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Storia di Brescia. Dalle origini ai giorni nostri
Chi viene a Brescia per la prima volta (e non è raro perché non è una delle mete preferite dal turismo di massa) rimane stupito nel trovare una città così ricca di storia e di arte. Il destino che negli ultimi duecento anni l'ha legata allo sviluppo industriale ha fatto in modo che nell'immaginario collettivo Brescia fosse considerata una città di ferro, di fabbriche e di commerci. Che questa vocazione risalga alle sue origini è cosa vera: strategicamente collocata al crocevia dei commerci tra nord e sud è diventata presto città di importanza fondamentale per i Romani e, più tardi, per i Veneziani che ne facevano uno degli avamposti della Terraferma. Questo passato importante ha lasciato molte tracce nella città: il sito di Brescia romana e longobarda è tra i più vasti e importanti della penisola; i palazzi e le chiese costruiti nel Rinascimento sulla falsariga di quelli di Venezia e del suo territorio, scandiscono ancora oggi il tessuto urbano che è cresciuto inglobando il passato e reinventandolo. L'espansione, pianificata dopo il secondo dopoguerra, ha ridisegnato anche lo skyline della città, con i nuovi grattacieli che sfidano la mole della cupola del Duomo Nuovo, fino a cent'anni fa unico edificio - come in molte altre città d'Italia - che osava ergersi al di sopra delle case e dei palazzi che definivano l'intrico delle vie della città antica. Brixia si definisce ""fidelis"""" nei confronti di quelli che pretendono di averne il possesso o conquistarla manu militari. E una fedeltà che tuttavia non è pacifica sottomissione prima a Milano, poi a Venezia e quindi all'Austria, ma che diventa rivolta e volontà di indipendenza, pagata a caro prezzo nella storia del Risorgimento italiano, durante le dieci giornate del 1849, che le hanno meritato il titolo di """"Leonessa d'Italia"""" da parte di Giosuè Carducci e Aleardo Aleardi. A metà strada tra Venezia e Milano, Brescia ha continuato per secoli ad essere il punto di passaggio privilegiato, e il terreno di scontro di eserciti e di regnanti. Questo forse ha fatto in modo che il suo destino fosse quello di essere città contesa e di costruirsi una storia di relativa autonomia, non priva delle animosità interne che hanno caratterizzato tutti i campanili d'Italia, in barba ai poteri forti e ai signori che si sono affacciati sullo scenario della sua lunga storia."" -
Racconti di campagna e di cucina. Una casa chiamata Santa Caterina
In un'epoca in cui il cibo è un'ossessione sia per chi lo mette al centro della propria esistenza sia per chi lo rifiuta, questo libro ne riporta una visione più equilibrata. Attraverso racconti e storie vere, l'autrice ci mostra come il cibo sia importante per accompagnare e migliorare le relazioni umane e, elemento naturale di vita, sia occasione per dimostrare interesse e cura, per offrire affetto, riconoscenza, per dire grazie, per fare festa a fine giornata. Racconti che si snodano in un percorso che vede una grande casa, Santa Caterina, al centro degli eventi, nel susseguirsi delle stagioni e dei personaggi. Un libro per conoscere o ricordare momenti di vita quotidiana della campagna friulana spesso irrimediabilmente cambiati. Un modo per rivivere ciò che abbiamo perduto, ma con uno sguardo al futuro che dà vitalità, perché in fondo, alle persone, in qualsiasi epoca si trovino, possono bastare una tavola accogliente e il profumo di una pietanza preparata con amore per ritrovare un po' di gioia. -
Storia di Genova dalle origini ai giorni nostri
Così scrive Giuseppe Gorani nel XVIII secolo: ""Di tutte le repubbliche mercantili, quella di Genova è la più invidiata, la più denigrata e la meno conosciuta"""". Soprattutto nella sua ultima parte l'affermazione è ancora valida oggi. Eppure conoscere la storia di Genova non riveste solo un interesse localistico, ma molto più ampio: non a caso Braudel ha definito la città """"il sismografo ultrasensibile di ciò che accade nel Mondo"""". Emporium romano, Repubblica marinara, incontrastata Signora del Mare: la storia della Superba si snoda in una rete di commerci e battaglie, crociate e arditi intrallazzi che ne fanno una delle grandi potenze medievali del Mediterraneo; poi ecco la città della finanza, il """"secolo d'oro"""" dei Genovesi, grandi banchieri e splendidi palazzi; il decollo ottocentesco come porto industriale infine, e l'evoluzione più recente in Polo siderurgico. Se tutti conoscono la magniloquente descrizione data dal Petrarca: """"Vedrai una città regale, addossata ad una collina alpestre, superba per uomini e per mura, il cui solo aspetto la indica Signora del Mare"""", pochi citano però le righe immediatamente successive: """"La sua stessa potenza, come è già accaduto a molte città, le nuoce e le reca danno, perché offre materia alle contese e alle gelosie cittadine"""". Al poeta non era sfuggito come le difficoltà insite in un territorio serrato tra il mare e la montagna avessero finito per influire pesantemente sul carattere dei suoi abitanti. Genio degli affari e spirito di indipendenza: la storia di Genova è infatti quella dei Genovesi, popolo attento al portafoglio ma al tempo stesso indomito, dagli antichi Liguri alle rivalità medievali fra fazioni, passando per complotti e rivolte fino al grido di libertà del Balilla, quindi alle lotte operaie, e alla Resistenza. In questo libro l'autrice ha cercato non solo di rievocare in modo chiaro ed esaustivo i momenti salienti di questa millenaria storia, ma di dar voce anche a personaggi a prima vista secondari, a notai e anonimi poeti, e non ultimo alle donne, che raramente appaiono in prima persona nel volgersi ufficiale degli eventi ma che al pari degli uomini ne sono state partecipi. Città di mercanti e di cantautori, di eroi piccoli e grandi, splendide ville affrescate e buia umidità dei """"caruggi"""": in queste pagine Genova rivive in una narrazione ricca di aneddoti e curiosità, che in tono lieve fa scoprire ai Genovesi come ai """"foresti"""" quella che a detta dello storico contemporaneo Edoardo Grendi è """"una città bellissima, ma che, per una ragione o per l'altra, non si scopre mai""""."" -
Storia di Milano dalle origini ai giorni nostri
Una storia dalla fondazione della città fino al Novecento. La parte del libro relativa agli ultimi decenni si stacca nettamente da quella precedente: Castellaneta aveva dato una progressione cronologica al suo scritto, Marzo Magno ha suddiviso l'aggiornamento per argomenti, anche per non rischiare di scimmiottare quanto scritto in precedenza. Ripercorrere la storia di Milano non è solo importante, deve anche essere godibile, perché tutti abbiano consapevolezza di quanto abbia contato e continui a contare questa città. -
Storia di Como dalle origini ai giorni nostri
La piccola Como e l'omonimo lago sono da secoli, e meritatamente, tra le mete più gettonate del turismo culturale. Stendhal, Flaubert, Listz, Bellini, Rossini, Foscolo e tanti altri scrittori e artisti hanno intensamente amato questi luoghi per la loro bellezza e per la frenesia della vita sociale nei palazzi del centro e, soprattutto, nelle celebri ville suburbane che decorano le rive del lago. La città di Como è patria dei due Plinii, che tanto diedero alla scienza e alle arti. Fu soprattutto Plinio il Giovane a lasciarci toccanti testimonianze su Como: spesso lontano per lavoro e stressato dal ritmo frenetico della sua vita di antico romano, egli ci ha più volte trasmesso la nostalgia che provava per la sua terra e per la bella vita che si faceva a Como e nelle celebri Ville di Delizia sparse per il Lago. Como fu la città di Alessandro Volta, il pacifico rivoluzionario che ha completamente trasformato, con le sue scoperte ed invenzioni, la vita delle generazioni venute al mondo dopo di lui. Como e il lago, seppure così famosi, stupiscono ogni volta il visitatore, perché riescono a superare le sue aspettative non appena egli ne incontri la Storia, iniziata tremila anni fa, così coinvolgente, piena di ritmo e colpi di scena. Como è città piccola: eppure, fin da tempi remotissimi, osò tener testa alla sua scomoda vicina, la prepotente e fagocitante Milano, arrivando nel medioevo persino a sfidarne la grandezza. E una storia appassionante quella di Como e del suo lago: essa cattura i lettori in un susseguirsi di intrighi e alleanze, tradimenti e lotte, distruzioni e rinascite, che superano l'immaginazione dei più abili sceneggiatori cinematografici. -
Storia delle Alpi
Le Alpi sono una catena di milleduecento chilometri di cime che si alzano tra i 600 e i 4800 metri di altezza nel mezzo della vecchia Europa. Nonostante l'aspetto selvaggio sono state lungamente trasformate dal pensiero e dalla mano dell'uomo fino alla soglia dei ghiacciai, e ancora oggi sono la catena montuosa più abitata al mondo. Alla stupefacente ricchezza degli ambienti naturali distribuiti tra valli, laghi, foreste, praterie, rocce e nevi perenni, si affianca un'analoga ricchezza di ambienti umani, insediamenti, architetture, coltivazioni, pascoli, culture, tradizioni e lingue. Si tratta della plurimillenaria colonizzazione di ambienti difficili nel cuore verde del continente, il più riuscito adattamento dell'uomo all'alta quota. In ripetute epoche storiche le Alpi hanno accolto le genti della pianura ispirando vere e proprie forme di civiltà. -
Il tempo di Narciso. Memorie del Novecento veneto
L'autore ha riannodato i fili della memoria famigliare, ha scartabellato archivi e giornali così da accompagnare il lettore nel Novecento veneto ormai scomparso. ""Il tempo di Narciso"""" intreccia vicende quotidiane e grandi avvenimenti storici, vissuti dentro una corte contadina veronese, palcoscenico dove si celebravano i riti domestici: le nascite, i matrimoni, la lissia, l'impasto del pane, l'uccisione del maiale, il filò e quelli del lavoro dei campi: l'aratura, la semina, i raccolti; le fiere del paese; e infine la guerra e l'inizio di una nuova epoca."" -
Storia di Roma. Vol. 1: Dalle origini alla fine dell'impero.
Nella storia dell’umanità non c’è esempio di pari grandezza, splendore e decadenza come gli undici secoli della Roma antica. Al di là del mito felice, su quei sette colli è stata scritta la storia di una Città-Stato del tutto inedita e lungimirante, capace di aggregare i Popoli conquistati per farli concittadini nel nome del suo dirittornrnrnLa storia di Roma, straordinaria e lunga oltre un millennio, ha portato un piccolo insediamento a diventare un grande impero, grazie alla guida di personaggi di eccezione e alla capacità di aggregare politicamente popoli così differenti, nel segno dei suoi valori pubblici e attraverso nuove suddivisioni del potere, vicendevolmente controllate. Nutrita dalla lingua e dalla cultura greca, Roma si racconterà magistralmente nel latino delle storie di Tito Livio e della letteratura di Catullo. Oltre l'urbanistica e l'ingegneria. Paolo Scandaletti racconta quel milione di abitanti, soprattutto poveri, di una città ricca e gaudente fattasi stato, guidata da re agrari e mercanti, e con una classe dirigente aristocratica per lo più saggia e lungimirante. Imperatori immortali come Cesare e Augusto, Costantino e Giustiniano; vestigia diffuse su tutta Europa, l'Africa e il Medio Oriente. -
Caporetto. La grande battaglia. 24 ottobre-19 novembre 1917
Alle 2:00 del 24 ottobre 1917 ebbe inizio una delle più grandi battaglie della Prima guerra mondiale: Caporetto. 257.000 soldati con 1.342 cannoni per l'Italia. 350.000 soldati con 2.518 cannoni per l'Austria. Oltre 40.000 furono i morti e feriti italiani. Oltre 50.000 furono i morti e feriti austriaci. Più di un milione i profughi civili. Ecco il racconto di quei terribili giorni. -
I senzastoria. Il Friuli dalle origini a noi
"Per tutta la nostra vita, dalla nascita alla morte, noi siamo dentro la storia. Quando veniamo al mondo abbiamo già una storia e quando ce ne partiamo lasciamo ai nostri figli una storia. La storia dell'uomo è innanzitutto la storia delle sue condizioni di vita: la pioggia che cade abbondante in Friuli è importante come la spada di un Patriarca, la patata, arrivata in Friuli alla fine del '700, è sullo stesso piano del trattato di Campoformido, i boschi che cadono sotto le scuri o sotto le alluvioni, non sono inerte materiale per navi o per case o mobili, ma sono strumenti che generano cambiamenti nel suolo e nel clima e quindi agenti attivi sulla vita dei nostri antenati. Nella storia, i buoni e i cattivi non hanno nessun senso. Barbari, invasori, civilizzatori, tribù e popoli. Quando si studiano le tradizioni dei nostri popoli, si dà il nome di folklore, se si studiano quelle di popoli lontani, di un diverso grado di civiltà (non incivili, solo diversi) si deve chiamare quegli studi antropologia."""" (Titto Maniacco)" -
Trieste. La città imperiale
Se le lingue del passato a volte scompaiono, sepolte sotto metri di oblìo, lo stesso non si può dire dei palazzi, delle anime urbane e del sonno rumoroso degli abitanti che musicano le città. Esse sono immagini che vediamo ogni giorno mentre ci mettiamo in cammino tra le vie dell'urbe, nei vicoli nascosti, nelle periferie del centro. Sono gli incensi nelle chiese, il vento che accarezza i capelli, le vele del mare. Profumano di caffè, raccontano di quando le automobili inquinavano e di come si pescava un tempo. A volte, se dimostriamo attenzione, si tramutano in epifanie, nuvole di vapore nei mercati del Levante. Quando meno te l'aspetti ti chiedono precisione, oppure ti invitano a prendere il sole. Sono gli occhi di questa città. I palazzi e le piazze, i templi e le voci dal sottosuolo, i cimiteri dove riposano le genti di questo bazar che fu, di quel futuro che potrà palesarsi. E una parte di Trieste. Piccola ma disegnata con lo stesso amore di quando s'era bambini. Di quando insomma si guardano le cose per quello che sono. -
Sogni d'acciaio
Quando ha spiegato che prima di pagare le tasse aveva retribuito fornitori e collaboratori il giudice di Pordenone non ha avuto un attimo di esitazione: lo ha assolto dall'accusa perché il fatto non costituisce reato. L'ultimo capitolo della densa e forte storia di Diego Lorenzon - erede di una famiglia di imprenditori veneti - è questo; ed è apparso nelle prime pagine di tutti i quotidiani d'Italia che lo hanno citato come un simbolo dei nostri tempi. Diego, partendo dagli antenati ""carradori"""" abituati a usare legno, fuoco e ferro, racconta come l'azienda del nonno """"moro"""" (nero perché bruciato dal sole e dalla fucina), del padre Giannino diventi - anche con il suo contributo e quello dei fratelli - una delle realtà metalmeccaniche internazionali importanti del Nordest. """"Ma voglio anche che si sappia della mia discesa all'Inferno - ha insistito l'imprenditore che è stato Vicepresidente dell'Associazione Industriali di Venezia e Presidente dell'Associazione Piccole e Medie Imprese - della crisi che ha sconvolto la mia azienda, una regione e migliaia di famiglie."""" Quelle ferite sono narrate dall'imprenditore in un rosario di continue emozioni e fatti. Un'analisi lucida, a volte spietata che comprende inquietudini, errori, solidarietà, senso dell'impresa. Tutti elementi che assieme all'etica, l'educazione, il valore delle radici e della famiglia permettono ad un giovane uomo di rialzarsi in piedi. """"Ma senza fratelli, amici, collaboratori, mia moglie non ce l'avrei mai fatta: racconto tutto, mi metto a nudo per condividere il senso di futuro che la crisi mi ha consegnato"""". La sua azienda oggi è salva e dà lavoro a una quarantina di persone. Diego, forse anche per la cruda battaglia che ha dovuto combattere, è morto a metà del 2017. Aveva 54 anni e stava lavorando a questo libro."" -
I signori della notte. Partigiani della Osoppo. Storie di Resistenza tra sentieri e casere
A piedi nei luoghi della Resistenza friulana. Dove andavano i partigiani quando salivano in montagna? Per rispondere a questa domanda ho intrapreso un viaggio nei luoghi della storia, tra valli e casere, sentieri e boschi, osservando e ascoltando le storie di testimoni e partigiani. Ho messo i miei piedi al servizio delle loro voci. ""I signori della notte"""" è un lungo viaggio di racconti e immagini nei luoghi della Brigata Osoppo, tra montagne, valli, malghe, casere e paesi, ascoltando le storie dalla voce diretta di chi c'è ancora. Da Tolmezzo alla Val d'Arzino, da Verzegnis alla Val Tramontina, da Piancavallo alle Prealpi, questo volume ripercorre le vicende della drammatica ed eroica storia della Osoppo nella Resistenza friulana."" -
Le ville venete. Ediz. a colori
3803 sono le ville venete. Strabiliante. Un patrimonio incredibile che tutto il mondo ci invidia. Qui ne trovate, raccontate e disegnate molte. Da quelle famose a quelle dimenticate ma tutte sono state scelte perché ognuna di loro ha una storia incredibile. Sono così numerose e straordinariamente belle le ville Venete che dovremmo ringraziare continuamente coloro che le edificarono. Un patrimonio che tutto il mondo ci invidia. Un viaggio dentro le storie raccontate e disegnate per comprendere come sono state costruite, da chi, quali funzioni avevano e oggi come sono e di chi sono. Un libro costruito in due anni di lavoro. -
Le ville friulane, istriane e dalmate. Ediz. a colori
Sono 435 le ville friulane. A queste se ne aggiungono altre centinaia, istriane e dalmate, tra Spalato e Traù. Un vero e incredibile patrimonio che il mondo ci invidia. Purtroppo alcune sono dimenticate e non poche maltrattate. Qui ne trovate, raccontate e disegnate, molte. Da quelle famose a quelle meno note ma tutte sono state scelte perché ognuna di loro ha una storia incredibile. Da Villa Manin, definita da Dino Buzzati ""enigmatica balena bianca maestosamente accovacciata sulla piatta pianura del Basso Friuli"""" costruita dai Manin così ricchi e potenti che Pietro Gradenigo, appartenente a una delle famiglie più antiche e illustri di Venezia, disse """"Iga fato dose un furlàn, la republica xe morta"""". Previsione funesta ma vera perché sarà proprio Ludovico Manin, la sera del 12 maggio 1797, consegnando al valletto la cuffietta di lino bianco che si calzava sotto il corno dogale a dire """"Tolè, questa no la usaròpiù"""". Ma se questa storia è ben conosciuta meno nota è la vicenda che vede protagonista Giacomo Casanova nel 1744. Casanova si trova a Orsera (Vrsar) in Istria, a Villa Borisi dove lascia un """"regalo"""" alla governante di don Gerolamo la quale lo distribuisce con generosità a tutto il paese. Mesi dopo Casanova ritorna sul posto e il medico del paese lo riconosce e lo ringrazia infinitamente. Il """"regalo"""" aveva reso ricco il medico avendo dovuto curare tutto il paese e chiede a Casanova la bontà di elargire di nuovo il suo dono perché le guarigioni avrebbero compromesso la continuazione del lauto guadagno. Sono tante e tante le storie raccontate e disegnate che rendono questo libro particolarmente intrigante."" -
Hanno ucciso l'orsa
"A difesa della Terra, e delle sue creature. Il 12 agosto 2017, un uomo in divisa imbraccia una carabina con il colpo in canna. La croce di mira si posiziona sul cuore dell'orsa. Una deflagrazione squarcia il silenzio della montagna. È stata uccisa un'orsa, un animale con un valore biologico altissimo, una specie particolarmente protetta che nessuno può toccare. Eppure qualcuno ha deciso che si doveva abbattere. Un fatto gravissimo che ha visto coinvolta l'orsa uccisa e tutte le persone che, in veste diversa, hanno avuto a che fare con questa specie e con questo soggetto. La conservazione e la tutela degli animali selvatici mi sta molto a cuore così ho voluto occuparmi a modo mio dell'orsa uccisa: ho immaginato di parlare con la sua voce. Sono andato nella foresta e sono diventato l'Orsa, poi l'Istituzione che ne ha decretato la morte e l'Uomo in divisa che le ha sparato."""" (L'autore)" -
Feltre visitata e raccontata
Qui l'uomo è di casa da sempre. La Val Rosna ha restituito le tracce di un uomo vissuto 14mila anni fa: segno che il Feltrino è stato fin dalle epoche più remote territorio di transito tra mondi diversi, quindi anche luogo di incontro di culture e di commerci. Una vocazione potenziata soprattutto ai tempi della convivenza tra due autentiche superpotenze come la Serenissima e gli Asburgo. Feltre è al centro ed è il centro di questa straordinaria realtà: l'unica, tra le città venete non capoluogo di provincia, a non poter venire classificata rigidamente in un'area specifica, a dispetto del suo inserimento amministrativo nel Bellunese. Venezia ha lasciato un segno profondo, ma ha anche rispettato la sua straordinaria vocazione di autonomia, dando vita a una lunga e prestigiosa stagione di cui si conservano ancor oggi le tracce in quella che si può a buon diritto definire una ""urbs pietà"""". """"Feltre visitata e raccontata"""" ripercorre le tappe salienti della ricca storia di Feltre e del Feltrino, centro di un'economia fiorente e di una cultura di altissimo livello. Una storia tutta da leggere..."" -
Viaggio in Carnia
"Nella mia giovinezza, di ritorno da una villeggiatura in Carinzia, alla fine dell'estate, scendendo in treno per la valle del Fella verso Udine, nell'ora prossima al tramonto, ci si fermò a una stazione che porta questo nome: 'Stazione per la Carnia!' Mio padre mi indicò un'ampia vallata che si apriva sulla destra e mi disse che là dentro a essa si estendeva la Carnia, terra di gente tenace e di ottimi formaggi. In quel punto il torrente Fella si unisce al Tagliamento, che scende dalla Carnia, le vaste ghiaie dell'uno si intessono alle vaste ghiaie dell'altro. È come un grande lago bianco di sassi, dal quale si elevano imminenti i monti, che fanno da quinte allo sfondo di altre montagne lontane, che apparivano contro l'ultima luce del giorno.""""" -
1948 l'anno che ha cambiato la storia degli italiani
Primo gennaio 1948 entra in vigore la Costituzione e inizia la nuova Italia democratica. ""Fare un Quarantotto"""" significa fare una rivoluzione e quell'anno in Italia cambia tutto. Dodici mesi intensi. Le prime elezioni libere, dopo un'accesa campagna elettorale, vedono il trionfo della Democrazia Cristiana contro la Sinistra unita nel Fronte Popolare. Il mondo fa i conti con la guerra che si è appena lasciato alle spalle e già è diviso dalla """"cortina di ferro"""" che passa anche per i confini orientali italiani e taglia Trieste. L'attentato a Togliatti e la vittoria di Gino Bartali al Tour che, racconta la leggenda, placa le tensioni e allontana il rischio di guerra civile. Dalla fame e la disperazione alla speranza della ricostruzione. L'Italia affronta il suo anno cruciale tra banditismo, processi clamorosi, omicidi nel bel mondo, criminali di guerra alla sbarra, miss e sport. È l'anno del Grande Torino e di Coppi che arriva sempre solo al traguardo, delle Olimpiadi di Londra, le prime della pace, e dell'oro di Consolini nel disco. Una storia di grandi protagonisti, sempre contrapposti: De Gasperi-Togliatti, Coppi-Bartali, Truman-Stalin... L'Italia di oggi è nata quell'anno."" -
Venezia da San Marco a Sant'Elena. Il cuore del mondo. Ediz. a colori
Piazza San Marco il cuore del mondo. Dopo ""Venezia, il Canal Grande"""", Pier Alvise Zorzi e Pierfranco Fabris continuano la narrazione della più bella città del mondo, arrivando a Piazza San Marco, definita """"Il salotto d'Europa"""", descrivendo per storia e immagini l'antico splendore della piazza e dei suoi immensi palazzi, fin dentro le vicende famigliari della nobiltà veneziana.""