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Metamorfosi. Quaderni di architettura. Ediz. italiana e inglese (2020). Vol. 7: Roma: un possibile futuro.
A 150 anni dalla presa di Roma e dalla conclusione del processo di unificazione del Paese, ci troviamo in pieno shock sanitario, sociale ed economico per effetto della pandemia da Covid-19. Nella prospettiva di una probabile rivoluzione antropologica dei comportamenti, occorre interrogarsi su Roma e sul suo possibile futuro. La diffusione capillare delle tecnologie digitali e l'adozione consapevole di modalità di lavoro smart appaiono ineludibili, così come indifferibile è il controllo responsabile dell'ecosistema per assicurare lo sviluppo sostenibile ed equilibrato della città. I prossimi anni saranno sempre meno caratterizzati dalle nuove edificazioni e sempre più connotati dalla trasformazione dell'esistente: riuso e riconversione, riqualificazione e rigenerazione, garantiranno un ampio ventaglio di opportunità progettuali al servizio di una strategia complessa e articolata. -
Il progetto del mondo. Doxiadis, città e futuro. 1955-65
Questo libro parla della città-mondo del futuro e dell'uomo che l'ha concepita. L'Ecumenopolis di Konstantinos Doxiadis, descritta per la prima volta nel 1961, è il risultato di un intreccio che ha radici profonde e attraversa, senza soluzione di continuità, pratica professionale e riflessione teorico-disciplinare. Immaginata come il destino inevitabile a cui il genere umano sarebbe andato incontro, Ecumenopolis racconta di un mondo che, all'indomani della Seconda Guerra Mondiale, è alla ricerca di nuovi paradigmi spaziali: sullo sfondo di un pianeta sempre più piccolo e ormai totalmente disponibile all'azione dell'uomo, l'architetto è chiamato a ridefinire la propria figura e gli ambiti della sua azione, tra l'influenza crescente delle burocrazie e le istanze dei nuovi paesi indipendenti. Sono necessari strumenti di previsione e controllo per ristabilire un legame solido fra l'abitante e le forze che determinano il suo ambiente di vita. Emerge la necessità di un'azione urgente, coordinata e continuativa per far fronte a una scala di intervento che è destinata a crescere fino ad abbracciare l'intero pianeta. In gioco, secondo Doxiadis, vi è la sopravvivenza stessa del genere umano. -
Paesaggi neometropolitani. Ricerca e progetto di architettura per la città di Sestu
Successivamente all'istituzione delle aree metropolitane in Italia, maturano numerosi interrogativi sia in riferimento agli aspetti amministrativi, ben richiamati dalla Legge, che alle questioni del progetto alle diverse scale, dall'architettura al paesaggio, che questa nuova condizione impone. La città di Sestu, uno dei nuclei più importanti e popolosi della prima corona cagliaritana, propone di orientare la propria politica di governo del territorio urbano attorno a un suo rinnovato ruolo nell'area vasta, e avanza ai propri organi di governo di approfondire le 'derive territoriali' misurate alla grande scala, al fine di rendere evidenti le necessità di costruire strategie per la realizzazione di un nuovo rapporto tra costruito e natura, sulle quali ripensare i propri modi di Abitare i luoghi. Questo studio si propone d'investigare il rapporto tra ricerca e progetto di architettura attraverso un approccio multiscalare, fondando il percorso di 'modificazione' dei luoghi sui principi del progetto paesaggistico e urbano, esplorati nei lavori di sintesi finali - 'narrazioni' - all'interno della Scuola di Architettura di Cagliari. Prefazione di Andrea Sciascia. -
Da Unich Pescara 17-18. Progettazione architettonica. Ediz. italiana e inglese
L'emergenza nella quale siamo confinati in questi giorni ci costringe a riflettere sui rischi che minacciano il nostro pianeta, le nostre città e la salute del nostro corpo. Diventa dunque prioritario, il richiamo ad una nuova responsabilità comune per immaginare una più forte sensibilità verso i luoghi dell'abitare. Dobbiamo tornare ai principi del progetto che regolano l'equilibrio tra il corpo della città e quello dei suoi cittadini. È questa la condizione nella quale riconosciamo la centralità dell'architettura, in un periodo in cui ogni generazione deve dare risposte alle domande dello stare insieme, perché ogni comunità sia allo stesso tempo una città, così come Aristotele aveva già auspicato. -
Il cielo in trentatré stanze. Cronache di architetti #restatiacasa
Questo libro è una casa. Una casa composta da 33 stanze. In ciascuna stanza un architetto racconta la sua casa e in ciascun racconto sono evocate altre case. Perciò questo libro è (almeno) una casa alla trentatreesima potenza. Nel periodo di forzato isolamento domestico, causato dalla pandemia da Coronavirus, trentatré architetti, studiosi e amici, hanno posato lo sguardo disciplinare sulle proprie case e su ciò che a partire dalle proprie case è possibile raccontare, disegnare o evocare. Come per il protagonista della ""Finestra sul cortile"""" di Alfred Hitchcock, la permanenza forzata nel proprio domicilio ha permesso di osservare diversamente o più intensamente i paesaggi domestici. Il tema della casa - di tutte le case: reali, immaginate o desiderate - oggi riguarda gli spazi che già abitiamo, nelle città e nei territori; riguarda la necessità e l'opportunità di progettare non tanto il """"nuovo"""", quanto ciò che c'è già; riguarda la possibilità di evocare l'inesauribile immaginario architettonico che il tema della casa da sempre sollecita. con scritti di: Giulio Barazzetta, Federico Bilò, Enzo Calabrese, Antonio Clemente, Isabella Cipolla e Luigi Coccia, Francesco Collotti, Giovanni Corbellini, Claudia Del Colle e Francesco Orofino, Susanna Ferrini, Filippo Lambertucci, Sara Marini, Mauro Marzo, Gabriele Mastrigli, Paolo Mellano, Maurizio Meriggi, Paola Misino, Luca Molinari, Luca Montuori, Manuel Orazi, Riccardo Palma, Valerio Palmieri, Costantino Patestos, Giorgio Peghin, Pisana Posocco, Domenico Potenza, Carlo Prati, Sara Protasoni, Carlo Ravagnati, Andrea Sciascia, Fabrizio Toppetti, Marco Trisciuoglio, Alberto Ulisse, Ettore Vadini, Federica Visconti e Renato Capozzi."" -
Continuare a scrivere nel paesaggio storico. Lettura interpretazione figurazione
L'esistente è una tabula plena. I paesaggi storici sono accumuli stratificati di oggetti architettonici e vuoti; forme, segni e tessiture; memorie, tracce, e assenze che richiedono lettura e interpretazione. Continuare a scrivere sul testo esistente implica un dialogo serrato e complesso che riapre il ciclo delle trasformazioni con cui edifici, Patrimonio e insediamenti co-evolvono e si modificano insieme alle società. Coniugando l'ampiezza dello sfondo teoretico, l'indagine sul contesto e l'impegno progettuale, il libro si struttura su un doppio registro. Quello speculativo, in cui avanza proposizioni critico-teoriche sul rapporto tra l'esistente, la città e il progetto, e quello della verifica nel concreto del caso studio, che si misura con le istanze specifiche avanzate dalla committenza pubblica e l'unicità del locus solus di Cesano Maderno. Definendo l'ontologia della riscrittura, quale nuova inscrizione e stratificazione di segni connessi da relazioni di senso, il libro esplora precise procedure di lettura, interpretazione e ri-figurazione del testo esistente nel rapporto tra decodifica delle strutture sintattiche e lavoro ermeneutico sulle proprietà semantiche e sulla risignificazione narrativa. Entrambi i livelli non presuppongono eredità genetiche ma una intelligenza dei fatti urbani che dipanano nel tempo un rapporto complesso e polisemico attraverso la mise en forme o la scrittura del suolo. Comprendere e formalizzare le relazioni tra ciò che esiste e le modificazioni che il progetto induce come atto critico è il tema su cui si interrogano gli scritti e i progetti qui presentati per superare il mero 'riuso' e la pura 'presentazione' dei siti. -
Le forme e il senso
L'architettura è legata alla vita e per questo deve corrispondere al tempo e al luogo che gli è dato. L'invenzione in architettura è sempre necessaria, ma deve riguardare innanzitutto il senso degli edifici e solo successivamente le regole della composizione e le forme della costruzione. La riflessione sul senso dell'edificio, svolta mantenendo stretta la relazione con la vita che l'edificio dovrà consentire, si oppone sia all'eccesso di forma che alla retorica della libera interpretazione dei significati. L'invenzione presuppone l'immaginazione, ma l'immaginazione in architettura trova attuazione entro una costruzione logica che corrisponde ad un processo di ricerca e scoperta sul reale. L'architetto ci dà, trasferiti in un coerente mondo possibile, i rapporti nuovi da lui individuati fra le cose del mondo reale. I principali strumenti dell'invenzione sono l'astrazione e l'analogia. L'astrazione è necessaria a riconoscere la struttura e le leggi che governano le forme ed i fenomeni. L'analogia è indispensabile in tutti quei casi in cui è necessaria una nuova formalizzazione del senso delle cose. L'ipotesi che il progetto d'architettura possa corrispondere ad una ""epifania"""" sarà dimostrata attraverso l'analisi comparativa dei modi e delle tecniche di tre compositori contemporanei: Steven Holl, Peter Zumthor e Antonio Monestiroli."" -
Omnibus design. Viaggi inediti nel progetto
Perché il titolo ""omnibus design""""? Le ipotesi spaziano. Se partiamo dal latino e dall'antropologia, il significato può riferirsi al design rivolto a tutti: non una disciplina snob ed elitaria, ma una risposta sincera alle molte esigenze del mercato, anche le più modeste. In gergo ferroviario invece, l'Omnibus è un servizio di tratta che effettua tutte le fermate lungo la linea, servendo così i passeggeri più distanti e trascurati. Sul piano professionale dei metodi e dei contenuti pretendere di fare i tuttologi genera riserve e perplessità. Implica la presunzione di saper tutto o di volersi occupare di tutto con una infarinatura generale, nessuna specializzazione e dunque poca competenza e capacità di incidere. Lascio aperta questa riflessione e la affido a voi, fiducioso che saprete giudicare la bontà o meno, la liceità o meno dell'approccio. A parlar di sultani e grandi navi da un lato e di formati di pasta da cucinare dall'altro vi sentirete indecisi nel ritenere plausibile, azzeccata o rischiosa l'adesione a qualsivoglia commessa, o meglio """"scommessa"""". Eppure in ogni progetto ti imbatti in persone, luoghi, situazioni che finiscono con l'intrigarti."" -
Il tempo diverso. Asincronie tra forma ed usi
Il lavoro nasce dal risultato di tre anni di Laboratorio di tesi in Progetto e Contesto del Dipartimento di Architettura di Pescara sulle Architetture Vacanti (coordinamento Paola Misino insieme a Valter Fabietti e Michele Manigrasso), dove il termine ""vacante"""" include aree ed edifici vuoti, senza più una funzione attiva, sospesi nel tempo in attesa di una trasformazione. L'indagine svolta dalla ricerca si pone trasversalmente alla storia misurando la dimensione del fenomeno dell'abbandono nell'ottica positiva di riscatto sia del progetto che della salvaguardia del paesaggio, inquadrando le quantità di suolo esistente da riutilizzare e riqualificare, senza occupare altro territorio. Lo studio costruisce un atlante dei casi studio diffusi tra Abruzzo, Molise e Puglia, approfondendo in particolare una selezione di quindici comuni con tipologie diverse di abbandono che includono sia il patrimonio storico che edifici e spazi aperti di recente realizzazione, senza una qualità architettonica riconosciuta, come ex strutture commerciali, scuole, fabbricati sequestrati o incompleti a causa di fallimenti o abusi edilizi. Una sezione dedicata alle pitture di Andrea Chiesi racconta il momento di pausa che intercorre tra lo stato dei luoghi e la loro possibile rinascita attraverso un suggestivo fermo-immagine di una condizione da cui si è appena usciti, rimasta poi nell'attesa indefinita del cambiamento."" -
Berlin City West. Da Ernst-Reuter-Platz ad An der Urania. Ediz. italiana e inglese
Berlino - città dai molti volti e identità diverse - è stata utilizzata come laboratorio di sperimentazione all'interno del seminario progettuale Berlin City West. Da Ernst Reuter Platz ad An der Urania, organizzato dalla Scuola di Dottorato dell'Università Iuav di Venezia, e dal Deutscher Werkbund Berlin. Il seminario ha inteso confrontare l'operatività della ricerca teorica con la prassi progettuale grazie al coinvolgimento di docenti, tutors e dottorandi intorno al tema del progetto. L'esercizio è stato condiviso con alcune scuole di dottorato di grande tradizione - Venezia, Roma, Napoli e Bari - con l'obiettivo di costruire un momento di confronto di strategie, metodi e riflessioni, alternando, durante alcuni mesi, momenti di lavoro all'interno dei singoli dottorati a incontri collettivi strategici per il confronto tra differenti visioni e approcci. Il lavoro si è concentrato sulla città di Berlino consapevoli del particolare significato che ancora oggi questa città riveste nell'immaginario urbano della cultura architettonica europea, individuando luoghi per la sperimentazione progettuale e definendo obiettivi nell'intento di inserirsi nell'attuale dibattito sulla riconversione di alcune aree cittadine. L'esercizio, al di là di ogni giudizio, torna a riflettere sulle sorti e il destino di alcuni luoghi emblematici della città, proponendo un confronto con la sua storia all'interno di un 'laboratorio di futuro'. -
Unità di luogo-Measure of the place. Ediz. bilingue
«Misura è la cifra che sembra più corrispondere, ad un tempo, alla figura e all'opera di Massimiliano Rendina. Misura, come controllo e adeguatezza delle soluzioni, rapporto tra volumi, oggetti e contesti, tra nuovi segni e paesaggi connotati. Ma una misura che denota anche una discrezione, prima dell'uomo e poi del progettista, nel suo porsi nei confronti del luogo, del tema, della committenza» da Il senso della misura, Bruno Discepolo -
Abitare il contado. La casa nella costruzione del paesaggio ibleo
Costruire per abitare, produrre, villeggiare... contemplare. Dal XIX secolo il territorio ibleo è sottoposto ad un forte insediamento antropico che ne modifica la struttura e ne trasforma per sempre l'immagine; il territorio muta in paesaggio, da strumento a concetto, idea. La casa rappresenta un elemento cardine di configurazione di questo palinsesto. A un'indagine sulle matrici tipologiche e gli esiti formali che ne sono scaturiti nel tempo si affianca uno strumento di ricerca altrettanto efficace che è la sperimentazione sul campo: il progetto e la costruzione di architetture contemporanee che interpretino, oggi, l'abitare nel contado. -
La casa come geografia. Architetture domestiche in Perù di Sandra Barclay e Jean Pierre Crousse
In questo libro ci sono molte case. Tuttavia, questo non è solo un libro di case. Piuttosto, questo è un libro sulla costruzione di habitat. Luoghi congeniali alla vita dell'uomo, dunque, che testimoniano, nelle forme artificiali del costruire, la ricerca di un'armonia con la natura, con le sue leggi e con le sue manifestazioni. Gli habitat costruiti delle case progettate in Perù da Sandra Barclay e Jean Pierre Crousse traggono la loro essenza proprio da questa ricerca di una forma di riconciliazione dell'uomo con l'ambiente che lo circonda. Una forma di equilibrio perduto che questi due architetti ritrovano attraverso il loro lavoro sul progetto e per mezzo di una sempre più matura idea di architettura. -
Relazioni pericolose in luce. Tecnologie sceniche e ri-mediazioni visive per un romanzo epistolare
«La rimediazione trova nella luce artificiale e nelle sue applicazioni, un orizzonte tecnologico innovativo ed in continua metamorfosi, con la cui virtualità i mezzi di comunicazione tradizionali non possono competere: in questo processo in cui i nuovi media si modellano a partire dalle caratteristiche e dalle finalità dei precedenti, i tradizionali sono costretti a ripensarsi sulla base delle innovazioni con cui continuamente vengono in contatto». Il testo contiene riflessioni sulle valenze della luce in ambito performativo e sulle sue innovazioni nel teatro contemporaneo; presente già nella ricerca delle avanguardie, la luce ha mutato ruolo, offrendo inaspettati esiti spaziali, assunti come irrinunciabili opportunità drammaturgiche. Su questo tema contribuiscono trasversalmente alla scrittura scenica: i metodi di ri-mediazione letteraria e tecnologica e le trasposizioni per il teatro ed il cinema, trattati da esperti (Claudio Angelini, Elena Bucci, Anna Maria Monteverdi, Cristina Riccati, Stefania Rimini) che incrociano peculiarità della ricerca personale con aspetti drammaturgici e tecnologici, nell'ambito di un progetto didattico sul romanzo epistolare di Choderlos de Laclos: Les Liaisons dangereuses (1782). -
Scoprire il paesaggio del quotidiano. Un progetto di educazione al patrimonio culturale nella periferia urbana
L'educazione al patrimonio culturale e al paesaggio è nodale per formare i giovani a una cittadinanza attiva e responsabile, alla tutela dei beni comuni, a stili di vita sostenibili, all'apprezzamento della diversità culturale e del dialogo intergenerazionale. Non può dunque limitarsi a episodi sporadici e a beni e contesti di eccellenza, ma deve essere transdisciplinare, inclusiva e praticabile in ogni luogo. Questo libro racconta il progetto di ricerca e azione ""Scuola Attiva Risorse (ScAR)"""", vincitore del Polisocial Award che premia la ricerca a fini sociali del Politecnico di Milano. Il testo descrive un'azione sperimentale e innovativa condotta all'interno di un contesto fragile come quello delle periferie urbane, un processo partecipativo che ha coinvolto scuole, università, istituzioni culturali, amministrazioni e attori privati nell'interpretazione e nella valorizzazione dei patrimoni culturali """"nascosti"""" nei quartieri di margine di Milano."" -
Contested Spaces Concerted Projects. Designs for Vulnerable Memories
European cultural heritage is inherently complex and layered. In the past, conflicting or controversial perspectives on different historical memories and experiences have been colliding in the rich cultural landscape of Europe and continue to do so in the present. Contemporary projects of re-activation of contentious spaces seem to challenge both the traditional design parameters and the role of spatial practitioners. They require new strategies that effectively mix top-down and bottom-up impulses, through a new design approach that is still in search of a clear definition. ""Contested Spaces, Concerted Projects"""" collects the stories of some selected cases of difficult built heritage, in order to highlight the most innovative methodologies of re-activation, by which architects, artists, designers and collectives have developed new participatory public interfaces."" -
Il parco della guarigione infinita. Un dialogo tra architettura e psichiatria
Sul confine tra Italia e Jugoslavia, nel 1961, in un piccolo ospedale di provincia, ha inizio una delle più importanti battaglie per i diritti civili che abbia segnato il nostro Paese. Immagini di reti e cancelli divelti hanno tramandato, della rivoluzione basagliana, la traccia di un gesto radicale, che nega ogni possibilità di riforma dell'istituzione. La ricerca dimostra, attraverso materiali inediti e dimenticati, quanto la negazione dell'istituzione passi attraverso un processo più complesso di trasformazione fisica dei luoghi e dell'architettura. Il dialogo tra architettura e psichiatria, che proprio l'esito della battaglia iniziata qui ha interrotto, pone oggi questioni assolutamente vive: il rapporto tra architettura e potere, quello tra diritti e uso degli spazi e soprattutto il tempo e lo spazio di guarigione che una società produce e immagina per chi non è considerato ""sano""""."" -
Metamorfosi. Quaderni di architettura. Ediz. italiana e inglese (2021). Vol. 8: Percorsi del sacro-Sacred pathways.
Il numero di ""Metamorfosi"""" dedicato al tema dei """"Percorsi del sacro"""" riguarda lo studio di microarchitetture spirituali inserite nella natura, raggiungibili dopo aver percorso dei lunghi tragitti immersi in paesaggi molto differenti tra loro ma ugualmente suggestivi e dotati di un'identità chiara e riconoscibile. Le occasioni sono molteplici e le più diverse, cosi come i luoghi e le motivazioni del loro essere, ma in tutti i casi si tratta di spazi essenziali in cui sperimentare la presenza del divino in comunione con il tutto senza necessità liturgiche e nel silenzio del creato."" -
Un' emozione puramente visuale. Film scientifici tra sperimentazione e avanguardia
Parigi, i ruggenti anni Venti: entrare al Théâtre du Vieux-Colombier e trovarvi proiettati gli studi di Lucien Bull sul ralenti, o entrare allo Studio 28 fresco di inaugurazione e trovarsi immersi in una cristallizzazione di sali minerali proiettata in trittico. Ancora, varcare le soglie di una delle sedi della Filmliga olandese e assistere alla proiezione seriale di sensuali fioriture, o prendere parte alla quarta performance della London Film Society dove un film radiografico ne precede uno sulle gesta del più crudele tra gli insetti, il dytiscus. Frequentemente presente al cuore di quell'esperimento estremamente moderno che è la pratica di programmazione di ciné-club e sale specializzate che negli anni Venti spuntano come funghi nelle maggiori città europee, il film scientifico si trova in quegli anni a essere anche investito di un ruolo cruciale nella costruzione dell'avanguardia cinematografica. è soprattutto in virtù delle tecniche speciali che sviluppa - ralenti e accelerato, microcinematografia e riprese subacquee - che esso può arrivare a rivendicare un suo posto nella riflessione sulla specificità del medium, catalizzando la formazione di alcuni concetti chiave delle teorie estetiche dell'epoca. Perché l'avanguardia è così magneticamente attratta dal film scientifico? -
Lo spazio di relazione nel carcere. Una riflessione progettuale a partire dai casi milanesi
La condizione abitativa delle carceri costituisce una delle emergenze del nostro Paese. La scarsa qualità degli spazi individuali e collettivi determina condizioni tali da ostacolare le iniziative sociali, politiche e legislative che intendono migliorare la vita delle persone recluse e di coloro che lavorano nel carcere. È urgente tornare a una sperimentazione progettuale che rilevi e affronti le criticità degli spazi e che consenta in modo innovativo lo svolgimento delle pratiche che li attraversano, per un carcere che punti alla responsabilizzazione dei detenuti, in ottemperanza ai principi del testo costituzionale. Questo volume aspira a costruire un sapere progettuale operativo applicabile alle carceri italiane, entro le possibilità ammesse dal quadro normativo esistente, ma capace anche di indicare nuovi temi, alimentando una riforma complessiva dell'ordinamento penitenziario.