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Antichi percorsi in Mugello e val di Sieve. Itinerari di storia, arte e umanità in una terra toscana
Piccola ma importante cerniera tra la prima regione dell'Italia continentale (l'Emilia Romagna) e la prima tra quelle peninsulari (la Toscana), il Mugello può vantare non solo un'antica antropizzazione, ma anche una griglia d'itinerari che lo attraversano da nord a sud e da occidente a oriente, segnandone la piana e le montagne. Ecco che le strade del Mugello si animano, attraversando o lambendo tanti centri abitati ma anche pievi, conventi, monasteri e abbazie, anche palazzi civici, ville gentilizie, chiese, oratori e tabernacoli, con tutto il loro arredo d'arte figurativa. Un patrimonio sopravvissuto sia ai terremoti che periodicamente hanno tormentato il territorio, sia all'altrettanto devastante prelievo di capolavori da parte delle due principali dinastie - i Medici e gli Asburgo-Lorena - che hanno governato questa regione così fortunatamente e sfortunatamente prossima alla capitale dello Stato toscano. Il volume dà testimonianza compiuta degli itinerari e delle conseguenti presenze di testimonianze d'arte nel territorio mugellano e vi hanno contribuito importanti personalità del mondo accademico e della soprintendenza come Leonardo Rombai, Gabriele Morolli, Cristina Acidini, Lia Brunori Cianti, Maria Matilde Simari, Anna Bisceglia, Mirella Branca. -
Gli ultimi testimoni. Storie e ricordi degli internati militari nei lager nazisti
Il libro raccoglie le testimonianze dei reduci piombinesi che l'8 settembre del 1943 vennero catturati e deportati nei campi di concentramento tedeschi, dove rimasero per tutto il periodo della Resistenza fino alla Liberazione. Concepito per accogliere la trascrizione di un nucleo di video-interviste rilasciate dai soci dell'ANAI (Associazione Nazionale Ex Internati), il volume offre un'accurata traccia storica del periodo, fornisce notizie biografiche dei testimoni, ma si arricchisce anche d'immagini e altri documenti quali due diari, interamente trascritti. Ciò allo scopo di conservare il ricordo di chi ha vissuto il dramma bellico e a trasmetterlo con esattezza alle nuove generazioni. Ogni testimonianza affronta in modo originale i temi drammatici della guerra: la fame, il cameratismo e la solidarietà tra compagni e concittadini, la presenza costante della morte, la paura e la nostalgia di casa e della famiglia. In un quadro di atteggiamenti che spaziano dalla disobbedienza alla vera e propria resistenza, trova collocazione la scelta di centinaia di migliaia di soldati italiani internati nei lager, dopo l'8 settembre, senza neppure la qualifica di prigionieri di guerra, in quanto formalmente considerati dipendenti dal regime fascista repubblicano, alleato alla Germania nazista. Ricostruendo le loro vicende il volume rende un doveroso omaggio a una generazione che ha sacrificato la propria esistenza in nome della libertà. -
In attesa di niente. Barbara Pinna. Ediz. italiana e inglese
Catalogo della mostra voluta dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e aperta a Roma (Palazzo Ferrajoli, piazza Colonna 355) tra il 12 maggio e il 12 giugno 2009, permettendo di ammirare disegni, pitture e incisioni realizzati da Barbara Pinna nel periodo 2003-2009. -
Fogli d'album de «La fortezza». Vol. 2
I molteplici testi (dal teatro alla poesia, dagli studi critici alle recensioni) sono di Patrizia Bernardini, Giovanni Commare, Giuseppe Panella, Andrea Nembri, Sauro Albisani, Pasquale Siano, Enzo Filosa, Alessandro Meregalli, Arturo Orsini. -
Roberto Barni. Immobilità transitorie
Lo scritto Immote presenze abitano di Lorenzo Nannelli introduce l'opera: una lunga serie di affascinanti istantanee dedicate da Aurelio Amendola a nove grandi bronzi realizzati da Roberto Barni tra il 1987 e il 2001 e collocati in un parco privato. Alle istantanee si alternano delicate tempere rosse e brevi prose dell'artista: un raro e prezioso manifesto poetico: ""... Essere inequivocabili e insondabili alla ragione. In una grotta di bronzo molato, coperta di gesso e muschio dei sali, fare l'Olimpo ai musici più cari, dar voce a tutti i leader di Schubert e rifugio a tutti i violoncelli. Arte bella, noi siamo appesi a te, lo comprendiamo quando ci tocchi e vediamo Dio al lavoro al suo paradiso e ci scordiamo se stiamo salendo o scendendo la scala del tempo"""". Concludono il libro l'elenco delle opere, la biografia essenziale, l'elenco delle esposizioni."" -
La città a pezzi. Pezzi di città. Distacchi lapidei a Firenze. 1977-2009
Il volume si occupa dei frammenti lapidei caduti dai palazzi monumentali di Firenze negli ultimi anni. Ciò configura una perdita della materia costitutiva dell'opera d'arte ma ""siccome - scrive Francesco Gurrieri nella prefazione la perdita della 'materia' corrisponde a una perdita di 'figuratività' (le lacune che si creano depauperano l'immagine dell'edificio), alla fine, è tutto il 'bene culturale città' a farne le spese"""". Accade che i materiali lapidei costitutivi dei monumenti accusino progressivi collassi, conseguenti a più cause ma soprattutto alla loro costituzione petrografica (geomorfologica) e ai nuovi ritmi degli agenti di degrado. Il volume dà conto di una rilevazione e documentazione sistematica eseguita dal Dipartimento di Restauro della Facoltà di Architettura dell'Università di Firenze, nello specifico di quelle opere realizzate in pietra serena e pietra forte, quelle più diffusamente impiegate nei monumenti fiorentini. Il lavoro è suddiviso in una quarantina di schede illustrate a colori: quante le opere analizzate, tra architetture e sculture. Si tratta di una raccolta purtroppo incompleta, comunque la più sistematica di cui si disponga in ambiente scientifico. I dati relativi alle condizioni del collasso dei pezzi sono discontinui, ma sono quelli che le varie circostanze consentivano: costituiranno un'importante base per ulteriori catalogazioni e studi."" -
Roberto Panichi. Destrutturazioni. La persistenza della forma
Catalogo della mostra antologica allestita dal 20 giugno al 12 luglio in Sala d'Arme di Palazzo Vecchio a Firenze, il volume riproduce a colori, suddivise nelle sezioni ""Opere su tela"""" e """"Grafica"""" tutti i lavori esposti. I testi critici sono di Antonio Paolucci (L'Arte di Roberto Panichi) e Stefano De Rosa (Macchine pittoriche e vita silente); completano il libro un'ampia antologia critica e alcuni testi autobiografici e di poetica di Panichi."" -
Simone De Masi. Imago. Ediz. italiana e inglese
"Segni leggeri ariosi oppure complessi, minuziosi, a volte duri, aggressivi quasi primitivi: il disegno di De Masi racconta una quotidianità umorale, osservata con attenzione e sintetizzata e filtrata dal sentire del momento, vista e registrata dalla discontinuità delle piccole emozioni. [...] Volti familiari di amici e parenti, ma anche quelli anonimi di coloro che affollano i treni dei pendolari diventano veloci tratti a matita, spesso sostenuti da qualche macchia di colore, forse appunti per future elaborazioni pittoriche. Una specie di diario per fissare una fisionomia, un'espressione, un'immagine, una sensazione che altrimenti andrebbero perdute se non fossero fermate e annotate sul book di lavoro - era l'invito che già rivolgeva Leonardo a chi intendeva occuparsi di pittura"""" (Rosella Alberti)." -
La coltivazione degli olivi (rist. anast. Brescia, 1808)
Riproduzione anastatica del volume La coltivazione degli olivi di Cesare Arici (per Nicolò Bettoni, Brescia 1808) conseguita alla perdita del raro esemplare esistente nella Biblioteca dei Georgofili. Il volume, insieme ad altre preziose opere antiche sull'olivo (pubblicate fra il 1500 ed il 1800), era stato richiesto in prestito ai Georgofili per esporlo nella mostra Tierras del Olivo organizzata dalla Fundación El Legado Andalusí di Granada. In quell'occasione si sviluppò un incendio accidentale che danneggiò alcune delle opere esposte e distrusse completamente il volume di Arici. In attesa di poter riacquistare una delle pochissime copie presenti in Italia, i Georgofili hanno ritenuto opportuno realizzare l'edizione diffondendo così la conoscenza di un'opera rara di grande interesse storico. -
L' archivio del PSI di Fiesole
Il volume segue quello uscito nel 2005 sull'Archivio dei Comunisti fiesolani, aprendo l'opportunità a futuri studi di grande interesse: sia dal punto di vista prettamente storico in quanto la raccolta dei materiali del PSI in Italia è frammentaria e molto difficile, sia dal versante della storiografia locale, essendo i documenti inventariati antichissimi come lo è la storia socialista a Fiesole. I primi materiali risalgono addirittura all'anno 1900, con il periodico ""La Fiaccola"""", giornale della democrazia fiesolana (fondato nella frazione di Borgunto da un Circolo popolare educativo), alla nascita della prima sezione, nel 1902, fino all'incontro con una figura storica fondamentale della sinistra fiesolana, Luigi Casini, che inizia la propria attività proprio negli anni precedenti la Grande Guerra, per divenire poi il primo sindaco socialista a Fiesole nell'ottobre del 1920, essere rimosso dai Fascisti nel '22 e tornare, a capo del CLN locale, primo sindaco della città liberata del secondo dopoguerra. Nel volume sono catalogati carteggi, atti e manifesti, molti dei quali riprodotti a colori in un'ampia sezione fotografica che accoglie anche le tessere del partito dal 1950 al 1987."" -
The chimera of Arezzo
Il volume è il catalogo della mostra The Chimaera of Arezzo allestita al J. Paul Getty Museum at the Getty Villa di Los Angeles dal 16 luglio 2009 all'8 febbraio 2010. Ritrovato fuori Porta S. Lorentino ad Arezzo nel 1553, il grande bronzo etrusco è datato al V secolo a.C. e conservato al Museo Archeologico Nazionale di Firenze. Raffigura una belva mitica dalla triplice natura di leone, capra e serpente, figlia del gigante Tifone e di Echidna e vinta dall'eroe Bellerofonte sul cavallo alato Pegaso. Per Firenze, la Chimera è più di un eccezionale manufatto archeologico: è un simbolo, il primo pezzo delle collezioni granducali, oggetto di cure particolari da parte di Cosimo I, come riferisce Benvenuto Cellini. Oggi per la prima volta in assoluto, questo capolavoro unico e inestimabile della bronzistica etrusca sarà presentato al pubblico americano accanto a opere provenienti dalla Getty Museum and Research Library. Oltre a presentare le opere esposte in mostra, il volume ripercorre la storia del mito della Chimera, ricostruisce la vicenda del prezioso bronzo etrusco e dell'immagine della mostruosa creatura nel mondo etrusco attraverso i contributi scientifici di Fulvia Lo Schiavo, Karol Wight, Claire L. Lyons, Seth D. Pevnick, G. Carlotta Cianferoni, Adriano Maggiani, Mario Iozzo. -
Premio Tito e Maria Conti 2009
Catalogo della mostra allestita a Firenze presso la Sala Esposizioni dell'Accademia delle Arti del Disegno dal 2 al 17 luglio 2009. Il volume raccoglie l'opera di 20 giovani pittori che hanno concorso all'undicesima edizione del Premio Tito e Maria Conti: gli italiani Lorenzo Barbieri, Annalisa Betella, Sebastiano Benegiacomo, Anna Capoluto, Valentino Carrai, Roberto Caruso, Alessandro Di Grande, Oriana Labruna, Daniele Magnani, Pietro Manzo, Elia Mauceri, Luca Mauceri, Lorena Peris, Laura Repetti, Simone Zaccagnini, Elisa Zadi Virginia Zanetti, l'albanese Ajet Lutaj e la svedese Christine Jacobsson. L'eccellenza delle opere presentate è stata rilevata da tutti i componenti delle commissione giudicatrice del premio, nella quale figuravano Alberto Moretti, Carlo Bertocci, Roberto Giovannelli, Vairo Mongatti, Domenico Viggiano e Luigi Zangheri. Considerato l'impegno operativo e la qualità del lavoro dei concorrenti, dopo avere assegnato all'unanimità il premio a Pietro Manzo, la commissione giudicatrice ha suggerito di ""tenere una mostra delle opere presentate, così da incoraggiare i giovani artisti nel loro ben operare"""". Da lì esposizione e catalogo."" -
Relazione sui danni sofferti a causa della guerra. Dal patrimonio artistico monumentale di Firenze
La Relazione è un'importante testimonianza dai molti significati. Innanzitutto è la cronaca, puntuale e veritiera, dei gravi danni inferti al patrimonio architettonico e urbanistico di Firenze negli ultimi mesi della seconda guerra mondiale e, in particolare, nella notte tra il 3 e il 4 agosto del '44, quando vennero fatte brillare le mine posizionate dall'esercito tedesco in ritirata e rase al suolo le aree prospicienti le testate del Ponte Vecchio, così come gli altri antichi ponti fiorentini. È poi il resoconto della prima fase di restauro e ricostruzione degli edifici storici che potevano almeno in parte essere salvati, condotta da un Ufficio di tutela carente di uomini e di mezzi, che il Comitato di Liberazione aveva riunito (sopprimendo la Soprintendenza ai Monumenti e aggregando a quella delle Gallerie i pochi funzionari rimasti) sotto la direzione di Giovanni Poggi. Un resoconto che è, oggettivamente, testimonianza di straordinaria abnegazione, visto che nell'arco di poco più di un anno, pur con il supporto della Sottocommissione alleata per i Monumenti diretta dal tenente Frederick Hartt, furono aperti e in parte chiusi ben trecentotrentasei cantieri, su un esteso territorio che comprendeva le province di Firenze, Pistoia e Arezzo. -
Sistemi colturali innovativi. Impatto della ricerca genetica e delle tecnologie avanzate sull'evoluzione dei sistemi agrari
In questo volume: Fabrizio Cobis, ""I nuovi processi di innovazione e l'azione del Ministero dell'Università e della Ricerca"""", Marisa Di Matteo, Donatella Albanese """"Impiego di contenitori biodegradabili e/o compostabili"""", Serafina Chirico, Giuseppe Titomanlio, """"Problematiche di stampaggio di materiali biodegradabili"""", Vito Miccolis, Vincenzo Candido, """"I contenitori innovativi per una ortofloricoltura ecocompatibile impatto della ricerca genetica e delle tecnologie avanzate sull'evoluzione dei sistemi agrari"""", Silviero Sansavini, Luca Dondini """"La genomica in frutticoltura: recenti acquisizioni per il miglioramento genetico, la produzione e la qualità del frutto"""". Davide Guerra, Alessandro Tondelli, Chiara Biselli, Antonio Michele Stanca """"Analisi del genoma delle piante coltivate per l'adattamento all'ambiente colturale""""."" -
Zibellinate pratesi. Racconti di un agente di commercio
"Conobbi Miris Zibellini alla fine degli anni Quaranta quando a Prato i telai già battevano interrottamente cento colpi al minuto, quando i capannoni ricostruiti ospitavano nuovamente filande e cimatrici. Anche se nato in Via Bologna e allevato fra i ragazzi di Piazza Ciardi quando lo conobbi io non era un animale pratese. Alto, distinto, sportivo, accuratamente arruffato si distingueva dalla gioventù nostrale per proprietà di linguaggio e disinvoltura. Forse le passeggiate nell'ombra silente dei boschi del Casentino hanno fatto tornare alla memoria di Miris le vicende della sua vita come agente di commercio ed ecco che ora ci fa leggere questi divertenti racconti sull'argomento. Ma non si è accorto il nostro narratore che (forse non era nelle sue intenzioni) ha scritto una pagina fresca ed efficace della storia tessile pratese. Quella importante e non sufficientemente raccontata della figura del cosiddetto """"rappresentante"""" e dei suoi rapporti con gli imprenditori locali. Gliene siamo grati specialmente ora che a Prato le cose sono cambiate: i mezzi moderni di trasmissione hanno reso meno importante la funzione del mediatore nel commercio, ma soprattutto la crisi, la grave crisi del tessile, ha quasi cancellato la voglia di raccontare."""" (dalla presentazione di Umberto Mannucci)." -
Nel cerchio della rete
"Rispetto ad altre sue opere precedenti, l'interrogarsi sulla natura dell'uomo e della sua vita è qui risolto in metafore di forte spessore e la domanda non si limita a porsi come discrimine rispetto a ciò che non convince o spaurisce o angoscia ma si fa sostanza stessa della soluzione del problema stesso. Le domande restano tali ma le risposte possibili si moltiplicano e si diffondono nell'intero arco della prospettiva lirica che innescano e motivano. Ancora farfalle, dunque, ma in un contesto diverso da quello che le considera una pura forma soggetta al volere del Fato o un gioco in balia del Tempo. Nella poesia di Scerrotta Samà, invece, il destino non è fatto di elementi imperscrutabili o misteriosamente atteggiati in minacce non sempre comprensibili - è fatto delle interrelazioni profonde tra passato e futuro, delle intersezioni tra ciò che è accaduto oggi e ciò che potrà succedere in un momento ancora a venire e le cui conseguenze diventeranno palesi solo quando saranno rivelate nella loro dimensione più ampie"""" (Giuseppe Panella)." -
La stella e la porpora. Il corteo di Benozzo e l'enigma del Virgilio riccardiano
Il ""Virgilio Riccardiano"""", ossia il manoscritto 492 della Biblioteca Riccardiana di Firenze, è certamente il prodotto più ragguardevole dello scriba fiorentino Niccolò de' Ricci, che operò fra il sesto e il settimo decennio del Quattrocento, prevalentemente nella trascrizione di alcuni classici latini come Cicerone epistolografo e Sallustio, ma privilegiando Virgilio. Superato lo stupore per la grande finezza dell'impianto e dell'esecuzione, il dato iconografico più saliente si dimostra una sorta di parallelismo ideologico e storico, quello che alla vicenda fantastica di Enea, profugo da Troia e precursore della storia di Roma, sovrappone, con evidenza di volti, costumi e suppellettili, la vicenda reale dell'ultimo erede al trono di Bisanzio, esule in Italia all'indomani della caduta di Costantinopoli nelle mani dei Turchi il 29 maggio del 1453, estremo baluardo orientale della cristianità. I contributi ruotano intorno alla vivace convergenza, nel percorso verbale e figurativo di questo libro, di due eventi fra i più memorabili del mito e della storia, mettendo anche in evidenza i grandi problemi metodologici legati all'approccio interdisciplinare."" -
Karl Stengel. Omaggio a Tristano. Frammenti. Ediz. multilingue
"La vita non è in ordine alfabetico come credete voi. Appare un po' qua e un po' là, come meglio crede"""", dice Tabucchi nel libro che dà il via alle immagini di Karl Stengel. L'intensità del Tristano muore, gioiello letterario cui si ispira il lavoro illustrato in queste pagine, pare non avere cesure, rotture, stonature con l'opera dell'artista di origini ungheresi, che ne traduce la visionarietà in passaggi indelebili. Le parole dell'uno si inanellano con i colori e le forme dell'altro ad un ritmo che fa pensare ad un incontro improvviso." -
Alla scoperta del maestro di Marradi
Un'insegnante e un gruppo di allievi muovono insieme alla scoperta del misterioso artista che sul finire del Quattrocento ha prodotto un ciclo di pitture destinate alla Badia del Borgo, presso Marradi. Alla voce-guida, che dipana il fitto intreccio tra storia, idee, arte e stile, si alternano le domande, le conoscenze, i ricordi, le vive impressioni degli allievi. Un viaggio emozionante nel passato, evocato attraverso le immagini del Maestro di Marradi che riesce a coniugare le novità del Rinascimento fiorentino con le tradizioni persistenti nei piccoli centri delle valli appenniniche, aperte verso le pianure della Romagna. Contributi di Silvana Barzagli, Flavia Benelli, Danila Calderoni, Luisa Calderoni, Roberto Gigli, Caterina Graziani, Antonio Moffa, Domenica Pieli, Roberto Randi, Fiorella Romanelli. -
Carla Tolomeo. Mai sedersi sugli allori. Catalogo della mostra
"È difficile trovare, nell'odierna mappa topografica della pittura italiana, artisti come Carla Tolomeo, così appagati del privilegio della libertà, quella di crearsi un proprio mondo, dove forme e colori vivono liberi da reciproci condizionamenti. E può sembrare paradossale affermarlo, dal momento che Carlina sceglie oggetti di uso comune per costruire le sue opere d'arte. Ma sta proprio in questo il suo specifico genio""""."