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Ossa frullate. Lenore
Lenore è piccola, tenera, buffa. Lenore è diabolica ma anche innocente, ha i fermagli per capelli a forma di teschio e gli occhioni grandi grandi. Lenore è irrimediabilmente, sorprendentemente... morta, ma non se ne cruccia. Lenore ha tanti amici, tra cui un vampiro trasformato da un sortilegio in un pupazzo di pezza, così non morde. Lenore ha una specie di fidanzato, che però picchia sempre con violenza... -
I viaggi di Jupiter. Un racconto fotografico. Ediz. illustrata
Sono passati quarant'anni da quando, il 6 ottobre del 1973, cominciò il viaggio di Ted Simon in sella a una Triumph Tiger 100. Per quattro anni avrebbe attraversato deserti, montagne, oceani, giungle, superato incidenti, arresti, guerre civili e rivoluzioni, tra incontri straordinari e situazioni che oggi sembrano appartenere a tempi e luoghi di un altro mondo. I viaggi di Jupiter apparvero nel 1979, e da allora sono diventati la bibbia di ogni motociclista che si rispetti, un libro di culto che si legge come un romanzo d'avventura, ricco di azione, dramma, tensione e paura. Durante quel viaggio leggendario, Ted scattò anche molte fotografie con due piccole fotocamere Pentax ma, per problemi di spazio e per non ingolfare un racconto già di per sé irresistibile, non le inserì in nessuno dei libri che pubblicò. Queste immagini, accompagnate da testi preparati dall'autore per l'occasione, vengono raccolte in questa edizione speciale. Ed ecco allora le facce dei cammellieri del Cairo, il porto di Palermo, i deserti del Sudan, i gauchos dell'Argentina, i templi e i guru dell'India, le tribù africane: oltre trecento scatti che rivelano il volto dei personaggi e dei luoghi entrati nella mitologia jupiteriana. -
Uomini da cocktail
Anthony Powell racconta le avventure, ambientate negli anni Venti, del giovane Atwater, donnaiolo mancato e impiegato in un museo, fiaccato dalle infinite minuscole tribolazioni del lavoro e dalle frustrazioni di una vita al ribasso. Suo punto di riferimento è la cerchia di cui fa parte, composta dagli ""afternoon men"""", """"uomini del pomeriggio"""" (così definiti da Robert Burton nella celebre Anatomia della malinconia), sedicenti bohémien interpreti di un mondo allo sbando tra cicalecci annoiati, mondanità strascicate, sterili pettegolezzi e piccole velleità destinate al collasso. E nulla sembra scalfire la superficie di questa sorta di attendismo esistenziale: né l'amore di Atwater per la bella Susan, né la misteriosa scomparsa di uno dei membri del gruppo durante un soggiorno in campagna. Attraverso il susseguirsi di situazioni comiche e al limite dell'assurdo, Powell ci racconta lo smarrimento di un'intera epoca, il circo di inconsistenza e mediocrità che ha spianato la strada alla proliferazione di un vero e proprio marchio di fabbrica dell'Inghilterra di primo Novecento."" -
La velocità della vita. Testo danese a fronte
Elemento centrale nella generazione di poeti che esordirono intorno al 1980, Michael Strunge rappresenta un tipo di scrittura fortemente innovativo, per il suo sovrapporre al realismo degli anni Settanta una poesia in cui il neon della metropoli si mescola a un nero simbolismo romantico, trasformando in visione la vita della moderna città, ma affiancando anche alla critica sociale una serie di liriche d'amore. ""La velocità della vita"""", la sua raccolta di esordio pubblicata nel 1978, è considerata già un classico dell'epoca, che unisce citazioni del mondo punk e della musica rock - per esempio David Bowie, come dimostra già il titolo che allude a """"Speed of Life"""" e a """"The Secret Life"""" of Arabia, entrambi del 1977 - a riferimenti al modernismo letterario, per esempio alla poesia di Arthur Rimbaud."" -
Tre vite
Pubblicato nel 1909, ""Tre vite"""" fu concepito e scritto nel leggendario appartamento al 27 di Rue de Fleurus, intorno al quale già cominciava a orbitare il fecondo ambiente parigino di Picasso, Matisse, Duchamp, Picabia, e più tardi la """"lost generation"""" statunitense di Hemingway e Fitzgerald. Questo romanzo d'esordio nacque con l'intenzione di oltrepassare il naturalismo delle lettere americane e di compiere - come affermò la Stein in """"Autobiografia di Alice Toklas"""" - """"il primo passo della letteratura nel nuovo secolo"""". Ispirate da un quadro di Cézanne (il Ritratto di Madame Cézanne nella poltrona gialla), le tre storie di questo libro raccontano le vite di tre donne della working-class americana: Anna, ligia e operosissima domestica in casa della pingue Miss Mathilda; Melanctha, sempre in cerca di guai nella vita e nell'amore; e Lena, gentile, inerte e passiva in un mondo che decide per lei. A queste pagine la Stein affidò l'inizio di quella ricerca che avrebbe alimentato per tutta la vita: la formazione del soggetto e la sua materializzazione narrativa sulla pagina, la creazione di un nuovo modo di guardare al testo letterario (""""Scrivo con gli occhi"""" dirà in un'intervista). Se anche più tradizionale rispetto ai futuri esperimenti (il celebre """"Una rosa, è una rosa, è una rosa"""" farà la sua comparsa nel 1913), appare qui già in evidenza la rivoluzione stilistica degli anni successivi."" -
Colazione all'hotel Déjà-vu
Bobby Wansbeck è appena arrivato nel grazioso albergo di un'assolata località del Mediterraneo, felice di potersi godere un periodo di riposo dopo una brutta malattia. L'occasione perfetta anche per iniziare a lavorare alla sua autobiografia, nella quale Bobby potrà dare la propria versione riguardo allo scandalo che ha rovinato la sua carriera di dirigente politico. Per anni, infatti, si è appropriato di fondi pubblici e ha goduto di privilegi illegali, senza grossi dissidi con la propria coscienza. Del resto, come è sua intenzione ricordare nel libro, si è trattato di un incidente di percorso all'interno di un sistema che era la norma per tutti. Iniziare a scrivere e ricordare è però più difficile del previsto. Inoltre, c'è un particolare seccante: per vari giorni Bobby perde la colazione. Ogni volta che esce dalla sua stanza, infatti, viene distratto dall'incontro con una giovane donna e un bambino dalle sembianze stranamente familiari. Cosa gli ricordano la voce della donna e il broncio del piccolo che non vuole lasciare l'hotel e perché, a parte loro, l'albergo sembra essere completamente deserto? Attraverso un sapiente intreccio di atmosfere che alternano suspense e umorismo nero, Paul Torday ha ritratto i cattivi costumi dei politici di oggi e la decadenza di una società in disfacimento, in un'amara riflessione che trascende la cronaca per trasformarsi in letteratura. -
La levatrice
Dal giorno in cui Sibyl ha assistito un'amica durante il parto, ha capito che quella era la sua vocazione. Erano gli anni Sessanta e la cultura hippie influenzò la sua decisione di fare a meno di una formazione medica. Da allora sono decenni che lavora come rispettata levatrice nello Stato del Vermont. Fino alla tragedia. In una notte di marzo Sibyl si trova ad affrontare un travaglio complicato, mentre fuori una tempesta di neve impedisce sia di raggiungere l'ospedale che di chiamare i soccorsi. Nel giro di pochi istanti è costretta a fare scelte irreversibili che porteranno alla salvezza del bambino e alla morte della madre. Ma quello è solo l'inizio di un doloroso percorso che vedrà Sibyl sotto accusa in un processo che pone domande terribili sia sul piano medico e legale (le sue decisioni erano inevitabili o è stato il suo intervento a uccidere la donna?), che su quello etico e morale (cosa accade in una persona quando uccide accidentalmente qualcuno? Si può dare un senso o trovare pace davanti a un errore fatale?). Narrati dalla voce di Connie, la figlia all'epoca quattordicenne di Sibyl, gli eventi che precedettero e seguirono il processo si snodano in un'atmosfera di crescente tensione, in un flusso tra presente e passato che scava nei sentimenti familiari e nelle coscienze non solo dei suoi protagonisti ma anche in quelle dei lettori. -
Dovunque, eternamente
Per tutta la vita Laura Paliani si è sentita in dovere di essere all'altezza dei propri genitori, il padre Luigi, famoso direttore d'orchestra, e la madre Olga, altrettanto celebre cantante lirica. È una famiglia inusuale e complicata quella di Laura: si parla poco, e la musica, sempre al centro di tutto, sostituisce le parole, avvicina e allontana i tre. Specialmente Luigi, che dal confronto con l'arte dell'amato Mahler (nessuno sa dirigere una sua composizione come Paliani) esce ogni volta spossato fisicamente e psicologicamente. Ed è proprio dopo un ciclo mahleriano che l'uomo cade in uno stato di depressione profonda che lo conduce in un vicolo cieco dell'anima, nel quale si perde per sempre. Laura, in seguito a profondi contrasti con la madre, decide di lasciare casa, far perdere le sue tracce e iniziare una nuova vita in un'altra città, una vita senza musica, in cui le giornate scorrono uguali, scandite dal lavoro in una fabbrica per la macellazione di conigli. Poi un giorno un telegramma la raggiunge costringendola a fare i conti con tutto ciò che si è lasciata alle spalle, ma soprattutto a fare i conti con se stessa e con la musica che, capisce finalmente, anche grazie a uomini come suo padre riesce a collegare mondi separati, a mostrare dimensioni invisibili, ma non per questo meno vere. A farci conoscere, forse, la nostra vera casa. -
Adesso abbracciami, Brasile!
Questa è la storia di un amore. Per il Brasile. Un Brasile non da cartolina, da Copacabana o da samba. Per Darwin Pastorin, nato a San Paolo da genitori veronesi, è soprattutto il luogo dell'infanzia, del mito, delle storie del bisnonno e del nonno, che furono i primi a partire, alla fine dell'Ottocento, verso la terra brasiliana. Poi toccò al padre e alla madre dell'autore, subito dopo la Seconda guerra mondiale, prendere la nave alla ricerca di un futuro e del benessere. Nel 1961 il ritorno in Italia, e per ventidue anni la nazione sudamericana restò nella memoria, una vera e propria saudade, tra verità e menzogne innocenti, come la convinzione di essere stato preso in braccio da Pelé e di avere come cugino il portiere Gilmar. Per la prima volta, Pastorin ci parla del paese dei campioni del pallone e degli artisti popolari, ma anche del suo Brasile più intimo, fatto di gente umile, di abitanti delle favelas, di italiani avvolti dalla determinazione e dalla tenerezza, di piccole vicende personali che diventano, in realtà, le storie esemplari di tanti emigrati. Gente che ha trovato a San Paolo, a Rio de Janeiro o nel Minas Gerais un antidoto alla malinconia, a quell'Italia lasciata e mai più ritrovata. -
Il libro di Ebenezer Le Page
Per ottant'anni il vecchio Ebenezer Le Page è rimasto fedele a due cose: l'isola di Guernsey e Liza, l'unico vero amore della sua vita. Anche il carattere, solitario e caparbio, è rimasto immutato. Dunque chiunque si trovi ad avere a che fare con lui è avvisato. Eppure, seguendo il suo racconto, ci rendiamo conto che resistergli è impossibile, tanto appassionato, esilarante, commovente e fiero egli sa essere nel ricordare la propria esistenza. Prima la singolare famiglia d'origine, dominata dalla figura della madre, poi le amicizie e la scoperta dell'amore, lo scontro con il dolore, le liti, le risate, gli incantevoli tramonti sul mare e lo spettacolo della natura indomita su un'isola molto speciale. Insomma la vita, come tutti la conosciamo. Ma ciò che caratterizza questo romanzo è che nel suo mondo ritroviamo il nostro, e perdersi è impossibile quando veniamo guidati da una voce indimenticabile e unica come quella di Ebenezer, come unica è stata l'avventura che portò alla scoperta di questo libro. L'autore, G.B. Edwards, ricevette solo rifiuti e non vide mai pubblicata la sua opera, che uscì postuma nel 1981, grazie alla testardaggine di un giovane professore al quale l'autore aveva lasciato il manoscritto in eredità. A quel punto, a pareggiare i conti con la sua precedente sfortuna editoriale, ci pensarono i giudizi entusiastici di scrittori come John Fowles, William Golding e Harold Bloom, che lo inserì nel ""Canone occidentale"""" Postazione di Edward Chaney.."" -
Il castello in mezzo al lago
Al centro del Lago Michigan, nella selvaggia e vastissima regione dei Grandi Laghi, vive un oscuro individuo. Nessuno sa chi sia, né da dove arrivi. Nessuno conosce il suo passato. Abita in una sorta di castello nel nulla, dove il misterioso personaggio ha ricreato un mondo primordiale al riparo dai mali della civilizzazione, insieme a una ragazza, allevata come una figlia, e a un'anziana domestica di colore. Ma chi è realmente quest'uomo? Cosa si nasconde dietro questa strana utopia galleggiante? Opera chiave nell'evoluzione letteraria di Constance Woolson, ""Il castello in mezzo al lago"""", pubblicato nel 1875, fu il suo primo tentativo di staccarsi dal naturalismo americano del secondo Ottocento. La Woolson, che fino a quel momento si era fatta notare come autrice di appunti di viaggio e di racconti apprezzati proprio per le tinte di crudo realismo, scrisse una favola estraniante, allegorica, fantastica, che sfidava non solo il realismo ma la realtà stessa, e che fece di lei - a detta dei biografi - """"la più anticonvenzionale delle scrittrici americane""""."" -
Lana caprina. Epistola di un licantropo
Nel 1772 Casanova arriva a Bologna, dove si trova a suo completo agio. Scrive nelle sue ""Memorie"""": """"non esiste in Italia una città in cui si possa vivere con maggiore libertà che a Bologna, dove ci si può procurare con poca spesa ogni sorta di piacere"""". Anche intellettualmente, s'intende. Ma ecco che in una libreria gli vengono presentati due opuscoli dove si discute il problema se la donna ragioni o meno con l'utero... Casanova, leggendo della """"querelle"""", da quel gran conoscitore del sesso femminile qual è, si sente stimolato a parteciparvi e scrive subito un libello dove si fa beffe della disputa pedantemente condotta dai due professori, giudicandola una questione di """"lana caprina"""", priva di buon senso e di buon gusto. Nella sua deliziosa e divertita risposta, pur ammettendo certe differenze fisiologiche e psicologiche, contesta energicamente - in uno stile sospeso tra ironia e satira di costume la subordinazione della volontà femminile ai capricci dell'utero."" -
Teoria idraulica delle famiglie
Iris ha trent'anni, dieci dei quali vissuti lontana dal paese in cui è cresciuta e a cui, con molti dubbi e fardelli, adesso sta tornando. Nel sistema idraulico della sua famiglia le è toccato il ruolo di vaso di raccolta all'interno del quale finiscono tutte le storie, tutti i sentimenti e le sconfitte delle persone a cui vuole bene, e così anche questa volta il suo ritorno sarà l'occasione grazie alla quale le tante buffe (e a volte drammatiche) vicende dei suoi parenti troveranno un canale in cui confluire e venire alla luce. Del resto quella di Iris non è esattamente una famiglia normale, ma piuttosto un groviglio di affetti, paure, idiosincrasie: una bisnonna che aspetta di morire, un fratello che si candida inaspettatamente a sindaco, una nonna che cucina patate e sforna ansie, un bisnonno che è morto ammazzato perché forse era un lupo mannaro, una madre che sa amare senza essere riamata, un padre che tradisce con studiata demagogia, una zia immaginaria che muore in continuazione... -
L'impazienza del cuore
Alla vigilia della Grande guerra, Anton Hofmiller, ufficiale dell'esercito austro-ungarico, conosce Edith, figlia di un ricco aristocratico ungherese. La ragazza, affetta da paralisi, provoca in Anton un ambiguo senso di pietà che lo spinge a farle visita quasi tutti i giorni. Scambiando questo sentimento per amore, Edith, aiutata dal potere persuasivo del padre, convince Anton a chiederla in sposa. Pentito, ma schiacciato dal senso di colpa, il protagonista scivola in comportamenti sempre più incoerenti, mentre sul loro destino si profila l'ombra della tragedia. Stefan Zweig compose questo suo primo romanzo tra il 1936 e il 1938, anni cruciali di cui la storia fatale e drammatica tra Anton e Edith rispecchia, come in una profezia, il tumultuoso e inarrestabile crescendo europeo, la rovina dell'intelligenza e dei sentimenti che in poco tempo avrebbe travolto l'intero continente. -
Il collegio di Santa Lucia per giovinette allevate dai lupi
Ava si prepara a lottare con gli alligatori mentre sua sorella è posseduta da uno spirito maligno delle paludi. Grossa Rossa si perde nel parco dei divertimenti delle Conchiglie Giganti. Emma viene obbligata ad andare al Campo per ragazzi con disturbi del sonno. Timothy e Waldo cercano il fantasma della sorella grazie a una maschera subacque dai poteri magici. Schiere di giovinette allevate dai lupi vengono accolte al collegio di Santa Lucia per imparare le buone maniere ed essere reinserite nella società. Sospesi nel mondo senza tempo della fanciullezza, i dieci racconti di Karen Russell ""forse ricordano Jonathan Safran Foer o magari Gabriel García Márquez, ma in realtà non possono essere avvicinati a niente se non a loro stessi"""" (Publishers Weekly)."" -
Ho sposato il mondo
G. B. Shaw la ribattezzò ""l'ottava meraviglia del mondo"""", fu grazie a lei che Rita Hayworth conobbe il principe Ali Khan e fu sempre lei a presentare Aristotele Onassis a Maria Callas. Pianista in una taverna, autrice di canzoni, proprietaria di due locali notturni a Parigi, consigliera di stilisti, attrice, giornalista di gossip, Elsa Maxwell è stata per due generazioni la confidente e l'amica dei più celebri nomi della società, della politica, del cinema e dello spettacolo del XX secolo. Insuperabile deus ex machina dello scandalo, in questo libro la Maxwell racconta con stile pungente e ironico una vita straordinaria, quella di una donna che creò dal nulla e con grande anticipo sui tempi la figura dell'organizzatrice di eventi mondani; una donna che conosceva principi, arrampicatori sociali, stelle, attori, imbroglioni e personalità di vario genere non soltanto come apparivano in pubblico ma, soprattutto, come apparivano in privato: vizi, debolezze e segreti vengono qui svelati senza rimorso ma anche con la cinica saggezza di chi sa come va il mondo. Un viaggio a ritroso nel tempo e nella storia del costume di un'epoca di figure leggendarie come Greta Garbo, Rita Hayworth, Sigmund Freud, Gary Cooper, Christian Dior, i duchi di Windsor, Charlie Chaplin, Albert Einstein, Marlene Dietrich, Winston Churchill..."" -
L'hotel dei cuori infranti
Russell ""Buffy"""" Buffery, un attore in pensione dal passato sentimentale alquanto movimentato, decide di lasciare Londra per trasferirsi nella campagna del Galles, dove ha ereditato da un'amica un bed & breakfast. Ma l'edificio è da restaurare e la gestione di Myrtle House risulta piuttosto difficile, così come trovare clienti. Nella mente di Buffy si fa strada allora un'idea che potrebbe risollevare le sorti dell'attività, approfittando di una certa esperienza maturata nel campo del matrimonio, anzi del divorzio. Avendone più di uno alle spalle, l'uomo pensa di creare un corso a uso di freschi divorziati, notoriamente bisognosi di recuperare fiducia in se stessi, nella vita e nell'amore. L'idea sembra funzionare. Le iscrizioni non si fanno attendere e Myrtle House inizia a popolarsi di personaggi stravaganti che hanno in comune molto più di quanto non sembri a prima vista..."" -
Il viaggio della regina
Nella stupenda isola di Samolo, governatorato inglese, la vita dell'alta società procede annoiata tra cocktail party e bagni di sole in terrazza fino al giorno in cui trapela la notizia ""top secret"""" dell'arrivo della regina Elisabetta e del principe consorte Filippo. Parte così una spirale di spasmodica attesa e faraonici progetti di accoglienza, con i quali gli aristocratici """"emigrati"""" possono finalmente dar sfogo alla loro fame di mondanità, senza farsi mancare piccanti avventure e amori segreti. Pubblicato nel 1960 e accolto con grande clamore, """"Il viaggio della regina"""", unico romanzo scritto dal grande commediografo inglese, è un racconto ricco di perfidia e umorismo, una satira scanzonata e irriverente sui vizi di una società malata - allora come oggi - di protagonismo e mitomania."" -
L'autobiografia di Giuliano di Sansevero
La vicenda si svolge a partire dal 1903, anno di nascita del protagonista, il nobile napoletano Giuliano di Sansevero, e attraversa luoghi e città italiane ed europee in un arco di tempo che va dagli inizi del Novecento al secondo dopoguerra, donando al lettore un affresco grandioso di tempi, persone e avvenimenti della storia e della cronaca quotidiana. Frutto di lunghi anni di lavoro, l'Autobiografia fu concepita in cinque parti, a cominciare dall'infanzia e giovinezza del protagonista, il quale, in crisi di identità, si distacca dalla famiglia. ""Chiudendosi alle spalle le porte dell'Olimpo, affidandosi integralmente, povero e solitario, alle strade del mondo e alla propria sorte"""", come scrive Emanuele Trevi nella sua introduzione all'opera, Giuliano si lancia in """"un'impresa di riconquista dell'autentico"""" che riuscirà a raggiungere solo verso la fine della propria vita. Pur essendo sempre stato respinto ogni riferimento autobiografico, le vicende personali del suo autore costituirono indubbiamente una solida base di conoscenza diretta degli eventi raccontati, riportati alla luce dalla memoria di Giuliano in un flusso narrativo imponente, ricco e preciso nel dettaglio e di ampio respiro nelle riflessioni umane del personaggio. Anche la storia editoriale di quest'opera contribuì alla creazione di un mito letterario piuttosto inusuale per i romanzi italiani dell'epoca: fu stampato prima all'estero e poi nel nostro paese, dove Rizzoli lo pubblicò in cinque volumi dal 1966 al 1970..."" -
L'iguana che visse due volte. Omaggio ad Anna Maria Ortese. Ediz. illustrata. Con DVD
Uno dei romanzi più suggestivi della narrativa italiana del dopoguerra è ""L'iguana"""" di Anna Maria Ortese. In una sperduta isola, Daddo il viaggiatore scopre una ragazza dolcissima. Lui la vede così, mentre per gli altri è solo una bestia repellente. Assistiamo alla più sconcertante regola del mondo: ciascuno vede il bene e il male a modo suo e cerca di imporre il proprio giudizio. In occasione del centenario della nascita di Anna Maria Ortese, questa opera chiave e alchemica è al centro di un progetto, composto da una serie di testi appositamente realizzati e dalla proposta in dvd del film omonimo di Catherine McGilvray. Due critici e scrittori come Arnaldo Colasanti ed Emanuele Trevi conversano attorno alla radicalità di un'opera che è ancora il segno di una potente visionarietà. Il diario di lavorazione di Bruno Roberti, critico cinematografico a seguito della troupe del film, è la definizione di quella memoria laboriosa che stringe il cinema al romanzo. L'ultimo omaggio è il """"racconto"""" di Carola Susani, che nell'""""Iguana"""" riconosce una letteratura di confine e di pura esplorazione della crudeltà dell'esistere.""