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Gioco d'azzardo e denaro. Effetti sul mondo psichico e sulla realtà sociale
Il giocatore può anche riconoscere gli errori cognitivi che coprono l'impulso a rischiare, ma la sola conoscenza della realtà degli eventi casuali viene tenuta separata nella sua mente e non modifica la spinta verso la dipendenza patologica e la catastrofe nella vita di relazione. Il comportamento del gambler è masochisticamente finalizzato al perdere e si presenta come un irraggiungibile progetto megalomanico di controllo della Sorte e del Destino. Il sovraindebitamento, oltre ad essere una delle conseguenze dirette del gioco d'azzardo, è il risultato di dinamiche economiche, sociali e personali in parte ad esso assimilabili: supporto sociale al debito e al consumismo, comparazione con gruppi di riferimento socialmente elevati, stile generale di pensiero disorganizzato, impulsività, bassa autostima, incapacità di posposizione della gratificazione del desiderio, scarsa capacità di mentalizzare gli eventi e le emozioni. Le conseguenze sulla salute fisica e mentale sono in entrambi i casi evidenti: disturbi psicosomatici, conflitti familiari, problematiche economiche e legali. -
Il «mito» della commedia dell'arte nel Novecento europeo
Il volume è dedicato alle rivisitazioni novecentesche della Commedia dell'Arte, che - variamente reinterpretata - costituisce per diversi registi, coreografi, drammaturghi e musicisti una fonte d'ispirazione importante, andando a nutrire i più importanti filoni delle arti sceniche del secolo. Nel libro, si prendono in considerazione alcune delle personalità che in vario modo sono debitrici dell'""improvvisa"""": da Strindberg a Craig e a Copeau, da Mejerchol'd ad altri artisti russi d'inizio secolo e a Schoenberg, da Giovanni Poli a Dario Fo, da Leo de Berardinis ad Asger Bonfils. Una sorprendente galleria di artisti, sgranati su un'estensione geografica che dall'Italia s'irradia in ogni angolo d'Europa e che si rispecchiano, con originalità e spirito d'invenzione, nel paradosso di un fenomeno teatrale storicamente concluso eppure vitalissimo. Questo è non solo il """"mito"""", ma anche il """"mistero"""" della Commedia dell'Arte."" -
Marcello di Side. Gli imperatori adottivi e il potere della medicina
Il volume integra, sviluppa e approfondisce i risultati di un pluriennale impegno di studio e di riflessione degli autori sul ruolo svolto dalla medicina antica, soprattutto, ma non soltanto, nell'esercizio del potere. L'opera si concentra su uno specifico arco cronologico connotato dalla presenza sul trono di Roma di una serie di imperatori adottivi e dall'attività di Marcello di Side in Panfilia, medico e poeta. Dall'esigenza di coniugare opportunamente un adeguato inquadramento storico con una trattazione dettagliata di questo professionista deriva perciò l'articolazione del libro che, dopo un'analisi dei principali provvedimenti imperiali concernenti sia l'esercizio della professione medica sia la prestigiosa carica di archiatra nell'età di Traiano, Adriano, Antonino Pio e Marco Aurelio (Capitoli I, II, III e IV), affronta la figura di Marcello attraverso l'analisi delle testimonianze, dei frammenti superstiti e delle relazioni intrattenute con alcuni esponenti delle elites del II secolo d.C. (Capitolo V); chiudono il volume alcune considerazioni conclusive e un'Appendice prosopografica dedicata ai medici originari della Panfilia e attestati fra Ellenismo e Tarda Antichità. Presentazione di Claudia Giuffrida. -
Islam da «religione-stato» a religione? Mutamenti storici e doppia lealtà
La scelta islamica della statualità come forma della religione è mirata all'adozione del diritto statale come diritto della ""Religione-Stato"""", un diritto positivo erga omnes configurato dai detentori del sapere religioso; tale statualità utilizza la cogenza del potere statuale per imporre un diritto su misura per musulmani, e non per non credenti e apostati, soggetti quest'ultimi a pena capitale; un diritto positivo, per giunta, cristallizzato nei principi della immutabile sharia medievale, ancor oggi invocata da molti musulmani. Max Weber definiva un secolo fa il diritto musulmano un diritto non di tutti, ma """"di ceto"""", cioè dei soli suoi credenti, un """"particolarismo giuridico"""", non certo un fenomeno di dignità universale..."" -
Una relazione difficile. Vaticano, Ebraismo, Israele
Sergio Minerbi, giornalista, diplomatico, studioso delle relazioni tra Vaticano e Israele ha scritto, per oltre trent'anni, articoli, saggi, libri sull'evoluzione culturale e politica di tali rapporti. Brillante scrittore ha commentato documenti, atti politici, eventi di rilievo dichiarandosi, inequivocabilmente ""di parte"""", dalla parte di Israele e del suo diritto ad esistere come Stato ebraico. Data tale posizione, non ci sono, da parte Sua, giudizi arbitrari, ma posizioni argomentate e critiche rigorose. I testi raccolti nel volume propongono le tappe di questa analisi, in genere legata a eventi concreti, a volte commentati a caldo in brevi articoli a stampa, altre volte proposta attraverso saggi, frutto di una riflessione più pacata. L'introduzione di Mario Toscano suggerisce un'utile guida nella lettura di tutto il lavoro."" -
Fra terra e cielo. Miscellanea di saggi brevi con Gesualdo Bufalino
Il saggio abilmente incastona le maggiori opere di Gesualdo Bufalino in una cornice intrecciata di ritratti geostorici (la Sicilia nel Mediterraneo), di paradigmi letterari (la poesia siculo araba, ""Rosso Malpelo"""", """"Ciaula"""", contadini in rivolta, il poeta contadino...), di mitologemi (Colapesce, Re carnevale...), di hýbris cavalleresca (i Chiaramonte), di scrittura arcadico-illuministica (Giovanni Meli), di scienziati sociali (S.A. Guastella, Giuseppe Pitrè...), di eroi del riscatto borghese (i Florio) e sociale (Giuseppe Fava). Ne viene fuori una sorta di vertiginoso tour intorno alla sicilianitudine di sciasciana memoria, condotto in modo documentato, lasciando, al lettore una pista residuale di speranza, come si può cogliere qua e là nello sviluppo della scrittura, condensata nelle due liriche poste ad apertura e a chiusura della rappresentazione della Sicilia nel Mediterraneo, oggi solcato da desolazione, morte e tribolazioni dei nuovi migranti, ma anche da estremi atti di eroica generosità."" -
Gli ingredienti del Natale. Storie e ricette
A Natale in tutto il mondo cristiano, la cena della Vigilia e il pranzo del 25 dicembre seguono menù che sono gli stessi da almeno due secoli. All'interno di queste inalterate consuetudini, gli ingredienti si ripresentano con tranquillizzante ripetitività, quasi fossero essi stessi simbolo del Natale. Alcuni sono legati alla stagionalità (ma la loro forza simbolica è tale da farli comparire sulle tavole anche nell'emisfero sud), altri traggono la loro forza solo dal richiamo della tradizione, che recupera usi e materie ormai desueti. Ecco allora che ogni Natale ricompaiono dolci e pani speziati, che, al posto dello zucchero raffinato (prodotto dell'età moderna), utilizzano il miele e rispolverano spezie di cui s'è persa l'abitudine nella cucina di tutti i giorni. Dietro ogni ingrediente ci sono storie e leggende, qui ricostruite assieme alle ricette che nei vari paesi e regioni sono eseguite in prossimità del Natale e che a volte travalicano i limiti della quotidianità domestica per approdare alle pagine di libri e alle immagini dei film. E anche di questo si scrive, suggerendo letture e visioni. -
Sociologia dei gruppi
Il volume costa di sue parti. Nella prima, fa il punto sui contributi che la teoria sociologica ha offerto allo studio dei gruppi sociali, rivendicando alla sociologia - attraverso il pensiero dei classici, di Simmel e di Goffman - un compito fondamentale nel delineare il ruolo che i gruppi, nelle loro varie forme, rivestono nella società. Nella seconda parte, facendo anche leva sull'esempio di ricerche classiche, si descrivono gli elementi costitutivi dei gruppi, i loro scopi, le dinamiche relazionali, le forme di potere e i rapporti di collaborazione e di conflitto fra gruppi, includendo quindi anche i temi degli stereotipi e del pregiudizio sociale. -
Conversioni all'ebraismo
La ""conversione"""" da una fede a un'altra, ha implicato, storicamente, rotture e cambiamenti, nel passaggio da uno status identitario a uno diverso. In ambito ebraico, data la pluralità di configurazioni dello stesso (ortodosso, riformato, conservative, liberal e altro), si assiste a fenomeni di diversa natura, per esempio, negli Stati Uniti, nell'America del sud, in Africa e in Europa. Israele svolge un ruolo inedito e molteplice, di luogo simbolico, riferimento culturale, sede di residenza, ambito di cittadinanza. L'ebraismo italiano, caratterizzato una situazione relativamente omogenea nel suo riferimento alla Tradizione ortodossa, appare animato, oggi, da un dibattito analogo a quello di altri paesi, mentre è attraversato, come avviene nel sud, da richieste di """"ritorno"""" carichi di forza simbolica ed evocativa. Il volume presenta, attraverso esempi di particolare interesse, alcuni tra i più interessanti filoni di indagine sulle """"conversioni"""" all'ebraismo in età con temporanea."" -
L' immaginario sociale nella tradizione della storia e della cultura europea
L'immaginario è un prodotto del tempo storico, ma è anche il luogo in cui questo tempo storico prende forma, s'impone alla nostra coscienza, nelle sue regolarità e nelle sue rotture, nello spessore della sua memoria, nella ricchezza delle sue prospettive e delle sue attese per l'avvenire. Il volume accoglie alcuni saggi nei quali gli autori, a partire da uno specifico tema (Cultura mafiosa e immaginario della donna nella società siciliana, la metafora agricola nel pensiero educativo di Freinet, il mito socio-politico di Dracula, l'immaginario e il simbolismo nel Medioevo, il Mediterraneo nell'immaginario italiano tra antico regime e contemporaneità, la morte e l'immaginario moderno, la negazione femminile al tempo delle streghe), tentano di comprendere come la tradizione storica nutra l'immaginario e come in cambio l'immaginario trasfiguri la storia affinché essa possa essere fatta propria da parte di ognuno. -
La ricchezza intangibile. Economia, società e capitale umano nell'Italia contemporanea
Questa nuova edizione de ""La ricchezza intangibile. Economia, società e capitale umano nell'Italia contemporanea"""" appare a alcuni anni di distanza dalla prima per riorganizzarne i contenuti e revisionarne le argomentazioni alla luce di dati più recenti. La prima parte del volume, Che cos'è il capitale umano?, a partire da una rassegna degli studi più influenti, chiarisce origine e sviluppo della nozione di capitale umano. Risalendo dai suoi inizi, ne presenta le principali definizioni e i tentativi per una sua operalizzazione. La seconda parte, Gli italiani sono poveri di capitale umano?, intende accertare diffusione e qualità della risorsa capitale umano nel nostro paese. La terza parte, Che cosa spiega la teoria del capitale umano?, ha per oggetto la portata esplicativa della teoria del capitale umano, sorta dalle implicazioni della nozione e dalle sue possibili applicazioni. Le sua proposizioni rendono conto in maniera persuasiva dell'occupazione, della dinamica dei redditi e della crescita economica? Le spiegazioni fornite sono consistenti con i riferenti empirici osservati? Supera il confronto con teorie rivali?"" -
Le interviste impossibili: Joe Petrosino e Vito Cascio Ferro
Il volume si basa su due interviste parallele a Vito Cascio Ferro, il padrino di Cosa Nostra e a Joe Petrosino. La prima si immagina realizzata dopo subito dopo l'emissione della sentenza nel 1911 che assolse tutti gli imputati, quella di Petrosino il giorno prima del suo omicidio avvenuto il 12 marzo del 1909. Domande e risposte serrate, dove il filo conduttore rimane il mistero di un omicidio che non avrà mai una soluzione definitiva. La descrizione dei luoghi, dei personaggi e dei contenuti di domande e risposte si basa esclusivamente su fonti documentarie e sul dossier delle indagini svolte e della stampa che si occupò del caso all'epoca. -
Islam-Occidente. La notte della ragione
Il volume contiene due contributi, fra loro complementari, sul tema della odierna conflittualità tra l'Islam e l'Occidente, trattato in modo semplice e discorsivo per interessare anche un lettore che non abbia una particolare, approfondita conoscenza della materia. -
Viaggio per l'Italia
Nella sua autobiografia ""Poesia e verità"""", scritta in tarda età, Goethe ricorda le litografie di Piranesi che il padre aveva portato da Roma e che costituirono le sue prime, indelebili impressioni italiane. Il padre, Johann Caspar, aveva intrapreso il suo Grand Tour, restando per sempre sentimentalmente legato all'Italia. Il ricordo era così vivo che, tornato a Francoforte, sposatosi con Elisabeth Textor, la figlia del Borgomastro, volle raccogliere i suoi ricordi, scrivendo anche lui, come tanti suoi contemporanei, il suo """"Viaggio per l'Italia"""", solo che lo volle scrivere in italiano e prese perfino lezioni da un ex frate pugliese, con cui compose un'opera ragguardevole, in un italiano antiquato certo e talvolta improbabile, percorso dall'entusiasmo e qualche volta dalla critica per l'Italia. Il voluminoso manoscritto, ben noto al figlio, fu pubblicato per la prima volta in Italia e poi Albert Meier ne propose alcuni anni fa l'edizione tedesca, mentre ora lui e Heide Hollmer ne hanno tratto un'agevole antologia, modernizzando la grafia e rispettando fedelmente il testo. Il libro costituisce una preziosa testimonianza del Grand Tour intrapreso non più da un nobile, bensì da un colto borghese (Caspar Goethe era un valente giurista e raffinato erudito) e spiega meglio la passione del figlio per l'Italia, la sua cultura, la sua arte e la sua natura."" -
Malta e Cavalieri Ospedalieri nella storia del Mediterraneo
Il discorrere sulle vicende di Malta — già dal tempo anteriore al dominio instauratovi da Roma - e la cronografia storica dei Cavalieri Ospedalieri -che vi giunsero al definitivo tramonto delle Crociate — sono collocate nel contesto, allargato alla stessa Europa, in cui accaddero le conquiste longitudinali da parte delle popolazioni nord-europee e arabe, e poi quelle latitudinali dell'impero ottomano. L'arcipelago diverrà quindi un topos partecipe e un osservatorio privilegiato dal centro del Mediterraneo della protratta resistenza dell'impero bizantino e del contenimento della Spagna, del tentativo di penetrazione in quel mare della Russia e dell'impresa progettata dalla Francia verso l'India, in antagonismo coloniale con l'Inghilterra. Punteggiato da richiami bibliografici e stilisticamente intenso, il trailer degli accadimenti non è evenemenziale, poiché raccoglie l'eziologia, né trascura gli effetti socio-politici, stimolando riflessioni su popoli e Stati, sui contorni figurali di personaggi nelle dinamiche storiche. -
I tre Goethe in viaggio per l'Italia
Sogno o reminiscenza, l'Italia è la meta lontana di un viaggio che sul filo della nostalgia e della memoria si dipana lungo un secolo nella vita di tre generazioni di un'illustre famiglia tedesca: i Goethe. Johann Caspar Goethe, padre di Johann Wolfgang visita la penisola nel 1740 e annota inesauribili impressioni sulla classicità, sull'arte, sulla natura e sul popolo italiani. Tra il 1786 e il 1788 Johann Wolfgang von Goethe percorre tutta l'Italia fino alla scoperta della civiltà ellenica nell'estremo sud europeo, la Sicilia. Suo figlio, August von Goethe, riprende nel 1830 il cammino per rinascere come i suoi avi nella felicità italiana, ma il suo tour termina tragicamente a Roma, dove è sepolto nel cimitero acattolico degli stranieri alla Piramide Cestia, un luogo che suo padre durante il suo viaggio italiano aveva profeticamente dipinto due volte. Il libro ripercorre attraverso una scelta di passi - in parte inediti - le tappe comuni dell'esperienza affascinante e straniante del sud e in un'indagine comparativa ne restituisce visioni e suggestioni in unisono e in contrappunto. -
«Il crimen maiestatis». Dalle origini al principato augusteo
Nella Roma repubblicana, mentre cresceva sempre più di tono la tensione politica, i partiti non trascurarono nessuna occasione pur di allargare la base elettorale e i consensi popolari. Essi, in lotta fra di loro, gli optimates e i populares, utilizzarono qualsiasi mezzo per rafforzare il potere politico e per accentrare nelle loro mani il controllo dello Stato. Fu una lotta così spietata da non escludere che si potesse giungere alla creazione di nuove leggi per mettere sotto accusa l'avversario politico, fino a sbarazzarsene con una parvenza di legalità: nacque così il crimen maiestatis (che ha il suo antecedente storico nella perduellio) che venne utilizzato in modo da incriminare quanti potessero costituire dei potenziali o reali ostacoli alla scalata verso il potere. Si utilizzarono altresì figure criminose eterogenee e dai contorni poco chiari e sfuggenti, facendo rientrare così nella fattispecie in questione la sedizione, l'alto tradimento e, più in generale, ogni comportamento più o meno lecito che potesse essere interpretato come una lesione alla grandezza del Popolo romano. L'esame di queste nuove leggi consente di rendere ancora più chiare le dinamiche stringenti della lotta civile, anche in tempi successivi, quando, con l'avvento del Principato, perfino Ottaviano, proponendo una nuova legge di maiestas, non disdegnò di eliminare gli scomodi avversari politici e, tra questi gli uccisori di Giulio Cesare, durante gli anni difficili della guerra sociale. -
Vincenzo La Via e il nichilismo
Questo saggio si propone di rinnovare l'interesse intorno al pensiero di Vincenzo La Via che, caduto immeritatamente nell'oblio, non ha perso la sua inossidabile vitalità, anzi si rivela, ancora di più, momento imprescindibile di confronto, oggi che la filosofia ha posto al centro della riflessione il tema del fondamento, ora per negarlo totalmente, come in tutte le concezioni dichiaratamente o larvatamente nichilistiche, ora per recuperarlo oltre ogni improponibile idealismo o riproposizioni ingenuamente realistiche. Assodato che la scienza, nonostante gli innegabili contributi all'ampliamento della conoscenza, non potrà mai dirci alcunché sull'""origine"""", il problema del fondamento rimane sotto il dominio esclusivo della filosofia che, per sua natura, non è nient'altro che ricerca metafisica."" -
Un poeta al cinema
Invitato a Torino a parlare di montaggio, Edoardo Sanguineti offre il suo mondo, personale e vertiginoso, agli studenti del DAMS, regalandoci una lunga riflessione che si presta, con altrettanta naturalezza, a una rilettura del Novecento. Dal cinema delle origini a von Trier, Sanguineti ci restituisce un percorso intellettuale e artistico di complessa generosità e di appassionante lettura, scandito da ricordi personali e da incursioni nella letteratura: Leopardi e Lautréamont ma, anche, Rimbaud e Manzoni. Su tutto domina la ricerca «dell'emozione intellettuale come geografia dei possibili modi di fruire dello spettacolo cinematografico» e, naturalmente, come possibile interpretazione della realtà. -
Gli stilnovisti
Nell'ultimo scorcio del XIII secolo vi fu una forte reazione nei confronti di forme poetiche impostesi nella penisola italiana dopo gli esordi della Scuola poetica siciliana. Rivolgendosi a un pubblico ristretto, gli ""stilnovisti"""", questo gruppo di poeti avanguardisti, invocano un ritorno a uno stile limpido e dolce, a una tematica totalmente incardinata sull'amore e intesa sotto l'egida della speculazione filosofica. Nel saggio si parla di """"Stilnovo"""" come la prima avanguardia della nostra Letteratura piuttosto che come scuola, categoria consegnataci dalla storiografia, ma oramai obsoleta. La tradizione manoscritta dà conferma della novità di questa poesia: a partire dai primi del Trecento, intorno a Guido Guinizzelli, Guido Cavalcanti e a Dante vengono organizzate le prime raccolte liriche comprendenti l'intero canone stilnovista, sulla scorta della teorizzazione dantesca del """"De vulgari eloquentia"""". Questa sistemazione storiografica è da ascrivere a Dante, unico tra tutti a guadagnare una prospettiva e un distacco critico tale da poter reagire e registrare i vari mutamenti culturali che via via si delineavano, così come è emerso dalle tenzoni dei protagonisti. Dante rimane l'inventore indiscusso dell'etichetta """"Stilnovo""""; egli è il solo che ha saputo riempirla di significati coerenti e innovatori. Quello che a noi moderni rimane di questa ricostruzione è proprio la percezione di un punto di svolta nel gusto poetico, dapprima con larvate forme di rottura, poi man mano con modi sempre più espliciti.""