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Armando Dillon. La guerra e il «travaglio» della ricostruzione in Sicilia (1941-1955)
Armando Dillon, soprintendente ai monumenti in Sicilia dal 1941 al 1955, attraversa da architetto e uomo delle istituzioni gli anni bui della guerra e quelli difficili, ma illuminati dalla speranza, della ricostruzione. Al suo operato - che non viene fermato dalle bombe né dall'accumularsi delle macerie - le città siciliane e il patrimonio monumentale dell'isola devono moltissimo. La drammatica stagione della guerra e la successiva ricostruzione hanno indelebilmente segnato il destino di gran parte del nostro patrimonio monumentale e, ancor più, il volto delle nostre città. La giornata di studi La guerra del soprintendente. Armando Dillon in Sicilia (1941-1955) (Catania, 17 dicembre 2019) e il volume dedicato all'attività di un soprintendente «""monumentalmente"""" siciliano dell'est e dell'ovest» rispondono al desiderio di custodire la memoria di chi della nostra memoria si è fatto carico curando, proteggendo e restaurando architetture e brani di città."" -
Il volo di Uberto Bonetti. L'architettura degli anni trenta nelle aerovedute futuriste
L'entusiasmo aviatorio diffusosi in Italia nel primo dopoguerra, durante il cosiddetto ""secondo futurismo"""", converge nell'aeropittura. Sintesi, velocità e compenetrazione si materializzano nelle opere di Uberto Bonetti costituendo un nuovo punto di vista sullo straordinario periodo di sperimentazione architettonica che contraddistingue gli anni Trenta in Italia."" -
Oltre la dismissione. Strategie di recupero per tessuti e manufatti industriali
Cosa significa occuparsi, oggi, di dismissioni industriali? Quali relazioni possono esistere tra i processi di abbandono industriale e le modificazioni che stanno interessando i tessuti urbani? ""Oltre la dismissione"""" porta a riflettere e a interrogarsi sul ruolo che gli spazi industriali in dismissione possono assumere nelle città contemporanee e sulle possibili strategie di riuso."" -
In flagrante. Il teatro di Fabrizio Crisafulli incontra Yasunari Kawabata 1995-2013
Nel 2013, debutta alla Tonhof di Maria Saal, luogo storico delle avanguardie artistiche e letterarie austriache, Die Schlafenden di Fabrizio Crisafulli: uno spettacolo che, come è stato scritto, «ha la forza di uno schianto profondo e prolungato», e che produce una «reazione commossa ed entusiastica del pubblico, intimamente scosso e quasi incredulo rispetto alla forza emotiva che ancora può sprigionare dal teatro»; un lavoro ispirato a La casa delle belle addormentate del Premio Nobel Yasunari Kawabata. Non una ""riduzione"""" teatrale, ma un'opera nuova, di tipo poetico, che trae spunto dal romanzo dello scrittore giapponese. A questo spettacolo Alessandro Smorlesi ha dedicato la propria tesi di laurea all'Università di Firenze, che qui viene proposta, rielaborata e approfondita. Ne è parte centrale un lungo dialogo col regista. Il libro, che ricostruisce le fasi di ideazione e costruzione di questo lavoro e di due performance ispirate allo stesso romanzo, create nel 1995 da Crisafulli e Daria Deflorian, è un percorso documentato che, attraverso i casi specifici dei quali tratta, affronta questioni cruciali della creazione teatrale contemporanea. Prefazione di Renzo Guardenti."" -
Da Unich Pescara 16-17. Progettazione architettonica. Ediz. italiana e inglese
È questa la quarta edizione dell'Annuario dei lavori di Progettazione Architettonica del Corso di Laurea in Architettura di Pescara, un progetto fortemente voluto da Francesco Garofalo, che ne delineò i contenuti e ne curò il programma editoriale. Ogni anno, a partire dall'edizione 2013/2014, gli esiti delle esperienze didattiche dei laboratori, sono raccolti in questo Yearbook. Questa, tuttavia, non rimane solo una raccolta di esperienze singole elaborate da ciascuno dei docenti, un progetto editoriale; ma è soprattutto un progetto culturale, un esperimento di condivisione di prodotti, un confronto sui metodi della didattica ed una occasione per tutti, docenti e studenti, di avere sotto gli occhi, una testimonianza collettiva delle esperienze progettuali più significative. -
Metamorfosi. Quaderni di architettura (2018). Vol. 5: Bruno Zevi.100.
Bruno Zevi ha avuto un ruolo determinante per la comprensione e la diffusione dell'architettura contemporanea. Nel centenario della sua nascita, in ideale connessione con le iniziative che la ""Fondazione Bruno Zevi"""" sta organizzando in Italia e all'estero, """"Metamorfosi, Q.d.A. dedica questo numero ad alcuni temi della sua battaglia culturale e didattica. L'obiettivo è quello di gettare un ponte tra quanto le generazioni successive hanno da lui assimilato, pur percorrendo diverse strade, e quanto delle sue intuizioni resta ancora vivo e utile per un diverso modo di fare architettura, legato ai temi sociali e alla ricerca di un nesso in evoluzione tra architettura, città e paesaggio."" -
Modernità nei Balcani. Da Le Corbusier a Tito. Ediz. illustrata
Questo libro nasce da una serie continua di viaggi e studi effettuati nell'arco degli ultimi decenni nel territorio balcanico, in una regione ritenuta ""di mezzo"""" o di """"semi-periferia"""", come più volte denominata da tanti. Viaggi che hanno svelato un territorio per un certo aspetto nuovo, di un fascino e carattere inusuale e sicuramente orientale. Viaggi che hanno soprattutto permesso di scoprire che durante buona parte del Novecento i Balcani hanno saputo esprimere una cultura architettonica e urbana altamente sofisticata con città e architetture che sono diventate oggetto di interesse per la loro dichiarata e inaspettata modernità, scoprendo un neglected modernism che sta appena ora uscendo dall'anonimato. Il libro prova a capire le ragioni della modernità nei Balcani, partendo dal famoso Voyage d'Orient di Charles-Edouard Jeanneret nel 1911, in cui il futuro Le Corbusier apprezzò per primo l'originalità dell'architettura di questi luoghi. Ma la modernità che si è sviluppata nel secondo dopoguerra non sarebbe esistita senza la figura di Josip Broz Tito, partigiano e leader carismatico della Jugoslavia, che ha promosso con lungimiranza politica e culturale una """"modernizzazione socialista"""" attraverso sguardi rivolti sia a Est sia a Ovest, pur mantenendo salda la fede verso un'ideologia politica che egli interpretava in maniera libera e originale. I due personaggi centrali di questo lavoro sono quindi Le Corbusier e Tito e, anche se non esiste alcun rapporto diretto tra loro, il libro presenta una serie di relazioni incrociate che, partendo dall'interpretazione delle città e delle proprie architetture, tracciano un percorso che conferisce a questa regione un ruolo di sicura centralità nel panorama architettonico internazionale del XX secolo."" -
L' 'area ionico-etnea. Storia di un territorio dall'Ottocento a oggi
Tra la fine degli anni Ottanta del Novecento e l'avvio dei Duemila l'area ionico etnea della Sicilia orientale fu oggetto di ricerche ispirate a un approccio storiografico nuovo, volto a problematizzare la rappresentazione di un Mezzogiorno immobile e di una campagna meridionale desolata. Tali studi si soffermarono su alcuni tratti del territorio tra Ottocento e Novecento: struttura della proprietà fondiaria, processo storico di costruzione del paesaggio agrario, ruolo delle città medie nell'organizzazione dei servizi, dei saperi e dei traffici, presenza di un ceto borghese capace d'iniziativa imprenditoriale. A un ventennio di distanza questo volume passa in rassegna ed aggiorna i frutti di quella stagione storiografica, riprendendo il filo della narrazione storica a partire dalla transizione dalla fase dell'intervento straordinario a quella delle politiche nazionali e comunitarie ispirate alla programmazione negoziata. La riforma delle autonomie locali con l'ascesa di un nuovo ceto di amministratori locali fu uno snodo importante di questa vicenda. -
Aleppo. A unique city. Challenges in revitalising historic cities
The design experiences developed in the contest of Architectural and Urban Design Workshop, within the PhD program of ABC Department of Politecnico di Milano, are added to lectures about cases study and themes related to Aleppo reality. A concrete way of understanding a Doctoral course in the specificity of Architectural Composition discipline requirements. The contribution shown by the ABC Department professors and by professors from others Italian Schools of Architecture with the contributions of the seminar ""Architecture and City Reconstruction: Aleppo as a case study"""" are a first occasion of confrontation and discussion on the Syrian city under the """"Aleppo Strategic Urban Rehabilitation Initiative"""" agreement signed by AKTC Aga Khan Trust for Culture and Politecnico di Milano (ABC Department - Architecture, Built Environment and Construction Engineering - and Fondazione Politecnico di Milano)."" -
Le città di Robert Adam
Era una fredda giornata d'inverno a Londra quando le ruspe iniziarono a demolire i primi muri. La capitolazione dell'Adelphi non fu eclatante quanto la sua costruzione. Di quell'imponente e leggiadro gesto di sfida al Tamigi, celebrato da Charles Dickens come ""luogo misterioso dagli archi oscuri"""", non rimaneva che un grande vuoto. La storia e la genesi dell'Adelphi era iniziata a Spalato dopo un viaggio avventuroso e indimenticabile del giovane Robert Adam, che aveva abbandonato il suo precoce successo per cambiare se stesso e l'Architettura."" -
Lettere dall'architettura
"Un giorno ho deciso di condividere con Juan Mera un testo di Knut Hjeltnes, fortemente lirico e capace di narrare il proprio modo di percepire il rapporto natura-artificio, che mi pareva avere dei valori di carattere assoluto. Quella lettera è la ragione d'inizio di questo libretto. Insieme - Juan Mera e io - abbiamo fatto crescere l'idea di far leggere quel 'messaggio in bottiglia' - che Hjeltnes aveva lanciato quasi accidentalmente qualche tempo prima - e farlo risonare nella testa e nelle riflessioni di alcuni architetti che volevamo coinvolgere in questi pensieri. Architetti per lo più abbastanza giovani da avere forza ideale ma comunque sufficientemente adulti da aver costruito e insegnato architettura.""""" -
L' idea di domestico in Knut Hjeltnes. Casa Straume e casa Bøe Møller. Ediz. italiana e inglese
"Mi piace che le nostre case siano più ricche dentro, che fuori. Come i libri coi loro piatti esterni riempiti da avventure nascoste.""""" -
Frammenti della città in estensione
Giuseppe Samonà nella città in estensione reinventa frammenti - la Grüne Metropole di Leberecht Migge, l'architettura di Frank Lloyd Wright e di Le Corbusier, alcune intuizioni di Giuseppe Pagano e l'esperienza siciliana di Edoardo Caracciolo - aprendo un ragionamento sul progetto di architettura, fra urbano e rurale, ancora in buona parte da compiere. -
Mitografie d'architettura. Percorsi figurativi e progettuali di Giuseppe Arcidiacono. Ediz. illustrata
Comprendere l'essenza profonda del paesaggio del Mediterraneo attraverso la conoscenza dei suoi miti: è questa la strategia attuata da Giuseppe Arcidiacono per mezzo delle ""mitografie d'architettura"""". Un atteggiamento progettuale che si propone di risolvere il difficile equilibrio tra i caratteri essenziali del paesaggio e la ricerca di nuovi codici linguistici per la definizione di un'architettura contemporanea."" -
Lubiana. Una città a memoria. L'eredità di Joze Plecnik e l'architettura contemporanea. Ediz. italiana e inglese
Sono oggi numerosi gli studi, le ricerche e le pubblicazioni sull'opera dell'architetto Joze Plecnik e sono altrettanto numerosi coloro che hanno contribuito alla conoscenza ed alla divulgazione dell'opera del grande maestro sloveno. Il testo qui riportato si inserisce in questo solco, senza la pretesa di voler aggiungere nuove rivelazioni alla sua opera, ma prova, nei contributi pubblicati e nella lettura delle trasformazioni urbane della Lubiana degli ultimi trent'anni, a delineare i contorni della contemporaneità della sua lezione. Le trasformazioni di questi ultimi anni hanno meritato alla città di Lubiana il conferimento di prestigiosi riconoscimenti internazionali, come il Premio Europeo per lo Spazio Pubblico (2012) e quello per la Capitale Verde d'Europa (2016). Un risultato raggiunto proseguendo l'originaria visione urbana tracciata da Plecnik nel piano delle modificazioni della città e dei suoi tanti progetti lasciati in eredità. Una eredità che si è rivelata preziosa per il lavoro intelligente dei nuovi amministratori della municipalità i quali, a partire dalla sensibilità di autorevoli studiosi come Janez Kozelj, hanno restituito alla capitale slovena il suo originario splendore. Sono parte integrante di questo racconto: la presentazione di Jurij Kobe, la conversazione con lo stesso Janez Kozelj ed il contributo di Miha Desman; oltre alle foto di Lubiana, scattate da Luigi Ghirri nel 1988 (gentilmente concesse a titolo gratuito per questa pubblicazione dagli eredi) ed al reportage fotografico sulla città attuale, realizzato da Sergio Camplone nel 2018. -
Gianugo Polesello. Un maestro del Novecento. La composizione in architettura
La composizione architettonica vive oggi in Italia una crisi d'identità, tendendo a diluirsi nel progetto di architettura come una delle tante discipline che concorrono alla sua formazione. Mostra però anche segni di innovazione, nel recupero di antichi saperi, nel rinnovamento dei tradizionali strumenti disciplinari, nell'invenzione di nuove categorie operative nel solco della tradizione della Scuola di Venezia. Gianugo Polesello è stato in questo senso un precursore, sia perché ha esplicitato per primo il rapporto tra teoria e progetto, sia perché lo ha praticato, dando un contributo significativo all'avanzamento teorico della disciplina, proprio attraverso progetti e opere. Il libro propone una riflessione sui contenuti e il valore della composizione architettonica a partire dalle opere e dagli scritti del Maestro friulano coinvolgendo - oltre ai suoi allievi - docenti di composizione provenienti da altre scuole italiane, testimoni della sua esperienza e studiosi di altre discipline. -
Renzo Piano World Tour 02. Un viaggio di quaranta giorni alla scoperta delle architetture di RPBW. Ediz. italiana e inglese
Un diario di bordo che in 40 giorni percorre oltre 50.000 km attraversando 3 continenti e 14 nazioni, visitando 20 città e più di 300 edifici. Un racconto intorno al planisfero alla scoperta delle architetture progettate da Renzo Piano e RPBW. Il Grand Tour del terzo millennio descritto attraverso testi, schizzi e immagini di tre giovani architetti alla scoperta di alcune delle più celebri e note icone dell'architettura. Dall'antica città di fondazione Atene, all'acropoli del terzo millennio New York, incontreremo in questo intenso cammino le architetture di Ando, Rogers, Rossi, Nuovel, Hadid, Big, Gropius, Le Corbusier, Mies, Wright, Foster, e molti altri. Il RPWT è 40 giorni nel pantheon dell'architettura, duemila anni di storia e consapevolezza della frammentaria realtà del mondo. -
Palmanova forma spazio architettura. Ediz. italiana e inglese
L'idea di perfezione della forma urbana contrapposta al non finito dello spazio architettonico della città e delle sue parti è qui indagata e applicata a un caso emblematico, se non unico nel panorama urbano delle città di fondazione, com'è quello voluto e idealizzato dai veneziani con la fondazione nel 1593 della città-fortezza di Palmanova. Per il significato storico, culturale e figurativo che ancora oggi riveste Palmanova, la ricerca mette in campo un particolare approccio alla città antica confrontandosi con la condizione del progetto contemporaneo che, nel caso delle città di fondazione militari, riveste ancora maggior significato nel voler portare a soluzione tematiche d'intervento legate al recupero e alla loro rifunzionalizzazione. E nel caso di Palmanova, gli edifici militari, posti a ridosso dei bordi interni-esterni della città come veri e propri fondali urbani, ne evidenziano il carattere monumentale, evocando attraverso la loro architettura l'immagine dell'antica ""Palma"""". Nel quadro generale di appartenenza storica di Palmanova alle città rinascimentali, il concetto di città ideale costituisce una sorprendente chiave interpretativa per l'osservazione dei fenomeni architettonici in essa compiuti attraverso il tempo o da compiersi con un'operazione di reinvenzione. Da ciò, il riferimento ad alcuni casi studio analoghi, così come il tema del completamento, anzi del compimento del disegno urbano interno alla città - le sei piazze di sestiere, per esempio, mai realizzate architettonicamente - ha consentito di esplorare la singolare natura dello spazio urbano di Palmanova, sospesa, ancora oggi, tra ciò che è il suo presente e la memoria della sua vita precedente, tra un lento e inevitabile abbandono di alcune sue parti e una possibile vita nuova per la città tutta."" -
Fabbrica della meraviglia
Il concorso di idee ""fabbrica della meraviglia"""" nasce in seguito alla decisione, da parte di Orogel, di pianificare la costruzione di una nuova sede in grado di ospitare spazi e servizi destinati a tecnici e impiegati, sale per le riunioni, una biblioteca con cineteca e una scuola di cucina. L'azienda ha voluto promuovere una visione in cui la dimensione imprenditoriale affondasse le proprie radici in un contesto più ampio, di natura culturale. Il concorso ha così offerto ad otto studi professionali, selezionati fra giovani architetti attivi in territorio romagnolo, l'occasione di interpretare il tema dell'edificio per il lavoro, restituendo attraverso la qualità degli spazi lo stupore che una fabbrica può regalare grazie alla sua capacità di innovare, sperimentare, interpretare la tradizione alla luce delle più sofisticate tecnologie. La qualità degli spazi, la loro flessibilità e trasformabilità nel tempo, così come le scelte relative agli aspetti costruttivi sono stati considerati come aspetti centrali. La necessità di rispondere alle richieste espresse dal bando ha condotto all'adozione di strategie che consentano agli ambienti di assumere diverse configurazioni nel tempo e nello spazio. Le suggestioni offerte dai progetti presentati, le possibili direzioni di indagine indicate, l'eterogeneità delle letture proposte, costituiscono un patrimonio di idee che diventa ora bene comune."" -
Metamorfosi. Quaderni di architettura. Ediz. italiana e inglese. Vol. 6: Arte, architettura, topologie territoriali e urbane.
L'uomo ha sempre modellato il territorio nella sua dimensione geografica dal paesaggio agricolo, alla città, al verde dei parchi pubblici dell'800. Dal club di Roma del 1960 in poi, si impone la sostenibilità come strategia contro l'inquinamento e il consumo dei territori. Ora si deve progettare il territorio a consumo zero. La dimensione geografica è quella su cui si deve intervenire con una arte geografica che utilizzi segni compressi di materiali formali offerti dalla natura e i segni del costruito. ""Metamorfosi, Q d. A."""" in questo numero coglie alcuni momenti di questa dimensione progettuale, tutte occasioni per riproporre il metamorfismo come legame delle varie scale.""