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Piccolo schermo. Che cos'è e come funziona la Children's Television
Il tema di questo libro è, a prima vista, semplice: la tv per bambini. Sotto questa apparente semplicità si cela, però, una serie di fenomeni complessi, che mettono in gioco non solo diverse interpretazioni del mezzo televisivo nel nostro contesto sociale, ma anche e soprattutto diversi modi di pensare l'infanzia e di riconoscerne bisogni e diritti. Da una parte, infatti, le caratteristiche destinate ai più piccoli dipendono innanzitutto dalle proprietà che, di volta in volta, nei diversi regimi di broadcasting, vengono riconosciute ai bambini e ai ragazzi in quanto segmento peculiare dell'audience: soggetti da educare, cittadini da formare, utenti da intrattenere, consumatori da coltivare e così via. Dall'altra, tale programmazione appare l'esito di un ecosistema mediale complesso e articolato, parte integrante del comparto televisivo, al confine tra materiale e immateriale, educazione ed evasione, profitto e obblighi di pubblico servizio, denso di valori simbolici e affollato di interessi economici, talvolta in conflitto. Il volume descrive questo ecosistema abbracciando contemporaneamente più dimensioni - da quella giuridico-normativa a quella tecnologica, dalle componenti economiche a quelle più latamente politiche, dall'aspetto ideativo-produttivo alle forme di fruizione, dalla composizione dell'offerta alla riflessione teorica che i Media Studies hanno esercitato su di essa... -
L'ultima utopia. Gli jihadisti europei
Migliaia di cittadini occidentali, immigrati di seconda generazione ma anche autoctoni convertiti, combattono in Siria e in Iraq tra le fila dell'Is o di Al Qgeda. Chi sono e cosa li spinge a compiere una simile scelta? I foreign fighters occidentali non hanno un profilo tipo: tra essi si trovano giovani che provengono da ceti medi e popolari, da periferie metropolitane come da zone residenziali, piccoli delinquenti di quartiere e laureati in buone università. Le biografie dei combattenti jihadisti mostrano la loro eterogeneità sociale e culturale. E permettono di analizzare il contesto nel quale matura la loro scelta estrema. A spingerli verso lo jihadismo è, innanzitutto, l'adesione a un'ideologia totalizzante vissuta come ultima grande narrazione capace di inrterpretare e dare forma al mondo. Ideologia che legittima una violenza dilatata sino al limite estremo e che induce chi vi aderisce a imboccare la via del ""martirio"""" nei deserti mesopotamici o nelle città occidentali. Nel libro sono analizzate le cause politiche, culturali, religiose che inducono i giovani europei a partecipare al jihad. Volgendo lo sguardo verso i luoghi sociali, dalla Rete alle moschee, dalle periferie alle carceri, nei quali avviene la radicalizzazione che precede tale scelta. Per compiere, infine, una ricognizione nelle storie di vita di alcuni foreign fighters francesi, il gruppo più numeroso tra i combattenti europei, e di alcuni convertiti italiani."" -
Il nostro meraviglioso sistema immunitario. Come conoscerlo e preservarlo
Un mosaico di storie di malati per raccontare l'esperienza clinica di un uomo che ha segnato il corso della medicina nello studio delle immunodeficienze e in particolare nella lotta contro l'HIV, dai primordi dell'immunologia clinica fino alle ultime scoperte in questo campo. Si partecipa così al viaggio avventuroso del medico diventato un mito per le sue appassionate battaglie, fatte di amore per la ricerca e la commossa adesione alla lotta dei malati. Un racconto che unisce capacità di divulgazione e profondità d'analisi, scienza ed emozione, suggerimenti realistici e piccoli consigli. E non mancano nozioni scientifiche, ma raccontate in modo semplice e comprensibile per tutti e proposte per una sanità migliore. -
Sogni di pietra
Baku. Sera di dicembre: un ferito giunge in ospedale. È un noto attore azero che ha difeso un vecchio armeno da un linciaggio ed è stato per questo massacrato da fanatici azeri. Nel racconto si intersecano due tragedie: lo scontro etnico/religioso fra armeni e azeri e il mondo violento e pericoloso che si è creato dopo la fine dell'impero sovietico. I pogrom contro gli armeni, le aggressioni in strada, la corruzione dei nuovi padroni e il servilismo e l'opportunismo dei sudditi si intrecciano, senza sovrapporsi al dramma del protagonista, che vive questo mondo come estraneo ai suoi principi morali. Il suo spirito anela alla città sognata di Ajlis. Qui, pur dopo i massacri del 1919, fu possibile ricostruire l'armonia di musulmani e cristiani, azeri e armeni. Ma anche lì il tempo della tolleranza sta giungendo alla fine. ""'Sogni di pietra'... tenta di capire e di spiegare le ragioni dell''altro'. Di più: cerca di riconoscere, con onestà, i torti della propria parte [...] Va da sé che, quando deflagrò lo scandalo per 'Sogni di pietra', il capo dello Stato azero non ci pensò due volte. E ai primi di febbraio del 2013 firmò un decreto per togliere allo scrittore, di colpo rinnegato, il titolo di 'Autore del Popolo'"""" (dalla Prefazione di Gian Antonio Stella)."" -
Macchine per pensare. L'informatica come prosecuzione della filosofia con altri mezzi. Trattato di informatica umanistica. Vol. 1
Nel giro di mezzo secolo, lo scenario nel quale si muove l'uomo è radicalmente cambialo per via dell'avvento di macchine che ci siamo abituati a chiamare computer. Alla presenza pervasiva del computer nell'esperienza umana non corrisponde, tuttavia, la consapevolezza di cosa il computer sia e possa essere. L'informatica - figlia di un'unica tradizione filosofica, da Cartesio a Turing - ignora Freud, Wittgenstein, Heidegger. Rimanendo campo d'azione di tecnici non sempre consapevoli della storia stessa della loro disciplina e delle conseguenze della loro azione. D'altro canto filosofi e scienziati, coloro ai quali deleghiamo la vasta comprensione della vita e dell'universo, privi per lo più di conoscenze tecniche, finiscono per disinteressarsi dell'informatica. L'emergere, l'affermarsi e l'evolvere dell'informatica offrono l'occasione per guardare, da una prospettiva originale, la storia culturale e sociale del Ventesimo Secolo. L'iniziale progetto pretendeva di costruire una macchina destinata a supplire alla pochezza umana, imponendo controllo, regole, ordine, esattezza, in risposta a un'esigenza politica, drammaticamente incarnata nelle dittature degli Anni Venti e Trenta. Un altro progetto, che cresce nel clima libertario degli Anni Sessanta, rovescia l'intento: la potenza della macchina può essere usata - ecco il personal computer - per sostenere l'uomo nel suo farsi carico della propria autonomia, affermando la libertà individuale. -
Milano, capitale morale? La sfida del nuovo sindaco e l'eredità di Pisapia
Milano, vetrina internazionale, regina dei commerci s'è fermata? No, rispondono Sapelli e Festa nella Prefazione: la città presenta qualche segno di cedimento strutturale, ma ha ancora grandi potenzialità. Sul tema intervengono Bussolati, riformista di centrosinistra, e Mardegan, propugnatore dei valori della tradizione cattolico-liberale. Bussolati rivendica il ruolo svolto negli anni dal riformismo socialista e ne vede la continuità con l'amministrazione Pisapia, caratterizzata da trasparenza, legalità, partecipazione. Milano è tornata la capitale del fare, aperta alla sharing economy, al dinamismo imprenditoriale e alla solidarietà. Il suo futuro può essere solo nel segno della continuità, che vuol dire condivisione, innovazione, inclusione. Mardegan, invece, critica l'assenza di progetti strategici, causa di astensionismo. Occorre valorizzare la centralità della famiglia, la libera formazione, la meritocrazia, l'accesso al lavoro, la sicurezza. Il suo gruppo, Noi x Milano, propone perciò un welfare mirato alle famiglie in difficoltà, un'edilizia popolare per i giovani, un'accoglienza con regole certe, un incremento delle infrastrutture, un'alleanza fra ambiente e sviluppo. -
La malattia dell'Occidente. Marketing of life
"Il libro di Ivano Spano è un grande connettore. Srotola, pagina dopo pagina, una moltitudine di opere e autori creando una polifonia là dove si è soliti incontrare una monotonia. Traccia percorsi tra saperi e indica il posto migliore per guadare, raggiungendo l'altra riva. Forse come non mai siamo in presenza di un nomadismo concettuale sorretto da una precisa idea di viaggio. Infatti, i concetti spesi in queste pagine migrano da nord a sud, da est a ovest, eppure sempre accompagnati da precise coordinate. Restando nell'alveo del linguaggio metaforico del titolo ('La malattia dell'Occidente'), non si può che partire dalla diagnosi dell'esistente. E senza indugiare su conflitti di etichettamento (modernità, post modernità, tarda modernità, e così via), è sotto gli occhi di chiunque la constatazione di un rapido mutamento dei codici della convivenza. Saltati - ma non tramontati definitivamente - gli assetti societari della tradizione, ai più pare di essere proiettati in un mondo caotico - nessuno sembra in grado di indicare una direzione - e non è certo un caso che il termine 'crisi' sia associato a una condizione di stato e non di processo. Non più una fase passeggera ma una costante."""" (Dalla Presentazione di Adriano Zamperini, Università di Padova)" -
All'inizio era la favola. Scritti sul mito
"All'inizio era la favola"""": con questa formula Valéry presenta il nucleo fantastico delle narrazioni mitiche. E proprio la genesi del mito, tema fondamentale nella sua opera, viene qui seguita in un inedito percorso polifonico attraverso la varietà dei generi letterari. Se, nella Piccola lettera sui miti, mito è il fantasma dell'amore nella sua intensità e brevità, nell'Uomo e la conchiglia è il racconto delle emozioni di un intelletto che descrive l'infinita varietà di una conchiglia: elogio dell'ordine e della fantasia misteriosamente unite nella creazione della natura e dell'arte. Elogio che prosegue in Su Eureka dove il commento a un saggio di E.A. Poe diviene canto delle origini, mistero della favola come principio di invenzione. Mito e arte nuovamente si incontrano in Anfione, opera in cui la musica, la poesia e la prosa si fondono nel mito dell'artista, del costruttore scelto da Apollo, figura della metamorfosi dell'arte. Un mito, tuttavia, rivissuto e rimediato dall'uomo moderno, che, nella creazione artistica, vede la lotta fra il divino e il demonico, una trama in cui la grazia è unita al dolore e alla passione. Questo drammatico contrasto trova la sua conclusiva espressione in un breve poema in prosa, L'angelo, che Valéry scrisse poco prima della morte, avvenuta a Parigi nel luglio 1945. L'angelo rappresenta la tormentata certezza che il mito continua nel dialogo dell'arte, nella sua possibilità di interpretare l'uomo e il mondo..."""" (Elio Franzini)" -
La via della seta nella storia dell'umanità
Per secoli, la Via della Seta ha rappresentato un ponte fra diverse civiltà, cruciale per gli scambi commerciali ma anche per la circolazione di idee. Oggi, con l'avanzare della globalizzazioni la sua suggestione rimane intatta. A rendere così affascinante la storia della Via della Seta contribuisce la duplice direzione in cui è stata percorsa, da Est verso Ovest e da Ovest verso Est, che spinge a superare la percezione di una irriducibile dicotomia Cina-Occidente, ancora troppo frequente nel sentire diffuso. Questo libro, dalla lettura scorrevole, fornisce un quadro semplice e sintetico ma al tempo stesso accurato di una storia complessa, lunga più di millecinquecento anni. Un ricco racconto insomma di viaggi, incontri e scontri, scambi di beni materiali, conoscenze tecniche, credenze religiose, lingue e arti. Oggi siamo tutti eredi di tante intelligenti interazioni tra popoli diversi, che questo volume segue in modo appassionante nel loro riecheggiare da un'area all'altra, da un secolo all'altro. -
Il potere vuoto. Le democrazie liberali e il ventunesimo secolo
Il grande gioco del potere sta cambiando e la democrazia liberale vive una crisi dai due volti. Da un lato l'avanzare del populismo, la fine dei partiti, il leaderismo, l'influenza del potere giudiziario, costituiscono il nuovo codice genetico della sovranità statale. Dall'altro sul tavolo della politica internazionale sono evidentissimi i fallimenti dell'esportazione della democrazia, le ipocrisie della tutela dei diritti umani. Con queste premesse, un viaggio dentro i meccanismi della democrazia liberale non può che essere un viaggio nella crisi dell'Occidente, nello sgretolamento della politica, nella debolezza delle democrazie occidentali di fronte ai grandi cambiamenti imposti dall'avvento della globalizzazione, delle nuove tecnologie, delle sfide geopolitiche. Prefazione di Marco Valerio Lo Prete. -
Il grande imbroglio. Come le banche si prendono i nostri risparmi
Cos'è successo ad Arezzo, Ancona, Chieti, Ferrara, Vicenza, Treviso e in tante altre città? Perché migliaia di italiani sono scesi in piazza a protestare chiedendo di riavere i propri soldi? Il grande imbroglio ai danni dei risparmiatori italiani si è consumato nel giro di pochi mesi: un falò delle vanità finanziarie che ha bruciato milioni di euro. A farne le spese i risparmiatori più sprovveduti, quelli che hanno creduto ciecamente ai consigli ricevuti: azioni e obbligazioni subordinate delle banche sono diventate carta straccia. Colpa di investimenti scellerati da parte degli istituti di credito e di alcuni banchieri spregiudicati che prima di ogni altra cosa, hanno pensato al loro personale tornaconto. Ecco tutto quello che dovete sapere per evitare che, in futuro, anche i vostri risparmi finiscano col pagare le ambizioni e gli affari altrui. -
Armenia oggi. Drammi e sfide di una nazione vivente
Piegata da una crescente miseria, approdo di migliaia di profughi provenienti dalla Siria e stremata infine da una guerra - quella per il Nagorno-Karabakh che a oltre vent'anni dal suo inizio pare sempre più lontana dal trovare una soluzione, l'Armenia lotta oggi per la sua sopravvivenza. Attraverso agili capitoli, il volume accompagna il lettore alla scoperta di questo Paese ancora poco conosciuto. Non per raccontarne il passato - una memoria tenace, ma non pacificata, anche a causa del negazionismo che pesa sul primo genocidio del XX secolo - bensì un presente carico di sfide. Prefazione di Antonia Arslan. -
Esilio siriano. Migrazioni e responsabilità politiche
Il dramma del popolo siriano non è soltanto racchiuso nella guerra devastante che dal 2011 ha ucciso migliaia di persone e distrutto gran parte delle infrastrutture del paese, ma si risolve soprattutto nell'esilio. L'esilio è al contempo una condizione materiale e mentale: è il trauma sentimentale della privazione e del distacco forzato dalla propria terra ma si realizza anche nell'impossibilità di essere libero in patria. L'esule si accomiata dall'esercizio della cittadinanza, perché privato del suo spazio pubblico. In questa prospettiva, Esilio siriano esalta il carattere squisitamente ed essenzialmente «politico» della condizione dell'esule - cominciato ben prima del 2011 e articolatosi attraverso vie di fuga, sopravvivenza e resistenza al regime degli Asad. Tuttavia, attraverso la rivoluzione del 2011 e la guerra che ne segue, la Siria si dissolve nei fragili equilibri geopolitici che uniscono tra loro la crisi dei confini mediorientali, la creazione del sedicente «Stato Islamico», fino a un'Europa che ha già in parte sacrificato le sue premesse liberali di fronte all'emergenza umanitaria dei rifugiati. Attraverso l'unione di competenze diverse, mutuate da un'esperienza diretta della Siria, comune a tutti gli autori di questo libro, Esilio siriano ha l'ambizione di proporre una sintesi dell'intreccio delle varie crisi politiche - nazionali, regionali e internazionali - oggi rappresentate dal dramma del popolo siriano. -
La fabbrica della democrazia. Come comunica(re) il parlamento
Comunicare l'Istituzione nella ""società dell'informazione"""", quando tutto cambia e i tempi delle mutazioni sono veloci, è un'azione di grande responsabilità e insieme una sfida quotidiana. Comunicare e informare però non sono sinonimi, ma richiamano significati e filosofie addirittura antinomiche. Partendo da questa distinzione, il libro propone un'analisi antiretorica, condotta attraverso parole-chiave quali """"fonte primaria"""" e """"pluralismo delle fonti""""; analizza il significato della """"mediazione"""" del giornalista nelle istituzioni, con particolare riferimento al Parlamento, il valore del bagaglio deontologico e della """"responsabilità istituzionale"""" che ne deriva; passa in rassegna princìpi costituzionali, assetti regolamentari, norme e prassi. Ma il libro non è un catalogo di leggi né un compendio di teorie: è un racconto di come funziona veramente il mondo dell'informazione nelle Istituzioni. È l'esplorazione di un terreno non sempre lineare che investe alcuni aspetti cruciali della dialettica democratica. Prefazione di Stefano Folli."" -
Miei piccoli lettori... Letteratura e scienza nel libro per ragazzi tra XIX e XX Secolo
"Un libro che fino a qualche decina di armi fa sarebbe stato definito 'eretico' sia per il tema poco 'umanistico', sia per la mancanza di quel 'velo pedagogico' che continua a offuscare il visus di qualche 'addetto ai lavori'."""" (dalla postfazione di Pino Boero)" -
Television(s). Come cambia l'esperienza televisiva tra tecnologie convergenti e pratiche social
La convergenza tecnologica e l'ibridazione con la Rete non hanno prodotto nell'ultimo decennio la tanto attesa (e paventata) fine della televisione. Ma certamente ne hanno ridisegnato i confini, ridefinendone gli operatori e i modelli produttivi e distributivi, moltiplicandone schermi e setting di fruizione, dilatandone l'esperienza, e i suoi significati, oltre l'originale unicità del medium e la stabilità delle pratiche di consumo. Questa nuova TV fluida, ubiqua, senza limiti di tempo, componibile, modulabile e definitivamente avvolgente ci pone davanti a una serie di sfide teoriche ed empiriche ineludibili: in primo luogo, l'idea di flusso, alla base della televisione dei palinsesti, sta cedendo spazio alle pratiche audience-controlled, che ridefiniscono schermi e tempi di visione, promuovono la circolazione (digitale) dei contenuti e integrano l'interattività nell'esperienza televisiva. In secondo luogo, ai broadcaster tradizionali si vanno affiancando nuovi player Over The Top (come, per esempio, Netflix e Amazon) all'interno di un ecosistema in cui cambia il modo di concepire e distribuire contenuti televisivi. Infine, le audience stesse, impegnate in un inesauribile andirivieni di esperienze che entrano e escono dai confini del medium, degli schermi e dei singoli contenuti, impongono una revisione dei modelli di osservazione, analisi e valorizzazione delle pratiche di consumo, con uno sguardo interessato a comprendere la nuova centralità della/e televisione/i. -
Milano e le sue rotte obbligate. Le acque che ci tocca navigare. Appunti per una cittadinanza sostenibile
Le rotte di cui si parla in questo libro sono quelle tracciate dalla vocazione internazionale di Milano. L'esperienza di Expo ha fatto non solo ritrovare alla città il suo ruolo di guida del Paese, ma ha esaltato la sua attrattività verso il mondo, lanciandola stabilmente nel marketing urbano globale: dopo il decennio di Barcellona e poi quello di Berlino, ci sono così tutte le condizioni per puntare ad avere un decennio di Milano come città-mondo. Questa possibilità è a portata di mano. Deve però fare i conti con le emergenze dell'oggi, che qui sono sinteticamente, ma efficacemente, annotate. -
Didattica sensoriale. Oggetti e materiali tra educazione e design. EDDES/2
La scuola ha oggi bisogno di una didattica che attivi i sensi e recuperi la materialità del sapere, ponendo attenzione, ai fini dell'apprendimento, alla qualità sensibile e quindi anche estetica degli oggetti. Qui vogliamo definire i fondamenti, i criteri e le qualità tramite i quali è possibile realizzare una didattica sensoriale in dialogo tra le scienze dell'educazione e quelle della progettazione, presentando una rassegna di schede che catalogano oggetti e materiali provenienti sia dal mondo del design, sia dal mondo della formazione. Un approccio sinergico tra educazione e design costituisce infatti la premessa per sviluppare ""oggetti per imparare"""", che da un lato sostengano l'apprendimento aperto e diversificato e dall'altro stimolino l'esplorazione e la creatività. Prendere in considerazione la potenzialità educativa degli oggetti significa impadronirsi di una tecnica che può offrire nuovo nutrimento culturale alla didattica scolastica: la sfida di questo libro è dare forma concreta a questa nuova visione della didattica."" -
Io desidero la pace (anì' rozeh shalom). Morris Sciarcon, ebreo di Rodi sopravvissuto alla Shoah
Morris Sciarcon è un giovane ebreo nato nell'isola di Rodi, da poco diventata italiana. Cresce in una piccola ma vivace comunità che da sempre vive pacificamente accanto a quella greco-ortodossa e alla musulmana. Da Rodi, nel silenzio assordante di chi avrebbe dovuto salvaguardare la vita della comunità ebraico-italiana, scende verso l'inferno dei campi di sterminio nazisti. Sfugge alla morte che non risparmia la sua famiglia, resiste, inventa stratagemmi e alla fine sopravvive. Si sposa giovane e va a vivere in Israele, poco dopo è in Italia, poi è la volta dell'Africa, infine di nuovo in Italia. Vive la Roma delle periferie e sogna l'America. In un tempo in cui rinasce lo spirito guerriero e il conflitto torna a essere popolare, la storia di Morris è piccola ma esemplare per la sua linearità: ci dice che l'unica lotta che vale è quella per la vita. Non si tratta di evitare le proprie responsabilità, evitare la guerra significa non sottomettersi allo spirito del male che divide, contrappone, disprezza. Sembra che Morris non si lasci mai prendere dagli ardori sprigionati dai grandi fenomeni storici che attraversa: la guerra al nazismo, la formazione di Stati, il sionismo, le indipendenze. Corre via. È il suo modo di restare umano in un mondo inumano. Il suo unico desiderio è quello della pace che si costruisce non contro, ma accanto agli altri. -
I musulmani nelle società europee. Appartenenze, interazioni, conflitti
Se ne parla molto, se ne sa troppo poco. I musulmani in Europa sono spesso oggetto di discussione, molto più raramente di analisi. Questione divisiva per la società, tema di conflitto anche politico, argomento di discussione mediatica ma non altrettanto spesso di approfondimento: auspicabilmente, a partire da studi che consentono di sviluppare teorie e interpretazioni maggiormente fondate. Come quelli qui presentati da autori accomunati, più che da condivisi riferimenti teorici, da un medesimo approccio, che interseca diverse discipline - sociologia, scienza politica, storia, psicologia -, e da uno sguardo che pone costantemente al centro della riflessione temi quali l'identità, l'ideologia, le istituzioni, le relazioni tra generi, i movimenti islamisti. Studi che vogliono essere un contributo all'analisi, nelle sue molte articolazioni teoriche ed empiriche, dell'islam in Europa. Nel volume sono presenti, dunque, saggi che esplorano questioni come i fondamenti della sociologia dell'islam, il dibattito sulla radicalizzazione nelle scienze sociali, le forme di produzione di conoscenza islamica in Europa. E prendono in esame, concentrandosi in particolare sul caso italiano, i percorsi delle seconde generazioni, i detenuti musulmani in carcere, i processi di radicalizzazione femminile, le coppie miste, le relazioni tra Stato e associazionismo islamico, i processi di formazione connessi alla presenza dei musulmani nella società e la domanda di conoscenza che ne deriva. Saggi di Enzo Pace, Stefano Allievi, Renzo Guolo, Annalisa Frisina, Francesco Cerchiaro, Paolo Di Motoli, Maria Bombardieri, Mohammed Khalid Rhazzali, Valentina Schiavinato.