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Don Mauro Campani. Prete del Concilio
La vita del sacerdote don Mauro Campani (Riolunato, 1929 - Modena, 2012) diventa un'occasione di ricerca e di riflessione sulla stagione di rinnovamento cattolico inaugurata e promossa dal Concilio Vaticano II a partire dagli anni Sessanta del secolo scorso. Il giovane don Campani si trova a operare in una delle più popolose e attive parrocchie di Modena, San Faustino. Ed è proprio la comunità parrocchiale il terreno ideale per far germogliare le idee e i fermenti del Concilio: per trentanove anni don Mauro guida il suo gregge in un percorso pastorale che si pone in costante confronto con i grandi temi della riflessione conciliare: il rapporto tra il cristiano e una società in costante mutamento, l'allargamento degli orizzonti politici ed economici, l'apostolato dei laici, la riforma liturgica, e molti altri temi che impongono, da vicino e concretamente, la costruzione di una nuova pastorale per i giovani, per le famiglie, per i cristiani di domani. Questo volume ripercorre, attraverso testimonianze e documenti, il lungo pellegrinaggio della parrocchia e di un sacerdote che ha amato il cambiamento ""perché sa che vuol dire vita""""."" -
La direttissima Bologna-Firenze. Ediz. limitata
Il progetto di rieditare, in edizione anastatica e con un'ampia introduzione aggiornata, l'opera che l'Ing. Enrico Marone dedicò, nel lontano 1935, alla Memoria dei lavori di costruzione della Direttissima Bologna-Firenze, nasce all'interno di un più ampio orizzonte di valorizzazione della cultura del territorio e delle sue eccellenze, che trova nell'associazione ABC-Appennino Bene Comune un interlocutore di riferimento. Essendo ricorso da pochi anni (aprile 2014), l'ottantesimo anniversario dell'inaugurazione della Direttissima, è parso opportuno cogliere l'occasione per riscoprire il valore di un'infrastruttura, estremamente innovativa per i tempi, che ha cambiato radicalmente i trasporti e la mobilità nell'Appennino Tosco Emiliano e dell'Italia intera. -
Santeria cubana. Dizionario ragionato
La Santeria, la vera religione di Cuba, si rifà ad antichi retaggi africani e spagnoli, confondendo in un mix al di fuori delle nostre concezioni ed aspettative, il sacro ed il profano. Colma di magia, mistero, superstizione, filtri d'amore e di morte, in un miscuglio magico animico e sensuale, conosciuta anche come ""Regla de Ocha"""", la Santeria è la più importante religione di origine africana trasportata a Cuba dagli schiavi di quel continente, mescolatasi in seguito nell'isola (attraverso il sincretismo) e praticata fino ai giorni nostri da un gran numero di fedeli al punto di essersi convertita in una rilevante componente culturale dell'identità nazionale cubana."" -
Ridi sempre
"A Bellavista, la scuola era finita e una lunga estate stava per iniziare"""". Melo ha già dodici anni, una madre meravigliosa e un padre che se ne è andato quando lei era incinta. Bellavista, piccolo paese dove l'aria profuma di oleandri e le voci passano rapidamente di bocca in bocca, ha accolto madre e figlio nel proprio speciale equilibrio, a strapiombo sul mare. L'estate di Melo comincia con un tuffo da perderci il fiato, nell'acqua ancora fredda. Ma ciò che lo aspetta è un'esperienza ancora più forte: Adriano, suo padre, passerà l'estate in paese. """"Ridi sempre"""" è la storia di una famiglia spezzata che prova a ricongiungere i fili dell'amore, del passato, del futuro. È una storia di passione, di donne forti e uomini fragili, di figli amati ma dimenticati, di amicizia. Un tuffo dallo scoglio della Balena, per diventare grandi." -
L' uomo che parlava alle ringhiere
"Tra il reale e il fantastico cerco di raccontarvi il rapporto tra un uomo """"Gigi"""" e la sua testa, il suo cervello """"Ughetto"""" che cercano una simbiosi possibile ma da costruire attraverso un confronto continuo. Gigi teme che la vita banale e atrofizzata dalla consuetudine spinga il suo cervello ad abbandonarlo per sempre conducendolo alla pazzia e riducendolo a parlare con le ringhiere. Gigi, allora, trova una strada e la percorre. È quella della genialità, dell'ironia applicata a tutte le esperienze belle o brutte della vita. Diventa un """"serial comics"""" un comico seriale per stupire la propria testa, il proprio cervello che, incuriosito e attratto dalla comicità delle situazioni, finisce per attaccarsi al suo Gigi, all'uomo"""". (L'autore)" -
Torna a letto, fiume!
Questa è la storia di un fiume che un giorno è uscito dal suo letto senza chiedere il permesso. Si è lanciato per le strade, tra i palazzi e le macchine, trasformando in fango ogni cosa che toccava. Diego, insieme alla mamma e al papà, è salito sopra a una barca speciale che portava le persone all'asciutto. Non sarà facile rimettere tutto a posto, ma Diego è convinto che sarà possibile. Quando i genitori si trovano ad affrontare emergenze come un'alluvione, di cui si parla in questo libro, la cosa più difficile è trovare le risposte giuste da dare ai propri bambini, per tranquillizzarli e allo stesso tempo renderli consapevoli dell'esperienza che stanno vivendo. I genitori sanno, infatti, che anche dalle loro risposte dipenderà la serenità e la capacità di rielaborazione dell'evento da parte dei bambini. Età di lettura: da 4 anni. -
I buttasangue
Lo Bello Camillo, mulettista, è uno di quegli uomini che hanno la sfortuna di valere più da morti che da vivi. Quando il suo corpo resta schiacciato sotto al muletto, si mette in moto una storia che sembra spremuta dalle viscere della terra, un'avventura sbandata alla ricerca di un'identità sempre più inconsistente e precaria. Chi la insegue è Antonio, metalmeccanico con la faccia da pipistrello triste, piovuto da Cerignola al Nord, nei lembi di una provincia piccola e impregnata di umori cattivi. Ragazzine problematiche, satanisti, esorcisti, assistenti sociali, avvocati, assessori, agitatori sindacali, aziende in crisi, operai in mobilità, terremoti e terremotati. Tutto abbastanza paradossale da sembrare vero, da essere vero. Nel grigio, lampi di comicità e improvvisi assalti di sentimento raccontano il cuore nascosto di un'Italia piena di contraddizioni, da Sud a Nord e ritorno, un paese popolato di questioni private che talvolta, per un rovescio del destino o per un'intima rivoluzione, si incontrano e diventano Storia. -
FanteCavalloeRe
All'inizio c'è solo una fanciulla che fugge da un romanzo immaginato per entrare in un romanzo in carne e ossa, in sella alla sua bicicletta. Sembra un gioco, anzi è un gioco, e forse proprio per questo FanteCavalloeRe ha tanto da dirci, del nostro tempo, di noi, del nostro dentro e del nostro fuori, della nostra vita che non ne vuole mai sapere di fermarsi un istante, di deviare, di inseguire una rima o un abbaglio, di ascoltare, di invertire e sovvertire le gerarchie, le rotte, di afferrare un sorriso a tutti i costi, per i piedi o per i capelli, purché sia quello buono per farci guardare avanti, per farci andare avanti. Luisa Menziani ci guida in una passeggiata nella realtà, a polmoni pieni, attraverso i massimi e i minimi sistemi del vivere quotidiano l'amore, l'amicizia, la coda al supermercato - e pedalando e pedalando si lascia dietro una scia della sua polvere magica, l'UndueTrefanteCavalloeRe che è un potente richiamo stregonesco, formula alchemica che converte la banalità in epifania, che resuscita le metafore morte e le morte illusioni, e tutto indistintamente richiama alla vita, all'irrinunciabile saggezza dell'attimo. -
Storie di guerra e di analfabetismo nella patria che fu degli Estensi
"Danilo Bertani è un uomo normale che vive una vita dedicata alla famiglia e al lavoro: con le sue sconfitte e la ricerca di risposte e di riscatto. E' un uomo alla ricerca, desideroso di imparare. Rimane folgorato dalla lettura delle opere di don Lorenzo Milani e a sessant'anni anni decide di diventare protagonista della 'rivoluzione culturale' suggerita in Lettera ad una professoressa. Riappropriarsi della parola scritta e brandire la penna. Decide di rileggere la storia della sua famiglia, della sua terra e dell'Italia capovolgendo il punto di vista. Non più dalla parte dei 'potenti', che narrano la storia difendendo le loro scelte attraverso la retorica della patria; ma dalla parte del popolo. Dei semplici uomini della strada come lui, che hanno sempre pagato con il sangue le inutili guerre e le decisioni politiche volute da pochi"""". (dall'Introduzione di Beppe Manni)" -
L' ultimo lenzuolo bianco. Dalla guerra della Linea Gotica alla Liberazione dell'Emilia
L'autore si cimenta nell'analisi degli ultimi mesi di guerra del secondo conflitto mondiale, concentrandosi in particolare sui combattimenti avvenuti sul fronte della Linea Gotica a partire dall'agosto del 1944, e ricostruendo in maniera dettagliata la successiva avanzata in pianura e Liberazione dell'area bolognese e della provincia di Modena. Elemento distintivo e vero perno della ricerca è l'utilizzo di fonti sinora poco esplorate, in primis i rapporti militari ufficiali delle truppe alleate e i diari privati dei soldati americani, inglesi e brasiliani impegnati sul fronte della Gotica e in Pianura. Accanto all'utilizzo delle fonti alleate, che consentono a Malaguti una ricostruzione attenta e meticolosa delle strategie belliche e delle azioni più significative - dalle operazioni Olive ed Encore all'Offensiva di Primavera -, sono presenti numerose testimonianze orali e scritte di civili che completano il quadro e, volutamente intrecciate e confrontate dall'autore con le fonti militari, permettono di cogliere in una visione d'insieme la complessità di un momento storico centrale nella storia del nostro Paese e, nel dettaglio, del territorio emiliano. Questa ricerca ha il merito di proporre una nuova lettura basata su documenti e fonti che possono meglio precisare, e in alcuni casi mutare, la ricostruzione degli eventi cruciali della Liberazione a Modena e nella sua provincia. -
Il commercio a Modena dal dopoguerra
Il 25 maggio 1945 si riunivano a Modena, nella sede di quella che era stata la Confederazione fascista del commercio, i commercianti modenesi che avrebbero costituito il primo nucleo di Ascom, l'Associazione che ha compiuto nel 2015 i suoi primi 70 anni di vita. Una storia che comincia e coincide, inevitabilmente, con il nuovo corso dell'Italia democratica, e che si intreccia e talvolta si scontra con i mutamenti sociali, economici e politici su scala locale, nazionale e globale. L'indagine di Roberto Cea ricostruisce i passaggi che hanno portato alla fondazione di Ascom e ripercorre le tappe salienti della sua evoluzione nel tempo - e del suo rapporto con la società modenese - fino alla configurazione attuale. L'associazione dei commercianti diventa così un osservatorio privilegiato per rileggere la storia cittadina e provinciale, con le sue dinamiche politiche, istituzionali e sociali, e per ritrovare i temi che hanno animato i pubblici dibattiti e ancora, spesso, sono oggetto delle accese contrapposizioni che caratterizzano una società vigile e matura. Parallelamente alla storia dell'Ascom modenese corre quella della Famiglia Artigiana Modenese, realtà diversa e complementare all'altra, che insieme all'Associazione commercianti si colloca in un panorama associativo di straordinaria varietà e complessità, espressione di un territorio operoso e tradizionalmente attento al lavoro e ai suoi protagonisti. -
Villa Pittore Mariani. Dimora d'artista a Bordighera
Questo libro intende fornire una visione completa della dimora-museo a Bordighera del pittore Pompeo Mariani, uno dei massimi esponenti dell'impressionismo italiano, con una narrazione che vuole raffigurare lo stupore e la meraviglia che il visitatore prova varcandone il cancello. In un mondo dell'arte pervaso dalla realizzazione di sempre più ricercate sedi museali, opera di talentuosi architetti, qui troviamo l'opposto: ogni elemento è originale ed è mantenuto esattamente com'era all'atto della morte del grande pittore impressionista italiano Pompeo Mariani. Lo stesso Ministero dei Beni Culturali riconosce l'unicità in Italia di una casa d'artista di queste dimensioni e ricchezza mantenuta completamente intatta, a testimonianza della vita oltre che dell'opera di Mariani. -
Agricoltura e alimentazione in Emilia Romagna. Antologia di antichi testi
Nell'Italia del buon cibo, l'Emilia Romagna rappresenta un'eccellenza nell'eccellenza, essendo una delle regioni che più si distingue per la vocazione enogastronomica e per quella cultura agroalimentare che, del cibo, è riflesso e presupposto essenziale. I saperi che si celano dietro a una così lunga e prestigiosa tradizione di sapori sono molto antichi e stratificati. A rileggerne la storia, attraverso gli antichi testi, è nato questo progetto editoriale curato dalla Soprintendenza per i beni librari e documentari dell'Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna. Per quanto ci si possa attendere dalla patria della buona tavola, la prima reazione che si ha sfogliando le pagine di Agricoltura e alimentazione in Emilia Romagna è di meraviglia: gli antichi testi manoscritti e a stampa che sono stati riscoperti nelle biblioteche e nei più importanti archivi da Piacenza a Rimini hanno restituito una straordinaria ricchezza di notizie, curiosità, storie e immagini, un vero e proprio forziere di tesori celati attraverso il quale ripercorrere le origini del gusto e dell'immaginario di un intero territorio. Le sette sezioni dell'opera Manuali e trattati, Libri di sanità, Dissertazioni, Ricettari e ""libri di casa"""", Leggi e disposizioni, Lunari e almanacchi, Arti e letteratura - offrono altrettanti punti di vista attraverso cui osservare il variegato universo della produzione e della consumazione del cibo."" -
La disfida del borlengo
È uno dei piatti più tipici della valle del Panaro, un luogo che conserva ancora la magia dei verdi colli che si inerpicano fin sugli Appennini, sorvegliati da antichi castelli arroccati su speroni di roccia. Specialità di confine tra le province di Modena e Bologna, il borlengo ha attraversato molti secoli per giungere sino a noi sostanzialmente invariato, protagonista di momenti conviviali in cui si celebra la semplicità e il piacere sempre attuale di condividere la mensa. Cibo povero per eccellenza, la sottile sfoglia croccante di acqua e farina viene cotta nientemeno che nel ""sole"""", tradizionale padella di rame stagnato, e pare che affondi le sue origini addirittura nella preistoria. Quel che è certo, è che sin dal Medioevo il borlengo è stato una pietanza tipica del Carnevale, di cui conserva ancora, nel nome, un riferimento alla burla. """"Un merletto delicato, un'ostia popolare"""" che negli ultimi anni ha vissuto una meritata riscoperta e sta divenendo cibo di tradizione e di cultura. Difeso nella sua unicità e allo stesso tempo proposto in nuovi contesti di degustazione, il borlengo è una di quelle specialità che possiede le caratteristiche per assicurarsi un felice passaggio dai palati di ieri a quelli di domani: è buono, è economico e va d'accordissimo con il Lambrusco."" -
I fondali di Capo Ampelio. Bordighera
Esistono tanti luoghi magici a Bordighera, luoghi che negli ultimi due secoli non hanno mai smesso di ispirare artisti di ogni dove. Immortalati dalle loro penne e dai loro colori, questi luoghi hanno un posto nelle biblioteche e nei musei di tutto il mondo. Pochi tuttavia hanno saputo riservarsi uno spazio speciale nel cuore dei bordigotti, e tra questi senza dubbio vi sono le scogliere di Capo Sant'Ampelio. Nel ponente ligure sono tante le scogliere naturali ricche di vita, dove con una semplice maschera possiamo osservare pesci ed animali di ogni genere muoversi nel loro ambiente naturale, ma quella di Capo Sant'Ampelio è una delle poche, se non l'unica, nella quale questo spettacolo è veramente alla portata di chiunque. Questi scogli infatti sono a due passi dal centro, e permettono anche a bambini, anziani o nuotatori inesperti di osservare specie che altrimenti si potrebbero trovare solo in luoghi lontani e raggiungibili solo attraverso sentieri impervi. Qui ammiriamo una quantità di vita che non può che stupire. Questo libro vuole raccontare tutte le affascinanti creature che popolano questa scogliera, affinché noi possiamo prendere coscienza di quale tesoro abbiamo rischiato di perdere a causa dei nostri comportamenti errati. -
La donna di picche
Quando la splendida Annika Mellemberg, erede di una facoltosa stirpe di industriali tedeschi, entra nella vita - e nell'azienda - dell'ingegner Enrico Mattei, sembra che la sorte abbia voluto creare una di quelle coppie perfette che suscitano negli altri ammirazione e, talvolta, invidia. Ma non è tutto oro quello che luccica, o meglio: l'oro è autentico, tutto il resto è un grande enigma che Enrico Mattei dovrà risolvere, se ci tiene alla vita. Una storia di potere, ricchezza, ambizione, cinismo. Un corporate thriller che viaggia contro il tempo tra Modena, Norimberga, Recife e Santa Lucia. E, naturalmente, trova il modo di innamorarsi. -
Il toro nella nebbia
Quattro racconti di giovinezza, carichi di spudorata poesia, ridenti e di colpo struggenti. Aveva vent'anni (quasi) Beppe Puntello, quando dalla Sicilia venne a fare l'assistente universitario al Policlinico di Modena, ossia il ""lavavetri"""", come gli dicevano spietatamente gli amici, per via del suo compito di """"addetto al lavaggio della vetreria nel Reparto di Patologia Medica"""". Vent'anni e un posto da """"permanente"""" all'albergo Reale, quello dei piloti di Enzo Ferrari e del Circolo della Biella, ritrovo obbligato per tutta la """"bella gente"""" di Modena e per i """"masticatori della notte"""", in testa a tutti Antonio Delfini. """"Delfini chi?"""", domanda a un certo punto un dottore. Delfini lo scrittore. Vent'anni e una ragazza, Maria (sono venticinque per lei, gli anni), da amare nelle notti di nebbia fitta, bianca come il latte, notti magiche in cui d'improvviso può spuntare, umile e tremula chimera, un'osteria dove si mangiano le rane fritte."" -
Sulle tamerici salmastre
Firenze, 1902 - Angelica è una delle rarissime ragazze iscritte alla facoltà di Medicina ed è fidanzata con Giacomo, un giovane medico molto sensibile alla sofferenza degli umili e alle ingiustizie della società. Il padre di Angelica è uno stimato veterinario, amico intimo di Gabriele D'Annunzio e incaricato dallo stesso Poeta di occuparsi dei suoi numerosi cavalli e cani. Accade così che, in un'estate densa e indimenticabile, Angelica si rechi al seguito del padre nella famosa villa Capponcina, dove entrerà per la prima volta in contatto con un mondo di sconvolgente bellezza, languido e tragico come la Musa che più di tutte lo ha ispirato, l'attrice Eleonora Duse. Mentre Angelica è pronta a lasciarsi travolgere dall'inconfessabile fascino del piacere, Giacomo nella vicina-lontana Firenze partecipa alle agitazioni operaie che porteranno al grande sciopero di fine agosto al Pignone. Solo la storia, o l'amore, potranno di nuovo avvicinarli o allontanarli per sempre. -
Il viaggio della speranza
Questa è la storia del viaggio di ""uno di quei tanti siciliani"""" che hanno abbandonato la propria città natale per darsi una nuova possibilità di vita. È l'ottobre del 1958 quando l'autore intraprende a soli sedici anni il suo """"viaggio della speranza"""" dalla Sicilia alla Svizzera, lasciandosi alle spalle conflitti e incomprensioni ma anche nostalgie, affetti e ricordi. Un racconto autobiografico che fa luce su una vicenda esemplare dell'Italia all'alba degli anni Sessanta, l'epoca delle grandi emigrazioni interne ed europee, quando uomini, donne, ragazzi, ragazze e famiglie intere per """"fame di viveri"""" o per """"fame di libertà"""" lasciavano vecchi borghi e contrade e per approdare in luoghi sconosciuti e spesso ostili. Il racconto si svolge nell'arco di appena tre giorni, ma nonostante la brevità temporale l'autore riempie queste settantadue ore di riflessioni, passioni e amori, drammi, gelosie, consapevolezza e inconsapevolezza, cultura e ignoranza, etica, virilità, patriottismo e ancora tanto altro. Molti gli spunti di riflessione offerti da queste pagine, primo fra tutti la drammaticità e il peso della realtà di un'Italia culturalmente divisa tra nord e sud: una spaccatura difficile da colmare, una ferita dolorosa che l'autore ha vissuto sulla propria pelle e che ancora non pare del tutto rimarginata."" -
Don Arrigo Beccari e dott. Giuseppe Moreali primi cittadini italiani dichiarati Giusti tra le Nazioni
"Sono passati cinquant'anni da quando don Arrigo Beccari e il dottor Giuseppe Moreali ricevettero l'importante riconoscimento di Giusti tra le nazioni nel memoriale dello Yad Vashem di Gerusalemme e oltre settanta dal salvataggio dei ragazzi ebrei ospitati a Villa Emma: eppure ancora oggi, al pensiero di quel riconoscimento così importante e di quella vicenda così significativa, un misto di ammirazione, emozione e curiosità ci avvolge e ci sorprende. [...] La capacità di ascolto, di empatia nei confronti dell'altro, la capacità di farsi carico dei bisogni dell'altro, delle sue richieste d'aiuto è il più grande insegnamento che don Arrigo Beccari e il dottor Giuseppe Moreali ci hanno lasciato, spalancando i cuori prima ancora che i portoni. Si è nel giusto, se si agisce in maniera disinteressata, senza secondi fini, tenendo sempre conto dell'altro, nel rispetto della dignità e della ricchezza umana. Si può essere giusti in qualsiasi momento storico"""". (Dalla presentazione di Stefania Grenzi)"