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Area archeologica di Agrigento. La Valle dei Templi
Nelle rovine dei meravigliosi templi che dominavano la vecchia città di Agrigento, fondata nel VI secolo a.C., si può ancora sentire la supremazia che la portò a diventare una delle più importanti città del mondo mediterraneo. L'intera area archeologica è entrata a far parte dei siti Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO nel 1997. La guida è riccamente illustrata con immagini a colori. -
Archaeological area of Agrigento. The valley of the temples
Nelle rovine dei meravigliosi templi che dominavano la vecchia città di Agrigento, fondata nel VI secolo a.C., si può ancora sentire la supremazia che la portò a diventare una delle più importanti città del mondo mediterraneo. L'intera area archeologica è entrata a far parte dei siti Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO nel 1997. La guida è riccamente illustrata con immagini a colori. -
Architettura, arte retorica
L'architettura è arte retorica per natura. Mentre la costruzione è un atto necessario alla sopravvivenza, l'architettura contiene il bisogno personale e collettivo di comunicare mediante un linguaggio, che ne renda riconoscibili le intenzioni e condivisibili le idee. L'uso degli strumenti retorici in architettura, come nell'arte oratoria e nella poetica, definisce l'efficacia e il successo di un'opera. Questo libro, che parla dell'architettura come arte, parla del linguaggio e dello stile, parla della tettonica e della tradizione, vuole pulire il campo intorno a parole molto belle e importanti che dovrebbero ritornare a essere di nostro uso comune. -
Roberto Ciaccio. Lucematrice. Ediz. multilingue
L'esposizione monografica di Roberto Ciaccio coinvolge quattro realtà genovesi - Palazzo Ducale, Palazzo Nicolosio Lomellino, Museo di Palazzo Reale, Museo d'Arte Contemporanea Villa Croce - messe in rete dal lavoro dell'artista milanese, in un progetto studiato con Anna Orlando, storico e critico d'arte genovese, e supportato dal pensiero di Remo Bodei, filosofo di fama internazionale. Il lavoro di Ciaccio, attraverso la selezione delle opere e con specifiche installazioni legate ai siti, diviene elemento collettore tra i diversi luoghi storici e al contempo tra passato e presente, tra arte di ieri e arte di oggi. Il tema che collega il percorso espositivo è incentrato sulla poetica della luce, della memoria e della traccia. La dimensione ""tempo"""" è centrale nella ricerca di Ciaccio, dove il ritorno fantasmatico del tempo è inteso come traccia e memoria. Questo itinerario all'interno di architetture storiche fa seguito alle precedenti installazioni di Roberto Ciaccio alla Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale a Milano nel 2011 e a Palazzo della Fontana di Trevi a Roma nel 2008. Il catalogo è arricchito da saggi critici e da un'ampia selezione di opere e di edizioni originali."" -
Santino Tagliafichi (1756-1829). Tradizione e modernità a Genova tra Sette e Ottocento
Il libro costituisce la prima monografia sul pittore Santino Tagliafichi (1756-1829), fratello del celebre architetto neoclassico Andrea, figura di spicco del momento di transizione dell'arte genovese dalle forme barocche a quelle, classicheggianti, dei primi decenni dell'Ottocento. Pittore colto, formatosi nell'ambito dell'Accademia Ligustica, Tagliafichi realizza una singolare sintesi tra le clausole formali rococò e il nuovo rigore archeologizzante. Riformatore, senza mai del tutto interrompere i legami con la tradizione, Santino fu profondo conoscitore dell'arte genovese e delle ricchissime quadrerie dei nobili locali, presso cui svolse ininterrotta attività di restauratore, di perito, di mediatore per compravendite di opere d'arte, nel momento cruciale della dispersione della maggior parte delle collezioni aristocratiche cittadine. -
Croce Rossa Vallescrivia. Croce Rossa Italiana «comitato locale Valle Scrivia» Ronca Scrivia
100 anni di storia di pubblica assistenza voluta e iniziata dalla Croce Verde Ronchese nel 1913 e continuata nel 1933, senza interruzione, dalla Croce Rossa Italiana - Sottocomitato di Ronco Scrivia. La raccolta di immagini ci rende partecipi dell'impegno e dei sacrifici dei ronchesi che mossi da una sincera passione umanitaria, in varie forme e secondo le loro specifiche qualità, hanno concepito e sviluppato iniziative di soccorso sempre più impegnative. -
Andrea Pazienza. Ediz. italiana e inglese
A corredo della grande mostra antologica di Genova (25 luglio-7 ottobre 2013) - la più importante negli ultimi 15 anni - arriva questo volume a raccogliere l'opera di Andrea Pazienza: irriverente e popolare scrittore di disegni. Oltre 250 tavole che raccontano l'opera di Andrea Pazienza: dal disilluso, urlante e autodistruttivo Pentothal al perfido e cinico Zanardi, dalla poesia di Pompeo all'ironia di Pert, includendo i disegni per Astarte, Tanino Liberatore, Campofame e tanti altri lavori per spettacoli teatrali, locandine e vignette. Le tavole sono corredate da scritti di: Roberto ""Freak"""" Antoni, Renato Barilli, Stefano Benni, Jacopo Fo, Marcello Jori, Daniele Luttazzi, Jose Muñoz, Luca Raffaelli, Sergio Staino, Roberto Vecchioni, Vincino."" -
Albaro e la Foce. Genova. Storia dell'espansione urbana del Novecento
L'espansione di Genova verso Albaro è stata l'occasione per dare alla città nuove forme espressive che il compatto nucleo storico proibiva ai suoi abitanti. La privazione di strade rettilinee e pianeggianti, di cui soffriva Genova storica, fu la molla che indusse il Municipio a realizzare nella parte piana dei comuni orientali annessi nel 1874, una città squadrata e regolare, a imitazione del tessuto urbano che era stato aggiunto alle due capitali del giovane Regno (Torino e Firenze). Successivamente Genova tentò con successo di costruire una nuova città sulla collina di Albaro, avendo come proposito quello di dare ai suoi abitanti una ricca dotazione di verde: un giardino per ogni casa ma anche larghi viali facilmente percorribili dalle automobili e soprattutto con un costante rapporto visivo e fattuale col mare che fino ad allora era stato ovunque interdetto. Questo libro descrive i passi, le motivazioni e le controversie che animarono per ottanta anni questo grandioso rinnovamento urbano senza pari in Italia per quell'epoca. -
Focaccia genovese. Ediz. italiana e inglese
La focaccia genovese è unica nel suo genere. Per i liguri è una compagna di vita: dalle prime merende di bambini alle colazioni quotidiane. Era uno degli spuntini preferiti per i numerosi lavoratori che in passato affollavano il porto e la città di Genova. Oggi è un rito quotidiano per ogni ligure che la gusta in tutte le sue varie declinazioni: all'olio, con la cipolla, con le olive, con la salvia, ecc... Ricca di buon olio d'oliva ligure, croccante in superficie e morbida all'interno, la focaccia è un simbolo gastronomico regionale. -
L'ora del paté
Il paté come non è mai stato visto prima!!! Con uno ""style"""" molto innovativo, grafica accattivante, arricchito da illustrazioni e composizioni fotografiche che seguono il gusto contemporaneo. Il volume, con ricette di paté, creati appositamente dai più famosi foodblogger d'Italia, presenta aneddoti, curiosità e suggerimenti, accanto ad un ampio assortimento di pani, cracker, grissini, burro e composte da accompagnare al paté."" -
Ricette vetrarie altaresi. Note e appunti di fornace
La storia del vetro altarese riguarda un percorso lungo otto secoli di arte ""ad faciendum ciatos, bocales, vasa, albarellos..."""". Dal vetro cavo al vetro al piombo, ai vetri tecnici resistenti agli sbalzi termici, con una presenza costante del vetro d'arte. Il presente volume descrive gli ultimi decenni di vita dell'industria vetraria altarese, il cui tormentato percorso riunisce e tramanda le caratteristiche tecnologiche di una delle più lunghe fasi dei processi vitrei. Non celebra, ma racconta una storia di successi, pur nelle tormentate vicende finali, un esempio raro di cooperativa vissuta per oltre un secolo con scarse risorse, grazie a un """"savoir faire"""" antico, raro, impostato non soltanto sulla materia vetro, ma sulla capacità gestionale di un'azienda che, per lungo tempo, conservò uno spazio vitale nell'ambito industriale italiano. Un grande valore è rappresentato dalle ricette, le sole che restano di un centro di irradiazione dell'arte in Europa e nel mondo."" -
Residenze sabaude. Ediz. inglese
Il sito delle Residenze Sabaude è composto da 22 edifici, 11 nel centro di Torino, gli altri distribuiti secondo un impianto radiocentrico intorno alla città. Il sistema nasce nel 1563, quando il duca di Savoia, Emanuele Filiberto, trasferisce la capitale da Chambéry a Torino. Il suo successore, Carlo Emanuele I, progetta la riorganizzazione complessiva del territorio che sarà sviluppata nei secoli successivi conferendo alla città e ai dintorni un'impronta barocca. Intorno alla capitale sorge un sistema di maisons de plaisance, la ""Corona di Delizie"""", con residenze preesistenti e nuovi edifici destinati alla caccia e al loisir. Il territorio è percorso dalle rotte di caccia e da strade che collegano tra loro le residenze extraurbane e queste con la capitale."" -
Dalle Indie alla Cina. Le trasformazioni della cartografia per una nuova raffigurazione del mondo 1492-1735
Un percorso molto lungo quello proposto dall'autore, ma decisivo per quanto riguarda le due date estreme (1492 e 1735) in quanto rappresentano il periodo nel quale la raffigurazione cartografica del mondo subisce la più radicale trasformazione non solo rispetto ai secoli precedenti, ma anche riguardo alla cartografia di pochi anni prima del 1492. La cartografia successiva a questo anno è frutto sia dei resoconti dei grandi navigatori che del lavoro sulla terraferma svolto nell'ambito delle più varie professionalità da cartografi, geografi, matematici, cosmografi, disegnatori, incisori, stampatori, editori e missionari per quanto riguarda la grande area, pressoché sconosciuta, dell'estremo Oriente. -
Rappresentare la guerra. Antonio G. Santagata. Rendering war. Ediz. italiana e inglese
Il volume esamina la produzione artistica di Antonio Giuseppe Santagata nel periodo compreso tre le due guerre mondiali. Protagonista della cultura figurativa del Novecento italiano, l'artista genovese, trasferitosi a Roma nel 1921, partecipò alle più importanti rassegne espositive nazionali e internazionali dell'epoca: dall'Expo internazionale di Parigi del 1925 a tutte le edizioni della Biennale veneziana dal 1926 al 1942, con l'esclusione di quella del 1940, dalle mostre del ""Novecento italiano"""" del 1926 e 1929 alle edizioni della Quadriennale romana del 1931, 1935, 1939 e 1943, dalla Mostra della rivoluzione fascista del 1932 all'Expo internazionale di Bruxelles del 1935. Mutilato di guerra, cui aveva partecipato come volontario, fu particolarmente attivo nel campo della pittura murale, principalmente per le Case del Mutilato che vennero edificate in quei due decenni. Fu uno dei protagonisti della decorazione della Casa Madre dei Mutilati di Roma (1926-1932), progettata da Marcello Piacentini, ma fu impegnato anche in quelle di Genova (1938), di Palermo (1939), di Ravenna (1941) e di Milano (1942)."" -
Lupo Alberto 40 anni
Lupo Alberto compie 40 anni. Per il suo compleanno regala a tutti noi uno storybord delle tappe più importanti della sua vita. Animale che non dorme in casa ma all'aperto, Lupo Alberto è più forte di noi. Abituato a prenderle, a prenderle sempre, ogni volta si rialza pronto a ripartire. E poi è un buono. Lui non fa male a nessuno. Non è affatto aggressivo. È simpatico. Sa ascoltare. È un amico. Un amico vero. -
Asti nel Seicento. Artisti e committenti in una città di frontiera
L'esposizione si configura come una mostra-dossier, nata dalla collaborazione tra Palazzo Mazzetti di Asti e Università degli Studi di Torino. La situazione del patrimonio artistico astigiano del '600 riflette l'articolata fisionomia giurisdizionale dell'attuale Provincia di Asti, creata nel 1935, accorpando territori che nel XVII secolo erano amministrativamente parte dello Stato di Milano, sotto la Spagna, dell'antico ducato del Monferrato, oltre che del Piemonte sabaudo. È una stratificazione che si riflette sulla realtà figurativa, che appare eterogenea e ricca di arrivi ""esterni"""". Accanto ad artisti locali sono presentate opere di provenienza extraregionale (è il caso del lucchese Pietro Paolini, o di Andrea Pozzo), strettamente connesse a particolari figure di committenti. Un particolare approfondimento è dedicato, in mostra e nel catalogo, alle opere lombarde e genovesi, censite nel corso della ricerca, e strettamente connesse alle vicende di storia politica e religiosa, nonché a ragioni di traffici commerciali, che hanno reso il territorio dell'attuale Provincia di Asti uno dei crocevia fondamentali per comprendere le interferenze tra Piemonte, Liguria e Lombardia."" -
Maitö
Il romanzo, ambientato in Valbrevenna di metà Ottocento, narra la vicenda di Maitö - ""Margherita"""" in dialetto - una piccola grande donna, i cui tratti distintivi sono la forza di volontà inarrestabile, la grazia delicata ma tenace, lo strenuo attaccamento a valori quali la solidarietà e la generosità, anche nei momenti più duri di una vita contadina condizionata da una natura ora generosa ora aspra. I personaggi e l'ambiente rurale ligure di un secolo e mezzo fa vengono descritti con pennellate vivide, con una prosa densa di lirismo e umanità."" -
Vini e storie di Liguria. I vitigni liguri. Ediz. italiana e inglese
La storia del vino ha accompagnato quella dei Liguri dall'Età del Bronzo fino a noi. Il viaggio in una regione unica nel panorama vitivinicolo nazionale, per la peculiarità ampelografica e per la strenua e quasi impossibile coltivazione, concepita a protezione del territorio e a difesa dell'ambiente. -
Il padrone sovversivo
Tracce di storia ancora non seguite rivelano particolari che contrastano e schiariscono le fotografie sbiadite della memoria. Una testimonianza di vita, ricostruita e narrata, che fornisce un tassello della storia contemporanea. Enrico Macciò, proprietario industriale nato a Busalla nel 1883, al termine della guerra di Spagna aderisce alla causa del comunismo. Con il conflitto mondiale e l'occupazione nazista del suolo italiano s'impegna nella Resistenza. Viene arrestato e deportato nel lager di Mauthausen. Un cortocircuito della storia, che conduce un ""padrone"""" a combattere e a morire nel nome del proletariato."" -
I cartelami di Laigueglia. Scenografie per la chiesa di San Matteo
Il volume racconta la sorprendente storia degli apparati creati nell'Ottocento per la grande chiesa del loro paese, Laigueglia, da Giuseppe e Benedetto Musso, padre e figlio, profondamente diversi e diversamente creativi. Due fra i più bei cartelami liguri: scenografie di un ""teatro sacro"""" riscoperto e affrontato dagli studi solo negli ultimi anni. Un mondo effimero fatto di materiali poveri, tela, legno e cartone, tutto da riscoprire.""