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Ivan Illich. Il mondo a misura d'uomo
Prete cattolico agli antipodi di ogni moralismo, europeo per metà, ebreo trapiantato nel quartiere più povero di New York, Ivan Illich (1926-2002), con le sue idee controcorrente ha dato un contributo innovativo e irrinunciabile, soprattutto circa la decrescita economica e l'interculturalità. Un confronto ineludibile nel nostro mondo burocratizzato che sembra aver smarrito tanto il senso dell'evidenza, quanto quello della misura: «Solo se sei totalmente libero, puoi vivere» (Ivan Illich). -
S-confinamenti. Overspilling
Nel conflitto si varcano i ""crinali"""", cioè le soglie critiche dove fiorisce la vita interiore e, con essa, la libertà. Per molti che si occupano di travagli esistenziali o delle ferite subite dalle vittime di tragedie, la visione positiva del conflitto è stata una conquista, ben oltre i confini del senso comune che lo identifica solo come pericolo. L'autore traccia una panoramica dell'approccio tipico nello studentato internazionale - World House di Rondine: la scoperta della persona nel proprio nemico. Questo avviene attraverso giovani che per un biennio accettano di praticare la convivenza quotidiana """"stando a tavola col nemico"""" dopo le ore di studio nelle univeristà Italiane. Il libro inquadra le loro esperienze sui conflitti che degenarono in violenza e in guerra, e sui cambiamenti delle loro relazioni."" -
Quaderno delle stagioni
Pensieri, frammenti, aforismi. Descrizioni di paesi e di giorni, di ricordi e di nuvole. Annotazioni da diario e meditazioni sulla poesia, sul linguaggio, sulla sua necessità. Una prosa che nelle sue scansioni e nel suo ritmo accoglie il passaggio del tempo e il succedersi delle stagioni. Uno sguardo che scruta l'orizzonte, posandosi su quei confini dove l'esistenza del singolo è contigua all'esistenza universale, e il proprio respiro è tutt'uno col respiro della terra e dei mondi. -
In principio la cura. Da un'etica individualista a un'etica relazionale
In un tempo in cui sono troppe le contrapposizioni ideologiche sulla morale, il presente lavoro presenta il concetto di cura come base per un linguaggio comune. Urgente è passare da un'etica individualista, fondata sui criteri di imparzialità e giustizia, a un'etica relazionale: ""prendersi cura"""" dell'altro è la forma più alta di servizio e di donazione di sé in quanto mostra di essere consapevoli della costitutiva vulnerabilità umana."" -
Chèrti verti. Aforismi e poesie in dialetto romagnolo
Dauro Pazzini, poeta, paroliere, scrittore, qui ha deciso, licenziando questa nuova raccolta, di sintetizzare e sincopare i suoi testi, abbreviarli, restringerli fino a dare loro la forma dell'aforismo. È un'esigenza di essenza che molti autori avvertono ma non tutti coltivano perché serve coraggio e lui dimostra davvero di averne. ""Eppure chi scrive aforismi ha il dono di utilizzare poche parole ma così potenti da gettare un fortissimo abbaglio e anche un indomito seme, e ancora condurre a uno spazio lungo di riflessione dettato proprio da quella frase che sembra un abbozzo"""". Prefazione di Rita Giannini."" -
Nuvole architettoniche. «I miti nelle sculture e nello Zibaldone grafico di Ilario Fioravanti». Per i luoghi della memoria di Savignano sul Rubicone. Ediz. illustrata
«Due amici, Cesare e Ilario, percorrono, con linguaggi diversi, gli stessi itinerari dell'immaginazione, i sentieri e le strade della classicità che conducono al mito: non per semplice curiosità intellettuale, o per vezzo accademico, ma perché entrambi avvertono nel mito uno strumento sottile e profondo, perennemente acuminato, per decifrare la storia, per ""saperne di più"""" sulla nostra epoca, sull'animo umano e su se stessi. Dunque, per raccontarsi.» (Vittorio D'Augusta)"" -
La decrescita come liberazione. I fondamenti antropologici della democrazia
"Il percorso sviluppato da Montanari serve eminentemente a ripensare le condizioni di vita diffuse nella società moderna e il terreno antropologico di fondazione della politica, intesa tanto come logica quanto come prassi. Nella prima parte del libro egli decostruisce la pretesa di universitalità dell'universalismo occidentale, che sarebbe più onesto intendere come una perdurante tendenza di """"colonialismo totale"""", che si articola sul piano culturale e poi su quello economico politico. Le radici di questa pretesa di universalità fittizia e oppressiva sono individuate nella struttura stessa della società occidentale, cioè nei presupposti sono quelli tipici della """"mentalità del sacrificio"""", per la quale, in nome del potere e della coesione sociale, si escludono e si eliminano categorie intere di esseri umani individuati come vittime contro le quali si canalizza la violenza diffusa nel corpo sociale. La legittimazione e l'ordinamento di questa pratica costruiscono di fatto la struttura logica, economica e politica della convivenza."""" (Dalla Prefazione di Roberto Mancini)" -
Gandhi e il senso dell'economia. Una via per il futuro
Il libro, grazie alla pubblicazione in India della Collection Work of Mahatma Gandhi, compie un'analisi dei testi di Gandhi per ricavare i concetti-chiave di un nuovo tipo di economia e di società, disseminati in numerosi e regolari interventi su riviste e giornali. Successivamente, una lettura critica individua le linee-guida di una proposta che non resti legata a quel particolare periodo, ma si concretizzi nell'attuale contesto storico. Oggi è richiesta con urgenza la responsabilità di un impegno personale quotidiano, ""dal basso"""", per una politica che intenda uscire dalla logica economicistica."" -
Fëdor Dostoevskij. Il problema del male
Il presente studio non intende tanto arricchire la sterminata letteratura erudita su Dostoevskij, quanto invitare il lettore a un dialogo con lui, nello spirito di un filosofo italiano, Luigi Pareyson, che gli ha dedicato pagine intense e profonde, sostenendo che non è possibile «parlare di lui senza parlare con lui». Attraverso i maggiori romanzi di Dostoevskij si segue il progressivo approfondimento dell'unico tema che gli interessava veramente, la lotta tra il bene e il male nel cuore umano. In particolare ci si concentra su uno dei testi più giustamente famosi, ""La leggenda del grande inquisitore"""", incastonata in uno dei romanzi più filosofici, """"I fratelli Karamazov""""."" -
Sguardo contemplativo. Saggio su Pietro Damasceno autore filocalico
Pietro Damasceno è un solitario bizantino dell'XI/XII secolo. Della sua vita non sappiamo quasi nulla, possediamo invece un suo testo, esteso, curioso e profondo, che tratta di questioni spirituali come preghiera, meditazione, ascesi, umiltà e contemplazione. Per il suo stile lento, pacato e saggio, Pietro potrebbe essere chiamato il ""Montaigne bizantino"""". È un autore da scoprire."" -
StoRYcycle
In questo secondo libro della collana ""Trame"""", """"StoRYcycle: la bellezza di storie rovesciate"""", l'autore ripercorre le tappe di come una dinamica belligerante è stata trasformata in un sorprendente potenziale creativo. Un vero e proprio cambiamento di mentalità che """"ricicla"""" le macerie in mattoni, segno che è stata ritrovata la fiducia tra giovani ex nemici ospitati alla Cittadella della Pace. Con questo racconto Rondine festeggia il proprio ventennale associativo e avvia una ricerca profonda sui fattori in gioco in ogni degenerazione dei conflitti. Una storia viva nel corso della quale lo staff sta elaborando un metodo psico-pedagogico fondato sulla relazionalità ospitale. Un metodo per superare la sedimentazione dell'odio, che è presente non soltanto nelle società postbelliche."" -
L' oro e il fuoco. Visioni. Brani scelti dal diario: «A Fountain of Gardens» (1670-1685)
Jane Lead (Inghilterra, 1624-1704) è stata profetessa e guida spirituale. La prosa visionaria dei suoi diari, ""A fountain of gardens"""", s'accende di aure, di radiazioni, di fuochi. Suo centro in eludibile è l'apparizione della Divina Sapienza (Divine Wisdom), Madre cosmica che introduce ai dettami della Parola. Lungo il tragitto di una rigorosa ascesi la Lead si fa poetessa e pittrice dell'immateriale tra metafore alchemiche, rosa crociane, magiche o oniriche aprendo sia alla meraviglia delle vedute interiori, alla straordinarietà dei contatti con entità spirituali, attori di scenari metafisici."" -
Emilia Belzoppi. Una donna dell'Ottocento tra San Marino e Verucchio
"Il secolo XIX è stato studiato, esplorato, setacciato così minuziosamente dagli storici che pertanto è molto difficile aggiungere qualcosa di nuovo a tutta questa somma di informazioni e di commenti che riguarda un periodo così denso di avvenimenti, di trasformazioni e innovazioni tecniche, sociali politiche. Questo scritto pertanto non vuole assolutamente essere un documento storico, ma solo uno schizzo di quella che era la vita di una famiglia del 1800, con la sua quotidianità, con le sue difficoltà, i suoi affetti; vita e sentimenti così diversi da quelli attuali. Queste note sono supportate da delle memorie che una mia antenata, mia bisnonna per parte di madre, scrisse in età avanzata e che in parte sono qui riportate ed illustrano un piccolo ma vivacissimo mondo compreso tra un piccolo Stato: San Marino, e un piccolo paese: Verucchio. Spero di aver tracciato con l'aiuto della mia bisnonna, un piccolo ma colorito affresco di questo mondo.""""" -
La città blu indaco
In un delizioso paesino tinteggiato di blu, viveva una donna nel suo sfarzoso palazzo. Malika, il nome di lei, era una donna molto, molto ricca ma arida, piena di risentimento verso tutto e tutti e profondamente annoiata. Era inoltre completamente sola. Un giorno, in seguito alla sua ennesima dimostrazione di poca, quasi nulla umanità, i vicini, in collera, decidono di ribellarsi e appiccano il fuoco alla sua casa e quindi a tutte le sue ricchezze. Questo episodio turba nel profondo Malika, che, in quel momento, vicina alla disperazione, ha un incontro speciale, uno di quegli incontri destinati a cambiare per sempre il corso della sua esistenza: un pavone di nome Chapal, un mentore per lei, che l'aiuterà come guida nel processo di trasformazione che la renderà una persona diversa. Età di lettura: da 6 anni. -
Michael Amaladoss. Il teologo indù cristiano si racconta
Viviamo in un mondo pluralista con molte religioni, culture, lingue, gruppi etnici. Dovremmo essere capaci di conoscere, accettare e apprezzare gli altri. Dovremmo dialogare e collaborare per il bene di tutti. È necessario portare le persone a capire che l'unico Dio può essere raggiunto in maniere diverse. Le strade diverse dipendono dalla storia, dalle circostanze geografiche e culturali. La sfida non è solo quella di rispettare e di tollerare queste differenze, ma di celebrarle. Le religioni non salvano. Ma Dio sì. Dio può far uso di ogni mezzo per raggiungere le persone. Dio può parlare tramite santi e profeti in ogni religione. Con contributi di Brunetto Salvarani e Gaetano Sabetta. -
S-ciantèll ad Paròli. Tla Gràn Bascòza de Zìl
Se nelle precedenti raccolte, erano ""Le voci"""" a inscenare le forme di una vita comunitaria, abitata dalle storie familiari, degli amici, dei conoscenti, dei luoghi in cui si consumano il rito necessario della convivialità, dentro lo scorrere inevitabile del tempo, questi """"s-ciantèll"""" muovono dal bisogno di trovare le parole per dire di una natura, di un cosmo nelle sue forme domestiche, dove ritrovare indizi, frammenti s-ciantéll appunto di """"bellezza"""", di vita che si rinnova, accogliente e consolatoria. Prefazione di Ennio Grassi."" -
Arimnestos l'etrusco. Mito, storia e archeologia
L'indagine ha inizio da un passo di Pausania, celebre periegeta greco vissuto nel II secolo d.C., che menziona un re etrusco di nome Arimnestos che regnò sui Tirreni, il quale, primo fra i ""barbari"""", offrì un ex voto nel più celebre santuario del mondo antico: il tempio di Zeus a Olimpia. Le straordinarie corrispondenze cronologiche e archeologiche riscontrate negli ultimi decenni nella Romagna sudorientale, sembrano dar credito a vicende che risalgono alla prima metà del VII secolo a.C., proprio negli anni in cui questa zona era abitata da genti etrusche caratterizzate da una straordinaria espressività culturale e ideologica. L'autore Andrea Antonioli, ci conduce in un mondo perduto e suggestivo. Indagando sulle testimonianze esistenti e coniugando le fonti storiografiche con le evidenze archeologiche nonché altre discipline come la glottologia e l'iconografia, si cerca di far luce sulle vicende del re etrusco Arimnestos, possibile prima figura di capo che la Romagna abbia conosciuto. Da ciò ha origine un viaggio narrativo che ripercorre i miti e le vicende dell'Adriatico, caratterizzato dalle navigazioni dei Greci e di altre civiltà."" -
La conoscenza religiosa nella scuola. Tra cultura e sfida educativa
La presenza dell'insegnamento della religione cattolica nella scuola pubblica, in Italia e in Europa, continua a suscitare un crescente interesse, unitamente a controverse discussioni in un contesto, come quello attuale, di ""cambiamento d'epoca"""", di profondi mutamenti culturali, sociali e politici. Ciò ci sollecita a ripensare più attentamente al ruolo della conoscenza religiosa nella scuola (pubblica e paritaria), e in particolare alla specificità dell'insegnamento della religione cattolica (IRC) come disciplina scolastica, al suo profilo culturale, conoscitivo, formativo e pedagogico, nel quadro delle finalità della scuola. IIl volume raccoglie i saggi di: Sua Ecc. Mons. Francesco Lambiasi, Sergio Cicatelli, Sergio De Carli, Flavia Montagnini, Andrea Porcarelli, Maurizio Schoepflin, Adolfo Morganti, Daniele Celli, Piergiorgio Grassi. Con interventi di: Natalino Valentini, Monica Forziati, Auro Panzetta, Giordana Cavicchi, Don Guido Benzi, Don Giovanni Tonelli, Don Tarcisio Giungi."" -
Opera in versi. Testo francese a fronte
«Arthur Rimbaud sgorga nel 1871 da un mondo agonizzante che ignora l'agonia e si mistifica, perché si ostina a rivestire il suo crepuscolo con le tinte dell'alba dell'età dell'oro... Ogni movimento della sua opera e ogni momento della sua vita partecipano a una impresa che si direbbe condotta alla perfezione da Apollo e da Plutone: la rivelazione poetica, la rivelazione meno velata che, in quanto legge, ci sfugge ma che, sotto il nome di fenomeno nobile, ci abita con familiarità. Siamo avvertiti: fuori dalla poesia, tra il nostro piede e la pietra calpestata, tra il nostro sguardo e il nostro percorso, il mondo è nullo. La vera vita, il colosso inconfutabile, si forma unicamente nei lati della poesia. Tuttavia l'uomo non ha (o non più, oppure non ancora) la sovranità di disporre di questa vera vita, di attingervi la propria fertilità, se non per brevi lampi...». (Critico: René Char) -
La fede di Miguel De Unamuno
"Se la poesia sa che siamo aiutati da quello che non esiste, allora forse solo il Poeta con la sua spiritualità può abitare la frontiera tra dubbio e fede. Miguel De Unamuno ci insegna che per far risuscitare la speranza è necessario che muoia quella fede che pretende di razionalizzare i dogmi. Una fede atipica la sua, attraversata da molti punti di domanda il cui scopo è quello di risvegliare i vivi. Poeta del sentimento tragico, quello del grande pensatore spagnolo è un cristianesimo che non smette mai di camminare, adulto e insieme bambino perché capace di tornare allo stupore davanti alle domande sulla vita. De Unamuno passò per eretico ed eterodosso ma fu uno dei cristiani più autentici del suo tempo, soprattutto nella Spagna della sua epoca. Perché, lo ricordiamo a proposito:«per un viandante non c'è cammino, si cammina solo andando»""""."