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Internet in ogni cosa
Il sistema globale di oggetti interconnessi che definiamo ""Internet delle cose"""" ci circonda, ci osserva e ci monitora offrendoci, in cambio di qualcosa apparentemente privo di valore - i nostri dati -, vantaggi sociali ed economici enormi. Secondo l'autrice di questo libro, tuttavia, la dissoluzione sempre più evidente dei confini tra mondo fisico e digitale porta con sé implicazioni di portata potenzialmente distruttiva per la tenuta delle nostre democrazie: il flusso continuo di dati tra noi e questo enorme network di dispositivi avviene per la quasi totalità su reti non protette, estremamente vulnerabili ad attacchi cyber che possono mettere a repentaglio la sicurezza di nazioni intere, e concetti portanti della nostra società, come libertà e privacy, rischiano di mutare significato o addirittura di perderlo. Internet in ogni cosa, scritto da una delle maggiori autorità mondiali sulla governance della rete, traccia le linee guida di una nuova politica informatica e tecnologica capace di ristabilire fiducia e sicurezza digitale aiutandoci a costruire una nuova realtà cyberfisica che torni a mettere al centro le persone."" -
Il santo realismo. Il Vaticano come potenza politica internazionale da Giovanni Paolo II a Francesco
La Chiesa è (anche) politica: dall'antichità a oggi, è noto che la Santa Sede sia sempre intervenuta, abbia dialogato o si sia scontrata con le questioni poste dalla coesistenza con i poteri secolari e una società laica. Nell'era contemporanea, con la fine del potere temporale, la Chiesa cattolica ha ancora più marcatamente assunto i tratti di un attore politico internazionale, agendo al pari delle altre potenze nel quadro sempre più complesso e intricato che andava delineandosi mentre il Novecento assumeva le sembianze del ""secolo breve"""". Questo libro concentra la sua riflessione proprio partendo dallo scorcio del Ventesimo secolo e arrivando ai giorni nostri, analizzando il regno di tre pontefici, tre personalità diversissime tra loro, ma anche diversamente significative nel tracciare il percorso della Chiesa attraverso il labirinto della contemporaneità. Ma cosa ha accomunato, nonostante le discontinuità a volte evidenti - o solo apparenti - l'operato del """"papa polacco"""" Giovanni Paolo II, in guerra contro il comunismo, di Benedetto XVI, il """"teologo"""" impegnato a conciliare fede e ragione nell'epoca del ritorno del jihadismo, e di Francesco, il """"papa dalla fine del mondo"""", che ostenta umanità e semplicità e combatte intanto per ridisegnare gli equilibri di una Chiesa divenuta ormai una questione globale più che occidentale? Secondo questo libro, a caratterizzare l'operato diplomatico e internazionale del Vaticano negli ultimi, complessi e decisivi decenni, è stato il realismo politico, la dottrina che ritiene essenziale obiettivo dell'azione politica degli Stati il conseguimento dei propri interessi e il mantenimento del potere. Ma come possono fini tanto pragmatici conciliarsi con La Chiesa è (anche) politica: dall'antichità a oggi, è noto che la Santa Sede sia sempre intervenuta, abbia dialogato o si sia scontrata con le questioni poste dalla coesistenza con i poteri secolari e una società laica. Nell'era contemporanea, con la fine del potere temporale, la Chiesa cattolica ha ancora più marcatamente assunto i tratti di un attore politico internazionale, agendo al pari delle altre potenze nel quadro sempre più complesso e intricato che andava delineandosi... Prefazione Dario Fabbri."" -
La Russia eterna. Origini e costruzione dell'ideologia post sovietica
La Russia è diventata la patria del pensiero conservatore. Dopo la caduta del muro di Berlino e l'insuccesso dell'esperienza liberale di El'cin, Mosca ha scelto di perseguire una sua originalità, distinta dall'Occidente, intraprendendo un percorso di sviluppo ispirato alla sua unicità storica e culturale e libero dalla necessità di imitare modelli esterni di modernizzazione. Il discorso politico di Vladimir Putin ha promosso i valori della ""Russia eterna"""", raccontata come Stato-civiltà dotato di un'autonoma dimensione geopolitica. Questo libro, analizzando i concetti fondanti del nuovo conservatorismo russo e il pensiero degli intellettuali che lo hanno ispirato, ricostruisce la parabola attraverso cui la nuova ideologia è diventata cultura politica dominante. L'autore traccia anche gli scenari futuri che il conservatorismo potrà generare a livello internazionale: se l'Occidente vorrà avere un rapporto stabile e prevedibile con la """"Russia eterna"""", dovrà mostrarsi realista e pragmatico, individuando specifiche aree di cooperazione con Mosca, nonostante le divergenze di valori e interessi che continueranno a esistere."" -
La scoperta dello spirito. La cultura greca e le origini del pensiero europeo
"La scoperta dello spirito sono capitoli-saggio che vanno da Omero al periodo ellenistico e indagano come dalla naturalità indifferenziata della poesia epica si giunge attraverso la nascita della tragedia al problema di cos'è l'uomo, e come, dall'immagine-metafora, nasce il problema della scienza, e come la civiltà greca finisce con l'invenzione (Ellenisti, Virgilio) di un mondo arcadico, di arte pura: la letteratura. Indagine ricchissima di idee geniali, sorprendenti, di punti di vista illuminanti, su materia nota e vivace. Unico difetto: non è libro per il popolo. Io sono favorevole."""" (Cesare Pavese, giudizio editoriale sul libro di Bruno Snell, 3 settembre 1947). """"Il volume che avete tra le mani non è un libro nuovo, ma un nuovo libro. È un invito a leggere o rileggere il capolavoro di Bruno Snell in modo più consapevole, nella sua versione completa, esemplata su quella definitiva tedesca. Dopo aver profondamente fecondato la cultura europea del dopoguerra, La scoperta dello spirito si è progressivamente eclissata: del resto la sua visione 'olistica' - oggi del tutto inattuale - fu concepita nella ormai remota Germania degli anni Trenta e Quaranta. Come possiamo, allora, tornare a leggerla con profitto? Si tratterà, anzitutto, di collocarla alla giusta distanza culturale, avvalendosi di una messa a fuoco mobile, come se si inforcassero delle lenti bifocali. Sarà impossibile fare un'esperienza di lettura 'vergine' o solo retrospettiva, riportando indietro le lancette della storia come in un racconto filmico: dovremo cercare perciò di tenere presenti sul nostro schermo i diversi piani culturali, facendo attenzione a non farci risucchiare - attratti dalla prosa elegante e incantatoria di Snell - in quella 'meravigliosa' Grecia dove tutto avrebbe avuto inizio e sviluppo, secondo una linea idealizzante, con sintesi storica nella famosa Aufhebung hegeliana."""" (Dalla prefazione di Roberto Andreotti)" -
I figli dell'algoritmo. Sorvegliati, tracciati, profilati dalla nascita
Viviamo in un periodo storico in cui ogni traccia lasciata da noi e dai nostri figli viene trasformata in dati. Per la prima volta stiamo creando una generazione ""datificata"""" da prima della nascita. I dati dei nostri bambini vengono aggregati, scambiati, venduti e trasformati in profili digitali, e sempre più utilizzati per giudicarli e decidere aspetti fondamentali della loro vita. È una trasformazione epocale, e sta avvenendo sotto i nostri occhi."" -
La memoria e il futuro. Alle radici dell'innovazione nell'industria del terzo millennio
Undici storie d'impresa, undici aziende che sono state capaci di attraversare la storia, crescendo e spesso rinascendo, mettendosi continuamente in gioco per perseguire una propria idea di modernità e di prodotto, elaborando una propria cultura del produrre fatta di tecnica e di umanità. La memoria e il futuro racconta le storie di Alberti, Amarelli, Barilla, Bracco, Campari, Cimbali, Intesa Sanpaolo, Lavazza, Piaggio, Pirelli, SAME, imprese molto diverse tra di loro, ma tutte con una grande capacità produttiva e una forte carica umana, sintesi tra tecnica e cultura umanistica. Sono aziende che hanno in comune non solo una grande competitività, ma anche una forte attenzione per la loro storia, valorizzata con la creazione di luoghi come archivi, musei e fondazioni, in grado non solo di conservarne i tratti, ma di renderli attuali e fruibili, oltre che straordinari veicoli di crescita culturale. Prefazione di Antonio Calabrò. -
La grande ricchezza. Come libertà e innovazione hanno reso il mondo un posto migliore
Negli ultimi tre secoli l'Occidente prima, e poi il mondo intero, sono cambiati in meglio. Una trasformazione esponenziale e radicale che, sulle ali dell'innovazione tecnologica e sociale, ha portato a un benessere senza precedenti e a un arricchimento diffuso del tremila per cento. Secondo Deirdre Nansen McCloskey tutto ciò non è stato reso possibile dalla sola scienza, né dall'accumulo di capitale, tantomeno dalla coercizione di qualche governo, dallo sfruttamento della schiavitù o da qualche inesistente superiorità degli europei. No, a favorire il cambiamento sono stati gli ideali di libertà e uguaglianza che sono comparsi nell'Europa del Diciottesimo secolo e che hanno consentito, diffondendosi rapidamente, l'esplosione dell'innovismo - secondo McCloskey, la capacità di mettere creatività e ingegno al servizio del benessere, resa possibile dalla libertà economica e personale. Con ""La grande ricchezza"""" McCloskey ripercorre le vicende storiche del liberalismo in senso classico - quello che Adam Smith definiva """"l'ovvio e semplice sistema della libertà naturale"""" - mostrando come libertà economica, politica e personale, idee che non appartengono né alla destra né alla sinistra, siano state le inscindibili basi di crescita e sviluppo. McCloskey mostra anche come, nel secondo dopoguerra, la diffusione dei grandi ideali antiborghesi abbia rischiato di mettere l'innovismo in seria crisi, ma è proprio ripartendo dallo spirito delle origini che il mondo potrà riprendere il cammino verso un futuro di uguaglianza e benessere. Postfazione di Paolo Silvestri."" -
Ora o mai più. Il futuro dell'economia italiana dopo la grande paura
C'era una volta un'Italia che cresceva. Non sarebbe questo l'incipit di un libro sull'economia italiana prima della pandemia, e non è questo l'incipit del libro di Paolo Sestito, che individua le cause del declino economico del nostro Paese ben prima che la pandemia monopolizzasse gran parte delle analisi sul nostro presente. Dai problemi strutturali all'eterna attesa della ""stagione delle riforme"""", passando per la lunga e dolorosa crisi politica e istituzionale degli ultimi decenni, Sestito delinea la parabola di un Paese rimasto indietro rispetto a molti Stati europei, con una classe dirigente colpevole di scarse idee e poco coraggio. Il declino è quindi inarrestabile? Non necessariamente, ma serve sfruttare a pieno un piano di rilancio che mette nelle mani dell'economia italiana oltre 200 miliardi di euro; serve privilegiare gli investimenti e le riforme, non i mille rivoli della spesa corrente e degli sgravi; serve saper attrarre e integrare chi può compensare il calo della popolazione in un Paese che invecchia. Economia, ambiente, welfare, sanità, istruzione, pubblica amministrazione: l'occasione di ripartire è da prendere, ora o mai più."" -
Fintech, Smart Technologies e governance dei mercati. L'impatto del digitale sul settore bancario, finanziario e sulla regolazione pubblica
Il volume ""Fintech, Smart Technologies e governance dei mercati"""" offre contributi di ricerca sugli impatti delle nuove tecnologie sul settore bancario e finanziario al fine di analizzare, da prospettive multiple, i profili di maggiore complessità dell'interazione tra diritto e digitalizzazione che si pongono all'attenzione del giurista contemporaneo. Dalle criptovalute nel mercato monetario alle nuove forme di finanziamento dell'impresa, dalla tutela dei dati nei sistemi di digital payment all'abusivismo bancario, il libro propone una panoramica ampia ed esaustiva della materia. """"La crescita dimensionale del fenomeno Fintech e le questioni ad esso connesse hanno indotto le Autorità ad una crescente produzione di documenti di analisi e soft law, tesi a rilevare le caratteristiche e le implicazioni del fenomeno, a misurarne le potenzialità e i rischi ed a definire possibili modelli per la sua regolazione, trasversalmente o rispetto alle sue singole manifestazioni. Tale processo di indagine e di intervento appare ancora agli albori e lascia tutt'ora aperti interrogativi sull'approccio più efficace onde indirizzare queste nuove esperienze del mercato e assicurarne un ordinato sviluppo. Resta obiettivo imprescindibile la ricerca del delicato equilibrio tra le istanze di mercato e la necessità di chiarezza normativa, al fine di garantire la stabilità del sistema finanziario nel suo complesso e la tutela degli investitori (e degli utilizzatori delle soluzioni tecnologiche), senza al contempo pregiudicare le opportunità connesse all'innovazione"""" (Dall'introduzione di Antonio Nuzzo)."" -
Verso casa. Il lungo viaggio dell'Europa per ritrovare sé stessa
L'Unione Europea è ad un bivio. Politico, economico e sociale. Nulla come la pandemia ha stravolto le nostre vite e convinzioni, offuscando le lenti con cui guardavamo al mondo globalizzato. Un'emergenza, la più grande crisi dal secondo dopoguerra, che farà da anticamera alle trasformazioni che plasmeranno la nostra contemporaneità e riscriveranno le regole e gli equilibri globali nei prossimi decenni. L'Unione si è presentata all'appuntamento con grandi fragilità, dalla mancata riforma dei processi decisionali e democratici fino all'inconsistenza di una vera e propria politica estera. È un momento catartico che pone il nostro continente dinanzi a scelte rischiose, ma necessarie. Ne è convinto Donato Bendicenti - giornalista Rai a Bruxelles e vicedirettore di Rai Parlamento - che, dal suo osservatorio privilegiato nel cuore dell'Europa, ci racconta con grande lucidità e umanità, i frenetici momenti vissuti dalle istituzioni e dai cittadini europei negli ultimi due anni. Un periodo doloroso, tra restrizioni e corse contro il tempo, ma che ha portato a issare le vele per un'inversione di rotta rispetto alla più recente storia dell'Unione. Perché la pandemia ha offerto il pretesto, non voluto, per ripensare il ruolo dell'Europa: come potenza gentile e simbolo di solidarietà, ma anche come attore geopolitico più maturo, a partire dal rafforzamento delle sue istituzioni e degli strumenti chiave per affrontare il suo viaggio fuori dalla crisi. E verso il futuro. Prefazione di David Sassoli. -
Lo Stato sociale. Storia, politica, economia
Il secondo dopoguerra, apparso per decenni come una perdurante era di pace e prosperità, oggi somiglia piuttosto a una felice parentesi. Il trionfo dell'ideologia neoliberista ha portato con sé l'aumento incontrollato delle disuguaglianze, il blocco della mobilità sociale e il dilagare dei populismi. L'incedere impetuoso dell'automazione, che potrebbe creare enormi opportunità per le società umane, rischia di trasformarsi in un generatore continuo di nuovi poveri, mentre nessuno sembra in grado di mettere in atto politiche efficaci contro un disastro ambientale che giorno dopo giorno appare sempre più inevitabile. Le parole ""stato sociale"""", in questo contesto, sembrano ridotte a una stanca formula con la quale etichettare qualche iniziativa mirata al contrasto della povertà. Un approccio a dir poco miope, come mostra Francesco Farina in questo lavoro che propone invece l'uguaglianza delle opportunità come stella polare della rinascita di politiche sociali volte alla protezione dei cittadini e alle loro condizioni di vita, ponendo potenziamento dei servizi pubblici, della sanità e dell'istruzione, tutela del pianeta e rafforzamento del welfare come precondizioni essenziali per una crescita stabile e equa. Lo Stato sociale. Storia, politica, economia è un lavoro sviluppatosi nell'arco di oltre un decennio che intende porsi come riferimento per un rinnovato impegno a raddrizzare le sorti della società capitalistica in declino e che, superando la prospettiva dell'economia ortodossa, dove il benessere sociale coincide con la massimizzazione del PIL aggregato, può mettere di nuovo al centro dell'analisi e delle politiche la distribuzione del reddito e della ricchezza per favorire la coesione sociale."" -
Internet of things. Gli ecosistemi digitali nell'era degli oggetti interconnessi
Le innovazioni digitali si rincorrono e sono sempre più al centro del nostro mondo. Smartphone, orologi, automobili e persino abiti ed elettrodomestici stanno raggiungendo livelli di sofisticatezza tecnologica tali da renderli oggetti interattivi in ogni loro aspetto, capaci di inviare e ricevere informazioni, di monitorare, decidere e dare istruzioni. L'Internet of Things sta cambiando rapidamente il mercato e le nostre vite, trasformando le nostre abitudini e il modo in cui ci relazioniamo al mondo che ci circonda. Stefano Za esplora il fenomeno IoT in tutti i suoi ambiti d'applicazione, con un nuovo focus per la seconda edizione sull'impatto del 5G su società e organizzazioni, definendo pro e contro degli ""oggetti digitali"""" con i quali siamo connessi alle nostre scuole, aziende, case e che sono parte integrante di tutte le nostre relazioni chiedendosi infine: c'è un prezzo da pagare per tutto questo?"" -
Storytelling digitale. Le nuove produzioni 4.0
Le piattaforme video non rappresentano soltanto un business di straordinario successo, ma anche una nuova generazione di ""narratori di storie"""" che stanno imponendo nuove regole di narrazione, destinata a influenzare l'industria audiovisiva e a investire con i loro immaginari l'intera società. Esiste una galassia di produzioni audiovisive che non sono più riconducibili ai modelli cinematografici e televisivi. Nuovi generi, nuove tecnologie, nuove piattaforme, nuovi sistemi produttivi e distributivi, nuovi pubblici. In una parola nuovi storytelling, profondamente legati al mondo digitale. Chi li produce? Chi li fruisce? Dove si vedono? Questo libro vuole offrire una mappa aggiornata di questa galassia fatta di webserie, idocs, contenuti transmediali, storytelling interattivi, videomapping, realtà virtuale, realtà aumentata e molto altro ancora. Si tratta di una mappatura attenta e aggiornata che muove dal panorama internazionale per poi soffermarsi anche su quello italiano. Postfazione di Derrick de Kerckhove e Maria Pia Rossignaud."" -
La scoperta del futuro
Un testo che fonde scienza e tecnologia, industria e metropoli, utopia e futuro, che apre le porte a una consapevolezza poetica matura per Wells: quella di trovarsi scrittore in un'epoca così nuova e così diversa.La scoperta del futuro è un manifesto di futurologia, una spinta giovane, moderna e tecnologica, figlia della scienza del suo tempo, verso una definizione metodica e analitica di un campo di studi tanto incerto quanto affascinante: il futuro. È manifesto anche del lato scientifico di Wells, o meglio della sua volontà di emanciparsi dalla semplice definizione di scrittore di fantascienza per accedere alla fama di scienziato, ambitissima da gran parte degli scrittori della sua epoca, da Jules Verne a Emilio Salgari, da Edgar Allan Poe a Thomas H. Huxley e Arthur Conan Doyle. Per Wells non si tratta di riabilitare la figura degli indovini, tutt'altro, ma di impiantare un campo di analisi ben definito che ha tanto più senso nel suo presente proprio perché accelerato, ""cinetico"""", fatto di scoperte scientifiche e di artefatti tecnologici che stanno inducendo al secolo della rivoluzione industriale un'accelerazione sociale ed economica senza precedenti."" -
Post-società. Il mondo dopo la fine della modernità
"Siamo in transito. Non è una metafora. Dopo tanto vagare senza una meta all'interno della società liquida, ci siamo arenati. È un approdo sconosciuto, che assomiglia al mondo che abbiamo lasciato, ma con caratteristiche inedite. In questa nuova fase, si possono scorgere i segni di una modernità in rapido declino propri della società liquida di Zygmunt Bauman, che è stata solo un passaggio temporaneo, un avvertimento di ciò che sarebbe avvenuto di lì a soli pochi anni. L'idea di liquidità, come ultima fase della modernità, conteneva segni evidenti di un disagio sociale: l'insicurezza e l'incertezza nei rapporti umani, la disgregazione della solidarietà, l'individualismo, tradotto in una ricerca frenetica del proprio interesse personale. Questi segnali erano poi accompagnati da più inquietanti dimostrazioni di un cambiamento inarrestabile, tra cui la crisi del lavoro, sempre più precario e smaterializzato, assieme alla supremazia delle nuove tecnologie nella comunicazione, come nei processi produttivi. E infine la sfiducia nella politica, visibilmente privata di un potere effettivo: un potere ormai passato nelle mani di entità sovranazionali e di grandi gruppi finanziari. L'improvvisa diffusione della pandemia da Covid-19 ha contribuito ad accelerare il mutamento, rendendolo necessario nella sua tragicità e nell'urgenza di una risposta quanto più immediata alle esigenze di sicurezza, continuità, riconversione. L'accelerazione ha impresso ritmi inimmaginabili a un processo che era già iniziato a causa della crisi della modernità, ma che avrebbe impiegato più tempo per realizzarsi. Cosa succede ora? Secondo alcuni osservatori, tra cui il sociologo Alain Touraine, ci aspetta un'inquietante prospettiva di 'de-socializzazione' o di fine del sociale. Potremmo allora definire 'post-società' questo tempo nuovo che incombe, una condizione in cui prevalgono le moltitudini, muta la modalità delle relazioni sociali e si alterano i rapporti tra pubblico e privato.""""" -
Le piattaforme mondo. L'egemonia dei nuovi signori dei media
Nel mondo dei consumi culturali è in corso una rivoluzione: dove fino a pochi decenni fa regnavano incontrastati i sistemi mediatici nazionali, oggi questi vengono sostituiti o inglobati dai colossi dello streaming. E così, a dare forma alla cultura di massa non sono più realtà locali, in grado di creare o adattare contenuti pensati quasi esclusivamente per un consumo interno, ma piattaforme globali - anzi: piattaforme-mondo - capaci di assimilare da una posizione di forza i tratti culturali locali e poi di manipolarli, rendendoli appetibili al mercato mondiale. Questo libro descrive l'ibridazione culturale e la ristrutturazione dell'industria dei media imposte dal centro del mondo alle sue periferie, mostrando come l'asimmetria di potere tra le piattaforme-mondo e i sistemi nazionali sia sempre più grave, soprattutto in quelle aree che non sono in grado di competere nelle dinamiche tecnologiche del Ventunesimo secolo. Ma come è successo che le piattaforme, da ""semplici"""" sistemi informatici, si evolvessero nell'infrastruttura chiave dell'economia globale, in giganti capaci di erodere e mettere a rischio le sovranità nazionali sfruttando - nell'era della estrema personalizzazione dei contenuti - la capacità di estrazione massiccia dei dati? Nel suo nuovo saggio Luca Balestrieri, con l'analiticità dello studioso e la passione del reporter, ricostruisce le """"guerre dello streaming"""" scoppiate a partire dagli anni Dieci per il controllo dell'industria audiovisiva statunitense, mostrando come il campo di battaglia si sia progressivamente allargato e la posta in gioco sia diventata sempre più grande: quando postiamo un video su TikTok o partecipiamo alle vicende delle star del K-pop, o commentiamo l'ultima serie di Netflix, o ancora acquistiamo un prodotto digitale nell'intervallo della Champions League trasmessa da Amazon Prime, non siamo solo i consumatori di una grande e variegata industria del divertimento, ma la terra di conquista di eserciti ambiziosi e possenti: le piattaforme-mondo."" -
La ricchezza invisibile delle nazioni. Il ruolo nascosto delle donne nella crescita dell'Occidente
Un giorno Robert Solow, premio Nobel per l'economia, disse ridendo che, se a Milton Friedman ogni cosa faceva pensare alla moneta, a lui tutto ricordava il sesso - ma se ne guardava bene dallo scriverne. Un aneddoto divertente diventato popolare tra gli economisti ma che, secondo Victoria Bateman, nasconde una verità scomoda, e persino pericolosa: la teoria economica, infatti, è stata elaborata ignorando colpevolmente sesso e genere, risultando perciò inadeguata a spiegare (tanto meno a risolvere) temi cruciali come la povertà, la disuguaglianza o l'opposizione tra Stato e mercato. In questo saggio, l'autrice mostra come la liberazione femminile non sia stata un elemento secondario, bensì decisivo, nell'origine della ricchezza dell'Occidente, di norma spiegata esclusivamente con l'intraprendenza e l'inventiva maschili, e che proprio nell'uguaglianza di genere risieda il potenziale trasformativo capace di generare crescita e prosperità - una prosperità che sia anche equa e sostenibile. Se l'economia dipende dal lavoro gratuito che viene svolto a casa prevalentemente dalle donne, la sfera domestica non può essere trascurata dalla maggior parte delle analisi; se le donne sono le più colpite dalla crisi climatica, le politiche ecologiche non possono prescindere dal loro ruolo per essere efficaci; se, infine, la teoria economica è oggi inaridita, ridotta a una branca della matematica applicata, e intrisa di pregiudizi maschilisti come l'idea che le donne debbano ""farsi avanti"""" nel lavoro, cioè correggendosi per aderire a un modello non pensato per loro, un suo ripensamento è urgente. Con questo libro Victoria Bateman afferma che è necessario riportare al centro dell'analisi non un approccio, ma un contenuto: le molteplici attività umane, anche quelle che si svolgono lontano dal mercato, imparando ad ascoltare non soltanto politici e imprese, ma anche i gruppi lontani dalle attività economiche ufficiali. Procedendo nel modo in cui ha fatto finora, l'economia ha conseguito un risultato paradossale: rendersi molto meno rilevante per la vita delle persone di quanto meriti di essere. La ricchezza invisibile delle nazioni è un manifesto scritto per dare all'economia una nuova forza, la forza di diventare una disciplina più flessibile, umana e utile, capace non solo di migliorare la vita delle donne nel mondo intero, ma anche di portare a risultati economici più equi e sostenibili per tutti."" -
La protezione dei diritti umani. Le istituzioni nazionali indipendenti a confronto
In questo studio a cura di Christopher Hein viene ricostruito il quadro completo dell'evoluzione internazionale della promozione e protezione dei diritti umani. Approfondendo in particolare il dibattito sulla materia in Italia, il volume vuole contribuire alla creazione di una istituzione nazionale indipendente per la promozione e protezione dei diritti umani nel nostro Paese. -
Robot. Cosa sono e come funzionano le macchine intelligenti
Tutti gli esperti di robotica che ho incontrato sono risultati persone intelligenti, empatiche e lucide. Eppure, non penso sia giusto che su un piccolo gruppo di scienziati e ingegneri, che lavorano isolati dal resto del mondo, ricadano tutte le decisioni che avranno un'influenza su vita, morte, lavoro e mezzi di sostentamento, status sociale, privacy, identità di genere, nonché sul futuro della guerra, sulla forma dei paesaggi urbani e su tanti altri campi; per lavorare bene, queste persone hanno bisogno di essere coadiuvate, e di accogliere altre prospettive. Questo libro prova ad ampliare il circolo di individui che hanno e avranno il potere di dire cosa possono e non possono fare i robot, quale aspetto dovrebbero avere, cosa dovrebbero comprendere e cosa dovrebbe essere lasciato fuori dal loro raggio d'azione. -
Misure attive. Storia segreta della disinformazione
Viviamo nell'era della disinformazione. Agenzie di comunicazione, professionisti dei social media e abilissimi hacker sono l'esercito silenzioso di chi, attraverso divulgazione di fake news e falsificazione di dati, agisce spesso nei lati più oscuri dell'informazione con un unico obiettivo: indebolire la democrazia mettendo in dubbio la sua stessa credibilità. Era il 2016 quando Thomas Rid, tra i massimi esperti di cybersecurity a livello globale, alle porte delle elezioni americane portò alla luce la notizia di un'operazione sotto copertura da parte dell'intelligence russa per ribaltare il risultato elettorale. È l'evoluzione delle cosiddette ""misure attive"""", ovvero di tutte quelle attività di influenza architettate strategicamente per raggiungere un determinato obiettivo. Dalle campagne di disinformazione post rivoluzione russa che hanno portato alla Guerra Fredda a quelle organizzate ad arte da CIA e KGB nel corso della storia, fino alla più recente vicenda della """"fattoria dei troll"""" di San Pietroburgo. Con """"Misure attive"""" Thomas Rid traccia una storia della disinformazione professionale organizzata, ricostruendo attraverso documenti esclusivi alcune delle vicende più significative e incredibili dell'ultimo secolo, dimostrando, tra le altre cose, come le spie avessero imparato a muoversi agilmente tra le pieghe di Internet molto prima della vicenda WikiLeaks. Il libro di Rid è anche una riflessione sul futuro che ci aspetta, che assomiglia sempre di più a una casa di specchi in cui sarà indispensabile imparare a distinguere la realtà da tutti i suoi verosimili riflessi.""