati materiali provenienti dagli ambiti più differenti, come occasione esemplare di intensificazione delle nostre attività vitali. Secondo questa prospettiva, l'esperienza estetica non si esaurisce nella sfera dell'arte, ma è coinvolta anche nella vita quotidiana (il tempo libero, il lavoro, lo sport, i giochi, la gastronomia, la cosmesi e via di seguito) offrendo una preziosa chiave di lettura per interpretare la società odierna, connotata sempre di più da una estetizzazione diffusa. Accanto alla sperimentazione dei materiali e all'intensificazione dell'esperienza estetica, sussiste un altro aspetto importante: lo stupore del processo creativo non risiede più nell'intimo isolamento dell'artista nello studio ma nella sua entusiastica adesione alla realizzazione di opere pubbliche per la collettività, finalizzate ad una attiva partecipazione delle persone ad un rituale contraddistinto dalla esperienza estetica. Queste le premesse di un progetto extra didattico che vede coinvolte l'industria Caffè Guglielmo e l'Accademia di Belle Arti di Catanzaro. -
La filosofia della religione di Romano Guardini
Riflettere sulla filosofia della religione di Romano Guardini significa affrontare uno dei principali nuclei teorici del suo pensiero e insieme cogliere il motivo per cui il filosofo italo-tedesco può essere considerato tra i grandi riformatori del pensiero cattolico del Novecento, capace di una relazione significativa con i movimenti culturali e teologici del suo tempo. A partire dagli scritti dedicati a questioni di filosofia della religione, emerge infatti la sua appassionata ricerca dei motivi di credibilità del cristianesimo e il suo ripensamento originale dell'apologetica cattolica e, più in generale, il suo intenso sforzo per ricucire il divorzio tra fede e cultura che caratterizza la modernità, non rinunciando a mettere in evidenza l'insufficienza dell'approccio dialettico di Kierkegaard e successivamente di Barth, ma anche della teologia neoscolastica e manualistica, dominante ai suoi tempi, ritenuta incapace di rispondere alle istanze nuove della cultura e dello spirito del tempo in quanto fondata su un metodo estrinsecista e apologetico. -
Il caso Tretti
" Resterà un fenomeno isolato o, peggio, da isolare. Forse avrà, in questo paese di manieristi, degli imitatori, ma sicuramente goffi a soltanto furbi. Il dono di Tretti è una semplicità che non si copia, presuppone la superba innocenza dell'eremite. È una semplicità che riporta l'immagine fotografica alle composizioni di Nadar, di Daguerre, e anche al non-realismo, cioè agli spazi e al nitore dell'affresco. Eppure Tretti non è un esteta, né chiede all'immagine se non di sostenere un suo elementare discorso. Lo si può, volendo, liquidare con due definizioni: goliardico, naif. Alcuni lo fanno. Ma sono definizioni sbagliate. I goliardi e i naifs non hanno rigore, si fermano alle prime osterie, si divertono, riempiono le domeniche. Tretti non si diverte, benché sia difficile non divertirsi anche, vedendo i suoi films"""" (Ennio Flaiano)." -
Rammendare il mondo
Molti ragionamenti di scienze sociali sono troppo astratti e troppo legati a una disciplina specifica per illuminare davvero il mondo in cui viviamo. Tuttavia, è possibile mostrare (in via esemplificativa, e con l'ausilio di un grande antropologo, Clifford Geertz) come alcune di quelle analisi possano essere innestate su una visione concreta che corrisponde effettivamente alla nostra quotidianità: quella di un mondo a un tempo sempre più collegato, ma anche sempre più frammentato e differenziato. Da qui scaturisce allora una esplorazione di policy sul come intervenire su alcuni aspetti (positivi e negativi) del nostro tempo per riuscire a padroneggiare le tensioni che lo agitano, e sul come utilizzare a tal fine le caratteristiche più convincenti della cultura italiana (e italica world-wide), anche per venire a capo della tragica invasione di esuli che ha investito l'Europa a partire dal Mezzogiorno e dalla Grecia; e per imprimere, nello stesso tempo, nuovo impulso alla costruzione europea. -
Aldo Andreani architetto. Catalogo della mostra (Mantova, 7 novembre 2015- 31 gennaio 2016)
Aldo Andreani abita ai limiti, frequenta un territorio capace di produrre accelerazioni fantastiche, pur essendo interno a una solida nonché sfaccettata cultura disciplinare, modulata fra l'architettura e le altre arti plastiche e decorative. La mostra ne illustra l'attività, cercando di dare conto, nel suo svolgimento cronologico, dalla moltitudine di pulsioni che si riversano sulla ricerca progettuale e espressiva dell'architetto. In questa guida, per ogni sezione, sono elencati tutti i disegni e le sculture di Andreani esposti. I disegni contrassegnati dalla sigla AAVe provengono dal fondo Andreani depositato all'Archivio Progetti dell'Università Iuav di Venezia. Ogni sezione è arricchita da altri materiali documentari e bibliografici. Il lavoro fotografico su Andreani, che si sviluppa lungo il percorso espositivo, è di Maurizio Montagna. -
L' internalizzazione dell'economia italiana. Nuove prospettive, nuove politiche?
L'internazionalizzazione del sistema produttivo costituisce uno degli obiettivi più importanti della politica economica italiana. Gli interventi posti in essere a questo fine necessitano, per risultare efficaci, di essere prontamente adeguati ai rapidi e profondi cambiamenti che stanno caratterizzando lo scenario internazionale da alcuni anni a questa parte. Questo volume, si pone l'obiettivo di fornire a studiosi e policy-makers un quadro, il più possibile esaustivo, sui principali cambiamenti in atto nell'economia mondiale e sulle implicazioni per le politiche commerciali. Pur affrontando aspetti e problematiche diverse, tutti i lavori hanno il comune obiettivo di prestare particolare attenzione alla posizione italiana nel contesto globale e agli adeguamenti delle politiche commerciali che il nostro Paese dovrebbe adottare per restare al passo con l'evoluzione dell'economia mondiale. Emergono così dal volume una serie di proposte di policy ritenute necessarie per rendere il nostro Paese sempre più integrato e competitivo nel quadro di uno scenario internazionale in continuo mutamento. -
Eitel Friedrich Moellhausen. Un diplomatico tedesco amico degli italiani (1939-1945)
Un personaggio quasi da film Eitel Friedrich Moellhausen, una figura di diplomatico del tutto anomala nella Germania del Terzo Reich. Nato a Smirne da padre tedesco e madre francese, entra nel 1939 al Ministero degli Esteri tedesco, grazie alla sue conoscenze linguistiche, pur non essendo iscritto al partito. Inizia così una carriera che lo porterà a Parigi, poi più volte nel Nord Africa, come uomo di fiducia di Rudolf Rahn, il futuro ambasciatore presso la Rsi. Divenuto Console generale a Roma dopo l'8 settembre, darà prova di moderazione e di coraggio, intervenendo più volte a proprio rischio in difesa degli ebrei e degli italiani. Il suo spirito di indipendenza e le sue capacità di iniziativa gli varranno la considerazione di von Ribbentrop, che lo invierà in Spagna e Portogallo nel tentativo disperato di cercare contatti con gli americani per avviare negoziati di pace. -
Storia dell'Italia moderata. Destre, centro, anti-ideologia, antipolitica nel secondo dopoguerra
In Italia non è mai esistita una stabile destra conservatrice o liberale. Al suo posto emerge volta a volta un'area magmatica e inquieta di resistenza a minacce di instabilità e sovversione, che in genere viene definita e si definisce ""moderata"""". Nel secondo dopoguerra essa si aggrega in nome dell'anticomunismo, ma più in generale dell'avversione all'ideologizzazione della vita pubblica e all'egemonia dei partiti, manifestando aspirazioni sempre incompiute ad uno schieramento coeso di centrodestra ma anche un'insofferenza di fondo che concorre, tra l'altro, all'esplosione del fenomeno antipolitico. Questo volume cerca di ricostruire una storia del moderatismo di epoca repubblicana, soffermandosi su fenomeni significativi del suo tessuto politico e culturale lungo il tormentato percorso tra la prima e la seconda Repubblica e oltre, nel territorio ancora indefinito di una democrazia sempre più """"liquida"""" e leaderistica."" -
Risorgimento: l'Io romantico in azione. Emozioni, cultura europea e identità nazionale nel byronismo italiano
«Allora si sedette su un mondo in rovina una giovinezza inquieta. Tutti questi ragazzi erano gocce di un sangue ardente che aveva inondato la terra; [...]»: così scriveva nel 1836 Alfred de Musset, offrendo un quadro ineguagliabile della travagliata età post-napoleonica. Avvalendosi della metodologia della Cultural History, l'autrice propone un'avvincente rilettura del byronismo -fenomeno storico finora trascurato e di cui è ricostruita la genesi - con l'intento di metterne in luce la polivalenza, felicemente compendiata nella definizione ""Io-romantico in azione"""". Il volume indaga sulle complesse interconnessioni ravvisabili tra il processo risorgimentale italiano e la cultura romantica europea, formidabile espressione di una «generazione perduta» che, combattuta tra la Sehnsucht goethiana e il besoin de lafatalité di matrice alfieriana, guardò a Lord Byron come a un'icona non solo estetico-letteraria, ma anche politica."" -
Tanto di cappello
Questa è la storia di Giuseppe e di ciò che ha creato con le sue mani. È la storia di una piccola officina diventata una ""multinazionale della porta accanto"""". È la storia di una famiglia di imprenditori, di Salvina, di Giorgio, Giovanni e Ivana. Una storia di sfide affrontate a testa alta, di fabbriche, conti, investimenti e mercati. Storie di altri tempi, si direbbe, di notti insonni, di intuizioni, di viaggi di partenze e di ritorni. E poi i valori: onestà, lealtà, responsabilità. Questa è una storia siciliana cominciata a Giarratana, un piccolo paesino arroccato sul versante ragusano dei monti Iblei. Una bella storia, un tributo ad un uomo e ad una famiglia orgoglio di un territorio di eccellenza."" -
La politica dei molti
Questo libro è dedicato ai ""molti"""" cioè, all'attore collettivo principale che ha sostenuto la concretezza operativa della cultura politica democratica e ne ha legittimato, storicamente, il quadro istituzionale di rappresentanza e di governo. Le masse interrogano la politica con i loro inquietanti silenzi e con le loro proteste plateali. Essere massa nella contemporaneità significa troppo spesso vivere una particolare forma di soggezione in cui il potere viene interiorizzato come una necessità senza alternative, dando luogo ad una forma di dispotismo latente che già Tocqueville aveva lucidamente individuato nella società americana di quasi due secoli fa. Questa condizione di deficit di cittadinanza democratica è irreversibile? Folle, masse, maggioranze, nella rappresentazione di autori classici e contemporanei, possono essere considerate un tramite sociale attraverso cui i """"molti"""" si rendono visibili in politica, la base minima da cui ripartire per ripensare le chance di sviluppo democratico per un'Europa autenticamente moderna."" -
Il costo della corruzione e dell'evasione fiscale )...e in più il costo del super-euro 2003-2014). 9º rapporti di previsione sull'economia italiana: 2015-2020
Questo è il secondo volume della Collana Centro Studi Economia Reale diretta da Mario Baldassarri. Nella prima parte di Analisi viene presentata una stima del Costo della Corruzione e dell'Evasione fiscale, ottenuta come differenza tra l'andamento storico dell'economia italiana dal 2002 al 2014 e quello che si sarebbe realizzato qualora si fossero adottati a inizio decennio tagli di sprechi, malversazioni e ruberie su specifiche voci di spesa pubblica corrente e si fosse fatta una concreta lotta all'evasione tale da recuperare almeno dieci miliardi all'anno. Se quelle risorse fossero state utilizzate per sostenere la crescita e l'occupazione, l'Italia avrebbe avuto a fine 2014 un livello reale di Pil maggiore di circa 240 miliardi, 140 miliardi dovuti alla corruzione e 100 miliardi all'evasione fiscale. Su queste cause ""interne"""", si sono poi aggiunti gli effetti """"masochistici"""" del super euro che ci ha fatto perdere un altro 10% di Pil. Di conseguenza, il raddoppio della disoccupazione non si sarebbe verificato e l'economia italiana avrebbe di fatto rispettato tutti i parametri europei, compreso il famigerato Fiscal Compact e non avrebbe corso alcun rischio di crisi da debito sovrano. Nella seconda parte di Previsioni si nota che nel 2015 l'economia italiana mostra una ripresa della crescita al +0,6%. Tale ripresa però appare molto fragile e dovrebbe consolidarsi attorno ad un modesto 1% negli anni successivi."" -
Le Courbusier tra noi. Le Corbusier, Milano e il dibattito architettonico, 1934-1966. Ediz. italiana e francese
Il 27 agosto 1965, cinquant'anni fa, le Courbusier moriva nel mare di Cap Martin. Meno di un anno dopo, il 26 maggio del 1966, Ernesto N. Rogers teneva una commemorazione nella facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, in seguito pubblicata in un libretto edito da Vanni Scheiwiller. Rogers iniziava così la sua commemorazione: ""Un uomo, come Le Corbusier, non può morire. Infatti il 27 agosto 1965 è solo cambiato il modo di pensare a lui [...]""""Nell'occasione del progetto Triennale tra, la mostra Le Corbusier tra noi ha coinciso con una ricorrenza per noi importante, il 150° anno dell'istituzione della Scuola speciale di Architettura, nel 1865, costituendo un tassello delle iniziative che intendiamo organizzare per illustrare agli studenti, ma anche alla città, la nostra tradizione, a partire dai materiali conservati negli archivi dell'Ateneo e in quelli milanesi. Ripercorrere tale storia significa anche dare corpo al progetto della nuova Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni, una rifondazione importante e necessaria degli studi nell'ambito dell'architettura e delle costruzioni all'interno del Politecnico di Milano. Le Corbusier tra noi è una mostra innanzitutto didattica che intende aprire a successivi approfondimenti e offrire uno scorcio mirato dell'opera e della ricerca di Le Corbusier."" -
Per una ricognizione degli stati d'eccezione. Emergenze
I contributi raccolti nel presente volume indagano, da prospettive disciplinari differenti, il tema complesso degli stati d’eccezione e delle emergenze in alcune esperienze nazionali dell’Europa fra i secoli XVII e XX. In particolare, si è esplorato il processo di ridefinizione dei confini interni degli Stati e la questione del controllo del territorio, sollecitati proprio dalle varie tipologie dell’emergenza. Interrogando puntualmente le fonti e la storiografia, gli interventi si sono così soffermati, di volta in volta, sulla costante reinvenzione delle istituzioni di polizia, sia pubbliche che private, sugli apparati della sicurezza e dell’ordine pubblico, sulle pratiche di censura, in corrispondenza delle parabole discontinue e diseguali della costituzionalizzazione degli Stati e del progressivo riconoscimento delle garanzie dei diritti e delle libertà, individuali e collettive.