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Nel segno di Augusto. La Liguria e il principe
Il bimillenario della morte di Augusto viene celebrato in Liguria dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici con una mostra allestita nel Palazzo Reale di Genova, nell'ex Teatro del Falcone .Sul territorio ligure le testimonianze archeologiche dimostrano che l'età di Augusto fu, sotto molteplici aspetti, un periodo di straordinario impulso e di profonde trasformazioni. È con la riforma amministrativa dell'Italia voluta da Augusto che la Liguria, IX Regio augustea, prende forma, unificando per la prima volta il territorio abitato dalle diverse etnie liguri dalla costa fino al corso del Po. La costruzione della via Iulia Augusta, che trae il suo nome da quello del primo imperatore, segnò l'inizio di un intenso sviluppo del territorio, che portò ad una rapida crescita delle città costiere, impostate sugli schemi urbanistici regolari delle altre città romane, e alla creazione di villae suburbane e di mansiones. La mostra, attraverso il contributo delle testimonianze archeologiche, analizza i diversi aspetti di questa trasformazione straordinaria e, con un taglio didattico, propone un'istantanea della nostra regione all'inizio del I secolo d.C. -
L'amministratore condominiale. Manuale teorico-pratico per la gestione del condominio e per la formazione professionale
Il manuale, destinato ad essere utilizzato nei corsi di formazione degli amministratori immobiliari e supporto per i futuri amministratori professionisti e anche per i condomini-amministratori nello svolgimento della loro attività, è stato realizzato con il contributo e la collaborazione dei presidenti e di numerosi componenti dei centri studi delle delegazioni provinciali di Gesticond. -
Raffaello. Opera prima
Con ""Raffaello. Opera prima"""", Brescia torna a dedicare, a distanza di trent'anni, una esposizione a Raffaello, del quale custodisce ben due opere, il Redentore benedicente e l'Angelo. Dopo le mostre """"Giorgione e Savoldo. Note di un ritratto amoroso"""" e """"Fra Bartolomeo. Sacra Famiglia a modello"""", si apre la terza e ultima tappa del ciclo """"A Brescia opere da grandi musei. Rinascimento"""", attraverso il quale tre capolavori della Pinacoteca Tosio Martinengo sono stati messi a confronto con capolavori provenienti da prestigiosi musei italiani e stranieri, con l'obiettivo di porre l'attenzione sul valore della collezione civica. Il protagonista di questo ultimo episodio è l'Angelo di Raffaello Sanzio, frammento che proviene dalla pala Baronci, della quale rimangono anche altri preziosi brani sopravvissuti al terremoto del 1789 e oggi conservati al Museo del Louvre e al Museo Nazionale di Capodimonte. L'obiettivo del progetto è la ricostruzione della pala, proprio a partire dal magnifico volto che Brescia custodisce, riavvicinando gli elementi superstiti, il disegno preparatorio e l'unica copia esistente, realizzata alla fine del XVIII secolo dopo il terremoto."" -
Italian Performance Art. Percorsi e protagonisti della action art italiana. Ediz. multilingue
"Italian Performance Art"""" intraprende l'avventura di restituire in testo l'indicibile della performance, il trapelare di una tensione dell'essere in una modalità discorsiva e comunicativa che è come dire a parole il Gesto sulla tela di Lucio Fontana o il Silenzio nella musica di John Cage. Strutturata su contributi di ricercatori di rilievo (Brunelli, Fontana, Frangione, Lupieri, Rossini, Sullo) e su un nutrito apparato storico e bibliografico (Fontana, Merega, Rossini), l'opera è la prima pubblicazione che tratta in maniera organica la situazione della performance art in Italia, offrendo un quadro articolato e tracciando le principali coordinate storiche di riferimento. Partendo dal Futurismo, attraverso la poesia d'azione delle neoavanguardie novecentesche e la Body Art, arriva a definire le più recenti relazioni tra gesto creativo e nuove tecnologie. Il volume comprende una raccolta di saggi teorici e critici e una sezione di schede monografiche a colori che illustrano il lavoro di quegli artisti coinvolti in modo continuativo nell'area della performance art." -
Il Bel Paese. L'Italia dal Risorgimento alla grande guerra, dai Macchiaioli ai Futuristi. Ediz. illustrata
La mostra restituisce la rappresentazione del paesaggio, della cultura e della società italiana dal Risorgimento al primo conflitto mondiale. Uno spaccato della vita quotidiana attraverso più di cento capolavori che testimoniano le straordinarie bellezze paesaggistiche e storico-artistiche dai Macchiaioli all'insorgere dell'Avanguardia futurista. L'esposizione si apre con la stagione risorgimentale (dipinti di Induno, Fattori, Lega). Si succedono poi opere di Caffi, Previati, Segantini: vette alpine, vedute lacustri, paesaggi marini e scorci delle città mete celebrate del Grand Tour, anche nelle interpretazioni dei più importanti artisti stranieri della seconda metà dell'800. Il Bel Paese è raccontato anche attraverso tradizioni e costumi (opere di Fattori, Signorini, Morbelli). Non manca lo sguardo sui momenti di vita degli italiani offerto da Lega, Cremona, Boldini, De Nittis, completato dalla sezione dedicata alla fotografia con alcuni dei suoi storici pionieri. Infine l'avvento del Futurismo (Balla, Boccioni, Carrà, Russolo, Depero), deciso a spazzare via ogni residuo della cultura ottocentesca, prima della Grande Guerra, vero spartiacque tra i due secoli. -
La cucina italiana. Cuoche a confronto. Ediz. illustrata
La cuoca di Bernardo Strozzi è una delle opere più conosciute dei Musei di Strada Nuova e della pittura genovese del XVII secolo. La fortuna che tale soggetto ebbe già ai tempi dello Strozzi è attestata dalla ripresa da parte del pittore della stessa composizione nella tela oggi alla National Gallery di Edimburgo. Il confronto tra le due opere, esposte in prima mondiale una accanto all'altra, costituisce una riflessione sull'arte del Cappuccino e sulla cronologia delle tele, ma è anche un vero e proprio confronto tra due cuoche ""gemelle"""". Sono presentate inoltre opere di scuola fiamminga e italiana, provenienti dagli Uffizi e dalla Galleria Estense, diretti precedenti di questo gusto: dalle opere di Francesco Bassano e di Vincenzo Campi alle nature morte di Jacopo Chimenti. Una moda, quella delle scene di genere legate alla cucina, che continuò per tutto il 600 e nel 700, ad opera di artisti che assecondarono le richieste della committenza (da Giacomo Liegi ad Anton Maria Vassallo fino ad Alessandro Magnasco). Oltre agli aspetti artistici il catalogo approfondisce gli usi alimentari e l'organizzazione e i ruoli di una cucina nel passato, presentando anche ricette antiche e moderne."" -
Isole misteriose dell'Oceano Atlantico. La loro raffigurazione nella cartografia fra storia e leggenda
In che modo miti e leggende hanno contribuito alle esplorazioni sui mari e all'evoluzione della cartografia in Europa? L'autore delimita l'argomento all'Oceano Atlantico e in particolare a quelle isole che oggi definiamo genericamente leggendarie, ma che un tempo costituivano punti di riferimento al pari di quelle conosciute. Anche in questo caso ci viene proposto uno schema interpretativo di indubbio interesse per orientare il lettore in una materia solo apparentemente priva di punti di collegamento con la realtà in quanto alcune di queste isole si sono poi rivelate terre realmente esistenti. -
Restauri nella chiesa di Nostra Signora degli Angeli. Simone Dondo, Luca Cambiaso, Tintoretto
Il volume esamina due significativi dipinti realizzati sin dall'origine per la chiesa di Nostra Signora degli Angeli di Genova Voltri. Si tratta dell'Ultima Cena, lasciata incompiuta nel 1560 dal frate pittore Simone Dondo da Carnuli che visse proprio nel convento degli Angeli - e terminata da Luca Cambiaso, il quale seguì l'impostazione scelta dal collega chiaramente derivante dal celebre modello leonardesco; e del Battesimo di Cristo ascrivibile alla bottega di Jacopo Robusti detto il Tintoretto, ricordato dalle fonti sei-settecentesche ma trascurato invece dalla letteratura moderna dedicata al celebre maestro veneziano. Un'opera eseguita tra la fine del nono e l'inizio dell'ultimo decennio del 500 a seguito delle prescrizioni dettate dal Visitatore Apostolico Francesco Bossio, il quale nel 1582 evidenziò la necessità di dotare gli altari laterali della chiesa francescana di immagini sacre. Gli esiti dei restauri sono debitamente illustrati nei contributi tecnici. -
Monte San Giorgio. Ediz. tedesca
Quello di Monte San Giorgio è uno dei più importanti e ricchi giacimenti fossiliferi al mondo del Triassico Medio. I fossili, conservati in questa montagna dalla forma piramidale, sono stati portati alla luce e studiati a partire dal 1850 da paleontologi italiani e svizzeri. Da allora sono stati rinvenuti esemplari fossili di rettili, di pesci, invertebrati marini, insetti e piante, molti appartenenti a specie rare. Nel 2003, per il versante svizzero e nel 2010 per quello italiano è entrato nella World Heritage list dell'UNESCO. -
La linea rossa è la linea d'appoggio. Quattro lezioni di Franz Prati
Valter Scelsi cura un ciclo di quattro lezioni di Franz Prati. Nel corso di ogni lezione Prati compone, su grandi fogli di carta da spolvero, un disegno che risulta, più che il semplice corredo iconografico, la completa trasposizione in immagini, il reale racconto visivo. La lezione è il racconto di un racconto. Come per ogni messa in scena, non si esaurisce nella parola, proposta e raccolta, prodotta e interpretata. Elementi di un linguaggio non-verbale, immagini, segni compongono il testo. Cosa accade, ci chiediamo, se la lettura e la traduzione di questo testo non sono più attività esclusive del pubblico destinatario, ma diventano strumenti operativi dell'attore? Nei quattro grandi disegni che Franz Prati compone nel corso di altrettante lezioni la traccia è, opportunamente, memoria, mentre il segno è trasmissione, quindi potenziale futuro. Tramite esso le cose sono, così, annunciate, immaginate e prefigurate in anticipo. La mediazione tra memoria e segno avviene nella rilettura, e le immagini che Prati ha composto sulla carta sono il prodotto di centinaia di immagini viste, raccontate, accumulate nel tempo. -
Torino santuario della Consolata. Ediz. francese
Guida storico-artistica al Santuario della Consolata di Torino. Il Santuario della Consolata, o secondo la denominazione ufficiale, Chiesa di Santa Maria della Consolazione, è una basilica cattolica ubicata a ridosso della via omonima ed è uno dei luoghi di culto più antichi di Torino. Dedicato a Maria, invocata con il titolo di ""Consolatrice"""" è considerata il più importante santuario della città e dell'Arcidiocesi di Torino, oltre che un vero capolavoro del barocco piemontese. Alla sua costruzione si dedicarono i più illustri nomi dell'architettura, quali Guarino Guarini, Filippo Juvarra e Carlo Ceppi. Il santuario fu anche abituale luogo di preghiera di numerosi santi sociali piemontesi e ha la dignità di Basilica minore."" -
Arte rupestre della Valle Camonica
Il sito della Valle Camonica è stato il primo in Italia ad entrare nella World Heritage List dell'UNESCO (1979). La Valle Camonica è una delle vallate più ampie delle Alpi Centrali e Si sviluppa per circa 80 km lungo il corso del fiume Oglio, partendo dalle sponde del Lago d'Iseo nel Comune di Pisogne e giungendo fino al Passo del Tonale. Le incisioni affondano le loro radici a 8000 anni prima della nostra era e costituiscono una straordinaria documentazione figurata di costumi e ideologie preistoriche. -
Rock drawings in Valle Camonica
Il sito della Valle Camonica è stato il primo in Italia ad entrare nella World Heritage List dell'UNESCO (1979). La Valle Camonica è una delle vallate più ampie delle Alpi Centrali e Si sviluppa per circa 80 km lungo il corso del fiume Oglio, partendo dalle sponde del Lago d'Iseo nel Comune di Pisogne e giungendo fino al Passo del Tonale. Le incisioni affondano le loro radici a 8000 anni prima della nostra era e costituiscono una straordinaria documentazione figurata di costumi e ideologie preistoriche. -
Dalla foglia al folio. Un erbario figurato del XVI secolo e il suo contesto
Nel 1982, in occasione del trasferimento presso il Museo Contadino di Cassego dell'archivio della famiglia De Paoli di Porciorasco, è emerso un erbario figurato datato 1598. Questo documento, presentato in copia anastatica, è stato analizzato in tutti i suoi aspetti - i materiali (carta, inchiostri e pigmenti), i contenuti, le specie di piante rappresentate, i modelli, il contesto archivistico - e si sono formulate ipotesi sulla circolazione dei saperi naturalistici nell'area dov'è stato rinvenuto ed utilizzato dalla fine del XVI al XIX secolo. Le fonti iconografiche, sia manoscritte che a stampa, provengono dalla tradizione medico-botanica (Ortus Sanitatis e Tractatus de virtutibus herbarum). L'erbario a una prima ricognizione appare come un taccuino di disegni, dal formato tascabile, su cui almeno due autori hanno disegnato e altre mani hanno aggiunto annotazioni. All'interno della produzione botanica manoscritta del periodo e dell'area geografica (l'Appennino tra Liguria, Emilia-Romagna e Toscana), si tratta di un oggetto particolare tra gli erbari figurati, ""collocato"""" tra la precedente tradizione manoscritta medievale e quella dell'iconografia botanica a stampa."" -
Croce verde 1945-2015. Settant'anni fra la gente di Albisola
La storia della Croce Verde di Albisola che quest'anno compie settant'anni attraverso le foto e i ricordi dei volontari che in tutti questi anni si sono avvicendati ad aiutare e soccorrere chi nel momento aveva bisogno di cure. Dalle immagini e dai racconi esce uno spaccato della storia di Albisola e dei cambiamenti della città, dai giorni della fine della guerra ad oggi. -
Sacri monti del Piemonte e della Lombardia
I sacri monti dell'Italia settentrionale sono nove e sono composti da gruppi di cappelle e di altri elementi architettonici realizzati tra la fine del XV secolo e la fine del XVII secolo e dedicati a diversi aspetti della fede cristiana. Oltre al loro significato religioso sono di grande bellezza grazie alla loro integrazione nel paesaggio naturale e di grande importanza per le molte opere d'arte che conservano. -
Biodiversity for all tastes. A travelling menu through Liguria's protected areas
Il gusto delle biodiversità è il modo scelto per spiegare quanto gli squisiti cibi di Liguria siano indissolubilmente legati all'attività di tutela e valorizzazione di una biodiversità regionale ricca, pregiata e diffusa. Quando scoprirete la cucina bianca tipica del ponente ligure o il ciuppin, degusterete i mieli dei parchi liguri o il pigato, assaporerete il formaggio San Stè o le acciughe non potrete non pensare subito a quanto siano meravigliosi i pascoli alpini, le faggete d'autunno, i castagneti ombrosi, le garighe in fiore e i profumi della macchia mediterranea, i pipistrelli misteriosi, mille specie di uccelli, i coralli e i meravigliosi paesaggi sommersi delle aree marine protette... e a quanto sia preziosa l'opera delle donne e degli uomini che le presidiano. -
L'ultima cattedrale
Giuseppe Terragni muore per un ictus nel luglio del 1943 accasciandosi sul pianerottolo delle scale della fidanzata, lasciate a casa porte e finestre aperte e un pentolino sul fuoco acceso. Era stato rimpatriato dal fronte di guerra russo nel gennaio dello stesso anno, e sottoposto per tre volte a elettroshock. Questa è la storia del suo ultimo progetto. In essa la rovina della guerra, ma anche la modernità come volontà di pace. -
Sostenibilità e potere
Se la prospettiva è stata la forma simbolica del XV secolo e la funzione quella del XX secolo, o almeno della sua prima metà, la sostenibilità ha ottime chances di divenire la forma simbolica del XXI secolo. D'altronde, di cosa meravigliarsi? La sostenibilità è buona, per definizione. Chi, nel pieno del possesso delle proprie facoltà, oserebbe sostenere l'insostenibile? Se oggi l'architettura non è ancora pronta per adeguarsi a questa nuova realtà, ebbene peggio per lei: primum vivere (del pianeta), deinde filosofari (dell'architettura). Questo libro raccoglie due scritti di architettura, Sostenibilità e potere e Conseguenze di Van Gogh. -
Restauri nella chiesa di Nostra Signora delle Grazie. Giovan Bernardo Lama, Giovanni Battista Paggi, Cesare e Alessandro Semino. Ediz. illustrata
Il volume, pubblicato in occasione della presentazione dei restauri riguardanti le tre principali tele conservate nella chiesa di Nostra Signora delle Grazie di Genova Pegli - nota anche come Cappella Doria - chiarisce vari aspetti legati sia all'importante edificio, commissionato nel 1591 da Giovanni Andrea Doria ad Andrea Ceresola detto il Vannone e destinato a ospitare una piccola comunità di Trinitari, sia alla realizzazione dell'apparato decorativo che ancora oggi impreziosisce l'interno della chiesa. Gli articoli analizzano infatti l'intervento di Marcello Sparzo e della sua bottega, a cui si devono le otto immagini in stucco raffiguranti altrettanti Dottori della Chiesa distribuite sulle pareti, nonché l'affidamento negli anni 1591-1592 da parte del Principe Doria a Giovan Bernardo Lama, Giovanni Battista Paggi e Cesare ed Alessandro Semino dell'esecuzione delle pale destinate a ornare l'altare principale e il transetto, opere che documentano la profonda adesione da parte del nobile genovese e della consorte Zenobia del Carretto ai dettami borromaici scaturiti dalla Riforma cattolica.