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La rivolta delle risorse umane. Appunti di viaggio verso un'altra società
Finora siamo stati ridotti a risorse umane. Per il neoliberismo noi siamo risorse per l'economia, non è l'economia a essere risorsa per noi. E non è neppure la cosa peggiore che possa capitarci: quanti non sono risorse diventano esuberi e rischiano di essere ridotti a vite di scarto. Che succede però se le ""risorse umane"""" si ribellano scegliendo la via della nonviolenza e del rilancio della democrazia per riaffermare la loro dignità? Queste pagine sono appunti di viaggio per chi vuole inoltrarsi sulla via della rivolta civile pacifica, riflettendo sui modi per rigenerare economia e politica."" -
In comunione con Dossetti. Lettere di un monaco della piccola famiglia dell'Annunziata a una carmelitana scalza (1961-1996)
Questo piccolo libro presenta una trentina di lettere che don Efrem Cirlini scrisse a Emanuela Ghini, monaca carmelitana scalza. Nella Introduzione essa traccia il percorso spirituale del suo interlocutore dentro la vicende della comunità orante della Piccola Famiglia dell'Annunziata, fondata nel 1956 da Giuseppe Dossetti nella Chiesa di Bologna, e chiamata dagli arcivescovi Manfredini prima, e Biffi poi, a prestare il suo servizio monastico diocesano nel luogo delle stragi naziste di Monte Sole (Marzabotto, 1944). Il libro ha un'attenta Prefazione di don Athos Righi, per molti anni superiore della Comunità di don Efrem. -
Emmanuel Lévinas. L'epifania del volto
La filosofia occidentale nasce come negazione dell'Altro. È solo con Emmanuel Lévinas (l906-1995) che l'Altro diventa oggetto di una riflessione ""rivoluzionaria"""". A partire dal suo saggio Totalità e infinito, non è più l'io a comandare. Il confronto con l'alterità è descritto come """"epifania del Volto"""": linguaggio spiazzante e dissonante che mette in crisi il soggetto trionfante. Qualcosa di traumatico irrompe nel suo mondo tranquillo e pacificato che, dall'ordine dell'essere, lo innalza all'ordine della bontà. Il Volto d'altri è presentato come """"nudità d'essere"""" e """"vulnerabilità"""", intese non come debolezza ma come forza e capacità di resistere all'annientamento. Se la Totalità dell'essere è autoreferenzialità e chiusura, l'Infinito, al contrario, è apertura al mistero dell'Altro, che è l'impossedibile e l'inesauribile."" -
Raffaello Baldini. Essere voce e gesto
Poeta di immediate agnizioni, o ferite, che accendono subito i suoi monologhi e danno loro quell'inconfondibile aspetto di 'improvvisi', Baldini ama sciogliere spesso in vario modo gli attacchi dei suoi testi, che dunque tendono a non ricoprire la consueta funzione di avvio o introduzione ma per così dire si guardono indietro. Di ""Pier Vincenzo Mengaldo""""."" -
Memoria d'una strana vocazione
Non è comune poter celebrare anniversari che racchiudano un tratto di storia così abbondante: 95 anni di vita, 79 di vita religiosa e 70 di sacerdozio. Se si fa la somma si rischiano le vertigini! Ma lo sappiamo: ciò che rende preziosa la vita dell'uomo non è la lunghezza, quanto la qualità e l'intensità che la caratterizzano. P. Paolo ha voluto lasciare una testimonianza di sé narrando la propria vocazione, perché è la vocazione che caratterizza la sua lunga storia e in questa luce vanno lette tutte le altre scelte e situazioni, attività e servizi. -
Ho visto la miseria del mio popolo. Un papa per l'unità umana
Da 4000 anni, dal codice di UR in Mesopotamia, che è del XXI secolo a.C., dal codice Hammurabi e dalle leggi dell'antico Egitto, che imputavano al re, cioè al potere, di farsi difensore del povero, dell'orfano, della vedova, stiamo cercando la giustizia. ""Ed io la troverò"""" grida la vedova di Marmeladov in Delitto e Castigo. Ma non l'abbiamo ancora trovata, anche se l'abbiamo messa nella Costituzione e nelle leggi. Proviamo allora con la misericordia. Ma non basta. Ci vogliono 4000 anni di misericordia perché la Terra sopravviva e l'umanità si adempia. Ma deve essere non una misericordia solo privata, ma pubblica, tradotta in una democrazia reale; e su questo anche i cristiani hanno da dire qualcosa."" -
Parola e tempo (2015-2016). Vol. 14: La gioia del Vangelo nel tempo presente.
"Desidero una Chiesa lieta con il volto di mamma, che comprende, accompagna accarezza. Sognate anche voi questa Chiesa, credete in essa, innovate con libertà"""". È uno dei passaggi con cui papa Francesco si avvia a concludere il suo discorso ai 2200 delegati della Chiesa italiana, riuniti a convegno attorno al tema In Gesù Cristo il nuovo umanesimo, nella splendida cornice della città di Firenze. La Chiesa che il papa sogna (e che ci invita a sognare con lui) è una Chiesa nella quale i vescovi trovano la propria gioia nell'essere pastori, che si lasciano sostenere a loro volta dalla gente. Una Chiesa che rifugge la tentazione di confidare nelle """"strutture nelle organizzazioni, nelle pianificazioni"""", come da quella del """"ragionamento logico e chiaro, il quale però perde la tenerezza della carne dei fratelli"""". Una Chiesa che, per essere all'altezza della sua missione, fa propri i sentimenti di Cristo - l'umiltà, il disinteresse e la beatitudine - in virtù dei quali è capace di sinodalità." -
L' uomo biblico. Dal «cuore di pietra» al «cuore di carne»
In un celebre passo il profeta Ezechiele parla del cuore dell'uomo come di un cuore che si è fatto ""di pietra"""": immagine efficace che, come quella Kantiana """"dell'albero storto"""", dice l'alienazione dell'umano fallito nella sua vocazione ad amare. Dio non si rassegna a questa alienazione e, attraverso la stessa voce profetica, promette: """"Toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne"""" (Ez 36,26). Partendo dal termine """"cuore"""", Armido Rizzi accompagna il lettore alla riscoperta affascinante di questa categoria intesa come coscienza etica interpellata dal bene-bontà o benevolenza, e ricostruisce l'originale e paradossale movimento ternario dell'antropologia biblica dell'alleanza: dalla """"costituzione del cuore"""" alla sua """"pietrificazione"""" e dalla sua pietrificazione alla sua """"spietrificazione"""" o risurrezione."" -
Dialetti romagnoli
Dialetti Romagnoli: Alfonsine, Bertinoro, Calisese, Careste, Castel Bolognese, Castiglione, Cervia, Cesena, Cesenatico, Conselice, Faenza, Filo, Forlì, Forlimpopoli, Fusignano, Imola, Lavezzola, Lugo, Massa Lombarda, Ravenna, Rimini, San Marino, Sant'Agata, Santarcangelo, Sarsina, Serravalle, Sesto Imolese, Ville Unite. -
La favola dei Carbonai. A chi sa parlare con gli alberi e gli animali a chi sa ascoltare il vento e domare il fuoco
Questo libro racconta un mestiere antichissimo e quasi dimenticato: il mestiere del carbonaio. Figure quasi fiabesche, carbonai e boscaioli lavorano nelle montagne e nei boschi dell'Appennino Centrale italiano, luoghi di fiabe per eccellenza. Racconta il lavoro di produzione del carbone vegetale, o meglio, dell'alchimia di trasformazione del legno in carbone attraverso un fuoco che non brucia. Racconta un'attività e una sapienza millenaria in un ambiente immutato nel tempo. -
Per Tonino Guerra. Da «Nino» Campana a Tarkovskij
Rosita Copioli ricostruisce l'ambiente della formazione di Tonino Guerra, in particolare l'influenza, il conforto scientifico per l'uso del dialetto, la solidarietà culturale che Augusto Campana, con la propria autorevolezza, portò a lui, e di conseguenza agli altri poeti dialettali, a partire dalla laurea con Francesco Valli a Urbino, sulla poesia dialettale romagnola nel Novecento (1946). Si sofferma su ""I bu"""" (1972) e sulle raccolte precedenti. Dopo avere discusso la simpatia di Pasolini per Guerra, i tormenti della poesia civile contro le avanguardie del periodo, descrive la svolta di Tonino Guerra, che coincide con """"Il miele"""" (1981). Anche in relazione agli scritti diaristici, esamina il coevo documentario Rai """"Tempo di viaggio"""" (1979), girato con Tarkovskij alla ricerca di ispirazione per il film """"Nostalghia"""" (1983). Ne presenta la poesia che Guerra dedica al regista russo, e non ha mai stampato in vita."" -
L' antico viandante
L' antico viandante raccoglie testi in lingua recentissimi di Gianni Fucci, a riprova di un'urgenza poetica mai interrotta e senza soluzione di continuità nel rapporto con la produzione in dialetto. La tastiera poetico-linguistica di Fucci è di straordinaria ricchezza, tale da consentirgli di ""accogliere"""" le innumerevoli realtà che affollano concitate la vita e che, nell'oggi, assumono forme di uno spaesante, frammentario universo."" -
L' incanto del mondo. Scienza e fede nel XXI secolo
La nostra cultura conosce uno sviluppo tecnologico senza eguali, che alimenta il mito del progresso infinito. Partendo da una semplice esperienza personale - il ritrovamento di una conchiglia sulla spiaggia - l'autore tesse i fili di una ricerca sul senso delle cose, imbastendo un saggio di taglio filosofico, ma che assomiglia quasi a un racconto. Scienza e fede hanno percorso strade diverse, si sono combattute, ma oggi possono diventare due grandi alleate. -
Günther Anders. L'incubo della bomba atomica
L'incubo della bomba atomica ha attraversato i decenni successivi al secondo conflitto mondiale per poi scomparire del tutto dalla cronaca sociale e politica. Il tragico inizio del nuovo millennio ha riportato di attualità la questione del nucleare e fatto ripiombare l'umanità nei dilemmi di mezzo secolo prima. Günther Anders è stato il più autorevole interprete dei mali introdotti dalla civilizzazione tecnologica quando nel ventennio tra le due guerre si profilavano all'orizzonte inquietanti visioni ""apocalittiche"""" sulla fine imminente dell'uomo prometeico. Esule dalla Germania nazista, sperimenta negli Stati Uniti la società dei consumi e le tecniche di manipolazione delle masse. Auschwitz si congiunge inevitabilmente a Hiroshima: questa è la sentenza che si legge nei suoi libri più fortunati, per anni censurata e sottaciuta. Questo saggio ripropone il percorso intellettuale di un pensatore che ha saputo difendere caparbiamente il diritto dell'uomo alla sopravvivenza al di là dei cedimenti morali dell'età nichilistica."" -
Il cristianesimo del futuro. Lutero e la sua riforma
Scopo di questo breve saggio è dimostrare che Lutero non intendeva fondare una nuova Chiesa, bensì trasformare quella esistente, rendendola più confacente allo spirito evangelico delle origini. Per questo il monaco agostiniano si adoperò con zelante impegno a tratteggiare, per così dire, la planimetria del cristianesimo del futuro, configurandolo più come una fede, che come una religione. Solo così, alla luce anche di certe sue intuizioni, è possibile pensare che il cristianesimo, scevro dalle ipoteche dei condizionamenti culturali, sia in grado di fare ancora risuonare l'eco della voce di Cristo e risulti più ""credibile"""", presso le nuove generazioni, nella sua """"pretesa"""" di essere depositario di un messaggio universale da offrire all'umanità."" -
Paolo VI. Il pensiero sociale di Giovanni Battista Montini
"Coraggioso cristiano"""", """"instancabile apostolo"""", """"umile e profetico testimone di amore"""": con queste parole, nel giorno solenne della beatificazione di Paolo VI, papa Francesco definiva il suo predecessore, nonché suo antesignano sia nel proporre alla Chiesa intera la gioia dell'annuncio del vangelo, sia nello sviluppare i fondamenti del pensiero sociale. Montini ha sempre brillato della luce di due fiaccole: il sensus ecclesiae (saper sentire con la Chiesa) e la grande passione di dialogare con il mondo." -
La notte è la mia patria. Testo albanese a fronte
"In «La notte è la mia patria» è il poeta che legge, nell'oscurità dell'anima, come in una mano cosmica, i segni di «nuove albe», frammenti di stelle che illuminano, all'improvviso, nel segno di una possibile speranza, il cuore di tenebra. Le tre «stanze» di questa raccolta (Desiderio di stelle, Dov'è la vita?, Tutto questo giorno solo per ricordare) sono abitate appunto dalla interrogazione: «grido, sussurro, verticale e visionaria messa in scena di spazi altrimenti indicibili. La parola assume la valenza di un universo altro, mai però autoreferenziale, piuttosto fisicamente incarnato nell'emozioni del poeta orante»."""" (Ennio Grassi)" -
Tombari, Calvino e il loro Rondò. Omaggio a Fabio Tombari nel 50º Anniversario della pubblicazione di Frusaglia
«Il Municipio della città di San Leo ha voluto tenacemente che lo scrittore Fabio Tombari fosse concittadino tra noi. Tombari ha ricambiato l'amore della nostra città e l'ha ricordata nelle sue opere. Alla vita attuale della città e ai suoi problemi ha dedicato intelligenza e passione. Ha suggerito con molto anticipo quegli incontri, cultura letteraria e musica, che si sono realizzati di recente con l'incontro a San Leo, al vertice, dei tre grandi d'oggi: Eco, Benigni, Morricone. San Leo è e rimarrà devota e fedele al suo grande concittadino. E siamo anche contenti che, per rafforzare i legami, l'Archiatra di Frusaglia sia nato a San Leo». -
Primo Levi. Perché dire la Shoah
Negli ultimi decenni la memoria della Shoah è stata celebrata più per dovere di cronaca che per la convinta determinazione di voler fare i conti con quel tragico passato. Due motivi contingenti rischiano di eclissare definitivamente questo ""sacro"""" dovere: il ritorno dell'antisemitismo, con la sua coda avvelenata del negazionismo, e il dibattito teologico sul """"silenzio di Dio"""". Rileggendo l'opera fondamentale di Primo Levi, Biancamaria Di Domenico s'interroga sulla sua scrittura tormentata."" -
La Chiesa e il pluralismo religioso
Il libro si propone di sviluppare una linguistica ecclesiologica che abbia il pluralismo religioso come sua semantica, il dialogo come sua sintassi e una nuova maniera di essere cristiani come sua pragmatica. Se, come scrive l'autore, il pluralismo religioso è, tanto per la chiesa quanto per la società, questione di vita o di morte, il futuro della chiesa asiatica dipende dalle risposte che si daranno a tale situazione inedita.