Sfoglia il Catalogo ibs014
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 3201-3220 di 10000 Articoli:
-
Posso essere felice. Autostima e comunicazione. L'esperienza umana in tempi moderni
Dove va la psicoterapia in un'epoca nella quale il singolo individuo vive la profonda contraddizione fra una globalizzazione massificante e la possibilità sempre più ampia di fare scelte individuali? Per rispondere a questo interrogativo, cruciale per il nostro tempo, l'autore indaga su come si può fare, oggi, una psicoterapia moderna basata sui concetti fondamentali per comprendere la propria identità: felicità, responsabilità, autorealizzazione, emancipazione e comunità. Partendo da queste riflessioni Ullrich compie un percorso in cinque tappe per dimostrare come un individuo possa raggiungere la propria felicità grazie al raggiungimento di un alto grado di autostima e a uno stile di comunicazione con i suoi simili che sia orientato alla comprensione reciproca. Il disegno di un «nuovo modo di stare nel mondo» della persona porta l'autore ad abbozzare una psicoterapia innovativa, fondata sulla costruzione di un vero e proprio personale «progetto felicità». Prefazione di Maria Cristina Koch. -
Nulla è come prima. Le piccole imprese nel decennio della grande trasformazione
I mutamenti dell'economia internazionale, del credito e del mercato hanno rivoluzionato il modo in cui le piccole imprese si affacciano al mercato, esasperandone le debolezze ma anche stimolandone i punti di forza. Gli effetti della globalizzazione, il cambiamento demografico, l'impatto del digitale e della sostenibilità ambientale fanno emergere i tratti di un nuovo paradigma della piccola impresa. Gli spunti emersi propongono una riflessione a tutto campo sui fondamentali del fare impresa, dibattito che diviene strategico in un Paese in cui i due terzi dell'occupazione è generata dalle piccole imprese. -
La perla nera. Guida letteraria di Pantelleria
L’isola di Pantelleria raccontata con le parole di romanzieri, poeti e artisti contemporanei e del passato. La “Perla nera”, come la chiamava il pittore Salvatore Fiume, la fortezza lontana e solitaria per Dino Buzzati. Un’isola con colline, pianure verdi e un cono vulcanico alto quasi mille metri scenario per “La Tempesta” di Shakespeare. Luogo di luci intense e silenzi assoluti, terra del passito che trova spazio nei romanzi di Camilleri. L’autore raccoglie le citazioni più rappresentative per guidare il lettore alla scoperta dell’isola, anche attraverso un’ampia selezione fotografica. -
La Cina nella storia globale. Percorsi e tendenze
La Cina ha rivolto il suo sguardo a Occidente. Quello stesso Occidente che, nel 1800 e per una gran parte del 1900, aveva umiliato il gigante asiatico imponendo con le armi la propria supremazia economica. Ora, con la ""Nuova via della seta"""", la Cina riprende i rapporti con i paesi occidentali proponendosi come protagonista della storia globale. Le tappe di questo percorso sono raccontate in questo libro dai maggiori specialisti a livello internazionale."" -
I gesuiti. Dal Vaticano II a papa Francesco
Nessun ordine religioso ha lasciato un segno così indelebile nella storia della Chiesa moderna e contemporanea, come i gesuiti, circondati sin dal loro sorgere, da ammirazione e venerazione, associati a immagini che evocano eroismo, santità, scienza e intelligenza, ma anche temuti, combattuti strenuamente, non solo dagli avversari della Chiesa cattolica, ma anche da forze concorrenti all'interno di essa. La Compagnia di Gesù, oltre a essere un dinamico, originale ed efficiente ordine missionario, è stata per secoli un poliedrico think tank, un raffinato laboratorio culturale, in cui si sono elaborate molte delle politiche della Chiesa. Questo libro nasce dall'idea di ricostruire le principali vicende che determinano, a partire dal Concilio Vaticano II, la genesi e lo sviluppo di quel lungo e complesso processo di «aggiornamento-rifondazione» dell'ordine, che ne trasforma le finalità e in parte l'identità, e che la maggioranza degli storici concorda nel riconoscere come la configurazione di una «Terza Compagnia», diversa da quella «restaurata», più affine e vicina a quella dei padri fondatori. I generalati di Pedro Arrupe dal 1965 al 1983 e quello del suo successore Peter Hans Kolvenbach dal 1983 al 2008 segnano con accenti, sensibilità e prospettive diverse le tappe di questa complessa e difficile transizione dell'ordine più potente della Chiesa cattolica, nonostante il drastico ridimensionamento dei suoi membri. Nessuna famiglia religiosa vive in un tempo così breve, negli anni del post-Concilio, una così significativa «metamorfosi». Con l'avvento al pontificato di Francesco, primo papa figlio di Sant'Ignazio, i gesuiti hanno ritrovato un nuovo protagonismo nella vita della Chiesa, ricevendo dal pontefice uno specifico mandato, circa missiones, quello di divulgare ed educare alla pratica del «discernimento spirituale», il «carisma dei carismi», come lo definisce Paolo VI, lo strumento per realizzare quella «conversione pastorale» cuore della riforma della Chiesa di cui parla nell'enciclica programmatica del suo pontificato, l'""Evangelii gaudium""""."" -
Ada, Alan e i misteri dell'IoT. Fra cobot, reti digitali, hacker e algoritmi
Un futuro non troppo lontano. Un mistero da risolvere. Ada, con l'aiuto del suo amico Alan, è alla ricerca di sua madre che è scomparsa. È stata rapita? Perché? C'è un black out: computer, sistemi operativi, cobot, intelligenze artificiali non rispondono più ai comandi. Ada e Alan riusciranno a risolvere il mistero e da chi si faranno aiutare? -
Questione di merito. Dieci proposte per l'italia
Il declino dell’Italia è un destino inevitabile? Le dieci storie qui raccolte, con competenza, intelligenza e curiosità, da Maria Cristina Origlia, giornalista economica e presidente del Forum della Meritocrazia (prima associazione no profit nata in Italia per diffondere la cultura del merito nel paese), dimostrano che non è così.rnIn Italia e all’estero – dall’Italia partiti e, spesso, in Italia tornati – ci sono scienziati, filosofi, economisti che hanno costruito le loro carriere sull’impegno, sulla serietà e sul rispetto verso se stessi e le proprie scelte.rnDalla virologa Ilaria Capua, con il suo rivoluzionario approccio alla salute, a Leonardo Becchetti, tra le principali voci dell’economia civile, a Daniela Del Boca, pioniera della partecipazione delle donne al mercato del lavoro. E ancora: dal sindacalista controcorrente Marco Bentivogli, apripista del dibattito 4.0, alla presidente del Maxxi Giovanna Melandri, impegnata a promuovere la finanza d’impatto, dall’artefice dell’Istituto italiano di tecnologia Roberto Cingolani ad Alessandra Perrazzelli, vicedirettrice della Banca d’Italia capace di affermare la visione femminile nel business, da Carlo Cottarelli, impegnato nella missione di diffondere la cultura della spesa pubblica nel paese, a Federica Saliola, che dalla Word Bank lavora per elaborare policy dedicate alla crescita sostenibile. Per finire, il filosofo Luciano Floridi che, con la sua visione utile a comprendere i risvolti etici del digitale, va ad aggiungersi alle altre «storie di merito» di questo libro che è anche un manifesto corale, pieno di idee, proposte, esperienze di persone che possono essere d’ispirazione per il nostro presente. -
Le cinque leggi bronzee dell'era digitale e perché conviene trasgredirle
Goethe e Leopardi introducono a una originale lettura della cultura digitale. Una propaganda interessata parla ai cittadini di radicale rottura con il passato. Eppure, questa stagione, in cui si celebrano i fasti di macchine e delle loro estreme incarnazioni - le Intelligenze Artificiali -, non è che l'ultima manifestazione dell'Illuminismo. Il mito del Progresso si conclude nel progettare macchine destinate a prendere il posto di noi esseri umani. Guru del nuovo tempo insistono nel ricordare ai cittadini la loro ignoranza, e quindi la loro incapacità di capire. L'innovazione è presentata come fatale manifestazione di Leggi di Natura, di fronte alle quali lo spazio per il libero arbitrio si riduce fino ad azzerarsi. Le Cinque Leggi sintetizzano in modo chiaro e evidente questa interpretazione canonica della novità digitale. Serve conoscere le Cinque Leggi per poterle trasgredire. Ricollocata la novità nella storia, smascherato il linguaggio tecnico, è possibile tornare ad una lettura politica. Le macchine digitali sono il nuovo strumento di governo. Il tecnocrate è la figura dominante. Il cittadino è ridotto ad utente di servizi digitali. L'illusoria convinzione di avere a disposizione una crescente potenza di calcolo porta a perdere il senso del limite e della misura. La presenza di macchine digitali, così, finisce per essere un benvenuto monito: ci spinge a tornare ad apprezzare, per differenza, la nostra umanità. -
Le virtù del nazionalismo
Lo stato nazione è la migliore forma di governo che l’uomo abbia ?nora inventato. Questa la tesi audace di Yoram Hazony, che sa di ispirare sospetto e, per molti, avversione. Ma le pagine si susseguono attualissime, scomode, meditate, controcorrente e, in de?nitiva, necessarie. Nessuna ipocrisia, né sconti, risaltando così la forza di un ragionamento pacato eppur stringente. Il Nazionalismo, che per l’autore coincide con l’autodeterminazione dei popoli e con un mondo di nazioni libere e indipendenti, si oppone all’Imperialismo, cioè a qualsivoglia forma di governo che voglia unire l’umanità sotto l’egida di un unico regime politico. Imperialista fu, per Hazony, specie dal 1989 a oggi, la politica degli Stati Uniti d’America che, sino a tempi recenti, hanno cercato di imporre una pax americana. Ma imperialista sarebbe pure l’Unione Europea, rispetto alle singole nazioni membro. Dalla Bibbia a Locke e alla dottrina liberale, dal pensiero ebraico al protestantesimo, dal Sacro Romano Impero alla nostra controversa e travagliata attualità: una rilettura puntuale e originale dello stallo contemporaneo a cui è giunto il sistema simbolico ed economico-politico occidentale. La stampa in lingua inglese, da una parte all’altra dell’Atlantico, seguita a parlarne, tra resistenze ed entusiasmi, ivi incluso il premio di Conservative Book per il 2019. Una lettura che non può essere elusa. -
Global Africa. La nuova realtà delle migrazioni: il volto di un continente in movimento
L'Africa è già cambiata e non ce ne siamo accorti: è il sunto di queste pagine che delineano alcune trasformazioni già avvenute. Obnubilati dalle migrazioni e dall'annunciata apocalisse demografica, gli europei guardano al continente nero come a una minaccia per la loro tranquillità. Considerata in ritardo o «speciale», dal canto suo l'Africa inquieta reagisce alla globalizzazione senza aspettare nessuno: una «rivoluzione dell'io» l'ha resa molto differente dall'immagine consueta. Pionieri di una nuova fase, i giovani africani cercano il loro posto spinti da un inatteso protagonismo. Urbanizzazione, facilità di trasporto, individualismo, corruzione, autoritarismo, «predicazione dell'avidità»: tutto contribuisce a un cambio antropologico che muta in profondità la società tradizionale. Anche la vicenda migratoria - che tanto angoscia gli europei - viene vissuta dai giovani africani in maniera insolita e sorprendente: non solo come esilio ma anche come un'«avventura» nell'oceano globalizzato e burrascoso delle relazioni internazionali, tra il vecchio che resiste e il nuovo che si afferma. -
La strada per il Catai. Contatti tra Oriente e Occidente al tempo di Marco Polo
A partire dagli anni Quaranta del Duecento, diversi viaggiatori approfittarono della situazione di stabilità politica che si era creata a seguito dell'unificazione di gran parte dell'Eurasia sotto i Mongoli, per intraprendere la via dell'Oriente, giungendo in Mongolia o spingendosi fino nel remoto Calai. Si aprì così una fase particolare nei rapporti tra il mondo asiatico e quello europeo. Da allora, per oltre un secolo mercanti - come il celebre Marco Polo (1254-1324) - e missionari - come il francescano Odorico da Pordenone (1280 ca.-1331) - si spostarono tra Ovest ed Est percorrendo la Via della seta o seguendo le rotte marittime che collegavano il Golfo Persico ai porti della Cina meridionale. Le informazioni trasmesse nei loro resoconti contribuirono a delineare una «nuova» immagine dell'Estremo Oriente, profondamente diversa da quella che il Medioevo aveva ereditato dall'Antichità. Il tema dei rapporti tra l'Occidente e la Cina nei secoli XIII-XIV - così importante per capire le modalità di rappresentazione dell'alterità nella cultura europea medievale - viene affrontato nel libro attraverso un approccio multiprospettico e trasversale, capace di far interagire e dialogare efficacemente saperi afferenti a discipline di diversa natura e tradizione. In particolare, l'eccezionalità dell'impresa di Marco Polo e la straordinaria ricchezza della sua opera costituiscono il nucleo ispiratore e la chiave di volta di molti dei saggi qui raccolti. -
Rivoluzionare la scuola con gentilezza. Idee e proposte didattiche per vincere una delle maggiori sfide del XXI secolo
Antonello Giannelli, presidente di ANP, la maggiore Associazione di dirigenti scolastici, ha fatto scalpore qualche mese fa dichiarandosi per l'abolizione delle materie a scuola. La sua convinzione è che l'istruzione deve essere radicalmente rinnovata. Per questo ha chiamato a raccolta insegnanti e ricercatori di grande prestigio – prima fra tutti Lorella Carimali, unica italiana tra i finalisti del premio Nobel per gli insegnanti (Global Teacher Prize) – per lavorare insieme a un nuovo, esaltante progetto educativo. -
Xu Guangqi e gli studi celesti. Dialogo di un letterato cristiano dell'epoca Ming con la scienza occidentale
Xu Guangqi (1562-1633), alto funzionario imperiale vissuto alla fine dell'epoca Ming, è il più celebre tra i letterati confuciani che abbiano aderito alla fede cattolica. Il «dottor Paolo», come venne spesso chiamato usando il suo nome cristiano, fu amico e difensore dei gesuiti che operarono in Cina in quel periodo. Questo libro è una vivida testimonianza della straordinaria sintesi tra culture diverse, tra confucianesimo e cristianesimo, che seppe elaborare, con apertura e originalità, nella sua vita e nelle sue opere. I testi qui raccolti, tradotti integralmente in italiano, in maggioranza per la prima volta, hanno in comune l'idea degli «studi celesti» o dell'«insegnamento celeste», il cui oggetto di studio è il Cielo inteso nel suo senso più ampio, alla ricerca di un sapere al tempo stesso scientifico e spirituale. -
Il Granduca Jean di Lussemburgo
L'ultimo granducato al mondo. Contea di origine feudale, il Lussemburgo, stretto tra Francia, Belgio e Germania e retto da una monarchia costituzionale, è oggi l'unico Granducato al mondo. Un angolo d'Europa davvero incantevole su cui regna Sua Altezza Reale il Granduca Henri, primogenito del Granduca Jean - scomparso ad aprile del 2019 a 98 anni - colui che ha permesso al Lussemburgo di diventare quello che è oggi: sede di molte istituzioni e agenzie continentali, centro finanziario di grandissimo rilievo internazionale, uno scrigno nel cuore dell'Europa. Il Granduca trascorse l'intera vita lottando per la libertà. Si arruolò come volontario nell'Esercito britannico durante la Seconda Guerra Mondiale per combattere il nazismo, unendosi alle Irish Guards su consiglio di Re Giorgio VI. Fu protagonista del D-Day partecipando allo Sbarco in Normandia, prese parte all'occupazione di Caen, alla liberazione di Bruxelles e del Lussemburgo, all'offensiva verso Arnhem e all'invasione della Germania. Il Granduca Jean regnò sul «più piccolo dei grandi Paesi» dal 1964 al 2000, per poi abdicare in favore di suo figlio Henri. Le conversazioni raccolte in questo volume, a partire da quella con l'attuale Granduca, raccontano tutto l'amore di Jean per il Lussemburgo, per l'Europa e per la libertà. Prefazione di Paul Dühr. Postfazione di Danilo Taino. Contiene conversazione esclusiva con Sua Altezza Reale Henri Granduca di Lussemburgo. -
L'arte in rivolta. Pietrogrado 1917
Le memorie di Nikolaj Punin, che si focalizzano sul 1917, anno cruciale per le sorti individuali e collettive in Russia, ripercorrono gli anni irrequieti e turbinosi delle avanguardie artistiche attraverso i vividi ritratti di alcuni dei suoi protagonisti come Chlebnikov, Majakovskij, Larionov, Malevič e Tatlin. Coinvolto in prima persona nell'organizzazione della vita artistica di Pietrogrado, Punin ricostruisce gli eventi storici e politici di cui è diretto testimone, alternando intensi flashback autobiografici e resoconti di cronaca politica, articoli di giornali e documenti ufficiali a brillanti descrizioni della vita quotidiana e riflessioni sull'estetica, l'arte e la filosofia. Dal 1914 frequenta assiduamente l'«Appartamento n. 5», dove vive il pittore Lev Bruni, conservatore dell'Accademia di Belle Arti, con il quale costruisce un profondo sodalizio. L'aria dell'«Appartamento N. 5» è letteralmente impregnata di idee rivoluzionarie. Questi fermenti innovatori, la libertà nella sperimentazione e l'affermazione del valore rivoluzionario della creazione artistica, saranno determinanti nella formazione di Punin come teorico della nuova arte. Nell'appartamento, ubicato nella sede dell'Accademia, s'incontra il fiore dell'intelligencija artistica della capitale; qui, tra appassionate dispute teoriche, si va formando l'arte delle avanguardie e si vanno delineando i nuovi fondamenti estetici che Punin avrebbe difeso con rigore nella sua parabola esistenziale e intellettuale e nella sua produzione. -
Il tempo delle incertezze. 24° rapporto sull'economia globale e l'Italia
Il XXIV Rapporto sull’economia globale e l’Italia fornisce le lenti necessarie per leggere e interpretare gli avvenimenti politici ed economici cruciali degli ultimi dodici mesi: l’Europa e l’Italia, gli Stati Uniti di Trump e la Cina, un Medio Oriente tornato ad alta tensione, le lotte interne del capitalismo, il futuro del lavoro o del non lavoro, l’impatto dell’accordo sul clima. Una chiave di lettura in cui dati, avvenimenti e riflessioni ci permettono di comprendere meglio l’attualità, in un mondo di risorse limitate a fronte di una auspicata crescita. -
«Presidente, non avrà la mia fiducia». Per chi non si riconosce in un paese che «funziona così»
Partendo dal discorso in Senato, in cui nega la fiducia al governo Conte, Matteo Richetti ripercorre le tappe del suo dissenso politico, iniziato con il ritiro dalle primarie del Partito Democratico, fino alla nuova alleanza con Carlo Calenda che ha dato vita al partito Azione. L'autore dettaglia ragioni e retroscena alla base di queste scelte, raccontando il fallimento della politica opportunista e dei partiti ridotti a giochi di nomine, l'incoerenza dei leader, l'inconsistenza delle parole e degli impegni assunti. Racconta dei cittadini «senza risposta», che hanno intrapreso iniziative personali e collettive per sollevare le proprie sorti, senza attendere uno Stato spesso assente: dai giovani che provano ad accedere a una professione senza clientele e sotterfugi, dai cittadini truffati, alle imprese che lasciano l'Italia, al volontariato che non riceve nemmeno il riconoscimento della propria funzione vitale. Attraverso un viaggio nelle realtà più coraggiose ed evocative del Paese, l'autore descrive le proposte politiche e programmatiche per non rassegnarsi all'idea che «in Italia funziona così», ponendo le basi per la chiamata a una nuova stagione di impegno politico e sociale, capace di unire i bisogni dei più deboli e la ripresa economica italiana. Prefazione di don Antonio Mazzi. -
Arma non letale. Come la tecnologia ha reso inutili i proiettili
Acuto e controverso, Arma non letale è un libro che costringe a riconsiderare il mondo violento in cui viviamo e a immaginarne uno più mite oltre il nostro immediato orizzonte.È il 1993 quando due amici di Rick Smith restano uccisi in uno scontro a fuoco dopo una banale discussione in un parcheggio. Questo episodio doloroso porta l'autore a riflettere sulla cultura della violenza e delle armi negli Stati Uniti. Così, nel garage della sua casa di Tucson in Arizona, Smith scopre l'esistenza di una tecnologia inventata nel 1967 dallo scienziato Jack Cover, e mai commercializzata: è il prototipo del Taser, la prima pistola elettrica della storia. Smith raccoglie quella scommessa incompiuta e, passo dopo passo, alimenta la sua missione fino a creare Axon, società leader globale delle tecnologie per le forze dell'ordine. Oggi il Taser viene prodotto e distribuito in 107 paesi. In queste pagine l'autore ripercorre la storia delle armi e della guerra, passa in rassegna le ultime tecnologie di controllo di massa, i sistemi di sorveglianza e le intelligenze artificiali. Racconta la sua storia e la visione di un mondo più sicuro e meno violento, dove metodi alternativi e meno letali sono così efficaci da rendere inutili e obsolete le armi da fuoco. Nell'attuale impasse che caratterizza i dibattiti su aggressività e brutalità della polizia, Smith propone un chiaro piano d'azione. -
Non li lasceremo soli. Italia, Francia e Algeria (1945-1958)
La guerra di Algeria è iniziata il 1° novembre 1954 ed è terminata ufficialmente il 19 marzo 1962. Ma è stato proprio così? Il conflitto è scoppiato improvvisamente quel giorno o era in atto da molto prima? Gli osservatori italiani, già nella seconda metà degli anni Quaranta, registravano da vicino le tensioni crescenti che avrebbero portato alla sanguinosa indipendenza dalla Francia. Tra questi, l'ambasciatore Pietro Quaroni, che con arguzia e lungimiranza, si accorse del ruolo che l'Italia avrebbe potuto giocare nel Mediterraneo, invece di rimanere spettatrice in panchina. Sebbene fosse alleata politica della Francia, l'Italia iniziò a guardare sempre con maggiore interesse ad Algeri come partner economico e commerciale. In questo scenario emerge la figura di un Enrico Mattei nel ruolo inedito di mediatore, che veste gli interessi di un'Italia desiderosa di avere buoni rapporti con le autorità locali, ma anche abile nel non inimicarsi i vicini francesi, disposti a tutto pur di mantenere la colonia algerina: non volendo lasciare soli né gli uni né gli altri, l'Italia provò a barcamenarsi per mantenere un equilibrio sempre più difficile. Prefazione di Giulio Sapelli. Postfazione di Gaetano Quagliarello. -
2020 Pandemia e Resurrezione
Sul mondo, con spaventosa virulenza, si è abbattuto un ""cigno nero"""" di proporzioni immense. Impossibile, dunque, prevederne l'impatto. Tuttavia, in quello che verrà ricordato a lungo come l'""""anno fatale"""", sorge più di un'ombra sulla corretta gestione dell'emergenza. Giulio Sapelli, con la consueta profondità di pensiero, prova a fare luce su questa drammatica crisi e sugli scenari futuri. La pandemia e la sua gestione sono il frutto amaro di una società e di un sistema economico globalizzato come pure di un arretramento della politica, dello Stato e dello spirito pubblico. Sapelli ricostruisce bene le ragioni e gli sbocchi di questo disgraziato stato di cose. Ma tale sciagura, per l'autore, è anche una rara occasione di trasformazione. O meglio di Resurrezione. Il bene comune, così prezioso in questo momento, deve essere messo al centro della scena e devono soccombere i meri tornaconti sia privati sia nazionali. Il passaggio decisivo è la fine del dominio del mercato e il riconoscimento del lavoro come strumento principe per garantire equità sociale, benessere, sicurezza e giustizia.""