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L' onda non ha volto
Ci sono libri che avvertiamo come libri dell'anima, quelli nei quali ci pare viva, con più immediata ed effusa sincerità, molta parte della nostra vita. È forse il caso di quest'ultima raccolta di Caterina Tisselli, nella quale gli abbandoni del cuore, l'evocazione di momenti struggenti, il ricordo degli amici più cari e perduti, l'incantamento del mare e dei tramonti e dei cieli d'alba paiono tutti insieme delineare gli orizzonti del mito, ovvero i paesi nei quali più intensa sentimmo la nostra umanità e più sorprendente il dono della vita. Questo ci racconta la chiara, intenerita poesia di Caterina, innamorata di un amore struggente della sua vita e delle scoperte che essa consente nella collana dei giorni, screziata di affetti, di memorie, di malinconie e di luce. -
A tu per tu con l'enigma
"Era una stagione di nuvole"""". Sembra un incipit d'altri tempi, che prepari il lettore a una narrazione ordinata e piana. E invece, l'estro inventivo e trasgressivo di Paolo Starni ha inquinato anche le forme stesse del narrare: a quell'incipit così ortodosso seguono ben quarantasette capitoletti, in una sorta di continuo gioco di composizione e scomposizione. L'io narrante è un """"grigio"""" docente di matematica, che insegna in una """"grigia"""" scuola a """"grigi"""" studenti che comprendono in sé qualche eccezione di luce mentale. Tutto è grigio, dunque, come il cielo nuvoloso da cui parte il racconto. La variazione è tutta interna all'io narrante, ma si dilata al punto di invadere tutta la scena. La domanda cruciale cade quasi casualmente sulle teste di """"una quinta classe di liceo scientifico"""": """"Conoscete il teorema fondamentale dell'aritmetica?"""". È l'enigma al quale si intitola il racconto. La ricerca di una sua nuova dimostrazione, tra varianti tragicomiche e illuminazioni geniali, finisce col costruire una trama, più che di fatti, di tensioni psicologiche e intellettuali. Fino al mistero conclusivo: il Grande Enigma Finale, """"un fremito d'ali che ti porta via""""." -
Profumo di gigli e odor di veleno. Storie brevi con lacrime e sorrisi
In un'epoca come la nostra, governata dal culto dell'eterno presente e delle sue immagini, dove la componente temporale della nostra vita è alterata, modificata, esaltata dalla filosofia contaminante del ritorno economico e dell'efficienza, può apparire anacronistico un libro come questo, fatto di racconti che si richiamano alle piccole grandi cose della quotidianità, ad un tempo semplice, genuino, onesto. Ma è proprio quell'anacronismo che lo rende utile, piacevole, appassionante, divertente: un mosaico di episodi, di esplorazioni ironico-sentimentali tra ricordi, giochi di fantasia, invenzioni, paradossi, odori, sberleffi, stupori d'infanzia. Con Profumo di gigli e odor di veleno ci troviamo di fronte alla seconda prova di un autore che ha ulteriormente affinato il suo linguaggio, la sua fantasia, la sua capacità descrittiva, il suo amore per le storie che hanno il profumo e il sapore di un universo campagnolo pressoché dimenticato. -
La Strölga
Giacomo Clementi, deciso a lasciarsi alle spalle i suoi trascorsi poco brillanti da investigatore privato, resta suo malgrado invischiato nella sparizione del figlio di Ines Gentilini, conosciuta come la Strölga. In mancanza di un colpevole, tutti sembrano accanirsi su di lei: il marito l'ha lasciata, i giornalisti la pedinano, il paese la guarda con diffidenza. L'unica a sostenere l'innocenza di Ines è Marta Zaniboni, amica e socia in affari, che durante le indagini intreccia una relazione con il carabiniere Michele Filangeri, amico d'infanzia di Giacomo. In una Romagna che si scontra con la diversità, il pregiudizio è il mezzo più semplice per difendersi dal cambiamento: sostenuto dalla proliferazione di notizie, spesso prive di spessore, non consente di comprendere la realtà dei fatti. A volerlo classificare in un genere, questo romanzo potrebbe essere ascritto al giallo di striscio, tra la detective story e il noir, dove le due voci narranti assistono agli eventi che si susseguono intorno a loro, senza esserne coinvolti, impotenti di fronte all'ennesima vicenda giudiziaria. -
I sindaci della Repubblica. Le trasformazioni della vita municipale emiliano-romagnola nel secondo dopoguerra
Già nei primi decenni del secondo dopoguerra la dimensione municipale delle identità e delle appartenenze politiche emerse con forza quale dato caratteristico della storia dell'Italia repubblicana. Nel volume, per i primi decenni postbellici, dalla Ricostruzione al boom economico, il privilegiato interesse per l'area emiliano-romagnola è collocato nell'orizzonte dello spazio nazionale. I saggi qui raccolti cercano di far interagire lo spazio regionale con quello municipale (tra Bologna e la Romagna, con una lente di ingrandimento su Cesena, Forlì e Ravenna), coniugando altresì la dimensione politico-amministrativa con quella socio-economica, nella consapevolezza del ruolo assunto dai comuni (e dai sindaci) nello sviluppo locale. Protagonisti della rinascita democratica della nazione italiana fin dalle consultazioni amministrative della primavera 1946, figure di sindaco spesso assai popolari e carismatiche esercitarono una funzione di raccordo permanente tra le istanze della politica nazionale e delle amministrazioni locali per lo sviluppo del territorio. -
Il protettore
Siamo a Roma, in uno qualsiasi degli anni futuri, sotto il regno di Orlando, l'onnipotente Protettore. Un giovane, Lorenzo Angelo, discepolo di Gano, principale avversario del regime, ha tentato di assassinare il capo dello Stato, ed è stato per questo condannato a morte. Sarà giustiziato o graziato? Il Protettore si interroga. In contrapposizione, l'ansia generale che fa da sfondo alla meditazione del grand'uomo. -
Fisabilillah. Donne in cammino
Le donne di questo libro sono per di più musulmane, per di più col velo; pluri-discriminate quindi, o quantomeno ad elevato e persistente rischio di esserlo. Eppure, persone vive, risolute, impegnate; con tanto da dire, da raccontare. Donne anche con tanto di diverso le une dalle altre, se non altro quanto a provenienza geo-spaziale e socio-culturale, ma al tempo stesso con tanto di comune: soprattutto quanto a difficoltà incontrate, ad indifferenza e discriminazioni subìte, per un verso; quanto ad esuberanza e positività di atteggiamento, a propensione all'impegno volontaristico, per un altro verso. Se ci può essere un punto di partenza, non può che essere rappresentato dalla disponibilità ad incontrarsi, ad ascoltarsi, a conoscersi: una disponibilità concreta e sistematica per l'affermazione di un nuovo o rinnovato habitus mentale, da cui, e solo da cui, può derivare uno stile di vita in sostanza ed inequivocabilmente confacente. -
Le due vite del monumento ad Aurelio Saffi a Forlì
Perché ""Le due vite del monumento""""? La prima vita, dopo una gestazione di circa trent'anni dalla proposta iniziale alla realizzazione, il tutto accompagnato da un gesto proditorio quale l'assalto alla Colonna della Madonna del Fuoco e da successive innumerevoli difficoltà, inizia con l'inaugurazione del 4 settembre 1921 e si conclude nel 1944, nel corso della Seconda guerra mondiale, con il crollo causato dallo scoppio di una bomba. La seconda vita inizia con l'inaugurazione del 24 settembre 1961, dopo un'altra gestazione, in questo caso di oltre sedici anni, in cui il monumento mancò dalla piazza. Anche alla seconda vita fecero da corollario lunghe ed aspre polemiche, accesi contrasti politici e vivaci confronti culturali. Queste ultime vicende, unitamente a quelle del restauro effettuato nel 2009, sono attestate in questo libro con documenti inediti, preziosi contributi alla conoscenza di quella seconda metà del secolo XX, che spesso trascuriamo."" -
La Romagna e l'altrove. Storie di romagnoli nel mondo
Questo libro stupirà il lettore, per il fascino suscitato dalle sue storie e per le innumerevoli sorprese che ad ogni pagina accendono la nostra meraviglia. Giordano Conti ci propone, come egli stesso scrive nella presentazione, le mirabolanti vicende di romagnoli partiti dalla terra natale alla ricerca dell'altrove, o di se stessi, in un mondo che pare senza limiti di spazio e di tempo: storie di vita piccole o grandi, prossime o remote, tutte segnate dal marchio della straordinarietà, così vere da apparire inverosimili. I protagonisti sono geografi, cartografi, botanici, ingegneri, architetti, scenografi, pittori, musicisti, capitani di ventura, esploratori, diplomatici, missionari, archeologi, esuli politici, avventurieri, mercanti, artigiani, contadini e operai in fuga dalla povertà e dalla fame: un caleidoscopio di vite ""impossibili"""", spinte dalla passione (o dalla necessità) verso il nuovo, l'incerto, il diverso. L'arco temporale va dal XV al XX secolo."" -
I romagnoli all'inferno
In occasione di un libro su poeti romagnoli e Dante, alle voci dei nostri poeti si vollero affiancare tre saggi e Aristarco fu coinvolto nell'impresa, addirittura accanto a due studiosi di rango, Marino Biondi e Maurizio Ridolfi. In così dotta compagnia, gli parve che altro non restasse da fare se non distendere una cicalata, improbabile e svagata, intorno a un qualche tema, non importa quale fosse, purché si trattasse di pagine leggere come le piume di un cardellino. E poiché nelle sue ultime purissime mascalzonate si era interessato dei Romagnoli, decise che il tema potesse riguardare il legame che unisce Dante alla Romagna. Ne nacque un breve saggio, del quale tuttavia l'autore tanto si innamorò da volerne fare un libretto, ma alla condizione che si mantenesse le birbonate dell'origine, alle quali, provocatore qual è, Aristarco non sa rinunciare. -
Romagnolate
Di questa Romagna appassionata e dai colori vivaci, Giovanna Gualdi traccia nei racconti di questo libro, tra cronaca e leggenda, un epos divertito e commosso, ricostruendo ambienti e personaggi memorabili, in una narrazione dall'agile ritmo narrativo e in uno stile di brillante e intelligente sapidità. -
Le incallite terre. Vita, lavoro e tradizioni nelle campagne della Romagna ottocentesca
Elio Caruso ci propone, in seconda edizione, uno dei grandi libri, ora rivisto e ampliato, della storiografia romagnola intorno alla cultura dei campi. La ricchezza delle informazioni, il raro e prezioso apparato documentario, il ricchissimo universo di immagini fanno di questo libro un'opera senza paragoni nella rappresentazione della civiltà contadina nella province romagnole tra XVIII e prime propaggini del XX secolo. La lavorazione dei campi e i suoi strumenti, gli animali da lavoro e da cortile, la casa contadina e i suoi ambienti, le suppellettili e i lavori femminili, i giochi e gli svaghi vengono fatti rivivere sullo sfondo della condizione sociale delle genti dei campi, in un dettato di cordiale e immediata lettura. Si tratta davvero del più grande libro oggi disponibile intorno alla Romagna rurale. -
Detti e proverbi romagnoli
Dopo ""La Romagna nei modi di dire dimenticati"""", Mario Maiolani ci regala la seconda raccolta dei detti e dei proverbi della cultura popolare romagnola, dandone la versione in lingua e in dialetto e spiegandone origini e significati. In tal modo, l'autore ci assicura, in pagine di particolare divertimento e di intrigante intelligenza, un'altra preziosa occasione per ritrovare l'ethos della Romagna e per recuperare i moti proverbiali nei quali i nostri padri hanno fissato i valori e i principi del vivere. Come nel primo volume, il lettore scoprirà, spesso con meraviglia, quanto dei saperi, degli ideali, della visione del mondo si raccolga in questi detti e proverbi e in un vero e proprio viaggio di conoscenza riprenderà contatto con la nostra cultura popolare, traendone non solo un puro divertimento - per quanto di commedia, di ironia, di saggezza secolare in essi si raccoglie - ma anche, e proprio per questo, una lezione di vita."" -
Il sacro e l'impuro. Letteratura e scienze umane da Boine a Pasolini
La poesia novecentesca ha coltivato funzioni e significati eccezionalmente problematici e ambigui, articolando un discorso che trova i suoi fondamenti nell'esperienza del sacro, nella teoria del soggetto e in una interrogazione ininterrotta sulla natura dei simboli. ""Il sacro e l'impuro"""" disegna un percorso originale all'interno della tradizione del Novecento, lungo quella permeabile frontiera tra letteratura e scienze umane (psicoanalisi, antropologia) ricchissima di scambi osmotici. L'indagine procede mediante approfondimenti su autori e momenti esemplari: da Giovanni Boine a Pier Paolo Pasolini, da Andrea Zanzotto a Edoardo Cacciatore e Alfredo Giuliani. Si tratta di un metodo critico centrato sulle interazioni tra rappresentazioni poetiche e paradigmi culturali, che sono immanenti al testo letterario e ne infiltrano la compagine formale e fantastica."" -
Il Paradiso di Dante illustrato da Angelo Ranzi
Si chiude la trilogia delle tre cantiche dantesche commentate da intellettuali e illustrate da artisti romagnoli. Tre volumi di grande formato che costituiscono una pagina memorabile della cultura italiana e romagnola. In questo volume l'artista Angelo Ranzi illumina il Paradiso con 40 tavole a colori. -
L' ape, l'uomo e la Romagna
Questo libro di Ermanno Pasini - uno dei grandi educatori e operatori culturali della Romagna dei nostri anni - nasce da due fondamentali contesti: la passione dell'autore per il mondo affascinante delle api, in un ambiente sociale fortemente motivato dalla nascita in Romagna, fin dal 1895, dell'apicoltura razionale: un ambiente e una passione che assicurano all'autore una vasta conoscenza intorno alla vita dell'alveare e alle interazioni tra il lavoro dell'uomo e il lavoro dell'ape; la cultura del dialetto, nella quale Ermanno Pasini (non a caso promotore e presidente dell'Istituto Friedrich Schürr) ha speso parte significativa del suo impegno culturale: i modi di dire, le frasi idiomatiche, i proverbi, gli aneddoti relativi al mondo delle api e alla millenaria pratica dell'apicoltura funzionano da stimolo continuo per approfondire la conoscenza del mondo delle api e per ricostruire lo sviluppo storico dell'apicoltura razionale in Romagna. -
Il giardino delle meraviglie
Scriveva Luigi Santucci che le categorie della fantasia infantile - e cioè l'avventuroso, il miracoloso, l'animalesco, l'orcale e il lieto fine costituiscono il fondamento di ogni narrazione per l'infanzia. Paola Vanzolini ne conosce perfettamente il significato e ""gioca"""" con questi fondamenti del racconto per l'infanzia con la leggerezza di una nativa disposizione al narrare. I suoi racconti nascono originariamente per i nipoti, come è proprio di tutte le avole favolatrici, ma per la loro grazia e la loro freschezza possono viaggiare sicuri nel mondo, ad alimentare le letture e gli incanti di molti altri piccoli ascoltatori, o di altri lettori del fiabesco."" -
I tre miracoli della natura. Le virtù di Artemisia, Enset e Moringa
"I tre miracoli della natura"""" descrive, in forma di racconto e con minimi cenni di botanica, l'importanza di tre piante che crescono nei paesi africani e asiatici. L'importanza di queste piante si manifesta durante i periodi di siccità, che, nei paesi con clima secco, prostra la povera gente, già martoriata dalla malaria, che miete ogni giorno migliaia di vittime. Queste piante, dunque, crescono proprio dove il bisogno incalza e la povertà dilaga, quasi un dono provvidenziale per le popolazioni segnate da una crudo destino. Il libro, per quanto fondato sul piano scientifico, si presenta di immediata e chiara leggibilità, disponibile per tutti coloro che amano sapere come la natura, tante volte ostile, possa anche essere una favolosa alleata della vita. Vuole anzi essere un inno alla terra che tanto ci offre, perché i suoi miracolosi equilibri non siano offesi dalla cecità degli uomini. L'alternativa è la distruzione della nostra casa planetaria." -
La Padlaza
Luigi Casanova compilò e assemblò La Padlaza originale nel 1976, raccogliendo gli scritti suoi e dei suoi complici del circolo omonimo (un circolo che si ""autoconvocò"""", intorno al 1940, all'interno dell'Azione Cattolica gambettolese, ai tempi di don Poloni): in particolare Rino Maestri detto Lippi e Urbano Grassi detto e' Bein. Bagit forse nemmeno immaginava che molti anni dopo quel suo libro sarebbe stato non solo un luogo di rinnovato divertimento, di ironie e di non mutati affetti, ma anche uno straordinario documento di cronaca e di storia della Gambettola del terzo quarto del Novecento, quello della lunga rinascita post-bellica, del boom economico e dei primi segni della crisi: una storia vista con gli occhi scanzonati di giovani quasi tutti appartenenti agli ambiti culturali e politici dell'Azione Cattolica e della Democrazia Cristiana."" -
E... quando un giorno credi
Scrive nel Prologo il protagonista di questa storia che nel libro si racconta ""una parte importante, basilare, della sua vita"""". Una vita, sottolinea, """"che come vedrete non è proprio stata uguale a quella di tutti, per molti suoi particolari. Nel suo scorrere infatti, ho dovuto inseguire un traguardo, un obiettivo. Per fare ciò ho dovuto adattare la mia esistenza, in modo che ne è venuta fuori una miscela (lavoro/vita sociale/esperienze) non proprio usuale. Un giorno poi, quando credevo di essere riuscito nel raggiungimento di quel famoso traguardo, tutto è stato sconvolto. Non proprio comune, la storia, non certamente nel genere, che pare invece un qualcosa di """"già sentito"""" [...] È facile, quando si racconta di brutti quarti d'ora in ambienti ospedalieri, quando si scrive di come un sottile filo ci ha tenuti sospesi tra la vita e la morte sconfinare in racconti che sembrano tratti da un telefilm drammatico. Come quando stiamo leggendo di un tavolo operatorio e ci immaginiamo quasi sospesi lì sopra. Non si tratta di un romanzo, che neanche mi sogno di tentare a scrivere, ma semplicemente del racconto della vicenda di un ragazzo"""".""