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La promozione della salute. Un approccio globale per il benessere della persona e della società
Sono trascorsi diciassette anni da quando la Carta di Ottawa ha richiamato l'attenzione delle organizzazioni internazionali e delle persone di tutto il mondo affinché fosse riconosciuto e sostenuto il valore della promozione della salute come fondamentale investimento sociale... Negli ultimi anni i vantaggi dello sviluppo sociale, economico e individuale hanno suscitato l'interesse di molti verso una realtà caratterizzata da una migliore qualità di vita e da ciò che ne consegue. Gli autori hanno affrontato questi temi avvalendosi di una prospettiva più ampia di quella offerta dai tradizionali approcci alla salute e illustrando al lettore un paradigma - il Modello Biopsicosociale - che propone una visione sistemica che vede la salute correlata a una moltitudine di determinanti. Ciascuno di questi determinanti emerge dalle dimensioni biologica, psicologica e sociale di tale modello. I vantaggi di tale approccio sono ragguardevoli. L'opera è sostenuta da una buona ricerca e rivela la grave entità dei problemi gettando luce su ognuno dei diversi contesti trattati. È una lettura essenziale per tutti coloro che riconoscono il bisogno del cambiamento oltre che per aspiranti formatori nel campo della promozione della salute. Pur essendo un'opera indubbiamente impegnativa, il lettore sarà stimolato ed entusiasta per la varietà del materiale presentato. -
Il concetto del continuum. Ritrovare il ben-essere perduto
La prima violenza che caratterizza la nascita della vita nella nostra cultura è la rottura traumatica del rapporto madre-bambino sin dai primi istanti di vita. La separazione violenta del neonato dalla madre, imposta dalle moderne tecniche ospedaliere di gestione del parto, viene poi ripetuta spesso orgogliosamente nel corso della vita neo-natale. In realtà queste traumatiche privazioni infantili spesso costituiscono le premesse per la formazione di individui ansiosi, sradicati, aggressivi. A partire da un'originale esperienza di condivisione con una tribù di indios venezuelani, l'autrice rilegge in queste pagine il nostro contraddittorio rapporto con il bambino, spesso devastante perché privo delle più spontanee esperienze di continuum come la posizione dell'in-braccio, l'allattamento al seno, ecc. Quest'opera, conosciuta e tradotta in numerosi Paesi, chiarisce come la riappropriazione dei legami iniziali, che i genitori avvertono istintivamente verso il bambino, sia il primo ed essenziale contributo per educare alla pace in un mondo che gli adulti - bambini non amati di ieri - hanno condotto sull'orlo del baratro. -
L'ascolto profondo. Manuale per le relazioni d'aiuto
"Mi sento giù oggi"""". """"Ho un peso sullo stomaco"""". """"La mente è confusa"""". I pensieri straripano, la mente avverte vuoto oppure, al contrario, turbolenza. Ogni giorno nel lavoro, in famiglia, nella scuola, entriamo in contatto con richieste di aiuto che provengono da persone in ansia, tristi, depresse, arrabbiate. Cosa fare? Mettersi a dare consigli? Fuggire? Fingere? Comunicare stati d'animo generati dalla vita quotidiana come la confusione, la rabbia, la tristezza, l'infelicità, è molto importante perché aiuta a riconoscerli e trasformarli. Ma perché siano comunicati occorre rivestire i panni della persona in difficoltà, stabilire empatia, conquistarsi la sua fiducia. E tutto questo richiede un atteggiamento di ascolto profondo. Ascoltare profondamente non significa avere sempre la risposta giusta ma accogliere emozioni difficili senza soffocarle con l'offerta di giudizi, suggerimenti, interpretazioni. Il senso di sollievo generato da una relazione di ascolto che giunge fino al mondo interiore consente di esplorare la sofferenza e di scoprire che al suo interno vi sono anche potenzialità positive, cioè possibili soluzioni. Questo libro, puntuale, concreto e immediato come una guida, non è rivolto a una particolare categoria di persone, ma all'adulto che intende provare quella sensazione di pienezza generata dall'esperienza di una comunicazione autentica." -
Fili spezzati. Genitori in crisi, separati e divorziati
Gli esseri umani si desiderano, cercano, incontrano e amano. Prima o poi vivono insieme e procreano. Costruiscono allora una famiglia per sostenersi reciprocamente. Questo comportamento, immutabile dalla notte dei tempi, rappresenta la risposta emotiva ai bisogni affettivi e sessuali degli uomini e delle donne. Lasciarsi ufficialmente tra marito e moglie rappresenta invece un costume relativamente recente. Molte persone non sanno come affrontare la fine del loro progetto di vita insieme. Vi giungono impreparate e perciò soffrono e fanno soffrire. Fili spezzati affronta il tema dell'amore coniugale e del suo dissolversi sia per rassicurare i genitori che si separano civilmente sia per proteggere i figli nati dall'unione di persone irrisolte, fragili e confuse. Propone le tappe che conducono dall'amore al divorzio e successivamente aiutando i lettori ad entrare nel complesso meccanismo dell'unione e della disunione tra un uomo e una donna. È un testo che può aiutare i consulenti familiari a dare sagge indicazioni a genitori in fase di separazione e che può far trovare agli psicoterapeuti della coppia l'atteggiamento mentale, la strategia terapeutica e le parole per sancire la separazione tra due coniugi arrabbiati tra di loro. Fili spezzati sollecita una rivisitazione del senso dell'amore coniugale da cui genitori, operatori, educatori, psicologi, psicoterapeuti e tutti i professionisti possono e devono partire per conoscere se stessi, per proteggere i figli di coppie infelici... -
S.O.S. salvadanaio. La felicità del risparmio in tempi di crisi
Questo non è un libro per esperti. È un libro che parla non di soldi ma di persone. E, come sempre quando parliamo di persone, parliamo di valori, di sogni e bisogni. Quindi qualcuno potrebbe dire che parliamo anche di soldi perché i soldi permettono che i sogni e i bisogni delle persone possano essere soddisfatti. Diciamo allora che questo libro parla del bisogno delle persone di essere felici in un tempo di crisi, in cui il risparmio è una parola che in alcuni genera tristezza e può evocare una pratica che non si connette con la difficoltà di molti, tanti, di arrivare a fine mese. Sempre questi tempi di crisi hanno lentamente sostituito dentro di noi la regola del risparmio con la regola dell'indebitamento: carte di credito, pagamenti rateali, interessi su operazioni tutte lecite e consentite che però agiscono sul nostro stile di vita. Un tempo il salvadanaio era depositario non solo di monete ma anche di progetti e stili di vita. Si rompeva quando era pieno e solo allora il sogno veniva realizzato. Oggi il salvadanaio si svuota ancora prima di riempirsi perché i nostri progetti e il nostro stile di vita sono avvinti da una catena che ci rende sempre più consumatori e clienti. E troppo spesso debitori. Questo libro è per tutti coloro che vogliono tornare a risparmiare in maniera consapevole e felice. -
Si può fare. La scuola come ce la insegnano i bambini
Questo libro è una risposta del perché, del come e del cosa è stato fatto per arrivare ad affermare che invece ""si può fare"""". Si può facilitare il naturale sviluppo di ciascuno, si possono non usare libri, voti, compiti e schede, si può rompere quel sempiterno sodalizio che purtroppo lega l'apprendimento alla noia. Insomma si possono fare molte cose se, innanzitutto, si crede che sia importante farlo. Dopo questa esperienza possiamo asserire che l'unica cosa che non si possa fare nella scuola è insegnare senza apprendere dai bambini. È un appello a tutti coloro che si occupano o hanno a cuore i temi dell'educazione: costruiamo una scuola più competente, vicina agli esseri umani che la abitano, ai loro bisogni e sogni, a partire dal bisogno/sogno di felicità."" -
Coinvolgere per crescere. Indicazioni per dirigenti e società sportive
"Sembra incredibile, ma qualunque cosa si faccia la gente non partecipa. Come si fa a tirare fuori dalle case le persone? Ma soprattutto come si fa ad andare oltre la sterile critica a tutto e a tutti?"""". Difficile non immedesimarsi in queste considerazioni: anche se lo sport, rispetto ad altri ambiti, può contare su una maggiore adesione spontanea e disponibilità, l'obiettivo del coinvolgimento resta tra i più difficili da raggiungere, una sfida sempre aperta.Saper coinvolgere non è solo una tra le più importanti competenze strategiche di un buon dirigente associativo sportivo: è ciò che mantiene sana ed in salute la società ed associazione sportiva. Non va trascurato il fatto che le società sportive di base si reggono quasi esclusivamente sulla partecipazione e sul volontariato, due aspetti per i quali la capacità di coinvolgere è fondamentale. Come per altre competenze strategiche (coordinare, comunicare, programmare, gestire conflitti?) saper coinvolgere non è tuttavia una dote innata ma una capacità operativa che richiede preparazione e metodo, che si acquisisce e migliora con la formazione, l'allenamento e l'esperienza. Il testo si propone di migliorare la capacità di coinvolgersi e coinvolgere, evidenziando i fattori di successo e gli effetti positivi del coinvolgimento per la crescita qualitativa e quantitativa di una società sportiva. Vengono via via affrontati i diversi aspetti del tema." -
Fare luce, non scintille
"Io vi voglio augurare che non abbiate a perdere la dimensione della quotidianità e del sogno. Scavate sotto il vostro tettuccio e troverete il tesoro. Non siete inutili, siete irripetibili""""." -
Il Concilio liberato. Dialogo con mons. Luigi Bettazzi
"Sono stato educato alla fede e alla preghiera e queste mi hanno sostenuto di fronte alle crisi individuali e sociali. Ma credo che anche quanti non riescono a trovare aperture religiose possano sempre riconoscere il valore dell'umanità in ogni persona e possano sentirsi chiamati a contribuire alla formazione di una società migliore, appunto """"più umana"""", per le generazioni presenti e per quelle future."""" L'idea del libro era inizialmente di una intervista a mons. Bettazzi sulla sua vita. Alla fine ciò che l'autore e l'intervistato si sono ritrovati per le mani è invece una lunga e articolata chiacchierata, un dialogo ma anche un incalzare reciproco di riflessioni e rimandi e di citazioni di grandi autori. La vita di mons. Bettazzi fa da sfondo a questo dialogo sui temi del Concilio, svolti seguendo un alfabeto tematico, per parole chiavi e suggestioni. Dalla A alla Zeta il confronto tra il monsignore, che giovanissimo prese parte ai lavori del Concilio, e il professor Budaci coglie le attese e le speranze che oggi animano la Chiesa di Francesco, che a 50 anni dal Concilio è chiamata a fare i conti sul tanto che resta ancora da avviare piuttosto che da portare a termine. Alla fine il lettore sarà sommerso da pensieri aperti, da domande ancora possibili, dalla certezza di aver dialogato anche lui con un vescovo, ora emerito, ma di certo audace e singolare interprete da sempre di una Chiesa prossima all'umanità e per questo """"più umana"""" nel suo incarnare il divino." -
Ognuno cresce solo se sognato. Antologia essenziale della pedagogia critica
Un'antologia è sempre una selezione soggettiva e, quindi, incompleta. Anche questa, come tutte le altre, lo è. Accostare l'attivismo pedagogico della Montessori all'idealismo filosofico di Capitini o all'utopia di Danilo Dolci potrà apparirà curioso o stravagante, originale o eccentrico, dunque discutibile. Il tentativo dichiarato di queste pagine è ripercorrere il solco di una tradizione purtroppo minoritaria nel nostro paese. I testi e le biografie, pur così variegati tra loro, che attraversano questa antologia, minima ma essenziale, annodano i loro fili attorno a comuni matrici: la libertà come autonomia nella determinazione del proprio destino; la creatività come sperimentazione del possibile e conoscenza di se stessi; l'educazione come prassi e non solo come concezione; la coscienza come incessante spazio critico anche rispetto alla propria cultura di appartenenza. È una pedagogia che si trasforma, tra l'altro, in un nuovo modello di conoscenza nel quale esplorando e problematizzando si consente, sia al bambino che all'adulto, l'accesso a forme inedite di comprensione del mondo. E quindi di immaginarne uno diverso. Insomma questa antologia e da declinare non al passato ma al futuro. E non si accontenta di essere letta, perché chiede di essere agita. -
Quel che conta non sa contare. Manifesto breve di Logica & Fantastica
"Abbiamo tutti bisogno di dosi di innocenza. No, non quella cieca: dico quella dei clown, dei vulnerabili contenti, quelli che hanno conosciuto il dolore eppure non ne hanno fatto il loro dio. Ecco la materia che vale la pena studiare: l'innocenza dei caduti che anziché rallentare si mettono a correre che a credere in Dio non ci vuole mica fatica. La parte più laboriosa è credere negli uomini.""""" -
Attrezzarsi per la città. Laboratori di formazione socio-politica
Questo libro racconta un’idea, diventata poi una esperienza, basata sulla convinzione che si possa, anzi si debba, progettare cammini di formazione socio-politica per ragazzi e giovani usando gli strumenti educativi dell’animazione. Sappiamo tutti quanto difficile sia oggi comunicare con i giovani, pertanto solo l’uso di un metodo partecipativo, che renda attori protagonisti gli utenti, può raggiungere l’obiettivo di affrontare le tematiche sociali, soprattutto e anche con i più giovani. Il percorso laboratoriale presentato in questo testo si articola in dieci tappe da proporre a giovani universitari e a giovanissimi di scuola superiore basato su dieci parole della Dottrina Sociale della Chiesa raccontate dalla musica di testi pop, mediate da una serie di attività e giochi consoni agli argomenti trattati. Il percorso tematico prende spunto dall’importanza della partecipazione sociale, della responsabilità civile e, procedendo per gradi sempre più impegnativi, si dirige verso i temi caldi della giustizia e della legalità, passando per cultura, socialità e solidarietà, senza tralasciare i temi del lavoro, dell’ambiente e della pace. -
6 novembre 1992. Il coraggio di un uomo
Una data può segnare una fine, una svolta, un nuovo inizio. La data del 6 novembre del 1992 rappresenta per la città di Foggia tutto questo insieme. La fine è quella della vita di Giovanni Panunzio, l'imprenditore edile che non si era limitato a dire no al pizzo, ma da subito aveva reso pubblico il suo rifiuto rompendo lo schema che vedeva l'imprenditoria del mattone nella Capitanata sotto scacco della mafia. Un sistema solido e perverso, condizione necessaria per costruire a Foggia. La mafia controllava e assicurava. Panunzio sceglie di farsi proteggere dallo Stato. Denuncia. Collabora. Per questo deve morire ammazzato. E muore. L'omicidio Panunzio è stato un punto di svolta per polizia e magistratura, la conferma che la mafia foggiana esisteva e che i primi segnali risalivano a un decennio prima. Una mafia che, per scelta, aveva tenuto, fino all'assassinio dell'imprenditore, un profilo basso, tessendo tutta una serie di legami con la parte sana della società civile. La stessa che non si era mai ribellata al potere mafioso, che non aveva mai creato uno spartiacque preciso tra ciò che è giusto e ciò che non lo è. Il salto di scala fatto dalla mafia negli anni, con l'omicidio Panunzio diviene manifesto. Come anche diviene manifesto che qualcosa di sano è possibile nella società civile. Panunzio, imprenditore sano viene ucciso e Mario Nero, cittadino che per caso assiste alla fuga dell'assassino, racconta ciò che ha visto divenendo testimone di giustizia. Per questo il 6 novembre del 1992 è una data che segna un nuovo inizio ancora possibile per Foggia. Grazie alla testimonianza di Mario Nero, il processo viene non solo celebrato ma anche concluso arrivando a condanne definitive. La fine di Giovanni è l'inizio anche di una costante, attiva, continua testimonianza della famiglia e di quanti intorno a lei hanno fatto del no alla mafia di Giovanni la ragione per immaginare una città diversa che parla e non tace, che spezza catene di omertà e disegna legami con la società civile sana. Che anche a Foggia c'è e ha bisogno di riconoscersi e ritrovarsi. Vent'anni dopo ricordare con un libro Giovanni è non rendere vano il coraggio di un uomo. E ripartire ancora. -
Non a caso
Non a caso si diventa vittime innocenti di mafia. Perché non è mai il caso a premere il grilletto o a programmare un attentato neanche quando casualmente si muore perché si era lì in quel momento. La mafia che uccide non lo fa mai per caso. E il ricordo di ognuna delle vittime non può legarsi all’idea che sia accaduto per un puro caso del destino. La memoria parte da questa chiarezza. E dalla consapevolezza che ricostruire il vissuto di ognuno, raccontarlo, ci è indispensabile per non cadere noi nel dubbio che casualmente accadono delitti mafiosi. Queste pagine nascono dall’esigenza morale di cominciare a costruire ed avere memoria comune delle vittime pugliesi di mafia. Non sono poche. Alcune uccise nella loro stessa città, altre in città dove lavoravano a fianco di nomi noti delle lotte alle mafie. Ognuna di loro era con lucida consapevolezza dall’altra parte rispetto a coloro che li hanno ammazzati. Non sono morti per caso. Non devono essere morti invano. È un libro a più voci, con nomi e storie di uomini e donne, ragazzi che “non sono morti per una targa, una lapide, un discorso commemorativo, ma per un ideale di giustizia che sta a tutti noi realizzare. Queste pagine ci dicono che ricordare non basta: occorre trasformare la memoria in memoria viva, ossia in impegno a costruire una società diversa, formata da persone che si oppongono, non solo a parole, ma con le scelte e i comportamenti, alle ingiustizie, alle violenze, alla corruzione”. -
Lo yoga dei bambini. Educare a crescere nella conoscenza di sé
È impossibile non sentirsi attratti dallo yoga, pratica tanto diffusa negli ultimi decenni da diventare comune. L'idea chiave dello Yoga è semplice e affascinante: l'essere umano ha potenzialità infinite e ogni livello d'esistenza (fisico, psichico, emotivo, spirituale) è decisivo per la realizzazione di queste potenzialità. Ma non è la stessa idea che muove, come un viaggio nel sé, i bambini alla crescita? Lo yoga e l'infanzia sono universi che combaciano con caratteristiche simili come la semplicità, l'apertura al cambiamento e all'apprendimento, la ricerca costante di verità sempre più profonde. Ascoltare il sussurro dell'animo del bambino è il modo migliore per percepire il nostro animo che langue malinconico perché troppo dimenticato. Il bambino si coinvolge nello yoga con stupore, gusto ludico, sorpresa. Prima è un pesce, poi un leone, una tigre, una farfalla… e da queste forme viventi trae le energie necessarie per affrontare la vita incessante che scorre nel sangue. Questo manuale si rivela, in definitiva, nella lettura ma soprattutto nell'applicazione, uno strumento per aiutare educatori e genitori a inoltrarsi nel mondo interiore dei loro bambini. E quindi anche di se stessi. -
La salute nella e oltre la legge. Sfide odierne
Scienza medica e diritto sono due mondi conciliabili? Se pensiamo alla gestione del caso Stamina, la prima risposta è sicuramente no. In Italia, mentre la FNOMCeO elaborava il nuovo Codice deontologico, associazioni, personaggi dello spettacolo, politici, giornalisti della stampa e della televisione, opinionisti valutavano l’efficacia del cosiddetto protocollo Stamina e proponevano piani terapeutici mentre molti magistrati lo imponevano ai medici a forza di ordinanze. Una vera e propria sfida! La salute affidata non ai medici ma alla legge o addirittura oltre la legge! Il “caso Stamina”, al netto delle eventuali conseguenze giudiziarie sulle quali non esprimiamo alcuna opinione, rappresenta il punto di non ritorno per tutti quelli che credono nella libertà ed indipendenza della professione medica, ispirata ai principi e alle regole della deontologia professionale. Il “caso Stamina” rappresenta un momento di divisione e di contrasto tra le varie articolazioni dello Stato e della società civile. Una frattura che dobbiamo risanare, soprattutto tra professione medica e potere giudiziario. Questo libro prende in esame il rapporto medico-paziente così come disciplinato dalle norme, partendo dalla Costituzione sino al Codice deontologico del 2015. Luci e ombre, consonanze e dissonanze, propositi e carenze. -
Accoglienze provvisorie. Servizio sociale professionale e migrazioni
La ricerca presentata in questo volume è fra le prime in Italia ad indagare il rapporto fra il Servizio Sociale professionale ed i fenomeni migratori. Essa nasce dal bisogno di fare il punto sulle prassi, le richieste, le aspettative rivolte al Servizio Sociale dall’emergenza migratoria e assume un punto di osservazione unico, perché indaga tale fenomeno con gli occhi degli assistenti sociali di più aree del Paese che da anni operano in questo particolare ambito del welfare, raccogliendo diversi contributi e risposte che i servizi sono in grado di offrire in Italia. Nel testo non manca lo sguardo internazionale offerto da un’altra ricerca “gemella”. Il lavoro e le molte testimonianze che questo libro raccoglie,documentano uno stato dell’arte ancora profondamente frammentato, improntato all’idea e alle prassi che caratterizzano le emergenze, nonostante siano trascorsi più di 25 anni dai primi arrivi a Brindisi, nel marzo 1991, e a Bari con la nave Vlora, l’8 agosto 1991. I contributi presentati danno conto delle tendenze all’irrigidimento e alla chiusura (alimentate dal virus della paura) e del bisogno di consolidare il collante sociale della fiducia e della solidarietà. Esprimono l’amarezza e la solitudine diffusa di chi è ogni giorno investito dall’emergenza, ma anche di chi all’estero è impegnato su questo fronte. Aprono anche ad ulteriori ed inedite piste conoscitive, mostrando una marcata tendenza alla consapevolezza fra i professionisti dell’aiuto – in particolare fra chi opera in questo ambito da più tempo – delle contraddizioni a cui sinora hanno dato origine le politiche migratorie. Una consapevolezza che, tuttavia, genera la sperimentazione di prassi innovative, inclusive, fondate su approcci comunitari che rifiutano l’approssimazione di risposte prevalentemente contenitive. La lettura di dati fornita conferma anche l’esigenza di interpretare al meglio il ruolo richiesto all’assistente sociale, sempre più di mediazione e costruzione comunitaria, di intervento orientato a produrre amalgama tra le diverse componenti della popolazione, nella consapevolezza di intervenire in un campo in cui le scarse risorse possono indurre semplificazioni xenofobe e reazioni razziste. -
Dalla parte dei piccoli. Chiesa e abusi sessuali
Chi ricopre una posizione di potere nella Chiesa deve sapere che essa non è di sua proprietà, ma un dono, pertanto non può abusarne.Il discorso sugli abusi sessuali sui minori nella Chiesa cattolica offre diversi spunti di riflessione che in questo libro sono riassunti in due tematiche principali: la questione del potere spirituale e gerarchico, con riferimento al clericalismo, e la necessità di una formazione umana completa che abbia a fondamento la persona.Dunque, per colpire la piaga alle radici e porsi sulla strada della prevenzione, la proposta di questo libro è che la Chiesa dovrebbe agire nel campo della formazione umana che, in modo multidisciplinare con gli altri campi formativi, può conseguire in una definizione chiara e trasparente dell’identità vera del chierico, ai fini della riscoperta della vera natura del ruolo e dell’autorità di cui sarà investito. -
Educare alla meraviglia. Reinventare la scuola, reinventare l'umano
Questo libro di Matthew Fox è un vero e proprio manifesto che sconvolge e reindirizza le ragioni per cui si educa. Come sosteneva Heschel – citato da Fox quasi a premessa del testo – “non è vero che imparare serve a vivere, perché imparare è vivere”. Per questo, assumendo che l’educazione sta attraversando ovunque e da tempo un profondo momento di crisi, la chiave suggerita da Fox è reinventare il vivere su questa Terra, e vivere questo come un processo continuo di apprendimento. È importante assumere come principi nella lettura di questo libro che l’educazione non riguarda i bambini ma gli adulti, non è esclusiva della scuola ma è importante che la scuola insegni il gusto e la gioia, l’utilità e l’efficacia di vivere la vita come apprendimento. Che cioè educhi allo stupore di cui la modernità non si è occupata molto fino ad ora, dedicandosi più ad addomesticarlo che a ravvivarlo, più a sfruttarlo che ad apprezzarlo. Un’educazione scolastica così impegnata ha reso l’educazione stessa una fatica e un peso invece che occasione e opportunità per chiunque di espandersi e crescere e, soprattutto, meravigliarsi di continuo. La capacità di “ricevere” questa modalità di vivere in apprendimento è più viva nei bambini di quanto lo sia negli adulti. Per questa ragione le pagine del libro si rivolgono agli adulti perché re-imparino la meraviglia e lo stupore ad essa connesso. Perché se lo faranno loro anche il sistema educativo potrà farlo. -
Il vento ha scritto la mia storia
"Quando sarò vecchio racconterò anch’io una storia ai miei figli. Di questa storia al momento conosco solo l’inizio. La fine non è stata ancora scritta."""""