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Col ferro e col vento. Un viaggio siderurgico nell'Austria del 1820
Nella s1816 il granduca di Toscana Ferdinando III, e signore del Principato di Piombino, decideva di affidare la gestione degli opifici del ferro della Magona delle miniere dell'Elba alla ""Regia Mista"""" per e migliorare l'intero settore siderurgico granducale. L'impresa i cui principali contraenti erano due finanzieri fiorentini, Sebastian Kleiber e Cesare Lampronti, che si avvalsero della consulenza produttiva di un terzo socio, il francese Louis Morel de Beauvine, che fu la vera e propria anima dell'operazione. L'attenzione di Morel si appuntò soprattutto sulla forma del forno fusorio e sulla macchina soffiante. Follonica aveva un grande forno a sezione quadrata (detto """"alla bergamasca"""") e uno più piccolo costruito nel periodo francese dall'appaltatore Alexandre Boury e che era già semirovinato. Per questo Morel affrontò il viaggio in Austria in prospettiva di acquisire nuove tecnologie e di ottenere una produzione quantitativamente e qualitativamente migliore, compresi i """"getti"""" in ghisa che già si producevano in varie parti d'Europa con risultati talvolta eccellenti. Questa è la storia di quel viaggio corredata da numerose foto."" -
C'era una volta... Follonica
Ed è, quella della Raspollini, la storia di Follonica, della sua nascita come entità a sè, legata a doppia mandata alla nascita, allo sviluppo ed alla definitiva chiusura della 'fabbrica'; una storia raccontata informa di romanzo breve, che dapprima incuriosisce, poi desta interesse, infine avvince. È la storia cui ogni cittadino follonichese, natio o, a maggior ragione, ""importato"""" deve far riferimento per capire il senso più vero che questa città esprime e per poter progettare in modo corretto il futuro, Non è un paradosso affermare che questa città ha un futuro se riesce a rivivificare l'Ilva, a renderla fruibile e godibile dai cittadini, a farne il centro della vita sociale e culturale. E oggi, grazie al MAGMA il cuore di Follonica torna a battere. Il museo è ospitato nei restaurati spazi del Forno San Ferdinando, l'edificio più antico della città, nel museo grazie alle moderne tecnologie multimediali si può rivivere la storia di questo sito archeologico che è alla base della nascita della città Follonica e della laboriosità dei suoi abitanti."" -
Poesie. Immersi nel vortice quotidiano
"È tempo di andare / ascoltare il mondo / i suoi rumori"""" Niente di meglio può può introdurre la poesia di Antonella, una poesia del quotidiano, precisiamo meglio; """"immersa nel quotidiano""""'. Ma non per questo poesia priva di emozioni sentimenti ricordi speranze. È una poesia pregna di odori, sapori, scoperte e un inno alle gioie della vita che viene incontro e di cui sa apprezzarne tutte le sfumature. Un infinita collana di """"perle"""" in versi che spaziano nei molti aspetti delle esperienze di incontri, di amici, di affetti perduti. È un percorso su tutte le scale di valori, fino a comprendere la globalità dei sentimenti che nascono dall'animo umano, cosciente di fare parte di un mondo reale a cui il destino l'ha posta. """"Ora e qui, e non dove e quando"""", potrebbe essere il suo motto, in un mondo che non si sa accettare così com'è ma, che aspira sempre a un diverso """"senso della vita"""". """"Ci illudiamo di cercarlo / però / non abbiamo tempo /per incontrarlo. /Immersi nel vortice quotidiano /non scorgiamo / essere in noi / la sua presenza.""""" -
Miniere e minerali di Campiglia M.ma
"Chi ha avuto la possibilità di visitare una galleria o pozzo minerario, ne è rimasto sicuramente colpito. La migliore sintesi la si ritrova negli sguardi dei molti visitatori, in particolare bambini, che hanno modo di vedere le antiche gallerie del Parco Archeominerario di San Silvestro. Un mondo, quello sotterraneo, che si scopre pian piano in silenzio, dove si ode solo il rumore del proprio respiro e qualche goccia d'acqua, aiutati dalla tenue luce di una torcia. Camminare in miniera si rimane colpiti dalla bellezza della natura ma anche e soprattutto dall'antico lavoro dei molti minatori, che ne hanno fatto la storia... Il libro ci accompagna in un viaggio storico-naturalistico, attraverso la descrizione del suggestivo passato delle miniere di Campiglia Marittima, per approdare nel campo della scienza dei minerali. Una schedatura puntuale dei minerali caratteristici di questo ambito minerario con molte foto. Accompagnano il volume oltre 100 foto a colori e 54 in B/N. Tra tutti questi minerali, troverete la descrizione della Campigliaite, rarissimo, e scoperto per la prima volta proprio in una galleria della Miniera del Temperino."""" (dalla prefazione di Luca Sbrilli)" -
Cento sonetti e 50 nuovi sonetti in vernacolo pisano
"I sonetti del Fucini con i suoi strafalcioni madornali verità solenni, scempiaggini grossolane e arguzie finissime, buffonate ignobili, feste clamorose, scene di disperazione bestemmie, oscenità, colpi di coltello e serenate amorose: sono il ritratto del popolo; in tutte le sue ingenuità, le diffidenze, le superstizioni, le astuzie, la cocciutaggine. Fucini con sagacia meravigliosa ne ricostruisce, le sue più sfuggevoli espressioni e situazioni in casa, in piazza, in chiesa, al teatro, in tribunale, nelle tribune del parlamento. Il popolino è sorpreso a sdottorare di politica e di scienza, e a criticar leggi e istituzioni; e fatto parlare con tutti i suoi idiotismi, colle sue storpiature, col suo linguaggio sfrenato, strapazzato e potente. Sono versi stupendi presi belli e fatti sulle labbra del popolo, proverbi incastonati con una maestria ammirabile per il godimento del lettore."""" (Edmondo De Amicis)" -
La leggenda del faro
"La storia, i cui sommessi prodromi si annunciano negli inspiegabili timori di un vecchio e di un fanciullo (l'io narrante del prologo) prende forma e si sviluppa quasi ossessivamente nell'arco di oltre un secolo, quale trascorre dalla costruzione del faro, che è anche stazione semaforica e presidio della Marina, fino alla sua riduzione a fanale automatizzato. Passano sullo scenario di un promontorio isolato e deserto,... vicende di navi e corsari barbareschi (o forse banditi di casa) storie di guardiani infedeli e di guardiani eroi del mare, di capitani avventurosi e di appassionate amanti, di torri e corruschi edifici in pietra che nel dipanarsi fumoso della leggenda mostrano un'anima e una volontà ora salvifica, ora terribile nella vendetta per un torto fatto dall'uomo alla natura incorrotta del mare, delle scogliere, delle piante e dei cieli e di tutte le creature che ivi regnano in meravigliosa, quasi crudele innocenza."""" (Dalla prefazione di Klaus Montefiori)." -
I due delitti Matteotti
Matteotti, oltre ad essere un valido studioso di diritto, era un socialista riformista coerente, quasi estremista, anche se i termini possono apparire contraddittori: il suo socialismo era, infatti, maturato nelle cooperative, nelle leghe contadine, nelle amministrazioni locali; per lui il socialismo era soprattutto un fattore di civiltà, la cui scomparsa avrebbe segnato anche la fine della democrazia in Italia. Coerente neutralista durante la prima guerra mondiale, fu un altrettanto coerente antifascista: eletto deputato nel 1919 e poi nel '21, vide nel fascismo la reazione di una borghesia agraria gretta e conservatrice che non voleva perdere i propri privilegi e che era quindi pronta a scatenare le violenze più efferate contro i lavoratori e le loro organizzazioni. Il celebre discorso del 30 maggio pronunciato da Matteotti per denunciare i brogli elettorali ed annunciare un'opposizione dura al governo, spinse Mussolini a fermarlo. E così fu con il rapimento del 10 giugno 1924 che sfociò in un doppio delitto materiale e morale che in questo breve opuscolo viene ricostruito tramite le testimonianze e i documenti dell'epoca. -
Naturalmente dolce
Perché perdersi il piacere di gustare un dolce per addolcire la vita? Magari facciamolo in modo sano, equilibrato e nel rispetto della salute. In questo libro troverete l'occorrente per realizzare dolci sani, naturali, senza uova, burro, latte, e zucchero bianco, per riscoprire così, l'autenticità di quei sapori che solo la natura ci può regalare. Ciò non vuol dire sacrificare il gusto in nome del sano e del genuino, ma essere consapevoli che è necessario cambiare abitudini di vita per ritrovarsi naturalmente in forma. Ecco qui a vostra disposizione numerose ricette di torte, crostate, biscotti, dolci al cucchiaio, piccola pasticceria, dolci della domenica, muffin, strudel, plumcake e il famoso cupcake decorato con colori naturali. Infine potrete riscoprire la dolcezza insolita di preparazioni a base di lievito madre, oggi più che mai, anche una favorevole opportunità economica in ambito familiare. -
La fabbrica non chiuderà! Piombino 1953
I dieci giorni di sciopero della Magona del 1953. Sul ""Giornale di Fabbrica"""" della Magona d'Italia, la prestigiosa industria siderurgica della banda stagnata di Piombino, negli anni fra il 1950 e il 1953 si potevano leggere talvolta brevi interventi di un giovane operaio, poco più che ventenne, Michele Marrini, impegnato sindacalmente e politicamente nella CGIL e nel Partito comunista. Michele rappresentava la generazione che aveva vissuto la guerra, anche attraverso l'impegno diretto (aveva partecipato al movimento resistenziale nel gruppo del tenente Carlo Fabbrini a Scarlino) ed aveva contribuito, come molti altri giovani, alla ricostruzione della fabbrica piombinese, a costo di grandi sacrifici, fino alla prima colata che aveva segnato la speranza di un futuro migliore. Questa è anche la cronaca in prima persona dei dieci giorni di occupazione della Magona, uno dei periodi più neri della nostra industria sino ad oggi... e della forza e dignità delle lotte per salvaguardare il posto di lavoro, ma anche il paese, dalla prepotenza della finanza e dall'economia dello sfruttamento, che andava contro i principi dell'allora fresca Costituzione italiana."" -
Io sono la terra
Bencic affronta in questo nuovo poema la nascita e la vita della Terra dalle origini a oggi in chiave non scientifica ma ""filosofico-poetica"""". Il poema inizia con un flash back storico sulla scoperta del nuovo mondo, metafora di quel nuovo mando tanto agognato ma che mai è divenuto realtà, nonostante che in origine tutto facesse pensare alla nascita di un vero paradiso terrestre. Allora è la Terra che racconta questa storia in prima persona, passo passo attraverso le sue origini i suoi cambiamenti le sue aspettative. Tutto in origine è meraviglioso, ogni cambiamento di stato e di crescita. La Terra si lascia modellare pazientemente dagli eventi esterni che provengono dallo spazio e dall'interno di se. Il fuoco che dapprima l'avvolge lentamente si placa, allora è la volta della nuvole e dei vapori di fare la loro parte. I venti pure contribuiscono a modificarla levigandolo o rendendola più rugosa. I terremoti alzano e abbassano le montagne dando ampio spazio ai mari che le nuvole nel frattempo riempiono goccia a goccia... Verso dopo verso il racconto della vita continua sino ad arrivare alla comparsa dell'uomo..."" -
Nella vita delle persone. I volti, le storie, gli amori
La poesia di Carlo Tosi è un ritorno alla musicalità del verso, come lo era in origine, derivando la poesia dalla musica per sua naturale inclinazione. Un filo logico, lega tutte queste poesie, o meglio, un ""motivo"""" che si ripete in diversi toni e scale ora in ascendere ora in discendere a seconda delle corde che ci fa vibrare. Così ci appaiono come in una carrellata i volti le storie gli amori che il poeta ci presenta lasciando a noi il soffermarsi su questa o su quella poesia a seconda della nostra sensibilità. Una poesia, specchio della nostra vita contemporanea, in cui il poeta, nonostante le difficoltà, le delusioni e le mancate speranze non disdegna di vivere. Nei suoi versi traspare la speranza che non tutto è perduto e, che il domani potrà ridarci ciò che il presente ci ha rubato."" -
La valle dei sogni
"Pensare... che poteva pensare Luigino se non alla grande casa della Toscana con le tante stanze ariose, e un piazzale erboso davanti alla facciata ombreggiato dai pini e dagli abeti, e il profilo delle colline che non chiudevano l'orizzonte come i colli bergamaschi, alti come monti? Pensava alla famiglia, alla moglie, alle bambine, al piccolo nato da poco, alla casa paterna con la mamma, i fratelli, la sorella, e alla condotta disagiata che aveva lasciato con tanta poca gente che però gli voleva bene. Laggiù, in quella casa della Toscana, la notte arrivava lentamente d'estate. La luce tardava a spegnersi dopo i lontani bagliori del tramonto, poi calava il silenzio profondo e non si sentiva che il canto della civetta, quando si faceva sentire. Ora non era più Luigino, ora era il dottore nuovo. In quella valle c'era sempre stato un solo dottore ed ora era lui il Dottore. Ora si era messo alla prova. Gli si accendeva una forza nell'animo. Ora era il solo medico della valle, il Medico Condotto, il Dottore di una intera comunità, come aveva sempre sognato...""""" -
Il fuoco
Il fuoco è un poema sulle origini dell'uomo e sulla scoperta del fuoco. Fuoco che simboleggia la nascita del focolare e della famiglia, cosa molto importante per Bencic come nel suo ultimo romanzo ""C'era una casetta a le case di Suvereto"""". La famiglia non è mai morta, nonostante che nel xx secolo se ne celebrasse la fine. É morto solo un certo modo di intendere la famiglia, basata solo sull'istituzione legale e non sul sentimento come vuole farci capire Bencic. La famiglia è la fine della solitudine e la meta a cui tende ogni essere vivente sospinto da una smania """"di andare avanti"""" come dice il poeta. Qualcosa è stato rotto sin dalle origini, cosa riconosciuta in tutte le culture dove si parla del """"Paradiso perduto"""" a cui l'uomo tende a ritornare. Bencic prova a ricercare questo """"Paradiso perduto"""" narrando attraverso la poesia, la storia di quest'uomo in eterna ricerca, che apre gli occhi, non si sa quando e non si sa dove, ma sicuramente dopo che qualcosa di grave è successo, e che all'improvviso, scopre di far parte di una nuova creazione in cui si deve muovere a tentoni, dando inizio ad un lungo cammino nella scoperta di se e del mondo che lo circonda."" -
Sul sentiero dei ricordi. L'ascolto nel silenzio
Quando il passato affiora dolcemente e al tempo stesso si mostra prepotentemente in superficie, affollando, l'esile mente di ognuno di noi, è meno difficile interrogarsi sul senso della vita, sui valori umani e sociali. Al protagonista di questo diario di ricordi è affidato il compito di gettare qui il seme per far nascere condizioni di speranza e di fiducia. Se è vero che l'esperienza proviene dalla memoria, essendo parte del bagaglio stabile della conoscenza, è necessario sancire una nuova alleanza tra fede e ragione, coinvolgendo tutti, anche chi non crede o che confida in Dio in modo differente. Solo così, insieme, senz'alcuna distinzione di razza o di cultura, possiamo prepararci a costruire una società più giusta e fraterna. La narrazione non ha la pretesa d'indicare soluzioni alle problematiche di carattere sociale o individuale, ma attraverso la naturale elevazione dell'essere umano, di prendere coscienza che il cammino dell'uomo, pur sempre avventuroso, è lungo e faticoso. -
Piombino città murata
Dopo aver delineato la vicenda della cerchia muraria presa nel suo insieme, Carrara procede ad una minuziosa analisi diacronica dei singoli nuclei di fortificazione eretti in corrispondenza dei vertici del quadrilatero romboidale che racchiudeva la città: il Rivellino, il Castello, la Rocchetta e Cittadella. L'autore ci accompagna lungo l'intero percorso del recinto difensivo medievale, soffermandosi sia su ciò che di esso è rimasto ancora integro, sia su ciò che nel tempo è mutato, sia su quelle parti che gli interventi di demolizione del passato hanno sottratto alla nostra percezione visiva. Oltre che per il rigore scientifico, il dettaglio analitico e il respiro di lungo periodo, ""Piombino città murata"""" si fa poi apprezzare per il suo approccio, per così dire, di storia globale, nel senso che la vicenda delle mura piombinesi non si esaurisce nella loro dimensione di oggetto costruito, di segno architettonico, ma viene ricondotta alla storia più generale della città, facendone cioè emergere la fitta trama di relazioni con la dimensione politica e istituzionale, con quella dinastica e militare, con quella economica e sociale."" -
Almanacco della grande madre. Proverbi agricoli e metereologici, aneddoti, storia e storie
L'Almanacco della Grande Madre raccoglie circa 500 proverbi da tutta Italia, riguardanti i lavori agricoli e le previsioni meteorologiche per tutto l'anno. Dalle Alpi alle isole, gli agricoltori con la loro esperienza e gli studiosi con il loro operato, hanno tramandato una saggezza antichissima su come comportarsi durante il corso dell'anno, come vestirsi, quali compiti assolvere. Per non dimenticare nessun ammonimento, i vari momenti dell'anno furono legati, in epoca cristiana, alle ricorrenze religiose di modo che ogni giorno, insieme al suo santo, ha la sua mansione e i suoi tabù. Trascritta così come è stata ascoltata, questa raccolta di proverbi ha il valore aggiunto di raccogliere numerosi dialetti italiani, dal veneto al piemontese al romagnolo passando per il Lazio, soffermandosi ampiamente nell'Appennino centromeridionale e proseguendo per la Calabria e la Sicilia con qualche sguardo alla Sardegna. -
Agape e sogni
"Il titolo che ho voluto dare a questo libro è 'Agape e sogni' che nella mia idea originale sarebbe stato 'Agape e i primi sogni' poi da me sintetizzato appunto in 'Agape e sogni'. Perché i sogni sono belli o brutti a tutte le età e il sogno come tutti sanno può essere premonitore di sciagure o di fortune cabalistiche, può raccontare storie da 'deja vu' si può interpretare come metafora della vita quotidiana e degli accadimenti lieti o funesti che ci attendono; il sogno che sia ad occhi aperti o chiusi è qualcosa di cui ancora non si riesce a capire la genesi e che nella nostra vita riempie spazi inesplorati del pensiero profondo, i sogni più belli sono i primi sogni, quelli incoscienti dell'infanzia, quelli che nessuno potrà mai raccontarci perché i nostri figli ancora non parlano ma comunicano a gesti, e noi possiamo solo cercare con la fantasia di interpretarli giocando sulle loro espressioni, sui loro sorrisi, o sulle loro lacrime.""""" -
La rupe dei cipressi, i fratelli Camerotti
La Toscana, sempre la Toscana con le sue storie di amore e di morte è la protagonista di questo nuovo libro di Fioralba. Dalla realtà della vita al romanzo il passo è breve anzi talvolta la realtà supera la fantasia come in queste storie. Lo sfondo in cui si svolgono è la Maremma più profonda ancora selvaggia dove i sentimenti e le passioni sono espressi con violenza e rudezza. Matilda, la principale protagonista della Rupe dei Cipressi, è una bambina che all'improvviso, scopre sulla sua pelle, quanto questo mondo sia crudele e violento, e come le azioni, lascino una traccia indelebile nella sua vita, che all'improvviso grazie all'amore, sembra cambiare portandole la felicità. Ma il passato come un ombra la seguirà sino a minacciare perfino la sua stessa vita... Nei Fratelli Camerotti sono dapprima la politica, poi la gelosia, le protagoniste, che nonostante l'ambiente circostante, per la sua bellezza richiami nell'uomo sentimenti di pace e di amore, la tragedia si appressa inesorabilmente. A nulla vale cercar di opporsi, ormai il fato ha deciso. -
Rimembrando
Questo libro di ricordi e sfoghi poetici di Ivana è un vero e proprio ""amarcord"""" di un anima sensibile che trova nello scrivere il soddisfacimento dei suoi sensi e dei suoi pensieri, per uscire dalla grigia quotidianità, e dagli imprevisti della vita che a tutti prima o poi capitano, data la sua caducità. Niente è eterno, solo l'amore ci può permettere di superare il tempo e lo spazio, per ritrovare quell'ancora di salvezza che ci fa comprendere che nonostante tutto, la vita vale la pena di essere vissuta, con i suoi ricordi e i suoi momenti. Ivana in questi suoi scritti trasfonde il suo io più intimo, i suoi dolori, le sue gioie e i suoi voli pindarici, sollecitati dall'osservazione della natura e di tutto ciò che la circonda. Queste """"rimembranze"""" hanno la caratteristica di risvegliare nel lettore quei sentimenti più veri e nascosti che gli scrittori e i grandi poeti hanno da sempre cantato e continueranno a cantare, ad iniziare dal nostro Leopardi. """"Silvia rimembri ancor...""""."" -
Pedagogia relazionale. Umanità, relazionalità, persona nel modello di Prepos
La situazione della pedagogia nella cultura contemporanea è paradossale: ad una vasta domanda di educazione fa da contraltare un vuoto pedagogico culturale e politico, che rimanda ad una forma di autoesclusione della pedagogia, incerta nell'accogliere tra i propri orizzonti questa stessa domanda di educazione. Qual è la ragione di tale stato di colpevole dimenticanza e di emarginazione di una scienza e di un'arte che viene da tutti invocata ma da nessuno sperimentata e proposta? L'autore propone uno schema con tre dimensioni delle posizioni dell'educatore ""autorevole, affettivo e liberale"""" e mostra come l'impatto con tali stili sia più o meno efficace con i diversi tipi di aspetti, ambiti, disagio e valori presentati dall'educando. Nell'appendice, sono riportati i progetti che Prepos, durante questi anni, ha realizzato in oltre 300 istituzioni scolastiche. L'idea di fondo è quella di una pedagogia relazionale fondamento per migliorare i rapporti individuali, superare i conflitti, combattere la demotivazione scolastica, incrementare l'apprendimento cognitivo e affettivo all'interno della scuola, aiutare i genitori e i ragazzi stessi ad orientarsi, a diventare persona.""