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Amorincorso
Fiamma D'Amore è una quarantenne alle prese con le sue teorie sulla vita di provincia, sul mondo della scuola e soprattutto sull'amore: l'""Amorincorso"""" è la fase ante quem e post quo con cui divide la propria esistenza, nella quale è alla ricerca di sé attraverso l'immagine che deve offrire agli altri, per sentirsi ben inserita nel proprio ambiente. Eventi astronomici e stravolgimenti climatici caratterizzano il paesaggio; disincanto e alchimia si alternano a riflessioni e sogni premonitori; la serietà ironica commenta la preparazione inesorabile agli imprevisti della quotidianità e alla precarietà, regole anche dell.amore che, di certo, non può essere """"per sempre""""."" -
Lavori d'autunno
Silvio Guarnieri rievocava la lunga e travagliata elaborazione del libro che egli aveva messo in cantiere verso la fine degli anni Cinquanta e al quale si era dedicato con fervore per quasi trent'anni senza riuscire a vederlo pubblicato. Nelle sue intenzioni, i dieci racconti dei ""Lavori d'autunno"""" dovevano costituire la parte conclusiva di una ininterrotta testimonianza personale. Riprendendo uno schema già collaudato in """"topia e realtà"""" i capitoli si catalizzano intorno ad un nucleo narrativo - la vecchiaia, la malattia, l'amore, la morte -, con una compiuta unità. Ogni racconto è strettamente legato agli altri, tassello di un progetto poematico che """"si svolge per tappe successive sino a giungere all'ultima in cui tutte convergono ed hanno il loro esito""""."" -
L' esiliato dei pazzi
"Un romanzo storico. Una storia d'amore. Lo sfondo di una congiura. L'umiltà di una confessione. Un libro di libri, di filosofie, di misteri. Che dice del tempo, della luce, del vuoto, della vendetta, del potere, del destino, di verità e di menzogne, di passioni e stupori. Una lucida accusa contro il governo di Lorenzo il Magnifico. Una riflessione dolorosa sui tortuosi processi della storia. La ricerca del padre, la memoria della madre. L'esperienza della solitudine di un uomo. La scoperta sbalordita di Dio. In principio: Firenze al tempo dei Medici, scintillante e oscura. In fine: il Sud più profondo, alla vigilia di una tragedia""""." -
Ai poeti non si spara
L'opera teatrale di Malerba ci pare spii, come di nascosto, la sorella: naturalmente, la sorella maggiore è la narrativa. Eppure, la spia del teatro rivela notevoli segreti, in particolare su uno dei temi centrali, quello del linguaggio. Ciò che accomuna le pièces qui raccolte, che costituiscono la maggior parte del corpus delle opere scritte per il teatro e per la radio, è la visione chiara di come Malerba operi una doppia messa in scena: da un lato, lo scambio di parole, soltanto apparente, che informa e determina tutti i personaggi, che dialogano in modo consueto, scorrevole; dall'altro un piano sfondato in cui si mescolano lingua ed insensatezza che, elidendosi a vicenda, conducono al cospetto di un grottesco nulla abitato dagli umani, cui non rimane altro che celebrare tale cerimonia dell'assenza. -
L' innocenza della vita
Racchiusi fra un prologo e un epilogo, in prima persona, ricordi di una vita. La guerra e il dopoguerra sono in primo piano. Gli occhi sono essenzialmente quelli di un bambino che assiste e partecipa a fatti più grandi di lui, come la strage di Portella della Ginestra, in una Sicilia che non è solo sfondo inerte nella narrazione. Nell'ultimo episodio il bambino è diventato adulto e si misura con i rapporti interpersonali e con il bene e il male che convivono in ogni uomo. -
Andreotti il papa nero. Antibiografia del divo Giulio
Giulio Andreotti, detto anche il divo Giulio, Belzebù, il papa nero, è il personaggio più longevo della storia italiana e al tempo stesso il più controverso. L'unico politico di statura nazionale di cui sono stati accertati i rapporti con la mafia almeno fino al 1980, ma anche l'amico sincero di molti pontefici e il generoso dispensatore di oboli agli orfani e alle vedove. Ascetico nei comportamenti ma capace di accumulare enormi quantità di fondi occulti per mantenere il potere. Nemico storico della sinistra, ma anche primo fautore di un governo appoggiato dai comunisti. Da Sindona a Moro, da Pecorelli a Dalla Chiesa, dai militari golpisti a Licio Gelli, dai palazzinari romani ai mafiosi siciliani, l'intera vita di Andreotti è costellata di delitti, di misteri, di nemici per bene e di amici impresentabili. Per decenni i vignettisti hanno lavorato intorno alla sua inconfondibile sagoma, la sua vita è stata costantemente illuminata dai riflettori, i suoi motti appartengono al lessico corrente degli italiani, eppure non è esistito nel paese un altro uomo così insondabile e irrimediabilmente distante dai suoi simili. Dal secondo dopoguerra all'era Berlusconi, Michele Gambino traccia un profilo del personaggio in larga parte inedito, ricostruendone, oltre alle vicende giudiziarie e storiche, la psicologia, la religiosità, i sentimenti e le pulsioni celate dietro la maschera di cera. -
Discorsi parlamentari (1984-1992)
Il Mezzogiorno d'Italia, la riforma della scuola, il piano energetico nazionale, la guerra del Golfo, la politica industriale, il sistema radiotelevisivo sono alcuni tra i temi degli interventi di Paolo Volponi, parlamentare dal 1983 al 1993. Emerge il profilo umano e morale di un intellettuale con una diretta e profonda conoscenza della complessità della vita civile, economica e culturale del nostro Paese, in grado di portare in Parlamento la propria visione del mondo, la propria esperienza professionale, la volontà di contribuire al progresso in modo costruttivo e collaborativo pur dai banchi dell'opposizione. A metà tra scrittura e parlato, a volte pronunciati a braccio altre preparati con cura certosina, i ""Discorsi parlamentari"""" hanno uno stile fortemente contaminato dalla lingua romanzesca: la varietà dei toni, dall'ironico al drammatico, la ricchezza lessicale, la ricerca di un pubblico che non fosse solo quello delle Camere. Soprattutto, vi è l'idea di un piano, di un progetto, della passione civile che vuole farsi prassi politica."" -
Con gli occhi al cielo aspetto la neve. Antonio Verri. La vita e le opere
Il 9 maggio del 1993, quarantaquattrenne, moriva in un incidente stradale Antonio L. Verri, scrittore e animatore della scena letteraria salentina dalla fine degli anni Settanta agli inizi dei Novanta. In questo periodo Verri si dedicò anima e corpo a innumerevoli progetti editoriali, da ""Caffè Greco"""" al """"Pensionante de' Saraceni"""", passando per il """"Quotidiano dei poeti"""", giornale stampato a Maglie e diffuso, attraverso una serie di collaboratori nei capoluoghi di regione, nelle più importanti città italiane. In """"Con gli occhi al cielo aspetto la neve"""" Rossano Astremo ricostruisce l'esistenza del poeta, dell'editore e dell'uomo Verri, attraverso un dialogo fitto con le figure che lo hanno accompagnato nel suo percorso creativo e di vita. E ancora, in questo viaggio, le collane, gli incontri e le polemiche, i libri di poesia (Il pane sotto la neve, La Betissa) e di narrativa (Il fabbricante di Armonia: Antonio Galateo, I trofei della città di Guisnes, Il naviglio innocente, il postumo Bucherer l'orologiaio), in cui la scrittura lirica e barocca si fa canto trasognato di una terra amata, mai abbandonata, ma che lascia sulla pelle ferite profonde."" -
I fichi in tasca. Cibo e ricette nel Salento dall'età delle caverne al fast food
Gli italiani mangiano male, secondo modelli imposti dalle multinazionali del fast food, i quali hanno comportato una lacerazione traumatica rispetto alla alimentazione tradizionale. Oggi gli italiani sognano polenta, pesto domestico, pasta preparata in casa, verdure dell'orto e mangiano hamburger, hot dog e patatine surgelate il tutto sommerso di ketchup e fabbricato chissà dove chissà come. In questo libro si ricostruisce la storia dell'alimentazione nel Salento dalla preistoria alla metà del secolo scorso, con l'intenzione di contribuire a una nuova consapevolezza: assecondare per quanto possibile i percorsi storici e naturali del cibo si traduce in salute, qualità della vita, compatibilità ambientale dello sviluppo. Le ricette che l'autore propone provengono da un confronto con il territorio, con gli anziani depositari di conoscenze in via di sparizione e soprattutto con la cultura, la civiltà della quale sono espressione. E il Salento diviene luogo paradigmatico di tutti i territori che hanno vissuto transizioni imposte dalla globalizzazione degli affari e non delle culture. In appendice, un capitolo sull'alimentazione nei proverbi popolari salentini. -
Insegnare la letteratura oggi
La crisi della scuola, l'insegnamento della letteratura, il problema della storiografia letteraria e della manualistica costituiscono i temi principali di questo volume, che spazia dalla teoria alla didattica della letteratura. L'insegnamento deve essere basato non sulla centralità del testo, ma sulla centralità della lettura, intesa come esperienza vitale e partecipazione interpretante. Un posto di rilievo spetta alla interdisciplinarità, ai percorsi tematici e per generi, all'interculturalismo e al canone europeo, in relazione anche alle ultime indicazioni ministeriali. L'autore non intende soltanto suggerire ""come"""" insegnare la letteratura nella scuola media superiore di oggi e di domani, ma anche spiegare """"perché"""" essa va insegnata."" -
Delle vocali l'azzurrità
Il legno, la carta, le foglie e i petali secchi di un fiore tra le pagine di un libro, un bosco e l'azzurrità delle montagne, la neve, la terra, la pietra cantano un paesaggio antico. Quel canto è un ricordo di angeli dalle ali fredde, l'incanto della terra un esilio. Tra memoria del paesaggio della natura e dell'infanzia e sguardo disincantato sul presente, declivi fonico-ritmici e derive della lingua, le poesie sono un diario, ogni data fissata sulla pagina è l'affermarsi della parola sul silenzio. -
Recitativi d'amore. E altre poesie
Un requiem, una scrittura sopra la maceria. Anzi, una riscrittura della maceria in forma di cosa verbale. Petrollo racconta il mondo ripassato al filtro del suo sguardo e della sua vita: biologica e insolente, beffarda e malinconica. E infine la poesia diventa anche un oratorio, una giaculatoria, un inno a gole spiegate del corpo, una litania, nel pieno della liturgia amorosa, a cavallo tra il sacro, il mitologico e il corporale. -
Triangolo rosa. La memoria rimossa delle persecuzioni omosessuali
Berlino con i suoi celebri locali, meta dei gay di tutta Europa, con l'avvento del nazismo si scatena nell'odio contro gli omosessuali: i Tedeschi hanno bisogno di figli, futuri combattenti per la grandezza della Germania e della razza, e i gay diventano nemici da identificare ed eliminare. Inasprite le leggi, 100.000 omosessuali sono vittime di delazione, marchiati e perseguitati dalla polizia e dalle SS, più di 10.000 finiscono nei campi di concentramento, e le persecuzioni si estendono via via nei territori annessi dalla Germania. Finita la guerra, vittime, testimoni e storici tacciono. La deportazione omosessuale è rimossa dalla memoria collettiva, spesso le commemorazioni dei triangoli rosa sono osteggiate dalle altre categorie di deportati e non di rado continuano ad esistere per decenni leggi persecutorie e omofobe. In questo libro, pietra miliare del movimento LGBT in Francia e oramai anche in Italia, Jean Le Bitoux, utilizzando le fonti più varie, da testimonianze dirette a conversazioni e interventi di Sartre e Foucault, ci restituisce questa storia dimenticata e indaga le ragioni della rimozione, dell'oblio. Introduzione di Giovanni Dall'Orto, prefazione di Nichi Vendola. -
Io, partigiana. La mia resistenza
Lidia Menapace è nata nel 1924 a Novara, vive a Bolzano. Staffetta partigiana, senatrice della Repubblica italiana, pacifista e femminista militante, in questo libro racconta la sua esperienza nella Resistenza attraverso i grandi eventi storici e gli episodi di eroismo personale e collettivo. La tessera del pane e i bombardamenti, la solidarietà tra famiglie e le fughe in bicicletta, la distribuzione dei giornali clandestini e la paura dei posti di blocco dei nazifascisti, la consegna dei messaggi in codice imparati a memoria, l'aiuto prestato a un giovane ebreo nella fuga in Svizzera, i libri sui sindacati letti di nascosto, lo studio al lume di candela durante il coprifuoco... E poi, la presa di coscienza graduale del valore politico della Resistenza, che ha posto le fondamenta teoriche e pratiche del progetto di una società solidale e partecipata il quale, se trovò un seguito forte nella Costituzione, fu poi tradito nella storia reale dell'Italia. Ma, come le scriveva in un bigliettino il generale Alexander, comandante delle forze alleate, ""Lidia resisté""""; e la Menapace continua ancora oggi a combattere. Una fondamentale testimonianza, storica e coinvolgente, corredata da schede di approfondimento che guidano nella lettura anche un pubblico di giovani."" -
Segni di poesia lingua di pace. Antologia di poeti
Trent'anni fa, nel 1984, nasceva Manni Editori, e il primo libro che pubblicava era un'antologia contro la guerra. Poesia come impegno civile, letteratura come strumento di dibattito e di sviluppo di una coscienza sociale e politica. Vi collaborarono quasi tutti i maggiori poeti di quegli anni, appartenenti a generazioni diverse e a diversi indirizzi. Altri tempi. Gli scrittori, esponenti di poetiche diverse e talora conflittuali, si trovavano uniti su un tema civile, la difesa della pace, e non esitavano a esporsi pubblicamente. ""Questa raccolta rappresenta una delle ultime, se non proprio l'ultima, testimonianza di un modo di essere scrittori e intellettuali che si estinguerà proprio in quegli anni, quando quel ruolo non significava solo essere impotenti e schiacciati nella morsa fra richieste della industria culturale e isolamento sociale, o rassegnati alla nicchia appartata del recinto poetico, ma esigeva anche una risentita coscienza pubblica, una capacità di volgersi al mondo esterno, di viverne le contraddizioni anche materiali."""" (dall'introduzione di Romano Luperini)"" -
L' armonia delle donne. Trattato medievale di cosmesi con consigli pratici sul trucco e la cura del corpo
"De ornatu mulierum"""", qui tradotto e presentato con testo a fronte, è it primo manuale di cosmesi del mondo occidentale. A scriverlo è Trotula de' Ruggiero, allieva e poi magistra, nel secolo XI, presso la Scuola Medica Salernitana, autrice anche del De passionibus mulierum in, ante et post partum, trattato di ostetricia e ginecologia che ebbe grande autorità e fortuna per tutto il Medioevo. In """"L'armonia delle donne"""" Trotula dà indicazioni su come conservare e migliorare la bellezza femminile attraverso la preparazione di creme e infusi naturali. Oltre ad insegnamenti sul trucco, suggerisce come eliminare le rughe, il gonfiore dal volto, le borse sotto gli occhi, i peli superflui, come donare candore alla pelle, nascondere lentiggini e impurità, lavare i denti ed eliminare l'alitosi, e ancora tingere i capelli, curare screpolature di labbra e gengive, e anche """"ut virgo putetur que corrupta fuit"""", ossia come, con le erbe, riacquistare la verginità. La cura estetica non rappresenta un aspetto frivolo, anzi: la bellezza di una donna ha a che fare con la filosofia della natura cui si ispira l'arte medica del tempo, ed è il segno di un corpo sano in armonia con l'universo. In Appendice le piante officinali citate da Trotula: ancora oggi si trovano nelle campagne e in erboristeria. Interventi di Eva Cantarella e Andrea Vitali." -
Dialoghi silenziosi
Cifra costante di queste poesie è il silenzio. Il silenzio ha una voce dolce e sommessamente denuncia la presenza costante del ritmo dei sentimenti. Il silenzio ha la voce del ricordo che si ravviva puntualmente di attese e contatti. Il silenzio ha la voce della natura che può ""guarire l'anima"""", che guida anche nel rimpianto, che infine consolida sempre più gli affetti."" -
Quasi un colpo di fulmine al contrario
La smentita è il tema che attraversa questa raccolta di poesie. Talvolta si rivela come epifania, talvolta come considerazione pensata, motivata, convincente, talvolta come dialogo intimo o amicale. Ma sempre è la presa d'atto della scelta come approdo provvisorio. Il tendere a un senso necessita di molte forze, ma proprio questa tensione implica l'accantonamento, lo scarto di possibilità e di modi di essere. La smentita è un bilancio sempre deficitario. In rosso è annotato ciò che potevamo vivere e non abbiamo vissuto. -
Senso
Senso è la storia di una relazione, di un tradimento, di un inganno, di una vendetta, sullo sfondo della terza guerra di indipendenza. Racconto insolito, che andrà incontro a un altrettanto insolito destino, ripropone l'intelaiatura del melodramma ma ne snatura implicitamente i contenuti e gli effetti; dissacra le certezze morali e le illusioni sentimentali; destabilizza le attese e spiazza il lettore. Viene a lungo trascurato dalla critica e dal pubblico: è il film di Luchino Visconti con Alida Valli e Farley Granger ad assicurargli un'inattesa notorietà, peraltro alterandone radicalmente la prospettiva storica e l'impianto drammatico. L'analisi proposta da Clotilde Bertoni si inoltra nelle dissonanze del testo letterario, per poi metterlo in parallelo con il film, illuminandone le diverse peculiarità. -
Se mi cerchi non ci sono
Dopo il funerale di Leonardo le due mogli, le figlie, le sorelle, il nipote, il cugino, una zia e alcuni amici si ritrovano insieme, intrecciando il ricordo di lui con barzellette e risate, conflitti e vecchie incomprensioni, equivoci e amori incerti. Il gruppo di famiglia si riunisce nella casa dell'uomo, e poi al bar per l'aperitivo, e poi in trattoria, tra divertenti siparietti e rivelazioni e tenerezze conditi dal gusto dei protagonisti per le parole e, soprattutto, per il cibo. Nel computer, ad ognuno di loro, Leonardo ha indirizzato una lettera in cui rievoca storie e sentimenti della vita con lui e senza di lui. Manca quella per la sua ex allieva, la voce narrante che ci accompagna nella giornata, scioglie un rebus, svela ciò che (non) è accaduto con Leonardo.