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Giuseppe Sanmartino, Angelo Viva e gli evangelisti della cappella Pappacoda
Quando s'intraprende lo studio di un bozzetto in terracotta, non sempre l'individuazione della scultura monumentale di cui il modello riflette la fase preparatoria costituisce il punto di arrivo della ricerca. Talvolta, soprattutto nel caso di scultori celebri e quindi largamente imitati, è ricorrente l'eventualità di imbattersi in terrecotte che non sono state eseguite da questi maestri ma sono semplicemente derivazioni, di qualità più o meno alta, dai loro prototipi; di contro risulta più volte attestata anche la circostanza di uno scultore che fornisce modelli messi successivamente in opera da altri artisti. È quanto, secondo Andrea Bacchi, accade nel caso di due inedite terrecotte raffiguranti San Luca e San Matteo. I bozzetti intorno cui verte il volume vanno collegati a due statue di marmo che si conservano nella chiesa di San Giovanni dei Pappacoda a Napoli e sono opere documentate di Angelo Viva (1748-1837). Nondimeno i loro caratteri stilistici rimandano in modo inequivocabile alle opere di Giuseppe Sanmartino (1720-1793). Grazie anche al ricco apparato iconografico, il volume dimostra che, senza il legame con questi marmi, le due terrecotte sarebbero state inevitabilmente riferite a Sanmartino. -
Relazione sui danni sofferti a causa della guerra dal patrimonio artistico monumentale della provincia di Firenze (1946)
La Relazione è un dattiloscritto inedito, conservato in duplice copia presso la Biblioteca della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici (oggi anche Storici Artistici ed Etnoantropologici) in palazzo Pitti, accompagnato da un album di grande formato, ugualmente conservato presso la biblioteca, con 289 stampe fotografiche provviste di didascalia. Redatta da Guido Morozzi entro il giugno del 1946 in un linguaggio asciutto che nulla concede al dolore provato davanti al dramma della distruzione, la Relazione è la cronaca oggettiva dei fatti, con descrizioni dettagliate dei danni, delle operazione condotte, degli operatori impiegati, dei costi e delle previsioni di spesa per la conclusione dei restauri e delle ricostruzioni. La sua compilazione è da intendersi nel quadro di una volontà da parte del Ministero dell'Educazione Nazionale di monitorare l'ammontare dei danni di guerra e il procedere delle operazioni di recupero. La parte qui data alla stampe, relativa al comune e alla provincia di Firenze (al tempo comprendente anche Prato), consiste nella presentazione di 44 cantieri dei 160 aperti dalla Soprintendenza su questo territorio. -
Monna Lisa. La «Gioconda» del magnifico Giuliano
«Quanto si leggerà in questo libro è frutto di ricerche lunghe, intense e intelligenti, che Josephine Rogers Mariotti ha condotto per proiettare una luce verisimile su un quadro celebrato fino alla mistificazione, sulla donna in esso ritratta, sulle relazioni che corsero tra Francesco del Giocondo e la famiglia medicea, e finalmente tra Lisa medesima e Giuliano de' Medici. Una relazione - quest'ultima - che rende pienamente plausibile la congettura dell'identità (per lo più rigettata) fra il ritratto di Lisa ricordato da Vasari e quello commissionato a Leonardo da Giuliano (conforme alla memoria serbata da Antonio de Beatis). Il rapporto fra Giuliano e Lisa va inquadrato sostiena l'autrice - nel clima e nelle consuetudini della tradizione petrarchesca. E, una volta si convenga su questa specificazione, riuscirà ammissibile la richiesta d.un principe a un maestro rinomato di ritrarre una donna ch'era sposa d'un altro. Ipotesi fondata; come la critica letteraria c'insegna a credere. Non di meno confesso che non avrei troppe difficoltà a supporre scambi più concreti delle parole. Parole che comunque mi figuro sussurrate in una stanza di quel monastero (più monzese che fiorentino) che i due frequentavano. Che sia questo un modo per darsi ragione anche di quel ""sorriso"""" che Vasari - forse non ignaro dei fatti - definì """"ghigno tanto piacevole""""?». (Dalla presentazione di Antonio Natali)"" -
Cento anni. Banca del Chianti fiorentino. Una storia di territorio, mercato, società
Pubblicato in occasione del centenario della fondazione della Banca del Chianti Fiorentino, il volume riflette sulle motivazioni e sui valori che in un determinato contesto storico hanno fatto nascere la cooperativa di credito e ripercorre i fatti salienti che hanno caratterizzato il suo sviluppo. Del lungo percorso di questa realtà, sfogliando il libro, si potranno cogliere la forza dei valori, la solidarietà tra le persone, la ricerca del bene comune, lo sviluppo duraturo che l'accesso al credito equo e responsabile può dare al territorio, ma si potranno altresì percepire i continui cambiamenti e le evoluzioni, interne ed esterne, con le quali il sistema e il modello del credito cooperativo è obbligato costantemente a confrontarsi. Un lavoro in cui sono stati coinvolti più autori, quasi a voler testimoniare anche in questa realizzazione lo spirito cooperativo della Banca del Chianti Fiorentino: Paolo Bandinelli, Otello Pampaloni, Antonio e Francesco Fusi, Alberto Ciampi, Angela Perulli, Luca Bagnoli, Giacomo Manetti, Andrea Bianchi. -
Il velo della Gioconda. Leonardo segreto
Due secoli prima di Leonardo, Dante Alighieri aveva descritto il sorriso silenzioso della Gioconda come nessun altro è più stato capace di fare. Cosa legava il poeta sommo al sommo pittore? Qual era la filosofia nascosta che entrambi cercavano di velare, l'uno nei versi, l'altro nelle immagini, straordinariamente simili nella loro enigmaticità? Renzo Manetti scioglie tutti questi interrogativi. Capitolo dopo capitolo emerge la figura emozionante di un Leonardo ancora poco conosciuto e sorprendente, che indaga in modo quasi ossessivo il mistero profondo dello spirito e dell'anima immortale. L'arcana immagine della Gioconda racchiude le risposte a cui pervenne Leonardo, il quale vi impresse il volto senza tempo dell'eterna Sophia. Ecco allora svelarsi un simbolismo antico e una geometria segreta che caratterizzano le opere più enigmatiche del genio di Vinci, fino al confronto finale con l'inquietante significato di quelle ""lettere incoronate"""" cui egli allude in un celebre frammento."" -
Agnolo Gaddi e la Cappella della Cintola. La storia, l'arte, il restauro
La scoperta di cui Isabella Lapi Ballerini riferisce nel saggio di apertura è di quelle che stupiscono e commuovono. Pensavamo di sapere tutto sulla cappella detta ""della Cintola"""" nel Duomo di Prato, ma ecco la novità, una novità che """"illumina"""" il significato della reliquia portata in patria da Michele Dagomari l'anno di Cristo 1141 e allo stesso tempo """"illumina"""" i tesori d'arte presenti in questo meraviglioso spazio sacro. Sulla parete meridionale della chiesa c'era un foro gnomonico testimoniato da un'iscrizione al 26 marzo 1395, anno che vede Agnolo Gaddi concludere il ciclo di pitture a fresco all'interno della Cappella della Cintola e smontare il cantiere. Da quel foro - lo certifica in appendice al saggio l'astronomo Piero Ranfagni - il sole entrava in cappella alla fine di ottobre e cominciava a lambire l'altare ai primi di dicembre, in tempore Adventi. Progredendo impercettibilmente giorno dopo giorno, la macchia di luce toccava il cuore dell'altare nei giorni del solstizio, in Navitate Domini Nostri J. Christi. Gli altri contributi raccontano la storia della Cintura, consegnata dalla Madonna all'Apostolo Tommaso e portata dalla Terra Santa a Prato da Michele Dagomari, i suoi vari spostamenti all'interno del Duomo; le analisi precedenti il restauro sul grande ciclo di affreschi di Agnolo Gaddi e le tecniche utilizzate che hanno portato a un risultato duraturo che anche le future generazioni potranno ammirare."" -
Sigfrido Bartolini. Monotipi 1948-2001. Catalogo generale
Apprezzati da Soffici, che ne fu il primo estimatore, i monotipi di Sigfrido Bartolini (Pistoia 1932-Firenze 2007) rappresentano un episodio vitalissimo e singolare dell'arte italiana, soprattutto degli anni '40 e '50. Si tratta, in sintesi, di dipinti a olio su vetro che ancora freschi sono impressi (in unica copia) su cartoncino umido. La loro studiata immediatezza, insieme colta e popolare, si riallaccia a quel primitivismo, ispirato all'arte strapaesana di tutti i tempi ma anche al Doganiere Rousseau, che in Italia ebbe proprio in Soffici il suo primo divulgatore. Bartolini ne rinnova le istanze in fogli di indimenticabile intensità, qui raccolti per la prima volta organicamente in un catalogo generale. I lavori di Bartolini, scrive Elena Pontiggia, ci appaiono nel loro insieme come ""il frutto di una raffinatezza popolaresca, di una tradizione che ha il sapore di una nascita, di una fedeltà al passato che non si traduce nel formalismo di rituali estinti, ma nell'immediatezza di cose vive. Per questo dalla loro felicità malinconica, e dalla loro facilità difficile, abbiamo ancora molto da imparare""""."" -
Le relazioni virtuose. Il Museo della Collegiata d'Empoli per gli Uffizi. Catalogo della mostra (Empoli, 25 giugno-3 novembre 2012). Ediz. illustrata. Vol. 2
Catalogo della mostra allestita al Museo della Collegiata di Empoli, dove dal 25 giugno al 3 novembre 2012 è esposto il Martirio di Santa Barbara (1605) di Jacopo di Chimenti da Empoli, opera appartenente alla collezione degli Uffizi. La pubblicazione, arricchita dai testi di studiosi quali Cristina Acidini, Antonio Natali e Elena Testaferrata, prende in esame il dipinto e la biografia del pittore, per allargare poi lo sguardo sulle collezioni del Museo della Collegiata e sull'arte empolese tra Cinque e Seicento. -
Secretum
Il volume è il catalogo della mostra allestita dal 17 al 31 ottobre 2009 in varie location del Mugello (S. Piero a Sieve, Vaglia, Borgo S. Lorenzo, Scarperia, Galliano, Firenzuola). Oggetto di meditazione artistico-espressiva suggerita da Adriano Bimbi al gruppo di sei giovani artisti selezionati per il progetto è il cimitero e, in definitiva, la morte. Storicamente il monumento funerario è un aspetto non secondario dell'esperienza creativa, con la quale si sono confrontati gli artisti di tutti i tempi. E se non si sono cimentati con la creazione di opere d'arte funeraria, gli allievi della classe di disegno dell'Accademia di Belle Arti di Firenze hanno tuttavia approfondito l'idea del cimitero come luogo di ispirazione che rinvia alla morte. A ciascun artista - Sebastiano Benegiamo, Annalisa Betella, Carmelo Cutuli, Corinna Ferrarese, Andrea Ornani, Elisa Zadi - è dedicata una sezione con le opere in mostra, una biografia e un testo critico. Testi di Alessandro Marchi, Giuseppe Andreani, Susanna Ragionieri, Alessandro Giovannelli, Giunia Adini, Daniele Geroni, Donatella Golini, Antonella Martinucci, Elena Marchesini. Foto di Margherita Cesaretti, Costanza De Rogatis. -
Carlo Testi. La natura e i suoi enigmi
Il volume riproduce, per intero e in particolare, una cinquantina di opere che testimoniano una nuova fase artistica di Carlo Testi. Finora egli era mosso dalla volontà di restituire l'aspetto del mondo naturale, oggi ne rimanda l'essenza. ""Testi - scrive Stefano De Rosa nel suo saggio critico - è sempre meno attento ai valori di un Naturalismo di studiate propaggini ottocentesche e sensibile, invece, a quanto solitamente non è dato all'uomo di percepire"""". Corredano il volume una biografia illustrata dell'artista e una cronologia delle esposizioni personali e collettive. Il volume è il catalogo della mostra allestita all'Archivio di Stato di Firenze (5 dicembre 2009 - 30 gennaio 2010)."" -
Nella rete della famiglia
Un'autobiografia famigliare dove si parte dal bisnonno sassone che lavora come tecnico in una miniera toscana, per arrivare ai giorni nostri senza soluzione di continuità. Anche se non di continuità si tratta, ma di compresenza dato che si procede per evocazioni e i personaggi si intrecciano in tempi diversi, chiamati in scena da motivi a volte espliciti a volte reconditi. I vari personaggi tornano spesso per essere rivisti in altro contesto, arricchiti da nuovi cambiamenti di prospettiva. L'autore, uno scienziato alla soglia dei 90 anni, racconta ciò che via via si impone alla sua mente, abbandonandosi al fascino dei richiami di un tempo perduto. Che tanto perduto forse non è, se ci si lascia prendere e avvolgere, pagina dopo pagina, dalla sottile e fortissima rete della famiglia. -
I racconti
«Dagli esordi nell'immediato dopoguerra sino alle pubblicazioni postume ed ai numerosi testi rimasti inediti a causa della prematura scomparsa, i racconti qui accolti ripercorrono tutta la breve ma intensa attività letteraria di Sirio Giannini, restituendoci una delle voci più limpide e vigorose della nostra narrativa. Ovunque traspare l'amore di Giannini per la sua terra, la Versilia, fatto di fatica e di tenace attaccamento. L'attenzione per i sentimenti più comuni tratteggia un mondo spesso impreparato di fronte alle sfide della modernità che entra senza bussare nei casolari, che intimidisce e che porta i personaggi ""antichi"""" di Giannini ad arretrare verso il Tirreno, per mancanza di coraggio o per un'ancestrale saggezza, e a rifugiarsi ancora una volta nella loro Versilia, un po' madre e un po' matrigna.» (Dalla prefazione di Paolo Capovani)."" -
Miami swing by Renzo Arbore. Ediz. italiana e inglese
"Miami swing"""" nasce dall'incontro di Alida Cappellini e Giovanni Licheri con Renzo Arbore, ispiratore di una linea di arredamento, scaturita dal suo modo di vivere, dalla sua filosofia di vita: dall'altra domenica all'altra tv all'altro design. Il volume non è però un catalogo di mobili disegnati da Arbore, poiché potrebbe arrivare un messaggio falso che accomunerebbe Arbore ad altri vip che, arrivati all'apice della carriera, sfruttano il loro nome come designer improvvisati. Piuttosto Arbore è la musa ispiratrice per gli scenografi-designer Cappellini e Licheri che hanno creato una linea caratterizzata da mobili e arredi colorati, luccicanti e comodi che rimandano all'atmosfera della swing-house." -
Germogli. Rime d'altri tempi
Un numero esiguo di poesie, per lo più sonetti, stenoscritte in origine a salvaguardia della privacy. L'autore le ha ritenute importanti ai fini del suo iter letterario, poiché hanno impresso sin dai primi passi un metodo di lavoro e di ricerca rivelatosi proficuo. -
Dal parco dello Spungone al recupero di Castelnuovo. Ipotesi di salvaguardia e valorizzazione dell'Appennino forlivese
Il volume offre due differenti letture della realtà del Parco dello Spungone: una di tipo analitico, l'altra di tipo operativo con le metodologie per un piano di recupero e di valorizzazione integrata del territorio stesso. Partendo dalle problematiche di più ampia scala (quale il museo diffuso sul territorio) lo studio arriva fino al caso particolare di Castelnuovo di Meldola, di cui sono proposti un'analisi ambientale, un rilievo storico-architettonico-materico e un'ipotesi di intervento. Il testo, arricchito da tavole a colori, documenta e illustra le ragioni delle scelte effettuate, proponendosi a un pubblico assai eterogeneo (enti, amministrazioni, associazioni, società e privati) come guida per lo sviluppo di attività coordinate e mirate. L'obiettivo è improntare una metodologia di indagine e d'intervento per un possibile programma di ""tutela attiva"""" del territorio."" -
Antonio Andreucci. Incantamento
Catalogo della mostra allestita dal 6 al 26 febbraio 2010 presso l'Accademia delle Arti del Disegno di Firenze. Il volume illustra le più significative opere degli ultimi dieci anni, eseguite su cartoncino con pastelli a olio. Protagonista è una natura solitaria, dove la presenza dell'uomo è sottesa nelle ordinate geometrie delle tessiture o nelle occasionali architetture mimetizzate nella campagna. Il rapporto tra Uomo, Natura e Architettura è osservato e trasposto su carta con la cura di un neo-vedutismo d'autore nelle riconoscibili inquadrature delle morfologie collinari della Val d'Orcia e delle distese della Maremma e della Romagna. Mosso da uno spirito di continua rifondazione disciplinare, Antonio Andreucci conta una significativa esperienza pittorica con una produzione di quadri a pastello in cui rivive l'atmosfera dei paesaggi della campagna toscana e romagnola. L'incredibile sensibilità per la trasposizione pittorica di luci e colori dell'ambiente naturale si ritrova con forza nell'approccio ai temi architettonici: dalle soluzioni formali, all'inserimento ambientale, ma soprattutto nel trattamento dei materiali e delle loro texture. -
Renato Mertens. Segni e sogni. Catalogo della mostra (Firenze, 6-28 marzo 2010)
Catalogo della mostra allestita dal 6 al 28 marzo 2010 presso l'Accademia delle Arti del Disegno di Firenze. Nella pittura di Renato Mertens troviamo da un lato la disinvolta sicurezza con la quale egli trapassa dalla nuda geometria delle forme alla femminilità, dall'altro una riflessione più squisitamente linguistica. Il volume riproduce una sequenza di ""astratti"""" dalla ricchezza combinatoria dei tracciati e dei formati, e dall'inesausta sperimentazione nel disporre con rigore compositivo le geometrie che si dilatano e si restringono in dialogo serrato con lo spazio che le accoglie. Linee, colori, forme, cardini di un'idea di tradizionale astrazione, si fanno parole di un vocabolario vibrante. Quasi come estremi opposti si pongono poi le opere costruite con assi di legno e le palpitanti opere su carta, in cui inserti di altre carte e cartoni, stampigliature e nitide cornici a penna segnalano a fianco delle trasparenze di inchiostri e acquerellature colorate la consistenza di una volontà costruttiva delle forme. Testi di Lucia Bruni, Barbara Cinelli, Corrado Marsan, Federico Napoli, Domenico Viggiano."" -
Elegia del vento. Eterno nulla, eterno tutto. Antologia
Poesie d'amore. E vivere e morire sono gli archi di opposti immaginati, vissuti, penetrati di eterno e di contingente - di contingente nulla o simile al nulla - che contaminano le gioie dell'esistenza, che pure ci sono, o le forme di bellezza verità sapienza che sfociano in un ottimismo benefico e salutare. L'elegia che regge l'ispirazione è intesa dantescamente come travaglio del divenire, a volte tragico o semplicemente triste, a volte dissonante e gravemente illusorio. Ma il vento è l'anima di questo intreccio sentimentale, è la testimonianza, la partecipazione, l'unione intima che coinvolge tutto l'uomo, il suo tempo umano, prima dell'eterno. Il senso misterioso della vita avvertito e subìto da Salvatore Quasimodo, Giovanni Raboni, Mario Luzi - per dire di alcuni - domina sentimento e immaginazione con un'accettazione dell'umano e con l'apertura all'Assoluto che è risposta alle inquietudini esistenziali, trama meravigliosa del divino nell'uomo. Così, semplici occasioni del quotidiano - affetti eventi nostalgie - salgono ad archetipi o si sviluppano per intuizione, in cui forte è l'impulso del cuore. Le poesie rendono omaggio al poeta sapiente, Edmond Jabès. -
Giorgio La Pira e il «piano latte». La funzione sociale della centrale
Una ricostruzione approfondita e ben documentata delle origini della Centrale del Latte di Firenze, sia dal punto di vista storico-politico che della complessa soluzione normativa e quindi aziendale. La ricerca, che pone al centro il lungo e complicato itinerario che sfociò con l'amministrazione Giorgio La Pira nella costruzione della Centrale, presenta un quadro esaustivo delle scelte che portarono la Giunta fiorentina a una soluzione originale per risolvere il problema della produzione e della distribuzione dell'alimento a Firenze nel secondo dopoguerra. La questione del latte, come elemento base per la popolazione, era socialmente rilevante anche per gli aspetti igienico-sanitari, tanto che le amministrazioni comunali delle grandi città e i governi si erano posti questo problema fin dagli inizi del Novecento. L'autrice coglie tutti i significati politici, economici, sociali e culturali dell'azione di La Pira sindaco, facendo comprendere la statura e la capacità di risolvere i problemi dimostrate con lui da buna parte della classe dirigente di quel difficile dopoguerra, nell'interesse della città e del Paese. Prefazione di Zeffiro Ciuffoletti. -
L' America Latina tra guerra fredda e globalizzazione
Se le radici dell'egemonia americana in America Latina risalgono al XIX secolo, trovando la propria giustificazione formale nell'enunciazione della dottrina Monroe nel 1823, la guerra fredda ha dato una nuova fisionomia all'""Impero informale"""" creato dagli Stati Uniti nel Continente latino-americano. Gli studi raccolti in questo volume analizzano varie fasi della politica statunitense in America Latina durante la guerra fredda, ricostruendo vicende significative e gettando nuova luce sugli snodi fondamentali del rapporto tra Washington e alcuni tra i più importanti Paesi dell'America Latina. Allo stesso tempo, i saggi pubblicati dimostrano come la guerra fredda e lo scontro bipolare siano solo una delle possibili chiavi di lettura delle complesse relazioni interamericane, che possono essere rivisitate inserendole nel più ampio contesto delle relazioni Nord-Sud, in un mondo sempre più dominato dal fenomeno della """"globalizzazione"""". Il volume offre un contributo originale e innovativo agli studi sulla politica estera statunitense verso il Continente latino-americano.""